Product Governance e Private Banking. Simona Maggi 22 maggio 2017

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Product Governance e Private Banking Simona Maggi 22 maggio 2017

Riteniamo che un buon set up della Product Governance Premesse permetta al Private Banking di giocare un ruolo incisivo nel dare un sostegno rilevante alla crescita dell economia italiana, pur garantendo che le offerte e le raccomandazioni siano sempre compatibili con le caratteristiche e gli obiettivi dell investitore; aiuti a valorizzare le componenti di qualità del servizio di Private Banking, purché venga riconosciuta la specificità della clientela target ed il valore aggiunto di un servizio di consulenza di portafoglio in architettura aperta; tuteli gli operatori dalle ricadute reputazionali delle decisioni dell Arbitro delle Controversie Finanziarie. 2

Il mercato del Private Banking Le famiglie HNW in Italia > 500.000 euro 2,5% 1,7 mln Gli operatori del settore 20 Business Unit (qdm 19%) 6 Banche Universali Grandi (qdm 59%) 6 Banche Estere (qdm 10%) delle famiglie italiane patrimonio medio 11 Banche Specializzate (qdm 12%) AIPB - Gfk, Indagine clientela Private 2016 AIPB, Analisi del mercato servito in Italia, preview 2016 Le masse gestite dal Private Banking 859 900 936 985 1017 1029 731 Perimetro Private Ricchezza Private Italiana 422 Perimetro AIPB Mercato servito dal Private Banking Mld di Euro 2011 2012 2013 2014 2015 2016 AIPB - Prometeia, Stima del mercato potenziale in Italia, 2016 - AIPB, Analisi del mercato servito in Italia, preview 2016 3

La Product Governance: base normativa MiFID II / MiFIR Pubblicati in Gazzetta Ufficiale Data di applicazione: 3 gennaio 2018 Atti delegati Direttiva Delegata 2017/593 del 31 marzo 2017: obblighi di governance dei prodotti incentivi Misure di terzo livello Q&A e Linee Guida ESMA su: Prodotti complessi Conoscenza e competenza Pratiche di cross-selling Product governance (in corso) 4

Impatti Mifid 2 sulla strategia distributiva Strategia distributiva della banca Insieme delle scelte organizzative e commerciali finalizzate ad indirizzare la vendita di servizi e prodotti alla clientela SERVIZI e PRODOTTI FIGURE PROFESSIONALI FLUSSO INFORMATIVO MiFID 2 richiede agli Organi di gestione della banca che la definizione ed il riesame periodico della strategia distributiva assicurino la coerenza (proporzionalità) tra i servizi e i prodotti, le caratteristiche delle figure professionali a contatto con la clientela e la qualità del flusso delle informazioni in funzione del target di clientela che si vuole servire. Fonte: Ufficio Studi AIPB 5

La Product Governance in Mifid 2 Strategia distributiva della banca Insieme delle scelte organizzative e commerciali finalizzate ad indirizzare la vendita di servizi e prodotti alla clientela SERVIZI e PRODOTTI FIGURE PROFESSIONALI FLUSSO INFORMATIVO «La Product Governance si articola.. in una serie di regole di condotta che riguardano non solo la fase di realizzazione degli strumenti finanziari per la vendita alla clientela, ma anche la fase di distribuzione. Poiché l attività di distribuzione non necessariamente è posta in essere dall impresa di investimento che ha concepito il prodotto, il legislatore UE si preoccupa di stabilire regole specifiche per il distributore prevedendo che: (i) l impresa di investimento deve conoscere gli strumenti finanziari offerti o raccomandati, (ii) valutare la compatibilità di tali strumenti con le esigenze della clientela cui fornisce servizi di investimento tenendo conto del mercato di riferimento di clienti finali e (iii) fare in modo che gli strumenti finanziari siano offerti o raccomandati solo quando ciò sia nell interesse del cliente.»* *Relazione illustrativa del decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2014/65/UE Fonte: Ufficio Studi AIPB 6

La Product Governance: prima fase Strategia distributiva della banca Insieme delle scelte organizzative e commerciali finalizzate ad indirizzare la vendita di servizi e prodotti alla clientela SERVIZI e PRODOTTI FIGURE PROFESSIONALI FLUSSO INFORMATIVO PRIMA FASE DELLA PRODUCT GOVERNANCE: Scelte organizzative e commerciali volte a definire - le caratteristiche dei servizi che si vuole offrire - le tipologie di clientela a cui si desidera rivolgere i servizi - le regole per il governo dei prodotti Fonte: Ufficio Studi AIPB 7

Fonte: survey AIPB 2016, La governance della strategia di distribuzione al target di clientela private La Product Governance: prima fase Strategia distributiva della banca Insieme delle scelte organizzative e commerciali finalizzate ad indirizzare la vendita di servizi e prodotti alla clientela SERVIZI e PRODOTTI 8

