Carta Provinciale Spandimenti 2006



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Carta Provinciale Spandimenti 2006 ELABORAZIONI CARTOGRAFICHE GIS RELAZIONE TECNICA Carta Spandimenti Liquami Zootecnici 2006 Carta Spandimenti Fanghi di Depurazione 2006 Pagina 1

INDICE ANALITICO 1. Introduzione... Pagina 3 2. Carta Provinciale Spandimenti Liquami Zootecnici... Pagina 4 2.1 Carta delle zone di divieto... Pagina 4 2.1.1 Elaborazione dei layer di divieto... Pagina 5 2.1.1.1 Layer aree urbanizzate... Pagina 5 2.1.1.2 Layer aree di cava... Pagina 7 2.1.1.3 Layer aree di smaltimento rifiuti... Pagina 8 2.1.1.4 Layer aree di calanco... Pagina 9 2.1.1.5 Layer aree con quota > 1200 metri... Pagina 10 2.1.1.6 Layer aree con pendenza > 30%... Pagina 13 2.1.1.7 Layer aree boscate... Pagina 19 2.1.1.8 Layer aree di frana attiva... Pagina 20 2.1.1.9 Layer riserve naturali... Pagina 21 2.1.1.10 Layer zone esondabili... Pagina 22 2.1.1.11 Layer aree estremamanete vulnerabili... Pagina 23 2.1.1.12 Layer aree di rispetto dei pozzi... Pagina 24 2.1.2 Sovrapposizione dei layer di divieto... Pagina 26 2.2 Carta della Vulnerabilità dell inquinamento da nitrati di origine agricola... Pagina 30 2.3 Sovrapposizione Carta della Vulnerabilità da nitrati di origine agricola con la Carta delle zone di divieto... Pagina 31 3. Carta Provinciale Spandimenti Fanghi di Depurazione... Pagina 34 3.1 Layer aree di ricarica diretta degli acquiferi... Pagina 34 3.2 Layer aree con pendenza > 20%... Pagina 35 Pagina 2

1.INTRODUZIONE La Carta Provinciale Spandimenti 2006 si compone di due elaborati cartografici alla scala nominale 1:25.000: Carta Spandimenti Liquami Zootecnici 2006 Carta Spandimenti Fanghi di Depurazione 2006 Le due carte sono il isultato della sovrapposizione di due tematismi compositi: - la Carta delle zone di Divieto, che delimita aree in cui è fatto divieto di spandimento di liquami zootecnici, conformemente a quanto richiede la normativa esistente; - la Carta della Vulnerabilità dell Inquinamento da nitrati di origine agricola, che individua aree con differenti massimali di azoto apportabili al suolo. La Carta delle zone di divieto è costituita dalla sovrapposizione dei diversi strati di informazione cartografica (layer) che individuano aree in cui non è possibile spandere ai sensi della normativa vigente. Alcuni strati provengono da vari Servizi dell Amm.ne Provinciale, mentre altri sono il risultato di elaborazioni svolte dallo stesso Servizio Agricoltura. Dopo la sovrapposizione degli strati, sono state svolte delle operazioni di generalizzazione della carta, ottenendo infine la Carta delle zone di Divieto. La Carta della Vulnerabilità dell inquinamento da nitrati di origine agricola individua le aree vulnerabili in cui è possibile spandere 170 Kg di azoto per ettaro all anno e le aree non vulnerabili in cui è possibile spandere fino a 340 Kg di azoto per ettaro all anno. Dopo la sovrapposizione dei due tematismi si sono effettuate operazioni di filtro al fine di ottenere una migliore leggibilità della carta stessa. Gli strumenti che sono stati utilizzati per svolgere le suddette elaborazioni sono i seguenti software GIS (Geographic Information System) forniti da ESRI: - Arcview 3.2 - ArcGIS 8.3 (con estensione Spatial Analyst) - ArcINFO Workstation 8.3 - ArcGIS 9.1. Di seguito si riporta la descrizione tecnica delle elaborazioni cartografiche condotte, utilizzando anche diagrammi di flusso con apposite simbologie. In particolare i dati di input e output sono indicati con il simbolo: e le operazioni con il simbolo: Le singole operazioni sono svolte con l impiego di comandi, il cui percorso a partire dal programma sorgente è specificato in corsivo nel testo, come ad esempio: ARCGIS 8.3> ARCTOOLBOX> Conversion Tools> Import to Coverage> Import from Interchange file Pagina 3

