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Oggetto: Realizzazione di una piattaforma e delle infrastrutture di servizio per lo svolgimento di operazioni di stoccaggio, trattamento e recupero di rifiuti speciali non pericolosi solidi inerti e di deposito materie secondarie in Comune di Uta (Ca). Proponente Track s.r.l. Procedura di Verifica di assoggettabilità alla VIA. D.Lgs. n. 152/2006. L'Assessore della Difesa dell'ambiente riferisce che la Società Track s.r.l. ha presentato, a gennaio 2015, regolarizzandola a febbraio 2015, l istanza di verifica di assoggettabilità alla valutazione di impatto ambientale relativa all intervento denominato Realizzazione di una piattaforma e delle infrastrutture di servizio per lo svolgimento di operazioni di stoccaggio, trattamento e recupero di rifiuti speciali non pericolosi solidi inerti e di deposito materie secondarie, ubicato nel Comune di Uta (CA), ascrivibile alla categoria di cui all Allegato B1 alla deliberazione della Giunta regionale n. 34/33 del 7 agosto 2012, punto n. 7, lett. w) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9, della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, s.m.i.. La società Track s.r.l. intende procedere alla realizzazione e alla gestione di un impianto per recupero rifiuti speciali non pericolosi inerti tramite operazioni di frantumazione e vagliatura, costituito da una piattaforma di stoccaggio rifiuti e dalle relative infrastrutture a questa correlate. A tal fine dispone, in regime di locazione, di un terreno sito nel comune di Uta in loc. Macchiareddu di superficie pari a 1,38 ettari. L area nella quale dovrà sorgere l impianto di recupero rifiuti della ditta Track s.r.l. è situata all interno del perimetro relativo all agglomerato industriale del Consorzio per l Area di Sviluppo Industriale di Cagliari, in zona urbanistica D2 Industriale per la cui disciplina lo stesso PUC rimanda espressamente alle Norme di Attuazione del Piano Regolatore Territoriale CASIC. Il lotto di terreno è ricompreso all interno della perimetrazione del Sito di Interesse Nazionale Sulcis Iglesiente Guspinese. Le operazioni previste da Track s.r.l. nel centro in progetto sono essenzialmente le seguenti: a. messa in riserva e recupero dei rifiuti in entrata; 1/6

b. stoccaggio dei rifiuti prodotti dalle operazioni di recupero; c. conferimento dei rifiuti a terzi; d. conferimento delle materie prime a terzi. Il centro di recupero sarà suddiviso in aree distinte, funzionali ad ottimizzare la gestione del ciclo di lavorazione e a separare nettamente il materiale in ingresso da quello lavorato. In particolare, verranno individuate le aree di conferimento e stoccaggio del materiale in ingresso, le aree di lavorazione collocate in adiacenza al settore di conferimento, l area deposito lavorati e materie prime seconde; l area amministrativa, i locali tecnici e le piste di transito e collegamento tra i settori dell impianto e l area adibita a stoccaggio e deposito dei rifiuti inidonei e separati prima del trattamento, nonché dei rifiuti derivanti dal processo di lavorazione. Tutti i piazzali saranno dotati di un sistema di convogliamento delle acque meteoriche di dilavamento all impianto di trattamento. L intero perimetro dell area sarà delimitato da una recinzione in rete metallica e da una barriera a verde. Il centro sarà dotato di un allestimento impiantistico capace di trattare a regime complessivamente fino a 280.000 tonnellate annue. Le tipologie di rifiuto che si prevede siano conferite all impianto saranno esclusivamente quelle ricomprese nell allegato 1, sub-allegato 1 al D.M. 5.2.1998. Le attività di recupero di rifiuti che si intendono svolgere sono comprese tra quelle previste per le tipologie - 7.1-7.2-7.3-7.4-7.6-7.31 bis. Il recupero di materia che si intende effettuare è definito con i codici R5 ed R10, oltre che con il codice relativo alla messa in riserva R13. Il Servizio tutela paesaggistica per le Province di Cagliari e Carbonia-Iglesias con la nota prot. n. 12836 del 19.3.2015 ha comunicato che l area in esame, limitatamente alla fascia dei 150 metri dalla relativa sponda o piede dell argine del Rio S Isca de Arcosu risulta soggetta a vincolo paesaggistico, ai sensi dell art. 17 comma 3, lett. h) delle NTA del PPR in quanto puntualmente individuato nella cartografia del PPR stesso. La parte più prossima al corso d acqua risulta destinata ad essere ceduta gratuitamente al CACIP e pertanto priva di opere, che gli impianti risultano ubicati al limite della fascia di vincolo generata dal Rio S Isca de Arcosu, e considerato altresì che l area ricade nell agglomerato industriale del Consorzio per l Area di sviluppo industriale di Cagliari, in zona urbanistica D2, si ritiene che non sussistano particolari criticità di carattere paesaggistico alla realizzazione dell intervento, benché permangano nell area dei residuali caratteri rurali. La Provincia di Cagliari, con la nota prot. n. 25330 del 15.5.2015, ha evidenziato che la documentazione depositata risulta carente relativamente ai seguenti aspetti: 2/6

