Corso Integrato di Medicina del Lavoro 5 anno, 2 semestre [ aa 2006 2007 ] Prof. Plinio Carta

Documenti analoghi
Come. Uso di attrezzature munite di videoterminali

Le patologie legate all'uso di videoterminali. Modulo: Danni correlati al lavoro al VDT: caratteristiche e diagnosi

D.Lgs. 81/08 TITOLO VII ATTREZZATURE MUNITE DI VIDEOTERMINALI

RISCHIO DA ESPOSIZIONE A VIDEOTERMINALI

Formazione specifica Unità Didattica 1. L ambiente e le attrezzature di lavoro

LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA

CORSO BASE SULLA SALUTE E SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO

Formazione sicurezza studente lavoratore

D.LGS. 81/08 TITOLO VII Art. 172 Campo di applicazione

L USO DEI VIDEOTERMINALI E CAUSA DI PATOLOGIE?

Corso di Medicina del Lavoro

CORSO DI FORMAZIONE Art. 37, comma 2, D.Lgs. 81/08 e s.m.i. e Accordo Stato-Regioni del 21/12/2011. Ing. Antonio Giorgi RSPP

LA POSTAZIONE DI LAVORO AL VIDEOTERMINALE

VIDEOTERMINALI CARATTERISTICHE DELLE POSTAZIONI DI LAVORO NORME COMPORTAMENTALI. 1 di 21

Requisiti e prescrizioni per la sicurezza dei lavoratori

Il lavoro al Videoterminale (VDT)

L ERGONOMIA APPLICATA AL LAVORO IN UFFICIO. Redatto da Dott.Guido Perina- Medico Competente

Gli ambienti di lavoro: spazio, aerazione, illuminazione, illuminazione di emergenza. I Servizi: Spogliatoi, Lavelli, Servizi igienici

DEFINIZIONI USO ED IMPIEGO DEI VIDEOTERMINALI OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO ANALISI DEL POSTO DI LAVORO

LA POSTAZIONE AL VIDEOTERMINALE

Procedura di sicurezza Postazioni Videoterminale

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI GRUPPI OMOGENEI (ART. 4 D. LGS. 626/94 E S.M.I.)

Sicurezza nei luoghi di lavoro

SINTOMI PRINCIPALE:DOLORE AI MOVIMENTI DELLA SPALLA

Sicurimpariamo al. Inail Sede di Torino Centro 21 marzo 2012 Funzione Prevenzione Roberto Sciarra

PROCEDURA 05/B UTILIZZO ERGONOMIA POSTAZIONI VIDEOTERMINALI

UTILIZZAZIONE DEI VIDEOTERMINALI

Villa Altieri - Albano Laziale

LAVORO AI VIDEOTERMINALI LA SICUREZZA NELL UTILIZZO DEI VIDEOTERMINALI

Rischi trasversali. Relatore: dott.ssa Cristina Iani

MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI E VIDEOTERMINALI. A cura di: Danilo Monarca e Massimo Cecchini

Dispense tratte dal manuale Inail

SCHEMA ANALISI ERGONOMICA

Davanti al PC - Le ultime novità

USO DI VIDEOTERMINALI

COS E LA MIOPIA? QUALI SONO I SINTOMI? COME CORREGGERLA?

Catalogo corsi Formazione E-Learning FORMAZIONE GENERALE

Sicurezza al videoterminale

Valutazione Ergonomica del rischio da videtoerminali una metodologia di valutazione

MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI

VIDEOTERMINALI E PREVENZIONE

10 consigli per la salute e il benessere degli addetti ai lavori

Lavoro al videoterminale I nove consigli per lavorare comodi

Lavoro al Videoterminale. Ai sensi del D.Lgs. 81/08 Titolo VII Attrezzature munite di VDT

OPUSCOLO PER I LAVORATORI RISCHI CONNESSI ALL USO DEL VDT

Per minimizzare i rischi potenziali di lesioni da posizioni fisiche non confortevoli, è importante adottare una postura corretta.

Lavori di precisione Come adattare correttamente la postazione di lavoro. Consigli per i lavoratori

VIDEOTERMINALI & SALUTE

FTA-I-ClimIllumn-V.ppt - ESCLUSIVO uso didattico interno - videoterminali

Corso di formazione per Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza

digitazione della tastiera; uso del mouse; frequenti spostamenti della testa; torsioni del busto rispetto al piano di lavoro.

