OSSERVATORIO NAZIONALE SUL TURISMO ITALIANO



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Unioncamere Unione Italiana delle Camere di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura OSSERVATORIO NAZIONALE SUL TURISMO ITALIANO PASQUA 2003: GLI ITALIANI AL VERDE NEGLI AGRITURISMI 1 Rapporto Indagine sulle prenotazioni/presenze nelle aree turistiche leader e sui segmenti di prodotto Indagine di mercato realizzata da Isnart S.p.A. Roma aprile 2003

SOMMARIO 1. L ANDAMENTO DELLA STAGIONE PRIMAVERILE 2003...3 2. IL TURISTA DELLA STAGIONE PRIMAVERILE 2003...7 3. I DATI DELLA TENDENZA...12 4. L ANDAMENTO DEI MERCATI INTERNAZIONALI...16 5. LA SCACCHERA DEI PRODOTTI DELLA PRIMAVERA 2003...22 CONCLUSIONI...25 NOTA METODOLOGICA...27 2

1. L ANDAMENTO DELLA STAGIONE PRIMAVERILE 2003 La stagione turistica primaverile nelle strutture ricettive italiane ( 1 ) ha portato una percentuale media di occupazione delle camere pari al 47%, dato che solo durante il periodo di punta relativo alla Pasqua ed al ponte del 1 maggio ha raggiunto il 58,1%. Si tratta, dunque, di un andamento ancora sommesso rispetto alle caratteristiche della stagione che nonostante l arrivo del buon clima e la possibilità di usufruire di numerosi giorni di festività non evidenzia tendenze alla ripresa ma porta ancora il peso della sofferenza riscontrata nel periodo invernale. L'ANDAMENTO DELLA STAGIONE PRIMAVERILE 2003 (MEDIA % sul totale operatori) 70,0 60,0 58,1 50,0 47,4 47,4 47,5 45,2 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 % occupazione febbraio % occupazione marzo % prenotazioni aprile % prenotazioni Pasqua % prenotazioni maggio Le sofferenze maggiori soprattutto relative ai mesi di febbraio e marzo sono a carico delle strutture ricettive del centro Italia dove l occupazione media del mese di febbraio si è attestata sul 28% e sul 1 ) nelle destinazioni leader del turismo italiano 3

34.5% nel mese di marzo. Si tratta però proprio di quelle strutture dove si evince la maggiore percentuale di occupazione relativa alle feste di Pasqua: 64,7% di occupazione media delle camere contro una media Italia pari al 58,1%. L'ANDAMENTO DELLA PRIMAVERA 2003 PER MACRO-AREA (MEDIA % totale operatori) 70,0 64,7 60,0 50,0 40,0 58,7 51,9 48,9 55,5 50,5 46,9 52,4 47,0 46,3 44,8 58,8 55,9 53,3 49,4 47,0 43,3 42,2 34,5 30,0 28,1 20,0 10,0 0,0 % occupazione febbraio % occupazione marzo % prenotazioni aprile % prenotazioni Pasqua % prenotazioni maggio Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole L occupazione rilevata per i mesi di febbraio e marzo confermano il buon andamento invernale delle località turistiche del nord. Il mese di maggio però, in termini di prenotazioni delle camere, riporta le strutture ricettive italiane verso livelli di occupazione inferiori al 50%. Durante le feste di Pasqua, le località del nord est risultano, in media, le uniche con una occupazione inferiore rispetto ai mesi precedenti e che pertanto non ottengono buone performances. In particolare, in un confronto a livello regionale, appare evidente la competizione di prodotto: - durante i mesi di febbraio e marzo vincono in termini di occupazione delle camere le regioni montane del sud e del nord-est; - le prenotazioni di aprile vedono in testa la Liguria, la Puglia e la Campania che per il periodo a ridosso di Pasqua sono però battute dall appeal verde dell Umbria; 4

