Cqia Rivista Educazione e Costituzione 1948-2008: analisi di quattro paradigmi didattici Febbraio 2012



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S. Chistolini, Libertà e cittadinanza nell immagine del pensiero. Studiare all Università per insegnare nella scuola, Edizioni Kappa, Roma 2008, pp. 312 Il volume Libertà e cittadinanza nell immagine del pensiero di Sandra Chistolini, docente ordinario di Pedagogia generale all Università Roma Tre e responsabile del Master di secondo livello in Pedagogia per la Persona, l Organizzazione, la Società, presenta il corso di Pedagogia dell Infanzia e della Preadolescenza, svolto nell anno accademico 2006/2007 presso l Università Roma Tre, ai fini della formazione degli insegnanti in servizio. Il corso, sviluppatosi mediante lezioni on line e in presenza per quanto concerne il laboratorio, ha preso avvio grazie al dibattito proposto agli insegnanti sui concetti di libertà e cittadinanza, concetti cardine di grande rilevanza sociale, avendo come contesto di riferimento l autonomia delle istituzioni scolastiche. L esperienza laboratoriale intrapresa dagli insegnanti si è basata principalmente sulla teoria del laboratorio di pedagogia, ampiamente descritta nel volume Scienza e formazione e, specificamente ripresa in questo studio mediante l approccio interattivo multiplo (AIM) grazie al quale prevale una modalità di conduzione interattiva. Durante il laboratorio, inoltre, Sandra Chistolini si riferisce con più precisione al Multiple Interaction Team Learning (MILT), espressione da lei coniata per indicare il gruppo che apprende grazie ad interazioni multiple. «Il gruppo (Team), infatti, interagendo (Interaction) nel suo interno tramite impressioni, riflessioni definizioni e strumenti (Multiple), fornisce e produce, al contempo, apprendimento e conoscenza (Learning)». (Ivi, p. 196) Gli obiettivi generali che sottendono tale esperienza sono riconducibili alla possibilità e volontà di educare al pensiero flessibile, valorizzare la creatività della persona ed incoraggiare il passaggio dall idea astratta di cittadinanza e libertà al disegno progettuale. Essere consapevoli dell inesistenza di un unico ed universale modello del fare scuola ha condotto le riflessioni presentate nel testo verso la ridefinizione di un personale modello che assume come guida tre fondamentali concetti pedagogici: la centralità della persona nei processi formativi, la valorizzazione della cultura di appartenenza e in costruzione ed, infine, l estensione sociale dei fenomeni intersoggettivi. Grazie a tali linee guida, il processo culturale all origine del laboratorio, afferma Sandra Chistolini, ha cercato di porre in essere «[ ] un atto di liberazione della persona dalle convinzioni paradossali che imprigionano la mente e non lasciano spazio alla creatività della persona e dei gruppi» (Ivi, p. 12), perché libertà e cittadinanza rispecchiano e modificano la vita sociale stessa. Esplorare il campo della creatività umana, elemento al quale si è posta attenzione grazie al contesto di ricerca teorico-pratico focalizzato sulle dinamiche sinergiche che scaturiscono dalla composizione di un modello soggettivo ed uno culturale basati sull esserci e partecipare, permette di identificare il soggetto come colui «[ ] che pensa, vuole, agisce per il bene proprio e degli altri [cercando] di esprimersi e di comunicare come forma di affermazione della sua identità. Egli crea continuamente i mezzi, dalla parola 1

