1 IL SINDACATO DEI CITTADINI SCUOLA ISTITUZIONI SCOLASTICHE E CULTURALI ALL ESTERO FORMAZIONE PROFESSIONALE Il punto Protagonisti nelle scuole Questo numero di Scuola D Oggi è particolare: nella grafica e nei contenuti. Nelle pagine che seguono, infatti, abbiamo scelto di inserire locandine e approfondimenti che tracciano le posizioni della Uil scuola su aspetti importanti e delicati della vita scolastica. Si tratta di evidenziare, ai tanti colleghi, a quanti in questi giorni hanno sottoscritto le liste Uil scuola, a coloro che hanno aderito al nostro invito a candidarsi, il nostro impegno per una scuola pubblica, nazionale, di qualità. Il ruolo della rsu nella scuola è importante: si tratta di garantire tutele, dare certezze, trasparenza, efficienza, semplificazione alla gestione del fondo di istituto. Va riconosciuto e valorizzato l impegno nelle diverse attività, in particolare nella didattica, che trovano tutte nel lavoro in classe il momento centrale della funzione docente. Troppe carte inutili, troppa burocrazia, troppo tempo non sempre speso bene. Ugualmente le decisioni sull organizzazione del lavoro Ata, sulla specificità amministrativa, tecnica, dei collaboratori, devono essere accompagnate da una vera partecipazione. La caratteristica della rsu Uil è di semplificare, rendere democratica la gestione, evitare decisioni unilaterali, trovare soluzioni chiare e condivise. Un invito al voto per i nostri candidati e per la Uil: un voto per la vera democrazia e il pluralismo. Speciale sciopero a pag. 7 Dossier pensioni a pag. 7
2 SCUOLA D OGGI Un glossario per la riforma Pubblichiamo la seconda parte (segue dal numero precedente) del glossario elaborato dalla Uil scuola sulla riforma. Il testo integrale e la brochure in formato Pdf sono disponibili sul sito Internet della Uil scuola (www.uilscuola.it) cliccando su Notizie nella sezione dedicata agli approfondimenti sulla Riforma Livelli essenziali di prestazione Non sono riferiti agli alunni bensì all insieme di servizi, strumenti strutture e opportunità che le istituzioni scolastiche mettono a disposizione degli alunni e delle famiglie per favorire il raggiungimento degli obiettivi formativi e per la realizzazione del mandato culturale, di istruzione e formazione proprio di ogni istituzione scolastica. La definizione di livelli essenziali di prestazione è connessa alla attività dell istituto nazionale per la valutazione del sistema dell istruzione al quale è assegnato il compito di valutare periodicamente la qualità complessiva dell offerta formativa delle istituzioni scolastiche e formative. Obiettivi formativi La definizione degli obiettivi formativi adatti e significativi per ogni singolo allievo e la progettazione delle unità di apprendimento necessarie per raggiungerli rappresenta il cuore del processo educativo e quindi la loro definizione e il loro raggiungimento rappresenta il compito fondamentale dei docenti e delle istituzioni scolastiche. Obiettivi specifici di apprendimento Rappresentano l elenco delle conoscenze e delle abilità disciplinari, che attraverso il lavoro di programmazione e di trasformazione in unità di apprendimento da parte dei docenti sono finalizzate alla promozione delle competenze personali degli alunni. Piano personalizzato delle attività educative (Ppae) Costituisce il Piano personalizzato delle attività che gli insegnanti della scuola dell infanzia devono predisporre per adeguare le Indicazioni nazionali per essa definite alle esigenze formative ed educative dei bambini che la frequentano; corrisponde così al piano di studi personalizzato degli altri ordini di scuola e come per essi va fissato in base agli obiettivi specifici di apprendimento elencati nelle Indicazioni. Piani di studio personalizzati (Psp) Il piano di studi personalizzato è elaborato dai gruppi docenti sulla base degli obiettivi specifici di apprendimento fissati nelle Indicazioni nazionali espresse appositamente per uniformare attraverso uno strumento di riferimento nazionalmente condiviso l insieme delle competenze e delle conoscenze degli studenti. L ispirazione culturale-pedagogica e l unità anche didattico organizzativa dei piani personalizzati si evince dal Piano dell offerta formativa. La trasformazione degli obiettivi specifici di apprendimento in obiettivi formativi significativi per i diversi allievi avviene attraverso una specifica azione di progettazione che prevede: - l individuazione dell obiettivo stesso; - l individuazione dell insieme delle attività a esso finalizzati; - la scelta dei metodi; - la ricerca di soluzioni organizzative adeguate; - la scelta di modalità di verifica; - l adozione di modelli e strumenti di valutazione. Tale percorso contribuisce alla messa a punto delle diverse unità di apprendimento e di conseguenza alla definizione dei Piani di studio personalizzati di apprendimento, da cui si possono ricavare spunti per la compilazione del portfolio delle competenze.
