Indice Prefazione Introduzione Prima parte: La mente Capitolo 1: La creatività Capitolo 2: Il cervello Seconda parte: L arte Capitolo 3: L estetica La forma Capitolo 4: La percezione visiva Capitolo 5: La forma e la morfologia dentale Capitolo 6: Le varie fasi nella ricerca della forma dentale Il colore Capitolo 7: La luce e i suoi effetti Capitolo 8: La percezione del colore Capitolo 9: I fattori fisico-chimici del colore Capitolo 10: I parametri psicofisici del colore Capitolo 11: Il colore dei denti naturali Capitolo 12: L apparenza del colore dentale Capitolo 13: La scelta e la selezione del colore dentale La configurazione Capitolo 14: Il viso, Il sorriso, i denti Capitolo 15: La configurazione dentale 7 8 11 13 19 33 35 43 45 61 77 83 85 93 103 111 121 125 143 151 153 163
Terza parte: La scienza La gnatologia Capitolo 16: I tipi di contatti occlusali Capitolo 17: Le determinanti della zona occlusale Capitolo 18: La funzione occlusale ideale La tecnologia Capitolo 19: La ceramica dentale Capitolo 20: Le strutture sotto sforzo Capitolo 21: Il legame tra il metallo e la ceramica Quarta parte: La tecnica La pratica costruttiva Capitolo 22: La ricerca della forma e della configurazione dentale Capitolo 23: La preparazione della struttura Capitolo 24: La riproduzione in metallo e la rifinitura della superficie metallica Capitolo 25: La lavorazione della ceramica dentale Capitolo 26: Il trattamento superficiale e la lucidatura della ceramica Capitolo 27: L integrazione estetica, biologica e funzionale del dente artificiale Ringraziamenti Bibliografia 171 173 173 177 185 189 191 201 213 221 223 223 249 273 279 319 331 336 337
Prima parte: la mente L uomo e la tecnica E dovere dell uomo escogitare gli interrogativi migliori, spezzando così le vecchie abitudini e le tradizioni invalse nel modo di porre i problemi; è una parte molto difficile di quel grandioso progetto che è la comprensione di noi stessi, degli altri e del nostro mondo. Un mondo, questo umano, che si è distaccato dalla natura animale e quindi dagli animali, perché essi non agiscono, ma reagiscono con il loro apparato istintuale a- gli stimoli ambientali e quindi sono organicamente portati all integrazione naturale. L uomo, privo com è di una solida base istintuale, è costretto ad agire per sopravvivere, a costruirsi un mondo per supplire alla mancanza di un ambiente per lui predisposto: ciò è dovuto al fatto che l uomo è, organicamente, l essere manchevole. Egli sarebbe inadatto alla vita in ogni ambiente naturale e così ha dovuto crearsi una seconda natura, un mondo di rimpiazzo a lui adatto all interno della stessa natura, che gli ha permesso di sopravvivere, crescere, evolversi: questo mondo si può definire artificiale. Il mondo artificiale civilizzato dell uomo di oggi lo possiamo definire una grande scatola nella quale si nasce e si svolge la vita con le sue varie espressioni e rappresentazioni, sia esse culturali, scientifiche, sociali ecc. mondo esterno intelligenza memoria produzione Nella storia occidentale, la natura è stata concepita dai Greci come dimora di uomini e di dei, mentre la scienza moderna la concepisce come dominio dell uomo. Per differenti che siano le due concezioni, convergono nella sfera di competenza dell etica (forma dell agire), che fino ad ora ha regolato i rapporti tra gli uomini senza estensione agli enti di natura. Oggi, la natura, mostra una malleabilità a causa della tecnica e si assiste così ad un capovolgimento di rapporto tra la tecnica e la naturale istintività umana. L attività psichica dell uomo presenta una parte razionale ed una emotiva (irrazionale). Gli occidentali danno una prevalenza alla razionalità, reprimendo così il proprio io e non ascoltando più i segnali dati dalla propria passione psicologica; ciò porta ad un attenuamento o addirittura all annullamento di una parte importante dell uomo, che è la propria rappresentazione mentale. Con questo pensiero d azione diviene strumento, quindi strumentalizzato, perciò applica una psicologia tecnica, e quindi molto razionale, per raggiungere il proprio fine o scopo. La tecnica, essenza razionale, è così diventata cultura di massa, quindi automatizzata e poco sensibile agli altri aspetti della psiche umana, come la fantasia, l intuizione e gli altri valori culturali: socialmente parlando, assistiamo ad una passività offerta dai vantaggi tecnici. fantasia invenzione creatività immaginazione Fig. 1 Il mondo esterno all individuo è esplorato dall intelligenza mediante i sensi, con lo scopo di cercare di capire le cose ed i fenomeni che lo circondano. Tutto ciò che è capito, è poi fissato nella memoria. Quando serve, il pensiero creativo (fantasia, invenzione e creatività) richiama le informazioni che interessano dalla memoria e permette all immaginazione di vedere la cosa da realizzare successivamente e per mezzo dell azione motoria, nel mondo esterno 14
