(x 0, y 0 ),..., (x k, y k ) p(x k ) = a 0 q 0 (x k ) + + a k q k (x k ) = y k ovvero se e solo se la colonna dei coefficienti: R k+1.

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3 Interpolazione Se Ω R è un intervallo, si indica con C(Ω) lo spazio vettoriale su R delle funzioni continue da Ω in R 3 Interpolazione polinomiale Siano k un numero intero non negativo, P k (R) lo spazio vettoriale su R dei polinomi a coefficienti reali di grado al più k (che consideriamo come sottospazio di C(R)) x 0,, x k numeri reali distinti 36 e y 0,, y k numeri reali Il problema dell interpolazione polinomiale consiste nel determinare gli elementi p P k (R) che interpolano i dati: ovvero tali che: (x 0, y 0 ),, (x k, y k ) p(x 0 ) = y 0,, p(x k ) = y k 3 Osservazione Si consideri il problema di intepolazione polinomiale di determinare gli elementi di P k (R) che interpolano i dati: (x 0, y 0 ),, (x k, y k ) Si ha: (a) Interpretazione geometrica Considerati i dati (x 0, y 0 ),, (x k, y k ) come coordinate di k + punti in un piano cartesiano, il problema dell interpolazione polinomiale consiste nel determinare gli elementi di P k (R) il cui grafico contiene tutti i punti assegnati (b) Riformulazione Ricordato che lo spazio vettoriale P k (R) ha dimensione k +, sia q 0 (x),, q k (x) una sua base Allora: p(x) = a 0 q 0 (x) + + a k q k (x) è soluzione del problema di interpolazione polinomiale se e solo se: p(x 0 ) = a 0 q 0 (x 0 ) + + a k q k (x 0 ) = y 0 p(x k ) = a 0 q 0 (x k ) + + a k q k (x k ) = y k ovvero se e solo se la colonna dei coefficienti: a 0 a k R k+ è soluzione del sistema di equazioni lineari: q 0 (x 0 ) q (x 0 ) q k (x 0 ) q 0 (x k ) q (x k ) q k (x k ) z = Si osservi che si ottengono tante equazioni quante sono le condizioni richieste a p(x) e il numero di incognite è pari alla dimensione di P k (R) Inoltre, poiché q 0 (x),, q k (x) è una base di P k (R), l insieme delle soluzioni del problema di interpolazione polinomiale e quello delle soluzioni del sistema di equazioni lineari sono in corrispondenza biunivoca 3 Teorema (di esistenza ed unicità della soluzione) Per ogni k numero intero non negativo, x 0,, x k numeri reali distinti e y 0,, y k numeri reali, esiste un solo elemento in P k (R) che interpola i dati (x 0, y 0 ),, (x k, y k ) Dimostrazione Siano l 0 (x),, l k (x) gli elementi di P k (R) definiti da: l j (x) = (x x 0) (x x j )(x x j+ ) (x x k ) (x j x 0 ) (x j x j )(x j x j+ ) (x j x k ) Si osservi che per ogni j si ha: 36 Ovvero: i j x i x j y 0 y k, j = 0,, k 93

(a) l j (x j ) = (b) se i j allora l j (x i ) = 0 I k+ polinomi l 0 (x),, l k (x) sono linearmente indipendenti Infatti, se a 0,, a k sono coefficienti tali che per ogni x R si ha: a 0 l 0 (x) + + a k l k (x) = 0 allora per j = 0,, k si ha: 0 = a 0 l 0 (x j ) + + a k l k (x j ) = a j Dunque l 0 (x),, l k (x) sono una base di P k (R) detta base di Lagrange relativa ai punti x 0,, x k Inoltre: l 0 (x 0 ) l (x 0 ) l k (x 0 ) = I l 0 (x k ) l (x k ) l k (x k ) Per quanto detto nel punto (b) dell Osservazione 3, il problema di interpolazione polinomiale ha una ed una sola soluzione: p(x) = y 0 l 0 (x) + + y k l k (x) L espressione trovata prende il nome di forma di Lagrange del polinomio interpolante 33 Esercizio Determinare l elemento di P (R) che interpola i dati: (, 0), (0, ), (, ) Soluzione Numerati i dati nell ordine delle ascisse crescenti, la base di Lagrange di P (R) relativa ai punti x 0, x, x è: e: l 0 (x) = (x 0)(x ) ( 0)( ) = (x + )(x ) 3 (x x), l (x) = (0 + )(0 ) = (x x ) l (x) = La forma di Lagrange dell elemento cercato è allora: (x + )(x 0) ( + )( 0) = 6 (x + x) p(x) = 0 l 0 (x) + l (x) l (x) Lo stesso elemento può essere individuato utilizzando la più usuale base di Vandermonde di P (R):, x, x In questo caso il sistema di equazioni a cui si riducono le condizioni di