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SCUOLA D OGGI La mobilitazione continuerà fino a quando il governo non cambierà la sua posizione sulla riforma Piena riuscita dello sciopero del 24 Piazze piene e scuole vuote: un milione e mezzo in piazza Si sintetizzano, nelle schede che seguono, gli effetti che, in materia di pensionamento e di trattamento pensionistico, si avranno qualora dovessero essere approvate dal parlamento le proposte governative di modifica del sistema previdenziale vigente di cui alle leggi 335/95 e 447/97. Premesso che, alla data del 31 dicembre 2007, il personale della scuola docente ed Ata, in servizio nell anno scolastico 2003/2004 con contratto a tempo indeterminato, avrà la seguente età anagrafica. Il dossier completo con : la normativa in vigore (requisiti per l accesso e determinazione dell ammontare della pensione) la normativa prevista dalla riforma (requisiti per l accesso e calcolo della pensione) le modalità di liquidazione del trattamento pensionistico con le regole del sistema contributivo è disponibile sul sito della Uil scuola www.uilscuola.it nella sezione Notizie PERSONALE DOCENTE ED ATA COMPRESO NELLA FASCIA A DA 30 A 46 ANNI Comprende personale che nella maggior parte ha assunto servizio a decorrere dal 1 gennaio 1996 ed è, quindi, soggetto alle regole del sistema contributivo. CGIL CISL UIL Forte iniziativa di mobilitazione Sabato 15 novembre: a Reggio Calabria, manifestazione su sviluppo e mezzogiorno; Sabato 29 novembre: a Roma, manifestazione nazionale a difesa della scuola pubblica; Sabato 6 dicembre: a Roma, manifestazione nazionale su sviluppo, diritti, difesa dello stato sociale, a partire dalle pensioni; Sabato 18 dicembre: in occasione della giornata europea dei migranti, una iniziativa nazionale sui temi dell immigrazione e dei diritti dei cittadini immigrati. Riforma delle pensioni. Gli scenari possibili NORMATIVA IN VIGORE Le norme previste dalle leggi 335/95 e 447/97 consentivano al personale assunto prima del 1 gennaio 1996 di accedere al trattamento pensionistico di anzianità purché in possesso dei seguenti requisiti: 57 anni di età e 35 di contribuzione utile a pensione, oppure, indipendentemente dall età anagrafica, 40 anni di contribuzione. Per accedere al trattamento pensionistico di vecchiaia le medesime leggi richiedevano 60 anni per le donne e 65 per gli uomini, purché in possesso di almeno 20 anni di contribuzione (non meno di 15 per alcune situazioni particolari). Le suddette norme non si applicavano nei confronti del personale che alla data del 1 gennaio 1996 non poteva fare valere alcuna contribuzione utile a pensione. Per questo personale l accesso alla pensione poteva aversi esclusivamente secondo quanto previsto dall articolo 1, commi 19 e 20, della legge 335/95 NORMATIVA PREVISTA DALLA RIFORMA L accesso alla pensione sarà consentito esclusivamente a partire dal 60 anno di età, anziché a partire dal 57 come prevedeva la legge 335/95. b) calcolo della pensione. La pensione sarà calcolata esclusivamente con il sistema di calcolo contributivo il cui coefficiente di trasformazione partirà da 60 anni, anzichè da 57, con conseguente modifica dei valori previsti. PERSONALE DOCENTE ED ATA COMPRESO NELLA FASCIA B DA 47 A 56 ANNI Si tratta di personale che al 31 dicembre 2007 non potrà fare valere i 57 anni di età e neppure i 39 anni di contribuzione ma che gode del sistema di calcolo retributivo o misto. NORMATIVA IN VIGORE Le norme ancora oggi in vigore consentono l accesso al trattamento pensionistico di anzianità, a partire dal 2008, purchè in possesso di 57 anni di età e 35 di contribuzione, oppure, indipendentemente dall età anagrafica, di 40 anni di contribuzione. L accesso al trattamento pensionistico di vecchiaia è consentito, per le donne, al compimento del 60 anno di età; per gli uomini al compimento del 65 anno di età purchè entrambi in possesso di almeno 20 anni di contribuzione, ma per alcune situazioni particolari anche con il possesso di 15 anni di contribuzione. NORMATIVA PREVISTA DALLA RIFORMA A decorrere dal 1 gennaio 2008, il diritto per l accesso al trattamento pensionistico di anzianità si potrà conseguire esclusivamente con un requisito di anzianità contributiva pari ad almeno quaranta anni. Per la pensione di vecchiaia occorreranno, invece, 60 anni per le donne e 65 per gli uomini, potendo