Materiali di lavoro inerenti i meeting di progetto ed altra documentazione in progress



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Prot. n.aoodrve12421 Venezia, 3 ottobre 2014

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Progetto S.F.I.D.E. Strategie Formative per l Implementazione e la Disseminazione di ET2020 521370-LLP-1-2011-1-IT-KA1-KA1ECETA1 2011-4133/016-001 Prodotto 4 Materiali di lavoro inerenti i meeting di progetto ed altra documentazione in progress a. Verbali dei meeting b. Materiali in progress: sbobinatura conferenza finale Il progetto è stato finanziato con il sostegno della Comunità Europea. Il contenuto del presente progetto non riflette necessariamente la posizione della comunità europea o dell Agenzia Nazionale e non impegna in alcun modo la loro responsabilità.

a. Verbali dei meeting Meeting di progetto Incontro di lavoro Il giorno 13 marzo 2012 dalle ore 11.00 alle ore 15.00 presso la sala riunioni dell USR Friuli Venezia Giulia, la prof.ssa Simonetta Bettiol su invito del DG Daniela Beltrame illustra il progetto S.F.I.D.E. Sono presenti oltre al direttore Generale, il dirigente tecnico Arturo Campanella e la prof.ssa Valentina Feletti responsabile di Europa dell istruzione, la dirigente scolastica Cesira Militello che sta seguendo le attività dell USRFVG sulle competenze e la prof.ssa Livia Cosulich che sta seguendo le progettazioni europee. Durante l incontro i partecipanti si scambiano le loro opinioni ed appare evidente la necessità di integrare quanto previsto nel progetto S.F.I.D.E. con altre attività già in atto. Ciascuno dei presenti avanza delle proposte che verranno formalizzate dal referente dell USRFVG che sarà nominato membro del gruppo di pilotaggio. Appare comunque opportuno in merito alla tematica della formazione tecnica superiore coinvolgere i due ITS del Friuli, sulla dispersione scolastica far partecipare gli istituti tecnici e professionali, sul modello per i saperi essenziali è opportuno integrare l attività che si sta svolgendo sulle competenze. Partecipanti al meeting di progetto: Daniela Beltrame Direttore Generale Friuli Venezia Giulia: Arturo Campanella - USRFVG: Valentina Feletti USRFVG: Cesira Melitello USRFVG: Livia Cosulich - USRFVG: Simonetta Bettiol USRV:

Meeting di progetto incontro di lavoro Il giorno 27 marzo 2012 dalle ore 15.00 alle ore 16.30 presso l aula riunioni del Direttore Generale Carmela Palumbo, la prof.ssa Simonetta Bettiol in qualità di coordinatore ha illustrato al DG il progetto S.F.I.D.E. Il DG ha espresso massimo interesse per le questioni trattate e ribadito di voler fornire il massimo appoggio all iniziativa sia a livello personale che istituzionale. Ritiene che per la DG Ordinamenti il progetto risulti interessante in virtù del collegamento tra le tematiche europee e la riforma in atto nella secondaria di secondo grado e l indagine sulla dispersione scolastica. Il DG esprime il desiderio di seguire personalmente l evoluzione dei lavori progettuali e si farà supportare dal DS Paolo Corbucci. Ritiene opportuno inoltre che gli aspetti amministrativi siano seguiti dal coordinatore e quelli finanziari dal Convitto Nazionale M. Foscarini di Venezia. Partecipanti al meeting di progetto: Carmela Palumbo Direttore Generale DG Ordinamenti MIUR Simonetta Bettiol - USRV

Meeting di progetto incontro di lavoro Il giorno 24 settembre 2012 dalle ore 8.00 alle ore 10.30 presso l istituto Duca degli Abruzzi di Treviso il DS Paolo Corbucci incontra la prof.ssa Livia Andrigo per accordi relativi alla programmazione dei prossimi interventi di disseminazione e partecipazione alla manifestazione nazionale Expo Scuola 2012. In particolare si concorda una prima scaletta sui possibili interventi nella giornata di apertura che avrà come tema portante la dispersione. In quell occasione si prendono contatti telefonici con il DT Campanella dell USRFVG. Si analizzano anche alcune pagine online del sito sulle tematiche europee e sulla riforma. Partecipanti al meeting di progetto: Paolo Corbucci Dirigente Scolastico MIUR DG Ordinamenti: Livia Andrigo USRV:

Meeting di progetto incontro di lavoro Il giorno 12 ottobre 2012 dalle ore 14,00 alle ore 18,00 presso la DG dell USR Veneto si è riunito il gruppo di pilotaggio con alcuni referenti degli staff. L incontro è finalizzato ad un esame dei risultati dell analisi desk sulla dispersione scolastica. I risultati sono presentati dalla prof.ssa Annamaria Pretto che sollecita suggerimenti ed eventuali correzioni da parte dei presenti. In un secondo tempo la prof.ssa Annamaria Pretto illustra la proposta di questionario da rivolgere a studenti e docenti mentre il DT Arturo Campanella propone i criteri per la scelta del campione di istituti da coinvolgere. Dopo ampio dibattito ciascuno dei presenti si impegna a fornire via mail alla prof.ssa Annamaria Pretto le proprie correzioni al questionario entro una decina di giorni ed eventuali aggiornamenti a quanto prodotto sull analisi desk entro una ventina di giorni. La prof.ssa Simonetta Bettiol illustra brevemente gli step dell analisi desk relativa alla formazione superiore in Italia in collaborazione con la Fondazione CRUI e con l UIA. Le firme dei partecipanti sono allegate al presente verbale.

Meeting di progetto incontro di lavoro Il giorno 15 ottobre 2012 presso il partner USR Veneto il DT Stefano Quaglia e la prof.ssa Simonetta Bettiol incontrano il DG Carmela Palumbo e il DS Paolo Corbucci per illustrare quanto presentato nella riunione precedente del 12 ottobre 2012. IL DG esprime vivo compiacimento per gli esiti fin qui raggiunti dei lavori. Si prendono anche degli accordi per inserire la partecipazione formale della DG Ordinamenti alla manifestazione nazionale Job&Orienta 2012, quando verrà presentato il progetto S.F.I.D.E. presso lo stand dell USRV e del MIUR. Le firme dei partecipanti sono allegate al presente verbale.

Meeting di progetto incontro di lavoro Il giorno 25 gennaio 2013 dalle ore 9.30 alle ore 13.30 presso il partner USRV il DS Paolo Corbucci in rappresentanza del MIUR DG Ordinamenti, partecipa al meeting finale del progetto Grundtvig MATCH allo scopo di verificare e recepire i risultati del workshop tenutosi il giorno precedente dedicato al riconoscimento dell apprendimento non formale ed informale. All incontro ha partecipato anche la prof.ssa Simonetta Bettiol in rappresentanza del partner USRV. Partecipanti al meeting di progetto: Paolo Corbucci Dirigente Scolastico MIUR DG Ordinamenti: Simonetta Bettiol USRV: 7

Meeting di progetto incontro di lavoro Il giorno 2 febbraio dalle ore 9.30 alle ore 13.30 presso l istituto Duca degli Abruzzi di Treviso il DS Paolo Corbucci in rappresentanza del MIUR DG Ordinamenti, ha incontrato la prof.ssa Simonetta Bettiol in vista dell incontro con il DG Palumbo per affrontare le tematiche relative all organizzazione della conferenza finale. Sono presenti il Dirigente Tecnico Campanella Arturo e la Prof.ssa Annamaria Pretto. Con l occasione si esaminano anche le bozze dei seguenti documenti: Documenti di supporto alla formazione tecnica superiore presentato da Simonetta Bettiol Indagine sulla dispersione presentato e commentato da Annamaria Pretto. Paolo Corbucci si incarica di parlarne con la dr.ssa Carmela Palumbo. Partecipanti al meeting di progetto: Paolo Corbucci - Dirigente Scolastico MIUR DG Ordinamenti: Simonetta Bettiol USRV: Arturo Campanella DT USRFVG: Annamaria Pretto USRV: 8

Meeting di progetto incontro di lavoro Il giorno 1 aprile 2013 dalle ore 14.30 alle ore 17.30 presso il partner USRV il DS Paolo Corbucci in rappresentanza del MIUR DG Ordinamenti, partecipa all incontro finalizzato alla stesura degli atti della conferenza finale tenutasi a Venezia il 14 marzo 2013. Gli atti sono realizzati a cura della prof.ssa Simonetta Bettiol che comunica come sia stato dato incarico al Liceo G. Galilei di Verona di eseguire la sbobinatura dei diversi interventi a partire dalla video registrazione. I testi degli atti saranno inviati ai relatori per la rivisitazione e l approvazione degli stessi ai fini della pubblicazione. Si decide anche di pubblicare attraverso un editore on demand. All incontro è presente anche il Dirigente Tecnico Arturo Campanella. Partecipanti al meeting di progetto: Paolo Corbucci Dirigente Scolastico MIUR DG Ordinamenti: Simonetta Bettiol USRV: Arturo Campanella DT USRFVG: 9