- il mese di maggio mostra, infine, la riuscita delle località turistiche del Veneto, seguite a ruota da quelle della Campania e della Liguria. Occupazione camere febbraio-marzo 2003 e prenotazioni aprile-maggio 2003 % occupazione febbraio % occupazione marzo % prenotazioni aprile % prenotazioni Pasqua % prenotazioni maggio Piemonte 42,5 49,3 44,9 60,6 47,2 Valle d'aosta 63,6 59,3 36,7 49,8 42,0 Lombardia 52,9 46,3 38,6 51,1 47,6 Trentino 66,6 56,6 42,5 48,1 52,5 Alto Adige 67,5 60,4 43,3 52,7 40,4 Veneto 55,6 55,6 57,3 63,7 59,3 Friuli 46,9 40,6 48,9 56,4 44,5 Liguria 52,6 54,5 83,9 69,3 54,0 Emilia Romagna 46,9 50,9 43,4 46,9 41,9 Toscana 31,1 35,4 42,5 58,0 39,0 Marche 31,8 39,4 43,5 61,5 45,3 Umbria 16,4 26,5 57,6 79,4 50,6 Lazio 27,9 34,9 47,5 68,3 44,9 Abruzzo e Molise 88,0 63,0 16,1 27,1 16,1 Campania 40,3 46,3 61,2 76,0 56,0 Puglia 33,9 45,0 62,0 47,2 54,4 Basilicata 28,3 30,3 28,3 41,7 28,3 Calabria 59,6 52,3 30,9 24,4 24,0 Sicilia 55,0 54,0 40,0 55,0 40,0 Sardegna 40,4 35,0 46,3 64,7 47,7 Media Italia 47,4 47,4 47,5 58,1 45,2 L analisi dell andamento dell occupazione per area di prodotto chiarifica ulteriormente questi trend: - le destinazioni lacuali e quelle del turismo verde evidenziano una crescita di occupazione molto legata alla stagionalità con quote molto basse nei mesi invernali fino a raggiungere il top della competizione durante le festività pasquali; - la montagna italiana crolla dal 63,7% del mese di febbraio al 31% nei mesi di aprile e maggio, e durante la Pasqua raggiunge solo il 43,4% di prenotazioni; - le località termali pur non evidenziando picchi di occupazione particolarmente rilevanti, mostrano un andamento di crescita dal mese di febbraio a maggio; - le mete balneari che raggiungono una buona occupazione nel mese di aprile (61%) riscendono verso la media Italia nelle prenotazioni di maggio; 5

- infine, le città d arte italiane, lungi dai tradizionali exploit Pasquali, mantengono però il secondo posto come destinazioni primaverili del mese di maggio (50,6%). 80,0 L'ANDAMENTO DELLA PRIMAVERA 2003 PER AREA/PRODOTTO (MEDIA % totale operatori) 70,7 70,0 67,1 60,0 50,0 40,0 63,7 43,1 40,8 38,8 54,4 48,2 44,3 37,3 61,1 53,3 52,2 43,8 39,6 63,8 62,5 56,3 43,4 54,1 50,6 48,6 46,7 35,7 30,0 33,7 31,3 31,0 20,0 20,3 19,6 10,0 8,1 0,0 % occupazione febbraio % occupazione marzo % prenotazioni aprile % prenotazioni Pasqua % prenotazioni maggio Città Montagna Terme Lago Mare Campagna Ad avere la meglio durante questa Pasqua 2003 in un confronto tra tipologie del ricettivo sono stati senza alcun dubbio gli agriturismi italiani (74,2% di occupazione). Se i mesi invernali di febbraio e marzo hanno visto una buona occupazione dei villaggi turistici (montani), feste a parte il turismo di primavera torna a frequentare prevalentemente gli hotel di alta categoria. Occupazione camere febbraio-marzo 2003 e prenotazioni aprile-maggio 2003 % occupazione febbraio % occupazione marzo % prenotazioni aprile % prenotazioni Pasqua % prenotazioni maggio Hotel 52,5 51,2 49,0 56,9 47,3 2 stelle 49,2 48,8 47,7 57,1 47,4 3 stelle 52,4 50,2 48,9 55,2 44,8 4 stelle 62,0 61,4 52,0 60,8 53,6 5 stelle 75,0 75,0 65,0 75,0 70,0 Villaggio 69,2 66,7 26,3 43,0 27,5 Agriturismo 9,3 19,9 44,4 74,2 37,5 Campeggio 28,4 26,1 34,6 52,2 34,6 Media Italia 47,4 47,4 47,5 58,1 45,2 6

2. IL TURISTA DELLA STAGIONE PRIMAVERILE 2003 Nelle strutture ricettive italiane durante la stagione primaverile si registra il 35,8% di clientela straniera: si tratta del periodo dell anno che insieme a quello autunnale dovrebbe mostrare i picchi più alti di presenze internazionali dato il timing delle vacanze degli europei. Appare allora interessante, in un confronto con la stagione invernale che ha visto quest anno il 27% di clientela straniera, l incremento della quota media di turisti stranieri presenti nelle nostre strutture. In particolare, in questo periodo il turismo internazionale ha preferito le destinazioni del nord dove tale quota rappresenta il 42,9% nel nord-ovest e il 38,9% nel nord-est. Ancora presto per le vacanze straniere nel sud e nelle isole dove le strutture hanno ospitato solo il 28,2% di clienti internazionali. Il dato che preoccupa maggiormente è invece quello relativo alle destinazioni turistiche del centro Italia dove considerata la presenza delle grandi città d arte la quota di 30,6% di clienti internazionali appare un po bassa. TIPOLOGIA DELLA CLIENTELA (MEDIA % sul totale operatori) Nord Ovest 57,1 42,9 Nord Est 61,2 38,9 Media Italia 64,2 35,8 Italiani Centro 69,4 30,6 Stranieri Sud e Isole 71,8 28,2 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% 7

