Corso di Musica per tutti... quelli che la amano!



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Transcript:

Corso di Musica per tutti... quelli che la amano! Questo piccolo corso, scritto con umiltà da un umile musicista, ha l' intento di fornire un trampolino di lancio nella teoria e nella pratica del musicista, eliminando i freni e le inibizioni che possono insorgere nel novizio. L' autore non ha l' esperienza e la cultura necessaria ad offrire un saggio mastodontico, ma solo un libello che puo essere un primo passo ( quello ritengo piu difficile ) verso la musica, a chi di solito si sente negato e non guarda nemmeno dallo spiffero della porta. Spero in futuro di poter essere un musicista e un docente migliore, per ora questo è il mio impegno piu sincero. La licenza d' uso è Creative Commons, per i dettagli si richiamino i crediti finali.

Musica e Musicista: l' arte e l' artista La Musica è un arte, potremmo definirla come l' espressione concreta dell aspirazione al bello e al buono che in ogni essere umano è insita... e che rende l' uomo piu felice quando viene liberamente espressa. Il musicista è l' individuo che si pone tra l' ideale, e il destinatario, è colui che crea e rinnova la bellezza della Musica

Essere musicisti, diventare musicisti La Musica è un istinto primordiale dell essere umano, ogni linguaggio è assimilabile al concetto di musica. Il parlato, il rumore, i suoni della natura. Tutto è musica. Il musicista diventa tale quando desidera, e compie, una sua partecipazione e presa di coscienza all' interno del Sistema Musicale

Il primo passo: la ricerca dello strumento d' elezione La Musica è una, e le sue espressioni sono molteplici. Ogni oggetto puo diventare uno strumento musicale, e gli strumenti musicali sono innumerevoli. Come scegliere dunque il proprio strumento musicale? Una buona scelta, sincera e duratura, puo derivare dall ascolto di numerose produzioni musicali, nella quale cercare quel suono, quella ritmica, quel carattere che il nostro strumento puo offrire. Non è utile lasciarsi consigliare da altri, o cadere nei pregiudizi di presunta facilità o difficoltà nell apprendimento. Si seguano solo le proprie passioni, quando si saranno palesate

Autodidatta o Studente? Vantaggi, Svantaggi, Pregi, Difetti nei due diversi approcci... si bilanciano perfettamente. Quel che personalmente consiglio, è di affidarci ad entrambe le possibilità di apprendimento, cercando di non lasciarci troppo attrarre dalla dotta ignoranza, tantomeno lasciare che il nostro insegnante crei una copia replicante di se stesso. Cerchiamo in mezzo a queste due correnti, la nostra Identità Artistica. E puntiamo sempre piu in alto, memento audere semper

Ritrovarsi con uno strumento... e ora che si fa? Un atteggiamento fondamentale per una positiva carriera da musicista, è quello della comprensione dei propri limiti, e dello stimolo a volerli ogni giorno superare. Non ci si mortifichi constatando la differenza tecnica, stilistica, di esperienza, tra noi bassisti al primo giorno di musica, e Jaco Pastorius. Si colgano pregi e virtù dei maestri, e si formi un pensiero e un sentimento misto di critica e ammirazione che potrà formarci come musicisti migliori

Come non citare il mio Maestro: Tu sei bravissimo, suoni da quindici anni e c' hai una tecnica impressionante ma... Un musicista deve sempre sapere quello che fa! Ne consegue che il nostro corso partirà da brevi cenni di...

Teoria Musicale di Base La musica è composta dal ritmo, dall armonia e dalla melodia. L' unita di base di una composizione musicale è la Nota

Quel che distingue le note E' la loro ALTEZZA: la distanza relativa tra una nota e l' altra si chiama INTERVALLO. L' Altezza assoluta da invece il nome alla nota. La nota da cui tutto il sistema musicale prende fondamento è il LA, denominato A nella notazione Jazz, che risuona a 440 Hz

L' ordine in cui le note suonano: La Scala La Scala di riferimento per tutte le strutture musicali, si chiama Scala Maggiore di DO ( C Maj Scale ).

