Circolare n.7 14 maggio 2012. Commissione Inclusione Sociale, Democrazia Partecipativa e Diritti Umani (CISDPDH) di CGLU



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Circolare n.7 14 maggio 2012 C.I.C.U. Comitato Italiano Città Unite Sezione italiana della Organizzazione Mondiale Città e Governi Locali Uniti CGLU Via La Salle n. 17 10152 Torino Tel. 011 5229829 3494163030 Fax 011 5229830 info@cittaunite.it www.cittaunite.it La Commissione Inclusione Sociale e Democrazia Partecipativa (CISDP) di CGLU si costituisce nel 2005 e ha origine dalle prime edizioni del Forum delle Autorità Locali per l Inclusione Sociale e la Democrazia Partecipativa (FAL), tenutosi, a partire dal 2001, in concomitanza al Forum Sociale Mondiale. Nel 2010, la Commissione incorpora un terzo asso tematico, quello dei diritti umani, e si costituisce pertanto come Commissione Inclusione Sociale, Democrazia Partecipativa e Diritti Umani (CISDPDH). Obiettivi L obiettivo di CISDPDH è di avere una voce comune delle città aderenti alla CGLU negli ambiti dell inclusione sociale, della democrazia partecipativa e dei diritti umani, al fine di orientare i governi locali nella concezione delle politiche pubbliche. Pertanto, la CISDPDH incoraggia il dibattito politico, lo scambio di esperienze e la produzione di nuovo sapere che permetterà di stabilire le linee direttrici per la realizzazione di politiche locali durature nei tre ambiti di azione della Commissione. La Commissione ha promosso posizioni politiche tramite la stesura di documenti quali la pubblicazione Per un mondo di città inclusive e la Carta-Agenda Globale dei Diritti Umani nella Città. La Commissione ha operato nei seguenti ambiti: La Città di Saint-Denis e il consorzio intercomunale PlaineCommune accolgono I Forum Mondiale dei Poteri Locali per il Diritto alla Città, che avrà luogo a Saint-Denis dal 10 al 12 dicembre 2012. Questo incontro farà seguito alle conferenze per la Carta Europea di Salvaguardia dei Diritti Umani nella Città, svoltesi a Saint-Denis (2000), Venezia (2002), Norimberga (2004), Lione (2006), Ginevra (2008) e Tuzla - Bosnia (2010). Oggi, oltre alla Carta Europea, esistono la Carta-Agenda Mondiale dei Diritti Umani nella Città, adottata da CGLU nell ambito del Consiglio Mondiale di Firenze (2011), e le carte locali dei diritti umani adottate da numerose città del mondo. Il I Forum Mondiale dei Poteri Locali per il Diritto alla Città è concepito come uno spazio destinato sia a condividere queste esperienze e discuterne, sia a lanciare un messaggio comune in merito al diritto alla città. Ai fini di una partecipazione attiva e dell avvio di un dialogo stretto, vi ricordiamo l importanza di prendere parte all avvenimento fin dalla sua preparazione. Pertanto vi segnaliamo che la prima riunione preparatoria del Forum è fissata in data 12 e 13 luglio 2012 a Saint-Denis. Per maggiori informazioni o per chiarimenti non esitate a contattare CICU. Ulteriori informazioni sulla Commissione Inclusione Sociale, Commissione Inclusione Sociale, Democrazia Partecipativa e Diritti Umani (CISDPDH) di CGLU www.cities-localgovernments.org/cisdp. lancio della Carta Europea dei Diritti Umani nella Città; creazione dell Osservatorio delle Città Inclusive, piattaforma virtuale volta a fornire assistenza tecnica ai governi locali; elaborazione di uno studio sull impatto della partecipazione dei cittadini alle politiche di inclusione sociale; rafforzamento delle relazioni con il FAL (Forum delle Autorità Locali per l Inclusione Sociale e la Democrazia partecipativa), il FALP (Forum delle Autorità Locali di Periferia) e l OIDP (Osservatorio Internazionale della Democrazia Partecipativa); instaurazione di rapporti con l UNESCO e UN-HABITAT (Programma delle Nazioni Unite per gli Insediamenti Umani); utilizzo di differenti strumenti di comunicazione e di partecipazione ad eventi internazionali, al fine di diffondere il proprio operato ed accrescere il numero degli aderenti. Struttura Alla Commissione partecipano governi locali (singole città o associazioni di governi locali), reti di governi locali e collaboratori (centri universitari o organizzazioni della società civile). Per definire i suoi obiettivi strategici, la CISDPDH si riunisce in sessione plenaria due volte l anno. Gli incontri della Commissione avvengono in occasione delle riunioni statutarie di CGLU (Bureau esecutivo, Consiglio o Congresso Mondiale) o di avvenimenti 1

internazionali organizzati dalla rete o da un organizzazione internazionale con la quale CISDPDH collabora. A realizzare e ad attuare gli orientamenti politici è il Bureau della CISDPDH, composto da un Presidente (attualmente Barcellona, Spagna), un Primo Vicepresidente (Saint-Denis/Plaine-Commune, Francia), e molteplici Vicepresidenti Regionali (Associazione Sudafricana dei Governi Locali, SALGA - Africa; Guarulhos - Brasile; Montevideo - Uruguay, Federazione delle Municipalità dello Sri Lanka - Sri Lanka; Aubagne e Nantes - Francia; FAMSI - Spagna). Gruppi di Lavoro Attorno ai tre assi tematici di pertinenza della Commissione (inclusione sociale, democrazia partecipativa e diritti umani) possono costituirsi dei Gruppi di Lavoro specifici miranti a contribuire allo sviluppo della Commissione e ad aiutare il Comitato nella definizione e attuazione del piano di lavoro. Attualmente esiste anche un gruppo di lavoro sullo Sviluppo Economico Locale, presieduto e pilotato da FAMSI (Spagna), dotato di un proprio Piano Strategico 2012-2013. Priorità Strategiche 2011-2013 La Commissione Inclusione Sociale e Democrazia Partecipativa ha stabilito per il mandato 2011 2013 le seguenti priorità: 1. Rafforzare la capacità di riflessione e di posizionamento politico 2. Promuovere uno spazio di indagine sociale 3. Avviare azioni di cooperazione pubblica decentrata 4. Consolidare i rapporti con le altre reti di città 5. Ottimizzare le strategie di comunicazione e di visibilità internazionale 6. Promuovere un miglior coordinamento con le altre commissioni e sezioni regionali di CGLU in accordo con la strategia generale dell organizzazione PIANO DI AZIONE DELLA COMMISSIONE 2012 DIREZIONE E GOVERNANCE Partecipazione ai processi preparatori degli eventi internazionali, al fine di far emergere, in tali occasioni, l importanza delle politiche di inclusione sociale, di partecipazione dei cittadini e di difesa dei diritti umani: 6 Forum Mondiale dell Acqua (Marsiglia, 12 17 marzo), Summit Rio+20 (Rio de Janeiro, 20 22 giugno), 6 Forum Mondiale Urbano di ONU HABITAT (Napoli, 1 7 settembre) e 6 Forum Africité (Dakar, 4 8 dicembre); Sostegno all organizzazione delle sessioni statutarie di CGLU: per il 2012 Bureau Esecutivo (Rio de Janeiro, 18 19 giugno) e Consiglio Mondiale (Dakar, 4 8 dicembre); Pubblicazione della Carta-Agenda Mondiale dei Diritti Umani nella Città e della Carta Europea di Salvaguardia dei Diritti Umani nella Città; ristampa del documento politico Per un mondo di città inclusive (Pour un monde de villes inclusives); Ristrutturazione del sito web della Commissione al fine di facilitare la navigazione; miglioramento del posizionamento su Internet; coinvolgimento delle reti sociali nella strategia di comunicazione della Commissione. AZIONI PREVISTE Promozione della adozione della Carta-Agenda Mondiale dei Diritti Umani nella Città e del suo riconoscimento su scala mondiale. Presentazione della Carta-Agenda in occasione nel 2 Forum mondiale delle Città per i Diritti Umani di