2. CARTA PROVINCIALE SPANDIMENTI LIQUAMI ZOOTECNICI 2.1 CARTA DELLE ZONE DI DIVIETO La Carta delle zone di Divieto deriva dalla sovrapposizione di elaborati cartografici (layer) che rappresentano in forma spaziale e geografica le aree di divieto previste dalla normativa vigente in materia. In Tabella 1 si riportano le basi cartografiche, l oggetto del divieto di spandimento, le fonti, l anno di riferimento e la scala di ciascun layer di divieto. Tabella 1 Layer di divieto Oggetto del Divieto di Spandimento Base cartografica Fonte Anno Scala AREE URBANIZZATE LIQUAMI Ortofoto Quick Bird RER/Servizio Agricoltura 2003 1:5.000 AREE DI CAVA LIQUAMI Catasto cave Servizio Pianificazione 2004 1:5.000 AREE DI SMALTIMENTO RIFIUTI LIQUAMI Domande di autorizzazione Servizio Ambiente 2005 1:5.000 AREE DI CALANCO LIQUAMI Carta del dissesto PTCP 2006 1:10.000 AREE CON QUOTA > 1200 m LIQUAMI Modello altimetrico digitale RER/Servizio Agricoltura 2006 / AREE CON PENDENZA > 30% LIQUAMI Modello altimetrico digitale RER/Servizio Agricoltura 2006 / AREE BOSCATE LIQUAMI Carta forestale PTCP 2000 1:10.000 AREE CON FRANE IN ATTO LIQUAMI Carta del dissesto PTCP 2006 1:10.000 RISERVE NATURALI LIQUAMI Carta riserve naturali PTCP 2003 1:10.000 ZONE ESONDABILI LIQUAMI Fasce fluviali PTCP 2006 1:10.000 ZONE ESTR. VULNERABILI LIQUAMI Carta della vulnerabilità Servizio Ambiente 2000 1:25.000 AREE DI RISPETTO DI POZZI E SORGENTI LIQUAMI Mosaici dei PRG/PSC Servizio Pianificazione 2006 1:25.000 Di seguito si illustrano le elaborazioni condotte e gli strumenti utilizzati per la predisposizione di ciascun layer, in formato shapefile. Pagina 4

2.1.1 ELABORAZIONE DEI SINGOLI LAYER DI DIVIETO 2.1.1.1 LAYER AREE URBANIZZATE Il layer è stato sviluppato dal Servizio Agricoltura per tutti i comuni della provincia. I passaggi effettuati sono stati i seguenti: FOTORESTITUZIONE Lo strato è costituito dall area interna al perimetro del territorio urbanizzato esistente. Tale perimetro è stato rilevato tramite fotorestituzione digitale delle ortofoto da satellite Quick Bird scala 1:5.000 anno 2003. Oltre agli agglomerati urbani sono stati rilevati tutti i fabbricati sparsi con relative pertinenze. INSERIMENTO AREE PREVISIONE URBANISTICA INTERCLUSE O CONNESSE CON IL TESSUTO URBANO ESISTENTE A partire dal layer delle aree urbane è stato sviluppato un secondo layer in modo da inserire nella perimetrazione di divieto le aree di previsione urbanistica che si trovano intercluse o strettamente connesse con il tessuto urbano esistente. Tale operazione è stata condotta sulla base dei mosaici dei PRG e PSC contenuti nel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale PTCP (Del C.P. n.38/2006). ELIMINAZIONE AREE <2.500 M 2 Si è infine operata una eliminazione delle aree cartografate con superficie inferiore a 2.500 m 2, in quanto non rappresentabili alla scala della carta Provinciale Spandimenti (1:25.000). L operazione ha inoltre consentito di alleggerire il file. Pagina 5

Pagina 6

2.1.1.2 LAYER AREE DI CAVA Il layer comprende le aree delimitate nel catasto cave aggiornato all anno 2004, predisposto dal Servizio Pianificazione Territoriale della Provincia di Parma. Dal catasto cave il divieto di spandimento è stato attribuito a: - cave attive - cave esaurite di ghiaia e di sabbia - cave esaurite di argilla se ricadenti in area vulnerabile - cave rinaturalizzate o ripristinate per fini non agronomici Pagina 7

2.1.1.3 LAYER AREE DI SMALTIMENTO RIFIUTI Il layer comprende le aree delimitate nelle domande di autorizzazione, presentate al Servizio Ambiente della Provincia ai sensi del D.Lgs. 22/97 e successive modifiche. A tali aree il Servizio Agricoltura ha aggiunto l area di pertinenza dell ex-deposito munizioni di Rubiano di Solignano. Pagina 8

2.1.1.4 LAYER AREE DI CALANCO Il layer comprende le aree delimitate nella Carta provinciale del dissesto scala 1:10.000 adottata in sede di variante del PTCP (Del. C.P. n. 38/2006) e aggiornata all anno 2005. Pagina 9

