COMUNE DI ROSIGNANO MARITTIMO (Provincia di Livorno) Regolamento Urbanistico. ( art. 55 LRT n. 1/05) Allegato 5. Variante parziale



Documenti analoghi
ZCD ZONA per CONCESSIONI DEMANIALI ad uso turistico-ricreativo SOTTOZONA NUOVE CONCESSIONI DEMANIALI

COMUNE DI MONSUMMANO TERME Provincia di Pistoia Settore Servizi Tecnici Pianificazione e Gestione del Territorio Servizio Urbanistica Allegato A

PIANO CASA FRIULI VENEZIA GIULIA SCHEDA SINTETICA

PIANO GENERALE DELLA PUBBLICITA

Comune di San Vincenzo. Provincia di Livorno *********** L anno duemiquattordicii, il giorno del mese di presso la sede TRA

CITTA DI PISTICCI COMMERCIO AL DETTAGLIO SU AREE PRIVATE CRITERI PER IL RILASCIO AUTORIZZAZIONI COMMERCIALI INERENTI MEDIE STRUTTURE DI VENDITA

COMUNE DI PERO REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLE ATTIVITA TEMPORANEE NEL PERIODO DI EXPO 2015 INDICE

PIANO COMUNALE DI SPIAGGIA ADEGUAMENTO AL PIR

L INSTALLAZIONE DEI PANNELLI TERMICI E FOTOVOLTAICI

COMUNE DI FORLI' AREA PIANIFICAZIONE E SVILUPPO DEL TERRITORIO

( testo attuale e modificato)

TIPOLOGIA INTERVENTO TITOLO ABILITATIVO RIFERIMENTO NORMATIVO DESCRIZIONE INTERVENTO COSTI. D.P.R. 380/01 art. 6 modificato dall'art. 5 L.

Provincia di Milano. IL DIRIGENTE Arch. Antonio Panzarino. IL VICESINDACO Errico Gaeta

REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DEI CONTRIBUTI PER L ABBATTIMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE

Art. 1 - Principi e scopi Art. 2 - Contenuti delle norme Art. 3 Principi interpretativi Art. 4 Ambito d intervento Art. 5 Suddivisione del territorio

L'altezza dei vani accessori, quali corridoi, disimpegni, bagni, gabinetti e simili, non può essere inferiore metri 2,40.

ARTICOLI FACOLTATIVI AD INTEGRAZIONE DEL REGOLAMENTO PER L'APPLICAZIONE DEL TRIBUTO SUI RIFIUTI (TARI)

REGOLAMENTO PER L USO DEL CENTRO SOCIO-CULTURALE DI AZZANELLO DI PASIANO DI PORDENONE. ARTICOLO 1 Oggetto del regolamento.

REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI AI FINI DELLA ELIMIAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE.

REGOLAMENTO COMUNALE PER IL RILASCIO DELLE AUTORIZZAZIONI PER SALA GIOCHI

BENEFICIARE CONTRIBUTO PRESENTARE DOMANDA

PIANO URBANISTICO COMMERCIALE

REGOLAMENTO PREINSEGNE ATTIVITA RICETTIVE

ART G - SERVIZI GENERALI (vigenti)

COMUNE DI MONTEGIORGIO

Progetto Preliminare Adottato con delibera del Consiglio Comunale n.. del.

Disposizioni e tabelle per la determinazione del contributo di cui al titolo VII della L.R Toscana n.1

AUTORITA DI BACINO DI RILIEVO REGIONALE NORMATIVA-TIPO RELATIVA AGLI AMBITI NORMATIVI DELLE FASCE DI INONDABILITÀ EX DGR 250/05

NORME PER L INSEDIAMENTO DELLE ATTIVITA DI VENDITA AL DETTAGLIO SU AREA PRIVATA IN SEDE FISSA

COMUNE PROVINCIA. Norme di Attuazione. Piano Attuativo PP6 Piazza Fiera su p.f. 168/5 C.C. Cavalese

COMUNE DI RIMINI DIREZIONE PATRIMONIO UNITA ORGANIZZATIVA DEMANIO MARITTIMO E PORTI TURISTICI

TITOLO I NATURA E DEFINIZIONI

Eliminazione delle Barriere Architettoniche COMMENTO ALLA LEGGE N.13 DEL 9 GENNAIO 1989 Il D.P.R. N 380 del 6 giugno 2001, agli articoli impone

P I A N O D E L L A R I C O S T R U Z I O N E

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELL INSUBRIA Via Ravasi Varese

COMUNE DI NOVENTA DI PIAVE

REGOLAMENTO PER LA MONETIZZAZIONE. DEI PARCHEGGI PRIVATI di PERTINENZA E DELLE AREE DA DESTINARE A STANDARDS

VILLA FIGOLI DES GENEYS PROGETTO DEFINITIVO RELAZIONE TECNICA SUPERAMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE 5 AGOSTO 2014

Comune di Thiene CRITERI PER L ESERCIZIO DELL ATTIVITÀ DI SOMMINISTRAZIONE DI ALIMENTI E BEVANDE E NORME PROCEDURALI

ALLEGATO B C O M U N E D I D R A P I A PROVINCIA DI VIBO VALENTIA REGOLAMENTO PER LA MONETIZZAZIONE DELLE AREE STANDARD E DI URBANIZZAZIONE

COMUNE DI COLONNA ALLEGATO ALLA DELIBERAZIONE DI CONSIGLIO COMUNALE N. 15 DEL 27/05/2010 REGOLAMENTO

1. INSERIMENTO URBANISTICO

Comune di Cittadella Provincia di Padova PIANO DI LOTTIZZAZIONE DIRETTA COMPARTO OVEST C3/107 VIA PEZZE

Servizio di documentazione tributaria

REGOLAMENTO EDILIZIO UNIFICATO

LEGGE REGIONALE N. 40 DEL REGIONE LAZIO

Articolo originale. Articolo emendato

Regolamento Comunale d'utilizzo delle aree verdi ed attrezzate

VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE : PROCEDURA DI VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA PER REALIZZAZIONE IMPIANTO FOTOVOLTAICO

REGOLAMENTO PER LA MONETIZZAZIONE DEI PARCHEGGI PRIVATI di PERTINENZA E DELLE AREE DA DESTINARE A STANDARDS DETERMINAZIONE

REGOLAMENTO ALBERGO DIFFUSO. Articolo 1 (Ambito di applicazione) Articolo 2 (Definizione tipologica)

LEGGE REGIONALE N. 22 DEL REGIONE LOMBARDIA. Promozione dei programmi integrati di recupero del patrimonio edilizio esistente

2.2. Il modello di denuncia e la documentazione

Con la consulenza giuridica in oggetto, concernente l interpretazione dell art. 1 della legge n. 449 del 1997, è stato esposto il seguente QUESITO

Pagina 1 di 6. Allegato A

DICHIARAZIONE DI CONFORMITA E RELAZIONE TECNICA ASSEVERATA, DI CONFORMITA ALLA NORMATIVA IN MATERIA DI SUPERAMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE

Comune di Cenate Sotto PGT Piano dei servizi 6 settembre 2012

COMPARTECIPAZIONE ALTRI SERVIZI. fino a 20 tsl

Capo I disposizioni comuni. art. 1 contenuti e finalità. art. 2 struttura competente

SCIA SEGNALAZIONE CERTIFICATA DI INIZIO ATTIVITA art. 19 L N artt L. R. 15 / 2013

REGOLAMENTO COMUNALE PER LE SALE GIOCHI

COMUNE DI SAN FERDINANDO (Provincia Di Reggio Calabria) Regolamento Comunale per la celebrazione dei matrimoni civili

COMUNE DI CUNEO REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DI SOVVENZIONI, CONTRIBUTI, E ALTRI BENEFICI A SENSI DELL ART. 12 DELLA LEGGE N.

