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INDAGINE TRIMESTRALE SETTORE INDUSTRIA 3 trimestre 2014 Allegato Statistico Unioncamere Lombardia Funzione Informazione economica Novembre 2014

INDICE Tabella 1: Variazioni tendenziali delle principali variabili... 3 Tabella 2: Variazioni congiunturali delle principali variabili... 4 Tabella 3: Indicatori occupazionali... 5 Tabella 4: Variazioni tendenziali per classi dimensionali... 6 Tabella 5: Variazioni tendenziali per settore di attività... 7 Tabella 6: Variazioni tendenziali per destinazione economica dei beni... 8 Grafico 1: Andamento della produzione industriale... 9 Grafico 2: Fatturato totale... 10 Grafico 3: Quota del fatturato estero sul totale.... 11 Grafico 4: Aspettative su domanda interna e estera... 12 Grafico 5: Aspettative su produzione, occupazione.... 13 Note metodologiche:... 14 GLOSSARIO... 15 Grafico 1: Andamento della produzione industriale... 9 Grafico 2: Fatturato totale... 10 Grafico 3: Quota del fatturato estero sul totale.... 11 Grafico 4: Aspettative su domanda interna e estera... 12 Grafico 5: Aspettative su produzione, occupazione.... 13

Tabella 1: Variazioni tendenziali delle principali variabili Dati a parità di giorni lavorativi Anni 2013 2014 Trimestri 3 4 Media annua 1 2 3 Media gen-sett Produzione 0,6 2,4-0,1 2,8 1,5 1,6 1,9 Tasso di utilizzo degli impianti (1) 71,9 72,0 71,8 72,8 72,9 73,6 73,1 Ordini interni (4) 0,9 0,5-1,1 2,5-0,3 0,1 0,8 Ordini esteri (4) 5,3 4,5 2,7 3,7 3,9 1,9 3,2 Periodo di produzione assicurata (2) 60,5 56,5 55,8 56,7 62,6 62,4 60,7 Fatturato totale 2,4 2,9 0,8 3,8 3,3 3,3 3,4 Giacenze prodotti finiti (3) -0,8-3,7 0,0-1,1-2,1-0,2-1,1 Giacenze materiali per la produzione (3) -2,2-1,2-1,6-2,4-0,8-1,0-1,4 Nota: L'aggiunta di una nuova informazione porta ad una stima migliore del modello di correzione per i giorni lavorativi e quindi alla possibile revisione dei dati già pubblicati. (1) Tasso di utilizzo degli impianti nel trimestre (dato destagionalizzato) (2) Numero di giornate - dato destagionalizzato (3) Saldo (punti %) fra indicazioni di eccedenza-scarsità (dato grezzo) (4) Dati a prezzi costanti La produzione industriale conferma il ritmo di crescita tendenziale del secondo trimestre, inferiore a quanto registrato a inizio anno (+1,6 contro il +2,8% del primo trimestre), con un tasso di utilizzo degli impianti fermo intorno al 73%. Anche il fatturato presenta un tasso di crescita costante e pari al +3,3% tendenziale, solo leggermente inferiore al risultato del primo trimestre (+3,8%). Sul versante ordini si registra stazionarietà dal mercato interno (+0,1%), mentre dall estero l incremento rallenta sensibilmente fermandosi al +1,9%. Lo stock di ordini in portafoglio registra una lieve flessione ma rimane vicino ai massimi, oltre le 60 giornate di produzione assicurata. Le scorte di prodotti finiti continuano ad essere giudicate scarse ma il saldo è molto vicino allo zero (-0,2% il saldo), come anche quelle dei materiali per la produzione (-1,0%). 3