2.1.1.5 LAYER AREE CON QUOTA > 1200 METRI Il layer è stato sviluppato dal Servizio Agricoltura sulla base del Modello Altimetrico Digitale (DTM) di risoluzione 10 metri predisposto dalla Regione Emilia Romagna. La creazione del layer ha richiesto diversi passaggi che si riportano nel seguente diagramma di flusso: Di seguito sono riportate le singole fasi di elaborazione CONVERSIONE DTM IN COVERAGE. Il DTM fornito dalla Regione Emilia Romagna è suddiviso in tavole secondo il taglio della CTR 1:10.000. I file sono nel formato di interscambio di ARCINFO, per cui, per svolgere le successive elaborazioni, si è dovuto provvedere ad importare le singole tavole per tutto il territorio provinciale in formato coverage, che è un formato adeguato alle elaborazioni in ARCGIS. ARCGIS 8.3> ARCTOOLBOX> Conversion Tools> Import to Coverage> Import from Interchange file Pagina 10

MERGE COVERAGE E RIMOZIONE DEI NODATA E CONVERSIONE IN GRID Le tavole trasformate in coverage sono state unite fra loro tramite un l applicativo Launch an utility for importing dem file type 1. Agendo sulle opzioni di tale applicativo è stato possibile rimuovere i NoData 2 che si formavano negli spazi di giuntura delle tavole, sostituendo ai valori NoData il valore medio elaborato fra i valori presenti nelle 8 celle vicine. L applicativo è stato utilizzato con i seguenti parametri: ARCGIS 8.3> ARCMAP> Launch an utility for importing DEM file type Operation form: MERGE Output type: GRID Flag su opzione FillOutput Data. Flag su NoData e Focalmean: 8 neighbours. Il risultato dell elaborazione è in formato grid, di tipo floating. I valori in realtà sono quasi tutti interi, ad eccezione dei valori attribuiti ai NoData, in quanto derivano da una media di valori. TRASFORMAZIONE IN INTERI Il risultato della precedente operazione consiste in una copertura in formato grid che copre il territorio della provincia di Parma, che contiene alcuni valori di tipo floating, cioè numeri reali, creati nella trasformazione dei NoData presenti nelle zone di unione fra le tavole. Al fine di ridurre le dimensioni del file e di alleggerire i successivi passaggi, i valori della copertura sono stati trasformati in interi. Per la trasformazione in interi si è utilizzata la funzione Int dell estensione Spatial Analyst di ArcMAP di ArcGIS 8.3: ARCGIS 8.3> ARCMAP> Spatial Analyst> Raster Calculator> Int. CONVERSIONE IN SHAPEFILE Per consentire le successive elaborazioni della Carta Spandimenti, si è resa necessaria la conversione del layer in formato shapefile. Le operazioni effettuate hanno trasformato il grid in coverage e successivamente in shapefile. Le operazioni svolte in successione sono state le seguenti: ARCGIS 8.3> ARCTOOLBOX> Import to coverage> Grid to Polygon Coverage 1 L applicativo è stato modificato ad hoc dal dott. Michele Vittorio per svolgere l operazione richiesta 2 Le celle a cui è assegnato un valore di NoData non riportano alcuna informazione. Tale valore è trattato in differente modo da funzioni e operatori. Pagina 11

ARCGIS 8.3> ARCTOOLBOX> Export from coverage > Coverage to shapefile SELEZIONE QUOTE > 1200 METRI Dallo shapefile della copertura relativa alle quote sono state selezionate le quote > 1200 metri, in quanto oggetto di divieto di spandimento. ARCGIS 8.3> ARCMAP> Select by Attribute con criterio quota>1200. ARCGIS 8.3> ARCMAP> Data> Export Data Pagina 12

2.1.1.6 LAYER AREE CON PENDENZA > 30% Il layer è stato sviluppato dal Servizio Agricoltura sulla base del Modello Altimetrico Digitale (DTM) di risoluzione 10 metri predisposto dalla Regione Emilia Romagna, ripercorrendo le elaborazioni effettuate per il layer relativo alle quote e procedendo con ulteriori passaggi al fine di ottenere una Carta delle Pendenze della provincia di Parma da cui estrapolare le aree con pendenza > al 30%. Di seguito si descrivono i passaggi effettuati per la creazione del layer di divieto per le pendenze per i liquami. Pagina 13

