Periodico a cura della VII classe della scuola Rudolf Steiner Il giardino dei cedri



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Transcript:

Periodico a cura della VII classe della scuola Rudolf Steiner Il giardino dei cedri Novembre 2014 Numero 2

In questo numero Editoriale...3 Quello che avresti sempre voluto sapere della Scuola Waldorf...5 Sbirciando nelle classi...7 Cominciando dagli asili...7 I classe...8 III classe...8 II classe...9 IV classe... 10 V classe... 11 VII classe... 13 Inserto d Inverno... 15 Musica... 17 Leggiamo e condividiamo!... 19 Intervista doppia... 20 Gioco per tutti REBUS!... 21 Soluzione del numero precedente... 21 Titoli di coda... 22 2

Editoriale L'editoriale di questo secondo numero vogliamo dedicarlo all'esperienza di cambiare scuola e poi tornare... A scriverlo è Luba, della nostra classe, che ha vissuto proprio quest anno questa particolare esperienza! Tutto è cominciato quest'estate quando ho saputo di dover cambiare scuola e di dover andare in una scuola statale... Io una scuola statale non me la immaginavo proprio, così come non riuscivo ad immaginare dei nuovi compagni perché sono alla scuola steineriana da quando avevo 4 anni!!! Beh, a dire la verità ero molto emozionata e non vedevo l'ora di conoscere nuovi amici; pensavo che sarebbe stato tutto "rose e fiori" e questo mi rassicurava quando ogni tanto avevo anche un po' di timore. Il primo giorno di scuola sono arrivata prestissimo! C'era un palazzone bianco, pieno di finestre, con delle bandiere appese e un piccolo spazio dove "in casi speciali" fare ricreazione (che altrimenti si fa in corridoio). In macchina mi era venuta come una strana nostalgia, mi mancavano i miei compagni e la mia maestra ma la curiosità aveva coperto un po questa sensazione. Quando la gente è iniziata ad arrivare, tutti mi guardavano come chiedendosi: "Chi è questa? Una nuova alunna?" ed io, timida, facevo finta di niente finché non siamo entrati in classe ed è iniziata questa nuova avventura ma, a dir la verità, il primo giorno, e tutti gli altri che si sono susseguiti, mi sono sentita come un pesce fuor d'acqua: non mi ritrovavo proprio, tutto era completamente diverso: il modo di fare dei professori, i compagni, i quaderni (con le righe!!!), il modo di insegnare etc Una volta abbiamo fatto una prova d'ingresso di arte ed io mi sono impegnata disegnando come ho imparato, partendo dal cuore e senza definire netti contorni ma indovinate un po'? Avevo sbagliato perché là si DOVEVANO fare i contorni e si DOVEVANO usare i pennarelli! I professori poi spiegavano con il libro davanti e senza molta passione ed io non riuscivo ad interessarmi a quello che studiavamo, oltre al fatto che invece di scrivere quaderni, ovviamente, lì si fanno solo schemi! 3

Una cosa che però mi ha colpito e che mi è molto piaciuta è stata quando una volta un professore ha portato la TV in classe e abbiamo visto un film di storia! Bello vero? Forse però non basta per poter stare bene in una scuola, no?! Le ragazze sembravano quasi tutte Barbie e le loro conversazioni erano del tipo: "Cosa hai comprato ieri? Che bella maglietta!" mentre i maschi erano tutti uguali!!! Inoltre io ero la più grande della classe, avevano tutti uno o due anni meno di me e anche questo, nei rapporti con gli altri, un po mi è pesato A chi me lo chiedeva rispondevo che andava tutto bene ma mentivo! A me era sempre piaciuto andare a scuola e avevo sempre fatto poche assenze, il pomeriggio uscivo e facevo molte cose ma, cambiata la scuola, non avevo più voglia di fare niente (tranne il mio amato Karate), ero nervosa e facevo molte assenze. Il problema non erano soltanto i compagni o soltanto i voti (in realtà lì prendevo voti più alti che qui!) o solo il modo diverso di insegnare, forse era tutto insieme ed io ho provato ad integrarmi ma proprio non ci sono riuscita; non sono egoista perché a mamma avevo anche provato a non dire nulla solo che proprio non ce la facevo! Era una brutta sensazione quella che vivevo e che quasi non so spiegare... stavo cambiando però, non so nemmeno io come ma non ero più io. Una volta andata via da lì ho saputo che i professori pensavano che avessi un problema psicologico perché parlavo pochissimo ma, appena sono tornata nella mia vecchia scuola, ho ripreso a chiacchierare (anche troppo ), sono tornata me stessa e questo lo devo alla mia classe: ora mi trovo qui, a scrivere il giornalino con i miei compagni e la maestra Sabrina e sono piena di gioia! Cambiare scuola, soprattutto in settima classe, forse è davvero difficile! Luba 4