Tabella 2: Variazioni congiunturali delle principali variabili Dati destagionalizzati Anni 2013 2014 Trimestri 1 2 3 4 1 2 3 Produzione -0,7 1,2 0,2 0,8 0,4 0,1 0,3 Ordini interni (1) -0,3 0,2 0,7 0,6-0,1-0,6-0,3 Ordini esteri (1) 0,2 1,1 2,2 0,6 0,0 1,0 0,2 Fatturato totale -0,3 1,1 0,6 1,0 0,9 0,7 0,8 Quota fatturato estero (%) 39,5 40,2 39,6 39,4 39,8 39,8 40,2 Prezzi materie prime 0,8 0,5 0,8 0,7 0,6 0,8 0,8 Prezzi prodotti finiti 0,1 0,0 0,1 0,2 0,4 0,2 0,3 (1) Dati a prezzi costanti Nota: L'aggiunta di una nuova informazione porta ad una stima migliore del modello di destagionalizzazione e quindi alla possibile revisione dei dati già pubblicati. La stazionarietà del dato tendenziale viene confermata anche a livello congiunturale, dove tutte le variabili registrano variazioni, quasi tutte positive, ma inferiori al punto percentuale. L incremento registrato dal fatturato è il più intenso (+0,8%), seguito dalla produzione (+0,3%) e dagli ordini esteri (+0,2%). In contrazione ci sono solo gli ordini interni (-0,3%). La quota del fatturato estero guadagna ancora qualche decimo di punto salendo al 40,2%. I prezzi, come le altre variabili, mostrano qualche timido segnale di ripresa con tassi di crescita quasi identici a quelli registrati negli scorsi trimestri: +0,8% per le materie prime e +0,3% per i prodotti finiti. 4

Tabella 3: Indicatori occupazionali Anni Trimestri Tassi % Ricorso alla CIG (%) Ingresso Uscita Saldo Quota aziende Quota sul monte ore 2011 1 1,7 1,5 0,2 19,3 2,4 2 1,7 1,5 0,2 18,8 2,4 3 1,3 1,4-0,1 17,4 1,8 4 1,1 1,6-0,5 20,2 2,7 2012 1 1,3 1,3 0,0 24,6 3,4 2 1,5 1,5 0,0 26,2 2,8 3 1,0 1,7-0,7 23,2 2,2 4 1,0 1,6-0,6 27,2 3,2 2013 1 1,2 1,1 0,1 28,5 3,7 2 1,0 1,4-0,4 26,4 3,1 3 1,0 1,1-0,1 21,6 2,7 4 0,9 1,4-0,5 22,0 2,6 2014 1 1,4 1,4 0,0 19,9 2,3 2 1,4 1,2 0,2 20,0 2,6 3 1,4 2,0-0,6 17,9 1,8 I dati occupazionali di flusso, mostrano una nuova svolta negativa del saldo, dopo il dato nullo del primo trimestre e la lieve ripresa del secondo. Il risultato è dovuto ad un accelerazione del tasso d uscita, mentre il tasso d ingresso è fermo all 1,4% da tre trimestri. Il ricorso alla CIG registra una contrazione sia relativamente alla quota d aziende (17,9%), sia come quota sul monte ore trimestrale (1,8%). 5