Top destinations del turismo straniero la Lombardia e la Campania, la prima per la presenza dei laghi la seconda in parte per il ritorno ai paesi di origine ma in gran parte per le vacanze nelle isole e in costiera. Segue il Veneto dove il lago di Garda ha espresso performance veramente sorprendenti specie durante la Pasqua. 8

TIPOLOGIA DELLA CLIENTELA (MEDIA % sul totale operatori) Lombardia Campania Veneto Alto Adige Sicilia Piemonte Trentino Friuli Valle d'aosta Media Italia Toscana Lazio Calabria Emilia Romagna Liguria Marche Umbria Puglia Sardegna Basilicata Abruzzo e Molise 44,0 56,1 46,6 53,4 55,0 45,1 57,4 42,7 57,7 42,3 57,9 42,1 61,4 38,6 61,8 38,2 63,6 36,4 64,2 35,8 65,1 34,9 65,8 34,2 72,8 27,2 73,4 26,6 75,5 24,5 78,1 21,9 79,9 20,1 87,0 13,0 88,7 11,3 89,7 10,3 99,0 1,0 Italiani Stranieri 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% La passione del turismo straniero per la vacanza sui grandi laghi italiani appare evidente in un confronto di prodotto: è proprio rispetto al turismo lacuale che si evince la maggiore presenza di clientela internazionale durante le feste primaverili con ben il 73,5%. 9

Il turismo italiano ha invece espresso il suo bisogno di natura scegliendo la campagna, dove, cosa non da poco, ha sfruttato una certa convenienza economica. Sembra proprio questa la motivazione del grande exploit degli agriturismi durante queste feste che hanno vinto la competizione permettendo agli italiani di fare vacanza a prezzi accettabili. Così come la clientela internazionale ha preferito la vacanza in campeggio sottolineando, ancora una volta, come queste vacanze di primavera segnino la grande attenzione alle spese da parte dei movimenti turistici mondiali. Provenienza della clientela del periodo di Pasqua Italiani Stranieri Città 62,5 37,5 Montagna 68,5 31,5 Terme 67,5 32,5 Lago 26,5 73,5 Mare 67,1 32,9 Campagna 81,4 18,6 Media Italia 64,2 35,8 Provenienza della clientela del periodo di Pasqua Italiani Stranieri Hotel 62,3 37,7 2 stelle 62,4 37,6 3 stelle 61,5 38,5 4 stelle 65,0 35,0 5 stelle 50,0 50,0 Villaggio 83,4 16,6 Agriturismo 79,9 20,1 Campeggio 59,9 40,1 Media Italia 64,2 35,8 Se la vacanza di primavera si caratterizza maggiormente di quelle di altri periodi per una breve permanenza, il fatto che quest anno la possibilità di allungare il soggiorno grazie ai numerosi ponti festivi non abbia portato lunghi soggiorni, in particolare degli italiani, conferma la necessità di soddisfare la voglia di vacanza con un soggiorno mordi e fuggi. 10

Pertanto, gli operatori del ricettivo segnalano come permanenza media solo 3,5 notti da parte degli italiani e 3,7 da parte degli stranieri. Permanenza media della clientela (n. notti) Italiani Stranieri Nord Ovest 3,6 3,7 Nord Est 4,1 4,3 Centro 2,8 3,2 Sud e Isole 3,0 3,1 Media Italia 3,5 3,7 Sulla scia delle vacanze di marzo solo la montagna, in particolare del nord-est, conferma la permanenza settimanale (5 notti, 6 giorni). Tra le altre destinazioni emergono quelle della Lombardia e della Sicilia e Calabria per il turismo straniero anche di ritorno. Permanenza media della clientela (n. notti) Italiani Stranieri Media Totale Trentino 5,1 5,2 5,1 Alto Adige 5,0 5,1 5,1 Lombardia 4,3 4,4 4,3 Sicilia 3,2 4,6 3,9 Valle d'aosta 3,9 3,8 3,8 Abruzzo e Molise 4,2 3,5 3,8 Friuli 3,6 3,6 3,6 Media Italia 3,5 3,7 3,6 Veneto 3,4 3,6 3,5 Piemonte 3,3 3,5 3,4 Calabria 2,8 4,0 3,4 Campania 3,3 3,4 3,4 Lazio 3,7 3,0 3,3 Marche 2,7 3,4 3,0 Emilia Romagna 2,8 3,2 3,0 Puglia 2,9 3,0 3,0 Toscana 2,5 3,3 2,9 Liguria 2,7 2,8 2,7 Umbria 2,2 3,1 2,7 Basilicata 2,7 1,5 2,1 Sardegna 1,9 1,9 1,9 Nello specifico dei prodotti turistici italiani, a trattenere maggiormente la clientela sono state le strutture presenti nelle località termali, montane e lacuali. 11