Quello che avresti sempre voluto sapere della Scuola Waldorf ma che non sei mai riuscito a capire fino in fondo!!! Una delle domande emerse tra noi e per la quale abbiamo chiesto alla Maestra Stefania di darci qualche chiarimento è: PERCHÉ CAMBIA IL COLORE DELLE PARETI DELLE NOSTRE CLASSI? Voglio ringraziare i ragazzi della VII classe per aver posto l attenzione su questo tema: perché e percome le nostre aule sono colorate? Anche io per molto tempo ho semplicemente goduto e accolto la piacevolezza del colore senza troppo starci a pensare, nonché ricopiato la solita danza degli scongiuri che ogni maestro fa nel fatidico giorno estivo delle spugnature quando prega con tutto se stesso che la mistura nella bacinella produca sulle nostre stratificate pareti proprio la tonalità giusta. Già, ma qual è la tonalità giusta? Al di là dei colori di cui parleremo presto, l intensità e la modalità (spugnatura o pennellata larga, sfondo leggermente colorato e sfondo bianco, impalpabile o deciso, uniforme o sfumato verso largo?? sembra la pubblicità della pasta De Cecco ma si sa, nelle nostre scuole tendiamo ad essere complicati ) sono lasciate a ciascun maestro di classe che proprio con quella classe, in quell aula, passerà metà della sua vita da sveglio. L aula è per ogni classe quella miracolosa compagine di alunni e insegnanti destinata dal karma ad incontrarsi e riplasmarsi per otto anni e poi tutta la vita un posto molto speciale. E la propria casa, la stanza dove si sta con gli amici, dove si entra nel mondo della conoscenza e dell arte, dove si condensano migliaia di esperienze pedagogiche, emotive, sociali. E normale che prenda la fisionomia e l energia di chi la abita ed è importante che sia curata, pulita, ordinata SEMPRE, non solo nelle prime classi quando i bambini sono piccoli e vivono la loro interiorità quasi proiettata nell ambiente che li circonda, ma anche nelle classi dei grandi, perché proprio mentre i ragazzi 5

entrano nel tumultuoso caos interiore dell adolescenza è balsamico che almeno il fuori sia bello, lindo e sotto controllo. Invito dunque noi maestri ad insistere su questo e voi lettori ragazzi a perdonare l insistenza: sappiate che è a fin di bene. I colori, dunque. Attraversando le aule dall asilo all VIII vediamo che le pareti riproducono i colori dello spettro solare: il rosso, (asilo e I) il giallo, l arancio, il verde, l azzurro, l indaco e il violetto. Qualcuno noterà che sono anche i colori dei chakra, dal primo, il rosso delle radici, al settimo, il violetto della corona; la localizzazione corporea ci aiuta a capire come i colori vadano dal basso del pube/gambe alla sommità della testa che, nella tripartizione steineriana dell essere umano, può tradursi: dalla sfera della volontà alla sfera del pensiero passando attraverso il sentire. I colori allora accompagnano il percorso antropologico dell alunno nella sua graduale trasformazione - da bambino di asilo, I e II, ovvero essere volitivo per eccellenza circondato dal rosa e dall arancio, - a fanciullo, quando dalla III alla V classe si apre ad una comprensione piena di sentimento che si esprime nel giallo che vira pian piano verso il veder, - infine a ragazzo di VI VIII, quando la sua sfera intellettuale viene apertamente sollecitata e intorno la classe prende le tonalità più fredde del pensiero e del giudizio. Le rispondenze con il programma di studio sono esemplari e affascinanti. Un indicazione: in VI la classe è azzurra e questo è il colore che presiede il chakra della gola; proprio in VI classe si studiano gli antiche Romani che hanno fatto dell oratoria un arte insuperata. I colori sono solo un aspetto dell architettura organica che nasce dagli studi di Steiner sulle costruzioni e le forme e sarebbe molto bello se, oltre alle pareti, potessimo offrire ai nostri allievi un intero edificio costruito secondo questi principi. Mi auguro con tutto il cuore che si possa tutti insieme avere il coraggio e la fiducia di lavorare uniti al progetto di una nuova casa per la nostra comunità. Maestra Stefania 6

