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27 febbraio 2014 INEA (sala Serpieri, via nomentana 41, Roma) La cooperazione nella regolamentazione comunitaria Slide a cura di: Catia Zumpano, Annalisa Del Prete - INEA 1

27 febbraio 2014 2 COOPERAZIONE LEADER NELLE POLITICHE COMUNITARIE Cooperazione Territoriale MISSION (art. 174 del Trattato Europeo) Strumento per rafforzare la coesione territoriale VALORE AGGIUNTO Obiettivi e risultati sono il frutto di processi relazionali di gruppi appartenenti a territori diversi (Partenariato) REQUISITI BASE (per chi la fa e chi la gestisce!) «APPROCCIO ALLA COOPERAZIONE» Volontà di superare comportamenti utilitaristici, andando oltre le singole competenze Condivisione delle responsabilità, facendosi anche carico dei rischi correlati Capacità di incontro/confronto per individuare in modo congiunto le soluzioni ottimali alle tematiche poste Assunzione di regole e procedure organizzative consoni alla complessità delle decisioni Attivazione di strutture e risorse umane dedicate, da sostenere e consolidare nel tempo Flussi finanziari certi e commisurati alla posta in gioco. Cooperazione Leader No strumento a sé, ma un mezzo per consolidare percorsi di sviluppo locale No modello «sommatoria progetti» ma «azione di sistema» Maggiore capacità (flessibilità) nel cogliere i fabbisogni locali, nel capitalizzare i saperi locali Opportunità di intervenire su un raggio di azione più ampio Coinvolgimento di scale territoriali differenziate: locale, infra-regionale, interterritoriale, transnazionale Assegnazione diretta delle risorse finanziarie ai singoli partner Partecipazione «attiva» di differenti Autorità di Gestione nell approvazione dei progetti Copertura delle spese «pre-progettuali» Presenza di un «sistema rete»

26-27 27 febbraio 2014 2014 COOPERAZIONE LEADER NELLE POLITICHE COMUNITARIE Co-operando fra aree rurali: i progetti Leader ed extra-leader dei Gruppi di Azione Locale italiani Finalità dello studio: fornire un quadro esaustivo sull esperienza che i GAL hanno maturato, nel corso delle diverse programmazioni dei fondi comunitari, nell ambito della cooperazione territoriale Obiettivi: - Quantificare il fenomeno: quanti progetti, di che tipologia, su che programmi, quali i temi - Misurare il posizionamento dei GAL in relazione allo strumento di cooperazione - Approfondimento, tramite studio di casi, dell esperienza cooperazione dei GAL GAL esaminati: 206 Progetti: 331 (Leader 236 Extra-Leader 95) PROGRAMMI 3 Equal Interreg IV 11% 25% Interreg III A 31% Interreg III B 6% Programma Quadro Ricerca 2% Interreg III C 9% Altri programmi 6% Programmi regionali 8% TACIS 2000-2006 2%

27 febbraio 2014 Tematiche dei progetti di cooperazione Leader ed extra-leader Tematica Sottotematica Prodotti locali Percentuali Leader II Leader+ Totale Promozione prodotti tipici 34,6 18,6 25,8 Informazione e sensibilizzazione 0,0 0,8 0,4 Totale Prodotti locali 34,6 19,4 26,3 Attività culturali 0,0 3,1 1,7 Coesione sociale 0,9 3,1 2,1 Fonti energia rinnovabili 0,0 0,8 0,4 Gestione del Qualità della territorio 0,0 0,8 0,4 vita Recupero patrimonio ambientale 5,6 9,3 7,6 Recupero patrimonio storico e culturale 10,3 9,3 9,7 Servizi 13,1 14,7 14,0 Totale Qualità della vita 29,9 41,1 36,0 Itinerari 5,6 7,0 6,4 Turismo Promozione turistica 29,9 32,6 31,4 Totale Turismo 35,5 39,5 37,7 Tematica Sottotematica Percentuali Prodotti locali Qualità della vita Promozione prodotti tipici 9,5 Informazione e sensibilizzazione 4,2 Totale Prodotti locali 13,7 Attività culturali 2,1 Coesione sociale 15,8 Fonti energia rinnovabili 1,1 Gestione del territorio 1,1 Recupero patrimonio ambientale Recupero patrimonio storico e culturale 12,6 Servizi 27,4 Totale Qualità della vita 64,2 Itinerari 6,3 Turismo Promozione turistica 15,8 4,2 Totale Turismo 22,1 4

