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2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 SINTESI DEI RISULTATI In questo primo capitolo sono racchiusi gli aspetti principali degli argomenti che verranno trattati nei capitoli successivi, rappresentando soprattutto graficamente quello che in seguito verrà illustrato esclusivamente sotto forma di tabelle. Iniziando con l analizzare le prime iscrizioni di veicoli, appare chiaro come Il numero di prime iscrizioni negli anni 2000-2007 rimane pressoché costante tra 3.000.000 e 3.200.000 (numero indice intorno a 100); dal 2008 i dati sono in costante diminuzione, con un valore per il 2014 di poco meno di 1.700.000 veicoli, in leggera risalita rispetto al 2013 (+5,5%). Il 2004 e il 2007 presentano valori molto alti (circa 3.300.000 veicoli) dovuti, per il 2004, all avvio dello STA tra giugno e luglio; in questo periodo si è verificato un aumento delle formalità PRA per la coincidenza delle registrazioni dei veicoli sia con la nuova procedura sia con la vecchia. Nel 2007 gli ecoincentivi hanno condizionato notevolmente il mercato del nuovo, portando il valore finale al più alto del periodo subito dopo il 2004. La diminuzione degli ultimi anni si deve sicuramente al periodo di recessione economica iniziato con settembre 2008 che ha comportato una drastica diminuzione di immatricolazioni, solo parzialmente limitata nel 2009 dagli incentivi governativi al rinnovo del parco. PRIME ISCRIZIONI DI VEICOLI NUOVI DI FABBRICA (Numeri indice) Grafico 1 120,0 100,0 80,0 60,0 40,0 20,0 0,0 Motoveicoli Autovetture Veicoli trasp.merci Altri veicoli Volendo analizzare le singole categorie di veicoli (vedi tav.ii.2), quella che, percentualmente, ha registrato una diminuzione più contenuta dal 2000 al 2014 è stata quella delle autovetture (-42% circa); all opposto troviamo i motocarri trasporto merci (-83% circa).

Nel dettaglio, per quanto riguarda le autovetture, dopo la netta ripresa che nel corso degli anni 2000 ha coinvolto quelle a gasolio, che hanno rappresentato circa il 58% di tutte le nuove iscrizioni (2006), negli anni 2008 e 2009 queste hanno segnato il passo a favore soprattutto delle autovetture con doppia alimentazione (benzina-gpl, benzina-metano e ibride); queste sono state favorite dagli incentivi alla rottamazione che per questi modelli sono stati molto favorevoli: gli ultimi dati relativi al 2009 ci dicono che hanno rappresentato ben oltre il 20% del mercato del nuovo. Nel 2011 con la fine degli incentivi l alimentazione diesel ha di nuovo guadagnato punti percentuali, proprio a scapito delle vetture a doppia alimentazione. Nel 2014 le autovetture a benzina hanno rappresentato il 30,6%, quelle a gasolio il 55,1% quelle benzina/gpl il 9% e quelle benzina/metano il 5,3%. Nella seconda parte del capitolo II, i dati sono disaggregati per regione e per alcuni comuni. Limitando l analisi alle autovetture (vedi tav.ii.5), la serie storica presenta un andamento decrescente, dovuto al fatto che l anno di partenza, il 2000, è stato un anno di forte sviluppo motoristico e quindi ad oggi i valori si attestano tra il 35 e il 75% del valore iniziale (2.361.075). La regione dove le prime iscrizioni sono diminuite di meno (a parte la Valle d Aosta e il Trentino Alto Adige i cui dati, negli ultimi anni, sono influenzati dalla diversa tassazione riguardante l iscrizione di nuove autovetture) è il Piemonte (-23% circa), all opposto troviamo la Sardegna con una diminuzione del 64% circa. Da notare che nel 2014 è tornato positivo il saldo iscrizioni-radiazioni, che negli ultimi 2 anni era risultato negativo. Dopo una leggera diminuzione della consistenza del parco autovetture relativa agli anni 2012 e 2013, dal 2014 è tornata a crescere anche se in misura modesta.

Interessante risulta anche l andamento della domanda netta di autovetture nelle regioni: nel 2014 le regioni con saldo positivo sono soltanto 6 e hanno registrato un aumento pari a 276.000 unità circa, compensando il saldo negativo di circa 179.000 unità verificatosi nelle rimanenti 14 regioni, provocando un saldo positivo di circa 96.000 unità. Questo ha comportato un aumento della consistenza parco autovetture.

