Università degli Studi di Ferrara



Documenti analoghi
4.5) ISTITUZIONE DEL CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI RICERCA SULLE FIBROSI POLMONARI E MALATTIE RARE DEL POLMONE. ESPRIME

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PERUGIA STATUTO DEL CENTRO UNIVERSITARIO DI RICERCA INTERDIPARTIMENTALE SULL ATTIVITÀ MOTORIA (C.U.R.I.A.MO.

REGOLAMENTO DEL DIPARTIMENTO DI SCIENZE MEDICHE, CHIRURGICHE E TECNOLOGIE AVANZATE G.F. INGRASSIA. (art. 15, comma 12, dello Statuto di Ateneo)

REGOLAMENTO DEL CENTRO STUDI INTERDIPARTIMENTALE SULLA CRIMINALITÁ INFORMATICA (CSICI)

STATUTO DELL ISTITUTO UNIVERSITARIO DI STUDI SUPERIORI IUSS FERRARA Art. 1. Costituzione

REGOLAMENTO DEL DIPARTIMENTO DI PRODUZIONE VEGETALE (DI.PRO.V.)

REGOLAMENTO CENTRI DI RICERCA

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA

REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DEL DIPARTIMENTO DI CHIMICA E FARMACIA

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PARMA

REGOLAMENTO del CENTRO UNIVERSITARIO di MEDIAZIONE. Articolo 1 Costituzione del Centro

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO

COMUNE DI LONDA Provincia di Firenze REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI

NUOVO REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLA CASSA CONGUAGLIO PER IL SETTORE ELETTRICO

Emanato con Decreto Rettorale n. 340/AG del 01 febbraio 2013

NUOVO REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLA CASSA CONGUAGLIO PER IL SETTORE ELETTRICO TITOLO I - FUNZIONI E ORGANI

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E LA COPERTURA DI POSTI DI PROFESSORE STRAORDINARIO A TEMPO DETERMINATO

a) Per "Ministero" si intende il Ministero dell'università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica.

UNIVERSITA DEGLI STUDI ROMA TRE CENTRO DI STUDI ITALO-FRANCESI

REGOLAMENTO DI ATENEO PER LA DISCIPLINA DELLE INIZIATIVE E DELLE ATTIVITÀ FORMATIVE

Regolamento della Scuola di Ateneo per le attività undergraduate e graduate dell Università degli Studi Link Campus University

REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE

REGOLAMENTO ISTITUTIVO DEL LABORATORIO PER LO STUDIO DEL RAPPORTO TRA AZIENDE, ISTITUZIONI E MERCATI

Regolamento della Consulta delle Associazioni del Comune di Villa d Almè. Adozione testo definitivo del 02/05/2014

LIBERA UNIVERSITA DEGLI STUDI S. PIO V STATUTO DI AUTONOMIA. Sezione prima. Disposizioni generali. Art. 1

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA

UNIVERSITA' DEGLI STUDI DEL SANNIO

STATUTO ASSOCIAZIONE DELLE SCUOLE AUTONOME DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA ASA.BO

CONVENZIONE PER LA GESTIONE ASSOCIATA DEL SERVIZIO SCOLASTICO RELATIVO ALLA SCUOLA DELL INFANZIA TRA I COMUNI DI GARBAGNA NOVARESE NIBBIOLA

- Capo 1 - Disposizioni generali. - Art.1 - Finalità

Regolamento per la gestione delle prestazioni in conto terzi e delle attività assimilate

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARI E DEI CORSI DI PERFEZIONAMENTO E DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Capo I - PARTE GENERALE

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA ANZIANI

REGOLAMENTO PER LA CONSULTA COMUNALE DEI GIOVANI

AMMINISTRAZIONE AREA AFFARI GENERALI SETTORE STRUTTURE ISTITUZIONALI

Università della Terza Età - "Luigi Imperati" Statuto

FONDAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI B A R I

REGOLAMENTO RELATIVO ALLE PROCEDURE DI TRASFERIMENTO E DI MOBILITÀ INTERNA ED ESTERNA AI SENSI DELL ART. 1, COMMA 2, DELLA LEGGE 3 LUGLIO 1998, N.