all immagine, necessari a raggiungere l altro e nel fare questo assegna significati, vecchi e nuovi, tanto allo strumento quanto alla relazione che stabilisce con le altre persone e con il mondo». (Ivi, p. 27) Il modello che viene proposto, dunque, esamina la conoscenza pregressa come un insieme di significati interpretativi vissuti e comunicati mediante valori, simboli e norme, collocati in uno specifico contesto sociale, grazie al quale considerare i contributi e gli interventi degli insegnanti veri documenti umani elaborati dal soggetto mediante esperienze personali e professionali. I concetti di libertà e cittadinanza sono stati quindi indagati mediante la trasformazione del pensiero in immagine fotografica, ricercata nella realtà quotidiana, grazie alla quale intraprendere un processo personale e, nel medesimo tempo, condivisibile con l altro, al fine di creare convivenze possibili e creative. L immagine fotografica diviene strumento di connessione tra l idea iniziale, ampiamente discussa nel gruppo dei corsisti, la quale si convoglia in contenuti espressi dal pensiero in nuove immagini della realtà codificabili grazie ad un originale prodotto finale. Un immagine si può interpretare, può mostrare la vicinanza o la lontananza rispetto alla vita quotidiana dei concetti indagati, «in tutti i casi l immagine, fotografica nel nostro caso, è il mezzo per rappresentare il nostro pensiero, per acquistare consapevolezza di quello che siamo e che vorremmo essere, per affermare la nostra appartenenza ad un contesto, ora gruppo ora società». (Ivi, p. 36) La prima parte del volume, dal titolo Una proposta per la formazione degli insegnanti in servizio, a seguito dell iniziale collocazione scientifica e metodologica dello studio effettuato, affronta la definizione dei concetti di libertà e cittadinanza che, secondo l Autrice, non sono un diritto di sangue e di suolo, ma «la capacità di stabilire legami fondati su relazioni consapevoli, e va aggiunto soddisfacenti, tra le persone». (Ivi, p. 29) Entrambi i concetti valorizzano la dignità della persona, perché rappresentano il massimo di espansione della persona stessa, un espansione che non svanisce, ma che si costruisce nella democrazia, nel diritto e nel dovere di ciascuno. La descrizione concettuale, sviluppatasi durante la prima parte del volume, è ampliata da Sandra Chistolini grazie alla presentazione dell analisi dei materiali prodotti durante il corso dagli insegnanti della scuola dell infanzia e primaria, intervallando apporti individuali o di gruppo a brevi digressioni riflessive, che permettono una rilettura completa ed integrata nel contesto laboratoriale delle esperienze vissute dai corsisti. La presentazione delle idee e delle riflessioni, suddivise nelle diverse tematiche trattate, è ulteriormente approfondita grazie ad una scheda, intitolata I riferimenti teorici, che risponde allo scopo di fornire materiale indicativo per ulteriori e personali approfondimenti bibliografici, permettendo e facilitando il passaggio dal pratico al teorico. Per rendere la ricerca teorica ancora più agevole, l Autrice consiglia di porre una particolare attenzione all Antologia pedagogica in tre volumi di M. Laeng, considerando tale testo di Pedagogia generale un supporto bibliografico fondamentale per gli insegnanti. Grazie all analisi dei testi, l Autrice mette in evidenza che «la presenza dell altro è certamente l anello forte della riflessione della maggior parte dei/delle docenti. La mia libertà non si definisce se non in relazione al tu e al noi ed in tal modo costruisce la cittadinanza. Dallo stato di libertà cosciente, si 2

giunge progressivamente ad una cittadinanza che è riconoscimento sociale comunicato nel dialogo e nel confronto interpersonale». (Ivi, p. 64) Nella seconda parte del volume, dal titolo Agorà telematica e memoria dell istante, vengono proposti alcuni contributi redatti da tutor on line, tra i quali Francesco Paolo Calvaruso, Genesia Paesano o da collaboratori di laboratorio, tra i quali Patrizia Coletta, Narciso Di Giovannandrea, Vania Galizia e Roberta Pera. La presenza del tutor on line, al quale è stato affidato il compito di supportare e collaborare anche apportando alla conversazione spunti bibliografici e riflessivi per chiarire i contenuti didattici e le esperienze vissute dai e con i corsisti, ha permesso di indirizzare le discussioni della community attraverso alcuni temi fondamentali, tra i quali la «responsabilità dello sguardo», la «pedagogia dell esempio» ed il bullismo. Nello straripante mondo dei mass-media l individuo viene incessantemente esposto ad un eccessiva ridondanza d immagini che, per essere capite ed utilizzate responsabilmente, devono essere monitorate, valutate e nei casi più estremi deviate nel loro percorso permettendo la creazione di una cultura della comunicazione e, più precisamente, dell immagine. L uso sapiente dello strumento fotografico, proposto nel laboratorio di Pedagogia dell Infanzia e della Preadolescenza, risulta quindi uno strumento essenziale per intraprendere un percorso di educazione responsabile allo sguardo e ad un uso formativo di essa, perché «[ ] il potere di guardare si estrinseca nella possibilità del soggetto di attingere a ciò che ha già veduto e forse in parte compreso». (Ivi, p. 94) Francesco Paolo Calvaruso ricorda in merito che «[ ] il vedere umano è sguardo. Esso è il luogo dell esperienza della luce e si spinge incontro all altro sempre come ris-posta, mai come re-azione. Rispondere [ ] è muoversi in direzione di ciò che viene, avanza». (Ivi, p. 94) La «pedagogia dell esempio», tema introdotto da una corsista della scuola primaria, è qui intesa come testimonianza civile o «[ ] in altri termini quel fare consapevole dell insegnante che con ostinata perseveranza lavora su se stesso nel tentativo di forgiare la propria professionalità sul nudo desco della testimonianza, offrendosi come possibile modello. Il maestro è davvero tale solo se è in grado di ricordarsi in ogni istante trascorso in classe che ciascuna delle sue parole, ma ancor prima che la natura e la direzione di tutte le sue argomentazioni e scelte, i suoi stessi atteggiamenti verso gli allievi con cui interagisce, [aggiunge Francesco Paolo Calvaruso] incidono sul modo di percepire il peso dei valori che costui intende far conoscere e promuovere». (Ivi, p. 105) La scuola, dunque, è un campo di pratica quotidiana nel quale formare dei buoni cittadini, concependo la cittadinanza come sentimento di appartenenza ad una città e più ampiamente ad una nazione, non cancellando dunque l identità e le peculiarità individuali, ma avvicinando la persona/alunno al rispetto della diversità. «Un buon cittadino a scuola è un buon cittadino nel mondo, così come interagisce con i suoi compagni interagirà nei contesti sociali futuri in cui si troverà a vivere e lavorare». (Ivi, p. 106) Il tema della libertà è stato, altresì, affrontato da alcuni corsisti ponendo in relazione la negazione della libertà, soprattutto nella forma del bullismo, e le disattenzioni al vissuto emotivo-affettivo degli alunni. Il fenomeno del bullismo, 3