CONVERSIONE DTM IN COVERAGE. MERGE COVERAGE E RIMOZIONE DEI NODATA E CONVERSIONE IN GRID TRASFORMAZIONE IN INTERI Partendo dal risultato di quest ultima elaborazione si procede con i seguenti passaggi: CALCOLO DELLA PENDENZA IN PERCENTUALE Sulla copertura che copre il territorio della provincia di Parma in formato grid con valori interi, nella quale i NoData presenti nelle zone di unione fra le tavole sono stati sostituiti dal valore fra gli 8 vicini, si è effettuata l operazione di calcolo delle pendenze in percentuale. ARCGIS 8.3> ARCMAP> Spatial Analyst> Surface Analyst> Slope. Output measurement: Percent. RICLASSIFICAZIONE IN CLASSI DI PENDENZA Il divieto allo spandimento è riferito alle pendenze superiori al 30%, di conseguenza i valori della carta delle pendenze sono stati raggruppati nelle seguenti classi: 0-30 % > 30 % ARCGIS 8.3> ARCMAP> Spatial Analyst> Reclassify. Reclassify Field: Value 0-30 >30 OPERAZIONE DI GENERALIZZAZIONE: MAJORITY FILTER La copertura che riporta le pendenze raggruppate in due classi (0-30% e >30%) presenta alcune celle isolate con valore differente dalle celle vicine. Queste celle, che sono di dimensione 10 metri per 10 metri, non sono rappresentabili alla scala della Carta degli Spandimenti (scala 1:25.000) e appesantiscono notevolmente la copertura rallentando notevolmente i tempi di visualizzazione e impedendo in alcuni casi determinaste elaborazioni. Si è così provveduto ad eliminarli attraverso opportune operazioni di filtro. Per una prima sgrossatura delle zone arealmente minoritarie si è utilizzato il Majority Filter, attraverso la linea di comando presente all interno dell applicativo Map Algebra dell estensione Spatial Analyst. Il Majority Filter riassegna ad ogni singola cella il valore che ricorre più spesso nelle celle vicine, cosicché molti piccoli gruppi di celle vengono assorbiti all interno di aree di maggiori dimensioni con lo stesso valore. A scopo esemplificativo di seguito si presenta graficamente l operazione: Pagina 14

L applicativo utilizzato è stato: ARCGIS 8.3> ARCMAP>Spatial Analyst> Map Algebra> Majority Filter All interno della linea di comando sono state inserite le seguenti opzioni di filtro: majorityfilter(ingrid, eight, majority) INGRID: file su cui svolgere l elaborazione EIGHT: opzione per considerare tutti gli otto vicini intorno. MAJORITY: opzione per sostituire il valore con il più frequente se il più frequente ricorre almeno 5 volte sugli otto valori vicini. OPERAZIONE DI GENERALIZZAZIONE: NIBBLE Anche a valle dell utilizzo di Majority Filter, permanevano nella copertura piccoli agglomerati di celle con lo stesso valore che non sono significative ad una scala 1.25.000, rendendo di difficile comprensione la carta e causando pesantezza nelle elaborazioni. Si è deciso di eliminare i gruppi inferiori a 4 celle (corrispondenti ad un area di 400 m 2 ), utilizzando il Nibble, attraverso la linea di comando presente all interno dell applicativo Map Algebra dell estensione Spatial Analyst di ArcGIS 8.3. Per utilizzare il filtro Nibble, oltre ad avere predisposto il file di input su cui fare agire il filtro, è stato necessario creare un file che fungesse da maschera, ovvero che indicasse quali gruppi di celle sono da aggregare ai gruppi di celle adiacenti di dimensione maggiore. Per creare il file maschera si sono utilizzati altri due applicativi: Region Group e Extract by Attribute (Select). Il filtro Nibble agisce sulle celle per le quali il file maschera indica NoData e lascia intatte le celle che riportano un valore differente da NoData. Per eliminare i gruppi di celle con lo stesso valore con numerosità inferiore a 4, si è creato il file maschera che è costituito da celle che riportano un valore per gruppi di celle >= 4, che non subiranno il filtro, e da celle che riportano il valore NoData in corrispondenza dei gruppi con numero di celle < 4, che saranno invece filtrate. Pagina 15

Di seguito si descrive in dettaglio le operazioni necessarie per il Filtro Nibble. Region Group Al fine della creazione del file maschera, si è creato un grid con associato un valore differente per ogni gruppo di celle caratterizzato da un valore diverso dal gruppo adiacente, utilizzando l applicativo Region Group. Tale applicativo, inoltre, mantiene un campo negli attributi in cui è riconoscibile il valore originale della zona. Il grid ottenuto dall elaborazione contiene due campi che assegnano rispettivamente un numero progressivo alla zona, e un campo che conta il numero di celle da cui è formata quel gruppo, come se fosse un indicatore della misura dell area. E presente anche il field LINK che riporta il valore originale dell input. A scopo esemplificativo si illustra l operazione dell applicativo Region Group in modo grafico: L applicativo utilizzato è: ARCGIS 8.3> ARCMAP>Spatial Analyst> Map Algebra> Region Group e le opzioni utilizzate in linea di comando sono: regiongroup (ingrid, out_tab, FOUR, WITHIN) INGRID: file su cui svolgere l elaborazione Pagina 16