D. Lgs. 195/2003 Modulo B B RISCHI FISICI I VIDEOTERMINALI

LA SICUREZZA NELL UTILIZZO DEI VIDEOTERMINALI

Ergonomia in uffi cio. Per il bene della vostra salute

rischi in negozio CULTURA DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NEL TERZIARIO E NEI SERVIZI

UFFICI E LAVORO AI VIDEOTERMINALI

FORMAZIONE A COSTO ZERO PER FAR CRESCERE LA SICUREZZA PER LE IMPRESE DI TUTTI I SETTORI

Compiti e obblighi del Medico Competente

Addetto al Videoterminale Sett. Amministrativo/Ufficio

Esercitazioni Medicina del Lavoro LA VALUTAZIONE DEI LAVORATORI ADDETTI AL VIDEOTERMINALE

Schema per la raccolta della sintomatologia

Videoterminali LINEE GUIDA SULL USO DEI. Azienda ospedaliera di Rilievo Nazionale e di Alta Specializzazione Garibaldi C a t a n i a

Movimentazione Manuale dei Carichi. Normativa e documenti di riferimento. Definizioni

Rischi connessi all organizzazione del lavoro e di natura ergonomica: rischio. Tutela delle lavoratrici madri

Linee guida all uso dei videoterminali

VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA UTILIZZO DI APPARECCHIATURE MUNITE DI VIDEOTERMINALI

Corso Integrato di Medicina del Lavoro 5 anno, 2 semestre [ aa ] Prof. Plinio Carta

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BRESCIA SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

CORRETTA POSTAZIONE DI LAVORO

COPIA. Neuropatia diabetica. «Il diabete può danneggiare il sistema nervoso!»

Il D.Lgs. 81/08 Titolo VII

Lenti progressive opto in. Informazioni e trattamenti specifici sulla presbiopia.

La movimentazione manuale dei carichi

Q? Regione. 'rftft* 1. Oggetto e scopo 2. Campo di applicazione 3. Responsabilità. 7.2 Disturbi Muscolo - Scheletrici 7.3 Fatica Mentale. 7.4.

Ambiente e Lavoro sicuro S.r.l. Consulenza, Formazione e Gestione di Sistemi per la Sicurezza sul Lavoro e Medicina del Lavoro

Il D.Lgs. 81/2008 (Testo Unico sulla sicurezza) si applica a tutte le imprese con lavoratori dipendenti ed alle Pubbliche Amministrazioni.

SCUOLA DELL INFANZIA G.RODARI ANNO SCOLASTICO 2006/2007 LABORATORIO COME SI STA SEDUTI ATTENTI ALLA VISTA! COMPAGNO DI GIOCHI

AIPEF Aziende Italiane Poliuretani Espansi Flessibili

Il lavoro al videoterminale

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE. DEL RISCHIO VIDEOTERMINALE rispetto dei requisiti minimi riportati nell'allegato XXXIV del D.Lgs. 81/08

Il rispetto delle normative a garanzia del benessere dell uomo

ORIENTAMENTI PER LA ADEGUATA PROGETTAZIONE E SISTEMAZIONE DEI POSTI DI LAVORO AL FINE DI CONTENERE IL RISCHIO DI POSTURE INCONGRUE

Dott.ssa Marina Daniela BANCHIO Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro Università di Torino

R e g i o n e L a z i

MALATTIE PROFESSIONALI

Ausili per la mobilità

Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro CASO CLINICO Il giudizio di idoneità nei soggetti portatori di disturbi dell arto superiore

Unità Operativa di Medicina Riabilitativa DIPARTIMENTO DI NEUROSCIENZE/RIABILITAZIONE - San Giorgio - Direttore: Prof.

