CORSO ELEMENTARE DI TAMBURELLO Iniziamo questo corso elementare di tamburello dicendo che chi vi parla non conosce la musica e tutto quello che sentirete è il prodotto della sua esperienza personale, della pratica e dell attenta osservazione di quelli che sanno suonare. Badate bene: per imparare a suonare o migliorare ciò che si sa già fare è importante osservare ed ascoltare attentamente tutti i musicisti, indistintamente, senza presunzione alcuna di essere ormai diventati bravi; infatti, in ogni momento chiunque ci può insegnare qualcosa. A volte poi è sufficiente sapere da un musicista un tempo, oppure, avere un filmato anche solo di pochi minuti per aggiungere qualcosa al nostro repertorio. Fatta questa premessa, e nonostante la mia impreparazione generale, il materiale che otterrete da questa lezione sarà più che sufficiente per accompagnare con il tamburello la maggior parte, se non la totalità, dei bhajan cantati in Italia. LA POSIZIONE Per quanto riguarda la posizione da assumere suonando il tamburello vi rimando alle videocassette dell Organizzazione che sono fatte abbastanza bene e ci sono degli ottimi musicisti dai quali potete attingere moltissimo e, forse, dopo questa lezione, avrete più mezzi per poter apprezzare quello che loro hanno fatto per voi. Diciamo subito, anche a titolo di curiosità, che ci sono due modalità fondamentali di suonare il tamburello: 1) quella europea o della musica classica che usa come elementi di percussione da un lato, le quattro dita unite (indice, medio, anulare e mignolo) e dall altro il pollice singolarmente (più precisamente, sarebbe meglio dire il tallone del pollice ). Dunque, in questo caso, la mano viene divisa in due (da una parte le quattro dita ed il pollice dall altra) e le due percuotono il tamburello in successione alternata.
2) quella indiana che usa, le tre dita (mignolo, anulare e medio) unite insieme, e poi l indice ed il pollice separatamente: in questo caso, la mano è divisa in tre parti (da un lato il pollice, poi le tre dita ed infine l indice), che percuotono il t. sempre e comunque in maniera alternata. Dal punto di vista acustico, nel primo caso si avrà a disposizione due tipi di colpi, mentre invece nel secondo caso tre tipi es. audio. Per tranquillizzare tutti, diciamo che si può usare la tecnica che piace di più o quella che per conformazione della mano funziona meglio (per esempio, chi ha le dita corte o deboli prediligerà quella europea), in ogni caso nelle due cassette dell Organizzazione, in una la lezione è condotta da un percussionista di scuola europea e nell altra uno di scuola indiana. Provatele entrambe e poi decidete con calma quella che preferite. Per quanto ci riguarda, noi seguiremo la tecnica indiana della mano divisa in tre parti. I SUONI I suoni fondamentali riproducibili con il tamburello, ovvero, quelli che a noi interessano maggiormente, sono tre e per facilitarne l apprendimento ad essi daremo dei nomi che prendiamo in prestito dalle tabla e sono: il TI, il TA, il TUN: - il TI si fa con le tre dita suddette (m.a.m.) che percuotono il centro del t. es. audio; - il TA si fa con l indice un po sopra il centro del t., vicino al TI es. (tra l altro, nelle fasi avanzate, o per rendere il suono più potente lo si può fare battendo contemporaneamente l indice ed il pollice) es.; - il TUN si fa con il pollice che batte quasi sul bordo del t. es. (quest ultimo è un suono grave, più cupo, profondo o morbido rispetto al TI e al TA che sono invece più acuti). Volendo possiamo aggiungere il KA, che si fa a mano piena al centro del t. es. (è un suono esplosivo che serve per i finali o in certi kirtan energici) ed il TAN che si fa con le quattro dita sul bordo del tamburello, quando si vuole, per esempio, alternare il TUN in modo da variare il tempo prefissato es.