Struttura ascendente e discendente della Scala Maggiore di DO ( C Maj DO (C ) RE ( D ) MI ( E ) FA ( F ) SOL ( G ) LA ( A ) SI ( A ) ) SI ( B ) LA ( A ) SOL ( G ) FA ( F ) MI ( E ) RE ( D ) DO ( C )

Quantificare le distanze tra una nota e l' altra Tono e Semitono Il Tono e il Semitono sono le due unità di misura che possono quantificare la distanza tra due note che ne rende una piu acuta o piu grave dell' altra. Vediamo ora quali distanze sussistono all interno della Scala Maggiore di DO

Toni e Semitoni nella scala maggiore ( anche detta TONALITA ) di DO Tra il DO e il RE c' è un TONO. Tra il RE e il MI c' è un TONO. Tra il MI e il FA c' è un SEMITONO. Tra il FA e il SOL c' è un TONO. Tra il SOL e il LA c' è un TONO. Tra il LA e il SI c' è un TONO. Tra il SI e il DO c' è un SEMITONO Morale: T T S T T T S

Generalizzazione sulla Scala Maggiore Lo schema della scala maggiore di DO, vale per qualsiasi scala maggiore composta a partire da qualsiasi nota dell sistema musicale Ora vedremo quali traumi le scale maggiori subiscono, quando non sono scale maggiori di DO.

Il Trauma Musicale: Le Alterazioni Corre luogo comune che le note siano 7. No! Le note NATURALI sono 7. Le note totali esistenti nella musica moderna sono 12. Le 7 Naturali, piu quelle che sono il risultato di ALTERAZIONI delle naturali stesse. Le due alterazioni che una nota naturale puo subire, sono il DIESIS ( # ) e il BEMOLLE ( b )

Prima di comprendere le alterazioni Dobbiamo chiarire quali intervalli sono presenti all interno della scala CROMATICA, ovvero quella che ordina assieme alle note NATURALI anche quelle ALTERATE

La Scala Cromatica: Ascendente e Discendente DO DO # RE RE # MI FA FA # SOL SOL # LA LA # SI DO DO SI SI b LA LA b SOL SOL b FA MI Mi b RE RE b DO

Definizione di nota alterata La nota Alterata è una nota la cui altezza è stata spostata in alto o in basso di un SEMITONO il DO # è un DO alzato di un semitono il RE b è un RE abbassato di un semitono E' importante comprendere che anche se al fine pratico le due note DO # e RE b sono identiche, non lo sono dal punto di vista teorico e concettuale. Ed ecco infatti che parliamo di INTERVALLI nella SCALA CROMATICA

Gli Intervalli nella Scala Cromatica Il calcolo di un intervallo si compie considerando semplicemente il numero di note implicate. Esempio pratico: Intervallo da DO a FA: DO, RE, MI, FA: 4 note. L' intervallo è una QUARTA

Intervalli maggiori, minori e giusti Un intervallo puo però essere Maggiore, Minore, Giusto, Aumentato o Diminuito. Questo dipende dalla QUANTITA di Semitoni che contiene... Vista la perniciosità dell argomento, lascio un semplice schema.

Quantità di semitoni in ogni intervallo diminuito minore giusto maggioreeccedente seconda 0 1 2 3 terza 2 3 4 5 quarta 4 5 6 quinta 6 7 8 sesta 7 8 9 10 settima 9 10 11 12

Un enorme vantaggio: gli intervalli sono costanti Qualsiasi sia la nota rispetto alla quale si distingue un intervallo, una TERZA MAGGIORE sarà SEMPRE una TERZA MAGGIORE. Una QUINTA GIUSTA, sarà sempre una QUINTA GIUSTA DO SOL... QUINTA GIUSTA. RE LA, QUINTA GIUSTA Visto che bello?

Parlavamo di Quinte Giuste? Ecco a voi il Ciclo delle Quinte! Ecco un bel circoletto di note che sono tutte distante una QUINTA GIUSTA l' una dall altra. Imparare a memoria! DO SOL RE LA MI SI FA# DO# LA b MI b SI b FA DO

E ora uno schema per memorizzare le alterazioni: Ed ecco che il ciclo delle quinte ci corre in aiuto! FA DO SOL RE LA MI SI SIMILARE SOLDO FA Per identificare i # di ciascuna tonalità, utilizzeremo la prima frase. Per i b, utilizzeremo la seconda

FA DO SOL RE LA MI SI il DO è la TONALITA ( SCALA ) che non ha alterazioni. A sinistra, c' è una nota che non ha #, ma ha un b. A destra del DO, tutte le note hanno piu o meno #. Ed ecco la magia: FA: Si b DO : 0 SOL: FA # RE: FA # DO # LA : FA # DO # SOL # MI: FA# DO # SOL # RE # SI: FA# DO # SOL # RE # LA # Ora mancano le due tonalità che non avrebbero #, ma glielo mettiamo come nome: FA#: FA#, DO # SOL # RE # LA # MI # DO# : FA# DO # SOL # RE # LA # MI # SI #

