3 Analisi settoriale. 3.1 Movimento turistico in Campania



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3 Analisi settoriale Premessa Dal punto di vista economico il turismo si configura come acquisto di un insieme di servizi legati a spostamenti ed al raggiungimento dei relativi obiettivi (svago, riposo, cure, ecc.). Perciò il turismo si configura come un attività che trasferisce redditi tra aree geografiche diverse. Il territorio regionale viene diviso in ambiti chiamati comprensori al fine di consentire alle regioni di svolgere programmazione e pianificazione territoriale. Sono stati pertanto distinti tre tipi di comprensori: comprensori di sviluppo turistico:zone non ancora valorizzate e suscettibili di consistente sviluppo a breve termine comprensori di ulteriore sviluppo turistico: territori in fase iniziale di sviluppo turistico, aventi ampie prospettive di successiva espansione comprensori ad economia matura: territori di affermato sviluppo turistico con possibili fenomeni di saturazione. In Campania come in Puglia, le coste presentano un economia matura rispetto alle zone dell entroterra alquanto depresse. A fronte di una concentrazione di investimenti nelle zone costiere, si è posta scarsa attenzione alla valorizzazione dell entroterra, riducendo le possibilità di innescare un sistema di scambi e circuiti che fornisse un offerta più articolata. Una delle zone ad economia matura della fascia costiera della Campania è il Golfo di Napoli. Napoli e il suo Golfo assume la funzione di un singolare spartiacque, essa è come una specie di cesura che divide due mondi e due paesaggi: al di qua, sulla costa, l immagine di una Campania anche troppo famosa, al di là, nell interno, l immagine di una Campania segreta, ignorata dai grossi circuiti turistici. Attualmente i primi approcci ad uno sviluppo turistico nelle aree interne della Campania sono già riscontrabili, infatti zone abbastanza consistenti di sviluppo turistico sono presenti nel Casertano, nell Avellinese e nel Beneventano, anche se più che di sviluppo delle zone interne sarebbe meglio parlare di allargamento della fascia costiera. Da ciò la necessità di spingere o quanto meno agevolare questo processo di penetrazione, allo scopo di giungere ad un migliore equilibrio territoriale che potrebbe alleviare i gravi problemi delle aree depresse della regione. Per realizzare tutto questo non si può prescindere da una attenta analisi delle potenzialità esistenti e da una accurata specializzazione e differenziazione dell offerta da realizzare. Vista la situazione delle aree interne, il loro sviluppo turistico richiederà la creazione di adeguate strutture ricettive al fine di non tagliare fuori tali zone dalle correnti turistiche nazionali ed internazionali. È infatti determinante, per rendere una particolare area geografica, la presenza di attrezzature e servizi efficienti e qualificati che diano la possibilità di godere e di usufruire delle ricchezze storico-culturali, nonché, delle tipicità della zona stessa. 3.1 Movimento turistico in Campania Dagli anni Cinquanta, con lo sviluppo del turismo di massa, si rafforza la domanda di turismo balneare delle aree del Centro Nord Europa verso le mete Campane costiere, e quella interna di turismo termale. In questo scenario positivo, di crescita costante nel corso del mezzo secolo successivo, è completamente assente la Campania interna e quindi le aree sannite, nonostante la loro ricchezza di tradizioni e la specificità delle loro produzioni tipiche. Attuazione Art. 10 - lettera f) dell Accordo Quadro Prusst Calidone (BURC n. 33 del 15.07.02) Pagina 90 di 103

Il crescere costante del fenomeno turistico in Campania dal dopoguerra ha subito il suo unico stop dopo i fatti dell 11 settembre che si sono riflessi in una diminuzione degli arrivi turistici internazionali di circa l 1,3% nel 2001 rispetto al 2000. La quota di arrivi e presenze in Campania è compresa tra il 5 ed il 6% di quella nazionale e risulta inferiore alle potenzialità dovute all attrattività. Gli indici di attrattività, infatti, situano la Campania al terzo posto nazionale dopo Lazio e Toscana, mentre le percentuali di presenze turistiche sul totale nazionale la collocano al 7 posto. Dato ancora peggiore è quello della quota di spesa dei turisti stranieri in Campania, sul totale nazionale è appena del 3%, nonostante detenga il 20% dei visitatori a musei e siti archeologici. Per quel che riguarda il turismo internazionale, le presenze maggiori negli esercizi alberghieri della Regione vengono espresse da turisti tedeschi, seguiti dagli statunitensi, dai britannici, francesi, giapponesi, australiani, svizzeri, austriaci e belgi. Il 60% dei turisti stranieri è assorbito dalla provincia di Napoli, una quota rilevante si ferma in quella di Salerno, assolutamente insignificante è la quota delle province interne. Le due motivazioni principali di viaggio in Campania sono quella del turismo storico legata al filone dei grandi attrattori (Roma, Firenze, Venezia), e quella del turismo balneare, legata alle destinazioni mediterranee. I dati sin qui espressi meritano una prima considerazione nel senso delle potenzialità di sviluppo del turismo campano, il differenziale tra attrattività, presenze e spesa inducono a pensare che le leve di crescita possano essere piuttosto che l aumento dei volumi di domanda, il miglioramento e la promozione dell offerta ricettiva con il conseguente aumento dei pernottamenti e l incremento delle occasioni di spesa. 