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Rendere la Carta giuridicamente vincolante Dichiarazione urgente sulla Carta dei Diritti fondamentali adottata dal XI Congresso della Ces il 24 maggio 2007 La Ces ha appreso con grande preoccupazione l esistenza di proposte elaborate in discussioni intergovernative segrete per relegare l importanza della Carta dei Diritti fondamentali in un nuovo, ridotto trattato per l Unione Europea. La Carta avrebbe dovuto essere completamente incorporata se il progetto di Trattato costituzionale fosse stato adottato, come auspicato. C è un sostegno molto ampio al pieno riconoscimento della Carta nella legge dell Unione europea. Il suo status attuale la vede applicata pienamente nelle istituzioni UE, ma persiste un ambiguità sulle modalità di applicazione agli Stati membri, cosa che costituisce una grande limitazione. La Carta dei diritti fondamentali è stata approvata dal Consiglio europeo di Nizza nel 2000. In quella occasione, la Ces organizzò una manifestazione di massa di 60.000 persone a Nizza, affinché essa fosse adottata come parte del Trattato di Nizza, quindi completamente vincolante ai fini giuridici verso l UE e gli stati membri. Questo non è accaduto. Tuttavia nel 2001, a seguito di un altra manifestazione di massa di 100.000 persone a Bruxelles, la Ces ottenne di essere rappresentata nella convenzione incaricata di rivedere i Trattati europei. Quella convenzione, il cui lavoro fu portato avanti con un ampia partecipazione pubblica, raccomandò l inserimento completo della Carta nei trattati europei. Attualmente questa è la Carta più progressista mai conseguita da un movimento sindacale nel mondo. Essa pone i diritti economici e sociali sullo stesso piano di quelli umani. Nello specifico, garantisce diritti all informazione e alla consultazione, diritti di negoziare e intraprendere azioni collettive, scioperi inclusi. Garantisce protezione contro licenziamenti ingiustificati, diritti alla previdenza sociale nonché il principio di condizioni di lavoro eque e l accesso ai servizi pubblici. Secondo la Ces, la Carta è parte fondamentale del futuro dell Europa. Elaborata per far arrivare l Europa più vicino alle persone, se venisse scartata o ridimensionata, provocherebbe danni ulteriori all Europa sociale in generale. Essa è la base di un ambiziosa politica sociale che tiene in considerazione la necessità di una società inclusiva che porti a maggiore occupazione e di migliore qualità. I governi UE, la Commissione ed il Parlamento europeo debbono capire chiaramente che la Ces non sosterrà alcun nuovo trattato che non dia alla Carta un chiaro status giuridico vincolante e non ambiguo. Faremo campagne conro ogni mossa tesa alla sua omissione o alla diminuzione della sua importanza, incluse azioni verso i parlamenti europeo e nazionali. Nello stesso tempo ci stiamo mobilitando per far sentire le noster ragioni ai capi di governo che parteciperanno ala vertice il 21-22 giugno a Bruxelles. Inoltre chiediamo a tutti gli affiliati di fare campagne per rendere certo che i propri capi di governo che parteciperanno al vertice UE prendano la decisione giusta. Quando l Europa sociale è in pericolo, lo è tutta l Europa. Una delegazione di dirigenti sindacali, sostenuta dalla manifestazione sindacale, incontrerà i Presidenti della Commissione europea e del Parlamento ed il governo belga. Chiederemo agli affiliati di inviare delegati a questa manifestazione all offensiva per la Carta dei diritti fondamentali. pagina quattro

