Scheda Paese: India Marzo 2007



Documenti analoghi
COMMERCIO CON L ESTERO

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche

Internazionalizzazione delle imprese

INTERNAZIONALIZZAZIONE: Opportunità di crescita per le PMI

Gli investimenti diretti esteri in entrata e in uscita

L Umbria tra terziarizzazione e presenza manifatturiera. Elisabetta Tondini

INDIA: ASCESA DI UN GIGANTE DEMOCRATICO Convegno di studi. Interscambio commerciale e Programmi ICE in India

PRINCIPALI ASPETTI ECONOMICO-FINANZIARI DEI BILANCI CONSUNTIVI RELATIVI ALL ANNO 2003

CUBA Congiuntura Economica

LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI

ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio

Il mercato spagnolo del riciclaggio

L interscambio commerciale tra Italia e India Anni

Operare con l estero: opportunità di business negli Emirati Arabi Uniti. Torino, 14 ottobre 2005 Centro Congressi Torino Incontra Sala Giolitti

L Italia. in Russia. I numeri della presenza italiana in Russia. Esportazioni (2008): 10,5 miliardi (3% del totale export Italia)

MEDIOLANUM RISPARMIO ITALIA CRESCITA

Le imprese del farmaco motore della rete dell hi-tech in Italia

Costa Rica Congiuntura Economica

Fatti & Tendenze - Economia 3/2008 IL SETTORE DELLA ROBOTICA IN ITALIA NEL 2007

Prospettive del settore farmaceutico: riflessi economici ed occupazionali

INCHIESTA CONGIUNTURALE SULL INDUSTRIA

Dalla lettura dei dati pubblicati lo scorso primo

COMUNICATO STAMPA del 19 settembre 2008

VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1

Annuario Istat-Ice 2008

FATTURATO E ORDINATIVI DELL INDUSTRIA

Evoluzione dei principali mercati: quali sviluppi si prospettano nell internazionalizzazione delle PMI italiane

L internazionalizzazione del sistema economico milanese

Osservatorio sulla Finanza. per i Piccoli Operatori Economici ABSTRACT

La congiuntura. internazionale

Documento di economia e finanza Dossier 1 La finanza delle amministrazioni comunali

La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle

LIBANO PARCO VETTURE NEL

Industria farmaceutica. Istat: a maggio in crescita fatturato (+6,3%) e ordinativi (+9,7%)

I DATI SIGNIFICATIVI IL CONTO TECNICO

Giovani chimici per quale industria?

Agenda. > Focus Paese. > Le zone economiche speciali. > Il ruolo dell Ufficio di Rappresentanza

Capitolo 24. Risultati economici delle imprese

CAPITOLO 5 LE ATTIVITÀ ECONOMICHE

OPERATORI COMMERCIALI ALL ESPORTAZIONE

Una lettura di genere del mercato del lavoro in Provincia di Bolzano

L investimento immobiliare delle Casse e degli Enti di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno

CORSO DI ECONOMIA POLITICA (LIVELLO AVANZATO)

Approfondimenti: Provincia di Cuneo

Distretti urbani ed extra-urbani: recenti trasformazioni delle

Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna

Le carte (revolving) e i consumatori

2.1.3 Inquadramento: numeri, sviluppo storico, previsioni per il futuro

A N A L I S I D E L L A D O M A N D A T U R I S T I C A N E G L I E S E R C I Z I A L B E R G H I E R I D I R O M A E P R O V I N C I A

FATTURATO E ORDINATIVI DELL INDUSTRIA

Un analisi storica e comparativa dell apertura internazionale delle imprese venete

La notizia presentata come sintesi dello studio è stata che gli italiani risparmiano di


COMUNICATO STAMPA N. 9 DEL 30 APRILE 2015 VIETNAM, ULTIMA FRONTIERA DELL EXPORT MARCHIGIANO

l evoluzione del listino: societa e titoli quotati

Indice dei prezzi alla produzione e all importazione nell ottobre Prezzi in calo rispetto al mese precedente rincaro annuo dello 0,3 per cento

ENTE BILATERALE TURISMO Della Regione Lazio OSSERVATORIO DEL MERCATO DEL LAVORO NEL SETTORE TURISTICO

1 Università di Trento ed Euricse 2 Università dell Insubria, Varese

1. Orientamento alle esportazioni. 2. Esperienza turistica. 3. Impegno verso l ambiente. 4. Comunicazioni di livello mondiale. 5.