interpolazione è: 0 0 x = 0 4 Risolvendo il sistema si ottiene l elemento cercato in forma di Vandermonde: p(x) = + 6 x 5 6 x 34 Osservazione (forma di Newton del polinomio interpolante) La scelta della base di P k (R) non fa cambiare la soluzione del problema di interpolazione in esame ma può agevolarne o meno la determinazione La base di Lagrange, di non immediata manipolazione, genera il sistema di equazioni lineari più semplice da risolvere per la determinazione dei coefficienti perché la matrice del sistema è I La più usuale base di Vandermonde, invece, genera un sistema di equazioni non semplice da risolvere perché la matrice del sistema è la matrice di Vandermonde 94

(vedere l Esercizio E ) e la soluzione del sistema richiede la sua fattorizzazione Una terza scelta è la base di Newton relativa ai punti x 0,, x k :, x x 0, (x x 0 )(x x ),, (x x 0 ) (x x k ) Gli elementi di questa base sono polinomi di grado crescente e le condizioni di interpolazione si traducono in un sistema di equazioni lineari con matrice triangolare inferiore, dunque semplice da risolvere 35 Esercizio Assegnati i dati (0, ), (, ), (3, 0), (, 0): (a) Determinare la forma di Newton del polinomio interpolante utilizzando i dati nell ordine in cui sono stati assegnati; (b) Determinare la forma di Newton del polinomio interpolante ordinando i dati secondo ascisse crescenti; (c) Calcolare il valore del polinomio interpolante in, 0,,, 3, 4 Soluzione (a) Sono stati assegnati quattro dati, dunque k = 3 Utilizzando i dati nell ordine in cui sono stati assegnati la base di Newton di P 3 (R) risulta:, x, x(x + ), x(x + )(x 3) Le condizioni di interpolazione si traducono nel sistema: 0 0 0 0 0 3 0 x = 4 La soluzione b del sistema si ottiene con la procedura SA: b = p(x) = x + x(x + ) x(x + )(x 3) (b) Lasciata al lettore (c) Un procedimento per calcolare il valore di p in a R è, dette x 0,, x k le ascisse dei dati nell ordine considerato e b la colonna di componenti i coefficienti b 0,, b k : () r 0 = ; r = a x 0 ; per j =,, k ripeti r j = r j (a x j ); () r = (r 0,, r k ); p(a) = r b In () si calcolano i valori degli elementi della base di Newton in a, in () si calcola il valore in a della combinazione lineare che realizza il polinomio interpolante La procedura richiede k somme e k prodotti Per il calcolo in m punti sono richieste mk somme e m(k ) prodotti e quindi il costo del calcolo è: (4k )m Nel caso in esame si ottiene: p( ) p(0) p() p() p(3) p(4) = 0 0 0 0 0 4 6 6 3 0 4 0 0 0 0 = 0 7 0 3 95

Esercizi E Verificare che le due forme, di Lagrange e Vandermonde, dell elemento di P (R) che interpola i dati dell Esercizio 33 individuano lo stesso polinomio E Siano k un numero intero non negativo e,, x k la base di Vandermonde di P k (R) Assegnati x 0,, x k numeri reali distinti e y 0,, y k numeri reali, verificare che il sistema di equazioni lineari a cui si riducono le condizioni di interpolazione è: x 0 x 0 x k 0 x x x k x = x k x k x k k In base al Teorema di esistenza ed unicità della soluzione, la matrice del sistema, nota come matrice di Vandermonde relativa ai punti x 0,, x k, è invertibile E3 Realizzare in Scilab una procedura che dati un vettore a di componenti a,, a m e due vettori x e b di componenti x 0,, x k e, rispettivamente, b 0,, b k, restituisce il vettore p di componente j-esima: p j = b 0 + b (a j x 0 ) + + b k (a j x 0 ) (a j x k ), j =,, m Utilizzare poi la procedura per disegnare, su uno stesso piano cartesiano, in rosso il grafico del polinomio del punto (a) dell Esercizio 35 e con crocette i dati interpolati E4 Dopo aver rappresentato i dati (0, 0), (, ), (3, 3), (4, 4) su un piano cartesiano, determinare la forma di Vandermonde e la forma di Newton del polinomio interpolante E5 Per ogni n N si ha: y 0 y + + 3 + + n = Q(n) con Q P 3 (R) Determinare la forma di Newton di Q e