Caccia alla piuma DRIVE con il 410 La linea dei cacciatori in attesa dei fagiani e più in piccolo, foto di gruppo dopo il secondo drive 68
La prima battuta all inglese (drive) con il piccolo 410, svoltasi a la Centuriona di Gavi, ha registrato un sostanziale pareggio nella sfida virtuale con il tradizionale calibro 12. Primo evento del genere in Italia, organizzato a scopi benefici si è avvalso delle prestigiose doppiette 410 Fausti ed è stato un modo di applicare l etica sportiva del piccolo calibro a una disciplina di caccia ancora poco conosciuta nel mondo venatorio italiano. Il drive è tipica tradizione inglese, ma vale la pena di vedere come viene ben applicato anche sui nostri terreni collinari Testo e foto di Riccardo Camusso 69
Drive con il 410 Come funziona una battutta all inglese Dieci cacciatori, con 10 fucili gemelli, si sono cimentati nel primo Drive italiano con il 410. Il ricavato è andato a una comunità di bambini della Namibia Non si vuole imitare gli inglesi. E neppure rubare le loro migliori tradizioni venatorie. Con le battute all inglese (o Drive) s intende solamente applicare al territorio italiano un sistema di caccia che si propone - innanzitutto di esaltare le capacità di tiro di cacciatori e fucili. Vedremo bene come, in seguito. Questo, dunque, è il vero significato del Drive. Poco importa oltre le statistiche finali delle battute il numero di prede abbattute; assai più importante è il confronto (positivo) fra diversi calibri, i riflessi e la prontezza di tiro. Generalmente, considerando le difficoltà di un tiro veloce e all imbracciata - sempre e soltanto al volo - si spara con il cal.12. Il 23 ottobre scorso, per la prima volta in Italia, è stata, però, lanciata un interessante sfida con il piccolo 410: il primo Drive italiano con il 410 si è svolto a La Centuriona di Gavi (Al), l azienda che è sicuramente la più specializzata in battute all inglese. Lanciata da Carlo Rizzini e Giorgio Paraporti (titolare della G&G) la sfida, patrocinata dalla Fausti e dalla Fiocchi, consisteva nel valutare le differenze e i vantaggi/svantaggi - in questo particolare metodo di caccia - del 410 rispetto al tradizionale cal. 12. Lo splendido territorio collinare de La Centuriona, popolato da fagiani, lepri, starne, rosse, caprioli, daini e cinghiali, si è ampiamente dimostrato ideale alle esigenze del Drive, alternando radure e prati d erba medica a bosco molto fitto; tutto sempre con la tipica, leggera pendenza delle colline italiane. Hanno onorato questo appuntamento, Dieci cacciatori esperti, rigorosamente dotati di fucili (gemelli) in calibro 410, messi a disposizione della manifestazione dalle Sorelle Fausti, e cartucce della Fiocchi. Il ricavato di questa straordinaria giornata di caccia è stato devoluto all associazione Ketuko Trust (www.ketuko.org) che si occupa di volontariato in Namibia, attraverso gli amici Nadia e Rolando Meneguzzo che hanno offerto la possibilità di aiutare una comunità di bambini nel nord della Namibia. Nella cronaca di questa bella giornata, fredda ma soleggiata, vale la pena non valutare soltanto le prestazioni di cacciatori e fucili, ma descrivere anche come si svolge e come viene organizzato un Drive, metodo 70
Nella pagina precedente, Barbara Fausti e una splendida doppietta 410; accanto, Carlo Rizzini in azione su un fagiano impegnativo di caccia ancora poco conosciuto in Italia. In questa occasione, i selvatici sono stati i fagiani, rigorosamente tirati al volo. La linea del Drive L organizzazione e la sinergia fra battitori e cacciatori è fondamentale in un Drive; i primi spingono i fagiani verso i secondi, appostati in una linea di tiro. Praticamente, come si fa in una battuta ai cinghiali. I dieci cacciatori, dunque, si posizionano in precisi punti di una radura (sorteggiati e contrassegnati da paletti numerati, distanti una cinquantina di metri uno dall altro); in genere, questa linea di tiro occupa la fascia più alta del prato, dove la radura lascia il posto a un bosco molto fitto. La pendenza del prato e l altezza delle piante del bosco determina il grado di difficoltà del drive, nel senso che maggiore sia la pendenza e/o l altezza delle piante, maggiore sarà l altezza di volo dei fagiani. Nella battuta a La Centuriona, per esempio, sono stati organizzati, nell arco di una mattinata, quattro differenti Drive. I primi due relativamente facili : la linea dei cacciatori era situata sulla fascia alta di prati con poca pendenza, praticamente a ridosso di due boschi di medio fusto: perciò i fagiani volavano, veloci, a circa 35/40 metri dai fucili. Nel