Il turismo internazionale nel mondo: trend di mercato e scenario previsionale

Variazione % tendenziale 2,9 1,1. Elaborazioni Anfia su dati ISTAT *Codici Ateco 29

Dati significativi di gestione

PRODUZIONE INDUSTRIALE

Elaborazione flash. Ufficio Studi Confartigianato Vicenza 06/05/2015

Dati e informazioni su ricchezza e povertà delle famiglie straniere in Italia nel Agosto 2011

EvoluzionE E cifre sull agro-alimentare CredIto I trimestre 2014

Saldi delle posizioni lavorative dal 30 giugno 2008 per genere e cittadinanza

PROPOSTE DI SPENDING REVIEW E SOSTENIBILITÀ DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE

Corso di Economia Internazionale Prof. Gianfranco Viesti

Nota Congiunturale Numero 2 Giugno 2009

UMBRIA Import - Export. caratteri e dinamiche

FATTURATO E ORDINATIVI DELL INDUSTRIA

Flussi Turistici in Piemonte 2015

COMUNICATO STAMPA GRUPPO CATTOLICA: ULTERIORE RIALZO DELL UTILE NETTO CONSOLIDATO A 66 MILIONI (+11,9%) E DEI PREMI A MILIONI (+14,7%)

Decentramento e federalismo

RAPPORTO CER Aggiornamenti

Report trimestrale sull andamento dell economia reale e della finanza

Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy

Presentazione del Rapporto L economia del Molise Pietro de Matteis

La nuova Politica Agricola Comune (PAC)

INDUSTRIA METALMECCANICA ITALIANA INDAGINE CONGIUNTURALE. Sintesi per la stampa

Domanda e offerta di credito

Istituto nazionale per il Commercio Estero. Nota Congiunturale URUGUAY

Innovare in Filiere Tradizionali. Federchimica

Indice. Il mercato internazionale dei cereali: tendenze e prospettive per l Italia. Premessa 14/10/2010

UFFICIO FEDERALE DI STATISTICA Servizio stampa

R e g i o n e L a z i

La creazione di nuove imprese in Italia: l andamento degli investimenti minimi e dei costi di gestione nel quinquennio

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione

MISSIONE IN ROMANIA SETTORE LOGISTICA

Il valore dell export del comparto elettro-meccanico nelle regioni del Nord Italia Working paper

LA QUESTIONE INFRASTRUTTURALE E L ANDAMENTO DELLA SPESA PUBBLICA

Marcella Panucci direttore generale Confindustria Francesco Rivolta direttore generale Confcommercio Roma 10 dicembre 2015

Introduzione 10 INTRODUZIONE

La congiuntura. internazionale

Outlook finanziario dell agricoltura europea

Tavola 12.1 Indici dei prezzi al consumo per l intera collettività nazionale (NIC) per capitoli di spesa dal 2001 al 2005 (base 1998 = 100)

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Veneto. Interscambio commerciale con il Kazakhstan

CONTI ECONOMICI DELLE IMPRESE

Transcript:

Scheda Paese: India Marzo 2007

L India è una repubblica federale dell Asia che si estende per 3.287.590 km², è composta da 28 stati principali, con parlamenti e governi autonomi, e 7 territori, fra cui quello della capitale, New Delhi. Comprende la gran parte del subcontinente indiano ed è la seconda nazione più popolosa del mondo dopo la Cina, e la più grande democrazia, con più di un miliardo di cittadini che parlano più di un centinaio di lingue. Confina a nord con Bhutan, Cina, Nepal e Pakistan; ad est con Myanmar e Bangladesh; a sud con l'oceano Indiano ed il Golfo del Bengala; ad ovest con il Pakistan e il Mare d'arabia. L'India ha il più alto numero di lingue ufficiali del mondo: ben 23, tra cui l'hindi e l'inglese. Fin dai primi anni dopo l'indipendenza dalla Gran Bretagna (1947) l'intervento dello Stato nella gestione dell'economia è stato preponderante: il modello è stato quello dei piani quinquennali. Fino alla fine degli anni '80, a causa di un'impostazione eccessivamente rigida e autarchica, la crescita è stata inferiore a quella dei più fiorenti paesi asiatici. Con l'inizio degli anni '90, l'ingresso nel Wto e la progressiva destatalizzazione, l'india ha inaugurato un periodo di crescita economica più sostenuta. Centro Studi Confindustria Marche 2