FOUR: le celle sono da ritenersi connesse se sono in orizzontale, in verticale e anche in diagonale. WITHIN: la connettività fra celle è testate in base al valore delle celle di input. [opzione LINK (default): crea un field che contiene il valore originale delle zone.] Select Per creare il file maschera con assegnato il valore NoData ai gruppi da filtrare, ovvero quelli inferiori a 4 celle, si è proceduto in modo opposto, ovvero selezionando con l applicativo Extract by Attribute (Select) tutti i gruppi > 4, cosicché ai gruppi inferiori a o uguali a 4 celle fosse assegnato automaticamente un NoDdata. ARCGIS 8.3> ARCMAP>Spatial Analyst> Map Algebra> Select Inserendo nella linea il seguente comando e opzioni: Nibble select(ingrid1, 'value > 4') ingrid1: file su cui svolgere l elaborazione Value >4 seleziona i gruppi costituiti da più di 4 celle L elaborazione di filtro Nibble accorpa i piccoli gruppi di celle (<= 4 celle) nei gruppi di dimensione maggiore, su indicazione del file maschera lasciando inalterati valori per i gruppi formati da più di 4 celle. A scopo esemplificativo si illustra graficamente l operazione svolta dal filtro Nibble: Pagina 17

ARCGIS 8.3> ARCMAP>Spatial Analyst> Map Algebra> Nibble Nella linea di comando è stata inserita la seguente espressione: nibble(inputgrid, maskgrid) inputgrid: il file su cui si era già operato con il Majority Filter maskgrid: file maschera ottenuto dall operazione Region Group e successivamente Select CONVERSIONE IN SHAPEFILE Analogamente al layer di divieto per le aree con quota >1200 metri, si è dovuto provvedere alla conversione del grid in shapefile al fine di consentire le successive elaborazioni della Carta Spandimenti. Al fine di ottenere il layer in formato shapefile, si è resa necessaria la conversione da formato grid a coverage, per poi passare da quest ultimo al formato shapefile. Le operazioni sono state le seguenti. ARCGIS 8.3> ARCTOOLBOX> Import to coverage> Grid to Polygon Coverage ARCGIS 8.3> ARCTOOLBOX> Export to coverage > Coverage to shapefile SELEZIONE PENDENZE >30% Per selezionare le aree con pendenza >30% si è svolta la seguente operazione: ARCGIS 8.3> ARCMAP> Open Attribute table> Select by Attribute. Pagina 18

2.1.1.7 LAYER AREE BOSCATE Il layer è costituito dalle aree delimitate dalla Carta Forestale scala 1:10.000 adottata in sede di variante del PTCP (Del. C.P. n. 38/2006) e realizzata dal Servizio Pianificazione Territoriale della provincia di Parma tramite fotorestituzione a video di ortofoto aeree dell anno 1999 e ortofoto da satellite Quick Bird dell anno 2003-2004. Pagina 19

2.1.1.8 LAYER AREE DI FRANA ATTIVA Il layer è costituito da aree classificate come Frana attiva nella Carta provinciale del dissesto scala 1:10.000 realizzata dal Servizio Pianificazione Territoriale della provincia di Parma e adottata in sede di variante del PTCP (Del. C.P. n. 38/2006) e aggiornata all anno 2005. Pagina 20

2.1.1.9 LAYER RISERVE NATURALI Il layer comprende le aree di riserva naturalistica così come delimitate nel quadro conoscitivo del PTCP (Del. C.P. n. 38/2006): - Zona di importanza naturalistica di Torrile - Riserva Naturale Regionale Orientata Parma Morta - Riserva Naturale Regionale Orientata di Monte Prinzera - Riserva Naturale Orientata Guadine-Pradaccio Pagina 21

2.1.1.10 LAYER ZONE ESONDABILI Il layer è costituito da aree considerate zone esondabili, cioè aree comprese entro le fasce fluviali A e B, così come definite ed adottate in sede di variante del PTCP (Del. C.P. n. 38/2006). Per alcuni corsi d acqua minori, per i quali non sono disponibili le fasce fluviali si è considerata la delimitazione indicata in dall art.17, comma 10 del Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR). Ad entrambi gli strati è stato aggiunto un buffer di 10 metri previsto dalla normativa prevista all art.5, c.1, let. b) del Decreto MIPAF 7 aprile. Pagina 22

2.1.1.11 LAYER AREE ESTREMAMENTE VULNERABILI Le aree della classe Vulnerabilie a sensibilità elevata della Nuova Carta della Vulnerabilità degli Acquiferi (Del. G.P. n 243/2000) caratterizzate da suoli con bassa capacità attenuativa all inquinamento (Unità pedologiche Candia e Borghesa della Carta Regionale dei suoli di pianura, scala 1:50.000). Pagina 23