REGIONE PIEMONTE Provincia di Torino PIANO REGOLATORE GENERALE INTERCOMUNALE

IreBuilding S.r.l.s. Sede operativa: Via Genova n , Pescara (PE) - Tel C.F., P.IVA e n. di iscrizione al registro delle

P.TA A MARE VIA DI VIACCIA

Variante al Reg. Edilizio Testo vigente

SCHEDE DESCRITTIVE AREE DEGRADATE

COMUNE Dl LEGNAGO (Provincia di Verona) UFFICIO TECNICO SETTORE 3

TABELLE ONERI ANNO 2016

RISTRUTTURAZIONE E EMPLIAMENTO CENTRO SOCIALE/SPORTIVO DI VIA PER PADERNO

COMUNE DI TRECATE PROVINCIA DI NOVARA REGOLAMENTO SALE PUBBLICHE DA GIOCO

RELAZIONE ILLUSTRATIVA DEL PIANO DELLA SICUREZZA...

REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE IN USO AD ENTI ED ASSOCIAZIONI DEI LOCALI DI PROPRIETA COMUNALE

Comune di Cattolica Provincia di Rimini P.IVA

NUCLEI DI ANTICA FORMAZIONE - AMBITO DI RIQUALIFICAZIONE N 2: Piano di Recupero N 3 Albergo Trieste - via San Rocco

RELAZIONE ILLUSTRATIVA

REGOLAMENTO COMUNALE

Il Sottoscritto. Nome

L.R , n. 4 INIZIATIVE A FAVORE DELL EDILIZIA SOSTENIBILE

DETERMINAZIONI IN ORDINE ALLE DIMENSIONI DELLE STRADE ED ALLE DISTANZE DI RISPETTO STRADALI E DEI TRACCIATI FERROVIARI DI PROGETTO

REGOLAMENTO COMUNALE PER IL SERVIZIO DI TRASPORTO SOCIALE

NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE

IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE

COMUNE DELLA SPEZIA REGOLAMENTO PER IL RILASCIO E LA DISCIPLINA DELLE AUTORIZZAZIONI DI SALA GIOCHI

OGGETTO: SEGNALAZIONE CERTIFICATA DI INIZIO ATTIVITA S.C.I.A. ai sensi dell art. 19 Legge 07/08/1990, n. 241, come sostituito dall art.

REGOLAMENTO ALBO COMUNALE DELLE ASSOCIAZIONI E DEL VOLONTARIATO

COMUNE DI CANTU. Regolamento finalizzato all incentivazione economica degli interventi di abbattimento delle barriere architettoniche

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELL USO DI SALE E SPAZI ESTERNI DEL CENTRO AGRICOLO COMMERCIALE E MERCATO ZOOTECNICO DI VILLA POTENZA

DOMANDA PER NULLA OSTA

REGOLAMENTO PER L USO DEI PARCHEGGI PUBBLICI A PAGAMENTO NON CUSTODITI

BANDO RICONOSCIMENTO DI INCENTIVI ECONOMICI PER INTERVENTI EDILIZI IN CENTRO STORICO

Interventi edilizi e titoli abilitativi, differenze tra CIL, CILA, SCIA, Super-DIA e Permesso di costruire

Realizzazione di opere e interventi strutturali

COMUNE DI Settimo Milanese (Provincia di Milano) CRITERI COMUNALI PER IL RILASCIO DELLE AUTORIZZAZIONI DI SALA GIOCHI E SALA SCOMMESSE

Garante della Comunicazione Artt. 19 e 20 L.R.T. n. 1/2005

REGOLAMENTO PER LE ATTIVITÀ DI PHONE CENTER ED INTERNET POINT

Comunità Alto Garda e Ledro Piano stralcio in materia di programmazione urbanistica del settore commerciale

COMUNE DI TRISSINO Provincia di Vicenza

REGOLAMENTO COMUNALE DELLE ASSOCIAZIONI INDICE

Transcript:

COMUNE DI ROSIGNANO MARITTIMO (Provincia di Livorno) Regolamento Urbanistico ( art. 55 LRT n. 1/05) Norme Tecniiche dii Attuaziione Allegato 5 Variante parziale Norme Tecniche di Attuazione Demanio Marittimo carattere barrato: testo eliminato carattere rosso: testo modificato in grigio: sono evidenziati gli articoli stralciati con delibera C.C. n. 116 del 21/04/2009 Ottobre 2011

Sindaco Alessandro Franchi Assessore alle politiche di programmazione del territorio, infrastrutture Margherita Pia Dirigente del settore Governo del territorio dott.ssa Lorena Silvestri Responsabile del procedimento e dell U.O. pianificazione arch. Stefania Marcellini Redazione norme arch. Paola Gatti arch. Stefania Marcellini con la collaborazione di geom. Andrea Spinelli arch. Simone Simoncini dott.sa Alessandra Rossi geom. Andrea Marsili 1

ALLEGATO N. 5 DEMANIO MARITTIMO NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE TITOLO I - NORME GENERALI E REGOLE COMUNI VALIDE PER l ESISTENTE E PER GLI INTERVENTI DI TRASFORMAZIONE Art. 1 Ambito di applicazione pag. 4 Art. 2 Definizioni pag. 4 Art. 3 Territorio demaniale marittimo di libero transito pag. 6 7 Art. 4 Complessi dunali pag. 7 Art. 5 Veicoli pag. 7 Art. 6 Prelievo di acqua di mare pag. 7 8 Art. 7 Destinazioni d uso pag. 8 Art. 8 Superfici concedibili e autorizzabili pag. 8 Art. 9 Interventi ammessi pag. 9 11 Art. 10 Caratteristiche dei manufatti pag. 10 12 Art. 11 Strutture temporaneamente ancorate al suolo pag. 12 14 Art. 12 Strutture e servizi stagionali pag. 12 14 Art. 13 Piscine pag. 12 14 Art. 14 Nuove concessioni - obblighi convenzionali pag. 12 14 Art. 15 Specchi acquei e punti di ormeggio pag. 13 15 Art. 16 Aree libere pag. 13 15 Art. 17 Accessi pubblici al demanio marittimo pag. 13 15 TITOLO II REGOLE SPECIFICHE DI ZONA E DI AMBITO CAPO I ZONA FS Art. 18 Zona FS delle scogliere - identificazione e ambiti pag. 15 16 Art. 19 Zona FS delle scogliere - Regole d uso e di intervento sull esistente pag. 15 16 Art. 20 Zona FS delle scogliere Regole per gli interventi di trasformazione pag. 16 17 CAPO II ZONA FC Art. 21 Zona FC di Castiglioncello e Caletta identificazione e ambiti pag. 16 17 Art. 22 Zona FC di Castiglioncello e Caletta - Regole d uso e di intervento sull esistente pag.. 16 17 CAPO III ZONA FPT Art. 23 Zona FPT del Porto Turistico identificazione e regole pag. 18 19 CAPO IV ZONA FRS Art. 24 Zona FRS di Rosignano Solvay identificazione e ambiti pag. 18 19 2