Sbirciando nelle classi Cominciando dagli asili Che sia Il Larice, Il Melograno o La Betulla, chiunque abbia il desiderio di mettere il naso in un luogo caldo ed accogliente, troverà in tutti e tre i casi un atmosfera di grande cura ad attenderlo e piccoli splendidi sorrisi, immersi nel sano ritmo del lavoro e dell alternarsi delle stagioni, lo riscalderanno immediatamente 7

I classe In I classe, sulle strofe di una poesia dedicata a San Martino, le pareti di popolano di impavidi cavalieri Fulgente spada nel pugno afferro' il cavaliere e in due parti taglio' purpureo manto da cima ai pie' uno al vecchietto in dono lo die' III classe L operosità dell uomo ravviva e colora le pareti della III classe 8

II classe In II classe Novembre ha lasciato una variegata impronta alle pareti: E Novembre! Nel giardino quante foglie son cadute! Resta verde solo il pino, grigio è il cielo e freddo fa Poco dura la giornata ed in casa star conviene che l allieta la giornata dal camino acceso già Dicembre s avvicina Col passar d un tempo breve, e veder cader la neve e il Natale al fin verrà! e intanto nuovi piccoli cervi sono apparsi per rendere omaggio a Sant Eustachio 9

IV classe Abbiamo sbirciato tra i quaderni della IV classe cercando, tra i riassunti, alcuni spunti che ci facessero ricordare un po di mitologia nordica Una notte Loki non riusciva a dormire, si girava e rigirava pensando a cosa poter fare e cominciò a passeggiare nell' Asgard. Si diresse verso il palazzo di Thor; mentre si avvicinava vide una finestra aperta e dentro Sif che dormiva; si arrampicò sul balcone, entrò e vide gli splendidi capelli della moglie di Thor e cosí gli venne un'idea: prese le forbici e le tagliò i capelli.. Per mettere fine alla guerra dei Vani ed Asi, i due gruppi di dei decisero di fare un'alleanza, mettendo la loro saliva in una coppa. Dalla saliva fu plasmato un essere: Kvasir, protettore dei poeti e della poesia. Kvasir un giorno decise di andare a visitare i nove mondi e così partì. Arrivato nello Svartvalheim vide due nani intenti al loro lavoro nella fucina. I due nani neri erano interessati alla profonda conoscenza di Kvasir, lui allora cominciò a raccontare tutto ciò che sapeva. Stanchi di ascoltare, i due nani uccisero Kvasir, poi presero il suo sangue al quale aggiunsero del miele trasformandolo in una bevanda che loro credevano rendesse sapienti è che volevano tenere segreta. Un giorno arrivò una coppia di giganti, moglie e marito, che avendo saputo della bevanda, simile all'idromele, erano intenzionati a rubarla.. Un muratore si presentò alle porte dell Asgard perché le mura erano state distrutte nella guerra tra Asi e Vani e chiese se le poteva riparare in tre stagioni, con la ricompensa del giorno e della notte, più la dea Freya. Gli dei si radunarono in consiglio per la decisione e Loki ebbe l idea 10 di