Tabella 4: Variazioni tendenziali per classi dimensionali Terzo trimestre 2014 Dati corretti per i giorni lavorativi, salvo diversa indicazione Produzione Tasso Utilizzo degli impianti (1)(5) Fatturato totale Ordini interni (4) Ordini esteri (4) Quota del fatturato estero sul totale (5) Giornate produz. Assicurata (2)(5) Saldo scorte prodott i finiti (3) Totale 1,6 73,6 3,3 0,1 1,9 40,2 62,4-0,2 10-49 addetti 0,2 69,6 1,6-1,7 2,7 24,9 45,2-5,1 50-199 addetti 1,9 75,5 4,4 0,2 1,6 46,3 61,4 4,5 200 addetti e oltre 3,2 75,5 3,8 2,8 0,9 56,5 95,5 8,3 (1) Tasso di utilizzo degli impianti nel trimestre (2) Numero giornate (3) Differenza giudizi di esuberanza e scarsità (4) Dati a prezzi costanti (5) Dati destagionalizzati Lo spaccato dimensionale presenta velocità di crescita differenti per piccole, medie e grandi imprese, determinate sia dalle loro possibilità di sfruttare il buon andamento dei mercati esteri, sia da risultati molto differenti per il mercato interno. Per le imprese di maggiori dimensioni il mercato estero raggiunge quote di fatturato superiore al 56%, ma la domanda estera rallenta decisamente la crescita fermandosi al +0,9%. A questo dato, comunque positivo, si associa una ripresa degli ordini interni (+2,8%) e un sensibile incremento della produzione (+3,2%). Le medie imprese presentano una quota di fatturato estero consistente (46%), ordini esteri in crescita (+1,6%) e ordini interni, seppur di poco, positivi (+0,2%), fattori che portano ad un incremento della produzione dell 1,9%. Le piccole imprese risultano le più sofferenti (solo +0,2% la produzione), a causa di ordini interni che tornano negativi (-1,7%) e di una minor penetrazione dei mercati esteri (25% la quota di fatturato estero) che rende meno rilevante l incremento registrato degli ordini esteri (+2,7%). Le scorte di prodotti finiti sono giudicate scarse solo dalle piccole imprese, mentre medie e grandi dichiarano un esuberanza della giacenze. 6

Tabella 5: Variazioni tendenziali per settore di attività Terzo trimestre 2014 Dati corretti per i giorni lavorativi, salvo diversa indicazione Produzione Tasso Utilizzo degli impianti (1)(5) Fatturato totale Ordini interni (4) Ordini esteri (4) Quota del fatturato estero sul totale (5) Giornate produz. Assicurata (2)(5) Saldo scorte prodotti finiti (3) Totale 1,6 73,6 3,3 0,1 1,9 40,2 62,4-0,2 Siderurgia 7,7 76,9 4,5 1,8-2,5 46,4 62,9 0,0 Min. non metall. -2,9 63,2-8,1-5,2-3,6 13,9 27,5 6,1 Chimica -0,8 72,4 2,3-3,5 7,1 39,5 53,5-7,7 Meccanica 1,5 73,4 4,9 0,9 3,7 44,7 70,2-1,5 Mezzi trasp. 6,5 77,5 3,5 4,8-9,8 66,2 182,8-3,0 Alimentari 0,7 73,7-1,3-0,7 7,9 15,8 32,6 0,0 Tessile 2,5 75,1 3,2 2,0 1,9 27,9 40,8 6,7 Pelli e calzature 8,2 77,2 10,4 8,5 2,0 70,0 77,2 6,7 Abbigliamento 3,1 78,4 4,5 0,6-4,1 56,8 73,2-7,5 Legno e mobilio -0,4 74,4 0,9-2,3-3,1 35,8 40,4 3,8 Carta-stampa 0,0 70,4 2,5-1,2 4,2 15,1 30,1 3,6 Gomma-plastica -1,3 69,9-0,2-3,3-4,4 37,6 35,9-2,0 Industrie varie -0,8 70,3 2,1 2,2 8,8 37,4 42,7 27,8 (1) Tasso di utilizzo degli impianti nel trimestre (2) Numero giornate (3) Differenza giudizi di esuberanza e scarsità (4) Dati a prezzi costanti (5) Dati destagionalizzati Il risultato tendenziale positivo interessa la maggior parte dei settori, ma cresce il numero dei settori con segno negativo, anche se contenuto. Ai minerali non metalliferi (-2,9%) e alla chimica (-0,8%), già negativi a inizio anno, si aggiungono il legno-mobilio (-0,4%), le industrie varie (-0,8%) e la gomma-plastica (-1,3%). I settori con la crescita più intensa sono ancora pelli-calzature (+8,2%), siderurgia (+7,7%) e mezzi di trasporto (+6,5%). Con incrementi superiori al punto percentuale si trovano anche l abbigliamento (+3,1%), il tessile (+2,5%) e la meccanica (+1,5%). Quasi metà dei settori risentono del rallentamento del commercio internazionale registrando variazioni negative degli ordini esteri, dal -9,8% dei mezzi di trasporto al -2,5% della siderurgia. In crescita si segnalano, in particolare, le industrie varie (+8,8%), gli alimentari (+7,9%) e la chimica (+7,1%). 7