PROFILO ECONOMICO GENERALE Evoluzione del contributo al PIL Settore 1979 1989 1999 2003 2006 primario 36,8% 31,6% 27,7% 24,9% 19,7% secondario 25,0% 27,6% 26,3% 26,9% 26,2% terziario 38,3% 40,8% 46,0% 48,2% 54,1% La forte crescita economica registrata a partire dagli anni 90 è stata accompagnata da un progressivo cambiamento del contributo dei principali settori al Prodotto Interno Lordo del Paese: dal 1989 al 2006 si nota infatti una crescita del peso del terziario (dal 40,8% al 54,1%) a fronte di una lieve contrazione del peso del settore secondario (dal 27,6% al 26,2%) e di una più marcata riduzione di quello primario (dal 31,6% al 19,7%). La crescita del settore terziario è stata trainata principalmente dall information technology: l India ha costruito un intero sistema in grado di accogliere e sviluppare forme di out e international sourcing sempre crescenti, dalla semplice catalogazione di dati fino alla progettazione, sviluppo e manutenzione del software. Nelle forme più evolute questa industria comprende anche i cosiddetti IT enabled services, i servizi fruibili attraverso il web globale. Quella che inizialmente si configurava come l esternalizzazione di attività circoscritte è diventata gradualmente un fenomeno che ha riguardato interi processi: il Business process outsourcing (Bpo). Diffusissimi inoltre i callcenter di società occidentali, e back office di banche e assicurazioni. Per quanto riguarda il settore primario, che ha visto diminuire nel corso degli anni il proprio peso sul PIL nazionale, va ricordato che il sostentamento di oltre due terzi della popolazione dipende dall'agricoltura anche se la maggior parte dei fondi coltivati ha estensioni molto limitate. La coltivazione più diffusa è quella del riso (l'india è il secondo produttore mondiale dopo la Cina), seguita da frumento, canna da zucchero, tè, cotone e iuta. Molto importanti anche gli ortaggi, sorgo, miglio, mais e orzo. Tra le colture dedicate al commercio vi sono il caucciù, caffè, semi di lino e arachidi. Ampiamente sfruttati anche i settori della pesca e del legname. Con più di duecento milioni di capi, l'india è il principale allevatore di bovini, utilizzati come forza motrice nei campi, nella produzione di latte e nella fornitura di pellame. È esclusa la macellazione in quanto la religione induista considera l'animale sacro e ne proibisce il consumo di carne. Relativamente al settore secondario, l'industria più sviluppata in India è quella siderurgica e tessile. In forte crescita quella automobilistica e farmaceutica. Negli ultimi anni hanno acquisito importanza Centro Studi Confindustria Marche 3

le industrie ad alta tecnologia (aeronautica). La forma più diffusa è la piccola industria a conduzione familiare. Povera di petrolio e gas naturale, l'india dispone di ricchi giacimenti di carbone. Sono molto diffuse, per la produzione di energia elettrica, le centrali termoelettriche, che contribuiscono alla produzione dei 4/5 dell'energia totale. Al secondo posto vi sono quelle idroelettriche (17% circa). CONGIUNTURA ECONOMICA Con un PIL a prezzi correnti, di circa 797,54 miliardi di dollari (35.315 miliardi di Rupie), nell esercizio finanziario 2005/2006, l India è fra le maggiori economie del mondo, al dodicesimo posto della classifica della Banca Mondiale. L incremento netto del PIL rispetto all anno precedente, a prezzi costanti, è stato dell 8,4%. Dai primi dati relativi all esercizio 2006/2007 giungono segnali ancora migliori, con un incremento a prezzi costanti dell 8,9%, nei primi tre mesi d esercizio, e con una previsione di chiusura all 8,5%. Considerando la classifica PPP (Purchasing Power Parity Parità del Potere d Acquisto) della Banca Mondiale, l India si pone al quarto posto a livello internazionale, e al secondo posto per il livello più rapido di crescita, dopo la Cina. Ciò nonostante, persiste un forte disequilibrio nella distribuzione della ricchezza (il 10% della popolazione beneficia del 33% del reddito nazionale), con una percentuale di persone al di sotto della soglia di povertà pari al 22% della popolazione totale, dato che porta il reddito pro capite nominale a circa 714 dollari l anno (3.400 US $ considerando la parità del potere d acquisto). Il settore agricolo, fortemente legato alle condizioni climatiche e all abbondanza o meno di piogge nel periodo dei monsoni, negli ultimi anni ha registrato valori oscillanti per quanto concerne la produzione: nell anno 2002/2003 si è registrata una flessione del 16,2% seguita da un incremento del 23% nel 2003/2004, poi di nuovo una flessione del 3,6% nel 2004/2005 ed un aumento del 7,6% nel 2005/2006. Per il 2006/2007 la previsione è di un incremento dell 1,4%. L indice di produzione industriale ha avuto un andamento progressivamente crescente a partire dal 2002/2003, con incrementi annui del 5,8% (2002/2003), 7,0% (2003/2004), 8,4% (2004/2005) e dell 8,2% (2005/2006). I dati riguardanti il 2006/2007 indicano un aumento del 9,7%. Centro Studi Confindustria Marche 4

