ALTERAZIONI DEL RECETTORE OCULARE E COMPENSI DELLA COLONNA CERVICO-DORSALE: PARAMETRI STABILOMETRICI



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RIVISTA DELLA ISSN: 1974-4331 FACOLTÀ DI SCIENZE MOTORIE VOL II, FASC. 3, SEZ. 2, 2009 DELL UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO ALTERAZIONI DEL RECETTORE OCULARE E COMPEI DELLA COLONNA CERVICO-DORSALE: PARAMETRI STABILOMETRICI Giuseppe Russo 1, Angelo Cataldo 2, Marcello Traina 3 1 Ricercatore di Fisiologia Umana Dipartimento DISMOT Università degli Studi di Palermo 2 Dottore in Scienze delle Attività Motorie e Sportive Università degli Studi di Palermo 3 Professore Straordinario di Metodi e Didattica delle Attività Motorie Dipartimento DISMOT Università degli Studi di Palermo SOMMARIO: 1. Introduzione. 2. Obiettivo. 3. Materiali e metodi. 4. Risultati. 5. Discussione e conclusioni. 6. Bibliografia. 1. Introduzione La postura, nella sua essenza neurofisiologica, è una modulazione del tono dei muscoli, risultante da una serie di processi psico-neurofisiologici all interno di un sistema di tipo cibernetico, il sistema tonico posturale. Tale sistema si serve di informazioni (input), provenienti da recettori specifici (esterocettori, propriocettori, recettore oculare, recettore vestibolare, etc.), mentre la risposta in uscita del sistema (output) è costituita dalla regolazione del tono muscolare dei muscoli posturali. Questo modello cibernetico può spiegare come informazioni recettoriali alterate o cattive integrazioni centrali determinano una risposta adattativa del tono muscolare che, se prolungata nel tempo, può causare modifiche delle strutture muscolo scheletriche. 2. Obiettivo Il nostro studio analizza la possibile relazione che intercorre tra atteggiamento scoliotico dorsale e difetti di convergenza oculare. La nostra ipotesi di lavoro vuole dimostrare come difetti della convergenza oculare, alterando la visione binoculare, possano venire compensate da un inclinazione laterale del tronco cervico-dorsale, che nel tempo potrebbe favorire lo sviluppo di un atteggiamento scoliotico. L utilizzo della tecnica stabilometrica ci permette di valutare eventuali risposte del sistema tonico posturale provocate da difetti di convergenza oculare.

GIUSEPPE RUSSO, ANGELO CATALDO, MARCELLO TRAINA 3. Materiali e metodi Allo studio hanno partecipato volontariamente, previo consenso informato scritto, 100 soggetti giovani adolescenti maschi di età compresa tra 10 e 12 anni. Ogni soggetto è stato sottoposto ad esame antropometrico, ad esame obiettivo del rachide, a valutazione delle curve rachidee con scoliosometro e ad esame stabilometrico mediante piattaforma Baropodometrica Elettronica Modulare Diagnostic Support. I parametri stabilometrici considerati sono stati: velocità di variazione, deviazione media coronale (x-medio), deviazione media sagittale (ymedio), superficie e lunghezza dello statokinesigramma. Per l analisi della funzionalità del recettore oculare sono stati effettuati il test di convergenza oculare e il cover test, che permettono di valutare le eventuali distonie dei muscoli oculari. Tutti i dati sono stati inseriti in un database con foglio Excel e con il programma GraphPad Instat sono stati calcolati: la media ± deviazione standard, i valori minimo e massimo e la significatività statistica (significatività P 0,05). 4. Risultati In funzione dei risultati dell esame obiettivo del rachide e della funzionalità del recettore oculare, sono stati selezionati 40 dei 100 soggetti esaminati: venti con atteggiamento scoliotico dorsale ed alterazione della convergenza oculare e venti soggetti normali (gruppo di controllo). I giovani con atteggiamento scoliotico dorsale avevano tutti difetti di convergenza oculare di media gravità, mentre tra i sani, solo due presentavano lievissimo difetto di convergenza. Nei soggetti con atteggiamento scoliotico, rispetto ai soggetti sani, all esame stabilometrico si rilevava una maggiore velocità di oscillazione e una maggiore lunghezza dello statokinesigramma nel test ad occhi aperti (Tab.1), mentre in quello ad occhi chiusi le differenze non erano statisticamente significative (Tab.2); il quoziente di Romberg nei soggetti con scoliosi risultava inferiore rispetto al gruppo controllo, pur rimanendo entro i limiti inferiori di norma. 86

SEZIONE 2 Velocità di variazione (mm/sec) coronale (mm) sagittale (mm) Superficie (mm 2 ) Soggetti con scoliosi 4,31 ± 1,01 (2,733-5,533) 16,50 ± 14,90 (-10,658-38,698) -37,46 ± 20,09 (-81,651 - -10,88) 93,80 ± 89,64 (20-326) Soggetti sani 3,54 ± 0,62 (2,5-4,4) 8,86 ± 9,18 (-5,88-23,681) -32,38 ± 8,26 (-45,106 - -20,754) 61,60 ± 36,89 (16-113) Test t MS P 0,05 QS P = 0.0583 Lunghezza 259,30 ± 41,78 216,20 ± 39,16 S statokinesigramma (191-322) 146-279) P = 0,0277 (mm) Quoziente di 119,30 ± 46,10 165,63 ± 87,59 S Romberg (55,82 205,88) (55,40-300,00) P = 0,0431 Tabella 1- Parametri test stabilometrici ad occhi aperti e Quoziente di Romberg. Velocità di variazione (mm/sec) coronale (mm) sagittale (mm) Superficie (mm 2 ) Lunghezza statokinesigramma (mm) Soggetti con scoliosi 9,29 ± 1,44 (7,625 11,371) 18,13 ± 15,06 (-13,113-37,53) -38,94 ± 20,21 (-80,487 - -9,047) 92,80 ± 58,59 (26-193) 306,30 ± 67,24 (204-455) Soggetti sani 8,93 ± 1,47 (5,418 9,732) 10,32 ± 9,16 (-4,262-24,833) -34,91 ± 10,21 (-53,253 - -21,927) 138,60 ± 154,30 (13-499) 297,00 ± 65,79 (159-356) Tabella 2- Parametri test stabilometrici ad occhi chiusi. Test t QS P = 0,0548 87