Manifesto di Siviglia adottato dal XI Congresso della Ces 1. La Ces resta completamente impegnata a favore di un Europa che sia contemporaneamente più e meglio ; un Europa integrata intorno a diritti e valori inclusa pace, libertà, democrazia, diritti fondamentali, uguaglianza, sviluppo sostenibile, piena occupazione e lavoro decente, dialogo sociale, protezione delle minoranze, accesso uguale ed universale a servizi pubblici di elevata qualità e un economia di successo che sostenga il progresso sociale e la protezione dell occupazione. Resta tuttavia vitale un azione tesa a mantenere un adeguato equilibrio tra gli obiettivi originali di Lisbona su crescita, progresso ambientale e coesione sociale. Questo equilibrio andrà perduto senza un rinnovato impegno per l Europa sociale. E l Europa deve muoversi per affrontare la competizione tra gli stati membri nell abbassare i tassi fiscali, in particolare quelli per le imprese, e tagliare la protezione sociale e occupazionale. Soltanto così potremo fermare la discesa verso la corsa al ribasso. 2. Il Congresso di Siviglia è quindi, per la Ces, un nuovo passaggio nello sviluppo verso un organizzazione più forte, più coesiva e più influente a favore dei lavoratori dell Europa e del mondo. Passare all offensiva richiede un organizzazione in grado di criticare e mobilitare, ovviamente, ma anche di proporre, negoziare ed agire. Rafforzare il sindacato europeo e le capacità della Ces sarà dunque centrale nel compito di rendere quest offensiva efficace e produttiva. 3. Un offensiva è necessaria. La CES affronta una serie di sfide sul fronte politico, economico, ambientale e sociale. Queste sfide sono complesse. Ma rispetto alle sfide affrontate con successo dai nostri predecessori (incluse disoccupazione e povertà di massa, le devastazioni della guerra e la ricostruzione nel dopoguerra dopo la pace raggiunta nel 1945 e l ulteriore sconfitta delle ultime dittature con la riunificazione dell Europa) non dobbiamo mai dubitare della capacità della nostra generazione di riuscire a superare, nel nostro tempo, le nostre sfide. Dunque, quali sono le sfide? 4. Nell ambito politico è evidente che, in alcuni paesi, l entusiasmo per l Unione europea è diminuito ed è aumentato lo scetticismo rispetto alla creazione di un Europa più forte e più integrata. In più l Europa rischia di essere vista, da alcuni sindacati, come avanguardia dei peggiori effetti della globalizzazione, in cui il lavoro emigra verso zone più economiche e le persone immigrano, pronte a lavorare a salari più bassi rispetto alle popolazioni locali. Il risultato è lo sviluppo di un opinione pubblica più suscettibile alla semplicistica retorica nazionalista e protezionista che ai più complessi processi di rafforzamento dell integrazione europea; esiste poi un atteggiamento meno disposto a riconoscere che la globalizzazione abbia benefici, ma anche inconvenienti. pagina cinque

5. Nell ambito economico, la disoccupazione è elevata in molti paesi e sebbene ci siano stati recenti apprezzati miglioramenti, molti dei nuovi lavori sono precari e sottopagati. Inoltre una crescita reale dei salari è stata irrilevante in molti paesi chiave. Più in generale, in quasi tutti i paesi ad alto reddito la percentuale dei salari e delle retribuzioni nel prodotto interno lordo è diminuita. E inoltre evidente che esiste sempre più, tra gli investitori finanziari, una tendenza verso una politica a breve termine, in cui i fondi speculativi, i capitali di rischio privati ed altri si interessano alle imprese in quanto mezzi di speculazione piuttosto che investire in nuovi prodotti, nuovi servizi, elevata produttività e tecnologie sostenibili. Con le politiche macroeconomiche che la Banca Centrale Europea circoscrive all interno delle attuali regole per l Euro, l Europa sta lottando per generare crescita per cercar di controbilanciare gli altri poteri economici esistenti ed emergenti nel mondo. 6. Per quanto riguarda l ambiente, si registra un aumentata consapevolezza tra i cittadini europei circa le minacce poste dal surriscaldamento globale. Ma a tutt oggi gli sforzi per combattere questa situazione da parte delle autorità europee non sono all altezza della sfida. L Europa dovrebbe essere la guida per affrontare questi problemi e in alcune aree come la regolamentazione delle sostanze chimiche pericolose, lo è. Sono stati fatti progressi a livello europeo anche di recente sull espansione delle energie rinnovabili.ma in generale esistono grandi differenze tra stati membri e un azione concertata troppo limitata a livello europeo. Il tema dominante dell attuale Commissione europea è stato la deregolamentazione e questo ha impedito il progresso sulle questioni ambientali. 