INVESTIMENTI, DIVARIO TERRITORIALE E LIVELLI ESSENZIALI DI PRESTAZIONE: IL CASO DELL ISTRUZIONE. Angelo Grasso Ipres

Documenti analoghi
Politiche nazionali e politiche di sviluppo a livello territoriale RELAZIONE ANNUALE CPT 2017

Le spese e i servizi offerti nelle regioni a statuto ordinario e attività di determinazione dei costi e fabbisogni standard

Politiche nazionali e politiche di sviluppo a livello territoriale RELAZIONE ANNUALE CPT 2017

RAPPORTO FINANZA TERRITORIALE 2017 Sintesi dei contenuti

Il divario Nord-Sud. di Gianfranco Viesti (Università di Bari) FSP, Bologna 29 marzo 2009

La cultura in Italia negli anni 2000 I risultati del progetto Monografie regionali CPT 2013

LA CAPACITÀ DI ATTIVAZIONE

LA SPESA PUBBLICA IN SICILIA DAL 1996 AL 2007 SECONDO I CONTI PUBBLICI TERRITORIALI

I Fabbisogni standard e il nodo della perequazione. a cura di Larysa Minzyuk Roma 10/11/2016

Riforma tradita e ricentralizzazione

Nord-Italia verso l Europa, Sud altrove

La dimensione territoriale nelle politiche di coesione

I flussi finanziari pubblici nel settore della cultura a livello regionale

Il Sud (e il Nord) di Gianfranco Viesti (Università di Bari) Scuola per la democrazia Aosta, 9 ottobre 2010

ISTAT: UN ITALIA POCO PRODUTTIVA, DI POVERI E DI SOTTOCCUPATI

Rapporto SVIMEZ 2018 L economia e la società del Mezzogiorno

I flussi finanziari pubblici nella regione Umbria

LA CAPACITÀ DI ATTIVAZIONE

Agenzia per la Coesione Territoriale NUVEC Nucleo di verifica e controllo Sistema Conti Pubblici Territoriali. Monitoraggio degli investimenti

IL PIEMONTE FRA RIPRESA E STAGNAZIONE

Fare clic per modificare lo stile del titolo

Le risorse pubbliche per lo sviluppo dei territori secondo i conti pubblici territoriali: Italia e Calabria

La finanza regionale

Focus. La contabilità nazionale in Italia

Economia e spesa pubblica in Calabria. Giuseppe Albanese (Banca d Italia)

Rapporto annuale sull Innovazione Prof. Riccardo Viale

Divergenze Nord - Sud

Le spese e i servizi offerti nelle regioni a statuto ordinario e attività di determinazione dei costi e fabbisogni standard

INDICE DELLE FIGURE E DELLE TAVOLE DEL RAPPORTO. Figure

Alcuni dati e considerazioni sulla capacità di attrazione del Politecnico di Torino e sui risultati dell attività didattica

ENTRATE E SPESE NEI BILANCI DELLE REGIONI A STATUTO ORDINARIO. Maria Flavia Ambrosanio

Federalismo territoriale: analisi e proposte. Milano, 31 gennaio 2013

PROGETTO ECONOMICO E FINANZIARIO

Fare clic per modificare lo stile del titolo

Assolombarda Istituto Bruno Leoni. Milano 16 novembre Daniele Franco. Tavola rotonda su: Federalismo fiscale e debito.

Autonomia differenziata: profili di finanza pubblica

La questione università

Presentazione del Rapporto 2016 La finanza territoriale Commento di Alberto Zanardi

Scolarizzazione e qualificazione dei giovani di fronte al lavoro: Il Rapporto dell IRES Piemonte

I COMUNI L HANNO FATTA. 13 miliardi di. di cui 2 miliardi di dai Comuni lombardi. dai Comuni italiani

Tavola Rotonda Una vera autonomia finanziaria per le Regioni? Indicatori di decentramento. Il contributo dell Issirfa. Indicatori di decentramento (1)

I PROFILI DELLA FINANZA E LA RIFORMA DELLO STATUTO DI AUTONOMIA

Spesa pubblica (locale) e fiscalità: spazi di manovra MARIANO BELLA DIRETTORE UFFICIO STUDI CONFCOMMERCIO

I dati finanziari dei Comuni SINTESI

CODICE CCI 2014IT05SFOP008

Sisform Piemonte. I giovani piemontesi tra scuola e lavoro

Sisform Piemonte. I giovani piemontesi tra scuola e lavoro

Imparare dal passato. Quando il Pubblico disinveste nella cultura

OpenCivitas 3.0 INFORMAZIONI TRASPARENTI PER MIGLIORARE LA GESTIONE DELLE AMMINISTRAZIONI LOCALI.