3.2 Il Turismo interno Il trend di incremento del flusso turistico nazionale degli ultimi anni è positivo e presenta una crescita di circa il 2% medio annuo. Nello scomporre tale flusso si osserva che 1/3 (31,5%) circa del flusso turistico interno è di origine regionale. Il 68,5% del flusso è, quindi, di origine extra regionale. La capacità attrattiva è d altronde molto bassa nei riguardi dei mercati del nord e particolarmente del nord est, dove le quote di mercato sono quasi tutte inferiori al 5%. Nel complesso si evidenzia che la domanda nazionale è molto al di sotto delle reali potenzialità turistiche campane. Le motivazioni dei flussi nazionali restano fondamentalmente il turismo balneare che nei mesi estivi conta il 65% delle presenze totali e nei mesi invernali il 10%, per un complessivo 75% ed il turismo legato alla fruizione del patrimonio culturale; il turismo eno-gastronomico e quello definito minore (con motivazioni complesse) sono in crescita, mentre, il turismo ambientale (connesso cioè alla fruizione delle aree naturali protette e dei parchi) e quello legato al benessere ed alla salute (termalismo) sono completamente marginali rispetto al complesso. Da quanto esposto si evince una debolezza implicita della configurazione campana, cioè l eccessivo livello di concentrazione che vede la provincia di Napoli con il 50% del flusso turistico con riferimento agli arrivi e la provincia di Salerno con il 47% con riferimento alle presenze. Discorso che non cambia se si considerano solo le strutture alberghiere, in tal caso la provincia napoletana conta poco meno del 60% dell intero mercato campano. Dall altro lato della medaglia i pernottamenti di turisti italiani nella provincia di Caserta rappresentano il 5% del totale, mentre, Avellino e Benevento insieme raggiungono il 3%. Tale concentrazione è vera anche a livello di comprensorio. Attuazione Art. 10 - lettera f) dell Accordo Quadro Prusst Calidone (BURC n. 33 del 15.07.02) Pagina 91 di 103

Altro elemento di analisi è la concentrazione della domanda nel periodo estivo (Giugno Settembre), in media con il dato nazionale (62% Campania 65% Italia). Il dato sulla stagionalità è elevato tenuto conto delle potenzialità turistiche campane, ma è anche uno dei più bassi tra le Regioni italiane. In tal senso si registra un miglioramento sostanziale della concentrazione temporale del flusso turistico nazionale, dovuto da un lato alla destagionalizzazione della domanda, dall altro al riposizionamento competitivo dell offerta campana, grazie soprattutto alle quote maggiori del turismo culturale ed enogastronomico. Per quanto riguarda la permanenza media, il dato della Campania, 4,0 giorni, è inferiore a quello italiano, 4,3 giorni, ma riferendo il dato in termini di trend si nota che la tendenza alla diminuzione della permanenza media che si è riscontrato nell ultimo decennio è stata molto più forte a livello Italia (da 6,0 a 4,3 gg. dal triennio 87-89 a quello 97-99) che a livello Campania (da 4,6 a 4,0 nello stesso periodo. La differenza con il dato nazionale cresce se si prendono a riferimento le strutture alberghiere: esse accolgono i 2/3 delle presenze turistiche sia a livello nazionale che campano, ma mentre in Campania il 40% di presenze è nelle strutture di 4 e 5 stelle, in Italia solo il 20%. 3.3 Il Turismo internazionale Il flusso turistico internazionale della Regione Campania si è quantificato di media negli ultimi anni in circa 1,8 milioni di arrivi, il 5% del totale di arrivi in Italia,ma una quota tra il 6,5 ed il 7% se si considerano le presenze turistiche. Tre sono i fattori che determinano tale differenza; il primo è la struttura dell offerta essenzialmente ricettiva, il secondo è la minore accessibilità nei confronti dei flussi turistici internazionali, il terzo è l assenza del turismo transfrontaliero delle Regioni settentrionali. Le motivazioni dei flussi turistici di provenienza internazionale sono fondamentalmente legate alle risorse balneabili anche se è crescente quella culturale. Anche per il turismo internazionale bisogna sottolineare che il soggiorno in località balneari si accompagna alla fruizione del patrimonio storico-archeologico, in quanto le mete coincidono o fanno parte dello stesso bacino di offerta. Crescenti sono le motivazioni legate al turismo d affari ed a quello congressuale legato ai beni culturali, mentre quasi del tutto assenti sono quelle di ordine ambientale di fruizione delle aree protette e dei parchi. Il dato sulla concentrazione territoriale del flusso turistico è che il 60% delle presenze straniere è concentrato sulle strutture ricettive della provincia di Napoli. Le aree interne (Avellino e Benevento) accolgono lo 0,4% dei pernottamenti effettuati dai turisti stranieri. La domanda internazionale tende a concentrarsi durante il periodo estivo meno però di quanto succede nel resto d Italia. Verso la Campania si indirizzano le scelte turistiche di più lungo periodo. A fare la parte del leone rispetto all accoglienza di turisti internazionali sono le strutture alberghiere, con una forte incidenza di quelle di 4 e 5 stelle (più del 50% del totale a dispetto del dato nazionale molto più basso). 