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

CARTA DEI SERVIZI. Premessa:

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DA UTILIZZO DI APPARECCHIATURE MUNITE DI VIDEOTERMINALI Ai sensi D.Lgs. n. 151 del 26 marzo 2001

PREVENZIONE E PROTEZIONE DAI RISCHI DERIVANTI DALL USO DI ATTREZZATURE MUNITE DI VIDEOTERMINALI PREMESSA ORGANIZZAZIONE DELL AREA DI LAVORO

Gestione ergonomica del paziente e valutazione del rischio. Nicola Magnavita

note informative PER LA SICUREZZA E LA SALUTE DEI LAVORATORI SUL LUOGO DI LAVORO Decreto Legislativo n. 9 aprile 2008 n. 81

La patologia muscolo-scheletrica (colonna vertebrale, arti) da sovraccarico lavorativo (movimentazione manuale carichi, movimenti ripetitivi)

LAVORO AL VIDEOTERMINALE Informativa per i lavoratori ai sensi art.36 D.Lgs. n.81/2008

Chair Massage. Il massaggio veloce ed efficace contro stress e tensioni

LAVORARE AL VIDEOTERMINALE

PROGETTO REGIONALE MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE BIBLIOTECHE VENETE

VIDEOTERMINALI COMPUTER ed ERGONOMIA

Transcript:

Corso Integrato di Medicina del Lavoro 5 anno, 2 semestre [ aa 2006 2007 ] Prof. Plinio Carta Servizio di Medicina Preventiva dei Lavoratori e di Fisiopatologia Respiratoria Dipartimento di Sanità Pubblica - Sezione di Medicina del Lavoro Università degli Studi di Cagliari Mattina: Policlinico Monserrato, Blocco G Sera: Asse Didattico, 2 2 piano, stanza 21 tel 070 5109 6313 tel 070 675 4090 e-mail : cartapl@pacs.unica.it 1

11 a Lezione Videoterminali

DLgs 626/94: TITOLO VI USO DI ATTREZZATURE MUNITE DI VIDEOTERMINALE Videoterminale: qualsiasi apparecchiatura dotata di schermo alfanumerico o grafico. Posto (postazione) di lavoro: insieme delle attrezzature munite di videoterminale, gli accessori opzionali, le apparecchiature connesse, il supporto per documento, la sedia, il piano di lavoro nonché l'ambiente circostante Lavoratore addetto al videoterminale: utilizzo del VDT per almeno quattro ore consecutive giornaliere, dedotte le pause, per tutta la settimana lavorativa (20 ore settimanali).

Sotto il profilo fisiopatologico due sono gli apparati prioritariamente coinvolti: l'apparato visivo l'apparato muscolo-scheletrico scheletrico Stress lavorativo

In sintesi, due sono i fattori principali responsabili dei disagi i e dei disturbi visivi tipici degli operatori addetti all'uso di VDT: 1) quelli causati da sovraccarichi della motilità pupillare e dello adattamento (connessi alle condizioni illuminotecniche) 2) quelli causati da sovraccarichi dell'accomodazione e della convergenza (connessi all'impegno visivo per vicino) Questi fattori lavorativi possono esercitare la propria azione specialmente s in presenza di difetti refrattivi e/o di motilità oculare non corretti o corretti inadeguatamente o di patologie che possono ridurre o disturbare la capacità visiva (maculopatia( maculopatia,, cataratta, pseudofachia, cheratocono,etc.) etc.)

Definizione di astenopia occupazionale: sindrome causata da fattori e compiti lavorativi che, in associazione con le caratteristiche oftalmiche del soggetto, favoriscono l'insorgenza o la reiterazione di un insieme di sintomi oculari e/o visivi che, nei casi più gravi, possono anche accompagnarsi a disturbi generali

L'astenopia occupazionale ha le seguenti caratteristiche: è un complesso di sintomi e segni di definizione a tutt'oggi non unanimemente condivisa; le sue cause non sono completamente definite; i sintomi caratterizzanti sono aspecifici e prevalentemente soggettivi ha una diffusione molto elevata fra gli addetti ai VDT, ma è presente anche nella popolazione generale;

L'astenopia occupazionale ha le seguenti caratteristiche: ha una componente psico-emotiva significativa; non è attualmente possibile una sua quantificazione obiettiva; ha caratteristiche di rapida reversibilità; non c'è evidenza che l'astenopia possa diventare cronica.