Gwangju, Corea del Sud (15 18 maggio). Organizzazione della Conferenza mondiale Città per i Diritti Umani, 10 12 dicembre 2012, Saint-Denis (Francia) Consolidamento del dialogo politico con le agenzie delle Nazioni Unite e con le istituzioni europee (Consiglio d Europa e Agenzia dei Diritti Fondamentali dell Unione Europea) al fine di fare conoscere i contenuti politici del documento Pour un monde de villes inclusives, nella Carta Europea di salvaguardia dei Diritti Umani nella Città e nella Carta-Agenda Mondiale dei Diritti Umani nella Città. Collaborazione alla preparazione del 4 Congresso di CGLU (Rabat, 2013) Partecipazione alla riflessione collettiva per la preparazione degli apporti di CGLU al Summit sugli Obiettivi del Millennio (2015) e al Summit Habitat III (2016) Promozione e diffusione dell Osservatorio Città Inclusive. Co-organizzazione del Congresso Cities Are Us (Coimbra, 28 30 giugno) con il Centro Studi Sociali (CES) dell Università di Coimbra a partire dalle conclusioni dell Osservatorio. Partecipazione al comitato di pilotaggio dello studio di CGLU GOLD III sui servizi di base. Preparazione del Seminario Internazionale Città Inclusive (1 semestre 2013, Barcellona). 2

COOPERAZIONE Studiare la possibilità di rispondere ai bandi dell Unione Europea per l attuazione di un programma pilota di apprendimento reciproco fra le città; Sostegno alla CGLU nell ambito dell attuazione dei programmi volti a promuovere la cooperazione decentrata e l apprendimento reciproco; Collaborazione al progetto Mediterraneo Città a Città, profili e Dialogo (di cui ICMPD, CGLU e ONU HABITAT sono partner), che mira a promuovere l inclusione sociale della popolazione migrante nelle città dei paesi del mediterraneo (attuazione condizionata all ottenimento di risorse europee). CALENDARIO INTERNAZIONALE 2012 Maggio 15-18 2 Forum mondiale delle Città per i Diritti Umani, Gwangju (Corea del Sud) Giugno 11-13 2ª Conferenza OIDP (Osservatorio Internazionale della Democrazia Partecipativa), Porto Alegre (Brasile) Forum delle Autorità Locali di Periferia (FALP) (Canoas Brasile) 18-19 Bureau Esecutivo di CGLU, Rio de Janeiro (Brasile) Riunione del Gruppo di Lavoro CISDP sullo Sviluppo Economico Locale 20-22 Summit Rio+20, Rio de Janeiro (Brasile) 28-30 Congresso "Cities Are Us", Coimbra (Portogallo) Luglio 2-7 Summer School "Cities Are Us", Lisbona (Portogallo) 12-13 Riunione preparatoria della conferenza mondiale di Saint-Denis (dic. 2012) Agosto Settembre 1-7 6 Forum mondiale urbano di ONU HABITAT, Napoli (Italia) Ottobre Novembre Dicembre 4-8 6 Forum Africité, Dakar (Senegal) Consiglio Mondiale CGLU, Dakar (Senegal) 10-12 Conferenza mondiale «Villes pour les droits humains», Saint-Denis (Francia) 3

RESOCONTO DELLA PRIMA RIUNIONE SEMESTRALE DELLA COMMISSIONE INCLUSIONE SOCIALE, DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA E DIRITTI UMANI - AUBAGNE, 12 marzo 2012 I risultati conseguiti dall incontro sono stati i seguenti: 1.- Idee per l organizzazione della Conferenza Mondiale Città per i Diritti Umani (Villes pour les Droits Humains) (Saint-Denis, 10-12 dicembre 2012) Attirare pubblici diversi (rappresentanti dei governi locali e delle organizzazioni internazionali, società civile, ricercatori) mediante format diversificati e adattati ai diversi partecipanti (sessioni di valutazione delle politiche pubbliche; scambio di esperienze; tavole-rotonde per favorire i dibattiti internazionali; rappresentazioni teatrali; spettacoli audio-visivi; etc.). Promuovere un vero dialogo fra i partecipanti. Coinvolgere il tessuto locale del territorio ospite, assicurare una rappresentazione geografica diversificata e la partecipazione di città di diverse dimensioni (grandi, medie, piccole). Convocare