3.4 L offerta in Campania Dal punto di vista dell offerta, la Regione Campania, nell ambito delle Linee guida per lo sviluppo turistico ha individuato 6 ambiti territoriali mente rilevanti (ATTR) che presentano caratteristiche estremamente diverse. Esse divergono non solo per la differente tipologia di attrattività connaturata alle specificità dei luoghi, ma anche per il differente Attuazione Art. 10 - lettera f) dell Accordo Quadro Prusst Calidone (BURC n. 33 del 15.07.02) Pagina 92 di 103

stadio di maturità nel processo di sviluppo turistico e, di conseguenza, per il differente potenziale di sviluppo e per la differente composizione di azioni di marketing possibili. Caratteristica comune a tutti gli ambiti è quella che il sistema turistico si è sviluppato grazie all autonomia ed alla fantasia dei singoli imprenditori, sulla scorta dei flussi di turisti attratti dalle specificità naturali, ambientali, climatiche e storico culturali. Nella maggior parte dei casi nessuna programmazione efficace, nessun supporto di indirizzi e norme certe ha coadiuvato il singolo. La banca dati dell ENIT, presa a base per le analisi, indica un numero di 1.492 alberghi presenti in Campania al 13 dicembre 2001, così suddivisi per categoria ufficiale: Regione Campania 1 stella 2 stelle 3 stelle 4 stelle 5 stelle totale Numero di esercizi 211 363 634 263 21 1492 Percentuale sul totale 14,1% 24,3% 42,5% 17,6% 1,4% 100% I sei ambiti territoriali mente rilevanti (ATTR) sono: - Napoli e area vesuviana (ATTR1) - Costiera sorrentina e Capri (ATTR2) - Ischia, Procida e Campi Flegrei (ATTR3) - Caserta e Litorale domitio (ATTR4) - Sannio e Matese (ATTR5) - Irpinia (ATTR6) - Salerno e Costiera amalfitana (ATTR7) - Cilento e Paestum (ATTR8). Essi presentano condizioni molto differenti riguardo lo sviluppo dell attività. Per quel che riguarda l ambito che più da vicino ci interessa, cioè il n 5 Sannio e Matese il primo dato da osservare è la distribuzione degli esercizi alberghieri per categoria: Sannio Matese 1 stella 2 stelle 3 stelle 4 stelle 5 stelle totale Numero di esercizi 7 15 16 8 0 46 Percentuale sul totale regionale per categoria Percentuale sul totale di ambito per categoria 3,3% 4,1% 2,5% 3,0% 0% 3,1% 15,2% 32,6% 34,8% 17,4% 0% 100% Se si incrociano i dati della tabella con quelli relativi agli altri ambiti territoriali, si evince che il dato della distribuzione per categoria è superiore alla media (del 7,5%) solo per gli esercizi a 2 stelle, sintomo di una vocazione complessivamente modesta, se poi il raffronto lo si fa con la qualità dei servizi offerti, le statistiche evidenziano un livello significativamente al di sotto della media regionale. Attuazione Art. 10 - lettera f) dell Accordo Quadro Prusst Calidone (BURC n. 33 del 15.07.02) Pagina 93 di 103

3.5 IL SANNIO Per Sannio Beneventano si intende la provincia di Benevento che posta nel cuore dell Appenino meridionale, in una grande conca montuosa, ha un perimetro di circa 300 Km compreso quasi interamente nel bacino del medio e basso Calore al centro di due grandi pianure dell Italia meridionale: la pianura Campana ad ovest, ed il Tavoliere delle Puglie ad est. Questa zona è sempre stata attraversata da grandi sistemi viari, colleganti il versante Tirrenico con quello Adriatico. Anche oggi conserva tale peculiarità ed è facilmente raggiungibile sia dalla Puglia, con l autostrada Napoli Bari, sia dal Lazio, grazie al raccordo Benevento-Telese-Caianello che la collega all autostrada Roma Napoli. Il territorio della provincia di Benevento viene classificato tra i territori cosiddetti in ritardo economico, caratterizzato da un attività agricola il cui peso è ancora preponderante ma le cui potenzialità non vanno nella direzione dell industrializzazione bensì verso produzioni tipiche. L impostazione agricola si inserisce, infatti, in un contesto ambientale montano e collinare con preesistenze ricchissime e giacimenti archeologici, culturali, architettonici e artistici in gran parte sottoutilizzati. Il territorio sannita conserva ancora un aspetto piacevole perché l equilibrio paesaggistico, non è stato danneggiato dall uomo qui le bellezze naturali si uniscono a quelle artistiche. L area si inserisce nel circuito delle destinazioni rurali con livelli di eccellenza sul piano paesaggistico, culturale ed enogastronomico, caratterizzata dalla presenza del paese natale di Padre Pio. Ad un osservatore poco attento, il turismo nel Sannio potrebbe apparire un attività marginale, se non addirittura estranea: infatti la zona non è una località marittima percui è esclusa dal circuito delle villeggiature balneari. Il turismo, inteso come attività di svago, evoca subito nella mente della maggior parte delle persone, ambienti marini lacustri o di alta montagna, ma l attuale percezione del turismo è ormai logora, e nuove forme di