Fonte: survey AIPB 2016, La governance della strategia di distribuzione al target di clientela private Focus sulla due diligence dei produttori Informazioni usate OGGI dagli operatori private per fare due diligence delle case prodotto: Dato medio per: SGR Emittenti titoli Emittenti derivati Compagnie Assicurative Storia e struttura della casa/dell'emittente Rating medio Ampiezza della gamma prodotti Supporti commerciali ed erogazione di servizi Dimensioni (AuM) Rischio controparte emittente Qualità del management e della struttura gestionale (back office) Disclosure dei rischi Merito di credito Accordo distributivo Accordi distribuitivi e relazioni societarie con distributori competitor Attrattività framework normativo a cui è soggetta la casa prodotto Numero medio di Informazioni utilizzate: 8 Presenza geografica Società di revisione/ banca depositaria Frequenza media 82% 81% 76% 75% 70% 68% 62% 62% 57% 57% 55% 48% 42% 18% 9

Fonte: survey AIPB, 2016, La governance della strategia di distribuzione al target di clientela private Focus sulla selezione dei prodotti Informazioni usate OGGI dagli operatori private per selezionare i prodotti da considerare universo investibile: Dato medio per: Fondi, SICAV Azioni, Obbligazioni, Titoli Derivati Prodotti Assicurativi Gestioni patrimoniali Misure di rischio Rapporto rischio/rendimento Complessità del prodotto Misure di performance Stile di investimento Qualità del gestore (esperienza, fidelizzazione) Struttura dei costi Liquidabilità e concentrazione della clientela Target di clientela Sostenibilità performance Utilizzo della leva e di strumenti derivati Rating Costi/performance Qualità della reportistica Look through prodotto e trasparenza nelle comunicazioni Numero medio di informazioni utilizzate: 10 Analisi di scenari what if Accordo distributivo Frequenza media 88% 83% 81% 78% 77% 74% 73% 68% 66% 65% 65% 61% 50% 47% 42% 41% 40% 10

La Product Governance: le funzioni coinvolte 57% 58% 46% 46% Direzione Private Direzione Commerciale Advisory Desk Specialisti di prodotto Definizione 1 2 Approvazione DG Compliance Board 44% 43% 42% Monitoraggio 4 3 Attuazione 46% 37% 33% Direzione Private Compliance Risk Management Direzione Private Advisory Desk Dir. Commerciale 49% 46% 42% Fonte: survey AIPB 2016, La governance della strategia di distribuzione al target di clientela private 11

Fonte: Ufficio Studi AIPB La Product Governance: seconda fase Strategia distributiva della banca Insieme delle scelte organizzative e commerciali finalizzate ad indirizzare la vendita di servizi e prodotti alla clientela target SERVIZI e PRODOTTI FIGURE PROFESSIONALI FLUSSO INFORMATIVO Canale di distribuzione PRIVATE Insieme delle modalità operative che permettono la trasmissione e l applicazione della strategia distributiva. GAMMA D OFFERTA RECRUITING e COMPETENZE INFORMATIVA ALLA CLIENTELA 12

La Product Governance: seconda fase Canale di distribuzione PRIVATE Insieme delle modalità operative che permettono la trasmissione e l applicazione della strategia distributiva. GAMMA D OFFERTA RECRUITING e COMPETENZE INFORMATIVA ALLA CLIENTELA SECONDA FASE DELLA PRODUCT GOVERNANCE: Modalità operative per la trasmissione e l applicazione della strategia distributiva: - identificazione dei target di clientela per ogni servizio offerto - composizione della gamma d offerta per ogni servizio offerto e per ciascun target di clientela Fonte: Ufficio Studi AIPB 13

La Product Governance: posizione AIPB ESMA: Guidelines sull applicazione degli artt. 16(3) e 24(2) MIFID II (in consultazione), Annex 3, par. 16 (a) Nella definizione del tipo di clientela, «l impresa può usare descrizioni aggiuntive comunemente utilizzate nei rispettivi mercati, come private wealth clients, sophisticated clients. Per specificare le categorie, ma in questo caso devono precisare i criteri di classificazione...» Il punto di vista di AIPB in riferimento alla consultazione pubblica ESMA relativa a «Draft guidelines on MiFID 2 product governance requirements» «Può essere definito cliente Private colui che abbia delle caratteristiche predefinite e tendenzialmente ricorrenti che possono essere ricondotte, in tutto o in parte, alle seguenti: cliente con patrimonio personale, familiare o comunque collegato all attività professionale o imprenditoriale di consistenza e livello medio alto; cliente sofisticato che ha una pluralità di esigenze: sia di carattere personale, sia familiare, sia corporate;.» 14