2.1.1.12 LAYER AREE DI RISPETTO DEI POZZI Il layer, realizzato dal Servizio Agricoltura, è costituito dalle aree di rispetto delle opere di captazione delle acque superficiali e sotterranee destinate al consumo umano ed erogate a terzi mediante impianto acquedottistico che riveste carattere di pubblico interesse. Due differenti fonti di informazione sono state utilizzate dal Servizio Agricoltura ai fini della redazione dello strato. - informazioni fornite da Servizio Tecnico di Bacino per le singole captazioni e per i campi pozzi, per la zona di pianura - informazioni, ove digitalizzate, provenienti dai Mosaici PSC-PRG forniti dal Servizio Pianificazione Territoriale della Provincia di Parma, per la zona di montagna TUTELA CAPTAZIONI IN ZONA DI PIANURA I criteri di tutela adottati per le captazioni nella zona di pianura sono stati: - Area di rispetto di 200 metri di raggio per singole captazioni - Area di rispetto relativa all isocrona a 180 giorni per i campi pozzi Singole captazioni. Per la tutela di ogni singola captazione il Servizio Agricoltura ha costruito un buffer dal raggio di 200 metri in cui è vietata l attività di spandimento. ARCGIS 8.3> ARCMAP> Tools> Buffer wizard Raggio: 200 metri Campi pozzi. Nella zona di pianura sono presenti i seguenti campi pozzi gestiti da ASCAA e ENIA, per la tutela dei quali è stato adottato il criterio temporale delle isocrone 3, con tempo di sicurezza pari a 180 giorni per il divieto di spandimento: - Campo pozzi San Lazzaro-San Donato (isocrona a 180 gg): Digitalizzato da pdf - Campo pozzi Parola (isocrona a 180 gg): Digitalizzato da pdf - Campo pozzi Sanguinaro (isocrona a 180 gg): Digitalizzato da pdf - Campo pozzi Roncopascolo (isocrona a 180 gg): Digitalizzato da pdf. 3 Linee che congiungono i punti d uguale tempo d arrivo delle particelle d acqua ad un opera di captazione con un percorso attraverso il mezzo saturo. In base al tempo di sicurezza prescelto l'isocrona si trova a una distanza r dal pozzo Pagina 24

TUTELA CAPTAZIONI IN ZONA DI MONTAGNA Il criterio di tutela adottato per le captazioni nella zona di montagna è stato di 200 metri di raggio. Tali aree di tutela sono state estrapolate, laddove presenti in formato digitale, dai mosaici dei PSC/PRG messi a disposizione dal Servizio Pianificazione Territoriale. Pagina 25

2.1.2 SOVRAPPOSIZIONE DEI LAYER DI DIVIETO I layer specifici per ogni divieto sono stati sovrapposti dal Servizio Agricoltura al fine di ottenere un unica Carta delle zone di Divieto con relative differenze per liquami zootecnici e per fanghi di depurazione. Dal momento che tale carta è creata a partire dai singoli layer di divieto, si può risalire, a partire dal divieto indicato univocamente sulla Carta degli Spandimenti, allo specifico o agli specifici tipi di divieto che hanno richiesto la messa a tutela della zona. In particolare si segnala che le operazioni indicate in colore nero sono comuni alla Carta Spandimenti Liquami Zootecnici e alla Carta Spandimento Fanghi di Depurazione, mentre in colore verde sono indicate le operazioni svolte unicamente per la Carta Spandimento Liquami Zootecnici e in colore blu unicamente per la Carta Spandimenti Fanghi di Depurazione. Pagina 26

Per svolgere l operazione di sovrapposizione sono state svolte le seguenti azioni: SOVRAPPOSIZIONE DEI LAYER DI DIVIETO AD ESCLUSIONE DEL LAYER PENDENZA (UNION) Gli strati di divieto, ad esclusione di quello della pendenza, sono stati sovrapposti, mantenendo l informazione relativa alla tipologia di divieto. Sullo strato di divieto relativo alla pendenza si sono operati alcuni accorgimenti illustrati al punto seguente poiché questo non ha consentito una sovrapposizione a scala provinciale, in quanto il programma non è riuscito a gestire l informazione per limiti di memoria. La sovrapposizione dei vari layer è stata effettuata a coppie poiché il programma non consente di utilizzare l operazione di Union fra più file contemporaneamente. Si è proceduto quindi con una serie cumulativa di operazioni Union per tutti i layer di divieto. ARCGIS 8.3> ARCMAP> Geoprocessing> Union. SUDDIVISIONE IN TAVOLE DEL LAYER DI PENDENZA (CLIP) Considerando le limitazioni poste dal programma per l unione del layer di divieto delle pendenze agli altri strati, si è dovuto ricercare una soluzione alternativa che alleggerisse le operazioni Gis. Per svolgere l elaborazione il layer delle pendenze è stato suddiviso in 10 tavole secondo il taglio previsto per la riproduzione di stampa alla scala 1:25.000. Si è utilizzato il comando Clip come illustrato di seguito: ARCGIS 8.3> ARCMAP> Geoprocessing> Clip. SUDDIVISIONE IN TAVOLE DELL UNIONE DEI LAYER DEI DIVIETI AD ECCEZIONE DEL LAYER PENDENZA (CLIP) Per procedere alla sovrapposizione del layer relativo pendenza al file dato dall unione di tutti gli altri strati di divieto, è stato necessario suddividere in tavole quest ultimo, procedendo in modo analogo a quanto illustrato al punto precedente utilizzando il comando Clip: ARCGIS 8.3> ARCMAP> Geoprocessing> Clip. Pagina 27