Tabella 6: Variazioni tendenziali per destinazione economica dei beni Terzo trimestre 2014 Dati corretti per i giorni lavorativi, salvo diversa indicazione Produzione Tasso Utilizzo degli impianti (1)(5) Fatturato totale Ordini interni (4) Ordini esteri (4) Quota del fatturato estero sul totale (5) Giornate produz. Assicurata (2)(5) Saldo scorte prodotti finiti (3) Totale 1,6 73,6 3,3 0,1 1,9 40,2 62,4-0,2 Beni di consumo 1,9 72,7 1,9 1,2 0,8 37,2 51,5-2,4 Beni intermedi 1,9 76,4 5,4 1,0 2,5 51,1 89,5 2,0 Beni di investimento 1,1 72,6 3,2-0,9 2,8 35,5 47,1 2,8 (1) Tasso di utilizzo degli impianti nel trimestre (2) Numero giornate (3) Differenza giudizi di esuberanza e scarsità (4) Dati a prezzi costanti (5) Dati destagionalizzati Le imprese produttrici di beni di investimento rimangono in coda alla triade della classificazione per destinazioni finali dei beni, con un incremento della produzione dell 1,1%. La ripresa più lenta dei beni di investimento è confermata anche dalle altre variabili: tasso di utilizzo degli impianti e giorni di produzione assicurata; inoltre, relativamente agli ordini, il mercato interno risulta ancora negativo (-0,9%). Positivo il risultato del fatturato, molto vicino al dato medio (+3,2%) Per i beni intermedi (+1,0%) e di consumo finale (+1,2%), gli ordini interni sono positivi con un tasso di crescita non più irrilevante. Per i beni intermedi e di investimento è il mercato estero a presentarsi più dinamico, con incrementi superiori al 2,5%. Il portafoglio ordini è molto favorevole ai beni intermedi (89,5 giornate), seguiti dai beni di consumo finale (51,5) e dai beni di investimento (47,1). Le scorte dei prodotti finiti sono giudicate scarse dalle imprese produttrici di beni di consumo finale (-2,4%), mentre i giudizi di esuberanza prevalgono sia per i beni intermedi (+2,0%) sia per i beni di investimento (+2,8%). 8

var.% congiuntur. var.% tendenziale Indice produzione Grafico 1: Andamento della produzione industriale 115 110 INDICE DELLA PRODUZIONE SETTORE MANIFATTURIERO LOMBARDIA Dati trimestrali - Indice base 2005=100 Indice destagionalizzato 108,3 Indice grezzo 105 100 97,1 95 90 85 80 83,8 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 20 10 0-10 12,6 1,6-20 -30 8 4 0-4 -8-12 -16-19,8-11,5 6,5 0,3 Nota: L'aggiunta di una nuova informazione porta ad una stima migliore del modello di destagionalizzazione e correzione per i giorni lavorativi e quindi alla possibile revisione dei dati già pubblicati. L indice della produzione destagionalizzato, sembra assestarsi su una tendenza lineare di lenta crescita iniziata nel secondo quarto dello scorso anno. Il livello dell indice ha così raggiunto faticosamente quota 97, con il gap dal livello pre-crisi ancora superiore a 10 punti. 9

Grafico 2: Fatturato totale Nota: L'aggiunta di una nuova informazione porta ad una stima migliore del modello di destagionalizzazione e correzione per i giorni lavorativi e quindi alla possibile revisione dei dati già pubblicati. L indice del fatturato, che ha mostrato in passato un andamento molto simile a quello della produzione, se ne sta discostando negli ultimi trimestri con un andamento meno altalenante e tassi di crescita più intensi. Si conferma la svolta positiva di metà 2013, con un nuovo incremento dello 0,8% congiunturale e del 3,3% rispetto allo stesso periodo dell anno precedente, quindi con un assestamento dei ritmi di crescita. Il livello dell indice si attesta a quota 112,6 accorciando le distanze dal massimo pre-crisi (114 registrato a fine 2007). 10

