L impresa Molisana: dalla crisi allo sviluppo. Il governo della exit strategy nell azione istituzionale della Regione.

Documenti analoghi
Principali indici di bilancio

Note per la lettura dei report

Indice di rischio globale

Contabilità generale e contabilità analitica

Riclassificazione del bilancio e analisi con indici

La gestione aziendale, il reddito e il patrimonio

LA LETTURA DEL BILANCIO ANALISI E INDICI DI BILANCIO

L ANALISI PER INDICI

RICLASSIFICAZIONE ECONOMICA DELLO S.P. E DEL C.E.

Relazione sulla gestione

7.4 w Il conto economico a margine di contribuzione di singole combinazioni produttive parziali: la segment analysis

Il Bilancio di esercizio

al budget di cassa mensile

GLI INDICI DI BILANCIO PER LE ANALISI FINANZIARIE

Dati significativi di gestione

Calcolo e commento dei principali indici di bilancio

INDICI DI BILANCIO. Lo stato patrimoniale, riclassificato, assume la forma che schematizziamo di seguito:

CALCOLO DEGLI INDICI NELL ANALISI DI BILANCIO

Gestione e fabbisogno finanziario

La gestione finanziaria dell impresa

ANALISI DELLA STRUTTURA FINANZIARIA a cura Giuseppe Polli SECONDA PARTE clicca QUI per accedere direttamente alla prima parte dell'intervento...

FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO

Ministero delle Attività Produttive

ROI, WACC e EVA: strumenti di pianificazione economico finanziaria Di : Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato

NUOVA RELAZIONE SULLA GESTIONE. Dott. Fabio CIGNA

Nota integrativa nel bilancio abbreviato

ANALISI PER FLUSSI. Dott. Fabio CIGNA

CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA

L analisi di bilancio con particolare riferimento all area finanziaria (2' parte)

Dati significativi di gestione

L ANALISI PER INDICI

Note e commenti. n 35 Dicembre 2015 Ufficio Studi AGCI - Area Studi Confcooperative - Centro Studi Legacoop

ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI. Circoscrizione del Tribunale di Locri. Relazione del Tesoriere

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI BERGAMO FACOLTA DI INGEGNERIA CORSO DI INGEGNERIA GESTIONALE. I quozienti di bilancio

1 Università di Trento ed Euricse 2 Università dell Insubria, Varese

Parimenti una gestione delle scorte in maniera non oculata può portare a serie ripercussioni sul rendimento sia dei mezzi propri che di terzi.

Fonti di finanziamento: l effetto positivo della leva finanziaria

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

La riforma del servizio di distribuzione del

Aumenti reali del capitale sociale

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

L ABC DELL ECONOMIA AZIENDALE. A cura di Chiara Morelli

Concetto di patrimonio

I contributi pubblici nello IAS 20

Approvazione CDA del 25 giugno Limiti al cumulo di incarichi ricoperti dagli amministratori di Unipol Gruppo Finanziario S.p.A.

Periodico informativo n. 150/2015

ASSOCIAZIONE TEAM DRIVERS AUTO E MOTO STORICHE

RISOLUZIONE N.15/E QUESITO

Punto 3 all Ordine del Giorno dell Assemblea Ordinaria

Commento al tema di Economia aziendale

Relazione illustrativa del Consiglio di Amministrazione di Impregilo S.p.A. sul quarto punto all ordine del giorno dell Assemblea straordinaria,

Bilancio Economico Pluriennale

PROCEDURA PER LA VALUTAZIONE ECONOMICO FINANZIARIA in vigore dal 01/08/2012

CRUSCOTTO DI INDICATORI STATISTICI

Nota interpretativa. La definizione delle imprese di dimensione minori ai fini dell applicazione dei principi di revisione internazionali

L impatto in bilancio delle operazioni di ristrutturazione

ACQUE DEL BASSO LIVENZA PATRIMONIO SPA. Relazione sulla gestione del bilancio al 31/12/2014

LA REVISIONE LEGALE DEI CONTI La continuità

L equilibrio finanziario

LA GESTIONE AZIENDALE

II.11 LA BANCA D ITALIA

RISOLUZIONE N. 131/E. Roma, 22 ottobre Oggetto: Trattamento tributario delle forme pensionistiche complementari

L analisi per flussi ed il rendiconto finanziario

Risoluzione n. 150/E. Roma, 9 luglio 2003

GRUPPO COFIDE: UTILE DEL TRIMESTRE A 13,6 MLN (PERDITA DI 2,3 MLN NEL 2014)

CRUSCOTTO DI INDICATORI STATISTICI

L investimento immobiliare delle Casse e degli Enti di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno

CRUSCOTTO DI INDICATORI STATISTICI ANCONA

RISULTATI DELLA RILEVAZIONE SULLE COMMISSIONI APPLICATE DALLE BANCHE SU AFFIDAMENTI E SCOPERTI DI CONTO

ANALISI QUANTITATIVA E QUALITATIVA DEL CAPITALE IN SEDE DI COSTITUZIONE DI AZIENDA

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO DELLA FONDAZIONE BANCA DEL MONTE DI ROVIGO

Regione Campania. 1. Dati congiunturali del secondo trimestre 2014

4 Punto. Assemblea ordinaria e straordinaria degli Azionisti Unica convocazione: 11 giugno 2014 ore 11,00. Parte ordinaria