Oggetto: Regolamento interno delle procedure di trasferimento e di mobilita interna dei professori e ricercatori - modifica.

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PAVIA Divisione Personale Docente Ufficio Professori Ordinari e Associati

Scuola di Dottorato della Università degli Studi di Roma Foro Italico

REGOLAMENTO DEL DIPARTIMENTO DI ECONOMIA E MANAGEMENT

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO

Consulta Regionale Volontariato di Protezione Civile

REGOLAMENTO DEL COLLEGIO DEI DOCENTI UNIVERSITARI DI DISCIPLINE IGIENISTICHE

Università degli Studi di Palermo

Regolamento per il fondo di Ateneo per la ricerca scientifica

CAMERA DI COMMERCIO DI ANCONA. Regolamento della Consulta provinciale delle professioni

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L ORGANIZZAZIONE DEI CORSI DI DOTTORATO DI RICERCA (approvato da C. d A. del 12 ottobre 2004)

statuto Testo approvato dalla XXXI Assemblea Generale congressuale Roma, 1 dicembre 2004

REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO DEL DIPARTIMENTO DI LINGUE, LETTERATURE STRANIERE E COMUNICAZIONE

Statuto Associazione Borsisti Marco Fanno

REGOLAMENTO PER IL CONFERIMENTO DELLE BORSE DI STUDIO PER STUDENTI DEL PERCORSO FORMATIVO COMUNE DEL CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN MATEMATICA

STATUTO COMITATO DEI GENITORI ISTITUTO COMPRENSIVO MARIA MONTESSORI CARDANO AL CAMPO

REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLE SEZIONI TERRITORIALI

COMITATO METODOLOGIE di ASSICURAZIONE della QUALITA' REGOLAMENTO

ORGANISMO FORENSE DI MEDIAZIONE E ARBITRATO DI URBINO ORDINE DEGLI AVVOCATI DI URBINO STATUTO

REGOLAMENTO DEL COMITATO CONTROLLO E RISCHI DI SNAM. Il presente Regolamento, approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 12

C O M U N E D I O L B I A REGOLAMENTO COMMISSIONE PARI OPPORTUNITA

REGOLAMENTO CENTRO RICREATIVO DISABILI C.R.D.

REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DEL DIPARTIMENTO DI AGRARIA. Indice

ALLEGATO ALLA DELIBERA DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE N. 12/2015 DEL 25 MARZO 2015

REGOLAMENTO Settore Giovanile, Minibasket e Scuola (SGMS) COSTITUZIONE, SCOPI E COMPITI

IL RETTORE DELL'UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO. VISTA la Legge 3 luglio 1998, n 210; VISTO il DPR n 390 del 19 ottobre 1998 e successive modifiche;

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PERUGIA REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO

REGOLAMENTO CONSULTA DELLE PERSONE CON DISABILITA

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEI DIRITTI DI PROPRIETA INTELLETTUALE (emanato con decreto rettorale 5 agosto 2011, n. 786) INDICE

CAPO I - PARTE GENERALE. Art. 1 Oggetto

ACCORDO DI RETE RETE NAZIONALE SCUOLE ITALIA ORIENTA. con protocollo che riconoscono alla scuola

"Paolo Baffi" Centre on International Markets, Money and Regulation

Il Ministro dellistruzione, dell Università e della Ricerca

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA GIOVANILE COMUNALE

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CATANIA

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE PER L AMBIENTE

Regolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007

REGOLAMENTO. PER L ISTITUZIONE E FUNZIONAMENTO DEL FORUM DELLE ASSOCIAZIONI e FONDAZIONI (APPROVATO CON DELIBERA DI C.C. N.