le reti cittadine con le quali è già attiva una collaborazione, ma ottenere anche la partecipazione delle città che abitualmente non partecipano a queste reti. Realizzare una diagnosi sui livelli di protezione, rispetto e garanzia dei diritti umani nelle città Riflessione su come tradurre i diritti umani in politiche pubbliche Dibattito sulla misura in cui le carte dei diritti umani orientano l azione politica Considerare i seguenti assi tematici: educazione e sensibilizzazione dei giovani ai diritti umani come strumento di promozione dell inclusione sociale, della coesistenza e della pace; promozione dei diritti umani nel settore privato; impatto della crisi economico-finanziaria sulla garanzia dei diritti umani; protezione degli strati più vulnerabili della popolazione; sicurezza urbana e risposte locali alla violenza contro le donne e i bambini; migrazioni; dimensioni locale e globale dei diritti umani Obiettivi Promozione della concezione di politiche pubbliche di tutela dei diritti umani e attuazione di azioni miranti a dare visibilità alle esperienze interessanti già esperite (condivisione sia dei risultati positivi conseguiti che degli ostacoli incontrati). Proposta di uno spazio comune di costruzione delle politiche pubbliche tra i rappresentanti eletti e la società civile Esercitare un influenza politica presso le organizzazioni internazionali, soprattutto l Unione Europea, il Consiglio d Europa (attraverso il Congresso dei Poteri Locali e Regionali), le Nazioni Unite (Alto Commissariato per i Diritti Umani, Rete delle Città contro la Povertà - PNUD, FAO, ONU HABITAT, FNUAP ), etc. Rendere le carte dei diritti umani strumenti emblematici della Commissione Inclusione Sociale, dato che concernono trasversalmente i suoi tre assi di lavoro: inclusione sociale, democrazia partecipativa e diritti umani. Metodologia Dibattiti tematici preparatori e ampia diffusione delle carte prima della conferenza, nell ambito degli eventi internazionali anteriori, mediante siti web e/o reti sociali delle città/istituzioni partecipanti. Stabilire un dialogo di cooperazione preliminare con le principali organizzazioni internazionali: UE, ONU, etc. Invio in anticipo di rapporti e di materiali di sostegno, al fine di rendere la conferenza uno spazio di dialogo. Lavorare in piccoli gruppi per poter approfondire i dibattiti e incentrarli su problematiche concrete (lotta contro la discriminazione, accesso all acqua potabile, alloggio dignitoso, etc.), rispondenti alle preoccupazioni della popolazione e alle competenze delle autorità comunali. Evitare che le discussioni si trasformino in dibattiti tecnici. 2.- Idee per definire le strategie di diffusione e attuazione delle due carte dei diritti umani Destinare le carte ai responsabili politici, alla società civile, ai movimenti sociali e alle organizzazioni internazionali 4

Ricorrere ai seguenti agenti di diffusione: reti delle città che abitualmente collaborano con la Commissione, società civile e movimenti sociali e organizzazioni internazionali. Ogni città firmataria o aderente alla Commissione può diventare ambasciatrice delle carte (diffusione nell ambito degli eventi locali, nazionali e internazionali; all interno delle sue reti; etc. ). Sviluppo di una dimensione pedagogica all interno delle due carte, attraverso l inserimento di casi reali (provenienti dall Osservatorio delle Città Inclusive o da altre fonti) che illustrino forme concrete di attuazione dei diritti. Citazione anche dei casi di uso non corretto delle carte. Utilizzare una metodologia che renda le carte strumenti dinamici sul web (inserimento di collegamenti ipertestuali, etc.). Creare uno spazio virtuale di scambio di esperienze dove formulare