CRUSCOTTO DI INDICATORI STATISTICI

RICLASSIFICAZIONE DEL CONTO DEL PATRIMONIO

L ANALISI DI BILANCIO: Caso esemplificativo

L analisi delle condizioni di economicità

CRUSCOTTO DI INDICATORI STATISTICI ISERNIA

Milano, 30 marzo 2004

Vigilanza bancaria e finanziaria

CIRCOLARE N. 8/E. Roma, 20 febbraio 2004

Esame di Stato anno scolastico 2013/2014 Svolgimento Tema di Economia aziendale

RICLASSIFICAZIONE DEL CONTO DEL PATRIMONIO

Introduzione. fornisce un rendiconto dell attività economica di una impresa relativa all ultimo anno solare;

Piaggio & C. S.p.A. Relazione Illustrativa

CRUSCOTTO DI INDICATORI STATISTICI CAGLIARI REPORT CON DATI STRUTTURALI ANNO 2011 REPORT CON DATI CONGIUNTURALI 1 TRIMESTRE 2012

GLI SCHEMI DI RICLASSIFICAZIONE

del 26 gennaio 2012 Agevolazioni fiscali e contributive per i premi di produttività - Proroga per il 2012 INDICE

Avvertenza: il presente Regolamento è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

Pianificazione economico-finanziaria Prof. Ettore Cinque. Modelli e tecniche di simulazione economico-finanziaria

- Il rimborso dei prestiti e le spese da servizi per conto terzi -

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO

DL n. 91 del entrato in vigore dal 25 giugno


Pirelli & C. S.p.A. Relazioni all Assemblea del 13 maggio 2013

Indici di Bilancio. Prof. Fabio Corno Dott. Stefano Colombo. Milano-Bicocca University All rights reserved

LA RICLASSIFICAZIONE DEL BILANCIO D ESERCIZIO E IL PROCESSIO DI RIESPOSIZIONE DEI VALORI DI BILANCIO IN MODO PIÙ

INDAGINE SUI CREDITI VERSO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 2011

Leasing secondo lo IAS 17

Dott. Maurizio Massaro

Transcript:

L impresa Molisana: dalla crisi allo sviluppo. Il governo della exit strategy nell azione istituzionale della Regione. 1

2

NOTA DELL AUTORE Con affidamento diretto in economia ex art. 125, c. 11, ultimo periodo, del D.Lgs. n. 163/2006 così come modificato dal D.L. 70/2011 convertito in legge n. 106 del 12 luglio 2011, la Regione Molise ha conferito allo scrivente l incarico di realizzare «un attività di valutazione relativa allo stato di salute delle aziende molisane, anche attraverso l individuazione di cluster, all impatto degli strumenti di sostegno al credito a valere sul Fondo Unico Anticrisi, all indicazione di possibili azioni innovative ed integrative di intervento da attuarsi mediante le attività [di seguito] elencate ( ) a titolo non esaustivo». In particolare, l incarico prevede che «lo studio ( ) dovrà essere attuato mediante lo svolgimento delle attività di seguito elencate, a titolo non esaustivo, e consistenti nella predisposizione di un rapporto di analisi contenente: definizione di un modello econometrico ad hoc delle imprese molisane, sulla base dell analisi degli ultimi bilanci depositati; valutazione dello stato di salute delle imprese molisane; comparazione e valutazione di fattibilità di azioni istituzionali innovative per la risoluzione della crisi in atto». Lo scrivente desidera ringraziare, per la sua preziosa collaborazione, il Dr. Riccardo Andriolo. Desidera, inoltre, segnalare il contributo di Davide Sala Peup, laureando in economia e commercio presso l Università commerciale Luigi Bocconi di Milano, che, vivamente interessato all argomento, ha voluto fare dello stesso oggetto della tesi di laurea che discuterà prossimamente. Giuseppe Verrascina VERRASCINA Giuseppe, Dottore commercialista e revisore legale dei conti, titolare dell omonimo studio sito in Milano. In ambito professionale, anche in veste di esperto della CONSOB, ha contribuito alla definizione di alcune fra le principali problematiche in tema di bilancio, di sollecitazione al pubblico risparmio e di revisione legale dei conti. Ha svolto le funzioni di amministratore delegato di Montetitoli e, su nomina del Governatore della Banca d Italia, quelle di Commissario Straordinario di alcune società di intermediazione mobiliare in crisi. È presente negli organi sociali di alcune importanti Società ed Enti. Dal 1985, è giudice tributario. In ambito accademico, ha svolto, dal 1976, attività di docenza, in tema di economia aziendale, bilancio e revisione legale dei conti. ANDRIOLO Riccardo, Dottore commercialista e revisore legale dei conti, collaboratore dello studio G. Verrascina. Si occupa di tematiche attinenti il bilancio, la revisione legale dei conti e la crisi di impresa, anche di enti creditizi e finanziari. È cultore di auditing presso l Università degli studi di Trieste 3