27 Roma febbraio 22 maggio 2014 2013, INEA Indice di cooperazione per ripartizione territoriale Ripartizione Territoriale NORD- OCCIDENTALE* Media di Indicatore di progettazione Media di Indicatore qualità Media di Indicatore di coinvolgimento Media di Valore Indice di cooperazione 0,053 0,370 0,169 0,235 NORD-ORIENTALE** 0,133 0,376 0,226 0,328 CENTRALE*** 0,120 0,411 0,186 0,322 MERIDIONALE**** 0,091 0,301 0,205 0,253 INSULARE 0,049 0,302 0,245 0,219 Indicatore di progettazione- Tale parametrizzazione tiene conto del numero di progetti in cui sono coinvolti i GAL presi in esame. Indicatore di qualità: i) la funzione svolta dai GAL in qualità di soggetto capofila; ii) la partecipazione a programmi transnazionali; iii) la partecipazione a programmi extra-leader. ITALIA 0,092 0,343 0,205 0,270 *: Piemonte, Valle D'Aosta, Liguria, Lombardia **: Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna ***: Marche, Toscana, Umbria, Lazio ****: Campania, Abbruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria Indicatore di coinvolgimento: Determinato sulla base del numero medio di partner coinvolti nei progetti, assegnando un peso maggiore alla presenza di soggetti stranieri. 5

27 Roma febbraio 22 maggio 2014 2013, INEA I principali risultati dei Gal con la cooperazione territoriale Di natura istituzionale: reti relazionali finalizzate alla condivisione di informazioni ed esperienze, alla promozione di nuovi progetti di cooperazione, attraverso lo sviluppo di strategie di intervento comuni. Rafforzamento ambiti tematici dei progetti Rafforzamento identità locale Competitività della produzione locale Di natura sociale: rapporti di collaborazione, scambi culturali e di esperienze; iniziative congiunte per l inserimento di categorie svantaggiate della popolazione; utilizzo di nuove tecnologie di comunicazione Di natura gestionale: acquisizione delle competenze; connesse all organizzazione e amministrazione della struttura operativa del GAL (come ad esempio l acquisizione di tecniche di project management); gestione del ciclo di vita di un progetto europeo; capacità di individuare modalità organizzative e gestionali per offrire specifici servizi a supporto sia del mondo imprenditoriale che sociale e istituzionale Di natura economica: nuove opportunità di lavoro/formazione - l inserimento lavorativo di particolari categorie di soggetti (come ad esempio le donne e i giovani) - attività formative in settori cruciali per l economia locale (es. artigianato, turismo, ristorazione) creazione/ rafforzamento delle imprese locali. - servizi di accompagnamento per l avvio di nuove attività produttive - internazionalizzazione dell azienda - l miglioramento della qualità dei sistemi produttivi locali (flusso di informazioni, competenze e capacità imprenditoriali) 6

27 Roma febbraio 22 maggio 2014 2013, INEA I GAL e la cooperazione territoriale Le principali criticità Le lezioni apprese Fattori endogeni: Partnership Metodologia, barriere linguistiche e differenze culturali Distanza fisica tra gli attori coinvolti Adesioni con motivazioni differenziate Bassa capacità di coordinamento del capofila costruzione, gestione e controllo del progetto Differenza nei livelli di competenza amministrativa e del grado di coinvolgimento dei partner Non equa ripartizione dei compiti Approccio troppo tecnicistico, avulso dallo spirito di cooperazione Fattori esogeni contesto in cui opera il GAL: carenza di infrastrutture tecnologiche scarsità di informazione e formazione, debolezza dello stato Maggiore capacità nel condurre l analisi dei fabbisogni di cooperazione, con individuazione punti di forza e di debolezza, minacce e opportunità Acquisizione/rafforzamento competenze relative alla gestione e implementazione del progetto Potenziamento della cooperazione interistituzionale per la programmazione delle politiche di sviluppo locale 7

27 Roma febbraio 22 maggio 2014 2013, INEA Le aspettative LA FASE 2007-2013 Un primo bilancio Cooperazione: tema residuale nei PSR Forti ritardi nell avvio - Potenziale ampliamento dei campi di intervento (cooperazione a servizio dei PSR!) - Maggiore visibilità e attenzione - Più risorse finanziarie Sfasamento delle tempistiche adottate dai singoli Stati e all interno dello stesso Stato Membro Disallineamento dalle procedure prefissate dall UE (anarchia creativa?) Ridimensionamento della portata dei progetti Relazioni internazionali interrotte (messe in stand by) Progetti approvati: 47 Avanzamento spesa: 0,01% 8

