La dinamica del debito pubblico italiano: un analisi territoriale



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La dinamica del debito pubblico italiano: un analisi territoriale 1 Preessa La Banca d Italia fornisce periodicamente informazioni di dettaglio sul debito ( e ) delle Amministrazioni pubbliche e locali. Il debito è calcolato - in coerenza con i criteri metodologici definiti nel Regolamento del Consiglio dell'unione Europea n. 479/2009 sommando le passività finanziarie afferenti alle seguenti categorie: monete e depositi, titoli di debito e prestiti. Il debito, rispetto a quello, include anche le passività delle Amministrazioni verso enti appartenenti agli altri sottosettori delle Amministrazioni pubbliche (cosiddetti elementi di consolidamento 1 ) e fornisce quindi una misura della situazione debitoria complessiva degli enti, prescindendo dalla natura del soggetto creditore. In questa nota si presentano le più recenti dinamiche del debito pubblico italiano, indagandone la composizione per sottosettori (Amministrazioni centrali, locali ed enti di previdenza) e per comparti (Regioni, Province, Comuni ed altri Enti). Con riferimento al debito delle Amministrazioni locali, inoltre, si presenta l articolazione, per le quattro aree geografiche (Nord-ovest, Nord-est, Centro e Mezzogiorno), del debito in relazione al PIL (nazionale e dell area), analizzando anche, per la regione Puglia, la composizione del debito per strumento. Infine, si forniscono, per tutte le regioni italiane, le principali informazioni sulle operazioni in derivati finanziari poste in essere dalle Amministrazioni locali con intermediari operanti in Italia. 1 I principali elementi di consolidamento riguardano: 1) le anticipazioni del Ministero dell'economia e delle finanze (MEF) per il pagamento dei debiti commerciali; 2) la quota dei prestiti erogati dalla Cassa Depositi e Prestiti alle Amministrazioni locali che, al momento della trasformazione della Cassa in società per azioni (e alla sua fuoriuscita dal perimetro delle Amministrazioni pubbliche), è stata attribuita al MEF; 3) i prestiti concessi dal MEF alle Regioni per il ripiano dei disavanzi sanitari pregressi.

Nota tecnica n. 20-2016 2 2 adaet de debit pubbic i Itaia La Banca d Italia, con il Supplemento al Bollettino Statistico - Finanza pubblica, fabbisogno e debito n. 9 del 15 febbraio 2016, ha diffuso le stime del debito e del fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche per l anno 2015. Al 31 dicembre del 2015 il debito delle Amministrazioni pubbliche era pari a 2.169,9 miliardi. A fine 2014 il debito ammontava a 2.136,0 miliardi (132,4 per cento del PIL). Tab. 1 - Andamento del debito e del debito/pil. Anni 2011-2015, milioni di euro a prezzi correnti e valori percentuali. Aggregati 2011 2012 2013 2014 2015 1.907.466 1.989.408 2.069.680 2.136.015 2.169.855 /Pil (%) 116,4 123,3 129 132,5 132,6 Fonte: Istat (2016). Elaborazioni IPRES. Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali è cresciuto di 40,5 miliardi, arrivando a 2.077,5, mentre quello delle Amministrazioni locali è diminuito di 6,6 miliardi, attestandosi a 92,3; il debito degli Enti di previdenza si è ridotto di 0,1 miliardi. Alla fine del 2015 il debito delle Amministrazioni locali (92,3 miliardi) era pari al 4,3 per cento del debito complessivo delle Amministrazioni pubbliche e al 5,6 per cento del PIL nazionale; rispetto al 2014, l incidenza sul PIL si è ridotta di 0,5 punti percentuali. Anche il debito si è ridotto marginalmente (0,2 miliardi; in rapporto al PIL, dall 8,7 all 8,6 per cento). Tab. 2 - delle Amministrazioni pubbliche: analisi per sottosettori. Milioni di euro. Anni Amministrazioni centrali Amministrazioni locali Enti di previdenza Elementi di consolidamento Elementi di consolidamento Elementi di consolidamento Totale Amministrazioni pubbliche 2014 2.036.968 11.564 2.048.532 98.833 41.257 140.090 213 0 213 2.136.015 2015 2.077.472 9.257 2.086.729 92.266 47.667 139.933 117 0 117 2.169.855

Nota tecnica n. 20-2016 3 Alla fine del 2015 il 45,9 per cento del debito delle Amministrazioni locali era stato contratto dai Comuni, il 34,1 dalle Regioni e l'8,5 dalle Province; l'11,5 per cento riguardava gli altri enti delle Amministrazioni locali, prevalentemente del settore sanitario. Il debito era invece riconducibile per il 49,3 per cento alle Regioni, il 37,3 ai Comuni, il 5,8 alle Province e il 7,6 agli altri enti. Fig. 1 - Ripartizione per comparto del debito delle Amministrazioni locali nel 2015 (incidenza %). Esaminando il trend del debito delle Amministrazioni locali degli ultimi anni, si osserva, a fronte di una riduzione pressoché generalizzata del debito, una crescita di quello, essenzialmente dovuta ai prestiti concessi dal Ministero dell'economia e delle finanze a Regioni ed enti locali nell'ambito dei provvedimenti finalizzati ad accelerare il pagamento dei debiti commerciali scaduti delle Amministrazioni pubbliche e dell'operazione di buy-back di obbligazioni regionali. In particolare, tra il 2010 ed il 2015, si registra un aumento, dai 132,6 ai 139,9 miliardi di euro, del debito, ed una riduzione, dai 114,7 ai 92,2 miliardi, di quello. A tale contrazione hanno concorso le dinamiche di tutti i comparti, ed in particolare quello delle Regioni, il cui debito è calato da 40,8 a 31,4 miliardi.