4

SOMMARIO INDICE DELLE FIGURE... 7 INTRODUZIONE... 9 1 ANALISI DELLO STATO DI SALUTE DELLE IMPRESE MOLISANE: APPROCCIO METODOLOGICO E FONTI... 13 1.1 L INDICE DI QUOTABILITÀ... 14 1.2 IL MODELLO DI ANALISI PER L INDIVIDUAZIONE DELL EXIT STRATEGY... 15 1.3 I LIMITI DELLA RICERCA... 16 2 IL BILANCIO DELL IMPRESA MOLISE... 17 2.1 GLI ASPETTI QUALITATIVI DELL IMPRESA MOLISE... 17 2.2 GLI ASPETTI QUANTITATIVI DELL IMPRESA MOLISE... 20 2.2.1 Analisi del conto economico... 21 2.2.2 Analisi dello stato patrimoniale... 23 2.2.3 Analisi incrociata tra il conto economico e lo stato patrimoniale... 24 2.3 LO STATO DI SALUTE DELL IMPRESA MOLISE : PRIME CONCLUSIONI... 25 2.4 LA DISAGGREGAZIONE DELL IMPRESA MOLISE SULLA BASE DI ALCUNI PARAMETRI ECONOMICI... 27 3 L ESAME DEI SETTORI CON IL MAGGIORE NUMERO DI IMPRESE... 32 3.1 IL SETTORE COSTRUZIONI (CODICE ATECO SEZIONE F)... 32 3.1.1 Analisi del conto economico... 33 3.1.2 Analisi della redditività, della capitalizzazione e dell equilibrio patrimoniale... 33 3.1.3 Classificazione economico- reddituale... 34 3.2 IL SETTORE COMMERCIO ALL INGROSSO E AL DETTAGLIO; RIPARAZIONE DI AUTOVEICOLI E MOTOCICLI (CODICE ATECO SEZIONE G)... 34 3.2.1 Analisi del conto economico... 35 3.2.2 Analisi della redditività, della capitalizzazione e dell equilibrio patrimoniale... 35 3.2.3 Classificazione economico- reddituale... 36 3.2.4 Conclusioni settore G... 36 3.3 IL SETTORE ATTIVITÀ MANIFATTURIERE (CODICE ATECO SEZIONE C)... 36 3.3.2 Analisi della redditività, della capitalizzazione e dell equilibrio patrimoniale... 37 3.3.3 Classificazione economico- reddituale... 38 3.3.4 Conclusioni settore C... 38 3.4 IL SETTORE ATTIVITÀ PROFESSIONALI, SCIENTIFICHE E TECNICHE (CODICE ATECO SEZIONE M)... 39 3.4.1 Analisi del conto economico... 39 3.4.2 Analisi della redditività, della capitalizzazione e dell equilibrio patrimoniale... 39 3.4.3 Classificazione economico- reddituale... 40 3.4.4 Conclusioni settore M... 40 4 CONCLUSIONI SULLO STATO DI SALUTE DELLE IMPRESE MOLISANE... 41 5 LA RICERCA DELLE SOLUZIONI ALLA CRISI: AZIONI PER L EXIT STRATEGY... 45 6 LA DISAGGREGAZIONE DELL IMPRESA MOLISE IN CLUSTERS CON CARATTERISTICHE ECONOMICO PATRIMONIALI OMOGENEE... 45 6.1 LA DEFINIZIONE DEI PARAMETRI DI ANALISI: PATRIMONIALI, FINANZIARI E DELLA REDDITIVITÀ CORRELATA... 46 6.2 ANALISI INCROCIATA E DETERMINAZIONE DELLA DISTRIBUZIONE IN CLUSTERS... 47 5

6.3 PRIMA INTERPRETAZIONE DEL SIGNIFICATO DEI CLUSTERS... 48 7 IL MODELLO ECONOMETRICO PER LA DEFINIZIONE DELLE AZIONI IPOTIZZABILI PER LA RISOLUZIONE DELLA CRISI E LO SVILUPPO DELLE IMPRESE... 50 7.1 DISAMINA DEI CLUSTERS... 52 7.1.1 Cluster 1: Capitalizzazione... 52 7.1.2 Cluster 2: Capitalizzazione finalizzata ad interventi di miglioramento della gestione caratteristica... 55 7.1.3 Cluster 3: Capitalizzazione finalizzata al riequilibrio finanziario... 57 7.1.4 Cluster 4: Ristrutturazione del debito... 60 7.1.5 Cluster 5: Utilizzo della leva finanziaria per interventi di miglioramento della redditività della gestione caratteristica... 61 7.1.6 Cluster 6: Dolce estinzione... 63 7.1.7 Cluster 7: No- actions o interventi rivolti allo sviluppo di nuove attività... 65 8 CONCLUSIONI: LE AZIONI RICHIESTE E L INDIVIDUAZIONE DEI FABBISOGNI ECONOMICO- FINANZIARI... 69 8.1 AZIONI E FABBISOGNI... 69 8.2 GOVERNO DELL EXIT STRATEGY DA PARTE DELLA REGIONE... 71 GLOSSARIO... 73 6