dedurne la forma di Vandermonde y k 3 Problema lineare di interpolazione Siano F un sottospazio vettoriale di C(R) di dimensione finita d, L 0,, L k applicazioni lineari da F in R e y 0,, y k numeri reali Il problema lineare di intepolazione consiste nel determinare gli elementi f F che verificano le condizioni: L 0 (f) = y 0,, L k (f) = y k 3 Esempio () Il problema di interpolazione polinomiale definito da k, x 0,, x k e y 0,, y k è il problema lineare di interpolazione definito da: F = P k (R), L 0 (f) = f(x 0 ),, L k (f) = f(x k ) e y 0,, y k Infatti: P k (R) è un sottspazio di C(R) di dimensione finita e per ogni a R l applicazione L : P k (R) R definita da L(p) = p(a) è tale che: e: ovvero è lineare p, q P k (R) L(p + q) = (p + q)(a) = p(a) + q(a) = L(p) + L(q) p P k (R), α R L(α p) = (α p)(a) = α p(a) = α L(p) () Il problema lineare di interpolazione definito da F = P 3 (R), L 0 (p) = p(0), L (p) = p() e y 0 =, y = 6 non è un problema di interpolazione polinomiale 96

Infatti: Si cercano in P 3 (R), spazio vettoriale di dimensione quattro, elementi che verificano solo due condizioni di interpolazione In particolare, al problema in esame non si applica il Teorema 3 di esistenza ed unicità (3) Il problema lineare di interpolazione definito da F = P (R), L 0 (p) = p(0), L (p) = 0 p(θ)dθ L (p) = p (0) e y 0 =, y = 6, y = 4 non è un problema di interpolazione polinomiale Infatti: Si cercano in P (R), spazio vettoriale di dimensione tre, elementi che verificano tre condizioni ma non tutte del tipo richiesto dal problema di interpolazione polinomiale Si osservi che assegnati numeri reali a, b tali che a < b, l applicazione L : P 3 (R) R definita da: L(p) = b a p(θ)dθ è lineare, come pure, per ogni intero positivo j, quella definita da: L(p) = p (j) (a) (4) Il problema lineare di interpolazione definito da F = span{, sen x, cos x }, L 0 (f) = f(π), L (f) = π 0 f(θ)dθ e y 0 =, y = 6 non è un problema di interpolazione polinomiale Si osservi che le funzioni, sen x e cos x, sono funzioni da R in R linearmente indipendenti: se a, a, a 3 R sono tali che per ogni x R si ha a +a sen x+a 3 cos x = 0 allora a = a = a 3 = 0 3 Osservazione (Riformulazione di un problema lineare di interpolazione) Ricordato che lo spazio vettoriale F ha dimensione d, sia b (x),, b d (x) una sua base Allora: g(x) = a b (x) + + a d b d (x) è soluzione del problema lineare di interpolazione se e solo se: ovvero se e solo se la colonna dei coefficienti: L 0 (g) = a L 0 (b ) + + a d L 0 (b d ) = y 0 L k (g) = a L k (b ) + + a d L k (b k ) = y k a a d R d è soluzione del sistema di equazioni lineari: L 0 (b ) L 0 (b ) L 0 (b d ) L k (b ) L k (b ) L k (b d ) z = Si osservi che si ottengono k + equazioni (tante quante sono le condizioni richieste a g) e il numero di incognite è d (pari alla dimensione di F ), ovvero la matrice del sistema è (k+) d Inoltre, poiché b (x),, b d (x) è una base di F, l insieme delle soluzioni del problema lineare di interpolazione e quello delle soluzioni del sistema di equazioni lineari sono in corrispondenza biunivoca 33 Esempio Determinare gli elementi di P (R) che verificano le condizioni: y 0 y k p() =, 6 0 p(t) dt = 0 97

Soluzione Si verifica che il problema posto è lineare di interpolazione, dunque risolubile studiando un sistema di equazioni lineari Il sistema risulta di due equazioni in tre incognite quindi il problema può avere zero soluzioni oppure infinite Si consideri la base di Newton di P (R):, x, (x )x Le condizioni si traducono nel sistema di due equazioni in tre incognite: [ ] [ ] 0 0 z = 6 54 0 Le soluzioni del sistema sono: + t 0 9, t R 0 dunque le (infinite) soluzioni del problema lineare di interpolazione sono: p t (x) = ( + t) (x ) t (x )x, t R Esercizi E6 Studiare i problemi lineari di interpolazione proposti nell Esempio 3, punti (), (3) e (4) E7 