Principali Indicatori economici 1. dati di previsione Il settore dei servizi, in particolare quello della cosiddetta information technology, rappresenta sicuramente il traino del miracolo economico indiano, contribuendo al 54,1% del PIL, contro il 26,2% dell industria e il 19,7% dell agricoltura. L inflazione annuale, calcolata sulle variazioni dell indice dei prezzi all ingrosso, è stata del 4,4% nell ultimo anno, causata principalmente dall incessante aumento a livello mondiale del prezzo del greggio, che l India deve in buona misura importare (70% del fabbisogno). Nel periodo aprile 2006 dicembre 2006 si è assistito ad un aumento dell inflazione, che ha viaggiato su un valore medio del 5,0%. La stabilizzazione dei prezzi continua ad essere uno degli obiettivi primari della politica monetaria del Governo e le manovre della Reserve Bank of India sui tassi di interesse sono andate in questa direzione. Nel 2005/2006 il tasso di interesse massimo offerto dalle banche sui depositi è stato del 7,0%; il prime rate è stato invece del 10,8%. Si conferma il trend del sistema bancario a concedere sempre più credito al consumo, assecondando la crescente propensione della emergente classe media indiana. Nel settembre 2006, le riserve in valuta estera hanno toccato quota 158,34 miliardi di dollari e sono dovute in buona parte alle rimesse dall estero degli emigrati, che costituiscono la grande diaspora indiana. A pesare negativamente sull entità delle riserve concorrono il saldo negativo delle partite Centro Studi Confindustria Marche 5

correnti nella bilancia dei pagamenti (-10.612 milioni di dollari nel 2005/2006) ed un crescente deficit commerciale (pari a 30,71 miliardi di dollari nel 2005/2006). Ciò nonostante, tenendo conto anche delle scorte di oro, l India si classifica al sesto posto nella classifica mondiale per consistenza delle riserve. La nota dolente della finanza pubblica indiana è il debito pubblico che, secondo stime di Standard & Poor s, equivale a circa l 84% del PIL (inclusa la porzione imputabile agli Stati, responsabili in gran parte di questa situazione). Il debito estero ammontava nel 2005/2006 a circa il 15,8% del PIL, contro il 17,3% del 2004/2005. Nel complesso, comunque, l India fa sempre meno ricorso all assistenza estera ed ai prestiti commerciali ed è puntuale nel ripagare i debiti. La riduzione dei tassi di interesse ed il diminuito ricorso ai prestiti ha abbassato il servizio del debito, portandolo da un rapporto del 35,3% nel 1990/1991 al 15,80% nel 2002-2003 ed al 6,20% nel 2004/2005. GRADO DI APERTURA DEL PAESE AL COMMERCIO INTERNAZIONALE ED AGLI INVESTIMENTI ESTERI Il sistema economico indiano sta progressivamente cambiando forma. Economia rigidamente pianificata sin dall indipendenza, l India ha assimilato il libero mercato ed i principi su cui esso si fonda. Eppure, nonostante gli innegabili progressi compiuti negli ultimi anni, l India è ancora al 118mo posto nella graduatoria - stilata annualmente da Heritage Foundation e Wall Street Journal delle economie mondiali in base al loro indice di apertura al commercio ed ai flussi di capitale internazionali. E la prova che l integrazione dell India nel sistema multilaterale degli scambi, avviata nel 1991 assieme al processo di riforme interne, è ancora un opera incompiuta, che impegnerà il legislatore indiano per molti anni ancora. L India è membro fondatore dell Organizzazione Mondiale del Commercio, ed uno degli attori più vitali, con un patrimonio negoziale di rilievo, messo a frutto in tutte le fasi critiche della vita dell Organizzazione. Il 1 gennaio del 2005 rappresenta una data importante per l integrazione dell India nel sistema multilaterale degli scambi: è il giorno in cui sono venute meno le residue limitazioni quantitative al commercio di tessili (con lo smantellamento definitivo del sistema Multifibre ), e sono entrate in vigore anche per l India le norme a tutela della proprietà intellettuale contenute negli Accordi TRIPs. L India attribuisce enorme importanza al negoziato sui servizi, soprattutto in quanto bacino di manodopera altamente qualificata. L andamento dei negoziati in ambito internazionale ha messo comunque in evidenza la difficoltà di raggiungere un accordo che soddisfi sia le esigenze indiane che quelle di molti Stati occidentali. La tendenza indiana è di limitare l apertura del proprio mercato dei servizi alle imprese straniere. In ambito agricolo, i principali motivi di frizione tra India ed Centro Studi Confindustria Marche 6

