Breve presentazione del soggetto concorrente



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Concorrente Politecnico di Torino - Dipartimento Casa Città, Centro di Ricerca e Documentazione in Tecnologia, Architettura e Città nei Paesi in Via di Sviluppo Breve presentazione del soggetto concorrente Il Centro di ricerca e di documentazione in tecnologia, architettura e città nei paesi in via di sviluppo, CRD-PVS del Politecnico di Torino è impegnato in attività di ricerca, di documentazione e di formazione nel campo dell'habitat nei Paesi in via di sviluppo ed emergenti. Il Centro è una struttura dotata di proprio statuto all'interno del Dipartimento Casa-Città a partire dal 1 ottobre 2003. In esso confluiscono le ricerche, i progetti, l'esperienza maturata dalla omonima Scuola di specializzazione in oltre quarant'anni di attività, grazie alla presenza di Giorgio Ceragioli e dal suo gruppo di collaboratori (che qui viene indicato come il 'gruppo Ceragioli'). Il Centro promuove iniziative di cooperazione internazionale e di divulgazione scientifica attraverso pubblicazioni ed eventi (seminari, mostre e workshop). Inoltre organizza e coordina ogni anno il Corso di perfezionamento in 'Habitat, Tecnologia e Sviluppo'. I temi d'interesse sono quelli della riqualificazione urbana, la conservazione e valorizzazione del patrimonio architettonico e ambientale e i nuovi interventi edilizi nei Pvs. Il Centro ha svolto il ruolo di coordinamento delle attività con i partner : Società Metropolitana Acque Torino S.p.A., Energia Solare S.r.l. e Architecture & Development. In particolare SMAT S.p.A. ha gestito la parte inerente la fornitura di acqua potabile ai villaggi. SMAT, Società Metropolitana Acque Torino S.p.A., è leader nel campo del Servizio Idrico Integrato e vanta uno dei più moderni e avanzati sistemi di gestione, di produzione, di distribuzione di acqua potabile nonché di raccolta e trattamento di acque reflue sia per utilizzi civili, sia industriali. La qualità del servizio, dalla pianificazione al trattamento e alla distribuzione,è certificata secondo la norma UNI EN ISO 9001:2000 attestazione che garantisce l effettiva rispondenza della Società con gli standard europei ed internazionali SMAT è stata fondata nel 2001 dalla fusione della Azienda Acque Metropolitane S.p.A. e della Azienda Speciale Po Sangone. La flessibilità operativa di SMAT permette la gestione di un diversificato range di fonti di produzione, di impianti di trattamento per l acqua potabile e di sistemi di distribuzione, di reti di raccolta, di impianti per il trattamento ed il riciclaggio degli scarichi urbani, mentre assicura costantemente la qualità e la continuità del servizio, anche in situazione di emergenza. SMAT garantisce la qualità del suo Customer Service nell area di fornitura con politiche rivolte a proteggere le risorse e l ambiente. SMAT gestisce alcuni dei più grandi ed avanzati impianti di trattamento di acqua potabile e di acque reflue in Europa. E stata la prima società in Italia ad utilizzare acqua superficiale per la produzione di acqua potabile. L impianto usato a tale scopo utilizza una tecnologia molto avanzata ed è in grado di produrre circa 2500 litri di acqua/sec. estratta dal fiume Po, pari a circa il 20% della produzione totale distribuita. Da suoi 597 pozzi gestiti, che pompano acqua da più acquiferi dai 40 ai 100 metri di profondità, SMAT produce circa il 70%della sua domanda di acqua. L acqua viene quindi trattata per essere resa conforme all utilizzo potabile anche attraverso l uso di sistemi per la rimozione di ferro e manganese e per l eliminazione di solventi organici alogenati e batteri patogeni. Il restante 10% di acqua potabile viene estratto dalle sorgenti situate in località Pian della Mussa e Sangano. Attraverso una rete di distribuzione di 6.938 km, SMAT garantisce una produzione annua di oltre 260 milioni di metri cubi di acqua potabile. La produzione attraverso un attento sistema di gestione, diviso in impianti di captazione, stazioni di pompaggio e serbatoi è diffusa su tutta l area servita da SMAT per incontrare la richiesta di acqua di oltre 2 milioni di abitanti. La conduzione e manutenzione di 6104 km di reti fognarie comunali nere, bianche e miste consente la raccolta continua delle acque reflue urbane di origine civile, industriale e meteorica Il controllo degli scarichi industriali in pubblica fognatura, effettuato da SMAT, garantisce il costante funzionamento dei 325 impianti di depurazione piccoli, medi e grandi organizzati su tutta l area servita. SMAT gestisce un impianto di trattamento reflui centralizzato per circa 3 milioni di abitanti equivalenti che è il più imponente impianto chimico-fisico e biologico di questo tipo in Italia e rappresenta un benchmark per gli standard di qualità raggiunti. L impianto di trattamento opera secondo una suddivisione in due linee: acqua e fanghi Alla complessità di trattamento primario, secondario e terziario si associano sistemi di recupero energetico che mediante