V classe In V classe risuonano le epiche gesta del re di Uruk Nell'antica Mesopotamia, in una antica città regnava un re. Questo re non regnava a fatto bene. Un giorno sua moglie partorì una bambina, che a seguire divenne una ragazza. Il re volle andare dai sacerdoti di corte per sapere il futuro della bimba. I sacerdoti dissero che sua figlia si sarebbe sposata e avrebbe partorito un bambino di nome Gilgamesh ed esso l'avrebbe ucciso. Il re, dopo aver ricevuto questa notizia, fece rinchiudere la figlia in una torre. Dopo qualche tempo, il Dio del sole la vide e se ne innamorò. Allora scese sulle Terra con le sembianze di un uomo. Il Dio del sole sposò la figlia del re e insieme fecero un bambino che era Gilgamesh. Il Dio del sole, un giorno, dovette tornare in cielo. Appena il re venne a sapere che sua figlia aveva avuto un bambino si precipitò nella torre, prese il bambino e lo gettò fuori dalla finestra, ma in quel momento, passò un'aquila che prese il bimbo e lo portò nel giardino di 2 contadini. I contadini crebbero Gilgamesh come se fosse figlio loro. Dopo qualche tempo svelarono al ragazzo le sue origini e lui decise di muovere guerra contro il re che aveva cercato di ucciderlo. Gilgamesh lo uccise e conquistò quel popolo. Il ragazzo non governava ben, poiché maltrattava i suoi sudditi. Un giorno, uscendo dalle mura della sua città, incontrò un uomo paragonabile a lui in forza e coraggio, il quale si chiamava Enkidu. I due decisero di misurare la loro potenza per vedere chi di loro era il più degno di governare su Uruk. Dopo un giorno di lotta non vinse nessuno, allora decisero di governare insieme. Non molto distante da lì vi era un a foresta che faceva da dimora a un mostro orribile. I due decisero di ucciderlo e una volta trovato gli fracassarono il cranio con una clava. Tornati vittoriosi dalla loro impresa, il loro popolo fece una festa in loro onore. In questa festa la Dea della bellezza si innamorò di Gilgamesh, e gli chiese di diventare il suo sposo. Gilgamesh rifiutò e perciò uccise il toro più grosso di tutto il popolo. Enkidu disse alla Dea che se non avesse smesso di importunarli l'avrebbe ridotta come il toro. La Dea, infuriata, lanciò una maledizione su Enkidu, il quale, dopo un'ora, si ammalò, e dopo 12 giorni morì.. Patrick 11

VI classe La VI classe è immersa nell epoca di Storia e tra miti, leggende e testimonianze, la vita dell antica Roma ha preso forma sui quaderni dei ragazzi 12

VII classe VIVO ALLA CORTE DI FEDERICO II DI SVEVIA Mi chiamo Harley ed ero il consigliere privato di Federico II, l Imperatore. Sono arabo e con lui parlavo la mia lingua madre perché il mio Sovrano aveva la straordinaria capacità di riuscire ad imparare le lingue in brevissimo tempo e ne parlava correttamente almeno cinque! L Imperatore ed io eravamo amici dalla nascita e per questo lo seguivo in ogni sua avventura e lui mi svelava ogni suo più piccolo segreto ma, essendo un grande astrologo, devo dire che è grazie alla mia grande fama ed al mio lavoro che vivevo a palazzo. Spesso vagavamo per giorni nella foresta per addestrare il falcone di sua Maestà fermandoci ogni sera a pregare per poi,la mattina dopo, continuare a camminare. Ho avuto l onore di accompagnare l Imperatore, insieme a tutta la corte, in una Crociata nelle terre sacre per i cristiani che ormai appartenevano ai miei fratelli musulmani; conoscendo ogni sentimento e segreto di sua Maestà, sono stato l unico che non si è stupito quando disse che non ci sarebbero stati spargimenti di sangue, cosa che poi è accaduta. Appena arrivati ci recammo dal Sultano che ci accolse e ci condusse in una stanza in cui serbava i suoi segreti e i suoi progetti. Federico era attratto dalle capacità del Sultano, il Sultano da quelle di Federico, cosa che ci trattenne più di 6 mesi in quei luoghi; nonostante la diversità di posizioni e di vedute, il Sultano definì Federico come il futuro dell umanità e gli restituì città importanti come Gerusalemme e Betlemme. Tornato dalla Terra Santa, nonostante non ci fossero stati spargimenti di sangue, Federico, che aveva già ricevuto una scomunica, ricevette dal Papa anche un anatema, cosa che però non lo turbò molto, infatti continuò a pregare e a frequentare luoghi sacri fino alla fine dei suoi giorni. Quando Federico morì, io non ero triste solo per me ma anche per il popolo perché aveva perso uno dei più grandi imperatori, filosofi, scienziati della nostra epoca. Da quel giorno penso e ripenso a lui, all uomo che diede l impulso per far nascere una nuova epoca e che portò risposte e domande che nessuno avrebbe mai potuto dare. Lorenzo Pedro 13