Meeting di progetto incontro di lavoro Il giorno 6 aprile 2013 dalle ore 9.30 alle ore 13.30 presso l istituto Duca degli Abruzzi di Treviso il DS Paolo Corbucci in rappresentanza del MIUR DG Ordinamenti, ha incontrato la prof.ssa Simonetta Bettiol, la prof.ssa Annamaria Pretto e il Dirigente Tecnico Arturo Campanella per l esame finale delle bozze delle pubblicazioni: Le SFIDE della formazione tecnica superiore in Italia Documenti a supporto Le SFIDE della formazione tecnica superiore in Italia Atti del seminario SFIDE per ridurre la dispersione in Italia Paolo Corbucci si incarica di parlarne con la dr.ssa Carmela Palumbo. Partecipanti al meeting di progetto: Paolo Corbucci Dirigente Scolastico MIUR DG Ordinamenti: Simonetta Bettiol- USRV: Arturo Campanella USR FVG Annamaria Pretto - USRV 10

b. Materiali in progress: sbobinatura conferenza finale

S.F.I.D.E. ITS nell Europa 2020 Lo sviluppo dell ITS per raggiungere il benchmark della Strategia UE 2020: 40% di persone con diploma di istruzione superiore 14-15 marzo 2013 Sbobinatura degli interventi

Indice La visione strategica istituzionale - Gianna Miola.............. 3 Le Politiche regionali per la formazione superiore in Veneto e Friuli - Nuccio Santo Romano.............................. 5 La strategia Europa 2020 nelle politiche della Direzione Generale degli Ordinamenti - Carmela Palumbo.................... 8 La collaborazione tra Veneto e Friuli nei progetti europei - Daniela Beltrame 12 Il progetto S.F.I.D.E.: obiettivi e risultati - Simonetta Bettiol....... 15 Opportunità per il futuro: dall esperienza dei diplomi universitari una riflessione per gli ITS - Rodolfo Zich.................. 18 La costituzione degli ITS in Veneto: analisi di una esperienza - Luca Innocentini................................ 22 Le riforme della formazione secondaria e superiore: uno sguardo critico - A. F. De Toni.............................. 25 ITS: proposta concreta per raggiungere il benchmark della Strategia 2020 - Maria Grazia Nardiello......................... 27 [... ]- Cristiana Alfonsi............................. 32 Tavola rotonda con restituzione e confronto sui risultati sul tema: Dall Università agli ITS, dagli ITS all Università............... 35 Introduzione - Claudio Demartini.................... 35 Innovazione, formazione e lavoro: quali le strategie per un offerta differenziata e in grado di garantire l occupabilita - Agostino Cortesi.............................. 39 Qualità : come garantirla negli ITS - Arturo Campanella....... 41 Figure professionali, uno standard per il lavoro e la mobilità - Enzo Bacchiega............................. 44 Stage ed internazionalizzazione per gli ITS - Enrico Bressan..... 46 Tavola rotonda: Confronto sul processo di referenziazione all EQF per gli ITS 49 2