Permanenza media della clientela (n. notti) Italiani Stranieri Media Totale Città 2,8 2,9 2,8 Montagna 4,4 4,7 4,5 Terme 5,3 5,8 5,5 Lago 4,2 3,9 4,0 Mare 2,9 2,9 2,9 Campagna 2,3 3,4 2,8 Media Italia 3,5 3,7 3,6 A conferma delle dinamiche evidenziate, la tipologia di struttura ricettiva che ha visto una permanenza più prolungata è quella dei villaggi turistici (montani) grazie ai pacchetti settimanali. I pochi stranieri che hanno scelto l agriturismo sono però rimasti più a lungo degli italiani che vi hanno pernottato meno di 3 notti, solo per un week-end. Permanenza media della clientela (n. notti) Italiani Stranieri Media Totale Hotel 3,5 3,7 3,6 2 stelle 3,3 3,6 3,4 3 stelle 3,8 3,9 3,9 4 stelle 3,3 3,5 3,4 5 stelle 2,0 4,0 3,0 Villaggio 5,2 5,0 5,1 Agriturismo 2,5 4,1 3,3 Campeggio 3,7 3,6 3,7 Media Italia 3,5 3,7 3,6 3. I DATI DELLA TENDENZA 12

Dopo una performance invernale non brillante, gli operatori del ricettivo avevano riversato le speranze di ripresa nel lungo ponte delle vacanze di primavera. Tale speranza però è rimasta delusa segnando la prosecuzione del trend negativo che già in inverno aveva visto un calo del turismo sia interno che straniero rispetto allo scorso anno. Infatti, se in inverno il 24% circa degli operatori segnava un calo dei turisti italiani in primavera il calo arriva a colpire il 30% delle strutture. Lo stesso vale per il turismo internazionale che dal 21% di segnalazioni negative passa addirittura al 44% in un periodo che invece è più caratteristico degli arrivi dall estero. Andamento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno Italiani Stranieri aumento stabilità diminuzione aumento stabilità diminuzione Totale operatori 16,4 53,2 30,4 11,5 44,3 44,3 % media di variazione rilevata 19,1-27,7 15,9-26,4 La maggiore stabilità del turismo nazionale segna il passo nelle destinazioni del centro Italia dove si evincono le quote più alte di defezioni. La generale diminuzione di presenze internazionali risulta minore solo nel nord-est. Andamento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno Italiani Stranieri aumento stabilità diminuzione aumento stabilità diminuzione Nord Ovest 20,0 57,9 22,1 12,4 41,6 46,1 Nord Est 18,7 57,8 23,5 14,6 48,3 37,1 Centro 10,2 47,5 42,4 7,5 46,2 46,2 Sud e Isole 15,7 45,8 38,6 7,9 33,3 58,7 Media Italia 16,4 53,2 30,4 11,5 44,3 44,3 A fronte di un trend di stabilità evidenziato in Valle d Aosta e in Friuli V.G., le perdite di turisti italiani sono state sentite maggiormente in Basilicata, Sicilia e Toscana. Gli stranieri, stabili rispetto allo scorso anno solo in Campania, crollano in particolare in Abruzzo/Molise, Toscana e Sicilia. 13