VIVO ALLA CORTE DI FEDERICO II DI SVEVIA Sono un umile servitore che scrive la sua storia perché è molto particolare: strappato dalle braccia di mia madre, da piccolo ho dovuto servire re che mi hanno sempre trattato come l ultimo degli schiavi perché ero di un Paese lontano: l Arabia. Dopo aver servito tanti fui portato a servire un certo Federico; da quel momento la mia vita cambiò; egli non solo parlava la mia lingua ma mi trattava come un figlio: mi portava a caccia con lui, ero il primo a sapere se tentava un esperimento e restavo a guardarlo ore e ore mentre sperimentava. Un giorno però il mio Signore dovette partire per una guerra in luoghi lontani; non dormii per molte notti al pensiero che il mio sovrano sarebbe potuto morire. Un giorno però egli torno, più forte e con più terre di prima; gli chiesi come fosse andata la battaglia e lui disse che battaglia non c era stata: aveva vinto con le sue intenzioni e le sue parole, oneste e sincere. Oggi il mio padrone è morto e io scrivo queste parole dedicate a colui che mi cambiò la vita e finisco questo scritto con la parola che più piaceva usare a lui: GRAZIE Samuele 14

Inserto d Inverno L Avvento Il significato della parola Avvento è il prepararsi per qualcosa. Nel caso delle quattro settimane dell Avvento, per la religione cristiana, si tratta del prepararsi per il Natale, per la Notte Santa. Nella mia prima infanzia ricordo che mia zia, prima della prima domenica dell Avvento, ci portava l attesissimo calendario e io lo adoravo perché ogni giorno bisognava aprire una casellina e in questa casellina c era un cioccolatino al latte! A quei tempi, il mio ricordo dell Avvento è il ricordo di quelle 4 settimane in cui la mattina si mangiavano i cioccolatini del calendario! Dopo qualche anno la mia voglia di cioccolatini è svanita, anche perché nel frattempo avevo avuto 2 fratelli quindi avrei mangiato solo 1/3 dei cioccolatini ma sono cominciati l attesa e il desiderio di regali quindi, nelle 4 settimane dell Avvento, scrivevo letterine per Babbo Natale che, in sostanza, altro non erano che la trascrizione di interi cataloghi dei negozi di giocattoli!! Da questa fase è passato un po di tempo ed ora è tutto un po diverso Beh, certo, i regali hanno il loro fascino però non sono la cosa principale: ora le settimane dell Avvento mi piacciono perché sono un periodo in cui c è l attesa di una festa, c è una lunga preparazione e poi, di solito, inizia il vero freddo e nell aria cambia qualcosa, qualcosa che non si può spiegare ma che c è. Tommaso L Avvento L'Avvento é un momento di preparazione al Natale, alla nascita di Gesù; in questo periodo, ognuno di noi, ogni anno, prepara nella propria casa un albero di Natale, tra palline decorate in ogni modo più originale, "festoni" che si attorcigliano ai rami e luci che donano, all'albero e alla casa, un atmosfera che porta la gioia nei cuori di tutti. Ognuno si prepara alla nascita di Gesù a suo modo: chi facendo il presepe, chi, appunto, preparando l'albero di Natale e c'è chi prova ad impegnarsi un po di più in qualcosa di cui magari di solito non tiene molto conto, come a non litigare troppo con i propri fratelli o ad aiutare gli altri e quindi, di riflesso, anche se stesso perché far sentire meglio qualcun altro fa sentire più felici 15

spesso anche noi, forse perché ci ricorda che siamo nella condizione di poter dare! Durante l'avvento noi della 7 classe facciamo ogni anno il gioco dell' Amico segreto, preparando un regalo con le nostre mani e anche questo fa sentire bene! Comunque tutti comprano o fanno qualcosa di bello per gli altri, mettono cura nello scegliere i regali di Natale perché questo periodo facilita l'aprire un po di più il cuore e riesce a farci vedere qualcosa che nell'aria di tutti i giorni a volte non vediamo. L'Avvento è un tempo veramente speciale dell'anno e ci prepara al mistero del Natale. Vincenza L AMICO SEGRETO L amico segreto è un gioco che noi della settima classe facciamo nel periodo di natale sin dalla quarta classe. La maestra Sabrina scrive su dei pezzettini di carta tutti i nostri nomi, compreso il suo; dopo averli bene accartocciati li mette in un cesto e ognuno di noi ne pesca uno tutti si mettono ad urlare il nome che hanno avuto! NOOOOOOOOOO!!!! Questo e proprio quello che non si deve fare! Ognuno deve custodire il nome pescato e non deve dirlo a nessuno, neanche al proprio migliore amico! Ognuno di noi, poi, deve creare con le proprie mani un dono da dare al suo amico segreto il giorno del giro dei presepi. Natale comincia ad arrivare: in classe spunta a poco a poco un presepe con vegetazione, animali, personaggi avete presente la vera atmosfera del Natale? Io in classe la sento proprio, più che con la mia famiglia a Natale! Le decorazioni diventano sempre più abbondanti fino a quando palline di natale, stelle cadenti alle pareti, piccole candele e un ramo di abete o un albero di Natale fatto con i libri, dominano la nostra stanza. L ultimo giorno di scuola di dicembre mettiamo di solito tutti i tavoli riuniti al centro, spegniamo le luci e cominciamo a cantare per le classi che dovranno entrare ma, quando c è un po di pausa, tra una classe e l altra, mangiamo dei dolci per fare merenda, accendiamo la candela della corona d avvento e, uno alla volta, descriviamo le cose positive del nostro amico segreto senza dire il suo nome. 16