Unione Europea riguardano i sussidi all export, da tempo principale cagione di recriminazione indiana verso il regime agricolo europeo. La struttura del comparto agricolo indiano, fortemente frammentato e scarsamente produttivo, impone peraltro al governo di New Delhi cautele che sono sconosciute ad altri Paesi membri del G20. L India ha aumentato progressivamente il suo interscambio commerciale con il resto del mondo, che è passato da circa 95.240 milioni di dollari del 2001/02 a 262.145 milioni di dollari del 2005/06. Nel quinquennio in questione le importazioni indiane hanno comunque sempre superato le esportazioni: il deficit della bilancia commerciale indiana è passato da -7.609 milioni di dollari nel 2001/02 a -30.711 milioni di dollari nel 2005/06. Per il periodo aprile novembre 2006 si registra un deficit di -35.410 milioni di dollari (+28% rispetto allo stesso periodo dell anno precedente). La politica commerciale con l estero adottata dalle Autorità ha l ambizione di portare l India a possedere una quota di commercio mondiale pari all 1,5% entro il 2009. Il perno su cui tale programma si incentra è costituito da un insieme di provvedimenti fra i quali: esonero dei prodotti per l esportazione dalle elevate e numerose imposte cui sono soggetti; semplificazione delle procedure amministrative per le società esportatrici; adeguamento delle infrastrutture (energia elettrica, strade, porti e aeroporti); miglioramento dell efficienza delle zone di libero scambio; ampliamento delle competenze commerciali affidate alle Ambasciate all estero e creazione di un marchio served from India per la promozione mirata all estero di tutti quei servizi che l India può agevolmente offrire usufruendo della propria elevata tecnologia informatica. Obiettivo di questo governo è quello di aumentare esponenzialmente le esportazioni indiane entro il 2009, portandole ad un valore totale di circa 195 milioni di dollari USA. L Unione Europea è il primo partner commerciale dell India. Nell esercizio finanziario 2005/06 l aumento percentuale delle esportazioni indiane verso l UE è stato del 27,61% rispetto all esercizio precedente, mentre l aumento delle importazioni è stato del 34,47%. I dati di fonte indiana indicano una quota percentuale del 22,42% delle esportazioni verso l Unione Europea rispetto al globale delle esportazioni indiane, ed una quota del 17,23% per le importazioni (sempre rispetto al globale 2005/2006). In termini assoluti le esportazioni indiane verso l UE sono state di 23.120,38 milioni di dollari USA e le importazioni dall UE di 25.704,03 milioni di dollari USA. I dati riferiti al periodo aprile settembre 2006 mostrano un trend positivo, con un aumento delle esportazioni dall India verso l UE del 17,26% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, traducibile in 12.234 miliardi di dollari (19,99% delle esportazioni totali del paese); stessa tendenza è riscontrabile nelle importazioni indiane dall Unione Europea, che registrano un +11,5%, pari a 12.315 miliardi di dollari (14,11% delle importazioni totali del paese). Centro Studi Confindustria Marche 7

Altri partners importanti sono: Stati Uniti, Emirati Arabi Uniti, Cina, Singapore e Svizzera. Centro Studi Confindustria Marche 8

INVESTIMENTI DIRETTI L India è un Paese relativamente aperto ai capitali stranieri, che possono accedere, seppur con alcune significative limitazioni quantitative, alla maggioranza dei settori. Gli investimenti sono ancora tutti formalmente sottoposti a procedura di approvazione governativa, che peraltro in molti casi ha carattere automatico e non discrezionale. Le principali eccezioni alla libertà di accesso al mercato continuano ad essere rappresentate dalle attività riservate al settore pubblico e da quelle sottoposte a licenza non automatica, per il rilascio della quale le autorità conservano ampi poteri discrezionali. Pur formalmente aperti agli investimenti diretti stranieri, circa 800 settori sono riservati alla micro-impresa, con un limite massimo di capitale straniero del 24%. Sul piano politico, va inoltre rilevato che l attuale Governo intende coinvolgere il settore privato nella grande opera di modernizzazione delle infrastrutture, secondo la formula Private-Public Partnerships (PPP) e con operazioni BOT, concessioni in gestione ed altre formule analoghe. Una significativa porzione di tali progetti dovrebbe essere allocata ad imprese estere. L apporto di capitale straniero attraverso la formula del FDI (Foreign Direct Investment Investimento Straniero Diretto) ha raggiunto, per il periodo agosto 1991 luglio 2006, la cifra di circa 24 miliardi di dollari USA, con una media annuale, tra l aprile del 2000 e il marzo del 2006, di circa 4 miliardi di dollari americani. Nel solo periodo aprile luglio 2006, gli investimenti FDI ammontavano a 2,9 miliardi di dollari, un incremento del 96% rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. Gli analisti stimano il totale dei FDI per l anno fiscale 2006 2007 in 12 miliardi di dollari USA. I principali settori di investimento sono: impianti elettrici (compreso tecnologia IT ed elettronica), servizi, telecomunicazioni, trasporti, carburanti, prodotti chimici (esclusi fertilizzanti), agroalimentare, farmaceutico, cemento e gesso, industria metallurgica. I trasferimenti di tecnologia, nel periodo agosto 1991 luglio 2006, sono stati 7.812. Al primo posto, come partner tecnologico, si collocano gli Stati Uniti, con 1.712 trasferimenti (22% del totale), seguiti da Germania (1.101 14%) e Giappone (854 11%). Una posizione importante è occupata anche dall Italia, che con 480 collaborazioni approvate, pari a più del 6% del totale, si colloca al quinto posto. Centro Studi Confindustria Marche 9

