COMANDO GENERALE DELLA GUARDIA DI FINANZA II REPARTO LA GUARDIA DI FINANZA QUALE MODELLO DI LAW ENFORCEMENT A TUTELA DEGLI INTERESSI ECONOMICO - FINANZIARI DELL UNIONE EUROPEA. RELAZIONE DEL GEN. B. EDOARDO ESPOSITO (BRUXELLES, 16-17 SETTEMBRE 2002)
1. Verso una maggiore tutela degli interessi economico - finanziari dell Unione Europea. In un momento storico caratterizzato da radicali cambiamenti in seno all Unione europea, il Libro Verde sulla tutela degli interessi economicofinanziari rappresenta un efficace strumento di riflessione su una tematica di così particolare attualità. Se la moneta unica ha permesso di omogeneizzare quel linguaggio proprio del mondo finanziario, con ricadute dirette sul singolo cittadino, altrettante strutturali modificazioni sono necessarie affinché si possa giungere - anche in altri campi - a regole comuni tra tutti gli Stati membri, compresi speculari strumenti propri di vigilanza sul rispetto delle stesse. Con riferimento agli interessi economico-finanziari comunitari, quale bene giuridico soprannazionale per eccellenza, la cui titolarità esclusiva dell Unione Europea non può essere messa in discussione, si è aperto, su stimolo della Commissione, un interessante dibattito che oggi trova ulteriore eco con la partecipazione attiva ai lavori di rappresentanti di tutte le categorie interessate. In tale ambito, la Guardia di Finanza, quale Corpo di polizia economico-finanziaria a tutela degli interessi economico - finanziari dello Stato Italiano e dell Unione Europea, da sempre modello di provata affidabilità ed efficacia in relazione alle specifiche peculiarità investigative finanziarie, ha accolto l invito a partecipare attivamente al dibattito odierno. 2. Il ruolo della Guardia di Finanza a tutela degli interessi economico - finanziari dell Unione Europea. Nella sua tradizionale vocazione ed attitudine ad esplorare contesti operativi suscettibili di approfondimenti sotto l aspetto economico -
finanziario, la Guardia di Finanza, svolge un ruolo prioritario nel sistema dei controlli Nazionali a tutela degli interessi dell Unione Europea, ponendo in essere una costante ed incisiva azione di prevenzione e repressione delle frodi comunitarie. Il ruolo centrale del Corpo trae origine dalla piena valorizzazione delle competenze specialistiche della Polizia Tributaria che, coniugate alle potestà, altrettanto pregnanti, di organo di polizia giudiziaria, esaltano le capacità investigative e di intelligence Da ciò discende l efficienza e l efficacia delle tecniche d indagine proprie della Guardia di Finanza che si sviluppano, pertanto, mediante l esercizio dei poteri: a) di Polizia Giudiziaria, qualora l attività sia iniziata su delega della magistratura o comunque, anche se avviata d iniziativa, abbia poi portato alla individuazione di fattispecie di rilevanza penale; b) di Polizia Tributaria, espressamente attribuiti dall articolo 30 della legge 21.12.99 nr. 526, cd. Legge Comunitaria 1999". In dettaglio, il citato articolo, recependo reiterate proposte formulate dal Corpo - stabilisce che "al fine di assicurare, per la tutela degli interessi comunitari, gli stessi strumenti adottati per la tutela degli interessi finanziari nazionali, conformemente all'art.280 del Trattato che istituisce la Comunità europea, come sostituito dal trattato di Amsterdam di cui alla legge 16 giugno 1998, n.209, i militari della Guardia di Finanza, per l'accertamento e la repressione delle violazioni in danno
dell'unione europea e di quelle lesive del bilancio nazionale connesse alle prime, procedono avvalendosi dei poteri d'indagine attribuiti alla Guardia di Finanza ai fini dell'accertamento dell'imposta sul valore aggiunto e delle imposte sui redditi". Pertanto la Guardia di Finanza con: - l attribuzione dei menzionati poteri che garantiscono un effettiva attività di prevenzione e repressione; - la presenza capillare su tutto il territorio nazionale che garantisce la tempestività degli accertamenti in loco; - la profonda capacità di investigazione dei fenomeni economici e dei flussi finanziari; - la consolidata professionalità nell effettuazione di interventi mirati che, connotati non solo dalla capacità di verificare la corretta rappresentazione contabile dei fatti gestionali - economici, partendo dalle scritture elementari e risalendo fino al bilancio, ma anche corroborati da forme di revisione esterna di azienda tese a verificare l effettiva esistenza e la reale natura dei fatti; va ad occupare, nell ambito nazionale, una rilevante posizione strategica, che conferma il suo ruolo di referente privilegiato e principale garante degli interessi finanziari dell Unione Europea.
