Guernica e El otro árbol de Guernica: due visioni antitetiche, due linguaggi drammatici, un intento sociale Gianluca Nicotra
Copyright Edizioni Mizar I.R.I.F.E. s.c.s. URL: http://www.edizionimizar.it http://www.irife.org Guernica e El otro árbol de Guernica: due visioni antitetiche, due linguaggi drammatici, un intento sociale di Gianluca Nicotra Proprietà letteraria riservata I diritti di traduzione di riproduzione e di adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo (compresi microfilm e copie fotostatiche) sono riservati per tutti i Paesi non sono consentite riproduzioni a mezzo fotocopie senza l autorizzazione dell Editore ISBN 9788897179351 Edizioni Mizar
A mio padre Ninni, a cui devo tutto in questa vita Indice Introduzione p. 7 Introducción p. 17 Capitolo I Lascia che descriva una memoria Che dentro di me Non si esaurisce mai. Guarda laggiù, la bella città Triste ed orgogliosa Ritrova il coraggio di vivere Nella sua gloria. Passano gli anni e ripenso A quel giorno in cui ti ammirai. Eri bella come quando ti conobbi, anche dopo che ti offesero, eri bella più che mai. Gianluca Nicotra LA GUERRA CIVILE SPAGNOLA: LE ORIGINI DEL DISASTRO. p. 25 1.1 Alle origini del conflitto due antagonisti alla conquista del paese. p. 29 1.2 Un inadeguato sistema democratico e la perdita delle ultime colonie. p. 33 1.3 La dittatura di Primo de Rivera. p. 35 1.4 Socialisti e repubblicani al potere. p. 40 1.5 Un avvicendamento al governo. p. 42 1.6 La violenza rossa. p. 47 1.7 1936: ha inizio la guerra civile. p. 50 1.8 La resistenza più tenace. p. 54 1.9 Il tragico bombardamento. p. 564 1.9.1 Pablo Picasso dipinge la storia. p. 61 1.10 27 aprile 1936: la dolorosa alba del giorno dopo. p. 64 1.11 Il País Vasco in mano ai franchisti. p. 69
1.12 Cadono la Catalogna ed Aragona. Il generale ha vinto la guerra. p. 72 Cronologia della Guerra Civile spagnola (1898-1975) p. 75 Capitolo II FERNANDO ARRABAL: GUERNICA. p. 85 2.1 Il teatro del dopoguerra. p. 92 2.2 Il movimento panico. p. 97 2.3 Il pánico arrabaliano. p.102 2.4 La ceremonia pánica. p.116 2.5 La escena pánica arrabaliana. p.120 2.6 Guernica. p.142 2.6.1 Guernica, uno spazio recluso. p.145 2.6.2 Le coppie del dramma. p.150 2.6.3 Il linguaggio dell assurdo, il linguaggio della morte. p.163 2.6.4 La morte non può sconfiggere la speranza. p.172 Capitolo III LUIS DE CASTRESANA: EL OTRO ARBOL DE GUERNICA. p.175 3.1 La novela española del dopoguerra. p.180 3.2 Due gruppi di letterati: repubblicani e nazionalisti. p.189 3.2.1 Gli scrittori del bando repubblicano. p.191 3.2.2 Gli scrittori del bando nazionale. p.194 3.3 Una breve analisi del romanzo. p.200 3.3.1 Le tematiche ed i personaggi. p.206 3.3.1.2 L identità nazionale dei protagonisti. p.213 3.3.2 L albero, simbolo di comunità e di equilibrio. p.217 3.4 Il linguaggio della guerra. p.225 3.5 La perdita di fiducia per il mondo dei grandi. p.235 3.6 L epilogo della narrazione e l epilogo della guerra. p.239 Conclusione. p.243 Conclusión. p.253 AL ÁRBOL DE GUERNICA p.261 Bibliografia. p.263
Introduzione La cultura e la grande identità della Spagna hanno dato origine ad una serie di eventi che, nel bene e nel male, hanno contribuito a caratterizzare i secoli storici, partendo da una prospettiva che trova le sue origini nel periodo medievale e che arriva fino all epoca contemporanea. Tutti gli avvenimenti più significativi che hanno segnato la storia della Spagna hanno sempre avuto un riscontro culturale e letterario, il quale è stato ampiamente riconosciuto da tutto il mondo. Molti artisti spagnoli, infatti, hanno sentito il bisogno di esprimere, attraverso le loro produzioni artistiche, il loro punto di vista, dando così un grande apporto sia alla storia che alla cultura del loro paese.