Moderatore Benvenuti in questa splendida sede e grazie della vostra presenza. Apriamo questa due giorni di riflessione su quelli che sono due benchmark molto importanti per l Europa 2020: l innalzamento del livello di istruzione e il contenimento della dispersione scolastica. Lascio la parola al vicedirettore generale dell ufficio scolastico regionale, la dott.ssa Gianna Marisa Miola. La visione strategica istituzionale Gianna Miola, Vice Direttore Generale USR per il Veneto Spero che queste giornate siano per tutti voi ricche di spunti di riflessione ma soprattutto che ci consentano di farvi riflettere sul nostro lavoro. Il mio compito è molto semplice ed è quello di portare avanti una riflessione sul perché si è organizzato questo progetto. Voi sapete che questo progetto vede le nostre due direzioni, quella del Veneto e quella del Friuli Venezia Giulia, unite alla direzione generale degli ordinamenti con una serie di partner che durante questa giornata avremo modo di conoscere e di vedere. Siamo 800.000 studenti (compresa la scuola paritaria), abbiamo 48.000 docenti, il 13,5% degli alunni del Veneto sono stranieri, indice che risulta essere il doppio rispetto alle altre regioni, abbiamo il più alto numero di alunni che ottengono un diploma, il 74,5% contro il 70% del resto del Paese. Tuttavia abbiamo il minor numero di studenti che, una volta raggiunto il diploma, si iscrivono all università. Questa situazione era positiva prima della crisi economica, perché significava che gli studenti avevano usufruito di un opportunità di lavoro. Ciò che più di ogni altra cosa ci ha spinto ad aderire a questo progetto, che ha impegnato molte risorse e molte scuole, riguarda quello che, a nostro avviso, dovrebbe essere fatto ovunque e cioè leggere i traguardi che il Paese si è dato nell ambito scolastico in particolare per l innalzamento del livello di istruzione formativa per tutti rispetto alle sfide che noi dobbiamo andare ad affrontare. Il tema di oggi in particolare si incentra su due punti: il primo, di mettere in atto delle misure preventive e altrettante misure compensative atte a ridurre realmente il gap che esiste tra i nostri studenti e la dispersione scolastica. Teniamo presente che questa dispersione solo quattro anni fa raggiungeva il 12,5% in Veneto, ora è arrivata al 16%. Eravamo quindi molto vicini al benchmark dell Europa che voleva questo indice al 10%, tuttavia in nessuna parte d Europa questa sfida è stata vinta. Da queste stime abbiamo potuto comprendere che qualcosa arretrava anche nel nostro Paese, pertanto era necessario creare alcune attività, alla luce delle raccomandazioni europee. Non è solo necessario seguire i giovani che in misura sempre maggiore abbandonano la scuola, ma bisogna anche far crescere il numero di coloro che raggiungono un titolo di istruzione superiore o equivalente tra gli adulti. Bisogna che questo numero raggiunga il 40% dei soggetti tra i 30 e i 34 anni. Il Veneto, come credo tutta l Italia, non ha un benchmark glorioso da questo punto di vista, perché gli adulti sono quelli che più difficilmente seguono corsi di formazione. Poiché la percentuale si aggira intorno al 10 15%, non certo il 40% come vorrebbero gli standard europei, c è uno spazio di lavoro molto ampio. All interno di questo 3

spazio discrezionale occorre mettere insieme ciò che viene proposto dal nostro Paese sulle riforme ordinamentali della scuola secondaria di secondo grado, e via via poi tutto quello che è collegato anche con il post-diploma, e quindi gli ITS, con il numero di soggetti dei quali deve alzarsi il titolo di istruzione superiore equipollente. Per fare questo, dopo aver compiuto un indagine di un campione significativo, ci si è mossi nel tentativo di accompagnare le scuole che, pur sempre all interno della loro autonomia, hanno il compito di innalzare per tutti il livello di istruzione, ovvero di ridurre l abbandono. E stata condotta un indagine approfondita su questo fenomeno, cercando di non collegarlo solamente con lo stato socio economico, ma anche puntando il dito su quella che è l azione della scuola, perché è molto difficile sceverare di cosa la scuola è realmente responsabile. A questo proposito ci sono le prove Invalsi, sono indagini che ci aiutano perché ci permettono di scorporare quella che può essere una differenza legata al territorio, il quale può essere più o meno forte sul piano socio economico, rispetto all azione della scuola. Il lavoro è stato svolto con dei Focus Group, con ricerche che sono andate sempre più spostandosi dal tipo quantitativo verso quello qualitativo, proprio per andare ad osservare le pratiche scolastiche all interno della dinamica della dispersione, cosa comportano e come se la giocano. E dall altra parte abbiamo visto il confronto con l università e tutto il mondo della formazione superiore non universitaria: si tratta degli IFTS prima e degli ITS di cui parleranno in seguito i miei colleghi negli altri interventi. L obiettivo era proprio quello di scuotere un po le scuole, tutti quelli che si occupano di scuola o, in maniera più ampia, di formazione, verso il benchmark che ci viene proposto. Quello che è importante capire è che anche noi, come sistema Paese, dovremmo mettere in atto delle strutture capaci di dare una seconda chance a quelli che non riescono nel percorso normale. Ci sono state quindi delle esperienze di avanguardia, di arricchimento e di governo anche di scuole che diventano sempre più complesse. Sono 216 le scuole secondarie di secondo grado che in Veneto sono diventate dei veri e propri poli, perché al loro interno hanno una serie di percorsi non solamente di un ordine di scuola ma anche di più ordini. Questo a dimostrare che già automaticamente le scuole del Veneto si stanno sempre più conformando alla tendenza europea, cercando di raggiungere i traguardi che tutto il nostro Paese si è proposto di raggiungere. E naturalmente, per fare questo, tutta la ricerca delle soluzioni agli aspetti critici che ci sono, ci sono stati e che naturalmente non sono stati tutti affrontati, è stata sviluppata con un ottica di trasparenza, per poter dare una chiave di orientamento più precisa ai nostri giovani. Una ricerca svolta per mettere in luce la specificità scolastica, cercando di andarsi a posizionare sugli standard di erogazione del servizio, sugli standard di quelli che vengono chiamati proprio i livelli essenziali dell istruzione. Il testo è uscito proprio in questi giorni sulla Gazzetta Ufficiale. Possiamo quindi affermare di essere su questa strada, tenendo presente che se vogliamo ridurre la dispersione, dobbiamo arrivare necessariamente alla personalizzazione del percorso formativo, percorso che si costruisce tutta la vita e non solamente quando si è a scuola. L ultimo argomento che volevo affrontare, che è molto caro a noi del Veneto, è appunto il tema dell equità : sia nell accesso ai saperi sia nel successo formativo. Ricordo il decreto 275 che nell art. 1 pone l accento sul fatto che la scuola mantiene la sua autonomia se riesce a garantire il successo formativo: discorso, se vogliamo, non 4

