http://prevenzione.ulss20.verona.it/ Verona 4 giugno 2012 Rischio da cancerogeni IL ruolo del medico competente nella tutela della salute dei lavoratori esposti a cancerogeni/mutageni Mario Gobbi - responsabile vigilanza SPISAL ULSS 20 sede di Verona Cristina Fiorini responsabile vigilanza SPISAL ULSS 20 sede di Colognola ai Colli Alberto Brocco Spisal ULSS 21 Massimo Peruzzo SPISAL ULSS 22
D.Lgs. 81/2008 art. 234 (Definizioni) Agli effetti del presente decreto si intende per: a) agente cancerogeno: 1) una sostanza che risponde ai criteri relativi alla classificazione quali categorie cancerogene 1 o 2, stabiliti ai sensi del decreto legislativo 3 febbraio 1997, n. 52, e successive modificazioni; 2) un preparato contenente una o più sostanze di cui al numero 1), quando la concentrazione di una o più delle singole sostanze risponde ai requisiti relativi ai limiti di concentrazione per la classificazione di un preparato nelle categorie cancerogene 1 o 2 in base ai criteri stabiliti dai decreti legislativi 3 febbraio 1997, n. 52, e 14 marzo 2003, n. 65 e successive modificazioni; 3) una sostanza, un preparato o un processo di cui all allegato XLII, nonché una sostanza od un preparato emessi durante un processo previsto dall allegato XLII;
b) agente mutageno: 1) una sostanza che risponde ai criteri relativi alla classificazione nelle categorie mutagene 1 o 2, stabiliti dal decreto legislativo 3 febbraio 1997, n. 52, e successive modificazioni; 2) un preparato contenente una o più sostanze di cui al punto 1), quando la concentrazione di una o più delle singole sostanze risponde ai requisiti relativi ai limiti di concentrazione per la classificazione di un preparato nelle categorie mutagene 1 o 2 in base ai criteri stabiliti dai decreti legislativi 3 febbraio 1997, n. 52, e 14 marzo 2003, n. 65, e successive modificazioni;
- l'introduzione di un sostanza nella categoria 1 si fonda su dati epidemiologici; - l'introduzione nelle categorie 2 e 3 si fonda, invece, essenzialmente sui risultati di dati sperimentali nell'animale. In particolare per l'attribuzione alla 2 categoria occorrono elementi positivi indiscutibili per una specie, sostenuti da elementi secondari quali i dati sulla genotossicità, di studi metabolici o biochimici, l'induzione di tumori benigni, da relazioni strutturali con altre sostanze cancerogene note o dati provenienti da studi epidemiologici suggestivi per una associazione. Nella categoria 3 rientrano due sottocategorie: 1) sostanze sufficientemente studiate ma per le quali non esistono effetti sufficienti per collocarli in categoria 2; 2) sostanze insufficientemente studiate. I dati disponibili sono inadeguati. Questa classificazione è provvisoria in quanto sono necessari ulteriori studi per assumere la decisione finale di classificazione.
Cancerogeni dopo il Clp Per le sostanze cancerogene (ma lo stesso vale per i mutageni) le 3 categorie (Categoria 1- R45; Categoria 2 R45 e Categoria 3 - R40) sono raggruppate in due categorie di pericolo : categoria 1: Sostanze cancerogene per l'uomo accertate o presunte sulla base di dati epidemiologici e/o di dati ottenuti con sperimentazioni su animali. Questa categoria comprende due sottocategorie: categoria 1A: cancerogeno noto basato su evidenza sull uomo: categoria 1B: cancerogeno presunto basato su evidenza su animali categoria 2 : Sospetto cancerogeno per l uomo cancerogeno sospetto in base a evidenza limitata su uomo e animale
La normativa prevede la contemporaneità del sistema attuale di etichettatura e di quello futuro durante un periodo di transizione. A partire dal 1 dicembre 2010, le etichette delle sostanze dovranno essere conformi al nuovo sistema CLP, mentre per le miscele la data di entrata in vigore è posticipata al 1 giugno 2015.