Gli studiosi di storia contemporanea danno al secolo XX una risonanza più rilevante dei precedenti, dovendo riferire di un periodo macchiato dal sangue di tante vittime di una guerra che ha coinvolto quasi tutto il mondo contemporaneo. I conflitti che si succedettero nel giro di pochissimi anni portarono anche a gravissime lotte fratricida, che sfociarono in tragedie davvero terribili. Questo, purtroppo, fu il destino della Spagna, che veniva da una drammatica situazione politica e governativa e che sembrava volersi svegliare da un sonno che durava ormai da troppo tempo. Sono passati circa settant anni dall inizio del conflitto bellico che vide la Spagna protagonista di una guerra intestina in cui perdettero la vita migliaia di persone, ma ancora riecheggia, fino ai giorni nostri, la voce di una nazione che chiedeva un aiuto per rialzarsi, riprendere in mano le redini del suo governo e ritornare alla grandezza di un tempo. Già, forse la gloriosa storia spagnola ha tradito le aspettative di coloro che sperarono, ancora una volta, di rivivere quei secoli d oro che risplendono ancora nelle menti degli storici, dei letterati e degli artisti. Tutti loro ricordano ancora la magnificenza di quei bei tempi, in cui la Spagna era la nazione da dover contemplare, quella che dava l esempio di come uno stato potesse essere in grado di raggiungere grandi obiettivi. Tuttavia la storia ci insegna che l apice della grandezza di quel paese, di lì a poco, avrebbe intrapreso una piega discendente ed irreversibile, tale da costringere la Spagna a ridimensionare i suoi sogni di espansione, in gran parte del territorio
europeo e ad occidente. Un tempo quell ovest aveva dato ricchezza e potenza alla monarchia spagnola della regina Isabella, la prima donna di quella Spagna, che sognava di diventare la signora dei due mondi. Questa visione nostalgica nei confronti di un passato così glorioso perdurò fin troppo nelle menti degli spagnoli, che sembravano aspettare qualcosa che venisse dal cielo, un segno divino forse, data anche la loro grande religiosità. Ma il segno non arrivò mai. I pícaros e gli hidalgos rappresentavano la manifestazione più tangibile di una Spagna divisa da una necessità di sopravvivere ed un altra di dimostrare la nobiltà del suo cuore, lo spirito orgoglioso che non si arrende mai, neanche di fronte la povertà e la fame. Questi sono tutti sentimenti che traspaiono nel capolavoro di un anonimo che nel secolo XVI scrisse la più bella opera letteraria di quel tempo: El Lazarillo de Tormes. La discesa irreversibile arrivò fino ai secoli della storia contemporanea e culminò con la guerra civile, un conflitto fratricida che si consumò, come detto, circa settant anni fa e che vide la Spagna compiere un ultimo disperato tentativo di rimettersi in piedi e ricostruire le sue fondamenta. La Guerra Civile spagnola ispirò più di quindicimila opere, un epitaffio letterario che trovò eguali solo nel secondo conflitto mondiale. Autori spagnoli e stranieri ebbero un grande impulso artistico da questo conflitto e così diedero alla luce delle opere che risultano essere molto attuali e che riecheggiano ancora, anche a distanza di molti anni, nelle menti delle società contemporanee.
