Il progetto europeo Daphne Involved by right / Coinvolti di diritto le fasi, i protagonisti, gli esiti

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Transcript:

Il progetto europeo Daphne Involved by right / Coinvolti di diritto le fasi, i protagonisti, gli esiti Lisa Cerantola Ufficio di Protezione e Pubblica Tutela dei minori 31 gennaio 2013 Coinvolti di diritto, la partecipazione dei bambini e dei ragazzi nei processi di cura, protezione e tutela

Involved by right: ensuring children s active participation in the child protection system Promuovere l ADVOCACY e la PARTECIPAZIONE dei bambini e degli adolescenti che sono seguiti dai servizi di tutela e protezione RACCOGLIERE INDICAZIONI UTILI PER MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI ACCOGLIENZA E DEI SERVIZI LORO RIVOLTI

INGHILTERRA Royal Bureau of Kensington and Chelsea Barnardo s NCB- National Children s Bureau SVEZIA Città di Helsingborg ITALIA Regione del Veneto Ulss n. 3 di Bassano del Grappa ADVOCACY - PARTECIPAZIONE RICERCA SCAMBIO DI CONOSCENZE E BUONE PRASSI

Le finalità: creare nuove forme e occasioni di ascolto dei ragazzi e delle ragazze coinvolti nei percorsi di cura sostenere la creazione e il mantenimento di forme stabili di incontro e di rappresentanza degli interessi tra i ragazzi coinvolti nei percorsi di protezione e cura per favorire il confronto con gli operatori del servizio sociale sulle migliori forme di informazione, coinvolgimento e partecipazione dei ragazzi nei percorsi di cura che li interessano; promuovere tra gli operatori del servizio sociale pubblico e del privato sociale del Veneto occasioni di formazione e di riflessione sull attuazione dei diritti dei bambini nei percorsi di presa in carico;

Gli obiettivi: comprendere le rappresentazioni e le opinioni dei ragazzi/e rispetto ai percorsi di cura e di protezione in cui sono coinvolti; promuovere occasioni ludiche di confronto e di riflessività tra i pari per la condivisione di esperienze di vita e la formazione di consapevolezze utili al contrasto delle forme di autostigmatizzazione e di esclusione sociale; realizzare forme di coinvolgimento e di partecipazione dei ragazzi alle decisioni inerenti il progetto rispettare nell intero percorso gli standard della partecipazione stabiliti dall Interagency working group on children's participation (2006) e successivamente ripresi e rielaborati dal coordinamento Pidida (2009).

Coinvolti di diritto il target e l estensione territoriale del progetto bambini e ragazzi dagli 11 ai 16 anni (sebbene il progetto europeo facesse riferimento ad un target 7-16) in affido familiare (sia residenziale che diurno) in comunità o in casa famiglia (accoglienza residenziale o diurna) territori interessati dal progetto: Ulss n. 3 di Bassano del Grappa Ulss n. 8 di Asolo, Castelfranco e Montebelluna Ulss n. 15 Alta Padovana

Quanti sono stati i bambini e gli adolescenti interessati dal percorso? Popolazione di partenza Coinvolti (almeno 1 presenza) Stabili (almeno 3 presenze) Ulss n. 3 38 36 (94,7%) 22 (57,9%) 8 Ulss n. 8 47 31 (80,9%) 14 (29,8%) 10 Ulss n. 15 64 44 (68,8%) 25 (39,1%) 8 Delegati TOTALE 149 111 (74,5%) 61 (40,9%) 26 (17,4%) 28 bambini e ragazzi in affidamento familiare (25% del totale) 83 bambini e ragazzi in comunità (39 in accoglienza residenziale e 44 in diurno) 65 ragazzi (59% del totale) 46 ragazze

Come si è sviluppato il percorso in ciascun territorio interessato dal progetto?