domande e ottenere le informazioni desiderate. Attuazione di due piani di comunicazione: uno globale, rivolto agli agenti internazionali, e uno locale, per le città (conferenze o atelier locali, forum di discussione nei quartieri, etc.). Lancio di campagne volte ad eliminare le resistenze alla tutela dei diritti umani. Realizzazione di video brevi on line o documentari web. Promuovere l adozione delle carte e la loro traduzione in altre lingue, anche attraverso l uso dei siti web delle città firmatarie o aderenti alla Commissione. Orientamento all attuazione delle carte per le alle città prive di esperienza, svolto dalle città con maggiore esperienza. Adozione di una carta attraverso decisione del consiglio comunale. Individuazione dei principali soggetti sui quali intervenire. Concezione di una politica comunale che, a partire dai processi partecipativi, si ispiri alle carte. Considerazione dei casi studiati dall Osservatorio Città Inclusive per la concezione delle politiche. Programmi di formazione sui contenuti delle carte per i tecnici e i responsabili comunali. Accordi tra le città firmatarie e centri di ricerca o ONG per l attuazione e la diffusione delle carte sul territorio. 3.- Idee per il lancio di un programma pilota mirante a promuovere l apprendimento reciproco fra le città in materia di diritti umani Coinvolgimento dell Osservatorio Città Inclusive nel programma pilota di apprendimento reciproco fra le città. L Osservatorio dovrebbe essere dotato di un forum dove pubblicare esperienze, informazioni pertinenti e denunciare i casi di violazione dei diritti, etc. Rafforzare la diffusione dell Osservatorio attraverso le reti sociali e tradurre i suoi studi in altre lingue (arabo, cinese, etc.) Definire, ogni anno, un asso tematico prioritario attorno al quale operare Avviare un primo scambio di esperienze in occasione della conferenza di Saint-Denis. Organizzare un secondo momento di lavoro a Barcellona (primo semestre 2013). Studiare la possibilità di organizzare atelier continentali che vertano su una tematica concreta (sanità, educazione, cultura, ambiente, etc.). Messa in comune del lavoro svolto dalle città nell ambito della cooperazione decentrata. 4.-Altri suggerimenti per il Piano d azione 2012 Presentazione del gruppo di lavoro sullo Sviluppo Economico Locale nell ambito del Bureau esecutivo di CGLU che si terrà nella cornice del Summit Rio+20 (18 19 giugno 2012). Organizzazione di un seminario sui temi delle Città Inclusive (Barcellona, primo semestre 2013). Necessità di ampliare il bureau della Commissione con un vicepresidente africano (il sindaco di Passy (Senegal), M. Moustapha Ka, e il vicesindaco di Pikine (Senegal), M. Moussa Ndiaye, hanno espresso il desiderio di assumere questa responsabilità). Individuazione, ogni anno, di una tematica prioritaria sulla quale lavorare e realizzazione di dibattiti tematici ad ogni incontro della Commissione 3. IL GRUPPO DI LAVORO SULLO SVILUPPO ECONOMICO LOCALE Il Gruppo di Lavoro sullo Sviluppo Economico Locale di CISDPDH nasce per iniziativa del Fondo Andaluso delle Municipalità per la Solidarietà Internazionale (FAMSI) nell ambito di CGLU ed è presieduto da FAMSI, Vicepresidente della Commissione Inclusione Sociale, Democrazia Partecipativa e Diritti Umani. 5

