Associazione La Dimora Accogliente O.N.L.U.S. PROGETTO: ALLOGGIO PROTETTO DI SGANCIO Casa Baggins



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Associazione La Dimora Accogliente O.N.L.U.S. PROGETTO: ALLOGGIO PROTETTO DI SGANCIO Casa Baggins

Associazione La Dimora Accogliente Onlus, via F. Corridoni 18A, 16021 Bargagli (Ge) Tel. 0109822683 3930545638 Alloggio protetto di sgancio Casa Baggins via Rupanego n.42, 16030 Sori (Ge) Agisci considerando l uomo come fine, mai come mezzo. Immanuel Kant Sii il mutamento che vorresti nel mondo Gandhi 2

INDICE Premessa...pag. 4 1. STORIA DELL ENTE....pag. 4 1.1 Caratteristiche della nuova struttura.. pag. 5 2. CARTA DEI SERVIZI E PROGETTO EDUCATIVO... pag. 5 2.1 Utenza... pag. 5 2.2 Ammissioni e dimissioni.. pag. 5 2.3 Metodologia di lavoro... pag. 6 2.4 Progettazione..... pag. 6 2.5 Costi del progetto... pag. 7 3. ORGANIGRAMMA E FUNZIONIGRAMMA DELL'ENTE. pag. 7 4. MODALITA' DI RAPPORTO COL TERRITORIO... pag. 10 5. PROCESSI DI FORMAZIONE CONTINUA E DI SELEZIONE DEL PERSONALE.... pag. 10 3

Premessa L Associazione la Dimora Accogliente si è costituita nel 2009 con l obiettivo specifico di tutela dei minori e delle famiglie anche attraverso l attività di accoglienza residenziale di minori in stato di abbandono o semiabbandono. La tipologia di utenza prevalente è quella di minori in carico ai servizi sociali, provenienti da nuclei familiari non idonei. 1. STORIA DELL'ASSOCIAZIONE L Associazione è nata per rispondere ad una esigenza rilevata sul territorio riguardo i minori che, non trovando nella loro famiglia un luogo per vivere serenamente la loro infanzia, vengono presi in carico dai servizi sociali e per i quali viene deciso un progetto che spesso sfocia nell'affido familiare dopo un passaggio in casa famiglia Gli obiettivi principali dell attività dell'associazione sono: promuovere e sensibilizzare il territorio sul tema dell'affido familiare, accogliere minori e giovani in situazioni di disagio utilizzando le risorse a disposizione dell'associazione stessa (famiglie affidatarie, casa famiglia per minori con coppia residente e prossimamente alloggio protetto di sgancio per giovani dai 18 ai 21 anni) Giuridicamente l Ente si configura come Associazione di Volontariato, ma può disporre di personale regolarmente assunto, come avverrà per gli educatori inseriti nelle strutture dell'associazione stessa. Costituita ufficialmente nel 2009, attiva nelle accoglienze già dal 2007, viene iscritta nel 2010 al Registro Regionale del Volontariato della Regione Liguria nel settore Socio Assistenziale (D.P.G.R. 1144/2010). L attività di accoglienza è stata avviata da una coppia affidataria ritenuta idonea dal Comune di Genova, costituitasi successivamente Casa Famiglia per minori su base volontaria, potendo disporre di tre posti dedicati all'accoglienza di minori soggetti al provvedimento di inserimento in casa famiglia, che si aggiungono ai minori in affido familiare. Rilevata sul territorio la sempre crescente necessità di creare strutture in cui avviare progetti per l'autonomia per i ragazzi in fase di dimissione dalle comunità educative per la raggiunta maggiore età, l'associazione progetta nel 2010 l'apertura di un alloggio protetto di sgancio per giovani dai 18 ai 21 anni, per la cui apertura è stata richiesta autorizzazione al comune competente (Comune di Sori) 1.1 Caratteristiche della nuova struttura La nuova struttura è disposta su due piani con 3 camere da letto per le ospiti, 1 per gli operatori e 2 bagni, uno per piano. Al piano terra si trovano: ingresso, una camera da letto, un bagno, un ampio salone polifunzionale, la cucina con la zona pranzo. Al piano primo: ufficio, due camere da letto, un bagno, ampio terrazzo esterno. Il secondo piano è interamente occupato da camere e bagni per le ospiti. 4