STATUTO FONDAZIONE UNIVERSITÀ DEGLI STUDI ROMA TRE-EDUCATION. Art. 1 Costituzione. Art. 2 Scopi. Art. 3 Attività strumentali accessorie e connesse

REGOLAMENTO DEL MASTER DI PRIMO LIVELLO IN DIRITTO DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE 1

Regolamento della Biblioteca di Filosofia

Regolamento interno del Coordinamento delle associazioni di volontariato della provincia di Treviso Testo approvato dall Assemblea del 28 aprile 2007

(Emanato con D.R. n. 1032/15 del ) REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI STUDIO IN GIURISPRUDENZA (LMG01) Art. 1 Oggetto

REGOLAMENTO PER L AFFIDAMENTO DI INCARICHI ESTERNI DI STUDIO, RICERCA, CONSULENZA E COLLABORAZIONE

C.C.V. BS REGOLAMENTO

STATUTO. Art. 1 DENOMINAZIONE E SEDE

Università degli Studi di Napoli Parthenope

REGOLAMENTO DEL CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI DIDATTICA INNOVATIVA E DI SIMULAZIONE IN MEDICINA E PROFESSIONI SANITARIE SIMNOVA

Comune di Nuoro DISCIPLINARE PER LA FORMAZIONE DELLE RISORSE UMANE. Settore AA.GG. e Personale. Ufficio Formazione

Art. 3 Piano finanziario Art. 4 - Copertura finanziaria del Master Universitario

LINEE GUIDA PER LA PROGRAMMAZIONE DIDATTICA PER L A.A. 2011/12 (approvate in S.A. il )

STATUTO. dell Association Romande de Médecins (Associazione Romanda di Medici) (AROMED)

STATUTO FONDAZIONE C.I.S.A.M. ART. 1

Statuto dell Associazione Culturale-Sportiva Scolastica-Franco Formato

COMUNE DI ESCALAPLANO

UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI BARI ALDO MORO LINEE GUIDA IN MATERIA DI DOTTORATO DI RICERCA SCUOLE DI DOTTORATO

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE DELLA PROVINCIA DI MANTOVA

Delega al Governo in materia di riordino degli enti di ricerca - - Art. 1. Art. 1.

STATUTO DELL ASSOCIAZIONE LEND TRENTO

Transcript:

REGOLAMENTO DEL DIPARTIMENTO DI MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE ART. 1 - AMBITO DI EFFICACIA DEL REGOLAMENTO 1. Il presente Regolamento concerne le attribuzioni, la gestione ed il funzionamento del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale istituito con DR. n. 1048 del 25/06/1996, in osservanza degli artt. 31-35 e del Titolo IX (Norme comuni) dello Statuto dell'università degli Studi di Ferrara, pubblicato sulla G.U. n. 162 del 14.07.2005 e successive modificazioni, nonchè del Regolamento di Amministrazione e Contabilità ART. 2 - FINALITÀ DEL DIPARTIMENTO 1. Finalità del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale sono: a) promuovere e coordinare, anche fra più Facoltà, le attività di ricerca nei settori scientifico disciplinari afferenti alla Facoltà di Medicina, Farmacia e Scienze, ferma restando l'autonomia di ogni singolo docente e ricercatore ad esso afferente; b) organizzare e predisporre le strutture necessarie per tali attività; c) formulare le richieste di posti di ruolo di professore e ricercatore, in coordinamento con le esigenze didattiche delle Facoltà; d) curare, limitatamente al campo di sua competenza, lo svolgimento di attività di consulenza e di ricerca su contratto o convenzione da eseguirsi all'interno dell'università, a norma del seguente art. 14; e) organizzare seminari, conferenze e convegni a carattere scientifico, anche in collegamento con analoghe strutture in Italia ed all'estero; f) concorrere per quanto di competenza con i Consigli di Facoltà, di Corso di laurea, e con gli organi direttivi delle Scuole di specializzazione e al coordinamento dell'attività didattica dei corsi ad esso afferenti; g) organizzare i corsi e coordinare le strutture necessarie per il conseguimento di Dottorati di ricerca relativi alle discipline di sua pertinenza; h) concorrere all'eventuale sperimentazione delle nuove attività didattiche previste dall'art. 92 del DPR 382/80. i) esercitare tutte le altre attribuzioni che sono ad esso conferite conferite dalle leggi, dallo Statuto e dai regolamenti. ART. 3 SEDE 1. Il Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale ha sede nei locali ad esso assegnati e dispone di beni propri, così come risulta dai registri inventariali. Detti locali e detti beni potranno essere utilizzati solo per le attività istituzionali dell'università e per quelle ulteriori autorizzate dal Direttore su mandato del Consiglio di Dipartimento o da appositi provvedimenti del Rettore, quando richiesti. 1