Andamento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno Italiani Stranieri aumento stabilità diminuzione aumento stabilità diminuzione Piemonte 21,1 57,9 21,1 22,2 38,9 38,9 Valle d'aosta 0,0 100,0 0,0 16,7 50,0 33,3 Lombardia 17,1 63,4 19,5 10,8 51,4 37,8 Trentino 29,6 48,1 22,2 36,0 36,0 28,0 Alto Adige 10,8 70,8 18,5 15,4 49,2 35,4 Veneto 27,9 51,2 20,9 4,8 45,2 50,0 Friuli 18,2 81,8 0,0 18,2 72,7 9,1 Liguria 28,6 39,3 32,1 7,1 28,6 64,3 Emilia Romagna 14,6 43,9 41,5 8,6 51,4 40,0 Toscana 9,8 37,3 52,9 4,3 27,7 68,1 Marche 17,6 52,9 29,4 13,3 66,7 20,0 Umbria 5,6 61,1 33,3 0,0 71,4 28,6 Lazio 9,4 53,1 37,5 13,3 53,3 33,3 Abruzzo e Molise 33,3 58,3 8,3 0,0 29,6 70,4 Campania 12,0 44,0 44,0 0,0 100,0 0,0 Puglia 10,0 40,0 50,0 16,7 33,3 50,0 Basilicata 0,0 33,3 66,7 0,0 50,0 50,0 Calabria 22,2 44,4 33,3 33,3 33,3 33,3 Sicilia 11,1 22,2 66,7 11,1 22,2 66,7 Sardegna 13,3 60,0 26,7 7,7 46,2 46,2 Media Italia 16,4 53,2 30,4 11,3 44,9 43,8 Anche in termini di prodotto torna il trend negativo delle città d arte dove si lamentano le maggiori diminuzioni soprattutto del turismo interno, ma anche di quello internazionale che ha colpito anche le destinazioni del turismo balneare. Le maggiori tenute di quota si sono verificate nelle destinazioni dei laghi e nella montagna. Andamento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno Italiani Stranieri aumento stabilità diminuzione aumento stabilità diminuzione Città 17,0 42,7 40,4 7,8 40,3 51,9 Montagna 18,7 62,0 19,3 18,1 49,7 32,2 Terme 31,3 37,5 31,3 21,4 35,7 42,9 Lago 10,3 65,5 24,1 10,0 46,7 43,3 Mare 10,1 53,6 36,2 4,6 38,5 56,9 Campagna 11,1 59,3 29,6 8,3 54,2 37,5 Media Italia 16,4 53,2 30,4 11,5 44,3 44,3 14

Se sul versante dei movimenti turistici interni della stagione primaverile resistono bene alla congiuntura sfavorevole i villaggi turistici ed i campeggi, il 38,6% delle strutture ricettive agrituristiche lamentano la diminuzione del turismo italiano e il 44,4% anche di quello estero. Le strutture alberghiere, invece, dichiarano maggiormente il calo del turismo straniero (46,4% degli hotel) ad eccezione di quelle di altissima categoria. Ciò dimostra come i turisti internazionali che hanno fatto vacanza in questo periodo dell anno si caratterizzano per una capacità di spesa o medio-bassa o al contrario elevatissima. Andamento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno Italiani Stranieri aumento stabilità diminuzione aumento stabilità diminuzione Hotel 16,7 53,1 30,2 12,1 41,6 46,4 2 stelle 16,9 51,8 31,3 10,5 42,5 47,1 3 stelle 14,8 52,7 32,4 12,1 43,0 44,8 4 stelle 20,7 58,6 20,7 14,8 35,2 50,0 5 stelle 100,0 0,0 0,0 100,0 0,0 0,0 Villaggio 20,0 60,0 20,0 11,1 77,8 11,1 Agriturismo 13,6 47,7 38,6 5,6 50,0 44,4 Campeggio 13,6 63,6 22,7 11,1 72,2 16,7 Media Italia 16,4 53,2 30,4 11,5 44,3 44,3 15

4. L ANDAMENTO DEI MERCATI INTERNAZIONALI Analizzando i mercati stranieri che hanno defezionato le mete tradizionali durante questa Pasqua 2003, occorre premettere che esistono alcuni bacini di domanda straniera in crescita, seppur minimamente rilevante, come quelli scandinavi, svedesi, islandesi e croati (in aumento nello 0,2% delle strutture a fronte di nessuna diminuzione lamentata). Però, non si può non sottolineare come i grandi bacini di domanda dell Italia come quello tedesco, britannico, statunitense e francese, cioè i principali visitatori del nostro Paese, evidenziano saldi negativi. Pertanto, a fronte del 4,3% di strutture intervistate che hanno dichiarato un ritorno dei turisti tedeschi, esiste una quota del 17,3% che ne ha lamentato la diminuzione anche rispetto allo scorso anno quando i segnali di flessione erano già rilevanti Ma il gap più evidente rimane quello relativo al mercato statunitense dei vacanzieri: il 17,3% di strutture ne piange la scomparsa contro il solo 1,4% che ne ha notato il ritorno. La percentuale di diminuzione dei mercati internazionali mostra una media che vede cali più disastrosi dalla Svizzera (-46,9% di arrivi), dal Belgio (-38%) e dall Olanda (-36,7%). A seguire la diminuzione dei turisti provenienti dal Giappone (-32,8%), dalla Francia (-31,7%), dagli Usa (-28,2%), dall Austria (-25,6%), dall Inghilterra (-23,7%) e dalla Germania (-21,9%). 16