7. Anche l Europa sociale ha sofferto della convinzione assoluta nella deregolamentazione. Virtualmente non è stata presa alcuna misura legale a sostegno dei lavoratori europei negli ultimi 4 anni. La maggioranza della Commissione, molti imprenditori e alcuni stati membri hanno deciso di bloccare i progressi su temi quali orario di lavoro e lavoratori delle agenzie interinali. In più, a volte, i governi hanno contestato l esistenza di un Europa sociale, ignorando le oltre 60 misure legali già introdotte su salute e sicurezza, sui comitati aziendali europei, sull uguaglianza e su informazione e consultazione. Essi hanno invece sostenuto che l Europa non ha bisogno di una dimensione sociale, dimenticando con una certa leggerezza la necessità di ottenere il sostegno popolare per il progetto di integrazione europea. 8. Il risultato è che l Europa, recentemente, è stata danneggiata. L Europa sociale è stata fondamentale nel successo degli anni precedenti. Deve nuovamente essere così e la Strategia ed il Piano d azione mostrano la via da seguire. Notiziario del Segretariato Europa della Cgil nazionale Corso Italia 25-00198 Roma Italia tel. +39 06 8476328 fax +39 06 8476321 e-mail: europa.web@mail.cgil.it http://www.cgil.it/segretariatoeuropa Redazione a cura di: Giulia Barbucci, Monica Ceremigna, Antonio Morandi, Nicola Nicolosi. pagina sei

La CES intende passare all offensiva su cinque grandi fronti: 1. Per un mercato del lavoro europeo - Più occupazione e di migliore qualità e piena occupazione. - Standard minimi europei in settori quali condizioni di lavoro, diritti sindacali, salute e sicurezza. - Combattere e invertire le crescenti tendenze verso il lavoro precario - Promuovere campagne per aumentare i salari minimi e aumenti retributivi reali per i lavoratori europei. - Dare priorità all eliminazione del divario salariale tra uomini e donne - Combattere la delocalizzazione, stimolare le negoziazioni sulle ristrutturazioni e fornire un quadro più forte di informazione, consultazione e partecipazione, incluso atraverso contributi di esperti indipendenti sulle ristrutturazioni. - Promuovere sempre uguaglianza e integrazione della dimensione di genere; combattere sempre razzismo, discriminazione e xenofobia. - Lottare per un migliore quadro di mobilità dei lavoratori europei basato sul principio di uguaglianza nel luogo in cui il lavoro o il servizio viene prestato. - Promuovere una politica proattiva sulle migrazioni, aprendo canali legali per la migrazione e combattendo lo sfruttamento sul lavoro dei lavoratori migranti inclusi quelli non registrati. - Condurre campagne per i diritti sindacali per azioni di sciopero a livello transnazionale. - Portare via il dibattito sulla flexicurity a coloro i quali intendono ridurre la protezione dell occupazione e le prestazioni relative alla disoccupazione. - Promuovere una migliore protezione sociale e stati sociali con servizi comprensivi per reddito minimo, pensioni, salute, assistenza nel lungo periodo, apprendimento lungo l arco della vita, contributi per malattia e disoccupazione, mercato del lavoro attivo e assistenza all infanzia, azioni positive per affrontare l invecchiamento della popolazione europea. - Lottare per il rafforzamento delle Direttive esistenti sull orario di lavoro (con la fine dell opt-out), sui Comitati aziendali europei e i distacchi e per l adozione di una forte Direttiva sui lavoratori delle agenzie interinali. 2. Per il dialogo sociale, la contrattazione collettiva e la partecipazione dei lavoratori pagina sette