Determinare gli elementi p P (R) che verificano le condizioni: p(0) = 0, p (0) = 0, p() = Sia q uno di essi Dimostrare che la funzione: { 0 per x < 0 f(x) = q(x) per x 0 è derivabile per ogni x R e la funzione derivata prima è continua E8 Sia T un numero reale positivo Per ogni funzione continua f : R R ed ogni numero reale x sia: f(x) = x+t f(t) dt T il valor medio di f sull intervallo [x, x + T ] x (a) Verificare che per ogni x R l applicazione L : C(R) R definita da L(f) = f(x) è lineare su R (b) Assegnati numeri reali y 0 e y, determinare gli elementi p P (R) che verificano le condizioni: p(0) = y 0, p() = y 98

33 Campionamento e ricostruzione Alcuni interessanti problemi lineari di interpolazione hanno origine dal problema della ricostruzione di una funzione continua a partire da un insieme assegnato di suoi valori, detti campioni 37 Siano k un numero intero non negativo, I R un intervallo non degenere e t 0,, t k numeri reali distinti in I La funzione c : C(I) R k+ definita da: c(f) = f(t 0 ) f(t k ) si chiama funzione di campionamento agli istanti (di campionamento) t 0,, t k L applicazione c risulta lineare e non invertibile Un applicazione lineare r : R k+ C(I) tale che: per ogni y R k+ si ha: c ( r(y) ) = y ovvero tale che r(y) interpola i dati (t 0, y 0 ),, (t k, y k ), si chiama funzione di ricostruzione (relativa a c) 33 Esempio (ricostruzione mediante interpolazione polinomiale) Sia c la funzione di campionamento agli istanti t 0,, t k Dette y 0,, y k le componenti di y R k+, la funzione ρ : R k+ C(R) definita da: ρ(y) = l elemento di P k (R) che interpola i dati (t 0, y 0 ),, (t k, y k ) è una funzione di ricostruzione relativa a c, dunque esistono funzioni di ricostruzione relative a c Infatti: Utilizzando la forma di Lagrange del polinomio interpolante si constata che ρ è lineare; inoltre, per definizione, ρ(y) interpola i dati (t 0, y 0 ),, (t k, y k ) Si è osservato che la funzione di campionamento c non è invertibile dunque, scelta comunque una funzione di ricostruzione r, esistono funzioni continue f tali che: r ( c(f) ) f Per misurare quanto diverse sono f e r ( c(f) ) si adotta la definizione seguente: 33 Definizione (errore di ricostruzione) Siano I R un intervallo limitato non degenere, c la funzione di campionamento agli istanti t 0,, t k I, r una funzione di ricostruzione relativa a c e f C(I) Il numero reale non negativo: e(f) = max f(t) r ( c(f) ) (t) si chiama errore di ricostruzione di f Si osservi che e(f) = 0 se e solo se f = r ( c(f) ) Il problema del campionamento e ricostruzione consiste nel determinare condizioni sufficienti a garantire un errore di ricostruzione soddisfacentemente piccolo Esercizi E9 Siano t 0 = 0, t = e t = istanti di campionamento in I = [0, ] e c la funzione di campionamento a tali istanti Studiare il seguente problema lineare di interpolazione: determinare gli elementi p P 3 (R) tali che c(p) = 0 E0 Si considerino la funzione c di campionamento agli istanti t 0, t, t e, dette y 0, y, y le componenti di y R 3, la funzione ρ : R 3 C(R) definita da: ρ(y) = l elemento di P (R) che interpola i dati (t 0, y 0 ), (t, y ), (t, y ) Dimostrare che assegnati z, w R 3 si ha: ρ(3z + 7w) = 3 ρ(z) + 7 ρ(w) 37 Si pensi, ad esempio, alla registrazione e riproduzione di un brano musicale con tecniche digitali 99