Art. 25 Ambito FRS1 - Regole d uso e di intervento sull esistente pag. 18 20 Art. 26 Ambito FRS2 - Regole d uso e di intervento sull esistente pag. 19 20 Art. 27 Ambito FRS3 - Regole d uso e di intervento sull esistente pag. 19 20 Art. 28 Ambito FRS4 - Regole d uso e di intervento sull esistente pag. 19 20 Art. 29 Ambito FRS5 - Regole d uso e di intervento sull esistente pag. 19 21 Art. 29bis Ambito FRS5 - Regole per i nuovi interventi pag. 20 21 CAPO V ZONA FPP Art. 30 Zona FPP di Pietrabianca identificazione e ambiti pag. 20 21 Art. 31 Ambito FPP1 Regole per i nuovi interventi pag. 20 21 Art. 32 Ambito FPP2 - Regole d uso e di intervento sull esistente pag. 21 22 Art. 33 Ambito FPP3 Regole per gli interventi di trasformazione pag. 21 22 Art. 34 Ambito FPP4 Regole d uso dell esistente pag. 21 22 Art. 35 Ambito FPP5 - Regole d uso e di intervento sull esistente pag. 21 22 Art. 36 Ambito FPP6 - Regole d uso dell esistente pag. 22 23 Art. 37 Ambito FPP7 - Regole d uso e di intervento sull esistente pag. 22 23 CAPO VI ZONA FPI Art. 38 Zona FPI del Porto Industriale identificazione e regole pag. 23 24 CAPO VII ZONA FVM Art. 39 Zona FVM di Vada e Mazzata identificazione e ambiti pag. 24 Art. 40 Ambito FVM1 - Regole d uso e di intervento sull esistente pag. 24 25 Art. 40bis Ambito FVM1 - Regole per i nuovi interventi pag. 25 26 Art. 41 Ambito FVM2 - Regole d uso e di intervento sull esistente pag. 25 26 Art. 42 Ambito FVM3 - Regole d uso e di intervento sull esistente pag. 26 Art. 43 Ambito FVM4 - Regole per gli interventi di trasformazione pag. 26 27 Art. 44 Ambito FVM5 - Regole d uso e di intervento sull esistente pag. 26 27 Art. 45 Ambito FVM6 Regole per gli interventi di trasformazione pag. 27 Art. 46 Ambito FVM7 - Regole d uso e di intervento sull esistente pag. 27 28 Art. 47 Ambito FVM8 Regole per gli interventi di trasformazione pag. 27 28 Art. 48 Ambito FVM9 - Regole per gli interventi di trasformazione pag. 28 Art. 49 Ambito FVM10 Regole d uso e di intervento sull esistente pag. 28 Art. 50 Ambito FVMB Regole d uso e di intervento sull esistente pag. 28 29 Art. 51 Ambito FVM11 Regole d uso dell esistente pag. 28 29 Art. 52 Ambito FVM14 - Regole d uso e di intervento sull esistente pag. 28 29 CAPO VIII ZONA FF Art. 53 Zona FF - del Faro- identificazione e regole pag. 29 TITOLO III NORME TRANSITORIE E FINALI Art. 54 Norma transitoria pag. 29 30 3

TITOLO I - NORME GENERALI E REGOLE COMUNI VALIDE PER l ESISTENTE E PER GLI INTERVENTI DI TRASFORMAZIONE Art. 1 Ambito di applicazione 1. Il presente Allegato 5 alle Norme tecniche di attuazione (di seguito NTA) del Regolamento urbanistico del Comune di Rosignano Marittimo, formato ai sensi dell art. 55 della LR 1/2005, è costituito dalle presenti norme e dalle tavole TU 4, 5, 6.1, 6.3, 7.1, 7.4, 10, 12.1, 12.3, 13.1, 13.2; D-za da 1 a 8; D-al da 1 a 8. 2. Le presenti norme disciplinano le aree ricadenti nel demanio marittimo come individuate nel sistema informativo demaniale nazionale (SID) e le aree ad esse adiacenti, come perimetrate nelle tavole di progetto TU di cui al comma 1, e articolate nelle zone e ambiti di cui ai successivi commi 3 e 4, individuate con perimetrazioni e sigle nelle tavole D-za da 1 a 8 di cui al comma 1. 3. Le aree di cui al comma 2 sono assimilabili alle zone F del D.M. 2.4.1968 n. 1444 e sono suddivise nelle seguenti zone: I ZONA FS delle scogliere II ZONA FC di Castiglioncello e Caletta III ZONA FPT del Porto Turistico IV ZONA FRS di Rosignano Solvay V ZONA FPP di Pietrabianca VI ZONA FPI del Porto Industriale VII ZONA FVM di Vada e Mazzanta VIII ZONA FF del Faro 4. Nelle zone di cui al c.3 sono individuati degli ambiti disciplinati da specifiche regole. Art. 2 Definizioni 1. Ai fini del presente allegato si intende per: a) aree libere: aree del demanio marittimo non concessionate e pertanto destinate alla libera e gratuita fruizione; aree libere non concessionabili: quelle nelle quali è vietato il rilascio di qualsiasi concessione demaniale, salvo che non si tratti di realizzare opere atte a garantire e/o migliorare la libera e gratuita fruizione di spiagge e scogliere e la balneazione. b) corridoio di lancio: specchio acqueo riservato al transito delle imbarcazioni. c) difficile rimozione 1 : impianti, manufatti, opere aventi struttura stabile, in muratura, in cemento armato, in sistema misto, realizzati con elementi di prefabbricazione di notevole peso la cui rimozione comporti necessariamente la distruzione parziale o totale del manufatto, che non ne consente la ricuperabilità, quali: c. 1 costruzione in muratura ordinaria con solaio in cemento armato semplice o misto; 1 Definizione tratta da circolare del Ministero dei trasporti e della navigazione n. 120 del 24.5.2001 4

c. 2 costruzioni in muratura ordinaria con solaio in pannelli prefabbricati su piattaforma in cemento armato; c. 3 opere, impianti e manufatti diversi da fabbricati ed assimilabili alle tipologie c. 1 e c. 2 c) difficile rimozione: impianti, manufatti e opere aventi struttura stabile, realizzati in muratura, anche con pannelli prefabbricati di materiale misto, la cui rimozione comporti necessariamente la distruzione parziale o totale del manufatto, che non ne consenta la recuperabilità. d) facile rimozione 2 : impianti, manufatti, opere le cui strutture possono essere effettuate con montaggio di parti elementari leggere come quelle, ad esempio, costruite con strutture a letro leggero in conglomerato cementizio prefabbricato o in acciaio o in legno o con altro materiale leggero, quali: d. 1 strutture prefabbricate leggere realizzate su piattaforma di cemento armato amovibile (incernierato) o appoggiate con calcestruzzo in basamento amovibile; d. 2 strutture prefabbricate leggere appoggiate sul suolo o interrate; d. 3 opere, impianti e manufatti diversi da fabbricati ed assimilabili alle tipologie d. 1 e d. 2; d. 4 opere, impianti, manufatti totalmente interrati/immersi d) facile rimozione: impianti, manufatti ed opere le cui strutture devono essere realizzate con montaggio di parti elementari leggere di materiale ecocompatibile, escluso i conglomerati cementizi. La rimozione di tali strutture deve avvenire per smontaggio e non per demolizione totale o parziale e senza modifica dei luoghi in cui si collocano. Sono escluse dalla presente definizione le opere di fondazione. e) fronte mare: lunghezza in linea d aria del tratto di costa compreso fra gli estremi della superficie a terra presa a riferimento. f) istanza preventiva: richiesta contenente gli elementi fondamentali del progetto corredata degli elaborati tecnici indicati nel regolamento per la gestione del demanio marittimo. g) pertinenze di proprietà privata (SP): manufatti - quali scivoli, scalette, piattaforme, moletti, tubazioni, passerelle, muri, piazzole, ecc. e specchi acquei concessionati per essere utilizzati a servizio di una proprietà privata. h) posa ombrelloni e sdraio per clienti (SC): utilizzo di area demaniale marittima per posa di ombrelloni, sedie e sdraio in via complementare rispetto all attività principale di natura turistico ricettiva o di somministrazione di alimenti e bevande e pertanto ad uso esclusivo dei clienti delle relative strutture. i) punti d'ormeggio 3 (PO): aree demaniali marittime e specchi acquei dotati di strutture che non importino impianti di difficile rimozione, destinati all'ormeggio, alaggio, varo e rimessaggio di piccole imbarcazioni e natanti da diporto. j) punto azzurro (PA): struttura per la balneazione gestita in convenzione con l Amministrazione comunale tesa a garantire i seguenti servizi minimi: - servizi igienici ad uso pubblico per un minimo di 3 di cui 1 per i portatori di handicap, - spogliatoi ad uso comune per un minimo di 1 con dimensioni e attrezzature idonee ad essere fruito da parte dei portatori di handicap, e un massimo di 4, - docce all aperto per un minimo di 2 di cui almeno 1 con dimensioni e attrezzature idonee ad essere fruita da parte dei portatori di handicap, - magazzino, - servizi per la sicurezza della balneazione, che può, altresì, essere dotata di altri impianti e attrezzature per la somministrazione di alimenti e bevande e per l esercizio di attività connesse alla balneazione. 2 Definizione tratta da circolare del Ministero dei trasporti e della navigazione n. 120 del 24.5.2001 3 Definizione tratta da PIT Regione Toscana 2007, All. 5 Masterplan La rete dei porti toscani, Disciplina, art. 5 5