Passando ora alla consistenza del parco veicoli, è necessaria una premessa: l'elaborazione della consistenza del parco veicoli è realizzata in base ai dati PRA, facendo pur sempre notare che potrebbe esserci qualche scostamento tra il cosiddetto circolante teorico (iscritto al P.R.A.) e quello effettivamente vivente su strada. Tale diversità è dovuta ad una serie di fattori tra i quali si può menzionare il fatto che alcuni veicoli, pur essendo in circolazione, non sono iscritti al P.R.A.: si tratta ad esempio dei veicoli iscritti in altri Registri quali quello del Ministero della Difesa (targhe EI) o quello del Ministero degli Esteri (targhe CD) o altri. Oppure vi sono dei veicoli ancora iscritti al PRA che non circolano più ma non sono individuabili. Tuttavia è da ritenere che il numero di tali veicoli non sia tale da modificare sensibilmente le caratteristiche del parco nel suo complesso. Nel definire la consistenza del parco veicolare nel periodo 2000-2014 si è partiti dunque dal numero di veicoli iscritti al P.R.A. al 31/12 di ogni anno ai quali sono stati sottratti: 1. I veicoli radiati, considerando a tal fine la data di presentazione della formalità (dal 2004, inoltre, sono stati eliminati anche i veicoli soggetti a radiazione d ufficio: Art. 96 D. Lgs. 30-04-92 n 285 C.d.S.) 2. Veicoli oggetto di furto o appropriazione indebita per i quali sia stata annotata la perdita di possesso 3. Veicoli confiscati dalla Stato. Analizzando i dati nazionali (vedi tav.iii.1), si può notare che la consistenza del parco veicoli è sempre stata in aumento salvo tre annualità: 2004, 2012 e 2013. Le ultime due sono dovute alla crisi economica che il paese sta vivendo oramai da diversi anni e che in questi anni ha portato ad avere un numero di radiazioni maggiore delle prime iscrizioni al PRA: nell arco dell intero periodo preso in considerazione, comunque, il numero di veicoli in circolazione è aumentato del 21% circa, con un massimo per la categoria dei motocicli (+93% circa) e un minimo per quella dei motocarri (-30% circa); le autovetture sono aumentate del 14% circa. Distinguendo le autovetture secondo la classe euro, la classe più rappresentata è la Euro 4 (33% circa) seguita dalla Euro 3 ed Euro 5 (18% circa).

. Disaggregando territorialmente il dato nazionale, la regione dove si è verificato un incremento maggiore del parco veicolare è il T.A.A. (+ 62% circa); la Valle d Aosta con il Piemonte chiudono la graduatoria con solo il 12% circa di aumento. Limitatamente alle autovetture, ancora il T.A.A. è la regione con un incremento maggiore (+ 63% circa), mentre in fondo alla graduatoria si trova la Liguria con un aumento dell 1% circa (vedi tav.iii.8 e tav.iii.15). Un breve cenno al rapporto autovetture/popolazione (anche in questo caso escludiamo la Valle d Aosta e il Trentino Alto Adige per l alto numero di autovetture intestate a società di noleggio): nel 2014 la regione con il valore dell indice più alto è l Umbria (684 autovetture ogni 1000 abitanti), all opposto si trova la Liguria con un valore di 521 (la media nazionale risulta pari a 610).

Riguardo i comuni con più di 250.000 abitanti (vedi tav.iii.19-20 e tav.iii.21-22), si verifica quanto segue: il comune dove il parco veicolare in complesso è cresciuto maggiormente è Catania (circa 19%); in coda si trova Milano, che diminuisce del 5% circa; per le autovetture, Catania e Verona sono gli unici 2 comuni dove la consistenza nel periodo considerata è in aumento (+3% e +2% rispettivamente); all opposto si trovano Milano e Napoli dove la diminuzione è maggiore (-13% circa). L indicatore autovetture/popolazione ha avuto l esito seguente: Catania ha il valore più alto con un valore pari a 671, in coda si trovano Venezia con 416 autovetture ogni 1000 abitanti e Genova con 456 autovetture ogni 1000 abitanti. E da evidenziare, infine, la tabella III.34 dove è descritta la consistenza del parco veicolare autovetture secondo l età, suddivisa per alimentazione. Analizzando la serie, distintamente per le varie alimentazioni, risulta (come anche il grafico sottostante illustra) che l età mediana nel 2014 (in aumento rispetto al 2013) è pari a: 1) per le autovetture a benzina 12 anni e 10 mesi 2) per le autovetture a gasolio - 8 anni e 3 mesi 3) per le autovetture a benzina/gpl 5 anni e 10 mesi 4) per le autovetture a benzina/metano 5 anni e 11 mesi Per le autovetture nel complesso l età mediana risulta pari a 9 anni e 11 mesi.