solamente tecnico ma anche etico. E dentro a questa equità si pone la connessione tra i titoli di studio e il lavoro per i più giovani e per gli adulti; l impegno ad andare a rivedere tutte le competenze, come voi sapete in questo campo ha avuto importanza notevole il rilancio della cultura tecnica e scientifica; ed infine la mobilitazione reale di tutte le forze del territorio. Tutti questi sono chiamati a un patto di corresponsabilità. In questo senso il rapporto dell USR Veneto con la Regione del Veneto, con le università e con tutte le altre Agenzie del territorio, è molto forte e molto stretto sul piano della collaborazione con un confronto che è quasi presente ogni giorno. Grazie e buon lavoro. Moderatore Ringraziamo la dott.ssa Miola e diamo la parola al dott. Nuccio Santo Romano, commissario straordinario dell assessorato all istruzione della regione Veneto, con il quale abbiamo continui e costanti rapporti proprio nella costruzione del lavoro quotidiano. La dott.ssa Miola ha fatto riferimento a questo importante impegno di calibrare l insegnamento sulle singole persone, una delle chiavi con cui noi cerchiamo di raggiungere questo risultato è un lavoro capillare di orientamento. Per quanto riguarda l orientamento, la Regione Veneto ha una lunga storia e una lunga tradizione e la collaborazione su questo piano è stata formidabile. Il dott. Romano è anche il responsabile di tutta quell organizzazione che con noi e con le agenzie del territorio, coordina l ITS nel Veneto. Il tavolo di confronto diventa il momento centrale non solo per misurare la temperatura delle azioni in atto ma anche per esplorare l orizzonte e i possibili percorsi da attivare. Le Politiche regionali per la formazione superiore in Veneto e Friuli Nuccio Santo Romano, Commissario straordinario dell Assessorato all Istruzione della Regione Veneto Buongiorno a tutti. Porto i saluti dell assessore Donazzan che ha sempre seguito e sta seguendo tuttora tutta questa area con interesse assoluto. Credo che sia una giornata molto interessante, un momento di riflessione utile, in particolare sugli ITS, che affrontano adesso anche un momento di scelte che dovremmo fare insieme alla luce dell ulteriore finanziamento che il MIUR ha messo a disposizione. E sottolineo che queste scelte vengono fatte, come ha detto la dott.ssa Miola, con un confronto istituzionale permanente che abbiamo in particolare con l ufficio scolastico regionale ma anche con le parti sociali, con le università e con tutte le istituzioni. Abbiamo diversi tavoli stabili che lavorano: uno riguarda appunto l ITS, uno nuovo riguarda l istruzione tecnica, su cui poi mi soffermerò velocemente, uno sull alternanza e un altro sul patto di prima occupazione che è un nuovo progetto lanciato dalla Giunta regionale. Questo credo che vada sottolineato. In un momento come questo, dove regna una confusione istituzionale, in cui ci sono riforme che non sono mai state portate a termine (pensiamo alla riforma del Titolo V che è stata fatta più di dieci anni fa ma non è ancora stata attuata), e quindi in un contesto in 5