Il primo incontro con i ragazzi/e momento di conoscenza del gruppo breve spiegazione del percorso spiegazione dei ruoli dei facilitatori (conduttore dell attività e osservatore) GIOCO POST-IT Potete scrivere su uno o più post-it una frase, una parola chiave che riguarda un momento della vostra esperienza di affido /in comunità, una storia, una situazione, un esperienza, un fatto che ricordate con particolare intensità, che vi ha colpito più di altre, che ricordate meglio di altre? spiegazione, confronto e discussione sui temi emersi indicazioni per la prosecuzione del percorso conclusione con un momento di gioco e/o merenda

quando sceglierete chi mandare [a Londra]? [nome] chiede se potrà incontrare la sorellina di 7 anni che è in affido a [nome località appartenente a una delle Ulss interessate dal progetto], [nome] chiede se tra un anno visto che sarà maggiorenne potrà ancora partecipare al progetto. I ragazzi ascoltano curiosi le risposte e le spiegazioni di R. Il clima è piacevole, ricco di entusiasmo e di attese, la voce calda di [nome] irrompe nuovamente per una battuta Sembra che stiamo organizzando un G8 con tutti questi incontri (diario osservativo, 9 novembre 2011) ma ci sono delle comunità anche a Castelfranco?

Come si è sviluppato il percorso in ciascun territorio interessato dal progetto?

L incontro di restituzione dei risultati da parte dei ragazzi/e

Sì, è stato davvero molto particolare, non mi aspettavo che fosse una cosa del genere, ma senza quello l intero progetto non avrebbe avuto senso. C è stato un momento in cui avevo pensato che non sarebbe stato così efficace, invece anche l atmosfera che si respirava era particolare. Credo che alcuni non abbiano sempre ascoltato, ma altri sono rimasti ad ascoltare tutto il tempo. Ce n erano diversi che hanno ascoltato volentieri quello che avevamo da dire. Altri, invece, sembrava che stessero ad ascoltare le nostre opinioni perché erano costretti e avrebbero preferito non farlo. Io non posso leggere nella mente delle persone e non posso sapere se ci hanno ascoltato davvero o hanno preso veramente in considerazione le nostre parole Ma noi abbiamo fatto la nostra parte! I: Ma cosa intendi per atmosfera particolare? Intendo il gran numero di persone che hanno preso parte all incontro e il fatto che ci fossero alcune persone che conoscevo e che è stato bello rivederle in quell occasione. Non era la solita storia Noi ascoltiamo e gli altri ci parlano. Stavolta era diverso: tutto si è capovolto. E stata una bella esperienza, un po diversa dal solito (intervista, ragazzo, 20 luglio 2012)

percorso internazionale 4 meeting internazionali 1 incontro residenziale a Londra dedicato ai ragazzi attività del gruppo YAB attività sul territorio 46 incontri con bambini e ragazzi ricerca e valutazione rassegna bibliografica delle esperienze questionario (ragazzi) interviste a 12 ragazzi/e 4 focus group di valutazione (adulti)

Quali contenuti emergono dal lavoro con i ragazzi e le ragazze? essere presi sul serio essere informati i legami con i familiari e il contesto di provenienza fiducia nell accoglienza il bello dell accoglienza e le regole amicizie e relazioni

essere presi sul serio non vivevo bene nella mia famiglia, c erano troppi problemi ero piccola ma me ne rendevo abbastanza conto avevo bisogno di un po più tranquillità (diario osservativo, 4 aprile 2012) nella mia famiglia è impossibile stare, mia mamma non fa niente e mio papà lavora e basta, nella mia famiglia adottiva [affidaria] ho un rapporto con tutti e posso vivere senza tanti pensieri adesso ho trovato un po di riconciliazione, mia sorella è tornata dalla comunità e ci sono anche i miei zii, ci si dà una mano. Adesso vivo meglio, perché sono più grande e ho più testa vivo più in sicurezza (diario osservativo, 7 marzo)