Riguardo le radiazioni dei veicoli, intendendo con questo (come indicato anche nella nota informativa) la registrazione al PRA della cessazione dalla circolazione del veicolo, avvenuta per rottamazione, esportazione o altro (ad es.: veicoli abbandonati e rimossi dalle autorità), l anno con il numero maggiore di radiazioni (vedi tav.iv.1), grazie agli ecoincentivi, è stato il 2007 con 2.510.760 unità; segue il 2009 con 2.264.199 veicoli (anch esso un anno con incentivi governativi). Analizzando il fenomeno a livello regionale (la serie storica comprende gli anni 2000, 2005, 2010, 2012, 2013 e 2014) e limitando l analisi alle autovetture (vedi tav.iv.3), tutte le regioni presentano andamento negativo (salvo la Valle d Aosta, dove, per i già citati motivi fiscali, negli ultimi anni è anomalo sia il numero di immatricolazioni e per conseguenza anche quello delle radiazioni); quella che ha diminuito maggiormente il livello di questa formalità PRA nel 2014 rispetto al 2000 è la Liguria (-43% circa); all opposto si trova il Molise (-17% circa). In Italia le radiazioni sono diminuite del 30% circa. La regione che ha radiato nel 2014 il maggior numero di autovetture (rapportando tale dato alla consistenza del parco autovetture al 31/12/2013) è il Friuli V.G. con indice pari a 4,4; all ultimo posto si trova la Calabria con 2,2 autovetture radiate ogni 100 autovetture circolanti. In Italia il valore è pari a 3,5.

Analizzando infine le radiazioni di autovetture secondo la classe Euro (vedi tav.iv.25), il 48% circa di queste rappresentano veicoli con più di 10 anni (euro 0, euro 1 e euro 2); dunque anche nell ultimo anno prosegue lo svecchiamento del parco auto, sebbene quelle che rimangono in circolazione siano circa il 29% circa del totale. Un ultimo dato riguarda le autovetture radiate secondo l anno di prima iscrizione: nel 2014 l età mediana delle autovetture in complesso uscite di circolazione è di 14 anni e 6 mesi; per quelle a benzina è di 16 anni e 2 mesi, per quelle a gasolio di 11 anni e 7 mesi, per le auto con doppia alimentazione benzina- GPL 16 anni e 3 mesi, per quelle benzina-metano 16 anni e 5 mesi. Si può, quindi, ipotizzare che tali valori rappresentino la speranza di vita di ogni autovettura.

Infine qualche considerazione sui trasferimenti di proprietà, intendendo con questo la registrazione al PRA del trasferimento di proprietà di un veicolo, che deve avvenire contestualmente alla sottoscrizione dell atto di vendita. Tutti i dati nelle tavole inserite nel capitolo 5 fanno riferimento ai trasferimenti lordi, intendendo quindi sia i trasferimenti netti sia le minivolture. Queste ultime sono state esaminate solo nelle tavole V.13 - V.15, dove si sono analizzati i trasferimenti totali, quelli netti e le minivolture secondo l anno di prima immatricolazione (V.13) e a livello mensile (V.14-V.15) A livello regionale è necessaria una premessa segnalata nella nota alle relative tavole: fino al 2012 sono tabulati i trasferimenti in partenza dalle varie regioni; dal 2013 si riferiscono ai trasferimenti in arrivo nelle varie regioni. Le serie storiche, infatti, sono state suddivise in due sottoserie: dal 2000 al 2012 e dal 2013 in poi. Limitandosi alle autovetture, tra il 2013 e il 2014, la Sicilia è la regione che ha incrementato il livello di passaggi (+7% circa); all opposto si trova l Umbria (-6% circa). In Italia l incremento è del 2% circa. Interessante risulta il rapporto trasferimenti netti/prime iscrizioni che a livello regionale assume i valori che troviamo nel grafico seguente:

Dalla tavola V.13 si può facilmente conoscere quale sia l età media dei trasferimenti, al netto delle minivolture, in Italia: 11 anni e 5 mesi per le autovetture a benzina, 7 anni e 1 mese per quelle a gasolio, 6 anni e 4 mesi per le autovetture con altre alimentazioni e 8 anni e 6 mesi per le autovetture in totale. Tutti questi valori sono in aumento rispetto al 2013. Infine nella tavola V.16 si analizzano i passaggi di proprietà secondo la regione di partenza e di arrivo relativi al 2014, individuando, quindi, quali siano i flussi migratori riguardanti la compravendita di veicoli: per il 2014 ci sono 15 regioni che presentano saldi negativi (arrivi minori delle partenze) e 5 regioni con saldo positivo: Campania, Lombardia, Piemonte, Toscana e Valle d Aosta. Concludendo questa parte di sintesi, uno sguardo sulle spese di esercizio delle autovetture. Delle sei voci principali che ne compongono il costo totale, tre sono in aumento (considerando il periodo 2000-2014 a prezzi costanti): carburante, parcheggi e autostrade e tassa automobilistica. Le altre 3 sono in diminuzione: premi RCA, ammortamento e manutenzione. Nel 2014 la spesa totale per l utilizzo delle circa 37.000.000 di autovetture circolanti risulta pari a 157 mld di euro, in diminuzione dell 1,7% a prezzi correnti e dell 1,9% a prezzi costanti. Le voci di spesa principale sono l acquisto di auto e l ammortamento del capitale, seguito dalla spesa per carburanti.