A conferma della significativa centralità del Corpo è intervenuto il D.lgs. 19.03.2001 nr.68, il quale, lasciando inalterate le competenze previste dalla legge di ordinamento e dalle altre leggi e regolamenti vigenti: - ribadisce la competenza generale in materia economico finanziaria, riferendola tanto al bilancio pubblico quanto a quello delle regioni, degli enti locali e dell'unione europea; - individua, conseguentemente, i settori d'intervento nei quali il Corpo esplica le proprie funzioni, menzionando espressamente - tra gli altri - quello attinente "i diritti doganali e di confine nonché le risorse proprie e le uscite di bilancio dell'unione europea"; - disciplina l'attività di cooperazione internazionale, prevedendo la possibilità per il Corpo di promuovere ed attuare specifiche forme di cooperazione operativa con organismi collaterali esteri per il contrasto delle violazioni in materia economica e finanziaria, nonché - al fine di concretizzare tale proposito - di distaccare all'estero personale del Corpo con funzioni di collegamento e di promozione della cooperazione in tale settore. Sul piano più strettamente strutturale, l esigenza di realizzare un efficace tutela degli interessi finanziari dell Unione Europea ha, da tempo, indotto la Guardia di Finanza ad adottare le opportune iniziative organizzative al fine di pervenire ad un architettura di controllo qualificato da profili di elevata specializzazione ed atta a garantire una presenza ispettiva capillare.
A tal fine è stato costituito il Nucleo Speciale Repressione Frodi Comunitarie il quale svolge l attività di intelligence nella sua duplice funzione, e cioè quella di assicurare: - l analisi strategica, mediante lo studio degli elementi generali del fenomeno d interesse al fine di orientare la successiva azione di polizia preventiva o repressione; - l analisi operativa, che si fonda su elementi concreti in base ai quali vengono approfonditi gli aspetti investigativi dei casi specifici e fornite precise ipotesi di lavoro, al fine di indirizzare le indagini nella direzione opportuna. Inoltre, il citato Comando del Corpo svolge direttamente attività investigative e/o operative d iniziativa, previo opportune intese di raccordo con le strutture regionali e provinciali a seguito dell individuazione di possibili casi di frode che coinvolgono, per struttura e dimensioni, più aree territoriali e siano caratterizzati da spiccato tecnicismo, anche in relazione alla verifica della regolarità delle procedure relative al regime doganale di riferimento. In sede regionale, operano i Gruppi Repressione Frodi quali unità specializzate preposte, tra l altro, a sviluppare indagini, sia d iniziativa che su delega dell Autorità Giudiziaria, nei riguardi dei fenomeni fraudolenti e delle organizzazioni malavitose più estesi e pericolosi dal punto di vista economico - criminale che interessano l intero territorio della regione o quello di due o più province. Il dispositivo di contrasto si completa con le unità di intervento in ambito provinciale che possono contare a loro volta di una maggiore conoscenza del territorio.
Il legislatore italiano ha dunque compiuto uno sforzo diretto all effettiva ed efficace attuazione dell articolo 280 del Trattato, dotandosi di una organizzazione strutturata e specializzata, quale è la Guardia di Finanza, nella sua veste di naturale interlocutrice di quelle Autorità di rango europeo preposte nella tutela degli interessi finanziari comunitari. L esperienza maturata in questi anni sotto il profilo dell investigazione economicofinanziaria in ambito amministrativo e penale, che a visto in numerosi casi a valenza internazionale, la piena corrispondenza con l attività dell Olaf, non può che far maturare la riflessione secondo cui la tutela degli interessi economici e finanziari dell Unione europea va a passare attraverso una specializzazione e finalizzazione delle Autorità degli Stati membri che sotto il profilo investigativo e giudiziario perseguono le attività illecite. Ciò posto, laddove la territorialità dell azione criminale travalica i confini nazionali, diviene necessario reagire con una struttura di coordinamento che possa rendere efficace e univoca l azione di contrasto, seppur nel rispetto della specificità dei rispettivi ordinamenti nazionali. In tale ottica, l Unione Europea da tempo è impegnata a migliorare ulteriormente la cooperazione di polizia e giudiziaria tra gli Stati membri, in particolare per quanto riguarda la lotta contro le forme di criminalità grave, che si configurano sempre più spesso come vere e proprie organizzazioni, nella maggior parte a connotazione trasnazionale. Ma la specificità della materia richiede uno sforzo ulteriore, di cui il Libro verde rappresenta una linea di sviluppo programmatico che porta verso quella Procura europea nella sua veste di organo indipendente e indispensabile per garantire una efficace tutela penale degli interessi finanziari comunitari. Ma la stessa non potrà che coordinarsi nell espletamento dell azione penale in ragione della specificità della materia con organi nazionali di Law enforcement che siano altamente specializzati
come nel caso della Guardia di Finanza - che possano interagire, magari attraverso il coordinamento dell Olaf, sulla base di comuni prerogative.