k) servizi di spiaggia: servizi a disposizione degli utenti di una struttura che utilizza aree di demanio marittimo, aventi la caratteristica della potenziale rimovibilità giornaliera (sdraio, ombrelloni, giochi, attrezzature sportive, camminamenti, piattaforme galleggianti, ecc.). i) soggiorno all ombra: territorio del demanio marittimo in concessione destinato ai servizi di spiaggia. m) solarium: area adibita all esposizione al sole, priva di qualsiasi elemento ombreggiante diverso dagli ombrelloni. n) stabilimento balneare (SB): struttura per la balneazione con cabine, spogliatoi, servizi igienici e docce, che può, altresì, essere dotata di altri impianti e attrezzature per la somministrazione di alimenti e bevande e per l esercizio di attività connesse alla balneazione. o) stagione balneare: dal 1 maggio al 30 settembre, come indicato all art. 2, lett. e) del DPR 30.5.2008 n. 116, salvo eccezioni per motivi climatici stabilite dalla Regione o dall Ente Locale delegato. p) struttura associativa (SA): struttura destinata all attività di associazioni che praticano la pesca sportiva dilettantistica in mare o attività culturali, ricreative e sportive attinenti la vita di mare. q) struttura per la pratica e/o l insegnamento di sport acquatici (SS): struttura finalizzata alla pratica o all insegnamento di sport (quali vela, windsurf, kitesurf); deve garantire i seguenti servizi minimi: servizi igienici per gli utenti, per un minimo di 3 di cui 1 per portatori di handicap, spogliatoi ad uso comune, per un massimo di 2, docce per un massimo di 2, magazzino, e può, altresì, essere dotata di altri impianti e attrezzature per la somministrazione di alimenti e bevande e per l esercizio di attività connesse alla balneazione. r) struttura per noleggio attrezzature balneari (NA): struttura utilizzata per l attività esclusiva di noleggio di attrezzature balneari, compresi i natanti; deve garantire i seguenti servizi minimi: servizi igienici per gli utenti, per un minimo di 3 di cui 1 per portatori di handicap, spogliatoi ad uso comune per un massimo di 2, docce all aperto di uso pubblico, magazzino, e può, altresì, essere dotata di altri impianti e attrezzature per la somministrazione di alimenti e bevande e per l esercizio di attività connesse alla balneazione. s) strutture professionali (PP): manufatti destinati a magazzini o depositi per i pescatori professionisti. t) strutture per la somministrazione di alimenti e bevande (AB): strutture che esercitano l attività definita all art. 41, c. 1 lett. a) della LRT 7.2.2005 n. 28. u) strutture per l intrattenimento (SI): sale da ballo, discoteche, night-club e similari. v) strutture stagionali: strutture di facile rimozione che possono essere collocate su suolo demaniale all inizio della stagione balneare e che devono essere rimosse al termine della stessa; vi rientrano anche le strutture per servizi di sicurezza della balneazione, cioè quelle finalizzate a garantire la sorveglianza della balneazione e l immediato intervento nei casi di necessità o pericolo, quali torrette di avvistamento e presidi per il pronto soccorso. w) strutture turistico ricettive: quelle contemplate al Titolo II, capi I e II della LRT 23.3.2000 n. 42. x) superficie coperta: quella definita dal regolamento edilizio comunale. 6

y) territorio demaniale marittimo di libero transito: quella parte di demanio marittimo sulla quale è vietata qualsiasi installazione o attrezzatura, anche precaria, nonché qualsiasi attività o comportamento che impediscano il transito alle persone o creino impedimento all espletamento del servizio di salvataggio. z) veicoli: quelli definiti al Titolo III del Codice della strada D.lgs 30.4.1992 n. 285. az) volume: quello definito dal regolamento edilizio comunale con esclusione delle cabine. Art. 3 Territorio demaniale marittimo di libero transito 1. Il territorio demaniale di libero transito, di cui al punto y) dell art. 2, è costituito da una fascia di profondità pari a 5 ml dalla battigia nelle coste basse sabbiose o ghiaiose e da una fascia di profondità pari a 1,5 ml dalla battigia nelle coste alte. Le suddette profondità si applicano anche quando la costa naturale è costituita da barriere artificiali Art. 4 Complessi dunali 1. Si applicano le regole generali e specifiche di tutela ambientale e paesaggistica di cui all art. 36 Tutela delle strutture dunali delle NTA, individuate nelle tavole G1a e G1b di quadro conoscitivo del Regolamento urbanistico. 2. Nelle concessioni demaniali marittime non potranno essere comprese le superfici dei complessi dunali comprensivi delle zone di rispetto cartografati nelle tavole richiamate nel precedente comma 1. 3. Le concessioni demaniali limitrofe a complessi dunali dovranno contenere prescrizioni tese a garantire quanto stabilito nel citato art. 36 Tutela delle strutture dunali delle NTA 4. Nel tratto di costa compreso tra il confine sud dello stabilimento balneare Canottieri e punta Lillatro dovrà essere fatta prescrizione ai concessionari del rispetto di quanto previsto all art. 24 Regole specifiche per le aree boscate e per i beni puntuali, c. 13 lett. b), delle NTA. Art. 5 Veicoli 1. E vietato l accesso alle aree demaniali marittime ad ogni veicolo che non sia autorizzato, con le modalità previste dal regolamento di gestione del demanio marittimo. In ogni caso è vietato l accesso al mare e l attraversamento degli habitat costieri al di fuori delle strade e dei percorsi che sono esplicitamente designati a tale funzione. Gli atti che consentono l installazione temporanea di cantieri comportano l autorizzazione dei mezzi necessari e l obbligo della rimessa in pristino stato. 7

Art. 6 Prelievo di acqua di mare 1. Non è ammesso il rilascio di nuove concessioni per prelievo di acqua di mare e scarico con tubazioni fisse, ma potranno essere autorizzati prelievi e reimmissione di acqua di mare in orari diversi da quello di balneazione con tubazioni mobili. 2. La disciplina di cui al c. 1 non si applica alle concessioni già in essere alla data del 1.1.2001 (corrispondente a quella di effettivo trasferimento delle funzioni al Comune), che prevedevano esplicitamente l uso di tubazioni fisse. 3. Potranno essere autorizzati prelievi di acqua marina, con modalità diverse da quelle indicate al comma 1 per usi scientifici, industriali o per interesse pubblico. 1. E ammesso il prelievo di acqua marina, con tubazioni fisse per usi scientifici, industriali o per interesse pubblico. 2. Potranno essere autorizzati, per usi privati, prelievi e scarichi di acqua di mare, con tubazioni mobili, in orari diversi da quello di balneazione. 3. E consentita il prelievo e lo scarico di acqua marina con tubazione fissa, per uso privato, alle seguenti condizioni: - siano utilizzati condotte, cavidotti e tubazioni, esistenti e interrati; - non venga alterato lo stato dei luoghi; - siano acquisiti gli atti di assenso necessari da parte degli enti competenti alla verifica degli effetti ambientali prodotti dagli impianti. 4. E vietato il passaggio di tubazioni fisse negli arenili. 4. 5. L eventuale scarico reimmissione di acqua in mare è sottoposta alla disciplina per la tutela dei corpi idrici superficiali. 6. Sono fatte salve le concessioni demaniali esistenti alla data del 1.1.2001 (corrispondente a quella di effettivo trasferimento delle funzioni al Comune). Art. 7 Destinazioni d uso 1. Le destinazioni d uso ammissibili nelle aree di cui all art. 1 sono indicate nelle specifiche norme di zona e di ambito, che indicano anche i casi nei quali è ammessa la deroga ai parametri riportati nella tabella Parcheggi e destinazioni d uso: tabella dei rapporti e delle quantità minime dell art. 44 Destinazione d uso e vincoli relativi delle NTA senza previa dimostrazione dell esistenza o della previsione di futura realizzazione di parcheggi pubblici nelle immediate vicinanze, in quanto collegabili pedonalmente all attività commerciale da insediare. Art. 8 Superfici concedibili e autorizzabili 1. Le superfici e gli specchi acquei ricompresi nel demanio marittimo sono concedibili se previsto nelle specifiche norme di zona e di ambito. Per le superfici a terra le norme di zona e d ambito indicano sempre la misura massima concedibile. 2. Le superfici necessarie alla realizzazione di opere pubbliche e/o di uso pubblico sono sempre concedibili all Amministrazione comunale o a soggetti pubblici e privati cui tali opere siano state affidate in costruzione e gestione in base alla normativa sui contratti pubblici o mediante convenzione. Le opere pubbliche, una volta realizzate, possono essere affidate in 8