Grafico 3: Quota del fatturato estero sul totale. QUOTA DEL FATTURATO ESTERO SUL TOTALE Dati trimestrali e linea di tendenza 40 40 35 30 31 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 La quota del fatturato estero sul totale mostra una tendenza di fondo crescente che è andata accelerando nell ultimo periodo, indice di una maggior esposizione sui mercati esteri delle imprese lombarde che cercano di compensare così la stagnazione della domanda interna. Sono le grandi (56% la quota del fatturato estero in questo trimestre) e le medie imprese (46%) a sfruttare maggiormente i mercati esteri, mentre le piccole si fermano a una quota del 25%. Tra i settori si segnalano, per le quote maggiori, pelli-calzature (70%), mezzi di trasporto (65%) e abbigliamento (56%), che incrementano la quota nell ultimo trimestre, seguiti con quote superiori al 40% da: siderurgia (46%) e meccanica (45%). All opposto, minerali non metalliferi, alimentari e carta-editoria non raggiungono il 20%. 11

Grafico 4: Aspettative su domanda interna e estera Le aspettative degli imprenditori lombardi relativamente alla domanda interna ed estera mostrano segnali di peggioramento. La dinamica generale negativa, prima limitata ai consumi interni, e che ultimamente sta coinvolgendo anche la dinamica del commercio mondiale influendo sulle esportazioni lombarde, si riflette sulle aspettative degli imprenditori. La domanda estera viene giudicata ancora in crescita dalla maggior parte degli imprenditori, ma il saldo tra ottimisti e pessimisti si riduce rispetto allo scorso trimestre. La domanda interna, che sembrava diretta velocemente verso il punto di svolta, si arresta e riprende il cammino nel quadrante negativo con un incremento nel numero degli imprenditori che prevedono contrazione della domanda interna. 12

Grafico 5: Aspettative su produzione, occupazione. Il generale peggioramento del clima congiunturale si ripercuote anche sulle aspettative della produzione e dell occupazione. Se per l occupazione la vera svolta non è mai arrivata e le aspettative riprendono la marcia nel territorio negativo, per la produzione siamo di fronte ad una nuova svolta negativa dopo quattro trimestri di prevalenza delle aspettative di crescita. E comunque sempre importante rilevare come più dell 80% delle imprese intervistate prevedano per l occupazione la stabilità dei livelli. 13