Manifestazioni dell'astenopia e possibile obiettività correlata ASPETTI VISIVI Sintomi disagio / disturbo alla luce (fotofobia) visione sfuocata,visione sdoppiata aloni colorati Obiettività riduzione dell'acuità visiva riduzione dell'ampiezza visiva difficoltà di accomodazione, comparsa o aumento di forie miopizzazione transitoria ASPETTI OCULARI Sintomi Lacrimazione, prurito, bruciore, secchezza sensazione di sabbia negli occhi, dolore periorbitario e/o retrobulbare alterazioni dell'ammiccamento pesantezza dei bulbi Obiettività iperemia congiuntivale ipersecrezione oculare alterazioni del film lacrimale ASPETTI GENERALI cefalea, astenia, nausea, dispepsia, vertigini, tensione generale

inquinamento dell'aria interna: - impianto di condizionamento poco efficiente - affollamento di fotocopiatrici in locali poco aerati - fumo di tabacco - rilascio di sostanze (VOCS) dai rivestimenti e dagli arredi - eccessiva secchezza dell'aria. 41 Altre condizioni ambientali sfavorevoli Disturbi oculari : bruciori, lacrimazione, secchezza

I DISTURBI MUSCOLO- SCHELETRICI Senso di peso, senso di fastidio, dolore, intorpidimento, rigidità a: collo, schiena, spalle, braccia, mani come conseguenza della degenerazione dei dischi della colonna vertebrale, dell'affaticamento muscolare o dell'infiammazione delle strutture tendinee e dei nervi I DISTURBI ALLA COLONNA VERTEBRALE COMPAIONO SOPRATTUTTO PERCHÉ: il disco intervertebrale nelle posizioni fisse è mal nutrito e invecchia precocemente

Modello biomeccanico utilizzato per lo studio dei carichi lombari in posizioni sedute supportate. kg123 kg143 kg113 Kg 50-60 Carichi lombari (L3-L4) L4) in sei posizioni sedute con arti superiori supportati, con e senza supporto lombare. Inclinazione Max 110

APPARATO MUSCOLO SCHELETRICO Le cause principali sono rappresentate da: posizioni di lavoro inadeguate per disergonomie della postazione di lavoro (caratteristiche strutturali e posizionamento degli arredi e delle apparecchiature); mantenimento della posizione operativa di lavoro per molte ore, con poche interruzioni; movimenti ripetitivi e rapidi (digitazione, microscivolamenti e pressioni), esercitati manualmente su tastiera e con sistemi di puntamento vari; sollevamento dell arto superiore dedicato all uso dei diversi sistemi di puntamento.

I DISTURBI ALLA MANO E ALL'AVAMBRACCIO COMPAIONO SOPRATTUTTO PERCHÉ: 1 nervi e i tendini dell'avambraccio e della mano, nei movimenti ripetitivi rapidi, sono sovraccaricati o compressi e possono infiammarsi. Ciò può generare dolore dolora intenso, impaccio ai movimenti, formicolii alle dita. Questo tipo di disturbo è raro e può comparire in coloro che digitano (o usano il mouse) velocemente per buona parte del turno lavorativo. NERVO TENDINI

STC: Tenosinovite del legamento trasverso del carpo con intrappolamento del nervo mediano: demielinizzazione, alterazioni conduzione stimolo sensitivo e motorio. 1) Parestesie notturne 2) Parestesie anche diurne, dolore, ipoestesie,, disturbi motori 3) Disturbi sensibilità (anestesia), ipotrofia muscoli tenar Test di Tinel Test di Phanel (almeno 1 min): parestesie 1,2,3 dito Conferma: EMG

Malattia di De Quervain Infiammazione della guaina (tenosinovite( tenosinovite) ) che riveste due dei tendini che fanno muovere il pollice: estensore breve ed abduttore lungo. [ aumento spessore e restringimento dello spazio per lo scorrimento dei tendini, che quindi fanno attrito con la guaina ] Sovraccarico lavorativo: movimenti intensi e/o ripetitivi del polso p musicisti, ricamatrici, uso del mouse o tastiera PC, pinze, cacciaviti, etc. Sintomi dolore al margine del polso, lungo il dorso del pollice, l avambraccio l specie nei movimenti di presa (aprire un barattolo, strizzare un panno, girare una chiave, un cacciavite) rigonfiamento della guaina che è di consistenza dura formicolio al dorso del pollice provocato dall'irritazione di un piccolo ramo nervoso che decorre sopra la guaina ispessita. guaina Segno di Finkelstein: intenso dolore stringendo il pollice all'interno delle altre dita chiuse a pugno e contemporaneamente inclinando il polso nella direzione opposta a quella del pollice: utile un'ecografia