Ognuno intanto deve ascoltare bene e provare ad indovinare la persona che è descritta in quel momento proprio SOLO ATTRAVERSO LE SUE QUALITÀ! Quando la persona viene indovinata, le viene dato il regalo fatto con le proprie mani e così via finché tutti non l hanno ricevuto! Ormai manca poco a Natale ed io non vedo l ora che sia l ultimo giorno di scuola per stare in classe, ridere, scherzare, mangiare e giocare all amico segreto con i miei compagni! Ora speriamo che voi delle altre classi abbiate capito più o meno di cosa si tratta così che magari possiate farlo anche voi (si può regalare tutto purché sia fatto a mano; io una volta ho regalato un MUFFIN fatto da me!!!!!!) Suuuu che manca poco e NATALE arriva!!! Luba Musica In attesa di vostre riflessioni, ecco ancora qualche spunto musicale della nostra classe. Per Giulia: Per me la musica è qualcosa che può aiutare ad esprimere i sentimenti. Mi è capitato di comporre una canzone, raccontando ciò che provavo, e di cercare di darle una melodia. Scrivere una canzone può essere molto complicato: innanzitutto bisogna avere un'idea del tema di cui parlerà e poi bisogna, appunto, preparare la melodia. Per me è stato difficile trovare una melodia adatta ma alla fine l'ho creata anche con l aiuto della base di una canzone che già conoscevo. Io ascolto la musica classica perché mi piace e, poiché suono il violino, cerco di seguire e capire come la eseguono dei bravi violinisti; ascolto però anche la musica rock perché ai miei genitori piace e, visto che la ascoltano spesso, alla fine ormai piace anche a me! A volte ascolto le canzoni di un programma per ragazze e quelle di Chiara Galiazzo che ho scoperto grazie ad una mia amica e da subito mi è piaciuta. Della musica comunque, che in generale mi piace, amo soprattutto come si fondono fra loro tutti gli elementi che la compongono. 17

Le nostre poesie DER WINTER Draußen ist es trüb und nass Man meint man hört die Erde schlafen. Doch sie ist hellwach! Unhörbar geht durch Land und Stadt: Der Schattenflug der Nacht. Die Nacht so kalt und klar Schnee! Da, er fliegt leicht und leise Der Wind flog vorbei. Sterne droben helle funkeln, leuchten in der finsteren Nacht. Der Winter ist da! Hannah AVVENTO Quattro angeli scendon dal cielo: L'angelo blu infonde il silenzio L'angelo rosso porta amore nei cuori L'angelo bianco in un manto di luce arriva Insieme si danno la mano Ed è l'angelo viola che appare come un magico incanto Portando luce e amore Un tocco di silenzio scalda ogni cuore... E' L'AVVENTO!!!!!!!!!!!!!!! Giulia 18