cui le competenze non sono chiare e a volte si sovrappongono (un esempio su tutti è il dimensionamento), qui in Veneto riusciamo a superare il problema grazie ad una grandissima collaborazione che non è sempre così scontata. Siamo impegnati in questo momento una fase molto importante, oltre che per il ruolo di coordinamento dell area sono stato da poco nominato Autorità di gestione per il fondo sociale europeo per la Regione Veneto e quindi sto seguendo con tavoli abbastanza ampi anche la nuova programmazione comunitaria che ci chiederà uno sforzo maggiore rispetto a quello attuale. Sia l Europa, con un documento presentato nel novembre 2012 che si chiama Position Paper, sia il Ministro dello sviluppo economico che coordina la nuova programmazione a livello nazionale, in collaborazione con i vari ministeri e quindi, per quanto ci riguarda, con il MIUR e con il Ministero del lavoro, hanno chiesto un cambiamento radicale rispetto alla programmazione attuale. Questo cambiamento comporta la necessità di individuare a monte, in linea con gli obiettivi dell Europa 2020, i risultati attesi, le azioni che faremo e gli indicatori per raggiungerli. Questo richiede uno sforzo maggiore a livello ovviamente nazionale ma soprattutto a livello territoriale, nell individuazione con moltissimo anticipo, e questo devo dire non è molto facile, di una programmazione. Dopo questa premessa, mi soffermo velocemente su alcune cose. Questo è solo uno sguardo di quello che abbiamo fatto in questi anni nell ambito della formazione superiore come Giunta regionale: abbiamo fatto interventi per i poli e gli assetti formativi, abbiamo finanziato master universitari, dottorati, borse di studio, assegni di ricerca e tutto il diritto allo studio universitario. Questa è una linea a mio parere molto importante che abbiamo continuato a finanziare e probabilmente finanzieremo anche di più nei prossimi anni perché abbiamo visto ottimi risultati anche in termini di inserimento. Questi sono gli undici obiettivi tematici fissati nella nuova programmazione 2014 2020 per la quale stiamo ancora lavorando con un incertezza di fondo riguardo alle risorse perché non è ancora stato presentato il bilancio comunitario. Come vedete fra questi undici obiettivi ce n è uno in particolare che riguarda quest area cioè quello relativo all investimento nelle competenze, nell istruzione e l apprendimento permanente. Questi sono i risultati attesi che sono stati in questo momento elaborati a livello nazionale tra il MISE, i ministeri coinvolti, in particolare il Ministero dell Istruzione, le Regioni e la partecipazione anche di altri ministeri, in particolare qualificazione istruzione tecnica e professionale tramite l intensificazione del rapporto scuola impresa, sviluppo dei poli tecnici professionali e potenziamento degli istituti tecnici superiori. Vi ripropongo questo anche se comprende informazioni che sono ancora in fase non definitiva. Come vedete qui c è un elenco di azioni di governance che riguarda ciò che possiamo e che dovremmo fare, una sorta di livello minino, anche se in realtà non appare così minimo. In Veneto molte di queste cose sono già state fatte, ad esempio sull istruzione tecnica, come ricordava anche prima Gianna Miola, la Regione recentemente ha lanciato un progetto, così come tutto il tema dell orientamento, dell aumento della presenza femminile sia nei percorsi dell istruzione tecnica, sia nell istruzione e formazione professionale. Questi sono gli strumenti che abbiamo per diminuire i tassi di dispersione che, come sapete, sono aumentati non di poco 6