essere informati stare qui è un opportunità che ci viene data per migliorare noi stessi e la nostra famiglia. E il percorso che ho fatto, io sono qua da quasi sei anni, lo sapevo che era un altro posto, mi sono abituato e ho avuto tempo di esplorare tutto, però sentivo la mancanza anche se mi hanno spiegato bene la situazione. Io quando sono arrivato ero piccolo, in prima elementare, andavo in giro e guardavo, esploravo cosa c era, mi chiedevo dov ero, ci hanno spiegato bene se ci impegnavamo potevamo rivedere i nostri genitori. [nomi della coppia residente in casa famiglia] ci hanno spiegato e io mi sono impegnato per rivedere i miei. Qua si vive bene, abbiamo tutto quello che ci serve per stare bene stiamo meglio qui che a casa! (diario osservativo, 7 marzo 2012) «ho chiesto il perché e mi è stato detto penso l anno scorso e sono qui da 4 anni ho chiesto per quanto mi è stato detto fino a settembre ancora per un bel po fino a 18 anni ho capito l ho capito io, loro non me l hanno detto potevano spiegarmi che roba era, non darmi il preavviso ma almeno spiegarmi che roba è una comunità io l ho capito l anno scorso. Potevano dirmelo mentre mi portavano, capisco che non mi potevano dare il preavviso!» (diario osservativo, 21 marzo 2012)

legami con i familiari e con il contesto di provenienza in certi momenti di notte mi sveglio e ho tanta nostalgia dei miei genitori veri e quindi mi dico in certi momenti mi piace tanto questa famiglia e in certi momenti mi piace di più questa che ho adesso.lo faccio quando ho una giornata che non è andata bene e quindi mi viene il pensiero Infatti ho dei pupazzi, uno che mi ha regalato mia nonna quando avevo 4 anni e uno che mi hanno regalato i miei genitori al mio compleanno dei 9 anni quando ho tanta nostalgia me li stringo forte al cuore e poi dormo tranquillamente (diario osservativo, 4 aprile 2012)

fiducia nell accoglienza Fiducia o sfiducia perché magari cominci a fidarti degli educatori, magari vorresti confidare qualcosa perché ti fidi, perché vorresti parlarne con uno di loro di cui ti fidi ma non lo fai perché sai che poi lui lo direbbe agli altri e quindi non vorresti ma al contempo vorresti farlo perché ti fidi di quella persona [gli educatori] hanno preferenze per i ragazzi di cui parlavamo prima (i piccoli ndr), per [nome] che secondo la mia opinione fa troppo il leccaculo e dopo prendo la colpa io anche se non ci sono mai cosa posso dire qui ogni fine settimana danno i soldi della settimana a me danno 10 euro però a me non me li danno perché dicono che io fumo eppure qui tutti fumano e loro lo sanno però a me non danno i soldi e non ho capito il perché. Non so che motivo si sono inventati» (diario osservativo, 21 marzo 2012)

il bello dell accoglienza e le regole vacanze al mare «vacanze al mare, solo al pronunciare la parola, l intesa dei ragazzi è immediata, sguardi risate, parole sottovoce e [nome] sempre molto preciso ma questa volta con un sorriso spiega che in quelle occasioni il gruppo si è sentito davvero comunità e per lui proprio questi momenti sarebbero il suo ricordo più bello, - ci siamo veramente sentiti di fare parte di una comunità, di stare insieme di stare bene insieme, di fare la cavolate insieme - forse proprio ricordando qualcuna di queste [nome] ed [nome] ridono, poi cominciano a riaffiorare e a raccontare i ricordi dai ricordi e dalle cavolate agli orari, che a quanto pare sono l unico aspetto poco piacevole della vacanza» (diario osservativo, 28 novembre 2011) Racconta partendo dalla data esatta del viaggio e descrivendo i partecipanti alla gita, i panini mangiati

nell altra comunità ce n erano 2 di regole ma almeno erano quelle e non cambiavano qua ogni educatore ha le sue regole, ognuno le modifica a modo suo (diario osservativo, 13 aprile 2012) Lì [in affido ndr] è meglio che in comunità, è come essere a casa tua, lì esci e vai, qua per uscire devi chiedere prima, tipo il giorno prima. Se tu dici che hai un impegno all ultimo minuto ti dicono di no, perché devono anche avere il tempo di parlare tra loro e con il responsabile della comunità. Quando ero a casa (in affido) bastava chiedere alla mamma se potevo uscire e lei mi diceva di sì (diario osservativo, 9 novembre 2011) cellulare: sarebbe soggetto a regole ancor più rigide dei videogiochi, e soprattutto distinte tra chi abita in comunità (che può tenerlo nell armadietto oppure in camera) e chi no, ragazzi esterni (quelli che sono accolti in diurno) che arrivano in comunità con il cellulare, devono consegnarlo all educatore appena arrivati e non possono utilizzarlo nemmeno una volta finiti i compiti perché bisogna andare giù (e giù non si può utilizzare il cellulare) quindi gli educatori glielo riconsegnerebbero solo al rientro a casa (diario osservativo, 15 marzo 2012)