La struttura è dotata inoltre di cantina, posto auto, ampio giardino con alberi da frutto, numerose fasce prospicenti la casa coltivate ad ulivo con struttura regolarmente condonata con funzione di ricovero materiale, attrezzi e legna. Ristrutturata di recente, la struttura è a norma di legge. 2. CARTA DEI SERVIZI E PROGETTO EDUCATIVO 2.1 UTENZA Possono far parte dell alloggio di sgancio giovani tra i 18 e i 21 anni già ospiti di comunità educative, giunti al termine del loro percorso per la raggiunta maggiore età. Condizione per l accesso all'alloggio servizio è la provenienza dalla una struttura comunitaria in cui possa avvenire una presa in carico temporanea che permetta all'equipe dell'alloggio l osservazione e la conoscenza del ragazzo: in questo caso, i tempi andranno condivisi e concordati con il Servizio Sociale inviante. Le persone presenti nell alloggio di sgancio devono avere un adeguata capacità di autogestione personale e relazionale. Il numero massimo della capacità di accoglienza è di sei ospiti. L alloggio di sgancio è rivolto esclusivamente a ragazzi dello stesso sesso e, a seconda delle esigenze che si concretizzano nel tempo, può rivolgersi alternativamente ad un gruppo femminile o maschile. 2.2 AMMISSIONI E DIMISSIONI L inserimento presso l alloggio di sgancio avviene previa valutazione dell équipe educativa dell'alloggio stesso e del Servizio Sociale inviante circa l idoneità o meno del giovane alla partecipazione a tale progetto. Condizione fondamentale è l accettazione del progetto da parte del ragazzo: questo lo obbliga al rispetto del regolamento interno dell alloggio di sgancio che sottoscrive al momento dell ingresso. Per i ragazzi stranieri è indispensabile il possesso del regolare permesso di soggiorno. La permanenza presso l alloggio di sgancio non può superare i 36 mesi (fatte salve le dovute eccezioni) e può dipendere, oltre che dal raggiungimento degli obiettivi educativi, anche dall acquisizione di un alloggio esterno e di una situazione lavorativa sufficientemente stabile. L alloggio di sgancio non è da considerarsi il sostitutivo di un abitazione permanente. Le dimissioni avvengono a seguito del raggiungimento degli obiettivi educativi, del reperimento di un altra soluzione abitativa e di una collocazione adeguata nel mondo del lavoro. Verranno allontanati dall alloggio di sgancio i ragazzi che non rispettano gli accordi contenuti nel regolamento interno del servizio. 2.3 METODOLOGIA DI LAVORO 5

Riteniamo fondamentale sottolineare che questo servizio rappresenta un opportunità in più che viene offerta al giovane che esce dalla comunità: non è un percorso obbligato e deve essere prima di tutto volontà del ragazzo fruire di tale servizio. Un ragazzo giunto a tale punto nel suo percorso di crescita può e deve partecipare sempre più attivamente al suo progetto di vita, costruendolo sempre più secondo le sue reali possibilità e aspirazioni. Gli educatori quindi lavorano per facilitare questo percorso di crescita: non ci si sostituisce ma si promuovono risorse, capacità, relazioni, scambi. I ragazzi inseriti nell alloggio di sgancio devono attivarsi nella vita della casa, partecipando alle spese di gestione, all acquisto dei generi alimentari, alla pulizia e al riordino degli spazi individuali e collettivi. Si ricercano momenti di scambio tra i ragazzi e gli educatori per trovare insieme soluzioni, organizzarsi e dividere il carico delle incombenze quotidiane e la gestione degli spazi comuni. Insieme all educatore viene periodicamente verificata la capacità di gestione dei soldi di ogni ragazzo inserito. Ci si aspetta che il ragazzo che esce dall alloggio di sgancio sia capace di gestirsi autonomamente e sia anche in grado di stare da solo, di creare relazioni significative, di gestire le sue emozioni, di usufruire di uffici e servizi esistenti, di scegliere, di essere insomma adulto nel mondo, consapevole delle risorse che il territorio gli offre e dei limiti che questo gli impone. Di nuovo il ruolo dell educatore rispetto a questo impone un lavoro di rete, di costruzione e consolidamento di legami e alleanze utili per il raggiungimento degli obiettivi di tale progetto. Al momento dell ingresso è necessaria la sottoscrizione, firmata, del contratto educativo e del regolamento interno, che definisce norme generali, orari e possibilità di visite (documentazione che può essere richiesta in dettaglio). 2.4 PROGETTAZIONE Per ogni ospite il Servizio competente deve predisporre un progetto di autonomia. L educatore di riferimento redige il progetto educativo individuale che viene condiviso con il Servizio inviante. Si prevedono verifiche periodiche in accordo con il Servizio. Si valuterà, in base ai singoli progetti individuali e secondo le emergenti necessità, la possibilità di coinvolgere le figure dei volontari, dei volontari in servizio civile e delle tirocinanti. 2.5 COSTI DEL PROGETTO Le ore di presenza dell operatore variano a seconda del progetto individuale condiviso con il Servizio inviante, valutate le risorse e i vincoli del lavoro che si sta per intraprendere con ogni singolo ragazzo. In fase iniziale si ritiene debbano essere garantite un minimo di due ore giornaliere medie che comprendono sostegno diretto al minore, incontri di verifica con gli operatori, progettazione e riunioni con l équipe. Eventuali riduzioni o aumenti delle ore considerate necessarie saranno valutate in itinere con il Servizio inviante. 6

