II. SERVIZI, RISORSE INFORMALI, DOMANDA ESPRESSA E DOMANDA SODDISFATTA



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II. SERVIZI, RISORSE INFORMALI, DOMANDA ESPRESSA E DOMANDA SODDISFATTA 1. SERVIZI E RISORSE 1.1 L ASSISTENZA TERRITORIALE I servizi che il territorio riminese è in grado di offrire ai diversi target di popolazione con bisogni assistenziali, spaziano dalla cura, all alla riabilitazione. In questi anni, interventi significativi sono stati realizzati rispetto all attività di accoglienza e cura presso strutture residenziali e semi residenziali e in tutta l attività a sostegno della domiciliarità. La riflessione sulla complessità ed eterogeneità dei bisogni dei target impone che le risposte possibili siano articolate e multidimensionali e pertanto l implementazione degli strumenti per l integrazione resta un obiettivo permanente, da perseguire attraverso strategie e politiche interistituzionali (es. Accordi di Programma), progettazione congiunta, équipe di lavoro miste sulla funzione diagnostica ed assistenziale multidimensionale. Anche il lavoro presentato in questa sezione del profilo è frutto della integrazione tra lo sguardo dell osservatorio socio sanitario dell Azienda Usl e quello più prettamente sociale e statistico della Provincia. Per quanto riguarda le strutture e il servizio di domiciliare, le informazioni vengono rilevate attraverso il SIPS - sistema informativo delle politiche sociali, gestito dalla Regione Emilia Romagna in collaborazione con l Amministrazione Provinciale e l ISTAT. Obiettivo di tale rilevazione annuale è l utilizzo dei dati raccolti per la programmazione dei livelli regionali e territoriali, inoltre per l ISTAT si tratta di una rilevazione di interesse pubblico facente parte del Programma Statistico Nazionale. Con l indagine SIPS sono censiti i presidi a carattere socio assistenziale per minori e multiutenza, anziani, disabili, adulti in difficoltà ed immigrati Le informazioni raccolte nell ultima rilevazione disponibile (al 31/12/2006) forniscono dati inerenti l organizzazione, l utenza, il personale gli enti titolari, i gestori ed erogatori delle relative prestazioni assistenziali. 1.2 LE STRUTTURE TERRITORIALI RESIDENZIALI E SEMIRESIDENZIALI Nelle strutture sono ospitate persone che si trovano in stato di bisogno per motivi diversi: anziani e disabili, in prevalenza in condizione di non autosufficienza, minori in difficoltà (anche temporanea) o sprovvisti di tutela, soggetti in condizioni di disagio sociale, vittime di sfruttamento, violenza, ecc. Dal 2000 al 2006 (ultima rilevazione SIPS) il numero di strutture socio-assistenziali presenti è andato crescendo e, dagli originari 101, si è arrivati a quota 119 (+ 17,8%). Le strutture più presenti sono quelle rivolte ad anziani e disabili (57,2%), con prevalenza delle tipologie case di riposo (18) e case protette (16), mentre per i disabili il territorio può vantare la presenza di una vasta gamma di tipologie (7 centri socio riabilitativi residenziali, 5 gruppi appartamenti, 17 centri diurni, 3 centri socio occupazionali). Le strutture per minori sono complessivamente 6 alle quali si aggiungono 25 case famiglia. Sono 4 i centri di accoglienza abitativa per immigrati, tutti nel territorio del comune di Riccione e la casa della carità per persone adulte in stato di bisogno (nel Comune di Rimini). La capacità di accoglienza delle strutture residenziali e semiresidenziali è aumentata dall anno 2000 al 2006 del 26,8% passando da 2.021 a 2.562 posti. Aumenta di conseguenza anche il numero degli utenti accolti nelle strutture, da 1.899 nel 2000 a 2.261 nel 2006 (+ 19,1%). Gli utenti di nazionalità non italiana assistiti nei presidi socio-assistenziali riminesi costituiscono il 5% degli utenti totali, a fronte di una presenza di stranieri del 6,7% rispetto alla popolazione residente complessiva (sempre in riferimento all anno 2006). Escludendo i 91 fruitori dei centri di accoglienza abitativa per immigrati (provenienti tutti dal Senegal), gli altri utenti non italiani sono concentrati maggiormente nelle strutture dell area multiutenza (per lo più casa della carità e comunità madre-bambino). Delle 119 strutture presenti in provincia il 65,5% appartiene a soggetti privati no profit (associazioni di volontariato, associazioni ex artt. 12 e 36 c.c., cooperative sociali, enti religiosi e fondazioni), il 19,3% al pubblico (tra Comuni, Azienda Usl, Aziende Pubbliche di Servizi alla Persona) e il restante 15,1% a privati profit (cooperative e società private). A detenere il maggior numero di strutture sono gli Enti religiosi (con 36 strutture) e le cooperative sociali (30 strutture). Le principali fonti di finanziamento delle strutture residenziali e semiresidenziali sono costituite da entrate derivanti da Enti pubblici (50,9%), dagli assistiti (40%), da altre entrate donazioni, offerte ecc. - (9,1%). 70