terzo e, soprattutto, nel quarto drive, l impegno richiesto è stato di gran lunga maggiore: la linea dei cacciatori era stata organizzata su zone a buona pendenza e al fondo di un canalone piuttosto scosceso; in questa situazione, la distanza fra la punta degli alberi al di sopra dei quali volavano i fagiani non era mai inferiore ai 40/50 metri. Il carichino passa il fucile carico al cacciatore LE ORIGINI DEL DRIVE La battuta inglese di caccia à un antica tradizione delle nobiltà britannica, conosciuta anche come English Drive. Si tratta, in sintesi, di una pratica di caccia durante la quale la selvaggina viene spinta (driven) dai battitori nella direzione dei cacciatori, allineati sulla linea di tiro in precise postazioni assegnate, assistiti da un segretario per il caricamento dei fucili. Quando i cacciatori prendono posizione, i battitori (beaters) si muovono nelle aree coperte dalla vegetazione, muovendo bastoni o bandierine per stanare la selvaggina da piuma. Le battute (drives) si aprono tradizionalmente in Inghilterra il 12 Agosto alle grouse; questo giorno di apertura viene anche chiamato Glorious Twelfth. C è, infine, una tipica valenza femminile. In origine, cioè, i drive erano destinati al sesso debole, visto si riteneva che il trasporto dei fucili e delle cartucce, l assistenza ai tiri, lo scovare i selvatici dalla boscaglia, bagnarsi i piedi e camminare nello sporco e tutte le altre fatiche della caccia non potevano essere svolte dalle donne, bensì dal personale delle Riserve; alle donne, solo il compito di sparare. 71
Drive con il 410 Cal. 410 contro il 12: vinca il migliore! Nella sfida a La Centuriona fra cal.12 e 410, queste diverse situazioni logistiche sono subito apparse discriminanti, anche se mediate dall abilità di tiro dei partecipanti: un conto è tirare un fagiano in volo veloce e alto a una trentina di metri dalla postazione; ben diverso l anticipo da dare su un fagiano ad ali tese che passa ad una cinquantina di metri (e più) sopra la testa. L anticipo, da modulare sulla situazione specifica, è il vero segreto di un Drive. Proseguendo nella descrizione circa la preparazione del drive, ogni cacciatore è assistito da un carichino, cioè da un aiutante che provvede a caricare il più velocemente possibile il fucile gemello. Durante l azione, dopo aver sparato i due colpi a disposizione, il cacciatore passa velocemente il fucile scarico al carichino che provvede a dare il fucile gemello carico- al cacciatore, pronto per un nuovo tiro. Naturalmente, i due fucili hanno le stesse caratteristiche, le stesse Giorgio Paraporti conduce al recupero i suoi possenti labrador In un Drive, ogni cacciatore è assistito da un carichino che gli passa il fucile gemello, carico, per non perdere tempo prezioso e per permettere alle canne di raffreddarsi strozzature, pieghe e lunghezza canne: gemelli di nome e di fatto; si deve cioè fare in modo che il cacciatore alterni alla spalla due fucili assolutamente uguali, in tutto. Ai cacciatori nostrani, può apparire eccessivo il fatto di dover sparare così velocemente, tanto da non dare al tiratore neppure il tempo di ricaricare personalmente. Ma, fin dall inizio del Drive, tutto diventa chiaro: un secondo dopo aver tirato a un fagiano, ne appare subito un altro, sopra gli alberi, e un altro ancora : se, in questo frangente, il cacciatore sta ricaricando il fucile, sfuma l occasione di un nuovo tiro. E così via, senza contare che le canne di queste preziose armi devono avere il tempo di raffreddarsi. Per queste, ed altre ragioni, la funzione del carichino è fondamentale in un drive. Fino all ultimo fagiano, spinto dai battitori verso la linea dei cacciatori. I tiratori più veloci usano le prime due cartucce per i fagiani che arrivano di punta; le altre due, pronte nel gemello, per i fagiani da dietro, che cioè sono appena passati. Quando tutti i cacciatori sono pronti, piazzati e fermi -, il capocaccia dà il segnale di inizio battuta: la parola passa così ai battitori. 72
