LE POTENZIALITÀ DI ECVET NEL CONTESTO ITALIANO Roma 29 aprile 2011 Elisabetta Perulli e.perulli@isfol.it Area Sistemi e Metodologie per l Apprendimento 1
STRATEGIA DI LISBONA A partire dalla comune esigenza di far fronte a problematiche nuove, derivanti da rapidi cambiamenti economici, sociali, tecnologici e dal continuo bisogno di rinnovamento delle competenze dei cittadini-lavoratori, i Paesi europei puntano sullo sviluppo del sistema di istruzione e formazione, per accrescere il livello di competitività dell Europa REALIZZAZIONE DI UNO SPAZIO EUROPEO PER L APPRENDIMENTO PERMANENTE LIFELONG LEARNING Qualsiasi attività di apprendimento avviata in qualsiasi momento della vita volta a migliorare le conoscenze, le capacità e le competenze in una prospettiva personale, sociale, occupazionale. formal non formal informal learning 2
LO SCENARIO EUROPEO DOPO COPENHAGEN 2002 Il 30 novembre 2002 i Ministri dell'istruzione di 31 paesi europei e la Commissione europea hanno adottato la Dichiarazione di Copenaghen sulla promozione di una maggiore cooperazione europea in materia di istruzione e formazione professionale, al fine di sviluppare una "valuta comune" di qualifiche e competenze. Da allora gli Stati membri, i paesi dello SEE, le parti sociali e la Commissione hanno avviato una cooperazione sul piano pratico finalizzata ad una serie di risultati concreti, quali: modalità e strumenti comuni per la trasparenza di competenze e qualifiche (Europass) un codice di riferimento comune per i sistemi di istruzione e formazione basato sui risultati dell apprendimento (EQF) un sistema di trasferimento di crediti per l'istruzione e la formazione professionale (ECVET); principi qualitativi comuni in materia di istruzione e formazione professionale (EQARF); principi comuni per la validazione dell apprendimento non formale e informale servizi di consulenza e di orientamento professionale permanenti 3
La strategia combinata Bologna-Copenhagen Istruzione e formazione professionale VET Processo di Copenhagen 2002 ECVET EUROPASS Istruzione Superiore HE Processo di Bologna 1999 ECTS Certificate Supplement Diploma Supplement 1 2 3 4 EQF 5 6 7 8 4
Trasparenza EUROPASS decisione n. 2241/2004 In Europa gli obiettivi di principio in pochi anni si traducono in iniziative concrete Principi comuni validazione Apprend. formale non formale, informale maggio 2004 Guidelines Cedefop Luglio 2009 EQF Raccomand. 23 aprile 2008 ECVET trasfer. crediti Raccomandazi one 18 Giugno 2009 EQARF Raccomandazio ne per la garanzia della qualità Giugno 2009 5
ECVET e EQF Complementarietà Entrambi basati sui RISULTATI DI APPRENDIMENTO Centrati sul concetto di QUALIFICAZIONE Attenti al riconoscimento dell apprendimento non formale formale Destinati a sostenere la MOBILITA Orientati al principio della TRASPARENZA Differenze EQF è un processo top down prioritariamente affidato alle autorità competenti ECVET è uno strumento di libero accesso e per il quale si favorisce la massima diffusione e sperimentazione 6
7 Transfer process Units Credit points
Il caso MARTIN La soluzione ECVET Martin, un apprendista cuoco, frequenta un centro di formazione (contesto formale di apprendimento) per il conseguimento di una qualifica professionale. Egli ha l occasione di trascorrere alcune settimane in un istituzione partner all estero. Quindi stabilisce, insieme al tutor, un percorso di apprendimento oltre ad un contratto formativo che viene sottoscritto dallo stesso Martin e siglato dai due centri partner della formazione. Durante la mobilità: Martin acquisisce le conoscenze, le abilità e le competenze previste. A conclusione del periodo di mobilità, i risultati dell apprendimento formale che Martin ha acquisito all estero sono valutate dal centro che lo ha accolto. Al suo ritorno, Martin trarrà il massimo profitto dal periodo di mobilità: i risultati saranno riconosciuti perchè essi corrispondono ad una parte delle conoscenze, abilità e competenze della qualifica che egli intende conseguire. Prima della mobilità : Il partenariato tra i due centri di formazione implica che gli esiti di Martin siano valutati dal centro che lo accoglie durante il periodo di mobilità. Al suo ritorno dall esperienza di mobilità, i risultati dell apprendimento che sono stati valutati vengono validati e calcolati per il conseguimento della qualifica. 8
Il processo ECVET Fase 1 : la costituzione dei partenariati Al fine di facilitare l implementazione effettiva dell ECVET, si potrebbero stabilire accordi o protocolli di partenariato tra le Istituzioni che erogano il servizio di istruzione e formazione professionale e/o gli Organi competenti dei vari Stati membri ai rispettivi livelli. Fase 2 : la preparazione della mobilità della persona : il contratto formativo Nel quadro dell apprendimento formale in particolare, potrebbe risultare necessario stabilire per ciascuno un contratto formativo individuale. Fase 3 : l attribuzione dei crediti dell apprendimento alla persona I crediti dell apprendimento sono attribuiti sotto forma di unità (o, eventualmente di parti di unità) e di punti di credito associati, dopo la valutazione dei risultati dell apprendimento. I crediti dell apprendimento sono trascritti in un registro dei risultati Fase 4 : trasferimento, validazione e capitalizzazione dei crediti dell apprendimento 9
