Un atelier sulla gestione delle risorse di prossimità (laboratorio di II livello con certificazione) Responsabile del seminario: Andrea Canevaro Docenti e aree di interesse Andrea Canevaro (andrea.canevaro@unibo.it) Professore ordinario di pedagogia speciale all'università di Bologna, è stato Direttore del Dipartimento di Scienze dell'educazione dell'ateneo e delegato del Rettore per gli studenti disabili. Ha al suo attivo diverse missioni di cooperazione internazionali, nelle regioni balcaniche, nella regione africana dei Grandi Laghi, in Bielorussia e in Cambogia. E' direttore di riviste e membro di comitati scientifici editoriali. Laboratorio: Sostegni di prossimità Di fronte a persone, bambini e adulti, con Bisogni Evolutivi Speciali sembra che l'unica soluzione pensabile o possibile sia il sostegno. Sostegno individuale o al massimo duale perché chiuso nel rapporto a due. Questa strada però non è più sostenibile ed è anzi destinata al fallimento, economico ed educativo. L'integrazione diventa infatti possibile solo dove esistono risorse finanziarie e solo in presenza di specialisti. Occorre invece, partendo già dalla scuola, cercare e valorizzare un sostegno evolutivo fatto di sostegni di prossimità. Questo significa trovare i contesti che permettono al soggetto di sviluppare il suo modo di essere agente costruttivamente, cioè in maniera funzionale al raggiungimento di risultati apprezzabili. Il prossimo è ciò che sta vicino e può in quel momento essere, senza specialismi, un sostegno, ma è anche quello che sta arrivando, il futuro. Gianfranco Alleruzzo (f.alleruzzo@labirinto.coop) Laureato in biologia, lavora nel campo della cooperazione sociale, dal 1999 è presidente della cooperativa sociale «Labirinto» di Pesaro e dal 2013 è presidente di Legacoop Marche. Si occupa di formazione, gestione delle risorse umane e di progettazione nei servizi alla persona. È autore de L'impresa meticcia. Riflessioni su no-profit ed economia di mercato, 2004, Centro Studi Erickson. Laboratorio: Apprendere è una impresa Senza aver viaggiato ci siamo ritrovati in un mondo completamente nuovo, caratterizzato da una continua ed accelerata trasformazione perché noi abbiamo costruito strumenti che ora stanno costruendo noi. Un mondo che fa del continuo cambiamento il nuovo luogo della stabilità, creando l effetto surreale di un presente in falso movimento. Questo ci chiama ad acquisire l apprendimento continuo ed ininterrotto come punto di equilibrio, perché permette di trasformare il nostro sapere mantenendolo se stesso. L'alternativa è una sicurezza che deriva dall'assumere il proprio sapere come elemento fisso che giudica, in un monologo senza fine, il mondo che si trasforma attorno. Un luogo di fragile rifugio, dove ogni uomo considera i limiti della propria visione personale come i limiti del mondo 1
Tutto ciò ha trasformato radicalmente il lavoro, che oggi deve fare i conti con termini antichi da riempire con contenuti adatti a sopravvivere, crescere e relazionarsi in questo nuovo universo. In realtà coppie di termini in equilibrio precario tra loro, necessari per non fissare un punto e muoversi senza posa tra un limite e l'altro: individualismo e cooperazione, trasversalità e specializzazione, spreco ed ecologia, rispetto e, questo termine, sta in piedi da solo. Il laboratorio tenterà di trattare tutto questo, o quasi, attraverso l incontro attivo con eventi, temi e problemi che caratterizzano oggi il lavoro, in particolare quello sociale. Fabio Comunello (fabiocomunello@email.it) È docente incaricato per l'insegnamento di osservazione del comportamento infantile, presso la Libera Università di Bolzano, e per l'insegnamento di psicomotricità di gruppo, presso l'università di Padova. È fondatore, con Eraldo Berti, della biofattoria sociale Conca d'ora a Bassano del Grappa la cui esperienza è oggetto de Fattoria sociale. un contesto competente di sostegno oltre la scuola, 2013, Erickson. Laboratorio: Dalla cura al welfare partecipato È forse arrivato il momento di pensare alla disabilità non solo in termini assistenziali ma con un ruolo attivo all interno del contesto sociale e dimostrare che i progetti di cura