ANDAMENTO DEI PRINCIPALI MERCATI STRANIERI PRIMAVERA 2003 (% sul totale strutture ricettive) Germania Inghilterra Usa Francia Olanda Austria Svizzera -17,3-17,3-6,7-4,1-1,2-1,6-1,6 1,4 1,4 1,0 0,8 0,6 2,6 4,3 Scandinavia Svezia Croazia Giappone Belgio Israele NordEuropa Russia Polonia -3,3-0,2 0,0 0,0-1,0-0,8-0,4-0,2-0,2 0,4 0,4 0,4 0,2 0,2 0,2 0,2 0,2 0,2 Danimarca Slovacchia Islanda Europa Cina Australia -0,2 0,0 0,0 0,0 0,0-0,8 0,2 0,2 0,2 0,2 0,2 Canada -0,6 Spagna -0,4 Sudamerica Sud est Asia -0,2-0,2 Paesi Est -0,2 Argentina -0,2 Yugoslavia Rep. Ceca Messico -0,2-0,2-0,2-20,0-15,0-10,0-5,0 0,0 5,0 aumentati diminuiti 17

ANDAMENTO DEI PRINCIPALI MERCATI STRANIERI PRIMAVERA 2003 (% sul totale strutture ricettive) Olanda -36,7 20,0 Austria Belgio -38,0-25,6 15,0 16,6 Inghilterra -23,7 14,6 Usa -28,2 14,3 Francia -31,7 13,0 Germania -21,9 12,0 Giappone -32,8 10,0 Svizzera -46,9 10,0-50,0-40,0-30,0-20,0-10,0 0,0 10,0 20,0 % aumento % diminuzione 18

Come si evince dai dati, i mercati tradizionali del turismo culturale, Usa, Giappone e la più vicina Francia sono proprio quelli mancati quest anno: le città d arte del centro, del nord-est e del sud hanno registrato flessioni dal turismo internazionale che se non saranno recuperate in estate incideranno fortemente sull industria turistica del paese. E infatti evidente come la mancanza del segmento dei turisti culturali, che si caratterizza per una maggiore capacità di spesa turistica diretta e indotta sul territorio, se prolungata ulteriormente avrà necessariamente ricadute economiche negative anche sul resto del tessuto economico. E pur vero che il 2003, più dello scorso anno, ha visto coincidere eventi drammatici mondiali economici, politici e sociali, che lo contraddistinguono come un annata nera d eccezione. Pertanto se si confermeranno le previsioni economiche mondiali di ripresa solo nel 2004, l industria del turismo dovrà per quest anno puntare più su una ripresa del turismo interno che internazionale. Aree dove sono diminuiti gli stranieri Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole Totale Austria 12,5 62,5 25,0 0,0 100,0 Belgio 40,0 0,0 40,0 20,0 100,0 Francia 20,0 10,0 40,0 30,0 100,0 Germania 24,7 51,8 16,5 7,1 100,0 Inghilterra 15,2 33,3 30,3 21,2 100,0 Olanda 16,7 16,7 50,0 16,7 100,0 Svizzera 25,0 25,0 25,0 25,0 100,0 Usa 22,4 24,7 29,4 23,5 100,0 Giappone 6,3 18,8 43,8 31,3 100,0 Aree/prodotto di diminuzione degli stranieri Città Montagna Terme Lago Mare Campagna totale Austria 25,0 37,5 12,5 12,5 0,0 12,5 100,0 Belgio 60,0 0,0 0,0 20,0 20,0 0,0 100,0 Francia 70,0 10,0 0,0 0,0 20,0 0,0 100,0 Germania 23,5 43,5 7,1 11,8 9,4 4,7 100,0 Inghilterra 39,4 21,2 6,1 6,1 24,2 3,0 100,0 Olanda 16,7 16,7 0,0 16,7 16,7 33,3 100,0 Svizzera 50,0 12,5 12,5 0,0 25,0 0,0 100,0 Usa 57,6 8,2 0,0 2,4 29,4 2,4 100,0 Giappone 75,0 6,3 0,0 0,0 6,3 12,5 100,0 19

Regioni dove si segnalano le maggiori diminuzioni degli stranieri (% sul totale di strutture che hanno segnalato la diminuzione) Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino Alto Adige Veneto Friuli Liguria Emilia Romagna Austria 0,0 0,0 12,5 0,0 25,0 25,0 0,0 0,0 12,5 12,5 0,0 12,5 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 100,0 Belgio 0,0 0,0 20,0 0,0 0,0 0,0 0,0 20,0 0,0 20,0 20,0 0,0 0,0 20,0 0,0 0,0 0,0 0,0 100,0 Francia 10,0 0,0 0,0 0,0 5,0 5,0 0,0 10,0 0,0 20,0 5,0 5,0 10,0 15,0 5,0 0,0 0,0 10,0 100,0 Germania 2,4 1,2 14,1 8,2 25,9 9,4 1,2 7,1 7,1 10,6 1,2 1,2 3,5 2,4 1,2 1,2 1,2 1,2 100,0 Inghilterra 3,0 3,0 3,0 3,0 6,1 15,2 0,0 6,1 9,1 15,2 3,0 0,0 12,1 15,2 3,0 0,0 0,0 3,0 100,0 Olanda 0,0 0,0 16,7 0,0 16,7 0,0 0,0 0,0 0,0 33,3 0,0 0,0 16,7 16,7 0,0 0,0 0,0 0,0 100,0 Svizzera 12,5 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 12,5 25,0 0,0 12,5 12,5 0,0 0,0 12,5 12,5 0,0 0,0 100,0 Usa 3,5 0,0 1,2 3,5 0,0 14,1 1,2 17,6 5,9 22,4 0,0 1,2 5,9 15,3 0,0 1,2 3,5 3,5 100,0 Giappone 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 12,5 0,0 6,3 6,3 37,5 0,0 0,0 6,3 6,3 0,0 0,0 12,5 12,5 100,0 Toscana Marche Umbria Lazio Campania Puglia Basilicata Sicilia Sardegna Totale 20