Leggiamo e condividiamo! In questo numero vi raccontiamo alcune impressioni sul libro: LO STRANO CASO DEL DOTTOR JEKYLL & MISTER HYDE Lo strano caso del dottor Jekyll e Mr Hyde è un giallo veramente molto avvincente, a tratti anche molto pauroso, che regala qua e là tanti piccoli brividi; molti pensano che un film possa fare più paura di un libro ma non sempre è così! Un film è fatto in una certa maniera e non può essere cambiato mentre un libro spalanca le porte alla fantasia anche per i lati più spaventosi! La lettura di questo libro tiene spesso con il fiato sospeso e, una volta iniziata, si fa fatica a smettere di leggere anche perché l autore, Robert Louis Stevenson, è stato molto abile nel porre piccoli enigmi in alcuni capitoli che scioglie soltanto in quelli successivi. Se non volete sapere molto della storia, possiamo dirvi che questo celebre romanzo parla di un avvocato che si ritrova ad avere a che fare con una faccenda misteriosa in cui è coinvolto un suo amico e un altro uomo molto particolare. Se volete saperne di più però, possiamo rivelarvi che la faccenda misteriosa riguarda un ricco dottore che, per tirare fuori una parte di se, crea una pozione in grado di fargli assumere un aspetto e una personalità diversa dalla propria. Ma forse così abbiamo detto troppo! Noi suggeriamo questo libro a persone dai 12 anni in su, sia perché alcune scene sono un po forti, sia perché, anche se la lettura è fluida, in tutte le traduzioni che ci è capitato di avere tra le mani, abbiamo incontrato parole un po difficili, per cui è forse necessario armarsi di vocabolario ed essere pronti ad imparare molti termini che aiuteranno a fare discorsi un po più forbiti del solito. L autore a un certo punto dice che in ognuno di noi c è un Hyde e noi ci siamo interrogati su questo: in effetti una parte nascosta o comunque una parte in cui non viene fuori il meglio di noi, spesso ce l abbiamo tutti, qualcuno la nasconde, qualcuno la usa come vuole ma forse qualcuno neanche sa di averla. Detto questo, consigliamo questa lettura soprattutto a tutte quelle persone che non sanno di avere o sono alla ricerca o vogliono fare pace con il proprio Hyde! Se siete uno di questi casi allora BUONA LETTURA DALLA SETTIMA CLASSE! Lorenzo Pedro Camilla Samuele 19

Intervista doppia Alunni e maestri a confronto! Il maestro e l alunna prescelti per questo nuovo numero sono il Maestro Flavio e Sofia dell VIII classe Maestro Flavio Sofia Dove ti piacerebbe andare in gita e perché? Mi piacerebbe andare in gita Vorrei andare ad Amsterdam in Sicilia perché è ricca di perché è una bella città!! reperti artistici, dall età della pietra fino all epoca moderna. A cosa serve il lavoro in falegnameria? Lavorare il legno serve per collegarci, tramite l utilizzo degli utensili che vengono dai tempi antichi, alle nostre attitudini più creative. Il lavoro in falegnameria serve per riportarci più vicini alla natura dalla quale ci stiamo allontanando. Cosa rende questa scuola speciale ai tuoi occhi? La nostra scuola fa più Il fatto che è diversa dalle altre e attenzione, oltre alle cose che perché ci sono materie diverse abbiamo fuori, anche a quelle dalle altre scuole che abbiamo dentro. Perché non si possono fare i gavettoni a fine anno e non si possono lanciare i coriandoli a carnevale? Perché la nostra scuola non è un parco giochi! Perché la nostra scuola e diversa dalle altre. Qual é il tuo film preferito e perché? Il mio film preferito è Dersu Uzala di Kurosawa perché ha una visione naturalistica che sento molto affine a me. Il mio film preferito è Ragazze interrotte con Winona Ryder e Angelina Jolie perché parla di persone che si aiutano a vicenda. 20

Gioco per tutti REBUS! Soluzione del numero precedente C B U D D H A I N D O R R L T I I T A C A T A P O L L O T H O L U T M I O A S I A E C O O A I N D I A C G P O D I R E A A U R G E T L V M A T E R A E R C O L E E E R A S N N M A R T E C A D E I I M E D E A T U N O G U N O O A R S S P A R T A T C I R C E O T M A I A H T M E U C G I A S O N E N T R O I A O R O A O E E R O S 21

Titoli di coda Cari lettori ci auguriamo che la lettura sia stata di vostro gradimento! Se così non fosse stato, vi invitiamo a lasciare qualche suggerimento per aiutarci a migliorare; se volete potete lasciarci una comunicazione nel cassetto della maestra Sabrina, in segreteria, o inviarci una e-mail al nostro indirizzo: boccadellaveritavii@gmail.com Grazie Grazie - Grazie a tutti coloro che hanno collaborato mettendo a disposizione il loro tempo, il materiale, un consiglio o anche solo un po di supporto morale! Redazione: Camilla, Elisa, Francesco, Giada, Giulia, Hannah, Larissa, Luba, Lorenzo, Lorenzo Pedro, Margot, Paolo, Samuele, Tommaso, Vincenza, Maestra Sabrina 22