occupazione del tempo libero vanno prendendo piede, anche se con più lentezza rispetto alle altre. Le abituali vacanze al mare o in montagna ripetono gli stress della vita quotidiana a causa delle masse che si riversano sulle spiagge e nelle località sciistiche più frequentate. Affollamento è indice di disagio di congestione e spesso di inquinamento e tutto ciò allontana sempre più la vacanza sognata. Perché un turista dovrebbe venire nel Sannio Beneventano? Questa semplice domanda contiene tutti gli elementi: Tipo di cliente Il bisogno da soddisfare Il marketing mix per determinare un prodotto turistico Le risorse Elementi questi necessari per procedere nella ricerca delle linee guida dello sviluppo turistico del Sannio. Il clima, il paesaggio, l ambiente sano, la storia, i monumenti, le tradizioni, le manifestazioni culturali, religiose, artistiche sono i fattori ambientali che Benevento già possiede. La cordialità nei confronti del turista, il costume e l educazione sono connaturati ai sanniti. Tutti questi fattori ambientali integrati da fattori commerciali (prezzi, qualità e caratteristiche dei prodotti turistici), dai fattori infrastrutturali (strade, comunicazione ecc) e da quelli dell industria dell accoglienza (tipo, livello, dimensione e disponibilità dell attrezzatura ricettiva) se percepiti dai turisti sicuramente creeranno un flusso turistico verso il Sannio. Attuazione Art. 10 - lettera f) dell Accordo Quadro Prusst Calidone (BURC n. 33 del 15.07.02) Pagina 94 di 103

La storia di Benevento è ormai nota a tutti gli amanti della storia e della cultura essendo stata il cuore del Sannio prima e sede di ducati e principati longobardi poi, nonche sede dello Stato Pontificio fino all unità d Italia. Dai passaggi tra le varie civiltà e culture che si sono succedute, la città di Benevento ha ereditato un patrimonio archeologico di invidiabile portata, vantando monumenti di grande interesse conosciuti in tutto il mondo. Una certa attenzione va riservata a quelle zone della provincia che conservano ancora intatte testimonianze monumentali e tradizioni artistiche di tutto rilievo. L intera provincia di Benevento è divisa in quattro aree di interesse economico e turistico con tradizioni e culture che si riallacciano sempre alla civiltà sannita, ma che si caratterizzano con peculiarità ed originalità tipiche delle regioni meridionali.le quattro zone sono così ripartite: Hinterland; Area Fortore-Titerno; Valle Caudina Valle Telesina RAGGRUPPAMENTO EPT DEI COMUNI DELLA PROVINCIA DI BENEVENTO IN COMPRENSORI A B C D E CAPOLUOGO FORTORE - TITERNO HINTERLAND VALLE CAUDINA VALLE TELESINA BENEVENTO BASELICE APOLLOSA BONEA AMOROSI CASTELPAGANO PADULI CAUTANO DUGENTA CERRETO SANNITA S. GIORGIO DEL SANNIO DURAZZANO FAICCHIO CIRCELLO S. LEUCIO DEL SANNIO FORCHIA FRASSO TELESINO COLLE SANNITA S. NICOLA MANFREDI MOIANO GUARDIA SANFRAMONDI CUSANO MUTRI S. ANGELO A CUPOLO MONTESARCHIO MELIZZANO MONTEFALCONE VALFORTORE PAOLISI S. LORENZO MAGGIORE MORCONE SANT'AGATA DEI GOTIS. SALVATORE TELESINO PIETRELCINA TOCCO GAUDIO TELESE TERME S. BARTOLOMEO IN GALDO VITULANO SAN LORENZELLO S. MARCO DEI CAVOTI CASTELVENERE PAGO VEIANO PESCO SANNITA SANTA CROCE DEL SANNIO Attuazione Art. 10 - lettera f) dell Accordo Quadro Prusst Calidone (BURC n. 33 del 15.07.02) Pagina 95 di 103

3.6 Hinterland E identificato nel comprensorio che raccoglie la città di Benevento e le colline che la circondano. La cittadina più vicina al capoluogo è San Giorgio del Sannio. Negli ultimi anni è divenuto il centro con il maggior incremento demografico. L economia locale si basa soprattutto sulla produzione e la trasformazione del tabacco. Appartengono a questo comprensorio anche i paesi di San Nicola Manfredi e Sant Angelo a Cupolo nei cui territori ricade la località di San Marco ai Monti con il suo magnifico Belvedere, molto ricercata per piacevoli soggiorni estivi, grazie anche alla presenza di strutture attrezzate. 3.7 Area del Fortore-Titerno L area in questione è sicuramente la più interessante dell intera provincia in relazione alla movimentazione, data la presenza del paese di Pietrelcina. Centro agricolo di antiche origini, arroccato su uno sperone roccioso che tuttora conserva il fascino degli antichi borghi. E divenuto importante soprattutto per aver dato i natali a Padre Pio oggi Santo ed è oggi meta di intensi pellegrinaggi da ogni parte d Italia e del mondo. Di particolare interesse è il suo centro storico, dominato dal Castello e caratterizzato dal continuo saliscendi di stradine tortuose e scalinate sagomate nella roccia calcarea; la casa natale di Padre Pio, la chiesa di S. Anna, dove lo stesso fu battezzato, la località Piana Romana con la Cappella dell Olmo delle stimmate ed il Presepe vivente nel mese di dicembre. Il paesaggio circostante colpisce ed affascina per le caratteristiche non comuni: gli oliveti e le ampie colture di cereali ordinate dal lavoro dell uomo si alternano ai boschi di quercia, le masserie isolate, disseminate nella campagna, documentano un rispettoso equilibrio tra uomo e natura, mentre i paesi con i loro centri antichi testimoniano un amore istintivo per l arte. Lasciando Pietrelcina, si