SIMILARE SOLDO FA L' uguaglianza produce denaro. Scherzi a parte, ecco lo schema per i bemolli DO: nessun bemolle F: SI b SI: SI b MI b MI: SI b MI b LA b LA: SI b MI b LA b RE b RE: SI b MI b LA b RE b SOL b SOL: SI b MI b LA b RE b SOL b DO b DO b: SI b MI b LA b RE b SOL b DO b FA b OL # RE # LA # MI # SI #

Non solo Memoria: invito alla PRATICA Prendete il vostro strumento musicale, suonate una scala maggiore a partire da diverse note, e verificate voi stessi di quali note siano alterate e quali naturali! Mi raccomando, la musica è sempre comprensibile, mai mnemonica! ^_^

Cosa nasce quando tre note suonano assieme? Un accordo! Un accordo è l' insieme di tre o piu note suonate contemporaneamente, a seconda delle note che vengono suonate, l' accordo assume caratteristiche diverse.

Accordi Maggiori e Minori: La Terza nota è decisiva! Un accordo maggiore è composto SEMPRE da una nota FONDAMENTALE ( quella che da il nome all accordo stesso ), da una TERZA MAGGIORE ( nota che dista sempre 2 toni dalla fondamentale ) e da una QUINTA che dista 1 tono e mezzo dalla TERZA MAGGIORE. Gli accordi minori sono composti ugualmente da una FONDAMENTALE, ma la TERZA è sempre MINORE ( dista 1 tono e mezzo dalla fondamentale ) e la QUINTA di conseguenza disterà 2 toni dalla TERZA ).

La scala minore naturale La Scala Minore Naturale, secondo tipo di scala che andiamo a studiare, è semplicemente il risultato di una TRASLAZIONE della scala Maggiore: Immaginiamo semplicemente di intonare una Scala Maggiore... partendo dal suo SESTO GRADO invece che dal primo: DO RE MI FA SOL LA SI ( scala maggiore ) diventa... LA SI DO RE MI FA SOL ( scala minore ) Si dice che la Scala Minore di LA è la RELATIVA NATURALE della Scala Maggiore di DO

Stare in una tonalità... cambiando nota di partenza: Le Scale Modali Suoniamo una bella scala di DO Maggiore: Do, Re, Mi, Fa, Sol, La, Si. Ora suoniamo le stesse note, partendo però dal RE. Cambieranno RELATIVAMENTE gli intervalli, ma per magia... non le NOTE SUONATE. Ecco, abbiamo creato la scala MODALE DORICA della Scala Maggiore di DO.

Come ottenere le 7 scale modali Come spiegato prima, le modali ci permettono di suonare le note di una tonalità, cambiando nota di partenza e quindi la SCALA RELATIVA. Creiamo le Modali per la tonalità piu semplice, quella di DO Maggiore.

Schema degli intervalli e dei Gradi Modali I IONICO T, T, ST, T, T, T, ST II DORICO T, ST, T, T, T, ST, T III FRIGIO ST, T, T, T, ST, T, T IV LIDIO T, T, T, ST, T, T, ST V MESOLIDIO T, T, ST, T, T, ST, T VI EOLIO T, ST, T, T, ST, T, T VII LOCRIO ST, T, T, ST, T, T, T

Osservazioni sulle Modali 1/2 La IONIA, che parte dalla PRIMA nota della scala ( NON CONFONDIAMO SCALA CON TONALITA! ^^ ), coincide con la Scala Maggiore. Le 2 scale MAGGIORI all interno del sistema modale sono IONICA E LIDIA, i gradi I e IV

Osservazioni sulle Modali 2/2 Le scale minori sono la DORICA e la FRIGIA. Casi particolari sono la scala EOLIA, che non è altro che la scala minore naturale ( ricordate che dicevamo che la minore naturale parte appunto dal sesto grado della maggiore ad essa relativa nella stessa tonalità? :) ). L' altra eccezione è la scala LOCRIA, la cui QUINTA è DIMINUITA ( b ).

Come riconoscere una tonalità all interno del sistema modale? La Scala Modale che determina la tonalità di un brano, è sempre e comunque la scala sul V grado, detta MESOLIDIA. La scala Mesolidia è anche detta scala di SETTIMA di DOMINANTE ( DOMINANTE è il nome formale per la QUINTA di una scala ).

Esempi di armonizzazione modale Ecco un esempio di brano musicale, identifichiamone la tonalità: DO Maj, LA min, RE min, SOL 7, DO Maj In presenza di un V grado ( dominante ) SOL, la tonalità è sicuramente DO Maj.