concessione a privati che si impegnino a manutenerle, a condizione che vengano utilizzate senza distrazione dallo scopo originario per le quali furono costruite. 3. Le superfici necessarie per realizzare opere di urbanizzazione primaria sono sempre concedibili. 4. Le superfici sulle quali insistono manufatti esistenti, acquisiti al demanio marittimo divenuti, anche a seguito di atto di incameramento, pertinenze demaniali marittime, possono essere oggetto di concessione comprensiva del manufatto da parte dei soggetti e con le modalità stabilite nel regolamento comunale di gestione del demanio marittimo, anche in deroga a quanto previsto all art. 2, lett a) aree libere alle seguenti condizioni: a) l ufficio demanio marittimo dovrà valutare caso per caso che la presenza, il ripristino o l utilizzo del manufatto siano compatibili con le attività e l assetto complessivo previsti dalle norme dell ambito interessato e acquisire il parere dell Agenzia del demanio e della Capitaneria di porto i pareri delle amministrazioni competenti; b) qualora il manufatto sia in stato di degrado, il richiedente si impegna ad eseguire le opere di straordinaria manutenzione prescritte dall Amministrazione comunale. 5. Sono di norma concedibili, salvo che non sia diversamente stabilito nelle norme specifiche di zona e di ambito: a) le superfici demaniali necessari alla realizzazione di muri di contenimento necessarie alla realizzazione di opere atte a contenere situazioni di dissesto; b) le superfici demaniali necessarie per l apertura di accessi dalla proprietà privata al mare purché: l accesso sia limitato al solo transito pedonale; gli eventuali manufatti (scale, pianerottoli, ecc.) vengano realizzati in materiale leggero (acciaio, legno, ecc.), abbiano una superficie complessiva non superiore ai 3 mq di occupazione di suolo demaniale marittimo e non pongano ostacolo al libero transito sul demanio marittimo. c) gli specchi acquei prospicienti concessioni demaniali di stabilimenti balneari ai fini dell installazione di servizi di spiaggia, a condizione che lo specchio acqueo non occupi più del 50% del fronte mare dello stabilimento ed abbia una profondità massima di ml 10; d) le superfici per il posizionamento di tavolini, sedie e ombrelloni, a servizio di attività a condizione che: - l attività non sia pertinente a concessioni demaniali marittime esistenti; - non interessino aree libere non concessionabili e arenili; - non siano recintate e siano sempre accessibili; - sia mantenuto pulito lo spazio concesso; La richiesta di occupazione di suolo demaniale marittimo di cui alla lettera d) dovrà specificare: - il carattere temporaneo di tutti gli arredi previsti e gli orari di istallazione; - le caratteristiche estetico/formali e funzionali degli elementi di arredo. 6. Per manifestazioni sportive e/o ricreative è concessionabile o autorizzabile l utilizzo delle aree libere in cui non vi siano limitazioni previste da norme settoriali, per il tempo e con le procedure previste nel regolamento comunale per la gestione del demanio marittimo. E ammesso, previa presentazione di apposita e motivata istanza, l utilizzo di aree libere, in cui 9

non vi siano limitazioni previste da norme settoriali, per manifestazioni sportive, ricreative, culturali, riprese fotografiche etc., contingenti e temporanee. 7. E ammesso il rilascio di concessioni demaniali di specchi acquei per impianti di acquacoltura alle seguenti condizioni: a) ne sia indicata preventivamente la precisa collocazione, che, una volta autorizzata, dovrà essere adeguatamente segnalata; b) la richiesta sia preceduta da istanza preventiva accompagnata da valutazione integrata ex ante che, in particolare, dimostri: - la compatibilità con l ambiente marino; - la compatibilità con le eventuali attività già presenti o previste nella zona individuata; - la compatibilità con tutte le regole di tutela ambientale e paesaggistica contenute nelle NTA. - la dispersione dei prodotti del metabolismo in modo da impedire che l accumulo sul fondo provochi gravi perturbazioni per le biocenosi circostanti; c) sia accompagnata dal parere di tutti gli enti che dovranno rilasciare le autorizzazioni previste dalla normativa; d) preveda la valutazione integrata in itinere ed ex post e il monitoraggio ad essa collegato. 8. Gli ampliamenti delle superfici in concessione, delle superfici coperte e dei volumi sono consentiti solo se previsti nelle specifiche norme di zona e di ambito. 9. Gli ampliamenti previsti nelle specifiche norme di zona e di ambito sono comprensivi di quelli già ottenuti a decorrere dal 14.1.2004, data di entrata in vigore del Piano di utilizzo del demanio marittimo approvato con delibera consiliare n. 156 del 6.11.2003. 10. Nel caso in cui si verifichi un incremento di profondità dell arenile tra un area in concessione ed il mare, determinato nel tempo da dinamiche costiere, sia di origine naturale che artificiale, l area così formatasi può essere attribuita solo al concessionario retrostante, esclusivamente per la posa di attrezzature per la balneazione, alle seguenti condizioni: - entro e non oltre il 15 aprile di ogni anno, il richiedente produca idonea istanza per l ottenimento della concessione, che non potrà essere che stagionale e riferita alla sola stagione balneare in cui viene presentata la richiesta. L istanza dovrà: - essere corredata di tutti i documenti comprovanti la situazione di fatto; - essere sottoscritta da un professionista abilitato (relazione tecnica illustrativa, rilievo strumentale dettagliato atto a valutare lo stato di fatto rappresentato in scala adeguata, planimetria della zona scala 1:2000 con evidenziata l area in concessione e quella richiesta, documentazione fotografica a colori con riprese da diversi punti di vista); - contenere, una proposta di variazione del perimetro della concessione demaniale esistente al fine di reperire, per la stagione balneare, nuove aree demaniali libere. In caso di documentata impossibilità a riperimetrare l area in concessione dovranno essere proposte soluzioni alternative ai fini di offrire servizi gratuiti ai fruitori degli arenili liberi, quali docce, servizi igienici e dovrà essere garantita la pulizia degli arenili liberi adiacenti. In tal caso dovrà essere data pubblicità dei servizi offerti mediante l affissione di cartellonistica; - sia corrisposto il relativo canone demaniale; 10

- non sia variato lo scopo della concessione demaniale; - non siano interessati i territori di libero transito di cui all art. 3 delle presenti norme e le aree libere non concessionabili individuate in conformità al successivo art. 16; - non siano create aree intercluse; - sia rimessa in pristino stato l area concessa stagionalmente. 11. Sono ammesse variazioni al perimetro delle concessioni esistenti a condizione che: - non sia variata l estensione e lo scopo della concessione stessa; - non siano interessati i territori di libero transito di cui all art. 3 delle presenti norme e le aree libere non concessionabili individuate in conformità al successivo art. 16; - non siano create aree intercluse; - sia garantita la rimessa in pristino stato delle aree deperimetrate. Le zone di arenile che, a seguito delle variazioni suddette, vengono restituite all uso libero, saranno incluse tra le aree libere non concessionabili. Art. 9 Interventi ammessi 1. Sono sempre ammessi, per i fabbricati esistenti, gli interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia gli interventi da R1 a R2 R5 di cui agli artt. dell art. 49 e 49 bis delle NTA del RU. Gli interventi R4 e R5 sono ammessi a condizione che la ricostruzione delle volumetrie avvenga con impianti, manufatti e opere di facile rimozione. Sono ammessi interventi di ripristino degli assetti costieri al fine di avere una maggiore naturalità, anche con rimozione delle opere esistenti. Sono ammessi inoltre gli interventi previsti nelle norme di zona e ambito. Le altre tipologie di intervento contemplate dagli artt. 78 e 79 della LRT n. 1/2005 sono ammesse solo se previste esplicitamente dalle norme di zona e di ambito. 2. Sono sempre ammessi gli interventi per realizzare le opere di cui all art. 8, c. 2-3-5. Ai fini della realizzazione degli interventi di cui all art. 8, c. 2 e 3 le concessioni esistenti potranno essere revocate o subire variazioni o essere delocalizzate. 3. Sono sempre ammessi gli interventi di adeguamento delle strutture esistenti regolarmente autorizzate a normative igienico-sanitarie o settoriali, anche in deroga alle norme di cui all art. 10 caratteristiche dei nuovi manufatti e anche quando comportino un aumento della superficie coperta, purché tale aumento non superi la superficie minima prevista dalla normativa igienico-sanitaria, settoriale o di regolamento edilizio e la superficie in concessione resti invariata. 3 bis. Sono sempre ammessi gli interventi per la realizzazione di volumi tecnici come definiti dal regolamento edilizio; i depositi per la raccolta di acque devono essere interrati. 3 ter. Le strutture associative possono realizzare, all interno degli specchi acquei in concessione, dei pontili fissi al fine di consentire un accesso facilitato anche per i portatori di handicap ai punti di ormeggio delle barche. 11