nell ultimo periodo. Noi ci attestiamo intorno al 16%, è vero che in altre zone sono aumentate maggiormente ma si tratta di una consolazione non sufficiente perché dobbiamo fare ancora di più per intervenire. Sono presenti anche interventi di formazione degli operatori, si tratta di opportunità che, a mio parere, in Veneto non sono state pienamente raccolte. La dott.ssa Palumbo sta promuovendo la formazione professionale e tecnica degli operatori del Veneto; qualche anno fa si erano investite molte più risorse ma la partecipazione purtroppo non è stata altissima, pertanto rinnovo l invito ad utilizzare anche questa opportunità. Tra gli interventi che abbiamo fatto questo è quello sull istruzione tecnica, che si inserisce all interno del Piano integrato per l occupazione giovanile a cui facevo prima riferimento. Si tratta di una sinergia di strumenti tra tirocini e poi l inserimento in apprendistato. In Veneto abbiamo ancora l apprendistato cosiddetto di primo livello, che, di fatto, è l unico strumento di inserimento dei giovani nel mercato del lavoro. La Regione Veneto ha subito attuato la modifica del Testo Unico che, vorrei sottolineare, ha firmato con proprio tutte le parti sociali gli accordi ma che, tuttavia, in molti contratti trova ancora una mancanza di regolamentazione. Questo strumento ha, di fatto, ancora numeri bassissimi e credo sia un problema da affrontare al più presto, recentemente se n è parlato anche ad un incontro con il ministro Fornero. Sull istruzione tecnica abbiamo compiuto un intervento di orientamento/promozione, siamo andati ad individuare quelle aree dove è più alto il gap di previsione occupazionale prendendo dati Excelsior. Il risultato sono queste aree, che spero si vedano, sulle quali abbiamo poi costruito e finanziato cinque progetti che stanno raccogliendo moltissime adesioni. Qui ricordo che c è un attività che, a mio parere, non è sufficientemente sviluppata nelle scuole e nemmeno nelle università ed è quello del placement. La riforma del mercato del lavoro, la cosiddetta legge Biagi, di dieci anni fa aveva già previsto uno sviluppo di servizi di placement nell istruzione. Nelle università sicuramente ci sono delle esperienze avanzate però, in un ottica macro, queste tendono ad essere piuttosto carenti. In una scuola estera si sa perfettamente qual è l esito occupazionale, in una scuola italiana invece, tranne qualche eccezione, questo argomento non è molto approfondito. Oggi siamo qui per parlare di istruzione tecnica ma esiste anche per le università un progetto per sviluppare servizi di placement, infatti recentemente se ne è parlato all interno del Comitato Regione Università con i rettori perché possono essere importanti sia per la conoscenza degli utenti ma anche perché è fondamentale seguire una persona da quando entra nella scuola fino a quando viene occupato, non limitandosi a quando questo soggetto raggiunge la laurea o il diploma. Anzi, dovrebbe essere monitorato anche dopo per trarre delle conclusioni anche nel lungo periodo. Queste sono tutte le attività di competenza regionale, tutti gli interventi che facciamo rivolti a disoccupati sono monitorati, attualmente c è un progetto finanziato dal Ministero del lavoro che si chiama Forma che sviluppa l idea di inserire all interno di questi monitoraggi occupazionali non solo la parte formazione ma anche quella che riguarda l istruzione. Vorrei concludere dicendo che sono numerosi gli interventi che facciamo, a tal proposito penso che sia importante fare le scelte giuste, soprattutto in questo momento dove il razionamento delle risorse e il patto di stabilità ci condizionano pesantemente. 7

Nei prossimi mesi abbiamo una scadenza a breve termine che riguarda le scelte sugli istituti tecnici superiori e una subito dopo sulla nuova programmazione, quindi ci sarà modo di attivare confronti formali che possono aiutarci come Regione a fare insieme le scelte migliori per il territorio. Vi ringrazio. Moderatore Grazie al dott. Romano. Approfitto di questi interstizi per fare anche quelle cose che normalmente si fanno all inizio, cioè tutta la serie di ringraziamenti che in questo modo risultano più chiari. Vedete questa splendida sede nella quale siamo ospitati, a questo proposito dobbiamo ringraziare la Fondazione Cini e in particolare ringraziamo l amico dott. Andrea Erri che ha collaborato in maniera straordinaria ed è sempre presente nelle nostre azioni progettuali e nelle attività che abbiamo anche sul territorio. La dott.ssa Palumbo non c è bisogno di presentarla, abbiamo stretto questo patto USR del Veneto, USR del Friuli Venezia Giulia e direzione generale per gli ordinamenti scolastici e per l autonomia scolastica. Per noi questo è stato un modo mediante il quale abbiamo cercato di mantenere il rapporto con lei che per sette anni ha guidato il nostro ufficio, si è trattato di una crescita e un apprendimento reciproco. La strategia Europa 2020 nelle politiche della Direzione Generale degli Ordinamenti Carmela Palumbo, Direttore generale, Direzione Generale degli Ordinamenti Credo che per il Veneto e il Friuli questo progetto abbia un significato che va oltre il campo delle azioni che sono state svolte perché sta a sottolineare ancora una volta che sia dal punto di vista diciamo del servizio scolastico, sia da quello dell assetto economico ha molti punti di analogia e di convergenza. Se andiamo a guardare quelli che sono gli esiti scolastici, così come i risultati delle rilevazioni esterne degli apprendimenti, e quindi i dati dell OCSE-PISA che ormai dal 2000 andiamo rilevando e poi la serie ormai storica dei dati dell INVALSI, si possono fare alcune riflessioni. Se leggiamo questi dati come risultati complessivi dell area del nord-est, oppure andiamo a comparare i risultati del Veneto e del Friuli, si vede che è un area che scolasticamente ha dei caratteri abbastanza omogenei e di grande livello, di alta qualità. Possiamo dire con un certo orgoglio che i risultati proprio dei livelli di apprendimento dei nostri studenti sono, sotto il profilo scolastico, il settore trainante del nostro Paese. Il Veneto e il Friuli Venezia Giulia, considerati complessivamente, sono un area territoriale vasta, pur con specificità locali, soprattutto per quanto riguarda la zona della Giulia. Tant è vero che nel pomeriggio io e la dott.ssa Beltrame ci trasferiremo a Trieste per un seminario che riguarda la questione del confine orientale, quindi le tematiche storiche proprie di quel territorio che abbiamo promosso come direzione ordinamenti con lo USR, nell ambito delle azioni di cittadinanza e Costituzione. 8