2. L attività amministrativo-contabile del dipartimento si svolge presso la Segreteria amministrativa del Plesso Medico-Clinico; responsabile di tale attività è il Segretario amministrativo di Plesso. ART. 4 - COMPONENTI ED ORGANI DEL DIPARTIMENTO 1. Fanno parte del Dipartimento: a. i professori di ruolo e fuori ruolo, i ricercatori, compresi quelli a tempo determinato, e gli assistenti del ruolo ad esaurimento che hanno espresso formale opzione di afferenza al Dipartimento; b. il personale tecnico indicato nel decreto rettorale di costituzione, nonché il personale successivamente assegnato al Dipartimento. 2. Sono organi del Dipartimento il Direttore, il Consiglio di Dipartimento, la Giunta di Dipartimento. ART. 5 - DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO 1. Il Direttore è eletto dai membri del Consiglio di Dipartimento fra i professori ordinari e straordinari a tempo pieno afferenti al Dipartimento, a norma dell'art. 56 dello Statuto; è nominato con decreto del Rettore, resta in carica per un triennio accademico ed è rieleggibile consecutivamente nella funzione per una sola volta. 2. Nel caso di indisponibilità di professori di ruolo di prima fascia, l elettorato passivo per la carica di Direttore di Dipartimento è esteso ai professori di seconda fascia. 3. Il Direttore svolge le funzioni che gli sono attribuite dalle leggi, dallo Statuto e dai Regolamenti ed inoltre: a) cura 1'attuazione delle delibere del Consiglio e della Giunta: b) autorizza, anche tramite incaricati, e fatto salvo il rispetto dell'autonomia dei titolari di ricerca nella gestione dei fondi loro assegnati, le spese effettuate dal dipartimento; c) provvede alla nomina del Vice direttore, che lo sostituisce in caso di assenza o di temporaneo impedimento - dandone comunicazione al Rettore -, dei Coordinatori di Sezione, e ad altre nomine di competenza del Dipartimento ; d) provvede all'adozione del Regolamento delle Sezioni ai sensi dell art 42 comma 2 dello Statuto; e) tiene i rapporti con la Segreteria di Plesso, per gli adempimenti amministrativo-contabili e gestionali necessari per il buon andamento dell attività dipartimentale f) emana decreti di attuazione su materie previste da disciplinari interni; nei casi di necessità, opportunità o urgenza emana decreti, da sottoporsi a successiva ratifica del Consiglio, relativi a materie di competenza dell organo collegiale; g) emana circolari a rilevanza interna in merito alla organizzazione delle risorse e del personale tecnico, sulla base degli indirizzi espressi dagli organi collegiali e direzionali dell Ateneo e designa propri delegati incaricati di specifici compiti su materie determinate h) vigila sull'osservanza, nell'ambito del Dipartimento, delle leggi, dello Statuto e dei regolamenti; 2