Fattori individuali non occupazionali nella STC cause locali: microtraumi ripetuti, fratture ed anomalie delle ossa carpali, ispessimento del legamento trasverso del carpo, cisti e tenosinoviti dei tendini dei muscoli flessori delle dita, edema intracanalicolare, emorragie intracanalicolari,, deformità ossee post-traumatiche; traumatiche; cause sistemiche: diabete, emodialisi, amiloidosi, ipotiroidismo, artrite reumatoide, collagenopatie, gravidanza, menopausa; fattori antropometrici: (dimensioni ridotte del polso, obesità). Il medico del lavoro deve mettere a punto strumenti adeguati per valutare quanto di sua competenza in ambedue i gruppi di fattori di rischio io

La valutazione del rischio per gli addetti ai VDT, in capo al datore di lavoro ma con la collaborazione di RSPP e del MLC è determinata dall art art 52 del D.Lgs 626/94. Devono essere raccolte ed elaborate informazioni su: rischi per la vista rischi per gli occhi problemi legati alla postura problemi legati all affaticamento affaticamento fisico problemi legati all affaticamento affaticamento mentale condizioni ergonomiche condizioni di igiene ambientale

La sorveglianza sanitaria dei lavoratori addetti ai VDT costituisce una parziale eccezione al modello generale di sorveglianza sanitaria applicato in Medicina del Lavoro. Infatti, a parte i rari effetti a carico dell arto superiore (UE WRMSDs), non sono state a tutt oggi descritte malattie conseguenti all uso di VDT La sorveglianza sanitaria periodica dovrà accertare sostanzialmente, attraverso la verifica dell assenza di fenomeni di disconfort,, il persistere dell idoneit idoneità al lavoro del soggetto, basandosi sulle caratteristiche cliniche del lavoratore e sulle caratteristiche ergonomiche della mansione specifica

La sorveglianza sanitaria da attivare per i lavoratori che usano attrezzature munite di videoterminali in modo sistematico ed abituale, per venti ore settimanali, dedotte le interruzioni comprende: visita preventiva visita periodica visita a richiesta del lavoratore Ai sensi di legge, la visita medica preventiva è destinata ad evidenziare eventuali malformazioni strutturali e comprende un esame degli occhi e della vista,, effettuati dal medico competente; può essere completata, se il medico competente lo ritiene necessario, da esami specialistici (visita oculistica).

L anamnesi relativa all apparato apparato visivo deve evidenziare in particolare: malattie quali ipertensione arteriosa, diabete mellito, endocrinopatie,, infezioni o infiammazioni, congiuntivite allergica strabismo o altri disturbi ortottici cataratta, glaucoma, retinopatie,, traumi, interventi chirurgici difetti di refrazione: modalità di utilizzo di lenti (saltuaria o abituale), tipo di lenti correttive (occhiale per lontano e/o vicino, bifocali, multifocali, lenti a contatto), deficit visivo che ne comporta l uso l (miopia, astigmatismo, ipermetropia, presbiopia), l impiego l specifico per il lavoro con videoterminale.

Anamnesi e Clinica sintomi di astenopia: intensità,, frequenza, durata, correlazione con l attivitl attività lavorativa Visita medica: Valutazione visus (Ergovision) eventuale consulenza oculistica

PRIME VISITE E opportuno sottoporre gli operatori ad un controllo dell'apparato oculo-visivo, prima che inizino a lavorare col VDT. V,, f, per evidenziare alterazioni di cui il soggetto sia già portatore; per correggere adeguatamente queste alterazioni. Questa visita comprende una serie di test che valutano in particolare: a) la refrazione (= messa a fuoco) b) la motilità oculare (= capacità dei due occhi di lavorare insieme). Queste infatti sono le funzioni dell'occhio tipicamente coinvolte nell'impegno visivo ravvicinato. ".^

CONTROLLI PERIODICI Controlli successivi dell'apparato oculo-visivo vanno programmati nel tempo in funzione Tempi effettivi giornalieri di lavoro al VDT Stato delle condizioni ambientali. Condizioni cliniche e funzionali dell'apparato visivo dell'operatore

Controlli per l'apparato muscoloscheletrico vanno programmati ogni 3 o più anni solo negli operatori in cui, per buona parte del turno venga mantenuta una posizione fissa e coatta e se la digitazione o l'uso del mouse sia a ritmi elevati. Al di là dei controlli periodici, ogni lavoratore può chiedere di essere sottoposto ad accertamenti sanitari qualora compaiano dei disturbi riferibili al lavoro.