4. Si applica l art. 35 Direttive generali per la salvaguardia dell equilibrio costiero delle NTA. Art. 10 Caratteristiche dei manufatti 1. I manufatti dovranno essere preferibilmente di facile rimozione 1. Le nuove costruzioni devono avere le caratteristiche di facile rimozione di cui all art. 2 lett. d) delle presenti norme. I solai di calpestio devono essere realizzati in legno, legno e acciaio o comunque con strutture di facile rimovibilità, con materiali verniciati o con finiture a vista. Per gli infissi esterni è vietato l uso di alluminio anodizzato non verniciato. Le fondazioni, se realizzate con caratteristiche di difficile rimozione, dovranno essere completamente interrate rispetto al piano originario di campagna. In caso di smontaggio di strutture di facile rimozione, le opere di fondazione realizzate con le caratteristiche di cui all art. 2 lett. d), devono essere completamente rimosse, mentre quelle realizzate con le caratteristiche della difficile rimozione devono essere demolite per almeno un metro sotto il piano originario di campagna. 1 bis. L ampliamento dei fabbricati esistenti, costruiti con caratteristiche di difficile rimozione, qualora non possa essere effettuato con strutture di facile rimozione, potrà realizzarsi con impianti, manufatti e opere di difficile rimozione. 2. I nuovi manufatti da realizzare sul demanio marittimo, compresi quelli facenti parte di interventi di cui all art. 78, c.1 lettere f), g), h) e all art. 79, c. 2, lettera d) della L.RT 3.1.2005 n. 1, devono essere staccati dal piano dell arenile di almeno 80 cm con palificate al fine di contenere l espansione dell onda di massima tempesta o di marea, salvo che i progetti esecutivi non siano corredati da studio redatto da tecnico abilitato che dimostri la non interferenza delle opere progettate con il trasporto solido delle sabbie lungo la battigia e indichi l altezza massima raggiungibile dall onda di marea o di tempesta nel sito prescelto. Il distacco dal piano dell arenile deve essere calcolato all intradosso del solaio. 3. L altezza di qualsiasi nuovo manufatto non potrà superare i 4,50 ml da terra misurati secondo le disposizioni del regolamento edilizio. 4. I nuovi fabbricati non potranno avere più di un piano fuori terra e dovranno rispettare quanto previsto all art. 46 requisiti di sostenibilità ambientale delle NTA. 5. L utilizzo della copertura dei volumi presenti sul demanio marittimo è consentito come solarium. 6. L altezza per le cabine non dovrà essere superiore a 2,40 ml. misurata al colmo. 7. Per ogni struttura potrà essere impiegato un massimo di 3 colori, di cui almeno 2 devono costituire tonalità dello stesso 8. 7. I nuovi manufatti dovranno essere posti a non meno di 100 ml dalle sponde del fiume Fine, di 50 ml dalle sponde dei torrenti Tripesce e Chioma e di 10 ml dalle sponde degli altri corsi d acqua. Tale disciplina non si applica per gli interventi di cui all art. 9, c. 3 12

(adeguamento delle strutture esistenti regolarmente autorizzate a normative igienico-sanitarie o settoriali) purché l intervento avvenga sul lato dell edificio opposto a quello che fronteggia il corso d acqua. 9. 8. Salvo che non sia diversamente stabilito nelle norme di zona e ambito, nelle aree comprese fra la dividente demaniale ed il mare le aree concessionate possono essere delimitate esclusivamente da parte di stabilimenti balneari, punti azzurri, strutture per noleggio attrezzature balneari, strutture per la somministrazione di alimenti e bevande e strutture per l intrattenimento da recinzioni che rispettino le seguenti caratteristiche: a) altezza: non superiore a ml. 0, 80; b) materiale: stecche in legno naturale o impregnato in uno dei colori previsti al precedente c. 7 oppure pali di castagno del tipo alla maremmana oppure paletti in acciaio con corda in colore naturale o in uno dei colori previsti al precedente c. 7. Tali recinzioni non potranno mai estendersi fino al territorio demaniale di libero transito e dovranno comunque consentire a chiunque il libero accesso e transito per il raggiungimento della battigia antistante l area ricompresa nella concessione. Qualora l area di libero transito non sia agevolmente praticabile i concessionari dovranno garantire il passaggio, parallelamente alla suddetta area di libero transito, mediante varchi di almeno 1,5 ml. Nelle zone e ambiti industriali e nelle aree esterne alla dividente demaniale per le recinzioni si applica quanto disciplinato dal regolamento edilizio. 10. 9. Nei periodi non compresi nella stagione balneare e, durante quest ultima solo in occasione di eventi di espansione dell onda di massima tempesta o di marea, è ammessa l apposizione di attrezzature precarie, purché in unico materiale, di altezza non superiore a ml 0,80 al fine di salvaguardare le strutture esistenti prive del requisito di cui al c. 2; tali manufatti non potranno mai ridurre il territorio demaniale marittimo di libero transito né impedire l accesso alle aree limitrofe, sia libere che concessionate. E altresì ammesso, al termine della stagione balneare, il tamponamento dei manufatti e fabbricati esistenti con opere precarie di un unico materiale, quali pannelli in legno, di altezza pari a quella delle costruzioni stesse. Non sono ammesse chiusure ottenute dall assemblaggio di materiali diversi. La chiusura, anche se provvisoria, deve rispondere alle vigenti norme di sicurezza e dovrà essere autorizzata dai competenti uffici. 11. 10. Le piattaforme previste nel presente allegato dovranno essere in materiale ligneo. 12. 11. I pontili fissi realizzati negli specchi acquei concessionati dovranno avere le seguenti caratteristiche: - piano di calpestio in doghe di legno o materiali similari di tipo antisdrucciolo, - struttura preferibilmente galleggiante, - dimensioni larghezza: min. 1,20 ml, max. 1,50 ml. Per i pontili con dimensioni trasversali inferiori a ml 1,50 dovrà essere previsto, ogni 10 ml di lunghezza, uno slargo di ml 1,50 x ml 1,50 al fine di consentire a persona disabile di invertire il senso di marcia della carrozzina. Tale slargo dovrà essere posto sulla testata del pontile nel caso di lunghezze inferiori a 10 ml. Potranno essere ammesse dimensioni diverse nel caso in cui ne sia dimostrata la necessità funzionale all uso. - dimensione atta allo scopo per cui sono realizzati e idonea a consentirne l utilizzo anche a persone con ridotte o impedite capacità motorie e sensoriali. 13

