Molluschi bivalvi vivi: il controllo ufficiale nei centri di depurazione



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Molluschi bivalvi vivi: il controllo ufficiale nei centri di depurazione Dott. Lari Boschetti 27 marzo 2012 1

Provincia di Ferrara 12 CDM: - 2 circuito aperto (captazione in mare dell acqua di depurazione) - 10 circuito chiuso (produzione dell acqua di depurazione utilizzando acqua potabile) 2

Pericolo Biologico: Salmonella E. Coli Vibrio Virus Biotossine Parassiti Chimico: IPA Metalli pesanti (Pb, Cd,Hg,ecc.) Diossina/Furani PCB diossina like Fisico: Sabbia intervalvare detriti sulle valve 3

Elementi che un CDM deve aver analizzato e definito nel proprio piano di autocontrollo : Grado di contaminazione iniziale Carico di mbv del singolo bins/impianto Temperatura Salinità Ossigeno disciolto Torbidità dell acqua ph Nitriti/nitrati NH 3 4

Un impianto di depurazione può operare in un contesto di minimizzazione del rischio, di natura microbiologica. Per minimizzare questo rischio è importante sapere qual è la carica iniziale del prodotto da depurare. Questa conoscenza può essere acquisita attraverso una sperimentazione in grado di documentare l effettiva capacità depurativa dell impianto e i tempi minimi necessari per poter rispettare i limiti microbiologici previsti dal Reg. 2073/05. Fattori che possono avere un influenza negativa sulla carica iniziale del mollusco da depurare che l OSA titolare di un CDM deve tener presente nell attività routinaria sono: AMBIENTALI EVENTI ATMOSFERICI - piovosità; - scioglimento nevi CORRENTI MARINE ORARI DELLE MAREE TERRITORIALI POPOLAZIONE RESIDENTE POPOLAZIONE PRESENTE PRESENZA DEPURATORI CAPACITA DEPURATIVA/ABITANTI PRESENZA IDROVORE ORARI DEL LORO FUNZIONAMENTO 5

Temperatura dell acqua mollusco a 0 C (praticamente non respira): ridotta capacità depurativa mollusco tra 10-20 C (massima capacità respiratoria, consumo di 1 ml/h di ossigeno): massima capacità depurativa mollusco tra 25-30 C (dimezzata capacità respiratoria, consumo di 0,5 ml/h di ossigeno): capacità depurativa dimezzata 70 110% di saturazione : Ossigeno disciolto: Temperatura H2O e O2 disponibile, influenzano fortemente la capacità respiratoria del mollusco, funzione vitale che permette la depurazione del mollusco 6

Intesa, ai sensi dell'articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131 tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano concernente linee guida per l'applicazione del Regolamento (CE) 854/2004 e del Regolamento (CE) 853/2004 nel settore dei molluschi bivalvi. Rep. Atti n 79/CSR del 08.07.2010 GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA: recepimento linee guida 11 Ottobre 2010 prot. 1498/2010 il valore critico di ossigeno disciolto indicato è 5 7

Temperatura % OSSIGENO DISCIOLTO C 100 90 80 70 60 50 5 10.0 9.0 8.0 7.0 6.0 5.0 10 9.0 8.1.0 7.2.0 6.3.0 5.4.0 4.5.0 15 8.1 7.3 6.5 5.7 4.9 4.0 20 7.4 6.6 5.9 5.2 4.4 3.7 25 6.8 6.1 5.8 4.2 4.0 3.4 8

Salinità: minimo e massimo: tra 18-35 ottimale tra 25-35 Intesa, ai sensi dell'articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131 tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano concernente linee guida per l'applicazione del Regolamento (CE) 854/2004 e del Regolamento (CE) 853/2004 nel settore dei molluschi bivalvi. Rep. Atti n 79/CSR del 08.07.2010 il limite di salinità dovrebbe variare al massimo del 20% rispetto a quello della zona dalla quale sono stati raccolti i molluschi. Se nel corso del ciclo di depurazione la salinità o la temperatura dell'acqua oltrepassano i limiti fissati dal piano HACCP gli stessi valori devono essere riportati nei limiti previsti ed il tempo del ciclo di depurazione riparte dal tempo 0. 9

Specie Mytilus spp. Tapes decussatus Tapes philippinarum MINIMO SALINITA' 19,0 20.5 20.5 MINIMO TEMPERATURA C 5 12 5 10

ph: tra 7 8,4 Nitriti: 0,50 ppm Nitrati: 50 ppm NH 4+ : 1 ppm (da valutare nell eventuale uso di acque di pozzo) 11