I lavoratori, in base alle risultanze degli accertamenti, vengono indicati come: idonei senza prescrizioni idonei con prescrizioni non idonei. La periodicità delle visite di sorveglianza sanitaria prevista dalla legislazione vigente è quinquennale, salvo per i lavoratori risultati idonei con prescrizioni o che abbiano compiuto il cinquantesimo anno di età, che sono sottoposti ad una valutazione ogni due anni. In casi particolari essa può essere stabilita dal MLC, che può prevedere controlli più ravvicinati.

ELEMENTI GUIDA PER LA FORMULAZIONE DEL GIUDIZIO DI IDONEITA Patologie oculari non correggibili (± alterazioni refrattive) (± alterazioni della motilità oculare) (± alterazioni della superficie oculare) Compatibili con l impegno visivo occupazionale richiesto Incompatibili con l impegno visivo occupazionale richiesto Presenza di astenopia significativa e correlata Assenza di astenopia significativa e correlata Eventuale ricorso a limitazioni temporali dell attività controlli sanitari ravvicinati Eventuale ricorso a controlli sanitari ravvicinati Eventuale non idoneità

Spondilo-Artropatie (SAP di 1, 2 e 3 grado), SAP di 1 grado Tratto cervicale Tratto dorsale Tratto lombare positività anamnestica Muscolatura paravertebrale e/o apofisi spinosa dolenti alla palpazione positività anamnestica SAP di 2 grado Tratto cervicale Tratto dorsale Tratto lombare Positività anamnestica + muscolatura paravertebrale e/o apofisi spinosa dolenti alla palpazione SAP di 3 grado Tratto cervicale Tratto dorsale Tratto lombare Positività anamnestica + muscolatura paravertebrale e/o apofisi spinosa dolenti alla palpazione + motilità dolorosa

Misure di prevenzione e protezione (1) formazione ed informazione dei lavoratori addetti; adozione di attrezzature munite di videoterminale con caratteristiche adeguate; intervento sugli elementi che costituiscono il posto di lavoro: sostituzione sedie, piani di lavoro ecc... riposizionando le attrezzature con attenzione e nel rispetto dei principi di ergonomia; intervenendo sui sistemi di illuminazione;

Misure di prevenzione e protezione (2) con una organizzazione del lavoro, che consenta interruzioni di 15' ogni 120' durante lo svolgimento della mansione, onde garantire un adeguato riposo; sottoponendo i lavoratori addetti all'uso di apparecchiature munite di videoterminale a visite mediche periodiche.

IL POSTO DI LAVORO II rapporto fra posto di lavoro e ambiente per VDT è condizionalo principalmente da problemi di corretta illuminazione. condizioni sfavorevoli: riflessi abbagliamenti diretti contrasti eccessivi mancano schermature alle finestre e alle fonti di luce artificiale il monitor è disposto con sorgenti luminose di fronte o di spalle si usano arredi con superfici bianche e/o nere le pareti sono troppo chiare pò scure

S

Visione da vicino, inadeguata correzione visus L

LE COMPONENTI DEL POSTO DI LAVORO IL SEDILE Un sedile da lavoro ergonomico deve essere solido, sicuro, ben regolabile dimensionato, confortevole e pratico. UN SEDILE E MAL DIMENSIONATO... O POCO CONFORTEVOLE se:. è troppo stretto è troppo lungo è piatto o mal sagomato o troppo morbido impedisce a traspirazione

CARATTERISTICHE DEL SEDILE: Basamento antiribaltamento a 5 razze. A ltezza del sedile regolabile. Comandi di regolazione accessibili in posizione seduta, maneggevoli e rispondenti. Schienale medio-alto regolabile in altezza. P iano del sedile e schienale ben profilati: supporto lom bare; spessa im bottitura sem irigida; rivestim ento traspirante. Schienale regolabile in inc linazion e.