la cogenerazione di energia termica ed elettrica per oltre 61 milioni di kwh/anno di calore ed elettricità, contribuiscono significativamente all abbattimento dei costi di gestione. Lo staff di gestione dell impianto è direttamente responsabile per il monitoraggio del territorio annesso così come dell efficienza delle macchine, del monitoraggio delle sezioni di trattamento, delle stazioni di pompaggio e dell esecuzione dei test sui fanghi e sulle acque.

Progetto integrato di ricostruzione post Tsunami villaggio di Nayakarkuppam, Tamil Nadu - India Ambito territoriale prevalente del progetto: Comune di Bagnacavallo (RA) Durata complessiva del progetto: 18 mesi data inizio: giugno 2006 data fine: dicembre 2007 Responsabile del progetto Cognome Comoglio Nome Delfina (Nuccia) Ruolo ricoperto all interno dell Organizzazione: ricercatore confermato, direttore del corso di perfezionamento post laurea magistrale in habitat, tecnologia e sviluppo Sintesi del progetto/esperienza Progetto/Esperienza Lo Tsunami verificatosi nel dicembre del 2004 nel sud est asiatico oltre a causare un ingente perdita di vite umane e la distruzione di interi villaggi, ha provocato anche un improvviso aumento di salinità in tutta la falda costiera dell area sud est dell India. Come conseguenza la popolazione, già provata dalla perdita dei propri affetti e dei propri mezzi di sostentamento, ha dovuto subire anche la sete dovuta alla scarsità di acqua potabile. Le donne sono state costrette a sobbarcarsi viaggi di ore, in autobus o a piedi, per poter raggiungere le fonti di acqua dolce ancora utilizzabili nelle aree più interne. In media, negli ultimi tre anni, la disponibilità di acqua nei villaggi oggetto dell intervento, è stata di 50l/famiglia a settimana. In questo quadro disastroso è intervenuto il progetto che ha integrato tre diversi tipi di intervento: uno sulle infrastrutture idriche, uno sulle infrastrutture energetiche ed uno sul ripristino del centro comunitario del villaggio. L ammontare complessivo è stato di 130.200. Le risorse sono state finanziate, per l 80% dal Coordinamento Comuni per la Pace della Provincia di Torino (CoCoPa), attraverso i fondi raccolti tra la popolazione di Torino e cintura nei giorni immediatamente successivi al disastro, e, per il restante 20%, direttamente da Politecnico, SMAT S.p.A. ed Energia Solare S.r.l. che, attraverso il lavoro del proprio personale esperto in cooperazione internazionale, hanno elaborato la fase progettuale delle strutture da realizzare. Il progetto è stato supportato in loco dal partner indiano, Architecture & Development India che ha seguito tutte le fasi di approvvigionamento materiale, realizzazione delle infrastrutture ed educazione della popolazione nei confronti dell uso razionale dell acqua potabile.