Quindi senz altro questo Progetto si inserisce e viene a situarsi anche geograficamente in un contesto scolastico che ha queste caratteristiche di qualità diffusa e di equità, come veniva sottolineato prima dalla dott.ssa Miola. Questo credo vada evidenziato, perché uno dei dati che emerge dalle rilevazioni esterne è proprio questa minore sperequazione fra le diverse istituzioni scolastiche rispetto ad altre aree del nostro territorio. Voglio dire che il dramma, sotto il profilo dei livelli di apprendimento o della qualità del servizio scolastico, nel nostro Paese risiede soprattutto in questo, cioè nei livelli fortemente sperequati della qualità degli apprendimenti tra un istituzione scolastica e l altra. Nel passaggio dall esperienza veneta al livello nazionale, che poi è stata preceduta per me anche da un esperienza, a livello personale, friulana, l aspetto che emerge in modo più evidente è proprio questo, cioè i forti livelli di sperequazione che tra una scuola e l altra si possono verificare sotto tutti i profili, quello dell edilizia, quello dei servizi in generale, quello del contesto socio economico. Da questo punto di vista il Nord Est ha questa maggiore compattezza, maggiore omogeneità e quindi maggiore equità anche poi per i nostri studenti. Pertanto credo che anche delle azioni come questa del progetto Sfide che si situa in un area di studio, di ricerca e comparazione di dati sia particolarmente interessante non solo per l esito che poi viene restituito al territorio, ma proprio per gli spunti e le informazioni che possono invece arrivare anche a livello nazionale. Chiaramente la direzione degli ordinamenti scolastici è particolarmente interessata al primo asse di questo progetto, cioè quello che mira a verificare gli aspetti del quadro di riforma degli ordinamenti scolastici che, almeno in potenza, perché poi la realizzazione è ovviamente nelle mani delle istituzioni scolastiche, sono più volti al raggiungimento degli obiettivi della Strategia UE 2020. Quindi per noi ordinamenti gli esiti di questa parte di ricerca sono molto interessanti perché ci possono dare delle linee di azione, di intervento sulle quali dobbiamo evidentemente lavorare ancora di più con le scuole per dare reale attuazione a quelle che sono le indicazioni, le linee guida ma anche tutta la struttura, l architettura ordinamentale che i regolamenti vanno a delineare. Adesso vado a trattare l argomento della mia breve relazione e cioè che cosa sta facendo, nell attuazione dei regolamenti, la direzione. In primo luogo noi abbiamo chiuso a novembre il Regolamento di revisione delle indicazioni del primo ciclo, un operazione anche questa molto importante che è stata fatta perché intanto è un operazione di chiarezza, di essenzializzazione, perché ci trovavamo di fronte a due testi di indicazioni per il curricolo che erano date alle scuole del primo ciclo. Avevamo ancora in applicazione le indicazioni nazionali del 2004 e le indicazioni per il curricolo del 2007, quindi il testo Moratti e quello Fioroni. Nel 2009, con un atto di indirizzo, era stato chiesto alle istituzioni scolastiche del primo ciclo di armonizzare i testi delle due indicazioni. Un operazione chiaramente difficile e credo non di competenza delle scuole, anche perché i presupposti di tipo culturale e le scelte di tipo pedagogico che erano implicate in questi due testi di indicazioni erano molto diverse. Siamo arrivati alla formulazione delle indicazioni nazionali per il curricolo, che sono state proposte alle scuole del primo ciclo, che riescono a portare a sintesi e, se vogliamo dire, anche a meglio focalizzare quelli che sono quelli che sono gli aspetti salienti delle indicazioni per il curricolo del 2007. E in queste indicazioni rimane 9