a) l'impatto acustico e le eventuali opere di mitigazione del rumore prodotto, contestualizzato al sito proposto; b) l'idoneità del sito nei quale gestire i rifiuti, in riferimento alla distanza dei 150 m. dai corsi d'acqua iscritti nell'elenco delle acque pubbliche (RD n.1775/1923) che, secondo i criteri indicati nel Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Speciali adottato con DGER n. 16/22 del 18/04/2012, costituisce un fattore escludente. Successivamente, la medesima Provincia, con nota prot. n. 38594 del 5.8.2015, ad esito dell esame della documentazione integrativa trasmessa volontariamente dal proponente in data 13 luglio 2015, ha comunicato la sussistenza della idoneità del sito e l assenza di criticità sotto il profilo dell impatto acustico. L Assessore, quindi, riferisce che il SAVI (oggi Servizio delle Valutazioni ambientali - SVA), preso atto delle note del Servizio Tutela del paesaggio e della Provincia di Cagliari, considerato che la documentazione depositata risulta sufficiente per consentire la comprensione delle caratteristiche e delle dimensioni del progetto, della tipologia delle opere previste e del contesto territoriale e ambientale di riferimento, nonché dei principali effetti che possono aversi sull'ambiente, propone di non sottoporre alla procedura di VIA l intervento in oggetto, a condizione che siano rispettate le prescrizioni di seguito riportate, le quali dovranno essere recepite nel progetto da sottoporre a autorizzazione: 1. dovranno essere attuate le norme tecniche generali di cui all allegato 5 del D.M. 5 febbraio 1998 e s.m.i.; 2. in conformità a quanto stabilito dal D.M. 5.2.1998, allegato 1, sub allegato 1, le attività di recupero costituite dall utilizzo dei materiali per la formazione di rilevati e sottofondi stradali e per recuperi ambientali dovranno essere subordinate all'esecuzione del test di cessione sul rifiuto tal quale, secondo il metodo in allegato 3 al medesimo decreto. Qualora dalle analisi di caratterizzazione si evidenziasse una non conformità del materiale al riutilizzo, questo dovrà essere avviato a smaltimento nel rispetto della normativa vigente; 3. i cumuli di rifiuti in ingresso e dei materiali ottenuti dal trattamento di vagliatura, con particolare riferimento a quelli a granulometria inferiore, dovranno essere protetti dall azione del vento e dal dilavamento delle acque meteoriche tramite sistemi di copertura anche mobili; 4. la rete di raccolta e l impianto di trattamento acque di prima pioggia dovranno essere dimensionati e gestiti in conformità alle disposizioni di cui alla deliberazione della Giunta regionale n. 69/25 del 10.12.2008 (Disciplina regionale degli scarichi). Lo scarico dei reflui 3/6

