I COORDINATORI DELLE ATTIVITA' DIDATTICHE ED EDUCATIVE DI TUTTI GLI ORDINI DI STUDIO

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Milano Prot. p.c. Al Collegio dei Docenti Consiglio d Istituto Consiglio d'amministrazione Ai Genitori Personale A.T.A. Atti Pubblicazione Sito Web Albo ATTO DI INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA (P.T.O.F.) - ex art.1., comma 14, legge n 107 /2015 I COORDINATORI DELLE ATTIVITA' DIDATTICHE ED EDUCATIVE DI TUTTI GLI ORDINI DI STUDIO VISTO l art. 3 del DPR 275/99, come modificato dall art.1 comma 14 della Legge 107 del 13 luglio 2015, recante la Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti PRESO ATTO che l art. 1 della predetta legge, ai commi 12 17, prevede che: 1. le istituzioni scolastiche predispongano il Piano Triennale dell Offerta Formativa (d ora in poi PIANO) relativo al triennio 2016 2019; 2. il piano deve essere elaborato dal Collegio dei Docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione definiti dai Coordinatori; 3. il piano è approvato dal Consiglio di Istituto; 4. il piano viene sottoposto alla verifica dell USR per accertarne la compatibilità con i limiti dell organico assegnato e, all esito della verifica, trasmesso dal medesimo al MIUR; 5. una volta espletate le procedure di cui ai precedenti punti, il Piano verrà pubblicato nel portale unico dei dati della scuola. TENUTO CONTO delle proposte formulate dalle diverse unità istituzionali, culturali e sociali ed economiche operanti sul territorio; TENUTO CONTO delle linee d indirizzo fornite dal Consiglio d Istituto nei precedenti anni scolastici; 1

TENUTO CONTO VISTI ATTESO CHE degli esiti dell autovalutazione d Istituto e, nello specifico, delle criticità indicate nel Rapporto di Autovalutazione (R.A.V.) e delle ipotesi di miglioramento, parte integrante del Piano Triennale dell Offerta Formativa; i risultati delle rilevazioni nazionali degli apprendimenti, restituiti in termini di misurazione dei livelli della scuola e delle classi, in rapporto alla media nazionale e regionale e, limitatamente ai dati dei scuola, a parità di indice di background socio economico e familiare; l intera comunità professionale docente è coinvolta nei processi di riforma relativamente alle ultime Indicazioni Nazionali per il Curricolo 2012 e alla stesura dei Piani di Studio che orientano verso l innovazione delle pratiche didattiche attraverso la valorizzazione di: - metodologie didattiche attive individualizzate, personalizzate, innovative E.A.S., - modalità di apprendimento di esplorazione e ricerca attraverso la pratica del problem solving; - pratiche cooperative e collaborative per favorire approcci metacognitivi; - autovalutazione e miglioramento attraverso l autonomia personale e di studio; RITENUTI fondamentali gli obiettivi strategici enunciati negli intendimenti della legge 107/2015: DEFINISCONO GLI INDIRIZZI PER LE ATTIVITA DELLA SCUOLA E LE SCELTE DI GESTIONE al fine di elaborare il Piano Triennale dell Offerta Formativa, da parte del Collegio dei Docenti. EMANANO ai sensi dell art.3 del DPR 275/99, così come sostituito dall art.1 comma 14 della legge 13/7/2015, n. 107, le seguenti LINEE DI INDIRIZZO al Collegio dei Docenti orientative della pianificazione del Piano Triennale dell Offerta Formativa. In LINEE GENERALI, per le attività della scuola e le scelte di gestione e amministrazione sarà necessario tenere in considerazione: 1) la mission della scuola omnicomprensiva; 2) le attività curricolari proposte, sia come ampliamento dell Offerta Formativa che extrascolastiche, mirate alla crescita personale degli alunni, all inclusione e allo spirito di apertura culturale, nonché alla sperimentazione di ambienti d apprendimento aperti e stimolanti; 2