incontra Pesco Sannita che ospita la Parrocchiale del Salvatore, chiesa che conserva che conserva i resti di Santa Reparata, martire del III secolo, oggetto di venerazione e di una rappresentazione di un dramma sacro ottocentesco che ha luogo nell occasione della festa che la commemora. Importante, ancora, la vicina Colle Sannita, che offre occasione di visita all Annunciata (con le opere che custodisce). Di notevole interesse, per le sue particolarità urbanistiche ed architettoniche, il comune di Cerreto Sannita con la sua Scuola d arte di ceramica i culti mistici e folcloristici le botteghe dei ceramisti, la cattedrale che risale all XVIII sec., le chiese di San Martino, di San Rocco e il Santuario di Maria SS Delle Grazie. Vicino vi è il parco Geopaleontologico di Pietraroja, dove tra i diversi fossili ritrovati è divenuto famoso quello di un piccolo dinosauro Scipionyx Samniticus cui è stato dato il nome Ciro. Proprio sul ritrovamento dello scheletro del piccolo dinosauro è sorto un interesse particolarmente rilevante. Infatti, dal maggio 2000, il reperto è esposto in una mostra tematica presso la Rocca dei rettori di Benevento. Tale l interesse del pubblico, che si è reso necessario varare un progetto di sviluppo per l area di ritrovamento del fossile, al fine di valorizzare le altre risorse del parco paleontologico, sviluppando e sfruttando in tal modo il notevole flusso di turisti previsto. 3.8 Valle Caudina Un altra zona di notevole interesse turistico si sviluppa lungo la statale Appia che collega Benevento a Napoli. Il centro più importante è Montesarchio, pittorescamente disposto intorno ad un cucuzzolo coronato dalla massiccia Rocca quattrocentesca che domina l abitato e l intera valle. A circa un chilometro, è ubicata l antichissima città di Caudium, uno dei più importanti centri sanniti. Attraversando un percorso naturalistico molto suggestivo si giunge a S.Agata dei Goti, la cittadina più grande e popolosa della provincia dopo Benevento. Sorge su un enorme terrazzo tufaceo delimitato dai due affluenti dell Isclero. L esistenza delle necropoli di Presta e di San Pietro, dove sono stati ritrovati bronzi e vasi antichi, fa risalire le sue origini alla sannitica Attuazione Art. 10 - lettera f) dell Accordo Quadro Prusst Calidone (BURC n. 33 del 15.07.02) Pagina 96 di 103

Saticula, ricordata nel 343 a.c. durante la prima guerra sannitica. È forse la cittadina architettonicamente più bella della provincia, dove il centro storico, dal singolare impianto a semicerchio, ospita il Duomo con la cripta medioevale e gli affreschi trecenteschi, la chiesa di S. Menna, la Chiesa di San Francesco, la Chiesa longobarda di S. Angelo in Munculanis e la Chiesa dell Annunziata, pur essa del XII secolo, ricca di un portale marmoreo cinquecentesco e di un importante affresco raffigurante il giudizio Universale, la Chiesa di S. Maria di Costantinopoli, nella quale è stato recentemente allestito un museo d arte, la Chiesa e il convento di San Alfonso de Liguori. 3.9 Valle Telesina Partendo da Benevento verso Caianello si percorre la Valle telesina, patria del Solopaca della Falangina e dell Aglianico, vini DOC conosciuti ed apprezzati in tutto il mondo. A caratterizzare l intero territorio è sicuramente il Massiccio del Taburno Camposauro che, dichiarato area protetta nel 1993, è situato a ovest di Benevento e ricade interamente nella sua provincia. Da ricordare, le botteghe di ceramica di S. Lorenzello, città natale di Nicola Giustiniani fondatore della manifattura di Capodimonte. San Lorenzo Maggiore, noto centro medioevale e San Lupo, paesino di 900 abitanti che dispone di una importante risorsa nella produzione di un ottimo olio, apprezzato in tutti i concorsi nazionali. Grande importanza assume, ancora, Guardia Sanframondi, sede di un interessante centro storico, del Castello, della Basilica di S. Sebastiano, della chiesa dell Annunziata, della chiesa di San Rocco, del Santuario dell Assunta, dove è conservata un antica statua lignea in onore della quale si celebrarono i Riti Penitenziali che richiamano turisti da tutto il mondo e infine, del museo degli Argenti. Ancora, Castelvenere terra di ulivi e vigneti, già popolato nell era preistorica, così come testimonia il ritrovamento nel 1898 di una palafitta dell età del ferro. Da Castelvenere si giunge facilmente a Telese Terme, centro più importante della Valle Telesina che si richiama all antica città sannitica-romana Telesia, sede vescovile da tempi antichi abbandonata nel 1349, a causa di un terremoto dal quale nacque una sorgente sulfurea carbonica alcalina. La rinascita del paese avvenne proprio grazie allo sfruttamento delle acque sulfuree che ha permesso la creazione di un notevole centro termale attorno al quale si è sviluppato un discreto numero di accoglienti complessi turistico alberghieri. L intera valle è piena di resti delle prime civiltà romane e delle vicende belliche svoltesi intorno all antica Teleria, che un tempo fu anche occupata da Annibale e liberata da Quinto Fabio Massimo. Da visitare gli Edifici Termali, i resti della Cattedrale col Campanile e il vicino Laghetto. Percorrendo la valle si trovano paesi