Un secondo esempio di armonizzazione LA min, DO Maj, RE min, LA min Anche se non c' è un accordo di 7 ( dominante ), la presenza del LA min e del DO Maj ci richiama al vecchio discorso... secondo cui LA min e DO Maj sono parenti gelosi e strettissimi :D. Di nuovo tonalità di DO Maj? No, in questo caso si tratta di una tonalità minore, perchè il primo accordo è prioritario. Questo sarà un brano triste, minore, anche se avremo la possibilità di suonare coerentemente un accordo di DO Maj nello scorrere dell improvvisazione

Quando armonizzate e improvvisate con le modali... Ricordatevi che ogni scala ha le proprie note alterate! Non suonate sempre in DO Maj ( o LA min ) credendo di improvvisare in un altra tonalità!

Bene, ora possedete dei piccoli fondamenti... Conoscete un minimo di melodia, e armonia... cosa manca? Il Ritmo!

La nascita del Ritmo: la Pulsazione o Beat Possiamo definire il Ritmo, come il risultato di un continuo rapporto d' amore e odio tra le note e il silenzio. Alla base di tutto questo, esiste un istinto, che è la Pulsazione. Per convenzione, la pulsazione è definita in quarti, ma possono anche esistere ritmi che si fondano su pulsazioni diverse.

Il metronomo: la concretizzazione del Beat Il metronomo è uno strumento che emette pulsazioni a distanza esatta e costante, fornendo al musicista un riferimento sicuro sul quale poggiare un ritmo. Il BPM è la misura dei Battiti per Minuto. Se vogliamo, possiamo definire i 60 bpm come una pulsazione al secondo, analoga alla pulsazione degli orologi.

L' unità di misura ritmica, e le sue suddivisioni L' unità fondamentale nella cultura musicale è il QUARTO. Il quarto puo essere suddiviso in ottavi, e l' ottavo in sedicesimi. Possono ulteriormente conseguire i trentaduesimi e i sessantaquattresimi.

Un esempio chiarificatore per le cellule ritmiche BPM 60: un QUARTO corrisponde ad un battito ogni secondo un OTTAVO corrisponde ad un battito ogni mezzo secondo un SEDICESIMO corrisponde ad un battito ogni quarto di secondo un TRENTADUESIMO corrisponde ad un battito ogni ottavo di secondo un SESSANTAQUATTRESIMO corrisponde ad un battito ogni sedicesimo di secondo

Keep the Beat: il metronomo interno e quello esterno E' importante per il musicista, qualsasi ruolo si ricopra all interno di un brano, essere coscienti e allineati e due metronomi. Quello personale, che permette la padronanza della ritmica del nostro strumento, e quello esterno, che ci permette di comprendere e rispettare le ritmiche altrui.

Il solfeggio ritmato: quando la mente canticchia Dum Dum Una ottima pratica che permette ai musicisti di Mantenere il proprio Beat, è trasformare la propria mente in un metronomo, e lasciare che essa canticchi le pulsazioni e la ritmica che vogliamo eseguire.

Un appunto stilistico: suonare poco, suonare troppo, suonare il giusto Con parole semplici, ricordiamoci che il fine della musica non è quello di esibire la nostra tecnica, ma creare qualcosa di bello. Evitiamo di suonare ritmi e melodie troppo scontate, questo annoierà prima di tutto l' ascoltatore, e poi ci frenerà nel meraviglioso percorso dell' Evoluzione Culturale. Evitiamo altresì di suonare troppo, il pubblico non vuole assistere ad un esibizione di Frullatori Elettrici, ma vuole poter godere sia delle nostre scale e arpeggi veloci, che di un silenzio riposante al momento giusto. Cerchiamo di creare un armonia tra la nostra espressione, e quella dei nostri compagni di musica. Cerchiamo uno spazio dove essere noi stessi, lasciando che anche gli altri siano i musicisti che desiderano essere

Ear Training: comprendere la musica viaggiando al suo interno Sembrerà paradossale, ma un grande musicista è colui che non solo è in grado di produrre suoni, ma specialmente di ascoltarli e saperli conoscere e comprendere. Ecco perchè l' Ear Training, l' educazione dell' orecchio è fondamentale

Fondamenti di Ear Training Le due abilità che l' orecchio umano possiede, sono l' orecchio Assoluto e l' orecchio Relativo. L' abilità che è importante e sulla quale i musicisti possono fare maggiore affidamento, è l' orecchio Relativo. La capacità di distinguere gli intervalli, le melodie, gli accordi, affidandosi esclusivamente al loro ascolto.

