Grazie dell attenzione



Documenti analoghi
DIPARTIMENTO ONCOLOGICO DELLA PROVINCIA DI PAVIA DOCUMENTO DI ANALISI E INDIRIZZO TRIENNALE

Dr. Francesco Rastrelli. 19 gennaio Reti per promuovere gli screening: il ruolo dei Farmacisti

Precision Medicine e governance di sistema: Il contributo del Registro Tumori

Ruolo del Servizio Sanitario Nazionale nel supporto alle pazienti e alle famiglie. Roma, 25 Novembre Tiziana Sabetta

IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE

Terapia del dolore e cure palliative

ADI : il punto di vista del MMG tra presente e futuro

STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE

La continuità assistenziale: il modello PAI. Divisione Oncologia Medica

DELIBERAZIONE N. 33/32. Istituzione della rete di cure palliative della d

7 a Conferenza Nazionale GIMBE Evidence & Governance per la Sostenibilità della Sanità Pubblica. Integrazione ospedale-territorio

Il volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi

WP 4 Approccio socio-assistenziale alle problematiche del paziente oncologico anziano

DELIBERAZIONE N. 5/31 DEL Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna.

CONSULTA PROVINCIALE PER LA SALUTE: UN LAVORO DI RETE

PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI

Metodologie e modelli di assistenza sanitaria territoriale

La frazione dei guariti dal cancro

La rete per la promozione della salute in Lombardia

La Psicologia in Lombardia: cornice normativa, attività e prospettive. G. De Isabella, U. Mazza, R. Telleschi

LE RISORSE UMANE: CAPITALE PER LE AZIENDE O FATTORE PRODUTTIVO SU CUI OPERARE RISPARMI E TAGLI? VITTORIO CHINNI

Accompagnare le cronicità e le fragilità IL NUOVO PATTO STATO-REGIONI: TRA TAGLI ED EFFICIENZA

IL diabetico. Gestione condivisa. Claudio Marengo Marco Comoglio Andrea Pizzini

Il futuro degli screening: dalle politiche agli strumenti, ai compagni di strada Una simbiosi più serrata è possibile?

FAMIGLIE AL CENTRO: Dott. Paola Mosa Roma 24 maggio 2013

Ruolo dell USC Cure Palliative: stato dell arte

L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario

Convegno SItI CURE PRIMARIE TRA MITO E REALTA : IL RUOLO DEI PROFESSIONISTI 13 novembre 2009 Bergamo

BILANCIO DI MISSIONE 2012 RENDICONTO 2011

Il Contributo Delle Associazioni Dei Genitori. Alla Gestione Del Dolore Dei Bambini In Ospedale: L esperienza di ASEOP.

LO SAPEVI? Le cure al malato inguaribile e il supporto alla sua famiglia sono un diritto e sono gratuite. Federazione Cure Palliative Onlus

Caratteristiche dell indagine

Progetto Nazionale di Cure Palliative Pediatriche

Fondazione Santa Chiara Centro multiservizi per la popolazione anziana Onlus

Modelli di reti di cure palliative. Maria Anna Conte

FORUM P.A. SANITA' 2001

Il programma si compone di due ricerche internazionali sulle valutazioni legate all assistenza degli individui affetti da tali patologie.

Prof. Tarcisio Niglio CURE PALLIATIVE

Percorso formativo ECM/ANCoM all interno del progetto IMPACT

Alternanza scuola lavoro: a che punto siamo?

SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

STUDI SU MATERIALE GENETICO

L ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLE MARCHE

FILE. Esperienza nella Formazione. Fondazione FILE - Firenze

L ESPERIENZA DELLE DIMISSIONI PROTETTE A MONZA

Le problematiche della donna nel terzo millennio. La medicina di genere

IL MODELLO CReG E IL DISEASE MANAGEMENT

TERAPIA. Sostegno alla Donna, alla Famiglia, Collaborazione con Organizzazioni ed altri Servizi

Deliberazione del Direttore Generale N Del 26/11/2013

Udine, 30 ottobre 2015

Gli interventi delle professioni sanitarie

Lo Sviluppo delle Cure Palliative nel Veneto

Audizione sulla riforma sociosanitaria lombarda. Consiglio Regionale della Lombardia Milano, 30 Marzo 2015

- 1 - Consiglio regionale Friuli Venezia Giulia INDICE. Capo I Finalità e disposizioni generali

Testimonianza di best practice nelle cure palliative domiciliari a Milano

PROPOSTA DI UN MODELLO DI RIFERIMENTO

4 Congresso nazionale Società Italiana Telemedicina e sanità elettronica

L ESPERIENZA DI ASL BERGAMO

Salute in tutte le politiche. Carlo Favaretti Università Cattolica del Sacro Cuore

Processi di continuità e contiguità nella presa in carico globale e multifattoriale della persona con autismo

CAMPA Mutua Sanitaria Integrativa. Presentazione

Convegno: La Sclerosi sistemica Progressiva I progressi diagnostici e terapeutici nel 2016

ESPERIENZA DI UN SERVIZIO PUBBLICO DI RADIOLOGIA AL DOMICILIO. Marco Grosso

Sistema Informativo per il monitoraggio dell Assistenza Domiciliare (SIAD)

Informazione per pazienti. Il Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) per tumore alla mammella

REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE

Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze

Daniela Riccò Direttore Sanitario AUSL RE

Accesso ai farmaci innovativi e controllo della spesa a livello regionale

Le professioni sanitarie e sociali nell ASL di Bergamo. L Educatore Professionale. Mologni Dr.ssa Graziella Bergamo 14/04/2014

Il progetto della sanità di iniziativa in Toscana

LEGGE PROVINCIALE N. 8 DEL REGIONE TRENTO (Prov.)

I flussi ed i sistemi informativi come strumento di valorizzazione e di monitoraggio del sistema di assistenza territoriale a garanzia dei LEA

DISPOSIZIONI PER GARANTIRE CURE PALLIATIVE AI MALATI IN STATO DI INGUARIBILITÀ AVANZATA O A FINE VITA E PER SOSTENERE LA LOTTA AL DOLORE

Dott. Marcello Mazzo Direttore SOC Tossicodipendenze Azienda U.L.S.S. 18 Rovigo

Protocollo d Intesa. tra

AZIENDA PROVINCIALE PER I SERVIZI SANITARI

Nel 2005 viene istituito l Albo comunale per censire i volontari

Non Autosufficienza. Forum sulla. Silvio Invernelli Direttore Casa Don Dalmasso, Bernezzo (CN) Perché rosetta sta meglio?

Sistema Informativo per il monitoraggio dell Assistenza Domiciliare (SIAD)

Principi generali. Vercelli 9-10 dicembre G. Bartolozzi - Firenze. Il Pediatra di famiglia e gli esami di laboratorio ASL Vercelli

L innovazione dei servizi per la cura delle malattie croniche

Cure Domiciliari. Corso Elettivo Malato a casa 23 gennaio 2012

DISTRETTO SOCIO SANITARIO - U.O.S.D. RETE ASSISTENZIALE OSPEDALE DI COMUNITA - RELAZIONE ATTIVITA ANNO 2013

LA PANDEMIA SILENTE DEL DIABETE: UN EMERGENZA SANITARIA, SOCIALE ED ECONOMICA

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 69/ 23 DEL

Francesco MORABITO Direttore Sanitario ASL CN2.