26-27 27 febbraio 2014 2014 COOPERAZIONE LEADER NELLE POLITICHE COMUNITARIE Cooperazione Leader (Reg. 1305/2013, Linee Guida CLLD, Bozza Orientamenti Cooperazione Leader.. E l Accordo di partenariato?) Cooperazione interterritoriale e transnazionale Supporto tecnico preparatorio a condizione che i GAL dimostrino di essere coinvolti nell attuazione di un progetto di cooperazione concreto Possibilità di fare anche cooperazione con partenariati (pubblici/privati) no GAL che: - operano in territorio rurale e che stanno attuando una strategia di sviluppo locale all interno o al di fuori dell Unione - operano su un territorio non rurale e impegnati nell attuazione di una strategia di sviluppo locale (urbano rurale) Modalità di selezione ongoing, con obbligo di rendere pubbliche le modalità di selezione e elenco dei costi eleggibili; approvazione dei progetti non oltre i quattro mesi. 9

26-27 27 febbraio 2014 2014 Obiettivi tematici: COOPERAZIONE LEADER NELLE POLITICHE COMUNITARIE La cooperazione Leader deve essere integrata con la strategia di sviluppo locale adottata. Se l approccio Leader non deve essere «ingabbiato» in focus e priorità, tanto più non lo deve essere la cooperazione - Strumento trasversale ai PSR (pochi temi strategici da portare avanti con il maggior numero di Gal regionali) - Strumento a servizio dei territori GAL (inserire la cooperazione Leader in un approccio territoriale alla cooperazione, sinergia con gli altri Programmi di cooperazione) - Strumento strettamente vincolato ai temi del PSL 10

26-27 27 febbraio 2014 2014 COOPERAZIONE LEADER NELLE POLITICHE COMUNITARIE COOPERAZIONE Leader, CLLD, Cooperazione territoriale a) Come si incardina la cooperazione Leader nell architettura procedurale che caratterizzerà la governance delle CLLD? E se plurifondo? Posizionare la cooperazione Leader nel dibattito in corso: Accordo di Partenariato, PSR b) Rapporti CLLD e cooperazione territoriale Europea: Art. 10 del Reg. 1299 - Sviluppo locale guidato dalla comunità «Lo sviluppo locale guidato dalla comunità a norma dell'articolo 32 del regolamento (UE) n. 1303/2013 può essere realizzato nell'ambito di programmi di cooperazione transfrontaliera, purché il gruppo di sviluppo locale sia composto da rappresentanti di almeno due paesi, dei quali uno è uno Stato membro «Cooperazione transfrontaliera (investimenti prioritari) - Iniziative locali congiunte a favore dell occupazione e della formazione - Promozione uguaglianza di genere e dell inclusione sociale - Investimento in competenze, istruzione e formazione - Rafforzamento della capacità istituzionale L opportunità di utilizzare i GAL (generati dai FEARS o FEAMP) nell ambito dei Programmi di Cooperazione Transfrontaliera (di competenza FERS) avrà seguito? c) Quale modello di governance per la cooperazione Leader 11

26-27 27 febbraio febbraio 2014 2014 INEA (sala Serpieri) via nomentana 41, Roma Punto di partenza: COOPERAZIONE LEADER NELLE POLITICHE COMUNITARIE Quale modello di governance da adottare per la cooperazione Leader «Le istituzioni interessate devono adottare opportuni accorgimenti per evitare che la disomogeneità nelle procedure di selezione e approvazione dei progetti, nonché il non allineamento delle tempistiche da rispettare scoraggino i GAL a cooperare» (Proposta Linee Guida Cooperazione Leader) - Quali accorgimenti adottare per evitare le criticità finora riscontrate? Le proposte dei GAL - Quale ruolo dovrebbero ricoprire Commissione Europea (andare oltre il sistema SFC), Ministero, Regioni, GAL? PARTITA NAZIONALE: A livello istituzionale Opzioni: Cooperazione a «regia nazionale» (concentrazione di obiettivi strategici e priorità di investimento da perseguire; uniformità delle procedure; adozione di una tempistica omogenea; maggiore coordinamento fra Stato Membro e Commissione e Altri Stati; sinergia con gli altri Programmi di Cooperazione Territoriale). Codecisione fra livello nazionale e regionale, ripartizione compiti, conferenza servizi Cooperazione a «regia regionale» (obiettivi e priorità più rispondenti ai fabbisogni dei territori. E sufficiente? ) PARTITA LOCALE: Ruolo del GAL Strutture dedicate, competenze acquisite e da acquisire, analisi dei fabbisogni e selezione delle idee-progettuali, step per esecutività dei progetti, ruolo del GAL nella realizzazione degli interventi, rapporto GAL AdG, rapporto GAL Reti 12