come Faicchio, San Salvatore Telesino nei cui pressi è situato il Parco Archeologico dell antica Telesia. Amorosi, località di origine tardomedioevale con una settecentesca chiesa Parrocchiale. Dopo tale località si giunge a Melizzano la cui economia è basata principalmente sulla coltivazione dell olio e della vite, sul commercio del tufo e sull attività di piccole iniziative artigiane.da questa breve, ma significativa descrizione delle potenzialità di cui l intero comprensorio dispone, è possibile ripartire il relativo turismo in turismo culturale, termale, ambientale e religioso. Turismo culturale, temale, rurale e religioso trovano nell ambiente sannita delle valide ragioni di essere. Il primo ha naturalmente il suo punto di convergenza in Benevento, ma molti reperti artistici, sconosciuti ai più, sono situati un po ovunque nel territorio sannita. Occorre una politica di rivalorizzazione dei beni culturali che sappia un po richiamare i turisti alla scoperta delle bellezze sannite perché il glorioso e nobile passato sannita merita la sua fetta di ammiratori e visitatori. Le risorse termali hanno conosciuto un rinnovato interesse grazie alla rivalutazione di antichi rimedi medici naturali e quindi meno dannosi dei farmaci moderni. Non v è dubbio che un Attuazione Art. 10 - lettera f) dell Accordo Quadro Prusst Calidone (BURC n. 33 del 15.07.02) Pagina 97 di 103

soggiorno in una località termale consenta di condurre una vita consona al proprio stato di salute ed una corretta educazione sanitaria. Per questi motivi, il movimento termale ha assunto negli ultimi tempi un importanza crescente, con risvolti economici rilevanti. Appaiono privilegiati proprio quei centri lontani dai consueti circuiti turistici, dove la maggiore disponibilità di spazi e di quiete consentono di operare al meglio. Telese sembra una delle stazioni termali più idonee ad un futuro sviluppo in questo senso. È necessario qui incrementare le strutture ricettive e potenziare gli impianti con strumenti moderni e altamente qualificati tanto da rendere le terme telesine competitive con le altre della Campania. Il soggiorno nelle località termali non è più solo a scopo terapeutico, infatti esso è alimentato da notevoli flussi indipendenti da motivi di salute con la conseguenza di notevoli apporti economici. Con l agriturismo però si apre un nuovo campo di interessi, con esso si intende il soggiorno a scopo di vacanza in una tenuta o azienda agricola dove il turista vive a stretto contatto con la famiglia colonica. Le preferenze del turista riguardo ai consumi sono per lo più orientate verso i prodotti tipici della regione che lo ospita in contrapposizione ai prodotti standardizzati che l ambiente urbano mette a disposizione. La presenza del turismo nelle campagne, poi crea nuovi posti di lavoro, integrati con attività agricolo-turistiche. Meta di escursioni enogastronomiche dall area napoletana il Sannio ha assistito negli ultimi anni a una proliferazione di agriturismo localizzati soprattutto nell area del parco regionale del Taburno-Camposauro, che ospita anche una produzione vitivinicola tra le più importanti d Italia Per quanto riguarda il turismo religioso non si può trascurare l incidenza del fenomeno Pietrelcina, Infatti, il comune, paese di nascita di Padre Pio (oggi santo), è meta di un flusso di pellegrinaggio non trascurabile, come risulta dalla tabella seguente: Pietrelcina Arrivi dei pellegrini Mese 2000 2001 Previsione 2005 Giorno Mese Giorno Mese Giorno Mese Gennaio 1.000 31.000 1.200 37.200 3.000 93.000 Febbraio 1.000 29.000 1.200 33.600 3.000 84.000 Marzo 2.500 77.500 2.700 83.700 6.000 186.000 Aprile 6.000 180.000 6.300 189.000 11.000 330.000 Maggio 7.500 232.500 8.100 251.100 13.500 418.500 Giugno 6.000 180.000 7.200 216.000 10.000 300.000 Luglio 4.000 124.000 5.000 155.000 8.000 248.000 Agosto 2.500 77.500 3.500 108.500 6.000 186.000 Settembre 6.000 180.000 7.000 210.000 10.000 300.000 Ottobre 3.500 108.500 3.800 117.800 7.000 217.000 Novembre 2.000 60.000 2.500 75.000 5.000 150.000 Dicembre 7.000 217.000 7.500 232.500 10.000 310.000 Media 4.083 124.750 4.667 142.450 7.708 235.208 Totale 1.497.000 1.709.400 2.822.500 Fonte: Comune di Pietrelcina Attuazione Art. 10 - lettera f) dell Accordo Quadro Prusst Calidone (BURC n. 33 del 15.07.02) Pagina 98 di 103

La caratteristica di questa particolare domanda di turismo religioso è che si tratta di un flusso non stanziale. L obiettivo non è certamente quello di sostituire questo tipo di domanda, ma di stimolare, sulla base di questo importante flusso, la nascita di una domanda ad essa succedanea nel campo di interesse prettamente storico culturale aumentando la stanzialità dell intero flusso. La capacità di far emergere una domanda potenziale, oggi latente, risiede nella capacità di strutturare il sistema di offerta che si presenta inadeguato a far fronte al pur minimo evento. Il movimento turistico, distinto per comprensori, è illustrato dalla tabella sotto riportata: COMPRENSORI MOVIMENTO TURISTICO RELATIVO ALLE STRUTTURE RICETTIVE ANNO 1999 ITALIANI STRANIERI ITALIANI+STRANIERI ARRIVI PRESENZE ARRIVI PRESENZE ARRIVI PRESENZE A BENEVENTO 22.972 36.019 