Questo gruppo di lavoro mira a contribuire al conseguimento sia degli obiettivi già stabiliti da CISDPDH, sia di quelli generali fissati da CGLU, tramite il rafforzamento della cooperazione fra i governi locali delle diverse regioni del mondo e la partecipazione attiva al conseguimento del pieno riconoscimento del ruolo degli enti locali nel dibattito mondiale sui nuovi modelli di sviluppo e sul ruolo dello sviluppo economico locale. Tale gruppo di lavoro cerca di promuovere la visione secondo la quale lo sviluppo economico locale è da considerarsi una necessità pubblica, vale a dire, parte delle politiche pubbliche e delle agende dei governi locali e nazionali. Questa visione dello sviluppo implica un approccio territoriale, a partire dalle risorse endogene e con criteri di sostenibilità ambientale. Questa concezione dello sviluppo locale deve anche costruirsi sulla partecipazione cittadina, importante per il rafforzamento, il decentramento e per un approccio integrale al territorio, mediante la pianificazione territoriale partecipativa e comporta altresì uno sguardo nuovo alle sfide dell inclusione sociale e della parità fra i sessi. Obiettivi: Il gruppo di lavoro cerca di capitalizzare l esperienza dei governi locali nell ambito dello sviluppo locale, attraverso sia il lavoro in rete di CGLU, sia la cooperazione decentrata, nonché la diffusione di nuove visioni e strategie adattate al contesto mondiale e miranti ad uno sviluppo locale, umano, solidale, inclusivo e duraturo. Aspira altresì a inserire la questione del ruolo dei governi locali nelle politiche e nei modelli di sviluppo economico al centro dei dibattiti internazionali ai quali partecipa CGLU. Temi chiave: - Una delle sfide delle nuovi visioni dello sviluppo economico locale verte sul suo finanziamento. Questa sfida è una responsabilità globale e ha incidenza politica in seno a CGLU - La capacità e l efficacia delle municipalità e delle agenzie di sviluppo locale-regionale di agire in qualità di attori in grado stimolare e assicurare l esecuzione e la facilitazione di strategie di sviluppo locale e di rafforzamento istituzionale - La necessità di includere la cooperazione intercomunale e l articolazione della cooperazione decentrata fra le logiche a sostegno dello sviluppo locale - Discussione sulle forme di partecipazione cittadina come elemento essenziale di sviluppo, ponendo l accento sul ruolo della donna e della società civile nella definizione e nella partecipazione allo sviluppo economico, sociale e territoriale - Necessità di cambiare le relazioni Stato-Regioni, con l implicazione di modificare la gestione degli strumenti, delle norme e delle forme di concertazione - Promozione dell innovazione per elargire logiche orizzontali e strumenti di sviluppo locale territoriale per accrescere la durata, lo sviluppo locale e territoriale. - Ricerca di modalità per socializzare la conoscenza dello sviluppo locale accumulata e per avere un incidenza più efficace ed efficiente in questa sfida - Rafforzamento e promozione delle reti degli agenti di sviluppo locale come propulsori e strumenti tecnici per lo sviluppo economico PRINCIPALI ATTIVITÀ PREVISTE GESTIONE E PRODUZIONE DI SAPERE: si tratta di un corpo di conoscenze che si concretizza in prodotti di divulgazione, comunicazione, formazione e rafforzamento delle capacità, in strumenti, banche di esperienze pratiche, laboratori d idee, produzione di progetti, etc. Si tratta di valorizzare le esperienze apprese e preservare le conoscenze esistenti al fine di condividerle. SCAMBI E ASSISTENZA TECNICA: Appoggio al quadro di articolazione degli scambi e di assistenza tecnica fra i paesi, le reti e gli agenti nell ambito dello sviluppo economico locale. INCIDENZA POLITICA: Accompagnamento alla creazione di agende e di incontri con incidenza politica nei territori, presso le istituzioni pubbliche e i privati, negli Stati e presso gli organismi internazionali, nel quadro di un articolazione multilivello COMUNICAZIONE: Sviluppo di un adeguata strategia di comunicazione RAFFORZAMENTO DELLE RETI: Appoggio al processo di articolazione delle reti e dei diversi attori dello sviluppo economico locale. 6