In accordo con il Servizio inviante gli ospiti inseriti, a seconda delle loro possibilità economiche, sono invitati a partecipare alle spese di affitto, al pagamento delle bollette, del vitto e devono risarcire eventuali danni. Nel caso in cui il ragazzo non lavori (o previo diversi accordi con il Servizio) questi costi sono considerati a carico del Servizio. I costi IVA esente del progetto comprendono: costo orario di un educatore: 21,00 (ventuno/00) ; costo chilometrico: 0,64 al Km. spese per la casa e le utenze: 250 euro fissi mensili. Suddetti costi vengono annualmente rivisti ed eventualmente aggiornati. 3. ORGANIGRAMMA E FUNZIONIGRAMMA DELL'ENTE L attività dell Ente all'interno del progetto dell'alloggio Protetto di sgancio Casa Baggins viene svolta da personale regolarmente assunto, ovvero da un'equipe educativa formata da un educatore professionale, uno psicologo e un'assistente sociale, e, qualora ritenuto possibile dopo attenta valutazione, da personale volontario con adeguate competenze. La presenza degli operatori sarà concentrata maggiormente nelle ore pomeridiane e serali e, quando necessario, e comunque per necessità di controllo, nelle ore notturne. È prevista la presenza di un coordinatore il quale, svolgendo mansioni relative alla programmazione ed al coordinamento delle varie attività in collaborazione con tutti gli operatori coinvolti nei progetti individuali delle ospiti e minori accolti, rappresenta un punto di riferimento per tutti gli altri operatori. Sono previsti altresì: incontri di verifica utente-operatore, incontri di progettazione e riunioni con l'équipe,supervisione periodica dell'equipe educativa attraverso incontri con uno psicologo esterno all'associazione e all'alloggio, che già svolge supervisione per la coppia genitoriale della Casa Famiglia. Per quanto riguarda la gestione dell Associazione gli organi, come da statuto, sono: - L Assemblea. L Assemblea è costituita da tutti i soci dell Associazione e delibera democraticamente su: il programma annuale dell Associazione, la nomina e revoca dei componenti del Consiglio Direttivo e del Revisore dei conti ogni tre anni, le modifiche dello Statuto. - Il Consiglio Direttivo. Il Consiglio Direttivo dà esecuzione ai deliberati dell Assemblea, al compimento di tutti gli atti di ordinaria amministrazione necessari ad assicurare il regolare svolgimento dell attività associativa. Il Consiglio Direttivo, su indicazione dell'équipe educativa, decide l ammissione e la dimissione degli utenti nell'alloggio gestito dall Associazione. - Il Presidente. 7

Il Presidente rappresenta legalmente l Associazione di fronte ai terzi, convoca e presiede il Consiglio Direttivo e l Assemblea, ne attua le deliberazioni, vigila sull osservanza delle norme statutarie, coordina l attività associativa a tutti i livelli, sottoscrive gli atti ufficiali. ORGANIGRAMMA ASSEMBLEA CONSIGLIO DIRETTIVO PRESIDENTE COORDINATO RE EDUCATRICI PROF.LI VOLONTARI ASS.SOCIALE,PSICOLOGA Attività di Accoglienza 8

FUNZIONIGRAMMA DETTAGLIATO Coordinatore Volontarie Enti Invianti ASS.TE SOCIALE D'EQUIPE GIOVANI ACCOLTI Educatrici Professionali Volontari Lavori Psicologa Volontarie Trasporti Volontarie Lavori Ass.ne La Dimora Accogliente Onlus 9

4. MODALITA' DI RAPPORTO COL TERRITORIO L Ente lavora in rete e collabora con i seguenti Servizi territoriali di riferimento e di supporto: Tribunale per i minorenni. Servizi Sociali. Consorzi dei servizi socio-assistenziali ed enti locali. Associazioni di volontariato a sostegno dei giovani. Cooperative sociali di tipo B Inoltre collabora con: - Servizi di salute mentale. - Associazioni di volontariato del territorio. - Enti religiosi. - Scuole ed asili. 5. PROCESSI DI FORMAZIONE CONTINUA E SELEZIONE DEL PERSONALE Il processo di formazione permanente si espleta attraverso riunioni periodiche dove si trattano temi ad indirizzo pedagogico, medico-sanitario, culturale. In tali riunioni si effettuano verifiche sull attività sia del singolo che dell intera comunità educante presente nella struttura. Si tengono periodicamente seminari sui temi sopra esposti tenuti da specialisti invitati all uopo dai responsabili. Il personale viene scelto tramite: colloqui, un periodo di tirocinio affiancato dal personale operante, verifiche. L Associazione intende farsi accreditare quale sede di tirocinio per le facoltà di Scienze dell Educazione. La presenza dei tirocinanti è concordata e seguita dal coordinatore. ALLEGATI: Atto costitutivo dell'associazione di Volontariato La Dimora Accogliente Onlus Statuto dell'associazione Decreto di iscrizione al Registro Regionale delle associazioni di volontariato della Liguria 10