In sintesi: ECVET fa viaggiare competenze e apprendimenti da un mondo all altro impacchettati in Unità di valore predefinito. I mondi tra cui viaggiare possono essere: Geografici - Paesi europei diversi (ma quelli extraeuropei?) Contesti formativi sistemi educativi e formativi diversi (scuola, FP, Regioni, Universià) Contesti di apprendimento imprese, settori produttivi DUNQUE QUALI POTENZIALITA PER IL NOSTRO PAESE? 10
Sistema Educativo e Formativo Italiano 2011 Una parte dell offerta formativa è regionale o locale e (anche se si sono lavori in corso) difficile da leggere per intero fuori dai confini regionali L apprendistato in alcune realtà fatica a decollare per mancanza di collegamento con il sistema di qualificazione formale. La formazione continua fatica a diffondersi e ad avere un riconoscimento formale. Ci sono consistenti spostamenti per studio e per lavoro (per scelta o per necessità) da e per l Italia. In periodi di crisi come questo si moltiplicano per i giovani esperienze di volontariato, tirocini e stage che non hanno impatto sul curriculum formale. Università apprendistato Formazione Superiore non accademica (ITS-IFTS) Master/Specializzaizone Laurea Specialistica Laurea: 3 anni Formazione professionale post qualifica Qualifica o Diploma Professionale Formazione Professionale 3/4 anni Regioni Diploma Scuola Superiore 5 anni Istruzione Istruzione Licei Professionale Tecnica Stato Nazionale 11
ECVET per le persone COMPRENDERE I FABBISOGNI CONNESSI AD UN SISTEMA DI CREDITI Il sistema ECVET prevede la possibilità di capitalizzare e spendere le competenze comunque maturate dall'individuo nei suoi percorsi di formazione, carriera e vita. Ma sembra oggi necessario fare un passo avanti e cercare di comprendere come veicolare queste potenziali opportunità verso i cittadini e in risposta ai loro reali fabbisogni Cui prodest? Domande chiave: A quali fabbisogni sociali/problemi un sistema di crediti poterebbe rispondere nel nostro Paese? Quali categorie/popolazioni di utenti potrebbero maggiormente beneficiarne? Come possiamo interpretare e codificare i bisogni sociali di mobilità degli individui intesi in senso ampio ovvero mobilità geografica, di carriera, di ambiente di apprendimento? In quali luoghi si concentra la potenziale domanda di riconoscimento delle competenze come credito? 12
ECVET per gli operatori del sistema educativo e formativo ALLESTIRE SERVIZI E PROCESSI DI RICONOSCIMENTO DEI CREDITI TRAMITE PARTENARIATI La proposta ECVET contiene come parte integrante un processo articolato in fasi che va dalla costituzione del partenariato al rilascio effettivo del credito. In questo processo proprio il partenariato è visto come strumento necessario alla progressiva implementazione e diffusione del sistema in una logica di rete. Per questo le soluzione ECVET non prevede solo l applicazione di una tecnologia ma anche requisiti di sistema di tipo culturale e organizzativo per gli operatori. Domande chiave: Quali sono le condizioni organizzative e di sistema che sono oggi necessarie per rendere praticabile il processo ECVET in Italia? Quali le agenzie che sul territorio potrebbero farsi carico di coordinare o governare tale processo? Quali e quante sono oggi in Italia le esperienze e le pratiche stabili di partenariato per il riconoscimento dei crediti? 13
ECVET per le imprese e il territorio RENDERE CONVENIENTI LE PRATICHE DI RICONOSCIMENTO E TRASFERIMENTO DELLE COMPETENZE ECVET si propone anche come sistema di trasferimento dell apprendimento acquisito in contesti informali e quindi anche di lavoro, attraverso una pratica negoziale su contenuti dell attività e risultati dell apprendimento. Da questo punto di vista è assolutamente necessario coinvolgere gli attori dei sistemi produttivi direttamente e tramite le rappresentanze di categorie e settori. Domande chiave: Quali possono essere i canali migliori per promuovere una partecipazione attiva del mondo produttivo a ECVET? Attraverso quali sistemi il processo ECVET può essere reso economico e sostenibile? Le imprese potrebbero beneficiare di una pratica di condivisione dei linguaggi per essere meglio consapevoli dei propri processi di apprendimento organizzativo? 14
E più in generale.cosa potrebbero diventare per noi in Italia queste politiche? Un possibile traino per un reale ammodernamento e riqualificazione del sistema italiano di istruzione formazione? Si parla molto di strategie europee per il lifelong learning e molti vi ripongono aspettative per l ammodernamento e la riqualificazione dei sistemi italiani di istruzione e formazione e l auspicio di un sistema unitario. E una strada percorribile? Quali problemi di governance nel nostro Paese? Affinché queste strategie possano essere recepite in maniera efficace di quale struttura di governance dovrebbe dotarsi il nostro Paese? Discorsi da circoli culturali o c è già un link con il territorio? Qual è il grado di conoscenza delle strategie e degli strumenti europei per il lifelong learning presso le istituzioni scolastiche/ formative che operano sul territorio del nostro Paese? 15
Grazie per l attenzione e a presto Maggiori info nel Volume Isfol del 2009, VERSO L EUROPEAN QUALIFICATION FRAMEWORK Il sistema europeo dell apprendimento: trasparenza, mobilità riconoscimento delle qualifiche e delle competenze. e.perulli@isfol.it 16