A livello regionale la Toscana risulta la più penalizzata, come già in inverno, subendo l abbandono dei suoi mercati tradizionali da quello britannico, a quello americano e giapponese. Ulteriore sintomo di crisi la defezione dei turisti austriaci e tedeschi dall Alto Adige e dal Veneto dove sono in diminuzione anche i clienti britannici. Nonostante le migliori performances della Campania, si tratta di una delle regioni maggiormente defezionata dal turismo francese e da quello inglese, penalizzando così il turismo nelle nostre belle isole. Strutture dove sono diminuiti i principali mercati stranieri albergo 2 stelle 3 stelle 4 stelle villaggio turistico agriturismo campeggio Totale Austria 75,0 66,7 16,7 16,7 0,0 25,0 0,0 100,0 Belgio 80,0 75,0 25,0 0,0 0,0 20,0 0,0 100,0 Francia 90,0 66,7 22,2 11,1 0,0 5,0 5,0 100,0 Germania 87,1 40,5 44,6 14,9 0,0 10,6 2,4 100,0 Inghilterra 90,9 36,7 36,7 26,7 0,0 6,1 3,0 100,0 Olanda 50,0 33,3 33,3 33,3 0,0 50,0 0,0 100,0 Svizzera 75,0 33,3 66,7 0,0 0,0 25,0 0,0 100,0 Usa 96,5 39,0 40,2 20,7 0,0 3,5 0,0 100,0 Giappone 93,8 53,3 46,7 0,0 0,0 6,3 0,0 100,0 Se in generale si può affermare come i principali mercati turistici internazionali sono mancati in questo periodo principalmente dalle strutture alberghiere, si noti come il calo delle presenze estere negli agriturismi sia da attribuirsi alla diminuzione dei flussi Olandesi, mercato pioniere di questa tipologia di turismo nel loro Paese. 21

5. LA SCACCHERA DEI PRODOTTI DELLA PRIMAVERA 2003 Per comprendere l andamento in questo periodo primaverile dei prodotti turistici nelle singole regioni italiane, appare interessante valutare i risultati ottenuti in termini di occupazione media. Da questa analisi, infatti, è possibile valutare quanto il successo o l insuccesso di una regione nel periodo sia da attribuirsi ad una flessione generale o ad una flessione di prodotto. Pertanto, al fine di ottenerne una lettura immediata si è misurata l occupazione accorpando i dati in 4 fasce: - bassa occupazione: fino al 25% di camere occupate nelle strutture ricettive, segnalata col colore GIALLO - media occupazione: fino al 50% di camere occupate nelle strutture ricettive, segnalata col colore OCRE - alta occupazione: fino al 75% di camere occupate nelle strutture ricettive, segnalata col colore ARANCIO - piena occupazione: fino al 100% di camere occupate nelle strutture ricettive, segnalata col colore ROSSO. 22

% occupazione/prenotazioni fino al 25% fino al 75% fino al 50% fino al 100% 23 Campagna Mare Lago Terme Montagna Città d'arte Campagna maggio Mare Lago Terme Montagna Città d'arte Campagna Pasqua Mare Lago Montagna Città d'arte Campagna Mare Lago Terme Montagna Città d'arte Campagna Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino Alto Adige Veneto Friuli Liguria Emilia Romagna Toscana Marche Umbria Lazio Abruzzo e Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Terme aprile marzo Mare Lago Terme Montagna Regioni Città d'arte febbraio