ALTEZZA DEL SEDILE Sedersi sul sedile e regolarlo ad un'altezza tale da consentire il mantenimento delle gambe a 90 e i piedi ben appoggiati sul pavimento. Se il sedile o il tavolo sono troppo alti procurarsi un poggiapiedi di altezza adeguata. ALTEZZA DELLO SCHIENALE Va posizionato in modo da sostenere l'intera zona lombare. In particolare il supporto lombare va posto a livello del giro-vita. INCLINAZIONE DELLO SCHIENALE

UN TAVOLO NON È ADATTO ALL'USO DI VDT...... se la sua superficie è dì colore... se il piano porta-tastiera è ribas:s bianco puro (o scuro) e/o lucido non regolabile in altezza o troppo su se il piano di lavoro... se il è poco piano profondo: di lavoro ciò è poco profondo: ciò se costringe lo spazio l'operatore gli arti a inferiori è costringe l'operatore mantenere a mantenere la tastiera la sul tastiera bordo e il monitor troppo ristretto vicino o ingombrato da leve; cavi sul bordo e il monitor troppo vicino elettrici ecc... il tavolo è poco stabile (vibra all'uso)

IN PARTICOLARE, PER ESSERE ADEGUATO AL LAVORO COL VDT, IL TAVOLO DEVE AVERE QUESTE CARATTERISTICHE: SUPERFICIE: opaca, di colore chiaro ma non bianco. ALTEZZA DEL PIANO: se fissa, di 72 cm. circa; se regolabile, deve garantire un'escursione sia al di solto che al di sopra di tale misura. SPAZIO SOTTO IL PIANO DI LAVORO: in profondità: deve consentire l'alloggiamento delle gambe semidistese; in larghezza: deve consentire al sedile di infilarsi; consigliato un basso spessore del piano del tavolo. Profondità del piano: deve assicurare una corretta distanza visiva e il supporto per gli avambracci.

ALTRI STRUMENTI ED ACCESSORI Adeguati accessori contribuiscono a rendere più confortevole il lavoro al VDT TASTIERA: autonoma e mobile, di basso spessore, inclinabile, caratteri leggibili, superficie opaca chiara ma non bianca. LEGGIO PORTA-DOCUMENTI: è utile nelle operazioni di inserimento dati e battitura testi. Deve essere orienlabile e slabile. STAMPANTE: poco rumorosa, va posta su supporto indipendente. Le stampanti più rumorose vanno isolate. SUPPORTO PORTA-MONITOR regolabile e stabile. LAMPADA DA TAVOLO: per soddisfare esigenze diversificate di illuminazione. Deve essere schermata e non provocare riflessi POGGIAPIEDI: va messo a disposizione per garantire l appoggio dei piedi alle persone di piccola taglia. Regolabile in altezza.

STRESS

1 Negli operatori al V DT il contenuto di lavoro m onotono e ripetitivo è la j maggiore causa dello stress la vorativ o. I PR IN C IPA L I FA T T O R I D I ST R E SS N E L L A V O R O POSSONO DERIVARE DA: IL R A P P O R T O CONFLITTUALE UOM O-M ACCHINA IL CONTENUTO E LA COM PLESSITÀ DEL LAVORO Quando si riten ga che è la m acchina a determ ina re i tem pi e il processo di lavoro, quando la m ac c h in a è d iffic ile da usare, quando la m acchina put perdere i dati, ccc... Arido, m onotono e rip etitivo nelle onera/.ioni d* dala-enliiv, può d ive n tare eccessivam ente con plesso nei lavori di program m azione. IL CARICO DI LAVORO RESPONSABILITÀ RAPPORTI COI COLLEGHI O COI SUPERIORI FATTORI AMBIENTALI Troppo elevato o troppo scarso. Troppo bassa o troppo alta rispetto alle capaci! personali. Assenti o conflittuali. Rum ore, spazi inadeguati, ecc.

PROGETTAZIONE E CONTENUTI DEL LAVORO Il lavoro al VDT deve essere progettato tenendo conto delle esigenze degli operatori, promuovendone le abilità e favorendo l'assunzione di adeguati livelli di responsabilità. Il contenuto del lavoro deve essere, nei limiti del possibile, sufficientemente variato. Il software utilizzato deve essere adeguato ai compiti assegnati, di facile uso e controllo da parte dell'operatore.

Pause di alcuni minuti (5-10) ogni ora o cambiamenti sostanziali di attività sono consigliati in particolare per i lavori che richiedono forte attenzione e concentrazione o per i lavori più ripetitivi e monotoni.

FINE 11 a lezione