Art. 11 Strutture temporaneamente ancorate al suolo e di facile rimozione 1. Si applica l art. 55 Strutture temporaneamente ancorate al suolo a servizio di attività commerciali, di pubblici esercizi, per la ristorazione e attività turistiche delle NTA. Art. 12 Strutture e servizi stagionali 1. Per il solo periodo della stagione balneare, e con le procedure previste dal regolamento per la gestione del demanio marittimo, è consentito: a) il posizionamento all interno dell area a terra in concessione di strutture leggere non stabilmente infisse al suolo aventi dimensione non superiore al 40% dell area a terra in concessione; l eventuale piattaforma facente parte della struttura o costituente la struttura stessa dovrà essere realizzata in legno con pannelli a doghe distanziati tra loro e rialzata rispetto al piano d appoggio; eventuali piscine e vasche d acqua rimovibili non potranno avere larghezza, lunghezza o diametro maggiore a ml 6,00; b) il posizionamento negli specchi acquei prospicienti le aree in concessione di servizi di spiaggia: le piattaforme galleggianti non potranno superare la dimensione massima di 12 mq; c) il posizionamento di corridoi di lancio, purché risultino necessari in relazione all attività per la quale vengono richiesti e i richiedenti abbiano titolo a svolgerla. d) il posizionamento all interno degli specchi acquei in concessione di pontili galleggianti mobili che dovranno avere le seguenti caratteristiche: - piano di calpestio in materiale idoneo allo scopo; - struttura galleggiante; - dimensioni larghezza: max 1,50 ml. e) il posizionamento all interno dell area a terra in concessione di camminamenti di larghezza massima di 2,00 ml per consentire l accesso facilitato alla balneazione; nelle zone scogliose, dove i camminamenti richiedono strutture d appoggio, gli stessi non rientrano nei limiti di cui alla lettera a). Art. 13 Piscine 1. Nelle zone FS, FC, FPI, FVMCB, FF e nell ambito FPP2 non è ammessa la realizzazione di piscine fisse né l installazione di piscine e vasche d acqua rimovibili se non per quanto previsto all art. 12 c.1, lett. a) Strutture e servizi stagionali ; nelle altre zone e ambiti si applica quanto previsto all art. 58 piscine-opere pertinenziali delle NTA ferma restando la superficie in concessione e purché sia utilizzata esclusivamente acqua di mare. Art. 14 Nuove concessioni - obblighi convenzionali 1. Gli interventi edilizi consentiti negli ambiti FPP1, FPP3, FVM4, FVM6, FVM8 e FVM9 e quelli realizzabili mediante piano di recupero sono soggetti a convenzione o atto d obbligo, che disciplini i rapporti con l Amministrazione Comunale, in particolare per quanto concerne il rispetto degli impegni assunti dal concessionario nel corso del procedimento ad evidenza 14

pubblica per il rilascio della concessione, la definizione delle tariffe da praticare all utenza, l obbligo per eventuali diversi gestori e per eventuali subentranti di sottoscrivere, ciascuno per quanto di competenza, quanto previsto nella convenzione o atto d obbligo, le modalità di esecuzione dei lavori, l esecuzione delle opere di urbanizzazione. Art. 15 Specchi acquei e punti di ormeggio 1. Non è consentito il rilascio di nuove concessioni di specchi acquei per ormeggio imbarcazioni a stabilimenti balneari, punti azzurri, strutture turistico ricettive con concessione di posa ombrelloni e sdraio per clienti, strutture per la somministrazione di alimenti e bevande, strutture per l intrattenimento e come pertinenza di proprietà privata. 2. Nelle concessioni demaniali esistenti relative a stabilimenti balneari e punti azzurri, che prevedono specchi acquei per ormeggio imbarcazioni, questi ultimi saranno consentiti fino a quando non saranno realizzati nuovi interventi per punti di ormeggio negli ambiti FRS5 e FVM1; successivamente le concessioni di cui trattasi dovranno prevedere una riduzione del 70% della superficie in concessione destinata all ormeggio. Art 16 Aree libere 1. Le aree libere e, fra queste, quelle non concessionabili sono individuate nelle tavole D-al. 2. Ad ogni inizio di stagione balneare, l ufficio demanio marittimo dovrà pubblicare sul sito del Comune la cartografia delle aree libere secondo le risultanze degli atti d ufficio al primo giorno del mese antecedente nonché i percorsi pedonali e gli accessi pubblici alle stesse. 3. L Amministrazione comunale, con l ordinanza annuale sulla balneazione, individua può individuare aree libere, anche tra quelle non concessionabili, da destinare esclusivamente alla pratica di sport acquatici e, se necessario per la tipologia di sport, provvede a delimitare il relativo corridoio di lancio. Art 17 Accessi pubblici al demanio marittimo 1. Tenuto conto del censimento degli accessi al demanio marittimo facente parte del quadro conoscitivo delle presenti norme nonché del principio normativo di un corretto equilibrio tra aree concesse a soggetti privati e arenili liberamente fruibili, di cui alla legge n. 296/2006, gli accessi pubblici costituenti varchi per il libero e gratuito accesso e transito ai fini del raggiungimento della battigia sono individuati nelle carte D-al con diversa rappresentazione grafica a seconda che siano già fruibili in sicurezza o che il loro adeguamento sia in progetto. Nelle medesime carte sono altresì riportati i percorsi pedonali esistenti. 15

TITOLO II REGOLE SPECIFICHE DI ZONA E DI AMBITO Art. 18 Zona FS delle scogliere identificazione e ambiti 1. La zona FS delle scogliere individua il tratto costiero compreso tra la foce del Torrente Chioma e la foce del botro Quercetano. La zona è caratterizzata da una tipologia morfologica tendenzialmente omogenea a falesia alta, dalla cui disgregazione hanno avuto origine alcuni tratti di spiagge ghiaiose con un alta valenza ambientale e paesaggistica. 2. La zona FS è suddivisa in tre ambiti: - FS1, identificato nelle tavole. D-za 1 e 2, che individua il tratto costiero tra la foce del torrente Chioma e l ambito FS2; - FS2, identificato nella tavola D-za 2, che individua l'area che va dall ambito FS1 alla Buca dei Corvi, dove è localizzato un forte pericolo di distacco blocchi di materiale lapideo dalla scogliera sovrastante; - FS3, identificato nella tavola D-za 2, che individua il tratto costiero che va dalla Buca dei Corvi al botro Quercetano; questo, rispetto ai precedenti, presenta un maggior grado di antropizzazione, essendo nell immediata periferia dell abitato di Castiglioncello. Art. 19 Zona FS delle scogliere - Regole d uso e di intervento sull esistente 1. Nella zona FS non è ammesso quanto previsto al c. 6 dell art. 8. 2. Nell ambito FS2, è ammesso il rilascio di nuove concessioni demaniali o l ampliamento di quelle esistenti solo se ciò sia necessario per interventi di consolidamento e salvaguardia del sito. 3. Nell ambito FS3, al fine di migliorare la qualità dei servizi offerti, è ammesso, un intervento di riqualificazione urbanistica da parte dello stabilimento balneare esistente, mediante piano di recupero, previa presentazione di istanza preventiva. Tale piano: - potrà prevedere un ampliamento della superficie scoperta purché ciò non comporti alcuna riduzione delle aree libere limitrofe e garantisca il libero accesso alle stesse; - potrà prevedere un incremento della superficie coperta, purché quest ultima non superi i 110 mq; - potrà prevedere un incremento volumetrico, purché il fabbricato non superi un piano fuori terra e il volume complessivo non superi 165 mc; - dovrà estendersi alla realizzazione di opere o servizi in aree pubbliche limitrofe. 4. E ammessa altresì, mediante intervento diretto, all interno dell area in concessione allo stabilimento balneare esistente in ambito FS3, la realizzazione di nuovi manufatti per realizzare servizi aggiuntivi e integrativi pertinenti all attività esistente nel rispetto delle condizioni di cui all art. 10 c. 1 e delle caratteristiche di cui all art. 2 lett. d). La superficie dei nuovi manufatti non potrà superare complessivamente il 5% dell area demaniale marittima in concessione. La superficie così ottenuta è da ritenersi utile. 16