Se raffrontata al totale degli investimenti stranieri, ed alla consolidata presenza di alcuni nostri partners (Paesi Bassi, Gran Bretagna, Germania e Francia), la quota italiana è comunque ancora esigua e ben al di sotto delle potenzialità. Le prospettive di cooperazione bilaterale tra Italia ed India sono numerose, e quasi tutte ancora inesplorate. Il discorso non riguarda peraltro soltanto i grandi gruppi: per la struttura stessa del sistema economico indiano, e per il tipo di vantaggio competitivo che essa offre, l India si candida a divenire partner preferenziale dei nostri distretti industriali. Nel nuovo modello di cluster che va affermandosi sotto la spinta della globalizzazione dei mercati, il patrimonio di risorse che l India può vantare è a disposizione delle piccole e medie imprese del nostro Paese. Fra gli investimenti italiani in India più rappresentativi si citano: la joint-venture tra la Fiat Auto e il colosso industriale Tata, per la fabbricazione e la distribuzione dei modelli della casa torinese in India e in buona parte dell Estremo Oriente; Centro Studi Confindustria Marche 10

la Carraro India (una joint-venture della Carraro S.p.a. con la Escorts Ltd. costituitasi nel 1997 per la produzione di assali e trasmissioni per trattori); la New Holland (gruppo Fiat) in collaborazione con la Mahindra & Mahindra (società locale leader nel settore dei trattori); la Perfetti Van Melle, costituitasi nel 2001 attraverso la fusione di Perfetti S.p.a. e Van Melle M.V.; il Gruppo Italcementi, entrato sul mercato indiano nel 2001 attraverso una joint-venture al 50% fra la controllata francese Ciments Francais e la società locale Zuari Industries, uno dei più grandi produttori indiani di fertilizzanti; la Pirelli & C. S.p.a., attraverso la Pirelli Tyre (Europe) SA, che produce pneumatici; la Piaggio Vehicles Private Ltd., che produce veicoli a tre ruote nello stabilimento di Pune (Stato del Maharashtra); la Technimont ICB Pvt. Ltd. (TICB), società di engineering & contracting costituita in India nel 1996 come joint venture paritetica fra la Technimont S.p.a. (gruppo Edison) ed un partner privato indiano; il Gruppo Luxottica, che ha acquisito in India la divisione Eyeware di Baush & Lomb, costituendo in tal modo la società RayBan Sun Optics India Ltd.; la STMicroelectronics India, che ha il merito di aver precorso i tempi intravedendo le potenzialità a livello internazionale dell industria informatica indiana; la Merloni Termosanitari (India) Ltd., divenuta il maggior produttore di scaldabagni elettrici in India, ma anche produttore di altri prodotti quali articoli sanitari (Ariston) e piccoli elettrodomestici (Racold) esportati in varie parti del mondo; la De Longhi, che attraverso una collaborazione per il marketing con il grande gruppo indiano Birla si sta conquistando buone quote di mercato per i propri elettrodomestici; nel settore moda e abbigliamento gli insediamenti produttivi di Benetton, Liberti, La Perla, Carrera, Monnalisa, Gruppo Coin, Zegna, Monti, Marzotto, ecc. Sono inoltre operanti in India, soprattutto a Bombay (Mumbai) uffici di rappresentanza di diverse banche italiane. Fra queste si annoverano: Banca Nazionale del Lavoro, Banca Popolare di Verona e Novara, Unicredito Italiano, Intesa San Paolo, Monte Paschi di Siena, Banca Popolare di Vicenza, Banche Popolari Unite. Il gruppo Generali ha recentemente fatto il suo ingresso nel settore delle assicurazioni. Contrariamente a quanto avviene per altri Paesi europei, gli investimenti indiani in Italia sono piuttosto scarsi; fra i più importanti si cita quello della Videocon (produzione di televisori). Centro Studi Confindustria Marche 11

ANDAMENTO DELL INTERSCAMBIO COMMERCIALE CON L ITALIA L interscambio commerciale tra India e Italia è cresciuto, negli ultimi anni, a ritmi sostenuti, passando dai 2,6 miliardi di euro del 2000 ai 5,1 miliardi di euro del 2006. Tra il 2005 e il 2006 l incremento registrato è stato pari a circa il 33%. Interscambio commerciale bilaterale Italia India (milioni di euro) 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 Esportazioni italiane 1.007 1.034 1.034 1.097 1.273 1.679 2.170 Variazione % 2,7% 0,0% 6,1% 16,1% 31,8% 29,3% Importazioni italiane 1.626 1.668 1.587 1.682 2.027 2.201 2.984 Variazione % 2,6% -4,9% 6,0% 20,5% 8,6% 35,6% Saldo -618-633 - 553-585 -753-522 -814 Interscambio 2.633 2.702 2.621 2.779 3.300 3.879 5.154 Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria Marche su dati Istat Relazioni commerciali Italia India 6.000 5.000 4.000 3.000 2.000 1.000-2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006-1.000-2.000 esportazioni italiane importazioni italiane saldo interscambio Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria Marche su dati Istat La crescita delle esportazioni italiane (+29,3% nel 2006) non è però riuscita a compensare l incremento delle importazioni dall India (+35,6%) generando così, in tutto il periodo considerato, un saldo commerciale negativo per l Italia. La stragrande maggioranza delle nostre esportazioni in India sono costituite da beni di investimento e tecnologici, semilavorati per l industria e da beni di consumo durevole. Centro Studi Confindustria Marche 12