- Promuovere una qualità più elevata del dialogo sociale ed un livello europeo per la risoluzione delle divergenze; - considerazione più seria di come sviluppare e coordinare la contrattazione collettiva a livello europeo inclusi i livelli settoriali, transfrontalieri e transnazionali, sostenendo il lavoro delle Federazioni sindacali europee; - rafforzare la contrattazione europea attraverso le frontiere in Europa per favorire la posizione negoziale di ognuno e porre fine alla competizione sleale sui salari; - sviluppare condizioni migliori per i Comitati aziendali europei e promuovere la partecipazione dei lavoratori; - effettuare campagne per standard più elevati di governance aziendale, basati sul riconoscimento degli interessi di tutti gli attori, non solo degli azionisti, e anche per un maggiore impegno per una reale responsabilità sociale delle imprese; - abbandonare e combattere il capitalismo selvaggio e più in generale il corto periodo, attraverso la tassazione, il controllo e il coinvolgimento dei lavoratori 3. Per una governance europea economica, sociale e dell ambiente più efficace incluso: - dare nuova vitalità alla strategia di Lisbona e ridefinire urgentemente i suoi termini di riferimento ed il suo posto nella costruzione dell Europa; - sviluppare un quadro di politica macro-economica che incoraggi la crescita e l innovazione, che utilizzi obiettivi inflazionistici più elevati e tenda al raggiungimento di un tasso di scambio più favorevole alla crescita; - promuovere efficaci politiche di coordinamento fiscale; - assegnare un bilancio europeo più elevato in particolare per aiutare l allargamento e la solidarietà tra regioni e paesi; - costruire servizi pubblici più forti all interno del nuovo quadro europeo; - sviluppare strategie industriali e di innovazione incluse le tecnologie sostenibili, elevata produttività, manodopera altamente qualificata, riconoscimento della persistente importanza della manodopera europea, un importante aumento di investimenti nella ricerca e nello sviluppo e una migliore agenda di regolamentazione basata non soltanto su criteri economici, ma anche su quelli sociali ed ecologici; pagina otto

- promuovere un Europa più sostenibile attraverso strategie di crescita brillante, schemi produttivi e di consumo differenziati nel rispetto degli obiettivi di Kyoto sull emissione di anidride carbonica; integrare le tematiche ambientali ed energetiche nell agenda sindacale principale. 4. Per una UE più forte con: - difesa della sostanza del Trattato costituzionale inclusa la Carta dei Diritti fondamentali ed i diritti sindacali all organizzazione e allo sciopero; - un approccio positivo all allargamento verso i Balcani e la Turchia basato sul pieno raggiungimento dei requisiti dell appartenenza all UE e dei diritti fondamentali inclusi quelli sindacali; politiche di vicinanza generose verso l est europeo e nel Mediterraneo e cooperazione con le altre regioni del mondo; - un approccio al commercio che includa il rispetto per i diritti e gli standard OIL, che promuova il lavoro in Europa, che contrasti l uso del commercio per promuovere la liberalizzazione aggressiva nei paesi in via di sviluppo e che cerchi maggiore coerenza tra politiche commerciali e sviluppo, tra obiettivi sociali ed ambientali; - una politica estera basata sulla difesa della pace, sull adesione alle Nazioni Unite e alla loro costituzione, il rispetto per le regole della legge, l utilizzo del potere leggero per promuovere la democrazia e i diritti umani e la totale condanna del terrorismo; - lo sviluppo di una vera politica estera e della sicurezza comune dell UE. 5. Per sindacati più forti e per una CES più forte - Sviluppare una strategia di organizzazione per aiutare gli affiliati ad aumentare il numero degli iscritti. - Costruire una CES più forte, in grado di condurre campagne e promuovere più solidarietà. - Lavorare con la nuova CSI ed il suo Consiglio Regionale Paneuropeo, così come con le Federazioni sindacali mondiali ed il TUAC per realizzare un organizzazione sindacale più coesiva ed influente nel mondo. pagina nove