Indice delle figure Figura 1: L approccio metodologico seguito... 14 Figura 3: Imprese suddivise per forma giuridica... 18 Figura 4: Ripartizione geografica delle imprese Molisane... 19 Figura 5: Numero imprese per settore (classe ATECO 2007)... 20 Figura 6: Il conto economico dell Impresa Molise... 21 Figura 7: Distribuzione della popolazione in base al valore della produzione... 22 Figura 8: Lo stato patrimoniale dell Impresa Molise... 24 Figura 9: I primi 4 settori in termini di numerosità di imprese... 27 Figura 10: La suddivisione delle imprese molisane sulla base dei dati economici... 28 Figura 11: La suddivisione delle imprese molisane (solo sede legale) sulla base dei dati economici... 30 Figura 12: Distribuzione dell universo delle imprese in clusters con caratteristiche analoghe... 48 Figura 13: L interpretazione grafica della Figura 12... 48 Figura 14: L ulteriore interpretazione grafica della Figura 12... 49 Figura 15: I tre gruppi di imprese con caratteristiche patrimoniali analoghe... 50 Figura 16: I sette clusters con caratteristiche ed esigenze analoghe... 51 Figura 16: Le tipologie di intervento... 52 Figura 17: Il cluster capitalizzazione (imprese per le quali risultano disponibili i bilanci 2009 e 2008)... 54 Figura 18: Il cluster capitalizzazione (imprese per le quali risulta disponibile solo il bilancio 2009)... 55 Figura 19: Il cluster capitalizzazione e interventi industriali (imprese per le quali risultano disponibili i bilanci 2009 e 2008)... 56 Figura 20: Il cluster capitalizzazione e interventi industriali (imprese per le quali risulta disponibile il solo bilancio 2009)... 57 Figura 21: Il cluster capitalizzazione e riequilibrio finanziario (imprese per le quali risultano disponibili i bilanci 2009 e 2008)... 58 Figura 22: Il cluster capitalizzazione e riequilibrio finanziario (imprese per le quali risulta disponibile il solo bilancio 2009)... 59 Figura 23: Il cluster ristrutturazione del debito... 61 Figura 24: Il cluster utilizzo della leva finanziaria per interventi di miglioramento della redditività della gestione caratteristica (imprese con disponibilità di bilancio 2009 e 2008)... 63 Figura 25: Il cluster utilizzo della leva finanziaria per interventi di miglioramento della redditività della gestione caratteristica (imprese per le quali risulta disponibile il solo bilancio 2009)... 63 Figura 26: Il cluster dolce estinzione... 65 Figura 27: Il cluster no actions o sviluppo nuove attività (imprese con disponibilità di bilancio 2009 e 2008)... 66 Figura 28: Il cluster no actions o sviluppo nuove attività (imprese per le quali risulta disponibile il solo bilancio 2009)... 67 7

Introduzione Il tema in questione prende le mosse da una costatazione scontata : la crisi economica ha colpito, al pari delle altre, anche la Regione Molise. Evidenzia, poi, la volontà istituzionale di mettere a punto le azioni più idonee a fronteggiarla per realizzare le condizioni su cui fondare una decisa virata verso obiettivi di sviluppo economico. Virata che, quale approccio strategico di fondo, la Regione intende governare direttamente nell ambito della più ampia attività di exit strategy dalla crisi. Come noto, il quadro economico sia a livello nazionale che delle singole regioni è fortemente influenzato dall andamento del settore imprenditoriale rappresentato da un diffuso sistema di piccole, molto spesso micro, e medie imprese che, a ragione, rappresenta la spina dorsale dell economia del nostro Paese. Verso questo sistema, la cui salvaguardia deve sempre più costituire obiettivo prioritario della politica economica, a qualsiasi livello esercitata, è rivolta l attenzione della Regione Molise nell intento di mettere a punto la predetta exit strategy. Quest ultima non può prescindere, e infatti non lo fa, dal principio fondamentale alla base della teoria sulle scelte decisionali, che pone in stretta correlazione la conoscenza degli eventi su cui si fonda il processo decisionale e la decisione derivante dalla coniugazione di detti elementi. Ne consegue, andando oltre, una sorta di proporzionalità fra qualità della conoscenza e qualità della decisione, fra completezza dell informativa da conoscere e adeguatezza delle correlate decisioni. In altri termini, potremmo sintetizzare il concetto in questo modo: conoscere quale presupposto per decidere. In ossequio al principio appena richiamato, la Regione Molise ha ritenuto utile fare riferimento ad una fotografia, della quale diremo dopo, dello stato di salute di quella parte del proprio tessuto imprenditoriale costituito dalle imprese con sede (legale o operativa) nel territorio, aventi forma giuridica di società di capitali. Questo raggruppamento di imprese rappresenta un insieme omogeneo e, pertanto, destinatario di potenziali azioni di sostegno contrassegnate anch esse da un forte carattere di omogeneità. La conoscenza dello stato di salute e la sua analisi sono, quindi, alla base della determinazione delle azioni ottimali per traghettare il sistema imprenditoriale dalla crisi verso obiettivi di sviluppo. Diciamo subito che, nel farci carico di effettuare la fotografia in questione, abbiamo ritenuto utile procedere secondo un modello di ricerca che ci ha consentito di individuare, con riferimento alle singole fattispecie considerate, sia azioni specifiche che azioni alternative fra loro con il vantaggio, attraverso queste ultime, di ampliare di fatto le possibilità operative di intervento. Diciamo subito, inoltre, che le azioni in questione non possono essere realizzate se non attraverso la cooperazione di una pluralità di operatori: dal sistema bancario alla finanziaria regionale, ai fondi di private equity, ad operatori del mondo borsistico. Ciò che è importante è che il coordinamento di soggetti ed azioni avvenga ad opera della Regione in attuazione di una precisa exit strategy concordata attraverso uno specifico tavolo tecnico formato dai predetti operatori. * * * 9