Le regioni a confronto

L industria meridionale e la crisi

PRIMO REPORT DI AGGIORNAMENTO DELL AGENDA URBANA PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE I 17 OBIETTIVI PRIORITARI

Libro bianco sul degrado edilizio e sociale delle città calabresi

Camera dei Deputati - Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici

LA DIMENSIONE TERRITORIALE DELLA FINANZA PUBBLICA

Autonomia e federalismo: stato di attuazione e percorso da avviare. Salvatore Bilardo

SERVIZI-INDUSTRIA, NORD-SUD: SUPERARE LE DISTANZE PER TRONARE A CRESCERE

IL PIL: definizioni e andamento

APPENDICE STATISTICA

GENERAZIONE PIANETA SCUOLA PIANETA FORMAZIONE PIANETA LAVORO. Una fotografia della povertà formativa in Italia rispetto agli obiettivi europei.

Il divario nord-sud. Marco Fortis, Fondazione Edison

Policy paper L UNIONE EUROPEA POST-BREXIT (Codice Éupolis Lombardia GEN1710)

L ECONOMIA E LA SOCIETÀ DEL MEZZOGIORNO NELLA STAGIONE

GLI EFFETTI MOLTIPLICATIVI DEGLI (LA VARIABILE MANCANTE INVESTIMENTI NEL SISTEMA ITALIA NEL SISTEMA PAESE) Luca Bianchi e Stefano Prezioso* SVIMEZ

1. Come si vive e lavora in Umbria: il posizionamento della regione nell ultimo decennio

OBIETTIVO CAPITALE UMANO 15 Settembre 2014

Spesa pubblica, riforme istituzionali e crescita economica in Italia Commento di Alberto Zanardi

I Conti Pubblici Territoriali

Prospettive della finanza provinciale a sostegno degli investimenti

OSSERVATORIO PER LA SPESA PUBBLICA LA FINANZA PUBBLICA ITALIANA NEGLI ANNI DELLA CRISI REPORT COMPLETO. Roma, 09 Dicembre 2013

Università Roma Tre CdLM Architettura - Progettazione urbana

I FABBISOGNI STANDARD PER I COMUNI E PER LE PROVINCE

L ATTRATTIVITA DEL TERRITORIO MACERATESE

150 ANNI DI CRESCITA, 150 ANNI DI DIVARI: SVILUPPO, TRASFORMAZIONI, POLITICHE

Intervento del Consigliere dell Ufficio parlamentare di bilancio Alberto Zanardi

I Comuni della Campania: economia, finanza e società

La finanza locale. Grafico La composizione delle entrate provinciali. (anno 2006) Entrate derivanti da. accensioni di prestiti 11%

Senza Sud, declino certo per l Italia

L economia della Lombardia

La cultura in Italia negli anni 2000 I risultati del progetto Monografie regionali CPT 2013

1. Novità Con questa edizione, la Banca dati è stata arricchita dei seguenti indicatori:

OpenCivitas 3.0 FOCUS SULLE FUNZIONI DI ISTRUZIONE PUBBLICA DEI COMUNI

Il project management per il miglioramento delle performance nella PA

Mezzogiorno. tradimento

Scuola di Politica per Democratici Europei

COMUNICATO STAMPA. Retribuzione mensile netta degli occupati dipendenti secondo l'età e il titolo di studio (anno 2010) Titolo di studio Età in classi

OpenCivitas 3.0 SERVIZI DI ASILO NIDO. KATIA PIRO SOSE SpA. Roma, 22 maggio

Fare clic per modificare lo stile del titolo

La situazione socioeconomica in Abruzzo

Il lavoro a Milano Milano e Lombardia motori d Italia nel confronto europeo

AUSTERITA DISPARITA REGIONALI

Allegato statistico I Commissione "Affari Costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni" della Camera dei Deputati Roma, 5 luglio 2017

Aspetti quantitativi del federalismo fiscale e simulazione dei fabbisogni standard regionali: presentazione della ricerca Irdcec

La determinazione dei Fabbisogni Standard per i Comuni e per le Province RICCIONE 2 APRILE 2011

di Maria Nicoletta Spiezia

Dinamica della spesa sanitaria italiana e meccanismi di finanziame. Politiche Pubbliche - - Prof. Leonzio Rizzo

I GLI IMMATRICOLATI E GLI ISCRITTI AL SISTEMA UNIVERSITARIO ITALIANO

Sisform Piemonte. Scolarizzazione e qualificazione dei giovani piemontesi. Il contributo dei percorsi IeFP. Carla Nanni IRES Piemonte

Transcript:

INVESTIMENTI, DIVARIO TERRITORIALE E LIVELLI ESSENZIALI DI PRESTAZIONE: IL CASO DELL ISTRUZIONE Angelo Grasso Ipres Presentazione Rapporto sulla Finanza Territoriale 2017 a cura degli Istituti di Ricerca Regionali Verso nuovi Assetti Istituzionali: Risorse, Investimenti e Disparità territoriali CNEL, sala gialla 19 Aprile 2018, Ore 10.30

Sommario 1. Il divario Nord-Sud. La riduzione della spesa per investimenti nel Mezzogiorno d Italia 2. Il caso dell istruzione Alcuni dati sul contesto europeo Gli indicatori su istruzione e formazione ed il divario Nord-Sud La dinamica degli investimenti in istruzione nelle regioni italiane Un focus sul finanziamento dei sistemi universitari regionali 3. Conclusioni e temi aperti (fabbisogni, LEP, gap infrastrutturale, esigenza di una strategia per il Mezzogiorno)