Personalmente sono onorato di potermi soffermare su un episodio in particolare che da sempre ha suscitato in me un profondo sentimento di tristezza, ma, allo stesso tempo, anche un grande interesse, il quale mi ha dato l impulso necessario per avviare le mie ricerche bibliografiche ed affrontare questa tesi. L episodio in questione è quello del bombardamento della città basca di Guernica, una grande tragedia che ha commosso tutto il mondo e che ha sottolineato la meschinità e la malvagità della dittatura franchista e di tutti gli alleati che, insieme ad essa, decisero il destino di migliaia di vittime innocenti. Sebbene si parli di un evento storico, puntualizzato ed esposto in una breve ricapitolazione degli avvenimenti nel primo capitolo, questo argomento sarà affrontato da un punto di vista strettamente letterario. In seguito, infatti, nei due capitoli successivi, che rappresentano i cardini fondamentali dello svolgimento di questa tesi, verrà affrontato il punto di vista letterario ed artistico di due autori della cultura spagnola contemporanea. Si tratta del drammaturgo Fernando Arrabal e del romanziere Luís de Castresana, autori che hanno dato un grande apporto alla questione della guerra civile, affrontando l argomento da punti di vista politicamente differenti, ma che si dimostrano utili a dare uno spaccato generale di quelle che furono le prese di posizione di tutti quei letterati che, sia di destra che di sinistra, descrissero quel tragico evento. Da sempre la città di Guernica rappresenta l identità della cultura basca, la più forte e duratura, sin dai
tempi delle invasioni romano-barbariche. La sua Introducción distruzione ha inferto un colpo tremendo a quella longeva cultura, ma non è riuscita a cancellarla. In una delle sue piazze è possibile ammirare un grande albero, chiamato semplicemente l albero di Guernica, piantato moltissimi anni fa perché potesse rappresentare il simbolo dell identità basca. Qualcuno dice che esso rappresenti anche l emblema e l identità dell intera cultura spagnola. A tutti gli innocenti che perdettero la vita durante quella guerra ed all eterna cultura ed identità della Spagna, metaforicamente rappresentate dalla simbologia dell albero, è dedicato questo mio lavoro, destinato a concludere il mio corso di laurea. La cultura y la gran identidad de España han dado origen a una serie de acontecimientos que, de una manera en otra, han contribuido a caracterizar el pasado histórico de este país, partiendo de una perspectiva que encuentra sus orígenes en el período medieval y que llega hasta la época contemporánea. Todos los acontecimientos más significativos que han caracterizado la historia de España siempre han tenido una importancia cultural y literaria reconocida ampliamente en todo el mundo. Muchos artistas españoles, en efecto, han sentido la necesidad de expresar en su producción artística su punto de vista dando, así, una gran aportación tanto a la historia como a la cultura de su pueblo. Los estudiosos de
historia contemporánea dan al siglo XX, una resonancia más relevante que los siglos precedentes, teniendo que ocuparse de un siglo manchado con la sangre de muchas víctimas de una guerra que ha implicado a gran parte del mundo mundo contemporáneo. Los conflictos que se sucedieron en pocos años llevaron a graves luchas fratricidas que desembocaron en tragedias terribles. Ésta, lamentablemente, fue la suerte de España que venía de una dramática situación política y gubernativa y que pareció despertar de un sueño que ya duraba desde hacia demasiado tiempo. Han pasado más de setenta años desde el principio del conflicto bélico que vio a España protagonista de una guerra intestina en la que perdieron la vida millares de personas, pero aún hoy retumba la voz de una nación que pidió ayuda para alzarse, para retomar en mano las riendas de su gobierno y volver a la importancia de un tiempo. Ya, quizás la gloriosa historia española haya traicionado las expectativas de los que esperaron siempre revivir aquellos siglos de oro, que todavía resplandecen en la mente de los históricos, de los literatos y de los artistas. Todos recuerdan la magnificencia de aquellos tiempos, en que España era la nación líder, la que dio el ejemplo de cómo un estado podía ser capaz de alcanzar grandes objetivos. Pero la historia nos enseña que el ápice de la gloria de aquel estado pronto emprendería una parábola descendente e irreversibile, que obligaría a España a reorganizar sus sueños de expansión en gran parte del territorio europeo y al oeste, aquel oeste que dio riqueza y