E Siano t 0 = 0, t = e t = istanti di campionamento in I = [0, ], c la funzione di campionamento a tali istanti e e, e, e 3 gli elementi della base canonica di R 3 Per k =,, 3 determinare l elemento p k P (R) tale che c(p) = e k E Siano t 0 = 0, t = e t = istanti di campionamento in I = [0, ] e c : C(I) R 3 la funzione di campionamento a tali istanti Detta c la restrizione di c a P (R), dimostrare che la funzione di ricostruzione mediante interpolazione polinomiale definita nell Esempio 33 è la funzione inversa di c 33 Ricostruzione con interpolazione polinomiale Si consideri la funzione di ricostruzione mediante interpolazione polinomiale definita nell Esempio 33 Si ha: 333 Teorema (errore di ricostruzione nell interpolazione polinomiale) Siano k un numero intero non negativo, I R un intervallo non degenere, t 0,, t k istanti di campionamento distinti in I Se f : I R è una funzione con derivata (k + )-esima continua e p k è il polinomio che interpola i campioni di f, ovvero i dati (t 0, f(t 0 )),, (t k, f(t k )), allora: Per ogni t I esiste θ I tale che: f(t) p k (t) = f (k+) (θ) (k + )! (t t 0 ) (t t k ) Se l intervallo I è anche chiuso e limitato, posto M k+ = max x I f (k+) (x), allora per l errore di ricostruzione relativo ad f si ha: e(f) = max f(t) p k(t) = max f (k+) (θ) (k + )! (t t 0 ) (t t k ) M k+ (k + )! (mis I)k+ Dimostrazione: Omessa 38 Si osservi che l espressione della differenza f(t) p k (t) ricorda quella della forma di Lagrange del resto per la formula di Taylor Si osservi anche che θ dipende da t (vedere l Esercizio E3 ) 334 Esempio () Siano I = [0, ] e f(t) = e t La funzione f ha derivate di ordine comunque elevato e per ogni intero non negativo j si ha M j = max x I f (j) (x) = Inoltre mis I =, dunque dal Teorema precedente, scelti comunque k + istanti di campionamento distinti: Si ha inoltre: e(f) lim k (k + )! (k + )! = 0 e quindi lim k e(f) = 0: per ottenere un errore di ricostruzione piccolo quanto si vuole è sufficiente utilizzare un numero opportunamente elevato di istanti di campionamento () Siano I = [0, π], ω un numero reale positivo e f(t) = sen ωt La funzione f ha derivate di ordine comunque elevato e per ogni intero non negativo j si ha M j = ω j Inoltre mis I = π, dunque dal Teorema 333, scelti comunque k + istanti di campionamento distinti: e(f) (πω)k+ (k + )! Anche in questo caso si ha (vedere l Esercizio E4 ): (πω) k+ lim = 0 k (k + )! e quindi lim k e(f) = 0: per ottenere un errore di ricostruzione piccolo quanto si vuole è sufficiente utilizzare un numero opportunamente elevato di istanti di campionamento 38 Vedere: M Ciampa, Calcolo Numerico, aa 0/0, Teorema 4, p09-0 Il testo è reperibile sulla pagina web del corso 00

I due esempi illustrano l asserto seguente: Se f ha derivate di ordine comunque elevato e la successione M j è tale che: M k+ lim k (k + )! (mis I)k+ = 0 allora lim k e(f) = 0 e l errore di ricostruzione può essere reso arbitrariamente piccolo scegliendo sufficientemente grande il numero degli istanti di campionamento, con l unico vincolo che siano distinti 335 Esempio Siano I = [0, ], f la funzione continua definita da: { t sen π f(t) = t per t 0 0 per t = 0 e, per ogni numero intero k non negativo: t j = j + j = 0,,,, k gli istanti di campionamento In questo caso il Teorema 333 non è utilizzabile (f non è derivabile per t = 0) ma: per ogni k e j = 0,,,, k si ha f(t j ) = 0 e quindi per ogni numero intero k non negativo l elemento p k P k (R) che interpola i campioni di f, ovvero i dati (t 0, 0),, (t k, 0), è il polinomio nullo 39 Dunque per ogni k si ha: e(f) = max f(t) p k(t) = M 0 > 0 Per la funzione assegnata non è sufficiente aumentare il numero k di istanti di campionamento per ottenere un errore di ricostruzione piccolo quanto si vuole Questo esempio mostra che vi sono funzioni continue per le quali non è sufficiente utilizzare un numero di istanti di campionamento opportunamente elevato per ottenere un errore di ricostruzione piccolo quanto si vuole In generale non solo il numero ma anche il valore degli istanti di campionamento ha un ruolo essenziale per rendere piccolo l errore di ricostruzione 336 Definizione (criterio di scelta degli istanti di campionamento) Sia I un intervallo non degenere Un criterio di scelta degli istanti di campionamento in I è una funzione che per ogni numero intero non negativo k