Premesso quanto appena accennato, le note che seguono prendono avvio con l illustrazione dell approccio metodologico seguito, per poi descrivere lo sviluppo dell analisi svolta e giungere, quindi, alla definizione quali- quantitativa delle azioni che si ritiene debbano essere considerate ed eventualmente promosse dalla Regione Molise, anche per il tramite della finanziaria regionale Finmolise S.p.A., e dal sistema economico- finanziario per il positivo superamento della crisi. 10

Parte Prima ANALISI DEL SISTEMA IMPRENDITORIALE DEL MOLISE 11

12

1 Analisi dello stato di salute delle imprese molisane: approccio metodologico e fonti La ricerca in questione è basata sull esame dei bilanci 2009 delle società di capitali che, allo stato, risultano essere stati depositati presso il registro delle imprese. Essi rappresentano l ultimo dato disponibile giacché per quello del 2010, al momento della redazione delle presenti note, non risultano ancora scaduti i termini per il deposito. Considerato che, in periodo di crisi, i dati sono soggetti a modificazioni significative anche in brevi lassi di tempo, sarà sicuramente importante aggiornare le considerazioni di seguito svolte alla luce delle risultanze del bilancio in corso di deposito. Ciò detto, con riferimento al 2009, partendo dall esame di ciascuno dei bilanci esaminati, abbiamo provveduto (Figura 1) dapprima ad aggregare gli stessi in un unico bilancio in modo da rappresentare quello macro dell Impresa Molise, ovvero una ipotetica entità che racchiude al suo interno tutti i bilanci delle società con sede (legale o operativa) in Molise. Successivamente, abbiamo provveduto, sulla base delle risultanze delle analisi svolte, a suddividere la popolazione in clusters dapprima basati su caratteristiche economiche omogenee tenendo conto, poi, affinando così i nostri clusters, del loro incrocio con indicatori patrimoniali e finanziari. Ciò è stato propedeutico al passo successivo rappresentato dall individuazione di un range di azioni, per ciascun cluster, rivolte all obiettivo ultimo della risoluzione della crisi d impresa. Contestualmente abbiamo provveduto alla determinazione del fabbisogno finanziario necessario per la realizzazione di ciascuna delle azioni individuate; azioni che dovrebbero rappresentare nel loro insieme la exit strategy di cui si tratta. È opportuno sottolineare che detta quantificazione rappresenta solo una prima stima, una stima di massima del fenomeno considerato e non ha, e non vuole averlo, nessun carattere di definitività. Il suo obiettivo, sicuramente importante in questa fase dell analisi, è solo quello di porre all attenzione una macro misurazione dello sforzo richiesto dal superamento della crisi. Ciò comporta che la correlata attività attuativa non può non passare attraverso ulteriori approfondimenti dei vincoli e dei parametri utilizzati nella determinazione della macro misurazione in questione. 13

Figura 1: L approccio metodologico seguito 1.1 L indice di quotabilità Riteniamo opportuno evidenziare che la presente analisi trae origine da una precedente ricerca basata su uno specifico modello che avevamo elaborato con lo scopo di individuare, con riferimento all universo delle società di capitali operanti sull intero territorio nazionale, quelle in possesso delle caratteristiche idonee per essere quotate in borse valori (mercati regolamentati o sistemi di scambi organizzati) per le PMI. In particolare, attraverso tale modello, si era pervenuti ad individuare un campione di imprese che, attraverso uno specifico indice c.d. di quotabilità (in una scala valutativa da 1 a 5), avevamo poi classificato evidenziando la capacità delle stesse di rispondere agli obiettivi del Mercato Alternativo del Capitale (o dell AIM Italia). Segnatamente, le PMI con punteggio più elevato erano quelle connotate da: fatturato tale da escludere le micro imprese e quelle di grandi dimensioni; crescita sia in termini di fatturato che di utile; buona redditività; struttura finanziaria sbilanciata; 14