fare valere non meno di 20 anni di contribuzione. Sempre dal 1 gennaio 2008 e fino al 31 dicembre 2015, il personale che maturerà un anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni e una età pari o superiore a 57 anni potrà ancora accedere al trattamento pensionistico di anzianità purché opti per una liquidazione del trattamento medesimo secondo le regole di calcolo del sistema contributivo. PERSONALE DOCENTE ED ATA COMPRESO NELLA FASCIA C FASCIA C - DA 57 A 64 ANNI Si tratta di personale che entro il 31 dicembre 2007 potrà fare valere 57 o oltre anni di età e 35 di contribuzione utile a pensione, ovvero, indipendentemente dall età anagrafica, 38 anni di contribuzione negli anni 2004 e 2005 e 39 negli anni 2006 e 2007. Tutto il personale compreso nella fascia può, inoltre, fare valere almeno 18 7 iazze piene e scuole, uffici, Pfabbriche vuote: i sindacati hanno sintetizzato così il risultato dello sciopero generale del 24 ottobre, una protesta che, secondo Cgil, Cisl e Uil, ha portato complessivamente nelle piazze delle città italiane (sono state circa 100 le iniziative in tutte le regioni) quasi un milione e mezzo di persone. L alta adesione allo sciopero e la massiccia presenza alle manifestazioni hanno dato conferma delle ragioni della protesta sindacale, che ha riguardato un intervento sul sistema pensionistico ingiusto, iniquo e pasticciato, una legge finanziaria che interviene con tagli e non garantisce per il personale della scuola, come per tutti i dipendenti pubblici, la copertura dell inflazione per il prossimo contratto, l assenza di investimenti sul sistema di istruzione italiano e in favore della scuola pubblica. «Non ci sono le condizioni per la trattativa sull ipotesi di riforma delle pensioni varata dal governo», ha detto il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, nel corso della manifestazione di Napoli. «Il sindacato», ha ribadito Angeletti, «non si fermerà fino a quando il governo non cambierà la sua politica. L esecutivo sta attuando una politica disastrosa basata su una marea di bugie e di falsità. Non c è bisogno di alcun taglio al sistema previdenziale come ha anche ammesso la stessa Comunità europea. La manifestazione di oggi è il segnale che abbiamo ragione, che la gente comprende che questa controriforma del sistema previdenziale va cambiata». «C era un accordo», ha detto Massimo Di Menna, nel corso del suo intervento ad Ancona, «che prevedeva nel 2005 la verifica dei conti, ma il governo ha deciso d imperio senza consultare le forze sociali per cui riteniamo strano quell invito al dialogo». «L iniziativa di mobilitazione del sindacato su questi temi continuerà fino a quando il governo non cambierà la sua posizione. In particolare», ha detto Di Menna, «lanceremo una giornata di mobilitazione nazionale in favore della scuola pubblica, per difendere il carattere nazionale del sistema di istruzione e per contrastare le conseguenze, sul sistema scolastico e sul personale, del recente decreto di riforma». anni di contribuzione alla data del 31 dicembre 1995. NORMATIVA IN VIGORE a) requisiti di accesso alla pensione. 1 - per l accesso alla pensione di anzianità i requisiti sono quelli previsti dalle legge 335/95 e 447/97 e sintetizzati nella tabella. Anno età+contributi sono contributi 2004 57 e 35 38 2005 57 e 35 38 2006 57 e 35 39 2007 57 e 35 39 2 - per l accesso alla pensione di vecchiaia i requisiti sono: 60 anni per le donne, ma con diritto a permanere in servizio fino a 65; 65 per gli uomini. Le une e gli altri potranno, prima del compimento del 65 anno di età, chiedere di permanere in servizio per un ulteriore biennio ovvero fino al raggiungimento del 70 anno se necessario per conseguire 40 anni di contribuzione. La contribuzione minima per avere diritto alla pensione di vecchiaia è di 20 anni (con non meno di 15 anni in alcuni casi particolari). NORMATIVA PREVISTA DALLA RIFORMA Pensione di anzianità: Il personale docente ed ata incluso nella fascia C potrà continuare ad accedere alla pensione di anzianità in qualsiasi momento successivo alla maturazione dei requisiti previsti dalle leggi 335/95 e 447/97, sempre che detti requisiti si acquisiscano entro il 31 dicembre 2007. Pensione di vecchiaia: Non è prevista alcuna modifica rispetto ai requisiti richiesti dalla normativa vigente.
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