possono essere sviluppati in contesti integrati di sostegno competente. Una Fattoria Sociale è uno dei sistemi possibili contesti competenti in cui realizzare percorsi di abilitazione e al tempo stesso attivare azioni di tutela del territorio, di produzione ecosostenibile, di educazione alimentare, di salvaguardia della biodiversità. È possibile pensare che la pedagogia di prossimità possa sviluppare economia di prossimità. Anna Contardi (annacontardi@aipd.it) Assistente sociale ed esperta su aspetti legati all'inclusione scolastica, lavorativa e sociale delle persone con disabilità intellettiva, è coordinatrice nazionale dell'associazione Italiana Persone Down. In tale ambito ha ideato e dirige il "Corso di Educazione all'autonomia per adolescenti con Sindrome di Down", ormai diffuso in diverse città. Dal 2008 dirige la collana "Laboratori per l'autonomia" della Casa editrice Erickson. Laboratorio: Autonomia non è fare tutto da soli Essere autonomi è prerequisito indispensabile per conquistare un posto nella società, nella famiglia, nei luoghi di lavoro. Ma diventare autonomi ribalta spesso i ruoli tra chi si prende cura e chi è oggetto di cure. Che cosa cambia nel nostro sguardo? Che cosa cambia nello sguardo della società nei confronti di persone più deboli come sono ad esempio le persone con disabilità intellettiva? Come partecipare ad un percorso di autonomia che è anche di integrazione fra competenze e ruoli? Come contribuisce un linguaggio altamente comprensibile all evoluzione di questo processo? Il laboratorio propone una riflessione su questi temi a partire dall esperienza e l elaborazione pedagogica nata nei Percorsi per l autonomia di AIPD. Elena Malaguti (elena.malaguti@unibo.it) Ricercatrice in Didattica e Pedagogia Speciale è Professore aggregato in Didattica e Pedagogia Speciale Dipartimento di Scienze dell'educazione G.M.Bertin - Scuola di Psicologia e Scienze della Formazione - Università di Bologna. E' Pedagogista, psicologa e psicoterapeuta. La sua 2
attività principale è inerente la prospettiva dell'educazione inclusiva secondo un modello ecologico sociale ed umano integrato ai processi di resilienza attraverso un approccio multifattoriale, multidimensionale e culturale. Collabora stabilmente con il gruppo di ricerca internazionale "Identità Culture e Resilienza. E' membro della Società Italiana di Pedagogia Speciale (SIPES) e del Centro Studi sul Genere e l'educazione Dipartimento di Scienze dell'educazione G.M. Bertin. Laboratorio: Ecologia sociale umana e resilienza Le crisi per loro natura intrinseca sono portatrici di cambiamento, disorientano e producono spaesamento. E' certo che in ogni crisi si iscrivono elementi positivi, generativi di un nuovo che avanza che impone la rivisitazione di pratiche, di legami, di relazioni, di assetti anche istituzionali. Siamo pronti ad affrontare le sfide che il XXI secolo ci impone?. Riusciamo a costruire processi di resilienza comunitaria per far fronte ad una situazione che rischia processi involutivi e derive pericolose?. Lo scenario che si trovano difronte gli operatori del terzo settore è certamente cambiato rispetto ad alcuni anni fa. Sono cambiate anche le politiche ed i modelli di riferimento culturali e teorici che guidano l'agire dei protagonisti. Il laboratorio si pone la finalità di accompagnare i partecipanti in un percorso di riflessione critica che permetta di risignificare le pratiche ricercando possibili strategie e modelli equi e sostenibili per tutti e per ciascuno compreso per chi è persona con disabilità. Giovanni Mazzanti (g.mazzanti@unibo.it) È research fellow presso la Scuola Superiore di Politiche per la Salute dell Università di Bologna. Già professore a contratto di Macroeconomia, Economia Pubblica, Imprenditorialità sociale ed Economia del Mediterraneo, insegna Economia dello Sviluppo presso la Scuola di Economia, Management e Statistica di Unibo. Le principali aree di ricerca riguardano il finanziamento dei servizi sanitari e i costi dell illegalità. Laboratorio: Economia e benessere Il laboratorio favorirà la riflessione, l elaborazione e le risposte alle seguenti domande. Quale relazione esiste tra