Art. 20 Zona FS delle scogliere Regole per gli interventi di trasformazione 1. E ammesso il rilascio di nuova concessione demaniale marittima a servizio del punto azzurro esistente secondo quanto indicato nella scheda norma 5-t1. 2. E ammesso il rilascio di nuova concessione demaniale marittima a servizio del realizzando stabilimento balneare sito in area adiacente al demanio marittimo, purché: a) non vengano intaccate le aree libere; b) vengano realizzati esclusivamente solarium e camminamenti per una superficie non superiore a mq 100. 3. Non sono ammessi cambi di destinazione d uso. Art. 21 Zona FC di Castiglioncello e Caletta identificazione e ambiti 1. La zona FC di Castiglioncello e Caletta, identificata nella tavola D-za 3, individua il tratto costiero compreso tra la Baia del Quercetano e Caletta. La zona è caratterizzata da una tipologia morfologica disomogenea a falesia alta e bassa e da tratti di arenili sabbiosi; l area presenta un particolare pregio, oltre che paesaggistico, anche economico e sociale, data l alta densità delle strutture poste a servizio del litorale. 2. Nella zona è identificato uno specifico ambito FC1, che comprende due aree caratterizzate da un alta valenza paesaggistica ed ambientale: Punta Righini e i Pungenti. Art. 22 Zona FC di Castiglioncello e Caletta - Regole d uso e di intervento sull esistente 1. Gli stabilimenti balneari esistenti, ai fini del miglioramento dei servizi offerti, possono realizzare interventi di ristrutturazione urbanistica, anche comportanti ampliamenti di superficie in concessione, mediante piano di recupero, previa presentazione di istanza preventiva. Tali piani: - potranno prevedere un ampliamento della superficie scoperta in concessione non superiore al 30% della superficie totale già in concessione purché ciò non comporti alcuna riduzione delle aree libere limitrofe e sia garantito il libero accesso alle stesse; in mancanza di aree a terra disponibili, tale incremento potrà essere ottenuto anche mediante l installazione di piattaforme su specchi acquei contigui alle aree a terra in concessione, purché la superficie totale delle piattaforme non superi 100 mq.; qualora la richiesta provenga da stabilimenti che hanno già in concessione uno specchio acqueo per ormeggio imbarcazioni, la superficie per l installazione delle piattaforme dovrà essere sottratta da tale specchio acqueo; - potranno prevedere incrementi di superficie coperta e di volume, se relativi a stabilimenti privi di attività di somministrazione di alimenti e bevande o per ampliare i locali cucina esistenti o per realizzare servizi aggiuntivi pertinenti all attività; - dovranno estendersi alla realizzazione di opere o servizi in aree pubbliche limitrofe; - potranno prevedere la presenza di attività con destinazione 3.02.02 di cui all art. 44 delle NTA del RU purché in aree esterne alla dividente demaniale; 17

- qualora prevedano piattaforme di dimensioni superiori a quelle indicate al primo alinea, finalizzate alla realizzazione di locali di intrattenimento o per la somministrazione di alimenti e bevande, l intervento dovrà essere ammesso da apposita variante alle presenti norme. 2. E ammessa altresì, mediante intervento diretto, all interno dell area in concessione agli stabilimenti balneari esistenti, la realizzazione di nuovi manufatti per realizzare servizi aggiuntivi e integrativi pertinenti all attività esistente nel rispetto delle condizioni di cui all art. 10 c. 1 e delle caratteristiche di cui all art. 2 lett. d). La superficie dei nuovi manufatti non potrà superare complessivamente il 5% dell area demaniale marittima in concessione nel caso di concessioni di consistenza fino a 1000 mq.. La superficie così ottenuta è da ritenersi utile. Per concessioni demaniali di consistenza maggiore a 1000 mq la superficie utile delle strutture non potrà eccedere i 50 mq. 3. 1 bis. La superficie in concessione agli stabilimenti balneari esistenti nella baia del Quercetano non può eccedere quella a ciascuno di essi concessa alla data del 1.1.2003; tali stabilimenti possono provvedere ad ampliamenti della superficie coperta per realizzare aree destinate a solarium oltre a quanto previsto al comma 1. 2. Per il punto azzurro e per l attività di posa ombrelloni e sdraio per clienti non sono ammessi incrementi di superficie in concessione. 3. 4. Per le strutture associative sono ammessi incrementi di specchi acquei in misura non superiore al 10% e interventi di cui all art. 78, c. 1 della LRT n. 1/2005 sui moli esistenti con eventuale ampliamento non superiore al 10%. 3 bis. 5. E ammesso il rilascio di nuova concessione relativa alla baracca attualmente non concessionata sita nel porticciolo di Castiglioncello esclusivamente ad uso magazzino di struttura associativa. 4. 6. E consentita la trasformazione della concessione esistente di noleggio attrezzature balneari al fine di realizzare una struttura per noleggio attrezzature balneari, ferma restando la superficie in concessione, alle seguenti condizioni: - la superficie coperta non potrà superare 26 mq e dovrà essere destinata a servizi igienici, spogliatoi e infermeria; - l ampliamento della superficie in concessione non potrà superare il 10% e non potrà intaccare le aree libere. 5. 7. E consentito il rilascio di nuova concessione demaniale marittima legata alle attività di ricerca e monitoraggio svolte nella struttura pubblica di Villa Celestina. 6. 8. I manufatti ed i terrapieni esistenti lungo la passeggiata pubblica e non ricompresi in concessioni demaniali vigenti, possono essere utilizzati al fine di realizzare attività commerciali di vicinato a destinazione 3.02.02 e attività comprese nella destinazione 3.03. di cui all art. 44 delle NTA del RU. A tal fine è consentita la realizzazione di nuovi organismi edilizi, anche parzialmente interrati, e interventi da R1 a R7 delle NTA del RU sono consentiti ampliamenti plani volumetrici, purché: a) i manufatti non abbiano più di un piano fuori terra rispetto al piano della passeggiata e presentino caratteristiche architettoniche armoniche rispetto all intorno; 18

b) eventuali spazi per la posa di tavoli e sedie non siano ottenuti con ingombro, anche temporaneo, della passeggiata; gli arredi quali tavoli e sedie dovranno essere posizionati internamente al nuovo organismo edilizio o sui solarium se ricadenti nella parte retrostante della passeggiata pubblica. Il posizionamento di arredi sui solarium non deve ridurre o ostacolare la visuale esistente verso il mare; c) il terrapieno esistente, dove realizzare il nuovo organismo edilizio, dovrà avere una altezza media minima di ml. 1,80; d) siano rispettate le disposizioni del Codice Civile e del Regolamento Edilizio in materia di distanze. 7. 9. I manufatti ed i terrapieni esistenti lungo la passeggiata pubblica in corrispondenza dell esistente punto azzurro possono essere utilizzati per garantire i servizi previsti all art. 2, lett j). 8. 10. Le attività commerciali previste nel presente articolo possono essere realizzate in deroga ai parametri riportati nella tabella Parcheggi e destinazioni d uso: tabella dei rapporti e delle quantità minime dell art. 44 Destinazione d uso e vincoli relativi delle NTA. 9. 11. Per la struttura destinata a somministrazione di alimenti e bevande presente nell ambito FC1 è ammesso, ferma restando la superficie in concessione, un intervento di ristrutturazione edilizia della struttura a condizione che l ampliamento non superi 35 mq di superficie coperta e 72 mc. di volume. 10. 12. Nella zona FC, compreso l ambito FC1, non è consentito realizzare barriere visive sul lato passeggiata che impediscano od ostacolino la visuale del mare. I volumi, le superfici accessorie coperte e tutti i manufatti aventi altezza superiore a m. 1,30 dal piano della passeggiata non potranno occupare più del 20% del fronte confinante o parallelo alla passeggiata stessa. 11. 13. Le destinazioni d uso ammesse sono quelle esistenti salvo quanto indicato ai precedenti comma 1 e 6 8. Art. 23 Zona FPT del Porto Turistico identificazione e regole 1. La zona FPT del Porto Turistico identificata nella tavola D-za4, individua il porto turistico, per il quale valgono le norme stabilite dallo specifico Piano Regolatore. Art. 24 Zona FRS di Rosignano Solvay identificazione e ambiti 1. La zona FRS di Rosignano Solvay, che comprende il tratto costiero che va dal Porto Turistico al Lillatro, è suddivisa nei seguenti tre ambiti: a) FRS1, identificato nella tavola D-za 4, individua il tratto costiero che va dal confine sud del Porto Turistico al locale Sirena b) FRS2, identificato nella tavola, individua il tratto costiero in cui è situato il locale Sirena c) FRS3, identificato nella tavola D-za 4, individua il tratto costiero in cui è situata la Terrazza delle Quattro Repubbliche Marinare 19