ANCHE IL LINFEDEMA SECONDARI O E MALATTIA DISABILITAN TE: UN INDICE DA PROPORRE ALL INPS

la riabilitazione dopo ictus e frattura di femore La riabilitazione in RSA

Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Giorgio Gasparini Vignola (MODENA)

PARTE III LA VALUTAZIONE DELLA CAPACITà DI PERSEGUIMENTO

Lega Tumori. Prevenzione e Sensibilizzazione dei giovani nella Lotta ai Tumori, lo Screening della popolazione, la Ricerca. Presentazione della LILT 1

Diagnosi precoce delle neoplasie del collo dell utero

Le regole del SSR Lombardo

NOI E L AUTISMO: GLI INTERVENTI E LA CONTINUITA DI CURA

Dr Giuseppe DONATO MMG ASL RmF. Fiumicino 29 Gennaio 2011 Via F. Brandileone, 17 - Aranova

DELIBERAZIONE N. 60/2 DEL Sistema Regionale delle Cure Territoriali. Linee di indirizzo per la riqualificazione delle cure primarie.

PIANO SANITARIO Integrativo FASI Dirigenti

Diabete e confini. Valerio Miselli, Reggio Emilia

A. G. S. A. T. Associazione Genitori Soggetti Autistici del Trentino ONLUS

Transcript:

Grazie dell attenzione

http://www.registri-tumori.it/pdf/aiom2012/i_numeri_del_cancro_2012.pdf In Italia circa 2.250mila persone (4% del totale della popolazione) vivono avendo avuto una precedente diagnosi di tumore. Di questi, il 23,3% sono donne con esperienza di tumore della mammella (522mila) AIRTUM Working Group. I Tumori in Italia: rapporto 2010. La prevalenza dei tumori in Italia: persone che convivono con un tumore, lungosopravviventi e guariti. Epidemiol Prev 2010; 34(5-6) suppl 2.

PAROLE CHIAVE: PATOLOGIA RILEVANTE RELAZIONE CON CARATTERISTICHE DELLA POPOLAZIONE RELAZIONE TRA QUANTO SCRIVIAMO E QUANTO VIVIAMO

RISULTATI PRINCIPALI MANUALE Le donne anziane mostrano un accesso non differente dalle classi di età precedenti per quanto riguarda la fase diagnostica, mentre si rileva un minore accesso ai trattamenti neoadiuvanti e adiuvanti legato almeno in parte alla maggiore presenza di comorbidità, come si evince dall analisi per classe di età degli indicatori relativi alla presenza di patologie cardiovascolarie diabete, e alla terapia del dolore. DELIBERAZIONE N X / 1185 Seduta del 20/12/2013 Oggi in Lombardia si registrano oltre 3 milioni di pazienti cronici, pari al il 30% della popolazione: il trattamento di questi soggetti rappresenta però il 70% della spesa sanitaria relativi alle attività di ricovero e cura, di specialistica ambulatoriale ed ai consumi di farmaci.

CHEMIOTERAPIA NEOADIUVANTE TRAT.CHIR 1 DELLA MONOGRAFIA Fattori che influenzano l indicatore Questo indicatore è notevolmente influenzato dall età. L accesso alla chemioterapia neoadiuvante è più che doppio rispetto alla media nei casi di età inferiore ai 40 anni e mostra un andamento decrescente, arrivando a meno dell 1% al di sopra degli 80 anni. L utilizzo è modesto nei tumori localizzati e cresce negli stadi più avanzati. E evidente un associazione diretta con il volume di attività ospedaliera

Materiali e metodi (pag.27 del manuale) fattori individuali come pure l organizzazione del SSR e degli erogatori possono influenzare l accesso alle prestazioni diagnostiche e ai percorsi di diagnosi, cura e follow-up Lo scenario evolutivo (all1-pag.13, regole 2014) Orientamento ed accesso delle persone e delle famiglie

Rete territoriale (all1-pag.14, regole 2014) Prossimità: un modello vicino alle persone ed alle famiglie, che orienti e faciliti l accesso ai servizi territoriali sanitari e socio sanitari. Un esempio pratico di risposta a questa indicazione Ascolto e orientamento: Numero verde di call center per gli screening oncologici di una ASL ANNO 2005: 10.100 ANNO 2007: 14.300 ANNO 2013: 35.000

e cosa chiede il cittadino? I MILLE VOLTI DELLA MALATTIA PREVENZIONE e FATTORI DI RISCHIO LA DIAGNOSI LE CURE IL CONTRIBUTO DEI SERVIZI IL SUPPORTO PSICOLOGICO LA RIABILITAZIONE LE ESTREME FRAGILITA LE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO Che riferimenti abbiamo oggi?