La Product Governance: posizione AIPB Dir. Delegata (UE) 2017/593 della Commissione, Art. 10.1: «Gli Stati membri prescrivono che quando le imprese di investimento decidono la gamma di strumenti finanziari emessa da esse o da altre imprese, e la gamma di servizi che esse intendono raccomandare o offrire ai clienti, esse rispettino gli obblighi pertinenti di cui ai paragrafi da 2 a 10 in modo adeguato e proporzionato, tenendo conto della natura dello strumento finanziario, del servizio di investimento e del mercato di riferimento del prodotto.» Il punto di vista di AIPB in riferimento alla consultazione pubblica ESMA relativa a «Draft guidelines on MiFID 2 product governance requirements» «L esperienza dei servizi di Private Banking consente di evidenziare il maggiore valore aggiunto per il cliente di una valutazione dell investimento che tenga conto della complessiva composizione e distribuzione del patrimonio del cliente. Per tale ragione riteniamo che la valutazione del complessivo portafoglio del cliente non possa valere semplicemente a giustificare delle isolate eccezioni alle regole di product governance, ma debba invece rientrare tra gli elementi su cui si basa la definizione del target market da parte del distributore.» 15

La Product Governance: gamma di offerta Private Fornire i servizi controllando che i prodotti siano consigliati in modo adeguato (vincolo di adeguatezza di portafoglio) Fonte: Ufficio Studi AIPB Comunicare al produttore le informazioni relative alle vendite del prodotto Raccogliere informazioni dal produttore COMPOSIZIONE DELLA GAMMA DI OFFERTA PRIVATE PER OGNI SERVIZIO OFFERTO Associare i cataloghi ai target market Identificare il target market del prodotto a partire da quello del produttore Selezionare l universo investibile e comporre i cataloghi associando i prodotti ai servizi offerti 16

Focus private: target e profilo di prodotto Informazioni usate OGGI dagli operatori per costruire il target e il profilo dei prodotti Obbligatori PRIIPs Liquidabilità Complessità Asset class sottostanti/categoria Rischio mercato Rischio credito/emittente Orizzonte temporale Rischiosità var e expected loss Volatilità Rischio valutario/ di cambio Holding period Utilizzo leva Performance/rendimento Struttura dei costi 21% Frequenza utilizzo 48% 43% 62% 62% 57% 76% 71% 67% 62% 62% 57% 90% 86% 86% 86% 81% 76% 43% Fonte: survey AIPB, 2016 La governance della strategia di distribuzione al target di clientela private 86% 81% 81% 100% 100% 100% 100% Profilo Target Numero medio di informazioni utilizzate: Target Profilo 9,4 10 17

Focus private: target e profilo di clientela Informazioni usate OGGI dagli operatori per costruire il target e il profilo della clientela Dimensione patrimonio Conoscenza ed esperienza Complessità patrimonio Esigenze di diversificazione Grado sofisticazione: avanzato/base Obiettivi d'investimento (orizzonte temporale) Tolleranza al rischio (capacità di sostenere perdite) Obbligatori MiFID II Classe di clientela MiFID Grado di delega Investimenti e operazioni prediletti Redditività generata Frequenza incontri con banker Life style 50% 29% 45% 29% 45% 13% 40% 40% 35% 13% 30% 21% 15% 13% 15% 4% 10% 4% Fonte: survey AIPB, 2016 La governance della strategia di distribuzione al target di clientela private Frequenza utilizzo 67% 60% 90% 88% 100% 100% 100% 100% Target Profilo Numero medio di informazioni utilizzate: Target Profilo 5,1 4,8 18

RIESAME DEI PRODOTTI SELEZIONE DEI PRODOTTI Il circolo virtuoso dello scambio di informazioni PRODUTTORE RECLAMI ricevuti sul prodotto Processo di APPROVAZIONE dello strumento finanziario Dati aggregati vendite FUORI mercato di riferimento SCAMBIO DI INFORMAZIONI CARATTERISTICHE dello strumento finanziario Dati aggregati sulle VENDITE di prodotto ESIGENZE, CARATTERISTICHE OBIETTIVI del mercato di riferimento DISTRIBUTORE Fonte: Ufficio Studi AIPB 19

AMBITO DI APPLICAZIONE: Arbitro Controversie Finanziarie* violazione obblighi di diligenza, correttezza, informazione e trasparenza CARATTERISTICHE IMPATTI SUL MERCATO Obbligatorietà dell adesione per gli intermediari Gratuità per gli investitori (finanziato dagli intermediari e dal fondo sanzioni) Finalità decisoria e non conciliativa Tempi predefiniti Procedimento interamente online Maggiore efficacia ed efficienza nella risoluzione di controversie su servizi di investimento Aumento della conformità degli intermediari e riduzione del contenzioso Impatto positivo su vigilanza per la disponibilità di indicatori di rischiosità soggettivi (sugli intermediari) ed oggettivi (sui servizi di investimento) * Delibera CONSOB 19602 Istituzione dell ACF e adozione del Regolamento di attuazione 20

Conclusioni È importante contribuire fin da subito al set up della Product Governance per poter giocare un ruolo incisivo sul fronte della crescita, considerando già oggi una strategia distributiva che consenta l emergere di altri prodotti come i PIR a supporto delle imprese italiane; per valorizzare la «distintività» del Private Banking, definendo criteri oggettivi di una classe di clientela Private e le componenti di valore assicurate da un servizio di consulenza di portafoglio in architettura aperta; per tutelare il settore Private dalle ricadute reputazionali delle decisioni dell Arbitro delle Controversie Finanziarie. 21