TORBIDITÀ DELL'ACQUA Se l'impianto di depurazione utilizza un impianto a raggi UV per il trattamento dell'acqua, il limite massimo di torbidità dell'acqua accettabile è 20 NTU (unità nefelometriche di torbidità). al di sopra dei 5 NTU l'attività di disinfezione dell'acqua da parte dei raggi UV subisce una diminuzione di efficacia 12

skimmer Ormai tutti gli impianti hanno abbinato ai vari sistemi di disinfezione dell acqua anche uno o più schiumatori che sono in grado di sottrarre parte della componente proteica. All'interno dello schiumatore avviene la flottazione, la separazione tra le sostanze organiche e l'acqua. Le sostanze organiche, le schiume, le albumine salgono verso l'alto, nella coppa superiore. Attraverso un tubo precipitano in un contenitore a forma cilindrica al cui interno si trova un nebulizzatore, comandato e programmato da un timer che, a intervalli di 30 secondi circa si aziona sciogliendo le schiume e le albumine rendendole acqua reflua che sarà scaricata direttamente nella rete fognaria, mentre l'acqua che precipita verso il basso dello schiumatore, tramite un sistema a sifone, va in circolo priva di schiume e perfettamente purificata. 13

http://www.innovaqua.com/prodotti/skimmers.html 14

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TRATTAMENTO RAGGI UV E riconosciuto scientificamente l effetto battericida dell'area ultravioletta dello spettro elettromagnetico. Le specifiche lunghezze d'onda responsabili di questa reazione sono situate tra 240 e 280 nanometri (nm) con un picco alla lunghezza d'onda di 265 nm (note come UV-C) Gli impianti di trattamento a raggi UV operano generalmente nella gamma della radiazione UV-C tra i 200 ed i 280 nm. Necessita la presenza di filtri per eliminare il materiale in sospensione 16

TRATTAMENTO con OZONO E un azione combinata di ossidazione delle proteine e alterazione delle strutture molecolari L'ozonizzazione dell'acqua può essere realizzata come aggiunta dell'ozono (tre molecole di ossigeno aggregate) in forma di gas, oppure prodotto on-site attraverso scariche elettriche o raggi UV (picco a 185 nm). Il suo utilizzo per i trattamenti delle acque deve essere effettuato con estrema cautela ponendo particolare attenzione alle concentrazioni () d'uso e rimozione degli eccessi prima dell'immissione nel bacino. Limite critico > 0,5 Questo procedimento va gestito da un misuratore/controllore del Potenziale Redox misurato in: milli volt (mv) la produzione di ozono è proporzionatamente richiesta dall'acqua dell'impianto di depurazione, in relazione alla quantità di arricchimento organico/batterico apportato dai molluschi 17

Potenziale Redox Il valore del P.R. è indicativo dello stato di salute dell impianto ed é influenzato dai processi batterici. Un importante variazione del Potenziale Redox, che si verifica in presenza di batteri, è la nitrificazione: si tratta di un ossidazione in cui l ammoniaca viene trasformata nei dannosi nitriti (NO 2 ) ed infine in nitrati (NO 3 ). Ci sono due criticità nell uso dell ozono: la prima è che si formano i bromati quando l'ozono è in contatto con acqua di mare e questi sono considerati composti potenzialmente cancerogeni; la seconda è che i livelli residui di ozono possono ridurre o interrompere l'attività filtratrice dei molluschi bivalvi riducendo così l'efficacia del processo di depurazione. Valore d esercizio giornaliero: 300-400 mv 18

TRATTAMENTO con CLORO Efficace contro batteri enterici, scarsa attività nella riduzione della presenza di spore batteriche virus e protozoi 0,1 : limite critico del cloro libero nell acqua del processo di depurazione. In caso contrario i molluschi bivalvi non filtreranno compromettendo la depurazione 19

In un impianto di depurazione a circuito: aperto/chiuso Verifiche attrezzature (attività depurativa): impianto di pretrattamento H 2 Odi pozzo (*): - clorazione: limite critico per immissione in impianto: 0,1 ppm - deferrizzazione: valore indicatore (D. Lgs 31/2011parte C) 200 µg/l impianto di trattamento H 2 O impianto con: raggi UV gamma di radiazione UV-C tra 200 e 280 nm (picco battericida lunghezza d onda 265 nm) ozono in forma di gas: concentrazioni >5 causano la comparsa di bromati con perdita fisiologica di filtrazione da parte dei mbv limite critico potenziale redox 300-400 mv (*) prerequisito: autorizzazione all emungimento rilasciata dal STB (Servizio Tecnico di Bacino) 20

In un impianto di depurazione a circuito: aperto/chiuso Verifiche manutentive (attività depurativa): limite critico di buon funzionamento lampade: 80% della potenza massima n. ore di utilizzo dell impianto UV: max 8000 h n. ore uso impianti di filtrazione (sabbia, materiali di sintesi, ecc.) che agiscono negativamente sul valore della torbidità dell acqua: vedere scheda tecnica costruttore 21

In un impianto di depurazione a circuito: aperto/chiuso Verifiche igiene lavorazione/attività depurativa: flusso dell acqua aerazione (ossigeno disciolto 5) temperatura dell acqua (da correlarsi con la T della zona di provenienza per evitare stress termici): valori minimi da +5 a +12 C in funzione della specie salinità dell acqua: limiti superiori ed inferiori influiscono sulla funzionalità del processo di filtrazione. Valori tra 19-30 in funzione della specie torbidità dell acqua: eccessiva torbidità comporta diminuzione della disinfezione dei raggi UV e limita l attività di filtrazione. Il limite massimo indicato è di 20 NTU (spia rossa per la disinfezione scatta già da un valore di 5 NTU) ph dell acqua: importante per la fisiologia dei mbv ottimale tra 7.0 e 8.4 nitrati: limite critico max. 50 ppm nitriti: limite critico max. 0,50 ppm ammoniaca: limite critico max. 1,0 ppm densità di carico 22

INDICATORI DI VITALITA /FRESCHEZZA 23

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27 marzo 2012 Grazie per l attenzione Dott. Lari Boschetti 27