Note metodologiche: L indagine sulla congiuntura del settore manifatturiero di Unioncamere Lombardia si svolge ogni trimestre su due campioni: aziende industriali 1 e aziende artigiane. Per la selezione delle aziende da intervistare è stata utilizzata la tecnica del campionamento stratificato proporzionale secondo: l attività economica in base alla codifica ATECO 2007, la dimensione d impresa e la provincia di appartenenza. Alcuni degli strati sono stati sovracampionati per garantire una maggiore significatività dei dati disaggregati per classe dimensionale, provincia o settore. Per garantire il raggiungimento della numerosità campionaria fissata è stata estratta casualmente anche una lista di soggetti sostituti. Questo metodo garantisce ogni trimestre la raccolta di 1.500 interviste valide, cioè al netto delle mancate risposte, per l indagine sulle imprese industriali e 1.100 per l indagine sulle imprese artigiane. Le interviste vengono svolte utilizzando la tecnica CATI e CAWI 2 che permettono di rilevare, in tempi alquanto contenuti, più di 20 variabili quantitative e una decina di variabili qualitative. Al fine di ottenere la stima della variazione media delle variabili quantitative, si procede alla ponderazione dei dati in base alla struttura dell occupazione. La struttura dei pesi viene periodicamente aggiornata, così da recepire tempestivamente significative modificazioni nella struttura dell universo. Le informazioni ottenute dall indagine sono disaggregabili per: dimensione d azienda, in tre classi 3 ; secondo l attività economica, in 13 settori 4 ; secondo la destinazione economica dei beni, in tre classi 5 ; secondo il territorio, nelle 12 province lombarde (compresa la nuova provincia di Monza-Brianza). Dalle serie storiche dei dati raccolti, si ricavano numeri indici a base fissa che rappresentano un dato sintetico e quantitativo di facile interpretazione. Inoltre, gli indici degli ordinativi sono depurati dall effetto prezzi e vengono quindi presentati a prezzi costanti per una più chiara lettura degli andamenti. Le serie storiche sono destagionalizzate con la procedura TRAMO-SEATS 6, che è correntemente impiegata dai principali istituti di ricerca nazionali e internazionali (EUROSTAT, ISTAT, ISAE, ecc.). Gli interventi effettuati sulle serie sono: correzione automatica degli outliers (Additive Outliers; Level Shift e Transitory Change); correzione dell effetto Pasqua; correzione degli effetti di calendario dovuti ai giorni lavorativi e agli anni bisestili; correzione degli effetti dovuti alle festività fisse italiane. Le variazioni tendenziali sono corrette per i giorni lavorativi impiegando la procedura TRAMO-SEATS con un regressore doppio che elimina l effetto dei giorni lavorativi e l effetto pasqua e degli anni bisestili. E da notare che la procedura TRAMO-SEATS opera ogni trimestre su tutta la serie storica e non solo sull ultimo dato inserito, con un incremento progressivo della precisione nella stima dei dati passati. Quindi, ad ogni aggiornamento possono verificarsi piccole correzioni dei dati dei trimestri precedenti in base alle nuove informazioni acquisite. Per quantificare i risultati delle variabili qualitative oggetto d indagine 7 si utilizza la tecnica del saldo, tutt oggi molto diffusa e ritenuta la più efficiente. 1 Il campione industria comprende aziende con più di 10 addetti, mentre il campione artigiano comprende imprese con più di 3 addetti. 2 C.A.T.I.: Computer Assisted Telephone Interview. C.A.W.I.: Computer Assisted Web Interview. 3 Da 10 a 49 addetti, da 50 a 199 e oltre i 200. 4 Siderurgia, Minerali non metalliferi, Chimica, Meccanica, Mezzi di trasporto, Alimentare, Tessile, Pelli calzature, Abbigliamento, Legno mobilio, Carta editoria, Gomma plastica e Varie. 5 Beni di consumo finali, beni di investimento e beni di consumo intermedi. 6 TRAMO-SEATS è un metodo model-based in cui l estrazione delle componenti viene effettuata utilizzando un filtro ottimo ricavato dal modello ARIMA che meglio si adatta alla serie di dati. 7 I dati qualitativi riguardano le aspettative degli imprenditori, il livello delle scorte e la capacità produttiva utilizzata. 14

GLOSSARIO Beni di consumo Beni intermedi Beni di investimento Giorni di produzione assicurata Giorni di produzione equivalente Variazione tendenziale Variazione congiunturale Beni impiegati per soddisfare direttamente i bisogni umani. Si possono dividere in: durevoli (produzione di apparecchi per uso domestico, radio e televisori, strumenti ottici e fotografici, orologi, motocicli e biciclette, altri mezzi di trasporto, mobili, gioielli e oreficeria e strumenti musicali); non durevoli (prodotti alimentari, tabacco, articoli in tessuto, altre industrie tessili, vestiario, pelli e calzature, editoria, stampa e supporti registrati, prodotti farmaceutici, detergenti, articoli sportivi, giochi e giocattoli). Beni incorporati nella produzione di altri beni. Beni utilizzati per la produzione di altri beni (macchine, mezzi di trasporto ecc.), destinati ad essere utilizzati per un periodo superiore ad un anno. Numero di giorni di produzione necessari ad evadere gli ordini totali presenti in portafoglio alla fine del trimestre in esame. Numero di giorni di produzione necessari ad evadere gli ordini in portafoglio raccolti nel trimestre in esame. Variazione rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente. Variazione rispetto al trimestre precedente. 15