dovrà avvenire in conformità con quanto previsto nell allegato 5 alla parte terza del D.Lgs. n. 152/2006. In sede di autorizzazione dovrà essere valutata la possibilità del riutilizzo delle acque meteoriche nei sistemi di irrigazione/nebulizzazione per l abbattimento delle polveri; 5. i rifiuti prodotti durante l esercizio dell impianto dovranno essere raccolti, adeguatamente separati dai materiali destinati al riutilizzo e avviati a smaltimento/recupero. Eventuali rifiuti pericolosi dovranno essere stoccati in idonei contenitori prima dell avvio a smaltimento; 6. al fine di minimizzare la produzione e dispersione di polveri dovranno essere messe in atto le misure di mitigazione previste in progetto e in particolare: i gruppi di frantumazione e vagliatura, presenti nelle aree di lavorazione, dovranno essere dotati di impianto di nebulizzazione per l abbattimento delle polveri; le aree di stoccaggio e di transito dovranno essere dotate di impianto per l inumidimento periodico; il tenore di umidità dovrà essere tale da garantire la minima produzione di polveri anche durante le fasi di movimentazione (carico e scarico); dovrà essere assicurata la pulizia periodica delle aree di lavorazione e di transito, nonché la rimozione di eventuali depositi sulla strada di accesso e sugli innesti alla viabilità stradale principale; dovranno essere stabilite delle rigorose procedure operative che interessino anche gli operatori di ditte esterne che prevedano, nelle fasi di trasporto dei materiali, la copertura dei cassoni degli automezzi e la limitazione della velocità dei mezzi; a partire dall avvio dell attività e con frequenza annuale, così come previsto dal proponente, dovrà essere effettuato il controllo delle emissioni diffuse, determinando la quantità di polveri totali; in particolare gli autocontrolli dovranno essere eseguiti nelle condizioni di lavoro più gravose e in giornate ventilate, posizionando la linea di prelievo a ridosso delle zone con maggiore polverosità (es. cumuli) e lungo il perimetro interno dell impianto, orientando il sistema di campionamento controvento; 7. dovranno essere adottate tutte le dovute precauzioni, compresa la manutenzione periodica delle macchine utilizzate, per evitare fenomeni di inquinamento durante le fasi di gestione dell impianto; 8. al fine di verificare la conformità dei livelli sonori ai limiti di legge, durante gli orari di esercizio dell impianto, dovranno essere effettuati a cura del proponente i controlli strumentali di cui al punto 6, Parte IV, della deliberazione della Giunta regionale n. 62/9 del 14.11.2008. I risultati delle misure dovranno essere trasmessi al Comune di Uta, all ARPAS e alla Provincia di 4/6

Cagliari; 9. dovrà essere realizzata una barriera verde lungo tutto il perimetro della recinzione del lotto con specie a portamento arboreo/arbustivo appartenenti a ecotipi locali, utilizzando esemplari accresciuti di altezza non inferiore a 1,5 metri disposte, ove possibile, su due o più file, garantendo per i primi due anni le necessarie cure colturali e la sostituzione delle fallanze; 10. considerata l insistenza delle aree di progetto nel SIN, preliminarmente alla realizzazione delle opere, dovranno essere espletate le procedure previste nella Parte IV, Titolo V del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i., relative alla bonifica dei siti contaminati; 11. alla dismissione dell impianto si dovrà provvedere al ripristino ambientale dell area previo accertamento di eventuali contaminazioni del suolo/sottosuolo. Tutto ciò premesso, l'assessore della Difesa dell'ambiente, constatato che il Direttore generale ha espresso il parere favorevole di legittimità sulla proposta in esame, propone alla Giunta regionale di far proprio il parere del Servizio delle valutazioni ambientali. La Giunta regionale, condividendo quanto proposto e rappresentato dall'assessore della Difesa dell'ambiente DELIBERA di non sottoporre all ulteriore procedura di valutazione di impatto ambientale l intervento denominato Realizzazione di una piattaforma e delle infrastrutture di servizio per lo svolgimento di operazioni di stoccaggio, trattamento e recupero di rifiuti speciali non pericolosi solidi inerti e di deposito materie secondarie, in Comune di Uta (Ca), proposto dalla Track s.r.l. a condizione che siano recepite nel progetto da sottoporre ad autorizzazione le prescrizioni descritte in premessa, sull osservanza delle quali dovranno vigilare, per quanto di competenza, il Comune di Uta, la Provincia di Cagliari, il Servizio Territoriale dell'ispettorato Ripartimentale del CFVA di Cagliari e l ARPAS; di stabilire che, fermo restando l obbligo di acquisire gli altri eventuali pareri e autorizzazioni previsti dalle norme vigenti, i lavori relativi all intervento in oggetto, la cui data di inizio dovrà essere comunicata al Servizio delle Valutazioni ambientali e agli Enti di controllo, dovranno essere realizzati entro cinque anni dalla pubblicazione della presente deliberazione, salvo proroga concessa su istanza motivata del proponente, pena l attivazione di una nuova procedura. 5/6

Lo SVA provvederà alla comunicazione della presente deliberazione ai soggetti interessati al procedimento, a tutte le Amministrazioni competenti, e alla pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Autonoma della Sardegna (BURAS). Il Direttore Generale Alessandro De Martini Il Presidente Francesco Pigliaru 6/6