elevato costo del capitale di finanziamento. È agevole notare che le prime tre caratteristiche rappresentano elementi (economici) positivi mentre le ultime due, al contrario, sono indicatori di situazioni (finanziarie) negative. Il modello in questione si fonda sul presupposto che i soggetti che soddisfano tali condizioni potrebbero avere un buon appeal nei confronti di potenziali investitori, in quanto il loro intervento contribuirebbe a migliorarne ulteriormente la redditività, peraltro già elevata, proprio attraverso la raccolta, attraverso il mercato, di mezzi propri da destinare alla riduzione dell indebitamento. Ciò premesso, va evidenziato che l indice di quotabilità applicato alle imprese della regione Molise non ha fornito alcun dato interessante, sia per il ridotto contesto imprenditoriale sia perché applicato ad un esercizio (il 2009) che è stato influenzato significativamente dalla crisi economico- finanziaria mondiale. Pertanto, si è provveduto ad elaborare un nuovo modello di analisi, di più ampio respiro e più aderente alla realtà economica oggetto di indagine. Tale modello è rivolto a definire l exit strategy ovvero ad individuare, con il rigore che l esame congiunto degli indicatori economici, finanziari e patrimoniali utilizzati consente, la tipologia di interventi necessaria per il superamento della crisi in cui si trovano le imprese molisane esaminate. 1.2 Il modello di analisi per l individuazione dell exit strategy Il modello sinteticamente descritto in precedenza si fonda sulla scelta di una serie di parametri che saranno di volta in volta illustrati nel prosieguo delle presenti note. Esso costituisce lo strumento di esame delle società di capitali con sede in Molise, delle quali viene, in particolare, analizzato l ultimo bilancio depositato (2009) e, ove ritenuto necessario, anche quello dell esercizio precedente. Ciò al fine di individuare quelle imprese che, per caratteristiche economiche, finanziarie e patrimoniali omogenee, possono essere raggruppate in specifici cluster. Va segnalato che, dopo aver indagato la situazione macro dell Impresa Molise, rappresentata come già detto dal bilancio aggregato di tutte le imprese considerate nella nostra analisi, abbiamo ritenuto utile esaminare i singoli settori di attività, per rilevare la presenza di eventuali situazioni particolari che possano influenzare la determinazione delle azioni per l exit strategy. Abbiamo successivamente provveduto ad individuare per ciascun cluster una o più categorie di interventi che, in linea con la teoria economico- aziendale, rappresentano a nostro avviso, gli strumenti più idonei per la risoluzione della crisi. Ci riferiamo alle seguenti azioni che potrebbero essere poste in essere, a seconda dei casi, singolarmente o in modo combinato tra loro: Riequilibrio finanziario, attuabile tramite una delle sottoazioni seguenti, o la loro combinazione: o ristrutturazione del debito, ovvero la trasformazione di finanziamenti a breve termine in medio/lungo termine al fine, da una parte, di allineare la composizione delle fonti di finanziamento con la struttura degli impieghi (riequilibrando quindi lo stato patrimoniale) e, dall altra, di ridurre gli oneri finanziari che, come noto, hanno una maggiore incidenza se riferiti a debiti a breve termine; 15

o aumento della leva, ovvero l incremento del ricorso al capitale di terzi, praticabile in presenza di elevati livelli di capitalizzazione, al fine di finanziare eventuali ristrutturazioni aziendali oppure di consentire all impresa di dotarsi delle risorse necessarie per lo sviluppo; capitalizzazione ovvero l incremento del capitale proprio, quando insufficiente, attraverso apporti dell attuale imprenditore o l ingresso di nuovi investitori (fondi di private equity, investitori istituzionali, mercati borsistici, etc.) nessuna azione richiesta oppure azioni richieste per lo sviluppo di nuove attività, ovvero la condizione che accomuna i soggetti che non si trovano in situazione di crisi e/o che hanno esigenze di sviluppo che non possono essere immediatamente individuate dall esame del bilancio; interventi di miglioramento della gestione caratteristica, ovvero quelli rivolti a migliorare la redditività della gestione corrente attraverso l incremento dei componenti positivi di reddito o la riduzione di quelli negativi; dolce estinzione, ovvero il graduale accompagnamento fuori dal sistema economico delle imprese che, non potendo essere risanate, sono destinate alla cessazione dell attività, cercando di limitare al minimo i costi sociali che tale ineluttabile scelta comporta. È importante, per questo comparto di imprese, l approfondimento della specifica situazione in cui versa la singola entità per rilevare l eventuale presenza di valori che potrebbero continuare a dare il loro contributo in condizioni differenti; si pensi, a titolo esemplificativo, ad eventuali spin- off di attività, operazioni di fusione, etc. 1.3 I limiti della ricerca È opportuno evidenziare che la ricerca in questione nonché i risultati a cui l applicazione del modello di definizione dell exit strategy conducono hanno i seguenti limiti: il modello si basa sulle informazioni desunte da una banca dati (AIDA) sulla quale non è stato possibile effettuare alcuna verifica in merito a correttezza, completezza e attendibilità dei dati. In altri termini, eventuali errori contenuti nella banca dati, ancorché improbabili in quanto basata su dati ufficiali (i bilanci depositati dalle imprese), potrebbero modificare le risultanze della ricerca; i dati dei bilanci esaminati sono stati considerati veritieri e corretti non avendo potuto effettuare alcun riscontro degli stessi. Pertanto, la eventuale correzione di dati errati potrebbe modificare le risultanze della ricerca; la ricerca si basa su assumptions, stime ed approssimazioni, di volta in volta evidenziate, per sopperire ad eventuali lacune di informazioni da noi riscontrate come ad esempio nel caso della carenza informativa che l utilizzo di bilanci redatti in forma abbreviata comporta. Consegue che tali assunzioni, stime ed approssimazioni potrebbero risultare inesatte ai fini delle risultanze della ricerca de quo; l appartenenza di ciascuna impresa ad un cluster è basata sull analisi di bilancio come descritta nelle pagine successive. Non vi è certezza che un esame più approfondito, basato quindi su un più ampio spettro di informazioni (ivi comprese quelle economico- finanziarie più aggiornate), porti a confermare il tipo di intervento inizialmente individuato. 16