Ear Training: Accordare se stessi Si prenda un qualsiasi strumento, e si suoni la nota LA. Ci si impegni nel cantare la stessa nota LA che stiamo ascoltando, sia in contemporanea che in risposta, in modo da avvicinarsi il piu possibile alla frequenza esatta emessa dallo strumento opportunamente accordato

Secondo esercizio: cantare le scale Si suoni una scala maggiore sullo strumento prescelto, e la si doppi con la propria voce. Stessa cosa con la scala minore naturale, e con le scale modali

Terzo esercizio: cantare gli intervalli Si riproducano i diversi intervalli sullo strumento, e li si doppi con la voce. Si suoni una QUINTA ad esempio DO SOL, e la si canti DO SOL. Si cantino gli stessi intervalli a partire da note diverse, come pratica aggiuntiva

Corretto attegiamento nei confronti dell Ear Training Non si consideri l' Ear Training come una noiosa formalità didattica, ma si cerchi di individuare i vantaggi nella capacità di ascolto e di improvvisazione che un orecchio allenato potrà fornire nel corso della propria carriera musicale.

In attesa di nuove integrazioni e nuovi manuali... Con questo cordiale saluto, si chiude il libello qui propostovi. Marco Pikkolo Loiodice vi ringrazia per aver seguito questo suo umile corso, e vi augura una prospera esperienza da musicisti

1 Corso di Musica per tutti... quelli che la amano! Indice 1 2 Musica e Musicista: l' arte e l' artista 3 Essere musicisti, diventare musicisti 4 Il primo passo: la ricerca dello strumento d' elezione 5 Autodidatta o Studente? 6 Ritrovarsi con uno strumento... e ora che si fa?

Indice 2 7 Come non citare il mio Maestro: 8 Teoria Musicale di Base 9 Quel che distingue le note 10 L' ordine in cui le note suonano: La Scala 11 Struttura ascendente e discendente della Scala Maggiore di DO ( C Maj ) 12 Quantificare le distanze tra una nota e l' altra Tono e Semitono 13 Toni e Semitoni nella scala maggiore ( anche detta TONALITA ) di DO

Indice 3 14 Generalizzazione sulla Scala Maggiore 15 Il Trauma Musicale: Le Alterazioni 16 Prima di comprendere le alterazioni 17 La Scala Cromatica: Ascendente e Discendente 18 Definizione di nota alterata 19 Gli Intervalli nella Scala Cromatica 20 Intervalli maggiori, minori e giusti 21 Quantità di semitoni in ogni intervallo

Indice 4 22 Un enorme vantaggio: gli intervalli sono costanti 23 Parlavamo di Quinte Giuste? Ecco a voi il Ciclo delle Quinte! 24 E ora uno schema per memorizzare le alterazioni: 25 FA DO SOL RE LA MI SI 26 SIMILARE SOLDO FA 27 Non solo Memoria: invito alla PRATICA 28 Cosa nasce quando tre note suonano assieme? Un accordo!

Indice 5 29 Accordi Maggiori e Minori: La Terza nota è decisiva! 30 La scala minore naturale 31 Stare in una tonalità... cambiando nota di partenza: Le Scale Modali 32 Come ottenere le 7 scale modali 33 Schema degli intervalli e dei Gradi Modali 34 Osservazioni sulle Modali 1/2 35 Osservazioni sulle Modali 2/2

Indice 6 36 Come riconoscere una tonalità all interno del sistema modale? 37 Esempi di armonizzazione modale 38 Un secondo esempio di armonizzazione 39 Quando armonizzate e improvvisate con le modali... 40 Bene, ora possedete dei piccoli fondamenti... 41 La nascita del Ritmo: la Pulsazione o Beat 42 Il metronomo: la concretizzazione del Beat

Indice 7 43 L' unità di misura ritmica, e le sue suddivisioni 44 Un esempio chiarificatore per le cellule ritmiche 45 Keep the Beat: il metronomo interno e quello esterno 46 Il solfeggio ritmato: quando la mente canticchia Dum Dum 47 Un appunto stilistico: suonare poco, suonare troppo, suonare il giusto

Indice 8 48 Ear Training: comprendere la musica viaggiando al suo interno 49 Fondamenti di Ear Training 50 Ear Training: Accordare se stessi 51 Secondo esercizio: cantare le scale 52 Terzo esercizio: cantare gli intervalli 53 Corretto attegiamento nei confronti dell Ear Training 54 In attesa di nuove integrazioni e nuovi manuali...