economia e ricerca delle modalità e delle regole con cui aumentare il benessere delle persone e delle comunità? Come possiamo innovare l organizzazione, l appropriatezza e il finanziamento dei servizi in un ottica di prossimità, del vicino e del futuro? Quanto costa includere e quanto costa escludere? Nel guardare alle persone nell arco della loro vita quali sono gli investimenti più capaci di incidere positivamente sul loro benessere e sulle loro capacità? Come è possibile utilizzare la leva del finanziamento anche privato come opportunità di responsabilità, appropriatezza e integrazione all interno di un approccio universalistico? Sotto quali condizioni è possibile disegnare un insieme di relazioni tali per cui un mercato rappresenti un occasione di crescita per tutti coloro che vi partecipano? Tutor Francesco Messia (francesco.messia3@unibo.it) Chiara Venturelli (chiaraventurelli84@gmail.com) 3
Finalità e caratteristiche In continuità con i percorsi formativi delle Scienze dell Educazione, viene proposto un percorso di formazione finalizzato sia all approfondimento delle capacità organizzative e gestionali - gestione delle risorse umane - sia all organizzazione delle risorse di prossimità per situazioni che esprimono bisogni speciali. Le finalità sono legate alla possibilità di individuare le risorse, o appoggi, di prossimità - espressione che verrà chiarita dallo stesso laboratorio - per organizzare, con modalità di partecipazione attiva dei soggetti, progetti di vita sostenibili e sostenuti dalla rete prossimale per soggetti con Bisogni Speciali. Destinatari L attività è rivolta a 15/20 partecipanti che hanno ruolo di organizzatori/dirigenza di strutture che inseriscono disabili adulti, dipendenti di organizzazioni/agenzie che si occupano di welfare, lavoro, disabilità, studenti universitari già in possesso di una laurea triennale, dipendenti tecniciamministrativi dell Università di Bologna che hanno il ruolo di tutor. Durata L organizzazione del laboratorio prevede la seguente struttura: 2giorni (+1giorno facoltativo) + 2giorni (+1giorno facoltativo) 1 giorno: 2 laboratori nel pomeriggio (dalle 14.00 alle 18.30) 2 giorno: 2 laboratori nella mattina (dalle 9.00 alle 13.15) e 2 laboratori nel pomeriggio (dalle 14.15 alle 18.30) 3 giorno: mattina dedicata alla riflessione e restituzione su quanto emerso nel corso delle attività laboratori ali (dalle 9.00 alle 13.00) Date 24, 25, 26 settembre 2013 26, 27, 28 novembre 2013 Aspetti logistici e organizzativi Il laboratorio si svolge a Rimini, presso Santa Aquilina. Saranno segnalate le disponibilità di alloggio a costi contenuti o offerte dai partecipanti al laboratorio che risiedono in zona. Quote di iscrizione e partecipazione Il costo è di 350. Gli studenti ammessi, essendo già iscritti al corso di laurea, non devono sostenere nessuna spesa di iscrizione e partecipazione. Criteri di ammissione Possono presentare domanda per partecipare al laboratorio: 4
A. studenti iscritti a Scienze dell Educazione che abbiano già frequentato due laboratori considerati congruenti con la proposta di questo laboratorio. B. Operatori di servizi socio-sanitari-educativi in servizio e che abbiano un ruolo di organizzazione e gestione del servizio. Alle domande vanno allegate: - documentazione relativa alla soddisfazione dei criteri di ammissione. - Presentazione del proprio percorso formativo e lavorativo. Inviare le domande ai tutor d aula Francesco Messia (francesco.messia3@unibo.it, 349-2159940) e Chiara Venturelli (chiaraventurelli84@gmail.com, 339-8820669). Comitato scientifico Considerando questo Laboratorio di II livello un tassello di un mosaico che potrebbe essere composto nel tempo, il Laboratorio ha bisogno di un Comitato Scientifico che: - fornisca un quadro, o sfondo, in cui collocarsi; - colleghi questa iniziativa con altre capaci di costruire una prospettiva; - suggerisca nuovi traguardi. Stefano Versari (versarist@libero.it), Maurizio Colleoni (mauriziocolleoni5@gmail.com), Claudio Caffarena (claudiocaffarena@gmail.com), Nelson Bova (nelson.bova@alice.it), Michelangelo Chiurchiù (presidente@cescproject.org), Leonardo Callegari (lcallegari@csapsa.it) 5