2 Il bilancio dell Impresa Molise Al fine di tratteggiare lo stato di salute delle imprese molisane, quale pilastro portante dell economia della Regione Molise, abbiamo ritenuto opportuno focalizzare l attenzione sulle caratteristiche strutturali delle società di capitali con sede, legale o operativa, nell area considerata. Caratteristiche strutturali che, da una parte, riguardano gli aspetti qualitativi (ad esempio, la condizione di impresa attiva, della significatività rispetto a determinati obiettivi di analisi, le aree geografiche ed i settori in cui le imprese operano maggiormente, etc.) e, dall altra, quelli quantitativi ovvero i dati economici, patrimoniali e finanziari delle imprese in questione. L aggregazione di questi ultimi ci consente di avere una visione di insieme, quindi macro, di quella che potremmo definire l Impresa Molise. Questa rappresenta, idealmente, un impresa che ricomprende in un unica entità tutte le società di capitali molisane incluse nella nostra analisi; i dati quantitativi, perciò, derivano dall aggregazione dei loro bilanci al 31 dicembre 2009. L esame del bilancio dell Impresa Molise rappresenta, quindi, una sorta di punto fermo su cui innestare l esame più dettagliato delle variabili poste alla base della ricerca per l individuazione, quale risultato finale, delle misure da adottare per la risoluzione della crisi. Pertanto, di seguito verranno dapprima presentati, in estrema sintesi, gli aspetti qualitativi del comparto imprenditoriale molisano per poi rivolgere l attenzione su quelli quantitativi. 2.1 Gli aspetti qualitativi dell Impresa Molise L universo delle imprese iscritte presso il registro delle imprese con sede legale in Molise è pari, con riferimento all anno 2010, a complessive 35.905 unità 1. Di queste solo 4.939 (il 14%) sono società di capitali (Figura 2). Figura 2: Imprese registrate per forma giuridica Anno 2010 FORMA GIURIDICA Campobasso Isernia Molise Registrate % Registrate % Registrate % Società di capitale 3.321 12% 1.618 18% 4.939 14% Società di persone 3.085 11% 1.158 13% 4.243 12% Ditte Individuali 19.724 73% 5.853 66% 25.577 71% Altre Forme 868 3% 278 3% 1146 3% TOTALE 26.998 100% 8.907 100% 35.905 100% Fonte: Elaborazione Unioncamere Molise, Movimprese 2010 Considerando che il tasso di crescita delle società di capitali nel 2010 è stato pari al 5,12% 2, possiamo desumere che quelle in essere al 31 dicembre 2009 erano 4.698. Di queste sono state prese in considerazione ai fini della nostra ricerca, esclusivamente quelle che: risultano, allo stato, aver depositato il bilancio redatto al 31 dicembre 2009; 1 Fonte: Lo scenario economico regionale Rapporto 2011, UnionCamere Molise, p. 34 2 Fonte: Elaborazione Unioncamere Molise su dati Movimprese 1999-2010 17