ART. 6 - CONSIGLIO DI DIPARTIMENTO 1. Il Consiglio di Dipartimento è costituito dai professori di ruolo di prima e seconda fascia, dai ricercatori afferenti al Dipartimento; da rappresentanze del personale tecnico afferente al dipartimento, dei dottorandi e degli iscritti alle Scuole di specializzazione, elette a norma dell art. 7 del presente regolamento e definite come segue: a) personale tecnico: n. 1 rappresentante se le unità di personale tecnico in servizio presso il dipartimento sono inferiori o pari a 4 ; n. 2 rappresentanti per personale da 5 a 8 unità; n. 3 rappresentanti per personale da 9 a 12 unità; n. 4 rappresentanti da e oltre le 13 unità di personale; b) dottorandi: n. 1 rappresentante per tutti i Dottorati aventi sede amministrativa presso il Dipartimento; c) iscritti alle Scuole di specializzazione: n. 1 rappresentante per tutte le Scuole di specializzazione aventi sede presso il Dipartimento. 2. Le rappresentanze di cui al precedente comma restano in carica per un triennio accademico, salvo il mantenimento dei requisiti e sono rinnovabili. 3. E facolta del Consiglio di Dipartimento ammettere alle proprie sedute una rappresentanza dei titolari di assegno di ricerca, senza diritto di voto. La designazione di tali rappresentanze avviene prima dell inizio di ogni anno accademico. 4. Il Segretario Amministrativo di Plesso o un suo delegato, partecipano al Consiglio con funzione verbalizzante. 5. Per la trattazione di particolari argomenti il Direttore può invitare alle adunanze del Consiglio esperti, senza diritto di voto. 6. Le sedute del Consiglio di dipartimento sono regolarmente convocate tramite posta lettronica. ART 7 ELEZIONE DELLE RAPPRESENTANZE IN CONSIGLIO DI DI DIPARTIMENTO 1. L elezione delle rappresentanze di cui ai punti a), b) e c) dell art. 6 comma 1 del presente regolamento si svolgono con le norme di seguito indicate. 2. Le elezioni vengono indette dal decano del dipartimento almeno 30 giorni prima della scadenza del mandato e le elezioni debbono avvenire entro la data di convocazione della prima seduta di Consiglio nel nuovo anno accademico. 3. La convocazione delle elezioni può essere validamente eseguita tramite posta elettronica, inviata all indirizzo assegnato nel momento dell iscrizione all Ateneo o dell assunzione. 4. L elezione avviene a scrutinio segreto e con voto limitato e sono valide se partecipa al voto almeno un terzo degli aventi diritto. 5. Risultano eletti i rappresentanti che ottengono il maggior numero di voti. In caso di parità di voti risulta eletto il candidato più anziano di ruolo o di iscrizione In caso di uguale anzianità di ruolo o di iscrizione prevale il candidato più anziano per età anagrafica. 6. La designazione dei rappresentanti dei titolari di assegno di ricerca di cui all art 6 comma 3 avviene autonomamente nell ambito del dipartimento. L amministrazione dell Ateneo potrà disporre controlli sul rispetto dei principi di partecipazione democratica alla costituzione degli organi. ART. 8 - ATTRIBUZIONI DEL CONSIGLIO DI DIPARTIMENTO 3

1. Il Consiglio di Dipartimento è l'organo di programmazione e di gestione delle attività del Dipartimento ed esercita tutte le attribuzioni che sono ad esso demandate dalla legge, dallo Statuto e dai Regolamenti ed inoltre: a) approva l organizzazione di centri di studio e laboratori di ricerca anche in comune con gli altri Dipartimenti dell'università di Ferrara o di altra Università italiana o straniera e con il CNR o con altre istituzioni scientifiche; b) per le finalità di cui al precedente punto, predispone i necessari strumenti organizzativi e promuove, secondo le necessità, eventuali convenzioni tra l'università e gli Enti interessati; c) approva le richieste di finanziamento e di assegnazione di personale tecnico, per la realizzazione di un programma di sviluppo e di potenziamento della ricerca svolta nell'ambito del Dipartimento, nonché per lo svolgimento dell'attività di supporto alla didattica; d) approva il bilancio annuale di previsione e relativi allegati ed il rendiconto generale e relativi allegati, proposti annualmente dal Direttore con la collaborazione de Segretario Amministrativo di Plesso. e) delibera in merito alla eventuale costituzione o scioglimento di Sezioni; f) approva la Giunta di Dipartimento e definisce le materie ed i compiti specifici da delegare ad essa; g) elegge il Direttore di Dipartimento e definisce le materie ed i compiti specifici da delegare ad esso; h) approva il regolamento di dipartimento e le sue eventuali modificazioni per poi sottoporlo al Consiglio di Amministrazione ed al Senato Accademico; i) formula richieste di posti di ruolo di professore e ricercatore, che vengono trasmesse alle Facoltà sulla base di un circostanziato piano di sviluppo della ricerca, affinché le Facoltà le coordinino con le esigenze didattiche; j) propone alle Facoltà la destinazione dei posti di ruolo relativi ai settori disciplinari di propria competenza e fornisce un parere articolato sui candidati alla copertura di tali posti di ruolo presso le Facoltà. Dà pareri inoltre sull'istituzione, la soppressione e la modificazione delle discipline dell'ordinamento didattico, limitatamente alle discipline di propria pertinenza; k) dà pareri, relativamente ai settori disciplinari di propria competenza, sulla assegnazione degli incarichi didattici da parte della Facoltà; l) approva la stipula di contratti con professori e tecnici, per il reclutamento di collaboratori autonomi, di assegni di ricerca, nonché di contratti e convenzioni con Enti pubblici e privati, per l'uso di strutture extra-universitarie e per attività di ricerca e consulenza; m) approva la partecipazione a cicli di dottorato di ricerca; n) delibera sulle domande di afferenza dei professori e dei ricercatori ai sensi dell'art. 61 dello Statuto; o) determina, il budget di spesa da destinare al funzionamento ed alle spese delle Segreterie di Plesso di cui all'art. 13 del Regolamento di amministrazione e contabilità, destinandovi gli interessi attivi che maturano sul conto corrente presso l Istituto Cassiere e riferibili al dipartimento, nonché quote della dotazione ed eventuali altre quote di entrate del Dipartimento. 2. Il Consiglio è convocato dal Direttore, almeno due volte l'anno: 4