Gli ospiti delle strutture pagano interamente la retta nel 40,3% dei casi, pagano una parte della retta per il 26,4%, mentre il 27,7% accede gratuitamente grazie alle sovvenzioni di enti pubblici e il restante 5,6% è totalmente a carico dei presidi. La storica debolezza di questo territorio rispetto all offerta residenziale rivolta all anziano non autosufficiente è da tempo all attenzione istituzionale, tanto che la programmazione provinciale ha previsto da anni la realizzazione di varie strutture, la maggioranza delle quali attivate negli ultimi anni (RSA di Cattolica con 54 posti letto e RSA di Misano A. con 30 posti letto) o negli ultimi mesi (RSA della Unione della Valconca). La concomitanza relativa alla sperimentazione del Fondo Regionale per la Non Autosufficienza, basata sull allineamento dell impegno economico a favore degli anziani nelle diverse realtà territoriali, fornisce a questo territorio un importante opportunità di riequilibrio dell offerta assistenziale alternativa al ricovero ospedaliero. Si ritiene, pertanto, di poter procedere con il convenzionamento, a tempi brevi, dei servizi offerti dal Centro Diurno di Cattolica (15 posti) e dell Unione Valconca (40 posti letto RSA/Casa Protetta e 20 posti di Centro Diurno), e nel medio periodo di quelli offerti dalla struttura di Covignano e dell Istituto Maccolini (Rimini). Si rileva inoltre che un nucleo della struttura di Misano Adriatico è stato destinato a Residenza Psichiatrica di Trattamento Intensivo (20 posti letto): in tal modo si è implementata la rete dei servizi territoriali per persone con disagio psichico, che annovera, accanto al Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura ospedaliero di nuovissima costruzione, la Residenza di Trattamento Protratto collocata a Bellaria, tre Centri Diurni e numerosi Gruppi Appartamento diffusi sul territorio provinciale. Tale rete di servizi, direttamente gestita dai Centri di Salute Mentale distrettuali e integrata dal Privato Sociale convenzionato consente al territorio riminese di ottenere l autosufficienza in materia di sofferenza psichica. Rispetto alla cosiddetta rete Gracer, relativa cioè a pazienti con grave cerebrolesioni è già pienamente attiva la funzione di riabilitazione intensiva con letti dedicati presso gli Istituti di riabilitazione del territorio (Sol et Salus Luce sul mare RSA Sole). 1.3 GLI INTERVENTI A SOSTEGNO DELLA DOMICILIARITÀ 1.3.1 Assistenza domiciliare di base L obiettivo specifico della rete dei servizi per anziani e disabili è favorire il massimo mantenimento dell autonomia individuale, aiutando la persona a rimanere nella propria casa e nel proprio contesto di vita. L domiciliare comprende l insieme combinato di prestazioni di carattere socio-assistenziale e sanitario, erogate al domicilio di anziani e disabili non autosufficienti o a rischio di non autosufficienza sulla base di programmi assistenziali personalizzati e rappresenta una delle azioni perno per il sostegno della domiciliarità. Si tratta di un servizio organizzato sul territorio provinciale dall Ausl di Rimini su delega dei Comuni e dal Comune di Rimini per il proprio territorio. Offre sostanzialmente prestazioni di di base (per la cura della persona e l igiene della casa, attività di accompagnamento e di socializzazione) e può essere coordinato con l Assistenza Domiciliare Integrata. Tutti gli interventi a sostegno della domiciliarità gestiti dall Azienda USL di Rimini sono stati accorpati nel Modulo Organizzativo Assistenza e Sostegno Domiciliare, all interno del Dipartimento delle Cure Primarie, al fine di garantire la massima integrazione fra sociale e sanitario: l Assistenza Domiciliare Infermieristica, del Modulo Medicina Generale e Fiosioterapica nell ambito del Punto Unico delle Cure Domiciliari, il