amicizie e relazioni racconta di un episodio capitato a calcio nel quale un compagno lo ha insultato dicendogli - sbaglia a tirare perché è della Comunità!! -. [nome] racconta l episodio letteralmente - sei della comunità non sai fare nulla - Si susseguono vari racconti. C è una rete bucata sono stati quelli della comunità - Anche al mare: - arrivano quelli della Comunità - ehi io ho un nome!!- (diario osservativo, 21 marzo 2012) qua ci sono delle persone che non conosci e litighi perché sei in difficoltà se non conosci una persona non puoi subito diventare amici, ci sono dei difetti di quella persona che non ti piace e ci litighi, poi con certe persone, dico certe perché non tutti, impari a stare capirei i loro difetti e invece con certe persone no (diario osservativo, 2 novembre 2012) per me l affido è bello, è come essere nella propria famiglia, ma è difficile raccontarla agli altri (diario osservativo, 4 aprile 2012)

Una prima valutazione del percorso da parte dei ragazzi elementi di forza spiazzamento elementi di debolezza

spiazzamento rappresentanza: possibilità di scegliere un delegato per la continuazione del percorso possibilità di fare un viaggio all estero e conoscere coetanei di altri paesi che vivono una situazione simile alla propria possibilità di esprimere agli adulti un punto di vista collettivo (consigli, suggerimenti ) A dire il vero, all inizio pensavo che fosse solo una buffonata e che non sarebbe servito a molto, ma ora so di aver fatto bene a dire Tanto non mi costa niente andarci. Non ricordo più quando si è tenuto il primo incontro, ma, in fin dei conti, si trattava soltanto di andare a vedere che cos era e, nel caso non mi fosse interessato, potevo non andarci più. Alla fine mi è interessato parecchio non mi aspettavo questa cosa di andare a Bruxelles o andare a Londra, non pensavo che dovessimo andare in quei posti, è una cosa strana, andiamo distante, conosciamo altra gente poi magari non possiamo parlare la nostra lingua» (intervista, 28 agosto 2012)

elementi di forza curiosità per la novità/particolarità del progetto possibilità di fare nuove conoscenze e amicizie riconoscersi/distinguersi elementi di gioco e svago confronto in piccoli gruppi che non sono l unico ad avere un situazione così e riuscire a rafforzarmi anche confrontandomi (intervista, 28 agosto 2012) «confrontarsi perché comunque ognuno dice la sua e ognuno porta la sua esperienza e questo è bello perché conosci anche meglio le persone e non è che ti fai gli affari sui, quindi se ti racconta la sua storia sembra che ti impicci, ma è perché se la sente di condividerla con te, di spiegarti cosa gli è successo e cosa ne pensa lui, non so tipo dell affido, della comunità e poi anche tu puoi dare un tuo parere tranquillamente senza che ti aggrediscano e ti dicano ma no, perché non è giusto quello che stai dicendo puoi esprimerti, puoi confrontarti, puoi dare dei consigli o comunque anche riceverli è una cosa è bello perché puoi parlare liberamente» (intervista, 29 agosto 2012)

elementi di forza occasione per esprimere il proprio punto di vista possibilità di fare un viaggio all estero e conoscere coetanei di altri paesi che vivono una situazione simile alla propria soddisfazione per il percorso «comunque quando venivo, che facevamo gli incontri, poi andare via, che tra l altro di solito ero la prima mi dispiaceva perché dicevo adesso mi perdo un pezzo di incontro e invece mi piacerebbe sentire tutto, però insomma non mi sono annoiata» (intervista, 29 agosto 2012) [nome] e [nome] parlano tantissimo in macchina e sono entusiaste. Dicono che si sono divertite tantissimo e che queste sono cose molto utili credo si dovrebbero fare più spesso, ti fanno stare bene