I. entro il 31 marzo per discutere ed approvare il rendiconto generale, secondo le indicazioni e con gli allegati di cui all art. 73 del Regolamento di amministrazione e contabilità; II. entro il 15 dicembre per discutere ed approvare il bilancio annuale di previsione, articolato per Categorie, secondo le indicazioni e con gli allegati di cui all art. 37 del Regolamento di amministrazione e contabilità. 3. Il Consiglio deve essere convocato almeno tre giorni liberi prima della data fissata per la riunione, salvo casi di comprovata urgenza. La convocazione è regolarmente eseguita anche tramite posta elettronica. 4. Il Consiglio è convocato inoltre, ogni qualvolta almeno un terzo dei suoi membri ne faccia motivata richiesta. 5. La riunione risulta valida se è presente almeno la metà più uno dei componenti, dedotti gli assenti giustificati. Le deliberazioni sono prese a maggioranza assoluta dei presenti, salvo quando sia altrimenti disposto dalla normativa vigente. In caso di parità prevale il voto del Presidente. 6. Delle adunanze, a norma dell'art. 60 dello Statuto viene redatto verbale da parte del Segretario, che lo sottoscrive assieme al Direttore. 7. La composizione del Consiglio varia secondo la normativa vigente, in rapporto agli argomenti posti all'ordine del giorno. ART. 9 - GIUNTA DEL DIPARTIMENTO 1. La Giunta del Dipartimento, è costituita dal Direttore, da un massimo di 6 membri indicati dal Direttore tra i componenti il Consiglio di Dipartimento con rappresentanza di tutte le sue componenti (professori ordinari, professori associati, ricercatori, personale tecnico, iscritti a dottorato di ricerca, iscritti a scuole di specializzazione), dal Segretario di Plesso o suo delegato con funzione verbalizzante. 2. La composizione della Giunta è approvata dal Consiglio di Dipartimento. 3. La Giunta è convocata dal Direttore, che la presiede, non meno di due volte l'anno, ovvero su richiesta di almeno un terzo dei suoi componenti. 4. Essa deve essere convocata almeno tre giorni liberi prima della data fissata per la riunione, salvo casi di comprovata urgenza. La convocazione è regolarmente eseguita anche tramite posta elettronica. 5. La riunione risulta valida se è presente almeno la metà più uno dei componenti, dedotti gli assenti giustificati. Le deliberazioni sono assunte a maggioranza assoluta dei presenti, salvo quando sia altrimenti disposto dalla normativa vigente. In caso di parità, prevale il voto del Presidente. 6. La Giunta: a) ha compiti istruttori e propositivi per il Consiglio di Dipartimento e coadiuva il Direttore nella esecuzione dei compiti demandati a quest ultimo. b) delibera in via definitiva sulle materie delegate dal Consiglio di Dipartimento. ART. 10 - SEZIONI DEL DIPARTIMENTO 5