Nucleo Operativo Domiciliare Oncologico, l Assistenza Domiciliare di Base, il Telesoccorso e gli Assegni di cura. L domiciliare rappresenta una delle azioni perno per il sostegno della domiciliarità e registra un aumento del numero di utenti. Confrontando il dato 2007 con quello dell anno precedente, risulta che il numero di utenti è passato dai 994 anziani del 2006 ai 1.005 anziani del 2007. I disabili in domiciliare sono 186 (di cui 121 nel distretto di Rimini, 65 nel distretto di Riccione). Il maggior numero di utenti è costituito dalla classe di età 80-84 anni, in linea con i valori regionali. Sono invece 186 i disabili in domiciliare (di cui 121 nel distretto di Rimini, 65 nel distretto di Riccione). Il totale è di 4.836 TAD 1, con una durata media di 261 giorni. 1 La TAD, intesa come la tipologia di domiciliare, definisce l'episodio di cura ed è caratterizzata da una tipologia di e da un livello di intensità assistenziale attribuitole in precedenza. 71

Fig. 1 Distribuzione degli utenti per classi di età. Anno 2007 Seconda parte Profilo di Comunità domiciliare per classi di età 30 20 RIMINI REGIONE 10 0 0-14 15-29 30-44 45-59 60-64 65-69 70-74 75-79 80-84 85-89 >=90 RIMINI 0,33 0,49 0,49 2,97 2,48 4,03 7,39 15,35 26,49 20,9 18,57 REGIONE 0,48 0,51 1,53 3,75 2,64 4,84 8,3 15,29 24,27 20,04 18,35 L domiciliare nella provincia di Rimini si distribuisce nelle varie fasce di età in maniera lineare e conforme ai valori regionali, con valori leggermente superiori per la fascia di età più anziana (over 80). 1.3.2 Assistenza Domiciliare Integrata E un servizio che fornisce una forma di integrata prevedendo sia prestazioni sanitarie che un sostegno di tipo socio-assitenziale, se necessario. E' una forma di che consente di mantenere a domicilio le persone non autosufficienti, favorendo il recupero delle capacità residue di autonomia e relazione. I destinatari sono i malati di qualsiasi età, cronici, terminali, disabili gravi e gravissimi. Si basa sull'integrazione di figure professionali sanitarie e sociali (medici di famiglia, infermieri, medici specialisti, fisioterapisti, assistenti sociali, assistenti di base e con l'ausilio di volontari) e prevede tre livelli di intensità delle cure fornite in relazione ai bisogni assistenziali del singolo paziente per il quale è elaborato un piano personalizzato e individuato un responsabile del caso. L'attivazione del servizio è richiesta nella maggior parte dei casi dal medico di famiglia o fa parte di un percorso di dimissione protette (da ospedale o struttura residenziale). Nel 2007 il numero di interventi in ADI sono stati 5.194, dove il 61,53% è dedicato all di medicina generale, il 31,57% per l infermieristica e il 6,89% per l sociale. Nel 2007, i soggetti che hanno ricevuto domiciliare integrata 2, compresi nella fascia di età tra i 65 anni e oltre, sono stati 4530. Gli anziani in ADI costituiscono l 8% della popolazione anziana complessiva. 2 Da questo dato sono state escluse le residenze non protette e le prestazioni occasionali presunte, ovvero quelle prestazioni sanitarie e/o socio-assistenziali che prevedono l'intervento del professionista e si concludono con una prestazione, pertanto non necessitano di un piano personalizzato di e le prestazioni infermieristiche aventi un solo accesso da parte dell'infermiere, nessun accesso da parte degli altri operatori e modalità di chiusura diversa dal decesso. 72

Fig. 2 - Distribuzione delle TAD per tipologia di Assistenza Domiciliare (valori assoluti e percentuali). Sono escluse le residenze non protette. Anno 2007, provincia di Rimini. Distribuzione delle TAD per tipologia di sociale; 6,89% specialistica; 0,1% di Mg; 61,53% inferm.; 31,57% 1.3.3 Telesoccorso e Tele Il servizio di Telesoccorso consente all utente, attraverso l utilizzo di un telecomando, di lanciare un segnale di soccorso agli operatori della centrale che saranno in grado di riconoscere la provenienza della chiamata, comprendere il bisogno e attivare la procedura di aiuto più idonea e tempestiva. Il servizio è attivo 24 ore al giorno per tutti i giorni dell anno. Il servizio di Tele garantisce agli utenti un contatto costante con gli operatori della centrale del Telesoccorso, consente di ricevere telefonate programmate di compagnia, rassicurazione, richiamo di memoria, ecc Inoltre l utente può richiedere