Macchine e componenti per l industria meccanica e macchine elettriche e loro parti da soli rappresentano oltre il 55% delle esportazioni italiane in India; seguono gli apparecchi audiovisivi, gli articoli in ferro e acciaio, i prodotti chimici organici, gli articoli ottici, fotografici, di misura e medicali, la plastica, il ferro e l acciaio, le pelli grezze e il cuoio, i prodotti chimici vari, i veicoli e loro parti, la lana e affini, i prodotti farmaceutici, le pietre naturali, gli articoli in gomma, l utensileria in metallo, il cotone. La crescita di alcuni settori quali mobili, cuoio e pelli e tessuti di cotone conferma che la costante crescita economica del paese degli ultimi anni, con il conseguente ampliamento della capacità di spesa di più ampi strati della popolazione, sta facendo aumentare la domanda di beni di consumo di qualità. Le principali voci che costituiscono le importazioni italiane dall India sono i prodotti del tessile e dell abbigliamento, i veicoli e loro parti, gli accessori per abbigliamento, il cotone, il ferro e l acciaio, le calzature e loro parti, i prodotti chimici organici, le macchine e componenti per l industria meccanica, le macchine elettriche e loro parti, le pelletterie in genere (escluso calzature), altri prodotti tessili, le pelli grezze e il cuoio, il caffè, il tè, le spezie, le pietre e i sali naturali, le macchine ed impianti elettrici, le pietre preziose e le perle, gli articoli in ferro e acciaio, la plastica, gli estratti per concia delle pelli, i pigmenti e i colori, le fibre tessili artificiali, pesci e crostacei. Import Export Italia - India - 2006 (valori in euro) Import Comp. % Export Comp. % Prodotti dell'agricoltura, silvicoltura e pesca 96.464.845 3,2% 3.928.806 0,2% Prodotti delle miniere e delle cave 99.771.608 3,3% 18.656.576 0,9% Prodotti alimentari, bevande, tabacco 92.692.154 3,1% 15.699.390 0,7% Prodotti tessili 416.198.900 13,9% 41.531.085 1,9% Articoli di abbigliamento e pellicce 462.004.387 15,5% 6.103.270 0,3% Cuoio e prodotti in cuoio 306.317.075 10,3% 64.181.409 3,0% Legno e prodotti in legno 4.961.850 0,2% 9.399.503 0,4% Carta e prodotti di carta, stampa editoria 4.944.063 0,2% 27.690.737 1,3% Prodotti petroliferi raffinati 4.764.015 0,2% 24.848.781 1,1% Prodotti chimici e fibre sintetiche e artificiali 284.548.816 9,5% 222.611.580 10,3% Articoli in gomma e materie plastiche 65.736.780 2,2% 42.850.467 2,0% Prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 40.719.916 1,4% 38.452.069 1,8% Metalli e prodotti in metallo 501.829.498 16,8% 290.797.483 13,4% Macchine e apparecchi meccanici 107.882.744 3,6% 919.400.890 42,4% Apparecchi elettrici e di precisione 103.147.600 3,5% 292.436.314 13,5% Autoveicoli 213.874.819 7,2% 76.256.858 3,5% Altri mezzi di trasporto 20.661.969 0,7% 36.849.952 1,7% Mobili 25.832.082 0,9% 19.041.591 0,9% Altri prodotti dell'industria manifatturiera (escl. Mobili) 121.953.232 4,1% 18.158.696 0,8% Energia elettrica, gas, acqua e altri prodotti 9.971.960 0,3% 1.259.374 0,1% Ind. Manifatturiera 2.778.069.900 93,1% 2.146.310.075 98,9% TOTALE 2.984.278.313 100% 2.170.154.831 100% Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria Marche su dati Istat Centro Studi Confindustria Marche 13