noto ormai da diversi anni all interno di vari ordini e gradi scolastici, viene qui trattato in merito alla negazione che esso comporta della libertà altrui e, soprattutto, della deriva del senso di cittadinanza. L offerta formativa della scuola, caratterizzata da un movimento costante, deve poter quindi richiamare «[ ] l attenzione dei ragazzi sul loro valore di risorsa costruttiva e non distruttiva della società, sollecitando ad assumere un ruolo positivo nella realizzazione del domani; infondere in loro la convinzione dell essere responsabili delle proprie scelte al di fuori di ogni convinzione del branco; ed il primo contesto in cui si deve realizzare lo sgretolamento del fenomeno del bullismo è proprio la scuola; questa infatti è la prima istituzione con cui ci confrontiamo». (Ivi, p. 120) Il docente coinvolto nel processo educativo deve, dunque, saper promuovere nel discente il desiderio di apprendere facendo leva sulle grandi potenzialità insite in ogni persona ed infondendo in lui i grandi valori della moralità, del rispetto altrui, della solidarietà e della giustizia. Nella terza ed ultima parte, intitolata Apparato teorico-pratico, Sandra Chistolini propone una parte dell Unità di studio ed alcuni materiali didattici usati durante il corso di Pedagogia dell Infanzia e della Preadolescenza, allegando nell ultimo capitolo del volume le foto scattate dagli insegnanti-corsisti e analizzate nei capitoli precedenti. La libertà della persona e l educazione alla cittadinanza sono presentate quali condizioni fondamentali «[ ] per la costruzione di una società democratica nella quale ogni persona possa disegnare uno spazio vitale insieme agli altri» (Ivi, p. 243), sperimentando il riconoscimento e l apprezzamento reciproco, l interazione e l espressione della libertà stessa come guida all educazione alla cittadinanza. Un ruolo fondamentale è dunque rivestito dalla persona stessa, che è «dominio, scelta, formazione, conquista di sé». (Ivi, p. 255) La persona e non l individuo, specifica l Autrice, cerca la comunione con il mondo e con la comunità, andando oltre ciò che concerne la sua personalità, perché il suo esistere è frutto della mediazione che esorta ad andare oltre se stessi donandosi alla comunità superiore. «Nel non essere se stessa, la persona ha la possibilità di risorgere proprio perché sovrasta ogni sua negazione». (Ivi, p. 258) Il volume Libertà e cittadinanza nell immagine del pensiero. Studiare all Università per insegnare nella scuola, presentando l organizzazione teoricopratica e le riflessioni sviluppate durante il corso dagli insegnanti-corsisti, offre un interessante punto di vista osservativo e metodologico che permette di rileggere ed indagare l attualità dei concetti di libertà e cittadinanza. ponendo in rilievo l importanza di condividere ed interagire con l altro. L altro nel ruolo di docente, di genitore e, soprattutto, di allievo. Educare al pensiero flessibile, alla creatività e alla condivisione pone le basi di una relazione costruttiva e libera da stereotipi, al fine di star bene con l altro, riconoscendo in esso una risorsa per la propria esistenza. Partecipare alla vita sociale diviene, quindi, un atto di comunicazione e dialogo, che permette di costruire quotidianamente il sentimento dell esserci e della convivenza civile. Sonia Mangili 4

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