SOVRAPPOSIZIONE DELLE TAVOLE DI SOVRAPPOSIZIONE DEI DIVIETI CON LAYER PENDENZA (UNION) Su ogni tavola dell unione dei layer di divieto è stata sovrapposta anche l informazione riportata dalla tavola corrispondente del layer di divieto per le pendenze. Si sono così ottenute 10 tavole con l informazione completa delle aree a divieto di spandimento. ARCGIS 8.3> ARCMAP> Geoprocessing> Union OPERAZIONE DISSOLVE SU OGNI TAVOLA Al fine di aggregare in un unico poligono tutte le aree di divieto, si è utilizzata l operazione di Dissolve con l opzione single, grazie alla quale i poligoni non contigui sono rimasti poligoni separati. ARCGIS 9.1> ARCMAP> linea di comando> Dissolve Opzione SINGLE. ELIMINAZIONE POLIGONI CON AREA < 2.500 M 2 Per ogni tavola è stata operata l eliminazione dei poligoni con area < 2.500 m 2 al fine di migliorarne la leggibilità in scala 1:25.000, in quanto tale dimensione di area non è rappresentabile a tale scala e costituisce solo un appesantimento grafico ed informatico. GENERALIZZAZIONE A 2,5 METRI Pagina 28

Anche con l eliminazione dei micropoligoni gliattivando la barra degli strumenti Advanced Editing si è utilizzata la funzione Generalize per eliminare i vertici dei poligoni che si trovano ad una dimensione inferiore di 2,5 metri l uno dall altro. ARCGIS 8.3> ARCMAP> Advanced editing> Generalize Distance: 2,5 metri SEPARAZIONE POLIGONI DISTANTI SPAZIALMENTE (MULTI PART TO SINGLE PART) Abbinando l operazione di Generalize con Multi Part to Single Part, si ottiene una notevole riduzione della dimensione del file, migliorandone la prestazione nell elaborazione. ARCVIEW 3.2> X-Tool> Multi part to Single part UNIONE DELLE TAVOLE (MERGE) Con l operazione di Merge si sono unite in un unico file le 10 tavole delle aree di divieto, creando la Carta delle zone di Divieto. ARCGIS 8.3> ARCMAP> Geoprocessing> Merge Divieto Pagina 29

2.2 CARTA DELLA VULNERABILITÀ DELL INQUINAMENTO DA NITRATI DI ORIGINE AGRICOLA La Carta della Vulnerabilità dell Inquinamento da nitrati di origine agricola deriva dalla Nuova Carta della Vulnerabilità degli acquiferi scala 1:25.000 (Del. G.P. n.243/2000) aggregando le tre classi di vulnerabilità previste in un unica classe (Fig. 1). Ai fini dello spandimento, ed ai sensi del Decreto MIPAF 7 aprile 2006 e della Del. C.R. n. 570 del 11/02/1997, sul territorio provinciale vengono pertanto distinte due tipi di aree: Aree vulnerabili, in cui è possibile spandere un quantitativo massimo di azoto di origine organica pari a 170 Kg/ettaro/anno; Aree non vulnerabili, in cui il quantitativo massimo di azoto organico spandibile è invece pari a 340 Kg/ettaro/anno. NUOVA CARTA DELLA VULNERABILITA' DEGLI ACQUIFERI (Approvato dalla G.P. con DEL. n 243 del 06/04/2000 ) CARTA DELLA VULNERABILITA' ALL'INQUINAMENTO DA NITRATI DI ORIGINE AGRICOLA Nuova Carta della Vulnerabilità degli acquiferi Bacini drenanti direttamente su aree vulnerabili Poco vulnerabile Vulnerabile a sensibilità attenuata Vulnerabile a sensibilità elevata Carta della Vulnerabilità all'inquinamento da nitrati Aree non vulnerabili - 340 Kg N/ha spandibili Aree vulnerabili - 170 Kg N/ha spandibili Pagina 30