3) il coinvolgimento di tutte le componenti operanti nella scuola in un clima di fattiva collaborazione, al fine di garantire la costruzione di un ambiente che offra la possibilità di sviluppare al massimo le proprie potenzialità. Nello specifico, si cureranno gli aspetti metodologici- organizzativi, facendo riferimento alle tre macroaree: 1) Organizzazione della scuola 2) Organizzazione della didattica 3) Valutazione dell Istituto OBIETTIVI PRIORITARI DI MIGLIORAMENTO 1) In merito all ORGANIZZAZIONE DELLA DIDATTICA, dovranno costituire parte integrante del P.T.O.F. le priorità, i traguardi, e gli obiettivi individuati nel R.A.V. e il conseguente Piano di Miglioramento. In relazione agli ESITI: promuovere la didattica per competenze per ottenere migliori risultati nel corso dell iter scolastico; favorire la didattica laboratoriale e cooperativa con utilizzo di metodologie adeguate al raggiungimento di competenze interdisciplinari; correlare obiettivi/progetti/ verifiche e valutazioni accertate attraverso il miglioramento degli esiti degli alunni; potenziare percorsi personalizzati degli apprendimenti utili a ridurre la variabilità tra classi con particolare attenzione alla Scuola Secondaria di II grado; migliorare la performance in relazione alle prove standardizzate portando i risultati in linea con i parametri nazionali; attivare la sistemica condivisione degli esiti raggiunti, in particolare nell area comunicativa e scientifica; consolidare i progetti relativi agli alunni con Bisogni Educativi Speciali (difficoltà di apprendimento, percorsi di insegnamento dell italiano L2 per alunni stranieri); integrare e diffondere le possibilità offerte dalle nuove tecnologie nei sistemi di didattica e formazione per potenziare gli apprendimenti. Relativamente alle COMPETENZE CHIAVE E DI CITTADINANZA: realizzare prove autentiche per gli studenti e griglie valutative in merito all acquisizione delle competenze chiave e di cittadinanza; realizzare strumenti che consentano la sistemica condivisione degli esiti raggiunti; implementare modalità collaborative di apprendimento e di avvio dell uso della didattica digitale; favorire il successo formativo ed orientativo. strutturare percorsi educativo didattici basati su curricolo e didattica per competenze, utilizzando le nuove tecnologie e metodologie didattiche attive. 3

Obiettivi di processo e relative aree A. CURRICOLO, PROGETTAZIONE E VALUTAZIONE - Utilizzare criteri omogenei e condivisi di valutazione delle competenze chiave e di cittadinanza - Realizzare prove strutturate iniziali, intermedie e finali per classi parallele almeno per italiano, matematica e lingue straniere. B. AMBIENTE DI APPRENDIMENTO - Promuovere corsi di formazione su strategie didattiche innovative e sui nuovi ambienti di apprendimento - Incrementare le attività laboratoriali potenziando lavori di gruppo e l uso della didattica digitale - Pianificazione delle azioni educative e didattiche 2) In merito alle ATTIVITÀ DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE, l Istituto intende osservare criteri di efficacia ed efficienza implementando le seguenti procedure: effettuare un analisi di processo valorizzando punti di forza ed evidenziando eventuali criticità al fine di mettere in atto strategie migliorative; rendere più funzionale e flessibile l organizzazione lavoro di tutte le unità del personale docente e non docente; monitorare le esigenze dell utenza; promuovere azioni che favoriscano una comunicazione chiara e trasparente sia nella veicolazione di informazioni all interno sia all esterno dell Istituto (utilizzo del sito Web, registro elettronico, Social Media); promuovere accordi di rete con altre scuole ed enti pubblici e privati; valorizzazione delle famiglie alle attività della scuola, anche attraverso l organizzazione di giornate aperte. 3) Per quanto concerne la VALUTAZIONE DELL ISTITUTO dovranno essere attivate azioni di monitoraggio e verifica sistematica in relazione a un ottica di miglioramento dell intera scuola (accertamento della Mission istituzionale): - garantire e sostenere un percorso di continuità fra gradi scolastici con un iter pluriennale di orientamento; - orientare e valorizzare proficuamente gli utenti presenti nella scuola; - confrontarsi con le scuole paritarie sul territorio per ottimizzare la propria offerta formativa. Per tutte le attività e i progetti contenuti nel P.T.O.F. dovranno essere indicati i livelli di partenza sui quali s intende intervenire, gli obiettivi cui tendere nell arco del triennio di riferimento, gli indicatori quantitativi e qualitativi utilizzati o da utilizzare per rilevarli. 4

Il Piano dovrà essere predisposto dal gruppo di lavoro, individuato nel Collegio dei Docenti e coordinato dai Coordinatori d Ordine entro il mese di dicembre, per essere portato all esame del Collegio stesso nella seduta del mese di gennaio. I Coordinatori e i Docenti si impegnano a garantire la piena attuazione del Piano di Miglioramento. Milano, 9 dicembre 2015 La Dirigenza Scolastica Coordinatori delle attività didattiche ed educative BALDINI ALESSANDRA PASQUALINI PATRIZIA MORELLI ULISSE CATTANEO ROSSANA GINESE ROBERTA 5