GLI ESERCIZI Gli esercizi basilari sono due ed hanno lo scopo, da un lato, di sciogliere la mano e, dall altro lato, di darle elasticità, sviluppare i muscoli e dar loro resistenza; in ogni caso, sono un allenamento indispensabile per l esecuzione corretta di tutti i tempi. Gli esercizi sono: 1) il TI-TA o TA-TI: es. state attenti, questo esercizio va fatto in modo da creare un movimento a farfalla della mano, armonico e fluido al tempo stesso, es. tra l altro è la base per tutti i ritmi esistenti ed. in particolare, è indispensabile per l esecuzione corretta del terzinato (es. unduetre-unduetre TATITA-TITATI ); 2) il TUN-TI-TA o anche TA-TI-TUN: (es.) serve ad inserire il TUN nella successione dei suoni e grazie ad esso ci si prepara per il 3/4 (o il 6/8), il cosiddetto valzer (es. un-due-tre/un-due-tre, TUN-TI-TA/TUN-TI-TA ); 3) il TI-TUN-TI-TA oppure il TI-TA-TI-TUN: (es.) questo esercizio invece è indispensabile per il 4/4 (es. uno-due-tre-quattro TITA-TITUN-TITA-TITUN o anche TITUN-TITA-TITUN-TITA ). Badate bene, in questo caso, al movimento a farfalla suddetto (del TI-TA), si aggiunge un movimento avanti-indietro che ha lo scopo di rendere più agevole l esecuzione del TUN es. E importantissimo perché, con l allenamento, il musicista diventa capace di suonare alla velocità preferita senza incontrare ostacoli di sorta. Se notate in ogni esercizio proposto abbiamo aggiunto un colpo al precedente (TA-TI, TA-TI-TUN, TI-TA-TI-TUN), per cui, se vogliamo creare altri esercizi che favoriscono la complessità e la varietà dei tempi, possiamo semplicemente aggiungere dei colpi alla base prefissata, ma questo lo potete fare da soli più avanti. I TEMPI I tempi fondamentali per suonare i bhajan sono: 1) il 4/4; 2) il 3/4 (o il 6/8);
3) il terzinato. Sapendo fare questi, il 90% dei bhajan si possono suonare. Traduciamoli in termini di suoni per il t.: - il 4/4: come accennato, a parole suona così uno-due-tre-quattro e lo possiamo fare semplicemente con l esercizio di prima TI-TUN-TI-TA, oppure TI-TA-TI-TUN/ TI-TA-TI-TUN. Abbiamo poi delle varianti che possiamo usare in maniera diversa a seconda del bhajan, per es. il TI-TATI/TUN-TUN, che si può anche fare al contrario TA-TITA/(TI)TUN-TUN (in questo caso però, bisogna avere l accortezza di mettere un TI prima del TUN per favorire lo scorrimento della mano es. ). Altro modo è anche il TI-TA/TITUN-TUN. L uso di uno o dell altro segue il proprio gusto o il tipo di bhajan (facciamo es. audio con bhajan). In tutti i casi il TUN può essere alternato al TAN per rendere il tempo più vario es. TI-TATI/TUN-TUN si alterna a TI-TATI/TAN-TAN. - il 3/4 (o più correttamente il 6/8) è l un-due-tre del valzer e si può fare con l esercizio sopra accennato TUN-TI-TA/TUN-TI-TA, oppure al contrario con TA-TI-TUN/TA-TI-TUN. Volendo possiamo renderlo meno marziale alternando il TA-TI-TUN con il TATI-TATI-TUN (es. audio con bhajan); - il terzinato infine, è l unduetre-unduetre che facciamo con TATITA/TITATI (es. audio con bhajan). Nota: per eseguire correttamente i tempi, diteli sempre prima con la voce in modo da dare verbalmente e chiaramente l ordine alla mano su ciò che essa deve fare e, soprattutto, STATE SEMPRE ATTENTI AGLI ACCENTI. Quelli appena detti sono i tempi più semplici, ma sono sufficienti per suonare quasi tutti i bhajan con il tamburello. Ovviamente le combinazioni possono essere diverse più numerose o complesse, ma purtroppo io non le conosco e poi, non dimentichiamo che questo è un corso elementare, perciò, chi vuole diventare un professionista del t. o ne vuole sapere di più, deve farsi seguire da un maestro.
Consigli Pratici 1) Come accennato, dite sempre il tempo con la voce. Allenatevi a suonare con la voce prima che con il t. Se non si sa cantare un tempo non si è nemmeno capaci di suonarlo; 2) trattate bene il tamburello, non esponetelo al sole e nemmeno all umidità (sono i suoi peggiori nemici); 3) esercitatevi regolarmente, pochi minuti bastano, ma tutti i giorni; 4) osservate ripetutamente, fino alla nausea, i filmati dell organizzazione per cogliere tutte le sfumature dei musicisti contattati; 5) ascoltate tutti i generi musicali ed in particolare i percussionisti; traducete i suoni con quelli detti (TI-TA-TUN) in modo da rendervi conto di cosa stanno suonando e tentate di riprodurli; 6) siate sempre umili, l ultimo dei musicisti può sempre insegnarvi qualcosa; 7) siate generosi, se qualcuno vi chiede qualcosa spiegategliela senza spazientirvi. Ricordate, solo chi non ha mai tentato di suonare può pensare che sia facile imparare (a chiacchiere tutti sono capaci): invece, per imparare non ci sono scorciatoie ci vuole molta pazienza e molta pratica (non a caso imparare a suonare viene assimilato da molti ad una meditazione). State attenti, dopo aver imparato certe cose ci sembrano banali, ma prima anche la cosa più semplice può apparirci difficilissima, dunque abbiate pazienza sia con voi stessi che con gli altri.