restituisce un insieme di k + istanti di campionamento distinti in I 337 Esempio (a) Il criterio di scelta degli istanti di campionamento in I = [0, ] utilizzato nell Esempio 335 è definito per ogni numero intero non negativo k dall insieme degli istanti: t j = j + j = 0,,,, k (b) Nel campionamento uniforme il criterio di scelta degli istanti di campionamento in I = [a, b] è definito per ogni numero intero non negativo k dall insieme degli istanti: t j = a + j b a k j = 0,,,, k Sussistono gli asserti seguenti: Per ogni funzione continua f : I R, esiste un criterio di scelta degli istanti di campionamento in I tale che lim k e(f) = 0; Fissato un criterio di scelta degli istanti di campionamento in I, esiste una funzione continua f : I R tale che lim k e(f) 0 39 Si osservi che questo accade perchè la funzione di ricostruzione è lineare 0

Il primo asserto afferma che in teoria è possibile campionare e ricostruire con errore arbitrariamente piccolo qualunque funzione continua Il secondo asserto afferma però che non esiste un criterio di scelta degli istanti di campionamento che garantisce un errore di ricostruzione arbitrariamente piccolo campionando ogni funzione continua 338 Osservazione (Condizionamento della ricostruzione con interpolazione polinomiale) Nel campionamento e ricostruzione di una funzione continua f, i campioni sono spesso ottenuti mediante un procedimento di misura dei valori di f agli istanti di campionamento t 0,, t k Per tenere conto dell effetto sulla ricostruzione di inevitabili errori nel procedimento di acquisizione dei campioni, si studia il condizionamento del problema della ricostruzione, ovvero la grandezza della variazione della funzione ricostruita in termini della grandezza degli errori sui campioni Siano I un intervallo chiuso e limitato non degenere, k un numero intero non negativo, t 0,, t k istanti di campionamento distinti in I ed r : R k+ C(I) una funzione di ricostruzione Dato y R k+ sia δ R k+ la perturbazione di componenti δ 0,, δ k e si considerino le funzioni continue r(y) e r(y + δ) Scelto di misurare la variazione della funzione ricostruita con: max per la linearità della funzione di ricostruzione si ha: max r(y + δ) r(y) r(y + δ) r(y) = max r(δ) Nel caso di ricostruzione mediante interpolazione polinomiale, detti l 0 (t),, l k (t) gli elementi della base di Lagrange di P k (R) relativi agli istanti t 0,, t k, si ottiene: r(δ) = δ 0 l 0 (t) + + δ k l k (t) δ 0 l 0 (t) + + δ k l k (t) Introdotta la misura della perturbazione δ si deduce: da cui, posto: si ha: δ 0 l 0 (t) + + δ k l k (t) δ ( l0 (t) + + l k (t) ) λ(t 0,, t k ) = max max ( l0 (t) + + l k (t) ) r(y + δ) r(y) λ(t 0,, t k ) δ La disuguaglianza è la migliore possibile nel senso che: esiste δ R k+ tale che: Infatti: Sia t tale che: max l 0 (t ) + + l k (t ) = max Scelto > 0, siano δ 0,, δ k tali che: r(y + δ) r(y) = λ(t 0,, t k ) δ ( l0 (t) + + l k (t) ) = λ(t 0,, t k ) δ 0 = = δ k = e, per j = 0,, k: δ j l j (t ) 0 Allora, per ogni j, essendo δ j l j (t ) 0 si ha: δ j l j (t ) = δ j l j (t ) = l j (t ) Se ne deduce che: r(δ)(t ) = δ 0 l 0 (t ) + + δ k l k (t ) = δ 0 l 0 (t ) + + δ k l k (t ) = = δ 0 l 0 (t ) + + δ k l k (t ) = ( l 0 (t ) + + l k (t ) ) = = δ λ(t 0,, t k ) Dunque il condizionamento del problema della ricostruzione mediante interpolazione polinomiale dipende dal valore del coefficiente λ(t 0,, t k ) Sussiste il seguente asserto: per ogni criterio di scelta degli istanti di campionamento si ha: λ(t 0,, t k ) > 0 log(k + ) 8 π