1. Le Sezioni di cui all'art. 7.7 vanno intese come Unità Organizzative di ricerca del Dipartimento e non hanno autonomia amministrativa. 2. Le Sezioni sono identificate dal decreto rettorale di costituzione del Dipartimento. Nuove Sezioni potranno essere istituite con delibera del Consiglio di Dipartimento su proposta di almeno cinque professori di ruolo e ricercatori. Le Sezioni cui afferiscono meno di tre professori e ricercatori possono essere disattivate. 3. Ciascuna Sezione, può dotarsi di uno specifico Regolamento interno, ai termini dell'art. 42.2 dello Statuto, approvato con delibera del Consiglio di Dipartimento. 4. Il Regolamento dei Dipartimenti comprendenti Sezioni che svolgono attività assistenziale dovrà prevedere, ai sensi dell art. 40.2 dello Statuto, le norme relative alle modalità con cui si realizzano le forme di autonomia organizzativa e gestionale ai fini assistenziali, ivi compresa l'organizzazione e la gestione dei Dipartimenti che coinvolgono strutture universitarie e ospedaliere. 5. L'organizzazione interna dell'attività scientifica, didattica ed assistenziale delle Sezioni, nonché della attività amministrativa su delega, è curata da un Coordinatore di Sezione, designato tra i professori di ruolo dai docenti, dai ricercatori e dal personale tecnico della Sezione stessa e nominato per un triennio accademico dal Direttore di Dipartimento. 6. Nelle Sezioni che svolgono esclusiva attività assistenziale il Coordinatore di Sezione viene designato tra i professori di ruolo di I fascia titolari di funzioni cliniche apicali, con le attribuzioni previste dal D.Lgs. 502/92 e successive modificazioni e integrazioni per il Dirigente Medico di II livello, e prende il nome di Direttore di Sezione. Il Direttore di Sezione viene nominato per un triennio accademico dal Direttore del Dipartimento. 7. Qualora alla Sezione non afferisca un professore di ruolo I fascia la funzione di Direttore di Sezione è assunta da un professore di II fascia, designato con le modalità previste dal comma precedente 8. Il Coordinatore di Sezione svolge, di norma, le seguenti funzioni: a) è l'agente consegnatario dei beni mobili in carico alla Sezione; b) vigila sul rispetto delle procedure e delle modalità di effettuazione delle spese; c) il Coordinatore di Sezione è preposto, per quanto di competenza, alla applicazione delle norme per la sicurezza e la salute dei lavoratori nell'ambiente di lavoro; d) svolge ogni altra funzione attribuitagli dal Direttore o dagli Organi collegiali. ART. 11 - RICORSO CONTRO LE DELIBERE DEL DIPARTIMENTO 1. Avverso le decisioni del Consiglio di Dipartimento lesive - a giudizio dell'interessato - del principio di libertà della ricerca e dell'insegnamento, è ammesso il ricorso al Rettore entro 30 giorni dal momento in cui è venuto a conoscenza della delibera oggetto di contestazione. Il Rettore decide avvalendosi, ove ne ravvisi l apportunità, del parere del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione per le rispettive competenze. ART. 12 - AUTONOMIA FINANZIARIA ED AMMINISTRATIVA 2. Il Dipartimento ha autonomia finanziaria ed amministrativa. Il Dipartimento predispone i programmi relativi alla propria attività e assicura una gestione efficace, efficiente ed economica 6