Le Marche Ai paesi dell Asia centrale è destinata una quota pari all 1,1% delle esportazioni delle Marche nel mondo; tra questi, l India, con poco più di 80 milioni di euro di importazioni dalle Marche nel 2006, è il più importante partner commerciale della regione con il 62,5% delle esportazioni totali verso questa area geografica. Esportazioni delle Marche verso l Asia centrale 2006 (valori in euro e comp. %) Paesi Valori in euro quote India 80.705.764 62,5% Kazakistan 35.980.413 27,9% Uzbekistan 5.683.303 4,4% Pakistan 2.328.166 1,8% Sri Lanka 2.113.980 1,6% Kirghizistan 1.242.036 1,0% Bangladesh 645.292 0,5% Turkmenistan 99.754 0,1% Nepal 94.394 0,1% Tagikistan 93.517 0,1% Afghanistan 81.737 0,1% Bhutan 40.133 0,0% Totale Asia centrale 129.108.489 100% Interscambio commerciale bilaterale Marche India (milioni di euro) 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 Esportazioni marchigiane 17 18 21 24 28 38 81 Variazione % 8,4% 14,8% 16,4% 15,2% 38,1% 112,1% Importazioni marchigiane 52 53 51 51 52 54 105 Variazione % 1,5% -3,2% -0,4% 0,6% 5,3% 93,2% Saldo -36-35 -31-27 -24-16 -24 Interscambio 69 71 72 75 79 92 186 Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria Marche su dati Istat L interscambio commerciale tra le Marche e l India ha mostrato un progressivo e consistente aumento nel periodo 2000-2006 pur mantenendosi su valori assoluti molto contenuti, mentre il saldo è rimasto costantemente negativo per le Marche. Solo nell ultimo anno l interscambio tra i due paesi è più che raddoppiato passando da 92 milioni a 186 milioni di euro. Centro Studi Confindustria Marche 14

Relazioni commerciali Marche India 200 150 100 50-2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006-50 Esportazioni marchigiane Importazioni marchigiane Saldo Interscambio Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria Marche su dati Istat Le importazioni marchigiane dall India riguardano principalmente il cuoio e i prodotti in cuoio (57% circa del totale) - per la quasi totalità calzature - seguiti a distanza dai metalli e prodotti in metallo (18,3%). Le esportazioni delle Marche invece si compongono per il 45,9% di macchine e apparecchi meccanici costituiti prevalentemente da macchine per impieghi speciali e apparecchi per uso domestico - per il 17,5% di carta e prodotti di carta e per il 16,4% di cuoio e prodotti in cuoio. Centro Studi Confindustria Marche 15

Import Export Marche - India - 2006 (valori in euro) Import Comp. % Export Comp. % Prodotti dell'agricoltura, silvicoltura e pesca 2.242.334 2,1% 301.406 0,4% Prodotti delle miniere e delle cave 1.083.434 1,0% - 0,0% Prodotti alimentari, bevande, tabacco 4.070.113 3,9% 65.048 0,1% Prodotti tessili 3.988.768 3,8% 161.112 0,2% Articoli di abbigliamento e pellicce 3.608.855 3,4% 36.575 0,0% Cuoio e prodotti in cuoio 59.654.737 56,9% 13.270.047 16,4% Legno e prodotti in legno 37.639 0,0% 17.291 0,0% Carta e prodotti di carta, stampa editoria 476.158 0,5% 14.154.863 17,5% Prodotti petroliferi raffinati - 0,0% - 0,0% Prodotti chimici e fibre sintetiche e artificiali 4.524.692 4,3% 2.991.364 3,7% Articoli in gomma e materie plastiche 742.984 0,7% 1.343.760 1,7% Prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 435.532 0,4% 54.662 0,1% Metalli e prodotti in metallo 19.218.940 18,3% 2.372.374 2,9% Macchine e apparecchi meccanici 2.689.350 2,6% 37.039.834 45,9% Apparecchi elettrici e di precisione 1.283.908 1,2% 2.299.718 2,8% Autoveicoli 23.893 0,0% 767.997 1,0% Altri mezzi di trasporto 40.504 0,0% 1.667 0,0% Mobili 278.854 0,3% 4.270.624 5,3% Altri prodotti dell'industria manifatturiera (escl. Mobili) 486.292 0,5% 1.483.606 1,8% Energia elettrica, gas, acqua e altri prodotti 934 0,0% 73.816 0,1% Ind. Manifatturiera 101.561.219 96,8% 80.330.542 99,5% TOTALE 104.887.921 100% 80.705.764 100% Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria Marche su dati Istat Importazioni ed esportazioni delle province delle Marche con l India - 2006 (valori in euro) Import Var.% 06/05 Export Var. % 06/05 Ancona 13.971.529 107,1% 49.219.489 220,1% Ascoli Piceno 47.276.653 77,6% 12.247.066 36,5% Macerata 28.416.551 52,1% 13.567.015 36,5% Pesaro Urbino 15.223.188 577,6% 5.672.194 50,7% Marche 104.887.921 93,2% 80.705.764 112,1% Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria Marche su dati Istat Centro Studi Confindustria Marche 16