I battitori Sono quelli che svolgono il lavoro più duro e oscuro del Drive. Al segnale del corno, con cani, bastoni e voci si muovono in linea, nascosti agli occhi dei cacciatori dal bosco interposto. Il loro compito (per nulla facile) è quello non solo di spingere i fagiani verso la linea dei cacciatori, ma di convogliarli nel modo più preciso possibile verso i fucili, pronti (la linea di cacciatori difficilmente supera i 300 metri). Non è cosa facile, e a La Centuriona abbiamo assistito a una perfetta sinergia fra battitori e cacciatori: pur senza bisogno di bandiere (come usano gli sbandieratori nei drive inglesi), hanno saputo non far disperdere neppure un fagiano. E stato subito chiaro che i battitori ci sanno fare davvero e sono organizzati in modo esemplare, con grande esperienza in questo genere di caccia. Il loro lavoro è talmente oscuro e preciso che non ci è stato possibile conoscerne il numero esatto: ne abbiamo contati una quindicina, ma forse sono stati di più, considerando che in una mattinata sono stati svolti quattro drive in quattro zone diverse, e non tutte facili. In ogni modo, poco dopo che i battitori hanno iniziato il loro lavoro, i fagiani si dirigono verso il bosco che li separa dai cacciatori. Qui giunti, come diretti da una sapiente regìa, iniziano a prendere il volo, ma mai tutti insieme, come una brigata di starne.proprio questa è la cosa più straordinaria dei drive a La Centuriona: i fagiani non volano tutti insieme verso la linea dei cacciatori, ma si susseguono uno dietro l altro, con Carlo Rizzini in azione negli impegnativi tiri del quarto drive; in basso, Barbara Fausti con un bel fagiano de La Centuriona pochissime pause. I tiratori (e i carichini ) più veloci lo sanno. Più volte, in ognuno dei quattro Drive, dopo un abbattimento di prima o seconda canna, alcuni tiratori hanno avuto il tempo di girarsi, imbracciare la doppietta gemella fresca offerta dal carichino, e tirare al fagiano successivo, ormai oltre la testa del cacciatore. 73
Drive con il 410 Bilanci a canne ancora fumanti Il tiro più frequente è, chiaramente, il colpo del Re : fagiano a perpendicolo sopra la testa, schiena del tiratore arcuata e grande anticipo ( talora insufficiente). Nei minuti finali di ogni drive, i battitori, ormai a un centinaio di metri dalla linea, fanno sentire più forte la propria voce: gli ultimi fagiani si involano ed anche in questi momenti la sicurezza è ampiamente garantita: non si spara mai a terra e le rosate sono sempre rigorosamente - contro cielo. Poco dopo, il capocaccia da il segnale di fine battuta: i fucili vengono scaricati e la parola passa ai cani da riporto (labrador, golden e springer ). Anche i cani, bravissimi e ben condotti, visti in azione a La Centuriona meritano una citazione: durante gli spari non si muovono, ma segnano con gli occhi e memorizzano i punti dove ogni fagiano è caduto; al segnale, quindi, si buttano al riporto ed è ben difficile che un fagiano non venga correttamente recuperato. Il riporto è parte integrante, e non secondaria, di un drive. Tutti i numeri del Drive 410 Attraverso le statistiche e le valutazioni del Drive con il 410 non è difficile comprendere le potenzialità di questo tipo di caccia e di tutte le sue componenti: terre- Ai cani spetta il compito di riportare correttamente i fagiani abbattuti 74
Accanto: da sinistra: Rizzini, Fiocchi e Fausti, i promotori di questa manifestazione; nello sfondo, Barbara Fausti al tiro no, logistica, cacciatori, battitori, cani e, soprattutto, il capocaccia. Quando tutti questi elementi si avvalgono della professionalità ed esperienza messa in mostra a La Centuriona, il risultato è garantito. Dunque in questo drive (articolato su quattro manches a differenti livelli di difficoltà) hanno partecipato: dieci fucili (doppiette) gemelli e dieci carichini; una quindicina di battitori, sei ottimi cani da recupero (quattro labrador, un golden retriever e uno springer); un esperto capocaccia e coordinatore (Giorgio Paraporti), il noto testimonial del 410 Carlo Rizzini e il personale de La Centuriona. I fucili 410, gemelli, sono stati messi a disposizione dalle Sorelle Fausti. Sono state sparate, in totale, circa 2.230 cartucce della Fiocchi. I risultati sono stati 440 fagiani abbattuti e recuperati. In chiave di sfida (virtuale) fra il 410 e il cal. 12, occorre dire che, in un drive, oltre agli elementi che abbiamo citato, la cosa importante è come ripete Rizzini Ai battitori spetta il compito più duro e faticoso: spingere e convogliare, con bastoni e voci, i fagiani verso la linea dei cacciatori in attesa tirare dentro e che i fagiani cadano morti stecchiti, cioè non soltanto feriti. In questa chiave di lettura, il 410, pur con la sua piccola rosata e i pochi grammi di piombo, si è dimostrato alla pari con il calibro 12. Un sostanziale pareggio che in una disciplina come il Drive equivale a un successo da attribuire al calibro minore, solo apparentemente penalizzato. Certamente il cal.12 offre più piombo e una rosata più ampia, ma se il cacciatore possiede una buona mira, il 410 risolve il tiro con la stessa efficacia. E con un brandeggio facilitato dalla leggerezza dell arma. 75