Dalla valutazione effettuata i risultati che si evincono mostrano alcune evidenti dinamiche: - le regioni che mostrano complessivamente un migliore andamento di occupazione, nell intera stagione da febbraio a maggio, risultano le Marche in particolare per la montagna, il Veneto con ottimi risultati sui laghi, l Umbria sia per il turismo culturale che per il turismo rurale, la Campania (che non scende mai sotto il 25% di occupazione neanche in inverno) e la Liguria sia nelle città d arte che al mare; - il non buono andamento del turismo in Toscana appare legato ad una bassa occupazione relativa ai prodotti del turismo verde e delle terme, a cui si aggiunge un tiepido risultato delle città d arte; - le città d arte hanno ottenuto un buon risultato nel periodo solo in Lombardia; - il mese di maggio che solitamente lancia la stagione turistica estiva del balneare non ottiene risultati soddisfacenti in termini di occupazione, neanche nel sud e nelle isole ad eccezione degli esiti migliori della Sardegna e della Campania; - la Pasqua ha visto come destinazioni vincenti i laghi del nord, il mare nel centro Italia e in Puglia e Campania, le terme del centro sud, le città d arte dell Umbria. 24

CONCLUSIONI L analisi dell andamento turistico del nostro Paese in questa stagione di primavera del 2003 non permette ancora di intravedere sintomi di ripresa per l industria del settore. Il banco di prova delle festività di Pasqua e dei ponti del 1 maggio come rilancio dalla poco entusiasmante stagione invernale non lascia sperare troppo in una felice ripresa del comparto. A mettere in crisi l economia del turismo italiano contribuisce in maniera consistente la defezione del turismo internazionale che è mancato in questa stagione da troppi bacini di domanda del nostro Paese. In termini complessivi di occupazione media delle nostre strutture ricettive, la stagione turistica di questo inverno aveva lasciato gli operatori col fiato sospeso con prenotazioni per febbraio e marzo pari solo al 45% di occupazione: queste preoccupazioni, a posteriori hanno mostrato tutta la loro fondatezza raggiungendo cioè una occupazione reale solo del 47%. Ma ciò che lascia ancora preoccupati gli operatori sono le prenotazioni per il mese di maggio, molto legate ai flussi internazionali: se in inverno si è considerata la defezione degli stranieri con meno paura rispetto a quella del turismo nazionale grazie alla fiducia del ritorno dall estero per i mesi primaverili, le prenotazioni attualmente in corso non sono affatto rassicuranti (45%). E sono ancora i turisti stranieri più facoltosi quelli non hanno portato le entrate sperate: inglesi, americani, e giapponesi. Ma anche i flussi tedeschi e francesi, magari con minore capacità di spesa ma in maggior numero sembrano tradire le aspettative degli operatori. Così questa stagione delude non solo le destinazioni più tipiche del turismo ricco, come le grandi città d arte, ma anche le destinazioni che più a portata di un turista economicamente meno interessante facevano successo grazie ai numeri. Infine, la possibilità per il turismo interno di usufruire di un lunghissimo ponte non ha prodotto i risultati sperati dagli operatori, con una permanenza media di non oltre 2 notti, e con una scelta di 25

vacanza sotto l insegna del turismo a basso costo, in campagna, in agriturismo, tralasciando scelte più onerose che vedevano negli scorsi anni una voglia di vacanza alla grande. Un anno questo che per far uscire dalla stagnazione il settore dovrebbe riprendere slancio in estate, approfittando del calo delle partenze oltre oceano, a favore di mete nostrane. Ma la competizione, in termini di costi, delle altre mete europee del bacino mediterraneo, rende incerti questi risvolti, aumentando i timori degli operatori. Mai come nella futura stagione estiva gli operatori italiani dovranno mettere a punto strategie di flessibilità nelle proposte alla clientela turistica cercando di andare incontro alle diverse esigenze sia economiche che di consumo per intercettare i flussi interni e quelli europei. 26

NOTA METODOLOGICA L analisi congiunturale è stata condotta attraverso una rilevazione diretta a un panel testato di 500 operatori del ricettivo, con questionario chiuso e domande dirette sull andamento primaverile del mercato, e di controllo rispetto all anno precedente. Le interviste, seguendo la distribuzione delle imprese turistiche ricettive in Italia, sono state così ripartite: Ripartizione geografica (%) Ripartizione % nord ovest 19,9 nord est 38,2 centro 24,4 sud e isole 17,5 Italia 100,0 Nel rispetto della presenza delle singole tipologie di impresa turistica ricettiva sul territorio nazionale, si è provveduto a ripartire le interviste anche secondo la seguente distribuzione per tipologia: 27

Tipologia della struttura ricettiva (%) albergo 84,6 2 stelle 40,4 3 stelle 45,2 4 stelle 14,2 5 stelle 0,2 villaggio 2,0 agriturismo 8,9 campeggio 4,5 Totale 100,0 La rilevazione è stata terminata il 18 aprile 2003, in modo da poter cogliere in tempo reale l andamento effettivo della stagione e le prenotazioni per i mesi di aprile e maggio. 28