Dunque: il condizionamento peggiora all aumentare del numero degli istanti di campionamento Ci si trova, in pratica, di fronte a due esigenze contrastanti: scegliere k abbastanza elevato da garantire un basso errore di ricostruzione e scegliere k non troppo elevato per non rendere troppo cattive le proprietà di condizionamento della ricostruzione Esercizi E3 Si consideri il Teorema 333 Dimostrare che: se θ non dipende da t allora f è un polinomio di grado al più k + E4 Sia a un numero reale positivo e j la parte intera superiore di a Dimostrare che, posto: per ogni numero intero k > j si ha: Ne segue: N = aj j! a k k! = N a j + a k < N ( )k j a k lim k k! = 0 E5 Si considerino i dati dell Esempio 334 parte () Determinare k in modo che e(f) < 0 3 E6 Siano I = [a, b] un intervallo non degenere e l 0 (t), l (t) la base di Lagrange di P (R) relativa agli istanti di campionamento a, b Determinare analiticamente: ( λ(a, b) = max l0 (t) + l (t) ) Siano poi I = [0, ] e l 0 (t),, l 3 (t) la base di Lagrange P 3 (R) relativa agli istanti di campionamento 0, 3, 3, Utilizzare Scilab per ottenere, graficamente, una stima di: λ(0, 3, ( 3, ) = max l0 (t) + + l 3 (t) ) 33 Ricostruzione con funzioni continue lineari a tratti Siano I = [a, b] un intervallo non degenere, a = t 0 < t < < t k = b istanti di campionamento e, per j =,, k, I j = (t j, t j ) Indichiamo con τ l insieme aperto unione dei k intervalli I,, I k Una funzione f : [a, b] R è lineare a tratti su τ se per ogni j =,, k esiste p j P (R) tale che f = p j su I j Il termine lineare a tratti fa riferimento al grafico di f su τ che, appunto, è unione di segmenti 339 Definizione (spazio vettoriale delle funzioni continue e lineari a tratti) Si indica con S(τ) l insieme di tutte le funzioni f : I R continue e lineari a tratti su τ Si verifica facilmente che S(τ) è uno spazio vettoriale su R 330 Osservazione (a) Dati y 0,, y k R esiste un solo elemento di S(τ) che interpola i dati (t 0, y 0 ),, (t k, y k ) Infatti: Per j =,, k sia p j l unico elemento di P (R) che interpola i dati (t j, y j ), (t j, y j ) e sia poi f la funzione continua tale che f = p su I,, f = p k su I k Allora f S(τ) e f(t 0 ) = y 0,, f(t k ) = y k Sia inoltre g un altro elemento di S(τ) che interpola gli stessi dati Allora f g S(τ) Se fosse f(t) g(t) 0 per t I j, detto q j l elemento di P (R) che coincide con f g su I j, si avrebbe: (a) q j (t) 0 e quindi q j 0, e (b) q j è l unico elemento di P (R) che interpola i dati (t j, 0), (t j, 0), ovvero q j = 0: assurdo (b) Lo spazio S(τ) ha dimensione k + Infatti: Per i = 0,, k, sia s i l elemento di S(τ) che vale uno in t i e zero in tutti gli altri istanti di campionamento Questi elementi sono univocamente determinati per quanto mostrato nel punto (a) Allora si ha: 03

Se a 0,, a k R sono coefficienti tali che ϕ = a 0 s 0 + + a k s k = 0, allora 0 = ϕ(t 0 ) = a 0,, 0 = ϕ(t k ) = a k : gli elementi s 0,, s k sono linearmente indipendenti Sia σ S(τ) Si verifica che l elemento σ(t 0 ) s 0 + + σ(t k ) s k S(τ) interpola i dati (t 0, σ(t 0 )),, (t k, σ(t k )) Ma anche σ interpola gli stessi dati Per l unicità stabilita nel punto (a) si ha: σ = σ(t 0 ) s 0 + + σ(t k ) s k ovvero σ è una combinazione lineare di s 0,, s k : gli elementi s 0,, s k sono generatori di S(τ) Dunque: s 0,, s k sono una base di S(τ), che chiameremo base canonica (c) Il problema a cui si riferisce il punto (a) è lineare di interpolazione 33 Osservazione (Ricostruzione con funzioni continue e lineari a tratti) Sia c la funzione di campionamento agli istanti t 0,, t k Dette y 0,, y k le componenti di y R k+, la funzione ρ : R k+ C(I) definita da: ρ(y) = l elemento di S(τ) che interpola i dati (t 0, y 0 ),, (t k, y k ) è una funzione di ricostruzione relativa a c Infatti: Utilizzando la base canonica di S(τ) si ha: ρ(y) = y 0 s 0 + + y k s k Allora si constata facilmente che ρ è lineare; inoltre, per definizione, ρ(y) interpola i dati (t 0, y 0 ),, (t k, y k ) 33 Teorema (errore di ricostruzione con funzioni continue lineari a tratti) Se f : I R è una funzione con derivata seconda continua e σ è l elemento di S(τ) che interpola i campioni di f, ovvero i dati (t 