2.434 6.098 25.406 42.117 B FORTORE-TITERNO 7.510 13.485 610 1.851 8.120 15.336 C HINTERLAND 2.580 5.252 177 491 2.757 5.743 D VALLE CAUDINA 7.192 12.873 580 1.558 7.772 14.431 E VALLE TELESINA 11.991 33.700 877 4.531 12.868 38.231 INTERA PROVINCIA 52.245 101.329 4.678 14.529 56.923 115.858 FONTE:EPT DI BENEVENTO 3.10 La ricettività Per analizzare l offerta in termini di ricettività dell intero comprensorio provinciale al fine di individuare i problemi, le criticità e le future potenzialità di tutto il sistema ricettivo della provincia si è proceduto, innanzitutto a delineare la mappa dell ospitalità dell intero territorio considerando l offerta di turismo estivo, culturale, congressuale e religioso. Il comprensorio Sannio copre un area di 2.070 Kmq, un territorio abbastanza limitato se si considera che Benevento è la provincia più poccola della Regione Campania con i suoi 78 Comuni e 294.083 abitanti registrati nell anno 1999 (fonte Istat).I dati a base dell analisi sono stati estrapolati da fonti statistiche dell ISTAT, da pubblicazioni dell E.P.T. di Benevento e di Napoli e da altro materiale messo a disposizione dall Ente Regione Campania. Per quel che riguarda gli arrivi e le presenze registrati dall EPT di Benevento è confortante notare il considerevole aumento, in particolare di stranieri, registrato soprattutto negli ultimi anni. La domanda ricettiva locale negli ultimi dieci anni ha conosciuto una discreta crescita, ma non è stata in grado di mutare lo stato di arretratezza del settore turistico provinciale rispetto a quello regionale. Nasce, quindi, l esigenza di proporre e promuovere nuove strutture ricettive, per far fronte all aumento delle presenze turistiche nell intero territorio provinciale previsto nei prossimi anni. Per quanto riguarda la dotazione di strutture ricettive, nell aprile 2001 (fonte EPT Benevento), l intera provincia registrava la presenza di 37 strutture alberghiere, per un totale di 1488 letti e 824 camere, così ripartiti per comuni e per comprensori: Attuazione Art. 10 - lettera f) dell Accordo Quadro Prusst Calidone (BURC n. 33 del 15.07.02) Pagina 99 di 103

TABELLA 1 Hinterland Esercizi Alberghieri Comune N Letti Camere Bagni Benevento 5 330 204 198 Apollosa 1 43 23 23 Paduli 2 36 24 24 S. Giorgio del 1 25 16 16 Sannio S. Leucio del 1 19 10 10 Sannio S. Nicola 1 22 11 11 Manfredi TOTALE 11 475 288 292 TABELLA 2 Area Fortore Titerno Esercizi Alberghieri Comune N Letti Camere Bagni Cerreto sannita 2 35 19 18 Colle sannita 1 84 42 42 Morcone 2 114 60 57 Pietrelcina 2 62 33 31 TOTALE 7 295 154 148 TABELLA 3 Valle Caudina Esercizi Alberghieri Comune N Letti Camere Bagni Bonea 1 18 9 9 Cautano 1 36 20 20 Durazzano 1 17 11 11 Forchia 1 15 9 9 Moiano 2 50 29 29 Montesarchio 4 97 54 54 Paolisi 1 76 38 38 Tocco Caudio 1 28 15 15 TOTALE 12 337 185 185 Attuazione Art. 10 - lettera f) dell Accordo Quadro Prusst Calidone (BURC n. 33 del 15.07.02) Pagina 100 di 103

TABELLA 4 Valle Telesina Esercizi Alberghieri Comune N Letti Camere Bagni Amorosi 1 34 19 19 Guardia 1 22 11 11 Sanframondi S. Salvatore 1 42 23 23 Telesino Telese Terme 4 283 144 139 TOTALE 7 381 197 192 Da tali dati emerge come la distribuzione delle strutture ricettive sul territorio è certo non omogenea ed insufficiente a far fronte ad una revisionale crescita della domanda nel settore turistico. L incremento dell attività di ricezione rappresenta la soluzione indispensabile se si vuole adeguare gli standard di offerta locali a quelli nazionali o meglio ancora europei. Procedendo nell analisi, si nota che l area della Valle Caudina dispone di un maggior numero di esercizi alberghieri, pari al 32,5%, rispetto all intero comprensorio, ma a confronto ha una minor dotazione di posti letto, solo il 22,6% rispetto al totale complessivo. L Hinterland, invece, registra la percentuale più alta, pari al 32% dei posti letto totali. Segue l area della Valle Telesina con i suoi 381 posti letto, circa il 25,6% dei posti letto complessivi distribuiti in tutto il territorio. L area del Fortore presenta un offerta molto bassa sia in termini quantitativi (strutture ricettive pari al 18,9%, camere e posti letto, 19,8%) che in termini qualitativi, ed una delle tante motivazioni è senza dubbio da ricercare nel recente cambiamento di gusti, da un repentino orientamento di gran parte dei turisti dalle zone di mare e dalle vacanze classiche verso il turismo culturale, religioso, storico e rurale, cambiamento che ha colto impreparata l intera zona data la brevità dell arco temporale in cui si è verificato. L intera valle del Fortore, tra le quattro precedentemente individuate, risulta meno dotata in termini di posti letto, ed è quella che attualmente necessita maggiormente di un potenziamento delle strutture ricettive, in quanto essa rappresenta attualmente l area più interessante dell intera provincia, in relazione alla movimentazione. E proprio in tale zona, infatti, che sorge Pietrelcina, il paese natale di Padre Pio dove, soprattutto negli ultimi anni e con l avvento del Giubileo, si è registrata una massiccia presenza di pellegrini. Un quadro completo della composizione dell offerta ricettiva provinciale, in relazione alla dotazione alberghiera sia in termini quantitativi che qualitativi, è riportato nella tabella seguente Attuazione Art. 10 - lettera f) dell Accordo Quadro Prusst Calidone (BURC n. 33 del 15.07.02) Pagina 101 di 103