Rete territoriale ( all1-pag.15, regole 2014) Si osserva d altra parte che mentre l assistenza ospedaliera trova nell ospedale un punto di erogazione ben riconoscibile e tradizionalmente consolidato, l assistenza territoriale non è ancora riuscita ad individuare un analogo punto di riferimento per i cittadini. Materiali e metodi, pag.33 del manuale.a livello sia europeo sia nazionale è stata sollecitata la creazione di unità di specialisti che lavorano come gruppo multidisciplinare con accesso a tutte le strumentazioni necessarie

Rete territoriale e il Medico di Medicina Generale Tema dei non responder: adesione ai percorsi per non vanificarli Tema degli accordi regionali sul governo clinico: orientarsi verso il cronico e promuovere la prevenzione (medicina d attesa/medicina d iniziativa) Pag 15, all 1delle Regole : Questo nuovo paradigma di prendersi cura è oggi in fase di sperimentazione, in ambito sanitario, con il CreG, che prevede la gestione attiva dei pazienti cronici attraverso un nuovo soggetto (oggi cooperative di medici di medicina generale)

ASL e il DIPO : CHE RUOLO SUL TERRITORIO? pensare a strumenti semplici, pratici ma utilizzati al momento e nel luogo giusto creare momenti di «contaminazione professionale» ed esercitare la continuità ospedale-territorio

Strumenti semplici, pratici ma utilizzati al momento e nel luogo giusto

DIPO: Ospedale-territorio si parlano..

LA SOSTENIBILITA ll contesto di riferimento nelle Regole 2014 Il piano regionale di sviluppo ha individuato la necessità di operare un riordino del sistema sanitario e socio sanitario lombardo che permetta di mantenere e migliorare i livelli raggiunti, riconosciuti sia a livello nazionale che europeo, pur in un contesto nel quale alla crescita della domanda sanitaria e socio sanitaria corrisponde una contrazione delle risorse disponibili. Premessa Allegato 2-pag 17 consolidare le azioni integrate per il processo di ulteriore sviluppo nel passaggio dalla cura al prendersi cura. Quali effetti sulle scelte del cittadino?

Bologna, 31 gennaio 2014 Congresso Nazionale ONS Autore: Marco Zappa

più di 10 milioni di inviti, più di 5 milioni di esami ma sempre troppo pochi al Sud nonostante la congiuntura economica.. Espansione dei programmi Continua l innovazione di sistema (HPV, DWH) Attenzione alla qualità (studio EQUIPE) Riflessione (alto rischio nello screening mammario) Autore: Marco Zappa

Concludendo, il punto di vista del territorio: Lo screening è esempio paradigmatico di percorso per tutelare la propria salute: è scelta libera del cittadino ed essendo un consumo di prestazioni indotto, deve essere di eccellenza : Nel manuale degli indicatori si trovano elementi di riflessione sul percorso clinico e sul percorso di screening I DIPO, ROL E LE RETI DI PATOLOGIA sono la sede naturale per promuovere appropriatezza, continuità e complementarietà delle funzioni dei diversi attori del sistema sanitario e sociosanitario: i PDTA sono uno strumento di continuità (dalla acuzie alla cronicità) La cultura del dato archiviato e la prova del suo valore informativo, migliora la qualità dei flussi, aumenta consapevolezza negli operatori ed aiuta a ripercorrere le scelte valutandone gli esiti : si migliora solo ciò che si misura (INDICATORI)

Presentazione del manuale, pag.16..come produrre allora una immagine complessiva del percorso di cura? La risposta a queste domande di tipo globale non può risiedere nei singoli indicatori e nemmeno in una loro somma. Questa immagine globale non è presente nel testo che segue. Ma non preoccupiamoci, perché c è tempo: siamo solo agli inizi del percorso. Carlo Zocchetti

Grazie dell attenzione