Composizione per livello di governo degli investimenti nelle Regioni italiane (anno 2014) Fonte: Elaborazione IPRES su dati CPT 2016

Indicatori della distribuzione territoriale di popolazione, pil e spesa totale netta (anni 2000, 2008 e 2015; percentuale su totale Italia) Popolazione PIL Spesa totale netta 2000 2008 2015 2000 2008 2015 2000 2008 2015 Centro Nord 63,9 65 65,6 75,2 76,3 77,1 68,8 70,9 71,2 Mezzogiorno 35,3 35 34,4 24,2 23,6 22,8 31,4 29,1 28,8 Fonte: Elaborazione IPRES su dati CPT 2017 PA - spesa pubblica in c/c al netto delle partite finanziarie per fonte di finanziamento (media 2012-2014 e anno 2015; euro pro capite costanti 2010) Fonte: CPT 2016

La spesa pubblica per l'istruzione rispetto al Pil nei Paesi UE (2015) Fonte: Eurostat 2017

Fonte: Eurostat 2017 % di 15-29enni NEET nei Paesi UE (2016) Abbandono scolastico (2016) % di 30-34enni laureati nei Paesi UE (2016)

La spesa in conto capitale per l istruzione nelle regioni italiane (anni 2005, 2015, euro pro-capite) Fonte: Elaborazioni IPRES su dati CPT (2017)

Fonte: Elaborazione IPRES su dati Istat 2017 % di NEET nelle regioni italiane (2016) % di 18-24enni che non hanno un diploma di maturità o una qualifica professionale nelle regioni italiane (2016) % di laureati e post-laureati su mille residenti nelle regioni italiane (2005, 2010 e 2015)

Gli immatricolati nelle Università delle regioni italiane (a.a. 2008/2009 e 2015/2016) La variazione % delle entrate da trasferimenti da Stato delle Università italiane su base regionale (anni 2005, 2015 var. %) Fonte: Elaborazioni IPRES su dati MIUR Fonte: Elaborazioni IPRES su dati CPT (2017)

CONCLUSIONI 1. La necessità di incrementare il livello degli investimenti in istruzione 2. L esigenza di un importante processo di ammodernamento e qualificazione del sistema scolastico italiano 3. Le problematiche relative al sistema di formazione terziaria ed al finanziamento dei sistemi universitari 4. Il divario Nord-Sud e l impossibilità di sganciare le performance del settore dell istruzione dalle variabili relative al contesto territoriale

I TEMI APERTI: I fabbisogni standard Sul lato del calcolo dei fabbisogni standard, la metodologia adottata ha mirato a dare rilievo ai servizi effettivamente forniti. Questa scelta ha reso, in assenza della fissazione da parte del governo centrale di Livelli delle prestazioni ritenuti essenziali o di obiettivi intermedi di servizio, la determinazione dei fabbisogni standard dipendente dal livello effettivamente prestato dei servizi, che è a sua volta correlato alle risorse fiscali di cui ciascun ente dispone. Il rafforzamento delle istanze perequative implicherebbe collegare l attribuzione delle risorse finanziarie alla fissazione di Livelli essenziali delle prestazioni e di obiettivi intermedi di servizio per tutti gli enti sull intero territorio nazionale, allo scopo di affrancarsi dai divari nei livelli di fornitura dei servizi che ancora caratterizzano la situazione attuale. (Nota di lavoro n. 1/2017 dell UPB. Ufficio Parlamentare di Bilancio) Fabbisogni standard e capacità fiscali nel sistema perequativo dei Comuni a cura di: Marchionni E., Pollastri C., Zanardi A.

I TEMI APERTI: I Livelli Essenziali delle Prestazioni Al momento non sono disponibili dati per una stima del fabbisogno di spesa per i LEP non legati alla sanità. L art. 13 del d.lgs. 68/2011 ha previsto lo svolgimento di una ricognizione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni che le Regioni a Statuto Ordinario (RSO) effettivamente garantiscono e dei relativi costi. Tale ricognizione è stata affidata a SOSE che ha pubblicato un primo rapporto nel gennaio 2017 (SOSE, 2017). Per una serie di motivi il monitoraggio di SOSE risulta tuttavia incompleto e nella quasi totalità dei casi non è stato possibile valutare i costi standard.. (Policy paper Regionalismo differenziato e risorse finanziarie - Eupolis e Consiglio della Regione Lombardia Novembre 2017) A cura di: Arachi G., Salvadori L.

I TEMI APERTI: Il gap infrastrutturale In un Paese, come il nostro, caratterizzato da un così forte divario territoriale di sviluppo, ci si aspetterebbe che gli investimenti fossero distribuiti in una maniera tale da contribuire, con il loro impatto, alla necessaria azione di perequazione economica e sociale (Ipres, 2016). A questo proposito si osserva invece un forte disallineamento tra quanto previsto dai principali documenti di programmazione strategica comunitari in termini di obiettivi prioritari e quanto poi effettivamente programmato e realizzato dalle relative politiche settoriali di livello nazionale.