Classificazione IARC Group 1 Carcinogenic to humans 107 agents Group 2A Probably carcinogenic to humans 63 agents Group 2B Possibly carcinogenic to humans 271 agents Group 3 Not classifiable as to carcinogenicity to humans 509 agents Group 4 Probably not carcinogenic to humans 1 agent
Gruppo 1 "Cancerogen i umani" Questa categoria è riservata alle sostanze con sufficiente evidenza di cancerogenicità per l uomo. Gruppo 2 2A "Probabili cancerogeni umani" Questa categoria è riservata alle sostanze con limitata evidenza di cancerogenicità per l uomo e sufficiente evidenza per gli animali. In via eccezionale anche sostanze per le quali sussiste o solo limitata evidenza per l uomo o solo sufficiente evidenza per gli animali purché supportata da altri dati di rilievo. Gruppo 3 2B "Sospetti cancerogeni umani" Questo sottogruppo è usato per le sostanze con limitata evidenza per l uomo in assenza di sufficiente evidenza per gli animali o per quelle con sufficiente evidenza per gli animali ed inadeguata evidenza o mancanza di dati per l uomo. In alcuni casi possono essere inserite in questo gruppo anche le sostanze con solo limitata evidenza per gli animali purché questa sia saldamente supportata da altri dati rilevanti. "Sostanze non classificabili per la cancerogenicità per l uomo" In questo gruppo vengono inserite le sostanze che non rientrano in nessun altra categoria prevista. Gruppo 4 "Non cancerogeni per l uomo" A tale gruppo vengono assegnate le sostanze con evidenza di non cancerogenicità sia per l uomo che per gli animali. In alcuni casi, possono essere inserite in questa categoria le sostanze con inadeguata evidenza o assenza di dati per l uomo, ma con provata mancanza di cancerogenicità per gli animali, saldamente supportata da altri dati di rilievo.
PER UNA TUTELA ASSICURATIVA E SOLIDARISTICA DEI TUMORI LAVORO-CORRELATI NEL NUOVO INAIL Autori: G. Satriani, sovrintndente medico INAIL Basilicata M. Puglia, medico legale, Presidente commissione invalidi civili ASL SA/3 Le varie classificazioni forniscono giudizi sulla cancerogenicità delle sostanze da utilizzare in campo prevenzionistico e non clinico e sono solo di orientamento dal punto di vista medico legale. Non è proponibile il passaggio automatico e acritico dei risultati di studi epidemiologici a livello individuale. I risultati degli studi epidemiologici riguardano la popolazione generale nel suo complesso e non il singolo individuo - hanno valore soprattutto in campo preventivo - nel singolo caso solo in parte supportano la diagnosi di cancro professionale. In altri termini si tratta di valutazioni essenzialmente di tipo qualitativo delle proprietà intrinseche delle sostanze. Peraltro, le stesse valutazioni IARC non sono da considerarsi definitive: se nella maggioranza dei casi il riesame dello stato dell'arte su una determinata sostanza si è concluso con un avanzamento verso un gruppo con un maggiore livello di confidenza sul potenziale cancerogeno per l'uomo, non mancano esempi del percorso inverso.
Elaborazione di un catalogo di rischi per il riconoscimento dei tumori professionali Gaffuri, Romeo, Gobbi ISPESL 1993
DM 11/12/2009 Elenco delle malattie per le quali è obbligatoria la denuncia ai sensi dell art. 139 DPR 1124/65
PER UNA TUTELA ASSICURATIVA E SOLIDARISTICA DEI TUMORI LAVORO-CORRELATI NEL NUOVO INAIL Autori: G. Satriani, sovrintndente medico INAIL Basilicata M. Puglia, medico legale, Presidente commissione invalidi civili ASL SA/3
Altre banche dati IARC Regione Piemonte DORS MATLINE INAIL ISPESL - S.E.RI.C.O.
Principali agenti cancerogeni e mutageni per comparto Esempi di matrici lavorazione/esposizione IARC Comparti
Pianificazione attività 2012 Vigilanza aziende con rischio cancerogeno Identificazione delle attività con possibile presenza di cancerogeni/mutageni Industria tessile agenti 8133 Tessitura e finissaggio. cromato di sodio 8150 8160 Lavorazione completa di fibre tessili: preparazione, filatura e tessitura (compresa l'eventuale operazione di finissaggio; esclusa la produzione di fibre artificiali, minerali e sintetiche, per la quale v. voci relative nei grandi gruppi 2, 6 o 7). Finissaggio di fibre, filati, tessuti e articoli confezionati (lavatura, sbianca, mercerizzazione, appretto, bruciatura del pelo, lucidatura, decatissaggio, follatura, trattamenti antipiega, di irrestringibilità, di impermeabilizzazione, per effetti parti *cadmio cloruro *cadmio solfuro **potassio cromato cobalto (II)naftenato *tricloroetilene **formaldeide ***cadmio solfuro ****nichel solfato Elenco delle malattie per le quali. (DM 11/12/2009) lista I e II tumori del polmone, tumori delle cavità nasali e dei seni paranasali *tumori del polmone **tumori del polmone tumori delle cavità nasali e dei seni paranasali *linfoma NH, tumori del fegato e delle vie biliari, del rene e della cervice uterina **tumori del nasofaringe, leucemie, tumori delle cavità nasali e dei seni paranasali * Carcinogenic agents with sufficient and limited evidence in humans cromato di sodio potassio cromato cadmio cloruro cadmio solfuro tricloroetilene *formaldeide **cadmio solfuro nichel solfato IARC - Cancer site polmone, cavità nasali e seni paranasali polmone, cavità nasali e seni paranasali fegato e dotti biliari *nasofaringe, cavità nasali e seni paranasali, leucemia e linfoma **polmone, prostata, rene Schede cancerogeni e lavorazioni
Check list valutazione rischio cancerogeni
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