0, f(t 0 )),, (t k, f(t k )), posto M = max x I f (x) e h = max { mis I,, mis I k }, allora per l errore di ricostruzione relativo ad f si ha: e(f) = max f(t) σ(t) M 8 h Dimostrazione: Per ogni j =,, k esiste p j P (R) tale che σ = p j su I j Allora, dal Teorema 333 sull errore di ricostruzione con interpolazione polinomiale, per j =,, k si ha: 40 Per ogni t Īj esiste θ j Īj tale che: f(t) σ(t) = f(t) p j (t) = f (θ j ) Per ogni t Īj si ha poi: f (θ j ) (t t j )(t t j ) M max (t t j )(t t j ) e: max t Īj ovvero: f (θ j ) Dunque: Infine: e(f) = max t Īj (t t j )(t t j ) ( ) tj t j = = (mis I j) 4 (t t j )(t t j ) M 8 (mis I j) max f(t) σ(t) M 8 (mis I j) t Īj f(t) σ(t) = max max f(t) σ(t) max j t Īj j (t t j )(t t j ) M 8 (mis I j) = M 8 h 40 Se J = (a, b) è un intervallo aperto, si indica con J la chiusura di J ovvero l intervallo chiuso [a, b] 04

Il Teorema 33 mostra che per la ricostruzione con funzioni continue e lineari a tratti si ha: Se f ha derivata seconda continua allora lim h 0 e(f) = 0, ovvero: per ottenere un errore di ricostruzione arbitrariamente piccolo è sufficiente utilizzare un insieme di istanti di campionamento con h opportunamente piccolo 333 Esempio (a) Sia [a, b] un intervallo non degenere Per il criterio di scelta degli istanti di campionamento del campionamento uniforme (Esempio 337 punto (b)) si ha: h = b a k Dunque è possibile ottenere h piccolo quanto si vuole scegliendo il numero di istanti di campionamento k + opportunamente grande (b) Sia [a, b] = [0, ] e si consideri il criterio di scelta degli istanti di campionamento definito per ogni numero intero k da: t j = j j + per j = 0,, k e t k = Allora: { per k = h = per k > Questo criterio di scelta degli istanti di campionamento non consente di ottenere h < 334 Esempio Siano f(t) = sen t e I = [0, π] Poiché M =, utilizzando il criterio di scelta degli istanti di campionamento in I del campionamento uniforme si ha: e(f) 8 Per ottenere un errore di ricostruzione non superiore a 0 n, n numero intero positivo, è sufficiente scegliere k tale che: ( π ) 0 n 8 k ovvero: k 4π 8 0 n e quindi: k π 0 n 8 ( π k ) 335 Osservazione (Condizionamento della ricostruzione con funzioni continue e lineari a tratti) Procedendo come nell analoga Osservazione 338 e con le medesime notazioni, nel caso di ricostruzione con funzioni continue e lineari a tratti, utilizzando la base canonica di S(τ) si ottiene: r(δ) = δ 0 s 0 (t) + + δ k s k (t) δ 0 s 0 (t) + + δ k s k (t) Introdotta la misura della perturbazione δ si deduce: δ 0 s 0 (t) + + δ k s k (t) δ ( s0 (t) + + s k (t) ) Ma per ogni t I e j = 0,, k si ha: s j (t) 0, dunque: s 0 (t) + + s k (t) = s 0 (t) + + s k (t) e si constata inoltre che: s 0 (t) + + s k (t) = 05

Allora: max r(y + δ) r(y) = max r(δ) δ Questa disuguaglianza mostra che il condizionamento del problema della ricostruzione con funzioni continue e lineari a tratti è sempre buono Esercizi E7 Sia I = [0, ], τ = (0, ) (, ) e f : I R la funzione continua e lineare a tratti definita da: { + t per t (0, ) f(t) = 3 t per t (, ) Determinare f(0), f() e f() E8 Siano I = [0, ] e t 0 = 0, t =, t = gli istanti di campionamento Determinare gli elementi σ S(τ) che verificano le condizioni: 0 σ(x) dx = 0, σ(0) =, σ(x) dx = E9 Siano I = [0, 4] e τ = (0, ) (, ) (, 3) (3, 4) Detta s 0,, s 4 la base canonica di S(τ), disegnare il grafico di σ = 4s 0 s + s + s 3 s 4 E0 Dimostrare che la disuguaglianza finale dell Osservazione 335 è la migliore possibile nel senso che: esiste δ R k+ tale che: max r(y + δ) r(y) = δ E Siano I = [0, ] e f(t) = e t Scelto di utilizzare il campionamento uniforme e la ricostruzione con funzioni continue e lineari a tratti, determinare il numero di istanti di campionamento in modo che e(f) < 0 3 Confrontare la risposta con quella dell Esercizio E5 Discutere il risultato del confronto 06