potencia a la monarquía española de la reina Isabel, la primera mujer de aquella España, que soñó llegar a ser la reina de los dos mundos. Esta visión nostálgica de un pasado glorioso persistió por mucho tiempo en la mente de los españoles, que parecieron esperar algo que viniera del cielo, una señal quizás divina, signo, también, de su gran religiosidad. Pero la señal nunca llegó. Los pícaros y los hidalgos fueron el signo tangible de una España dividida por una necesidad de sobrevivir y otra de demostrar la nobleza de su corazón, el espíritu orgulloso que nunca decae, ni siquiera ante la pobreza y el hambre. Estos sentimientos traslucen de la composición de un anónimo que en el siglo XVI escribió la más interesante obra literaria de aquel tiempo: El Lazarillo de Tormes. La pendiente irreversible llegó hasta los siglos de la historia contemporánea que culminó con la guerra civil, una guerra fratricida que se consumó en setenta años y que vio España cumplir un último tentativo de restablecerse, para reconstruir sus fundamentos. La Guerra Civil española inspiró más de quince mil obras, un epitafio literario que encontró iguales sólo en el segundo conflicto mundial. Autores españoles y extranjeros recibieron un gran impulso literario de ese conflicto y así dieron a la luz obras que resultan ser muy actuales y que todavía retumban, a distancia de muchos años, en las mentes de las sociedades contemporáneas. Personalmente me siento honrado de poderme detener en particular sobre un episodio que desde siempre ha suscitado en mí un profundo sentimiento
de tristeza, pero, al mismo tiempo, también un gran interés. Éste me ha dado el impulso necesario para encaminar mis búsquedas bibliográficas y afrontar esta tesis. El episodio en cuestión es el bombardeo de la ciudad vasca de Guernica, una gran tragedia que ha conmovido a todo el mundo y que ha subrayado la mezquindad y la maldad de la dictadura franquista y de todos los aliados que decidieron la suerte de millares de víctimas inocentes. Aunque se habla de un hecho histórico, puntualizado y expuesto en un breve resumen de los punto de vista literario y artístico de dos autores de la cultura española contemporánea. Se trata del dramaturgo Fernando Arrabal y del novelista Luís de Castresana, autores que han dado una gran aportación a la cuestión de la Guerra Civil española, afrontando el argumento desde puntos de vista políticamente diferentes, pero que se demuestran útiles para dar un partido general de los que fueron las tomas de posición de todos los literados que, sea de dereche que de izquierda, describieron aquel trágico acontecimiento. acontecimientos en el primer capítulo, este Desde siempre la ciudad representa la argumento será afrentado desde un punto de vista literario. Sucesivamente, en efecto, en los dos capítulos siguentes, que representan el desarrollo fundamental del objeto de esta tesis, será afrentado el identidad de la cultura vasca, la más fuerte y duradera ya desde los tiempos de las invasiones romanobarbáricas, y su destrucción ha dado un golpe terrible a aquella longeva cultura. En una de sus plazas es
posible admirar un gran árbol llamado sencillamente el árbol de Guernica, plantado hace muchos años porque pudiera representar el símbolo de la identidad vasca. Alguien dice que representa también el símbolo de la identidad de la entera cultura española. A todos los inocentes que perdieron la vida durante la guerra civil y a aquel árbol, lleno de sentido para la cultura española, está dedicado ese mi trabajo destinado a concluir mi curso de licenciatura. CAPITOLO I LA GUERRA CIVILE SPAGNOLA: LE ORIGINI DEL DISASTRO
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Guernica e El otro árbol de Guernica: due visioni antitetiche, due linguaggi drammatici, un intento sociale ultima elaborazione Giarre (CT) 2011 ISBN 9788897179351