delle risorse con riferimento ai propri obiettivi, ai sensi dell art 5 del Regolamento di amministrazione e contabilità. 3. Il Dipartimento è soggetto ad analisi e valutazione al fine di misurare gli aspetti di efficienza sotto il profilo amministrativo- contabile e gestionale, nonché la rispondenza agli obiettivi stabiliti nel Piano strategico triennale e a tal fine fornisce i dati necessari all analisi. 4. Il Dipartimento è organizzato per centri di costo e di supporto. 5. Il Dipartimento può disporre e gestire i seguenti fondi, nel rispetto delle norme del Regolamento di amministrazione e contabilità: a) dotazione ordinaria di funzionamento; b) assegnazioni per acquisto di attrezzature didattiche; c) assegnazioni per la ricerca scientifica, ivi comprese quelle per attrezzature; d) contributi per iscrizione a Scuole o corsi istituiti presso il Dipartimento stesso, quote di funzionamento dei master, contributi di laboratorio e per esercitazioni, contributi per corsi di Dottorato ed ogni altro contributo derivante dalla erogazione di una attività didattica del dipartimento; e) contributi e donazioni di Enti e privati, dati per convenzione o a titolo di liberalità; f) finanziamenti mediante contratti e convenzioni con Enti pubblici e privati per attività di ricerca e di consulenza; o derivanti da concessione in uso di strutture del Dipartimento; g) quote di proventi per prestazioni a pagamento; h) interessi attivi maturati sul c/c bancario e riferibili al Dipartimento; i) ogni altro fondo specificatamente destinato per legge o per disposizioni del Consiglio di Amministrazione all'attività del Dipartimento. 6. Le modalità di riscossione delle entrate del Dipartimento sono regolate dagli art. 45-48 del Regolamento di amministrazione e contabilità. ART. 13 - GESTIONE DEL FONDO ECONOMALE 1. Il Segretario Amministrativo di Plesso, gestisce, per ciascun dipartimento, il fondo economale di cui all art. 61 del Regolamento di amministrazione e contabilità, 2. Per i Centri di Gestione articolati in Sezioni, il Segretario Amministrativo di Plesso, in accordo con il Direttore può disporre il frazionamento del fondo fra le Sezioni stesse, affidandone la gestione al Coordinatore di Sezione, che ne assume la responsabilità. Quest'ultimo restituirà la quota affidatagli entro il termine stabilito dal Segretario di Plesso. ART. 14 - PRESTAZIONI A PAGAMENTO 1. I Dipartimenti che effettuano prestazioni a favore di terzi ai sensi dell art. 96 del Regolamento di amministrazione e contabilità, sono tenuti ad osservare le seguenti norme: a) tutte le prestazioni per conto terzi devono essere effettuate a titolo oneroso; se si tratta di prestazioni inserite a tariffario, le relative tariffe devono essere approvate dal Consiglio di Amministrazione, su proposta del Consiglio di Dipartimento; se derivano dalla stipula di apposita convenzione di ricerca o consulenza si applicano le disposizione dell art. 96 comma 4 del Regolamento di amministrazione e contabilità. b) le entrate derivanti dall attività conto terzi sono incassate secondo le disposizioni di cui all art. 46 del Regolamento di amministrazione e contabilità; per ogni servizio reso verrà emessa una fattura commerciale, soggetta al regime fiscale suo proprio. 7

c) i risultati delle prestazioni eseguite sono rimesse direttamente al richiedente, firmati dal docente responsabile tecnico della prestazione; 2. Ai proventi delle prestazioni derivanti da contratti e convenzioni di ricerca e consulenza per conto terzi, si applicano le norme ed i criteri di ripartizione stabiliti con l'apposito Regolamento di cui all'art. 96 comma 3 del Regolamento di amministrazione e contabilità. ART. 15 - ATTIVITÀ CONTRATTUALE 1. L'attività contrattuale del dipartimento è regolata dal Titolo IV del Regolamento di amministrazione e contabilità nonché dal Regolamento delle spese in economia. ART. 16 - BORSE DI STUDIO 1. I Dipartimenti possono erogare borse di studio, nei limiti delle proprie disponibilità e nell'ambito del disposto dell'art. 116 del Regolamento di amministrazione e contabilità. Possono compartecipare al funzionamento di borse di studio bandite dall'università o dalla UE. 2. Per il procedimento di assegnazione ed erogazione di borse di studio il Dipartimento dovrà procedere in base al relativo regolamento. 3. Al pagamento delle borse di studio conferite nell'ambito di finanziamenti che siano nella disponibilità del Dipartimento, provvede il Dipartimento stesso tramite mandati emessi su tali fondi. ART. 17 - SPESE DI RAPPRESENTANZA 1. Le spese di rappresentanza sostenute dal Dipartimento nell'ambito delle relazioni nazionali ed internazionali ed in occasione di scambi culturali, congressi e convegni sono regolate dagli art.113 e 114 del Regolamento di amministrazione e contabilità. ART. 18 - NORMA FINALE E TRANSITORIA 1. Il presente regolamento entra in vigore il..(*) 8