GIUSEPPE RUSSO, ANGELO CATALDO, MARCELLO TRAINA 5. Discussione e conclusioni La maggiore velocità di oscillazione e la maggiore superficie e lunghezza dello statokinesigramma ad occhi aperti riscontrati nei soggetti con atteggiamento scoliotico dorsale dimostrano una maggiore instabilità posturale e quindi un maggior lavoro del sistema tonico-posturale per il probabile ruolo perturbante del recettore oculare. La scoliosi dorsale potrebbe essere una patologia inizialmente determinata da alterazioni neurofisiologiche, infatti la disfunzione di uno o più recettori può comportare, attraverso la modificazione di altre strutture (sistemi tampone), la consolidazione di un equilibrio adattativo. La colonna vertebrale, nel suo tratto cervico-dorsale, potrebbe quindi modificare la propria conformazione (atteggiamento scoliotico) nel tentativo di tamponare lo squilibrio generato dalle alterazioni di convergenza del recettore oculare, al fine di assicurare in ogni caso una visione binoculare; tale atteggiamento scoliotico nel tempo potrebbe diventare irreversibile, determinando una scoliosi strutturata. Risulta evidente che le due componenti, neurofisiologica e biomeccanica, sono strettamente connesse: l aspetto biomeccanico (deviazione rachidea) della patologia risulta essere nella maggior parte dei casi il sintomo, mentre l aspetto neurofisiologico (alterazione convergenza oculare) ne è la causa. Le attività motorie, intese come intervento terapeutico, devono tenere conto necessariamente di entrambe le componenti e diventa quindi necessario inserire all interno di un programma motorio per le deviazioni rachidee non soltanto esercizi che influenzino la componente biomeccanica ma anche quella sensopercettiva. L'analizzatore visivo convoglia più dell'80% delle informazioni esterne, svolge quindi un ruolo estremamente importante per il controllo e la coordinazione dei movimenti, negli sviluppi situazionali e nelle relazioni spaziotemporali fra il soggetto e l'ambiente (compagni, avversari, attrezzi). Inoltre il controllo sensoriale oculo-motorio incide, attraverso il sistema dell oculocefalogiria, sulla cerniera tra occipite, atlante ed epistrofeo, influenzando notevolmente l equilibrio cinestesico; questo diventa fondamentale nelle attività motorie in cui il controllo dell equilibrio sovrintende la riuscita della prestazione. L'afferenza visiva, grazie alla visione periferica, permette il controllo posturale durante i movimenti antero-posteriori, mentre per i movimenti laterolaterali diviene preponderante la visione centrale. Il ruolo della visione è dunque particolarmente importante nelle attività motorie di situazione, dove bisogna costantemente valutare, in maniera più o meno consapevole, le proprie azioni, gli spostamenti dell'avversario e dell attrezzo di gioco. Tali informazioni costituiscono la base di previsioni anticipatorie per avviare azioni e scelte tattiche adeguate. Per quanto riguarda le attività fisiche e sportive da proporre ai giovani affetti da deficit della convergenza oculare e con eventuale atteggiamento scoliotico, sono generalmente controindicate le attività che mobilizzano eccessivamente il rachide, perché rendono la colonna più flessibile e quindi più facilmente deformabile (la ginnastica artistica, la ritmica, la danza classica, ecc). 88

SEZIONE 2 Anche il nuoto, se praticato intensamente, rende la colonna più mobile e, nelle deviazioni toraciche di una certa gravità, è addirittura dannoso, in quanto sviluppa un meccanismo rotatorio autodeformante provocato dalle respirazioni forzate e dalla pressione esterna dell'acqua sul cilindro toracico. Gli sport che andranno consigliati sono quelli di situazione (tennis, scherma, arti marziali, basket, volley, ecc.), che permettono alla colonna di potenziare la propria capacità di opporsi alla forza di gravità e che inoltre sollecitano fortemente la percezione visiva; tali sport, praticati 2 o 3 volte alla settimana in maniera moderata, pongono in carico la colonna senza mobilizzarla eccessivamente, richiedono una costante ricerca dell equilibrio del corpo, sia statico che dinamico, e stimolano fortemente l analizzatore visivo. 6. Bibliografia 1. Bricot B. (1996): La rèprogrammation posturale globale. Sauramps Medical, Montpellier. 2. Gagey P., Weber B. (1997): Posturologia. Regolazioni e perturbazioni della stazione eretta. Ed. Marrapese Roma. 3. Isotalo E., Kapoula Z., Feret P.H., Gauchon K., Zamfirescu F. & Gagey P.M (2004): Role of binocular vision on postural control. - Auris Nasus Larynx, 31 (1) : 11-17. 4. Sasaki O., Usami S-I, Gagey P.M., Martinerie J., Le Van Quyen M., Arranz P. (2002): Role of visual input in nonlinear postural control system. - Ex. Brain Res., 147 : 1 7. 5. Berencsi A., Ishihara M., Imanaka K. (2005): The functional role of central and peripheral vision in the control of posture. Human Movement Science, 24 689-709. 89