risultavano, a tale data, ditta attive o ditte sospese, in quanto le restanti 3 assumono scarsa rilevanza ai fini degli obiettivi della ricerca; avevano un indirizzo (sede legale o unità locale) nella regione Molise. Le imprese che soddisfano i requisiti appena accennati sono complessivamente pari a 3.013 4 di cui 2.936 con sede legale in regione e 77 aventi una unità locale (o altro indirizzo) in Molise. Riteniamo opportuno evidenziare subito che la maggior parte (Figura 3, area cerchiata in rosso) delle società ricomprese nella nostra analisi risulta essere costituita sotto forma di s.r.l. e che, più in generale, solo un numero contenuto di imprese risulta obbligato alla nomina del soggetto incaricato della revisione legale dei conti 5. Questo aspetto, da una parte, conferma, anche con riferimento al Molise, il nanismo del sistema imprenditoriale italiano, caratterizzato dalla presenza di imprese di dimensioni ridotte, e, dall altra, come si avrà modo di evidenziare in seguito (cfr. infra I limiti della ricerca ), rappresenta uno dei limiti della presente analisi: i bilanci esaminati sono stati considerati veritieri e corretti, ma, per la maggior parte di essi non viene svolto alcun controllo obbligatorio di legge. Infatti, solo 187 imprese (fra S.p.a. e S.r.l.) risultano essere soggette alla revisione legale dei conti (area evidenziata in azzurro) 6. Figura 3: Imprese suddivise per forma giuridica Forma giuridica Nr. imprese con sede Nr. imprese con sede % sul Totale legale in Molise legale "fuori regione" totale S.P.A. 64 7 71 2,4% S.P.A. a socio unico 10 1 11 0,4% S.R.L. (con capitale sociale 120k) 86 5 91 3,0% S.R.L. a socio unico (con capitale sociale 120k) 13 1 14 0,5% S.R.L. (con capitale sociale < 120k) 1.971 57 2.028 67,3% S.R.L. a socio unico (con capitale sociale < 120k) 378 5 383 12,7% Altre 412 1 413 13,7% Non precisata 2 0 2 0,1% TOTALE 2.936 77 3.013 100,0% Al fine di apprezzare la distribuzione geografica all interno della Regione Molise, si è proceduto a raggruppare le imprese in modo conforme alla progettazione territoriale 2007/13 (Figura 4). 3 Sono state pertanto escluse dall analisi: le società in fallimento, in liquidazione volontaria, cessate, cessate per trasferimento e quelle risultanti inattive. 4 Fonte: banca dati AIDA di Bureau van Dijk Electronic Publishing (di seguito anche solo AIDA ) 5 In proposito, giova ricordare che la nomina del soggetto incaricato della revisione legale dei conti (che, al ricorrere delle condizioni previste dal terzo comma dell art. 2409- bis del codice civile, può coincidere con il Collegio sindacale) risulta obbligatoria per: tutte le società per azioni, ai sensi dell art. 2409- bis del codice civile; le società a responsabilità limitata che, ai sensi dell art. 2477 del codice civile, hanno un capitale sociale non inferiore a quello minimo stabilito per le società per azioni (allo stato pari a 120 mila) oppure se, per due esercizi consecutivi, hanno superato due dei tre limiti indicati dal primo comma dell art. 2435- bis del codice civile. Quest ultima norma, che disciplina la facoltà di redazione del bilancio in forma abbreviata, prevede, in particolare, i seguenti limiti: totale dell attivo dello stato patrimoniale: 4,4 milioni; ricavi delle vendite e delle prestazioni: 8,8 milioni; dipendenti occupati in media durante l esercizio: 50 unità. 6 Segnatamente, ci si riferisce alle 82 S.p.A., alle 105 s.r.l. con capitale sociale non inferiore a 120 mila. 18

Figura 4: Ripartizione geografica delle imprese Molisane Area geografica N. Imprese % sul totale Aree eleggibili a PAI (progetto aree interne) 315 10% Aree eleggibili a PIT (progetto integrato di sviluppo territoriale) 389 13% Basso Molise 696 23% Campobasso 852 28% Isernia 453 15% Venafro 231 8% Totale Molise 2.936 97% Fuori regione 77 3% Totale complessivo 3.013 100% Dai dati appena riportati, emerge che le aree con la maggiore concentrazione di imprese risultano essere quelle di Campobasso, che, essendo il capoluogo di regione, è catalizzatore di attività economiche e del Basso Molise, zona situata in prossimità della zona costiera 7. Al fine di valutare la concentrazione del rischio correlata all esercizio prevalente di una specifica tipologia di attività, si è proceduto a raggruppare le imprese secondo le 21 sezioni previste dalla classificazione ATECO 2007 (Figura 5). I risultati evidenziano una elevata concentrazione di imprese in 4 settori (in ordine decrescente: Costruzioni, Commercio all ingrosso e al dettaglio, riparazione di autoveicoli e motocicli, Attività manifatturiere e Attività professionali, scientifiche e tecniche) nei quali, infatti, operano oltre il 50% del totale delle imprese. Peraltro, non è ravvisabile un settore che possa essere considerato trainante, in termini di numerosità di imprese, per l intera Regione 8 con la conseguenza che gli interventi finalizzati alla risoluzione della crisi dovranno essere ipotizzati indifferentemente per la totalità delle imprese senza privilegiare, in linea di principio, alcun settore specifico di attività. 7 In appendice, viene riportato il dettaglio della distribuzione delle imprese suddivise per forma giuridica. 8 In appendice, nella Errore. L'origine riferimento non è stata trovata., viene riportato il dettaglio della distribuzione delle imprese suddivise per forma giuridica. 19