2.3 SOVRAPPOSIZIONE CARTA DELLE ZONE DI DIVIETO E CARTA DELLA VULNERABILITÀ DA NITRATI DI ORIGINE AGRICOLA. La Carta provinciale degli Spandimenti deriva dalla sovrapposizione finale della Carta delle Zone di Divieto (2.1) con la Carta della Vulnerabilità da nitrati di origine agricola (2.2). L operazione dal punto di vista informatico è stata condotta con ArcGIS 9.1 per ovviare alla limitazione di elaborazione e di memoria della versione 8.3 finora utilizzata. Vulnerabile Non vulnerabile Divieto SOVRAPPOSIZIONE DELLA CARTA DELLE ZONE DI DIVIETO CON CARTA DELLA VULNERABILITA DA NITRATI DI ORIGINE AGRICOLA (UNION) La sovrapposizione della Carta delle Zone di Divieto con la Carta della Vulnerabilità da nitrati di origine agricola è realizzata tramite la linea di comando con l operatore Union: ARCGIS 9.1> ARCMAP> linea di comando> Union DISSOLVE DELLA SOVRAPPOSIZIONE DELLA CARTA DELLE ZONE DI DIVIETO CON CARTA DELLA VULNERABILITA DA NITRATI DI ORIGINE AGRICOLA (DISSOLVE) Successivamente sul file è stata effettuata un operazione di Dissolve, al fine di unire i poligoni di divieto tagliati dalla linea di contorno delle aree vulnerabili. ARCGIS 9.1> ARCMAP> linea di comando> Dissolve Opzione: Single_Part Pagina 31

Il risultato è una carta che suddivide il territorio in tre classi ai fini dello spandimento dei liquami: D corrispondente a Divieto Divieto di Spandimento V corrispondente a Vulnerabile Quantità massima spandibile: 170 Kg N / Ha anno N corrispondente a Non vulnerabile Quantità massima spandibile: 340 Kg N / Ha anno La sovrapposizione della Carta delle Zone di Divieto con la Carta della vulnerabilità dà luogo ad una serie di micropoligoni di dimensioni territorialmente non significative e non rappresentative alla scala della carta che conviene eliminare per alleggerire il file da un punto di vista grafico e informatico. Si è pertanto provveduto con l operatore Eliminate ad eliminare graficamente i poligoni di area < 2.500 m 2, aggregandoli ai poligoni adiacenti di area superiore. OPERAZIONE DI GENERALIZZAZIONE ELIMINATE L eliminazione di queste aree è stata eseguita selezionando le aree < 2.500 m 2 e aggregandole ai poligoni vicini di area di dimensione maggiore. A scopo esemplificativo si illustra graficamente di seguito l operato del comando Eliminate. L espressione utilizzata in linea di comando è state la seguente: ARCGIS 9.1> ARCMAP> linea di comando> Eliminate_management Opzioni: AREA. L opzione AREA indica che l aggrezione avviene verso i poligoni di area maggiore. L operazione è stata ripetuta due volte per affinare il risultato ottenendo così la Carta Provinciale Spandimenti Liquami Zootecnici Pagina 32

Provincia di Parma Servizio Agricoltura La Carta Spandimenti Liquami Zootecnici 2006 è disponibile in scala 1:25.000 suddivise in 10 tavole che coprono il territorio provinciale e in un unico quadro d insieme in scala 1.100.000. Pagina 33

3. CARTA SPANDIMENTI FANGHI DI DEPURAZIONE 2006 La Carta Spandimenti Fanghi di Depurazione è stata elaborata in modo analogo alla Carta spandimenti Liquami Zootecnici, con l aggiunta di aree di divieto a vincolo più restrittivo: le aree con pendenza superiore al 20% e le aree di ricarica diretta degli acquiferi. I layer di divieto sono i medesimi utilizzati per la redazione della carta relativa ai liquami zootecnici, ai quali sono stati aggiunti i layer descritti di seguito. 3.1 LAYER AREE DI RICARICA DIRETTA DEGLI ACQUIFERI Il layer è stato inserito in quanto nel Piano Provinciale Gestione Rifiuti (PPGR) (Del. C.P. n.32/2005), che è compreso nel PTCP (Del n. 38/2006), in art. 25 si richiede che l area di ricarica diretta degli acquiferi sia tutelata ponendo il divieto di spandimento fanghi di depurazione. Lo strato è stato fornito dal Servizio Ambiente della Provincia di Parma. Pagina 34

3.2 LAYER AREE DI PENDENZA > 20% Il layer è stato sviluppato dal Servizio Agricoltura sulla base del Modello Altimetrico Digitale (DTM), ripercorrendo le elaborazioni effettuate per la creazione del layer di divieto per la pendenza relativa allo spandimento liquami, ma selezionando le aree con pendenza > 20% invece che al 30%. Pagina 35

SCHEMA DI ELABORAZIONE DELLA CARTA SPANDIMENTI FANGHI DI DEPURAZIONE (in colore blu i layer aggiuntivi o modificati rispetto alla Carta Spandimenti Liquami Zootecnici.) Pagina 36

CARTA PROVINCIALE DEGLI SPANDIMENTI FANGHI 2006 Pagina 37