Prima parte: la mente Il cervello Il cervello è avvolto all esterno dalla corteccia cerebrale, che si piega variamente formando numerose circonvoluzioni e solchi, così che la sua superficie totale è molto più estesa di quello che appare dall esterno (Fig. 1). Al di sotto si trovano altre strutture che funzionano in stretta collaborazione con la corteccia cerebrale, ricevendone comandi, dandone o semplicemente modulandone l attività. Alla base del cervello c è una struttura, l ipotalamo, il quale è coperto a sua volta da altre strutture, tra cui il talamo; inoltre, l ipotalamo è collegato con altre strutture vicine e in particolare con il lobo limbico. Un modo di comunicare tra le diverse parti del cervello, o tra gli organi periferici e il cervello, è quello che si affida a impulsi nervosi che si propagano seguendo le vie delle fibre nervose. Un altro modo di comunicare del sistema nervoso riguarda la produzione di sostanze, gli ormoni, che si propagano seguendo le vie del sangue e raggiungono i recettori di altri organi regolandone l attività nervosa, sia elettrica che umorale. Il regolatore di quest ultimo tipo di comuni- lobo frontale lobo temporale tronco encefalico cazione nervosa è l ipotalamo, che ha a disposizione anche una piccola fabbrica di ormoni: l ipofisi. Il cervello è costituito da due masse apparentemente simmetriche: gli emisferi cerebrali destro e sinistro, i quali presentano delle diversità sia anatomiche che funzionali che ne differenziano i compiti in maniera considerevole. I due emisferi sono collegati tra loro da milioni e milioni di fibre, percorse da segnali nervosi nei due lobo occipitale sensi così da assicurare una funzione unitaria ed armonica del cervello. Sono collegati tra loro da corteccia striata due connessioni principali: il corpo calloso e la commessura anteriore. cervelletto lobo parietale midollo spinale Fig. 1 La corteccia cerebrale, il cervelletto e una piccola parte del tronco encefalico Fig. 2 Visualizzazione di aree cerebrali attivate durante diverse attività dell individuo. Le aree illuminate evidenziate in rosso indicano tre regioni dell emisfero sinistro del cervello attive durante un compito linguistico. La regione posteriore si illumina quando l individuo legge, l area nel centro quando parla e la regione anteriore quando pensa al significato di una parola 20
Seconda parte: l arte La storia dell estetica La ricostruzione storiografica dell estetica va incontro a due questioni di fondo: quella dell oggetto proprio dell estetica e quella della sua nascita. Per quanto riguarda l oggetto dell estetica bisogna tenere presente che verte su tre ambiti diversi tra loro e che sono presenti in alcune epoche ma mancano in altre: quello della bellezza, quello dell arte e quello della sensibilità. Il primo a unire tra loro questi tre ambiti e a dare alla scienza che ne tratta i principi filosofici il nome di estetica è stato Baumgarten. Letteralmente, la parola estetica significa proprio scienza della sensibilità. E proprio da quando è stata introdotta questa parola (estetica) che si pone il problema della nascita dell estetica, e se si possa definire estetica il periodo precedente a quando riceve il suo nome, cioè nell antichità o nel Medioevo. Si ha così una divisione tra estetica antica ed estetica moderna. Questa divisione è comunque data anche dalla diversità di significato che assumono i termini di arte e bellezza: nel mondo classico manca una nozione unitaria di arte, che include da una parte le attività pratiche, le abilità tecniche e dall altra la poesia; manca quindi un concetto che le unisca e indichi che cosa abbiano in comune. Nell estetica antica la bellezza è principalmente una proprietà dell essere stesso, cioè appartiene all oggettività e stabilisce un nesso con la metafisica o l etica. Al contrario, nell estetica moderna la bellezza è un valore che si connette alla nostra esperienza e che quindi pensiamo come un riflesso di una nostra reazione soggettiva. Un terzo elemento, comunque strettamente legato ai primi due, si aggiunge ai problemi posti dall oggetto e dalla nascita dell estetica: la delimitazione del campo dell estetica. Bisogna definire se limitare il campo solo a quanto scritto dai filosofi, o se far posto anche alle idee dei teorici delle singole arti ed ai contributi degli stessi artisti. Se si vuole discutere sul carattere antico o moderno dell estetica non lo si deve fare sulla storia dell estetica, visto che questa è un fatto sicuramente moderno; i primi tentativi di un ordinamento storiografico della disciplina sono cominciati verso la fine del Settecento. Un contributo importante alla storia dell estetica dell Ottocento è stato dato da Schlegel. Questi afferma che gli antichi, dato il carattere della loro filosofia, non hanno affrontato il problema di una dottrina filosofica dell arte in quanto troppo frammentaria, mentre abbondano di trattati sull aspetto meramente tecnico delle arti. Secondo Schleiermacher, è importante la poetica di Aristotele anche se gli è mancato, come a tutti gli antichi, un concetto che potesse unire la poesia alle arti figurative. Dopo Aristotele e fino al Settecento c è stato un vuoto. Verso la metà dell Ottocento, Zimmermann afferma che è con Baumgarten che inizia l estetica moderna anche se poi ne considera Kant il padre. Per Croce, nei primi anni del 1900, la storia dell estetica si fonda sul fatto che fare storia dell estetica significhi ricostruire il processo con il quale si è giunti a fissare la natura intuitivo-espressiva dell arte. Secondo Croce, l estetica basata sul genio, il gusto e l immaginazione, nasce nell Ottocento e il suo vero scopritore è Vico e non Baumgarten. Nel 1924 è Panofsky che nella sua Idea fissa un concetto di bellezza ideale; uno studioso che ha lasciato il segno nella storia dell estetica è Tatarkiewicz tra il 1960 e il 1968. Mentre prima per definire l estetica si partiva da un criterio molto ristretto, con lui il campo è notevolmente allargato: la storia dell estetica deve includere tutte le idee che hanno influenza sui problemi estetici anche se esse compaiono sotto nomi diversi e all interno di altre discipline. 36