«Mi piace un sacco» gli esiti dei questionari di valutazione Sono stato bene e sono state belle le attività (ragazzo, comunità residenziale) Mi piace un sacco (ragazza, affidamento) Le attività mi sono piaciute tutte e mi sono divertita con gli altri, ho fatto amicizia con ragazze/i nuovi che non conoscevo e abbiamo fatto merenda finendo tutto o quasi il cibo che era a disposizione (ragazza, affidamento) Secondo me gli incontri sono belli però sono pochi perché si fanno qualche mese e qualche volta non si fanno (ragazza, affidamento) Sono molto contenta di aver fatto queste attività con persone che vivono la mia "stessa" situazione. Mi piace l'idea che ci siano persone come voi che ascoltano e danno spazio alle persone che hanno una situazione familiare un po' complicata! E' una cosa di aiuto anche per noi ragazzi! :-P (ragazza, comunità residenziale) Vorrei si potessero fare attività più divertenti. E stato tutto molto bello, ma a volte era noioso (ragazza, comunità residenziale) Premettendo che per me oggi è stata una giornata negativa e pesante a scuola, mi sarebbe piaciuto fare delle attività con delle persone più grandi (ragazza, comunità residenziale) Molto; 20 Per niente; 0 Poco; 3 Quanto ti è piaciuta la giornata di oggi? (51 risposte) Abbastanza; 28

elementi di debolezza numero di ragazzi coinvolti in ciascun incontro età dei ragazzi coinvolti scelta dei rappresentanti (elaborazione dei materiali e partecipazione agli incontri internazionali) il fatto di fare le attività con i bambini a me è piaciuto perché alla fine insomma vedi anche il loro però è dura fare tipo qualcosa di serio con loro, affrontare diverse tematiche a me sarebbe piaciuto moltissimo poter sì avere anche tipo un dibattito, però non c è stata la possibilità (intervista, 8 agosto 2012) «bello però un po rigido, perché come nelle votazioni che a uno, può essere a me, può essere a lei, direi di aumentare le probabilità così la gente va a fare anche altre esperienza di andare un po in più, invece di tre, quattro o cinque così però il progetto è bello» (intervista, 29 agosto 2012)

ci chiede se quello che diranno verrà realmente preso in considerazione e aggiunge anche che le piacerebbe sapere come vivono gli stessi affidatari l esperienza dell affido poiché si trovano improvvisamente un estraneo in casa c è altro che vuoi aggiungere sul progetto, un consiglio che daresti? di provarlo a fare, io spero di rifarlo un altra volta! si, se tipo finisce qua il progetto di reiniziarne un altro! (intervista, 28 agosto 2012)

«per me la cosa più importante dei consigli che abbiamo dato è di ascoltare, cioè se loro ascoltano per noi è un po più facile parlare, quello che si devono portare di tutto il progetto, la cosa più importante è che loro devono ascoltarci non dire si si, va bene e poi dietro non fanno nulla. per quello io intendo di ascoltare di più proprio anche fisicamente guardare, gli occhi e il ragazzino e dirgli di aprirsi fidarsi, così la prossima volta viene e ricambia lo stesso se tu non ti fidi di me, io ho paura di dirti le robe, però se tu invece mi dimostri che posso fidarmi di te allora verrò da te a dire tutto quello mi sento, non devo privarti di niente» (intervista, 29 agosto 2012)

«per me ascoltare non vuol dire che tu devi fare, devi esaudire ogni mio desiderio, ascoltare e magari anche se ti faccio una richiesta, che almeno fai qualcosa perché possa avverarsi quello che dico, e se non è così che mi dimostri che quello che ti ho detto, non è che l hai dimenticato, non ne hai parlato, non hai fatto qualcosa per» (intervista, 7 giugno 2012) «sentire e ascoltare sono due cose..., tu puoi sentire quanto vuoi, anche io sento: mi entra da un orecchio e mi esce dall altro quando mi dici una cosa magari, invece ascolta vuol dire che ti entra, lo elabori nella mente e poi magari dopo agisci in un certo modo, se io ti chiedo un favore tu sai ascoltare e magari riesci anche ad agire o a rispondermi ascoltare sono venti, trenta, cinquantamila azioni nello stesso tempo» (intervista, 19 aprile 2012)