Tabella: Località Struttura Class.ne N letti Tipologia clientela Prezzo/camera (migliaia di lire) Benevento G.H. Italiano **** 121 Soggiorno-sosta 100 President hotel **** 110 Soggiorno-sosta 100 H.De La Ville *** 68 Soggiorno-sosta 80 Della Corte ** 15 Soggiorno 40 Genova * 14 Soggiorno 50 Amorosi La Piana *** 34 Soggiorno-sosta 80 Apollosa Apollo ** 43 Soggiorno 60 Bonea La Vigna ** 18 Soggiorno 50 Cautano Costa Rama *** 36 Soggiorno 50 Cerreto Sannita A Capuana *** 21 Soggiorno-sosta 50 Maracaibo * 17 Soggiorno 40 Colle Sannita Cà del Re *** 83 Soggiorno sosta 90 Cusano Mutri Tre Faggi rifugio 12 sosta 35 Durazzano Sirena Palace hotel ** 17 soggiorno 50 Forchia Hotel Yellow 85 ** 15 soggiorno 45 G. Sanframondi Il cervello *** 22 soggiorno 55 Moiano Hotel Villa Verde *** 40 Soggiorno sosta 55 Santiago ranch ** 14 Sosta 45 Montesarchio Cristina Park Hotel **** 25 soggiorno 100 Campo Verde *** 25 soggiorno 65 Il Castello *** 22 Soggiorno sosta 65 La siesta *** 25 Soggiorno sosta 55 Morcone La Formica **** 64 Soggiorno sosta 40 La Rondine * 19 soggiorno 42 Paduli La Stella ** 17 soggiorno 45 U Russ ** 19 soggiorno 55 Paolisi La stella del Sannio **** 76 Soggiorno sosta 120 Pietrelcina Hotel Lombardi **** 48 sosta 100 Il Sannio * 14 sosta 50 La Gardenia affittacamere 12 sosta 60 Il quadrifoglio affittacamere 6 sosta 50 S. Giorgio del Hotel Villa San *** 25 soggiorno 80 Sannio Marco S. Leucio del La Roccia delle *** chius. 19 soggiorno Sannio Rose temporanea S. Nicola Manfredi Hotel Antica ** 22 soggiorno 45 Trattoria Pascalucci S.S. Telesino Aquaria Terme **** 42 Sosta termale 80 S. Agata dei Goti Parisi affittacamere 6 soggiorno 45 Telese Terme G.H. Telese **** 228 Sosta termale 120 D Onofrio * 25 Sosta termale 50 Hotel del Lago * 16 Sosta termale 60 Tocco Caudio Al querceto ** 28 soggiorno 60 Fonte: elaboraz. su dati EPT Benevento anno 2000 Attuazione Art. 10 - lettera f) dell Accordo Quadro Prusst Calidone (BURC n. 33 del 15.07.02) Pagina 102 di 103

Dalla lettura di tale elenco, è possibile individuare cinque principali aree di accoglienza: Benevento che vanta un quinto della capacità ricettiva totale e una buona qualità di servizi alberghieri; Telese e parte della Valle Telesina, area prevalentemente termale che dispone di dotazioni alberghiere di buona qualità che superano di numero quelle dello stesso comune di Benevento; Pietrelcina e il Fortore, area a forte connotazione religiosa che negli ultimi anni ha registrato un notevole aumento del flusso turistico tanto da incentivare l amministrazione comunale alla realizzazione di aree di sosta localizzate in posti strategici tali da garantire un facile accesso alla cittadina e di strutture per il tempo libero. Morcone e l alto Sannio che può contare sulla presenza di tre alberghi, di cui uno a quattro stelle, e Montesarchio e la Valle Caudina, che dispone di quattro strutture alberghiere e di un flusso turistico che ha grande potenzialità di sviluppo. Per avere una visione più omogenea delle potenzialità del nostro sistema ricettivo raffrontiamo il numero degli esercizi alberghieri presenti nel capoluogo e nell intera provincia con quelli presenti in tutta la regione Campania nell anno 2000. TABELLA Strutture alberghiere anno 2000/2001 situazione per provincia Capoluoghi Intera provincia n. alberghi n. camere n. posti letto n. alberghi n. camere n. posti letto Avellino 2 135 218 74 1.923 3.758 Benevento 5 204 330 37 824 1.474 Caserta 8 268 483 73 2.914 5.345 Napoli 112 4.755 8.694 795 28.600 53.516 Salerno 12 542 935 428 11.725 24.438 Campania 138 5.924 10.660 1.407 45.986 88.559 Fonte: elaboraz. su dati EPT Benevento Napoli Dai dati riportati nella su indicata tabella emerge, ancor più palesemente, la modesta dotazione di esercizi ricettivi alberghieri, soprattutto considerando i valori provinciali. L intera provincia di Benevento dispone di 37 strutture alberghiere che rappresentano il 2,6% sul totale delle strutture ricettive presenti nella regione Campania Tale apparato ricettivo non è determinato da un turismo del tipo mordi e fuggi (domanda che condiziona l offerta) ma costringe esso stesso il turismo ad assumere tali caratteristiche (offerta che condiziona la domanda). Ad evidenziare la modesta offerta ricettiva dell intera provincia contribuisce la sua capacità ricettiva alberghiera teorica, ottenuta moltiplicando il numero dei posti letto per 365 giorni, di 538.010, a fronte di 1.317.670 di quella della provincia avellinese, che per numero di abitanti e realtà economica è forse la più vicina a quella sannita. Il programma portato avanti dalle aziende aderenti al Consorzio Turistico Sannita risponde proprio alla necessità di colmare il gap tra domanda e offerta di servizi di ricettività nella provincia di Benevento, garantendo nel contempo uno sviluppo sostenibile del territorio. Attuazione Art. 10 - lettera f) dell Accordo Quadro Prusst Calidone (BURC n. 33 del 15.07.02) Pagina 103 di 103