interventi per partecipare a momenti di socializzazione, accompagnamenti sanitari, consegna farmaci a domicilio, disbrigo pratiche, acquisto di generi alimentari. Gli interventi vengono effettuati in collaborazione con le Associazioni di Volontariato presenti sul territorio provinciale. L attività di Tele può essere suddivisa in due grandi rami: l attività telefonica e l attività di accompagnamento e servizio di segretariato sociale. L attività telefonica viene svolta dalle operatrici di telesoccorso della centrale telefonica; quella diretta all utenza, con accompagnamenti e interventi di vario tipo, viene svolta oltre che da una operatrice del telesoccorso dedicata in parte a questa attività, da un volontario civile e soprattutto dai volontari che operano in convenzione con l Ausl, coordinati dal Modulo Assistenza e Sostegno Domiciliare. Nell anno 2007 il servizio è stato potenziato con una figura di assistente sociale per complessive 12 ore settimanali e dal mese di ottobre è stato incaricato anche un educatore per 20 ore settimanali con la finalità di sostenere il lavoro complessivo della centrale. Le associazioni che attualmente operano in convenzione con l Azienda Usl sono AUSER e LILT. Il numero dei volontari che hanno compiuto servizi per il Modulo Organizzativo è di circa quarantasei per AUSER e di circa diciotto per LILT. Durante l anno hanno preso avvio incontri con le associazioni di volontariato AVULLS e UNITALSI, seriamente interessate a collaborare in convenzione con l Azienda Usl. Il numero di utenti che usufruiscono del servizio del Telesoccorso e della Tele si è consolidato nel distretto di Rimini ed è leggermente incrementato nel distretto di Riccione. 73

Fig. 3 N. utenti del Telesoccorso nella provincia di Rimini, anni 2006-2007 2006 2007 Distretto di Rimini 486 490 Distretto di Riccione 96 98 Totale provincia 582 588 Nel 2007, nella provincia di Rimini sono stati effettuati 3.229 interventi con il contributo dei volontari, così distribuiti: Distretto Rimini Nord Distretto Rimini Sud Volontari civili 278 7 OSS 465 32 Volontari AUSER 1308 678 Volontari LILT 461 0 Totale 2512 717 Inoltre, per quanto riguarda l attività a favore dei pazienti oncologici, oltre al prezioso contributo dei volontari LILT, l Ausl si avvale in particolare per le prestazioni sanitarie, dell Istituto Oncologico Romagnolo (I.O.R.). 1.3.4 Assegno di cura L assegno di cura è un contributo economico finalizzato a sostenere le famiglie che mantengono nel proprio contesto la persona anziana o disabile non autosufficiente; viene concesso sulla base della valutazione dell Unità di valutazione geriatrica (anziani) del Servizio territoriale competente a fronte della disponibilità della famiglia o di un caregiver individuato a collaborare per l attuazione di un programma di personalizzato. L assegno di cura ha assunto sempre più un valore strategico di strumento di politica socio-sanitaria di sostegno al lavoro di cura a domicilio assicurato a persone in condizione di non autosufficienza siano essi anziani, disabili e soggetti con gravissima disabilità acquisita (DGR 2068/2004). Negli indirizzi attuativi della Deliberazione G.R. 509/2007 - Fondo Regionale non Autosufficienza (Delibera G.R. n 1206/2007), sono stati previsti inoltre interventi per favorire l emersione e la regolarizzazione del lavoro di cura delle assistenti familiari, proponendo la sperimentazione, a partire dal mese di novembre 2007, di un contributo mensile di 160,00 per coloro che, già assegnatari dell assegno di cura, utilizzano assistenti familiari con regolare contratto e dichiarano un ISEE estratto del solo anziano beneficiario dell assegno non superiore a 10.000,00. Gli assegni di cura erogati a coloro i quali utilizzano assistenti familiari con regolare contratto, sono stati 94 nel Distretto di Rimini e 33 nel Distretto di Riccione, di questi 61 hanno potuto beneficiare del contributo aggiuntivo. Nell anno 2007, grazie alle ulteriori risorse legate al Fondo Regionale per la Non Autosufficienza, è stato possibile implementare significativamente il numero degli utenti che hanno usufruito dell assegno di cura: si è passati da 861 nel 2006 a 1.105 anziani nel 2007, con un incremento del 28%. A questi utenti si aggiungono quali beneficiari dell assegno 192 tra disabili gravi (150) e gravissimi (42). 74