Descrizione analitica del progetto Il contesto di riferimento del progetto: problematiche in cui si inserisce e soggetti destinatari Il progetto è stato realizzato nella regione del Tamil Nadu, distretto di Nagapattinam a servizio di 600 famiglie per un totale di circa 3000 persone dislocate principalmente in due villaggi : Nayakarluppam e Madathukuppam. I villaggi avevano uno scarsissimo approvvigionamento idrico dal dicembre 2004 e l acqua erogata non superava la quantità di 50 litri per famiglia a settimana. La salinità delle falde acquifere, provocata dallo Tsunami, aveva di fatto eliminato la possibilità di utilizzare le pompe manuali, dislocate nella vicinanza delle abitazioni, in prossimità della spiaggia. Le donne erano costrette a recarsi quotidianamente a Perumthottam percorrendo, spesso a piedi, i 2 km. di strada che separano il pond dai villaggi. La condotta posata dal governo che collegava Nayakarkuppam con un villaggio vicino, oltre a non fornire acqua a sufficienza, aveva finito col generare un conflitto perenne tra le popolazioni dei due centri abitati che sfociava spesso nella chiusura della presa dell acqua. Gli obiettivi e gli aspetti innovativi e sperimentali L obiettivo fondamentale del progetto è stato quello di fornire acqua potabile a sufficienza secondo gli standard dettati dall OMS (25 l/pro capite/giorno), utilizzando energia solare per il funzionamento delle pompe a supporto della nuova rete di distribuzione. La mancanza della distribuzione costante di energia elettrica era, infatti, un altro degli aspetti che impediva l approvvigionamento idro-potabile. Attraverso l installazione dei pannelli solari è stato possibile ridurre i costi energetici e produrre energia in quantità sufficiente anche a ripristinare il funzionamento del dissalatore, acquistato con i fondi della cooperazione inglese, ma mai messo in funzione a causa della insostenibilità dei costi per la comunità. Fasi e modalità di realizzazione del progetto 1. realizzazione del progetto della rete idrica da parte dei tecnici di SMAT S.p.A.; 2. realizzazione del progetto per l acquisizione di pannelli solari adatti al funzionamento della pompa in collaborazione tra Energia Solare S.p.A. e A&D; 3. indagine conoscitiva sui costi di realizzazione delle infrastrutture in loco (prezzi di manodopera, tubature e pompe) eseguita da personale del Politecnico e di A&D; 4. coinvolgimento della popolazione da parte dei volontari di A&D nella valutazione delle diverse ipotesi di realizzazione dei lavori e nella valutazione di sostenibilità del progetto; 5. lavori per la realizzazione delle infrastrutture (posa delle reti, installazione delle pompe, ripristino e collegamento dei serbatoi) con il coinvolgimento della popolazione in alcune opere di scavo e di pulizia 6. installazione dei pannelli solari 7. coinvolgimento della popolazione nei lavori di pulizia del pond per aumentare le possibilità di attingimento dell acqua 8. ristrutturazione del centro comunitario 9. formazione della popolazione per il corretto uso e la manutenzione delle infrastrutture create ad opera di A&D

Presenza di eventuali partner del progetto Società Metropolitana Acque Torino S.p.A. Energia Solare S.r.l -4 Carignano (TO) Architecture & Development India Comune di Torino CO.CO.PA coordinamento Comuni per la pace Provincia di Torino I risultati conseguiti o attesi _ erogazione di acqua potabile nella quantità di 25 l/pro capite/giorno ad oltre 3000 persone nei villaggi di Nayakarkuppam e Madathakuppam; _ posa di una condotta di circa 3 km di rete; _ ripristino di due vecchi serbatoi della capacità di 30 m3 _ connessione del nuovo serbatoio esistente con la rete di distribuzione _ acquisto di una nuova pompa funzionante sia a corrente elettrica tradizionale che con pannelli foto-voltaici a servizio dell attingimento _ lavori di pulizia del pond per aumentare la superficie di attingimento dell acqua Si allega il report conclusivo (parte I e II) redatto dall Università di Parma, vista la complessità della trattazione statistica dei dati stessi ed alcuni materiali prodotti per l iniziativa.