Nota tecnica n. 20-2016 4 Cioostante, esaminando l andamento del debito in relazione al Pil, si evince che è proprio il comparto delle Regioni l unico a mostrare, dal 2012 al 2015, un incidenza in crescita, dal 3,3% al 4,2%, a fronte di percentuali pressoché stazionarie per Province e Comuni e di un valore leggermente diminuito per gli altri Enti (dall 1% allo 0,7%). Tab. 3 - delle Amministrazioni locali: analisi per comparti. Milioni di euro. Anni Regioni Province Comuni Altri enti Elementi di consolidamento 2010 40.822 9.091 48.168 16.657 114.738 17.893 132.630 2011 40.799 9.146 49.003 17.246 116.194 17.481 133.675 2012 40.609 8.890 47.624 16.636 113.758 16.456 130.214 2013 37.737 8.442 46.147 15.827 108.153 29.348 137.501 2014 34.595 8.042 43.941 12.255 98.833 41.240 140.073 2015 31.494 7.799 42.391 10.581 92.265 47.645 139.910 Fig. 2 - Ripartizione per comparto del debito delle Amministrazioni locali negli anni 2012-2015. (In percentuale del PIL).

Nota tecnica n. 20-2016 5 3 I debit dee Aiistraii cai u aaisi territriae In rapporto al PIL delle rispettive aree geografiche, il debito delle Amministrazioni locali era pari, alla fine del 2015, al 6,4 per cento nel Nord ovest, al 4,3 nel Nord est, all 11,6 nel Centro e al 13 nel Mezzogiorno. Nel periodo considerato sono quindi aumentate le percentuali del Mezzogiorno e del Centro, mentre si è sensibilmente ridotta quella del Nord-Est ed è rimasta invariata quella del Nord-Ovest. Fig. 3 - delle Amministrazioni locali per area geografica. (In percentuale del PIL dell area). Un andamento simile fa registrare anche l'evoluzione dell'incidenza del debito sul PIL nazionale nel periodo 2012-2015, che si rivela crescente solo per le aree del Mezzogiorno (dal 2,6% al 2,9%) e del Centro (dal 2,3% al 2,6%).

Nota tecnica n. 20-2016 6 Fig. 4 - delle Amministrazioni locali per area geografica. (In percentuale del PIL nazionale). Entrando nel merito delle Amministrazioni locali pugliesi, si conferma il trend nazionale di un debito ridottosi nel periodo 2010-2015 (da 4,3 a 3,5 miliardi) e di un debito sensibilmente aumentato (da 4,7 a 4,9 miliardi). Rispetto ai singoli strumenti, è notevolmente cresciuta l incidenza, sul debito totale, dei prestiti di Istituzioni finanziarie residenti e della Cassa Depositi e Prestiti (aumentata dal 68% del 2010 all 86% del 2015), a fronte di una riduzione di tutti gli altri strumenti, ed in particolare dei titoli emessi in Italia (calati da 411 a 324 milioni), di quelli emessi all estero (scesi da 553 a 23 milioni) e delle altre passività (da 357 a 83 milioni).

Nota tecnica n. 20-2016 7 Tab. 4 - delle Amministrazioni locali in Puglia: analisi per strumento. (Milioni di euro). Anni Titoli emessi in Italia Titoli emessi all estero Prestiti di IFM residenti e CDP Prestiti di IFM residenti Altre passività Elementi di consolidamento 2010 411 553 2.951 76 357 4.348 398 4.746 2011 395 508 2.926 71 507 4.407 352 4.759 2012 377 464 3.301 66 344 4.553 310 4.863 2013 360 420 2.706 60 217 3.762 710 4.472 2014 340 376 2.604 54 66 3.440 1.096 4.535 2015 324 23 3.051 48 83 3.529 1.467 4.995 Infine, il supplemento al Bollettino statistico n. 12 del 29 Febbraio 2016 della Banca d Italia, delle Amministrazioni locali, fornisce le principali informazioni sulle operazioni in derivati finanziari poste in essere dalle Amministrazioni locali con intermediari operanti in Italia 2. Alla fine dello scorso dicembre in Italia il numero degli enti con contratti derivati era pari a 130 (di cui 10 Regioni, 17 Province e 90 Comuni), in riduzione di 14 unità rispetto alla fine del 2014 e di 182 rispetto al 2010. Anche in Puglia il numero delle Amministrazioni locali con derivati si è notevolmente ridotto, passando da 29 Enti nel 2010 a 4 nel 2015. Il valore di mercato negativo per le amministrazioni (positivo per gli intermediari), che concorre alla determinazione del debito delle Amministrazioni locali (rappresentando una passività potenziale), a livello nazionale era pari a 1,3 miliardi a dicembre 2015, sensibilmente accresciuto rispetto a 1,1 miliardi del 2010. Al contrario, per la Puglia si registra una riduzione di tale valore, ridottosi da 8 milioni del 2010 a 2 milioni del 2015. 2 I dati sono elaborati a partire dalle segnalazioni statistiche di Vigilanza e della Centrale dei rischi, che rilevano solo i contratti con intermediari operanti in Italia. I dati della Centrale dei rischi, inoltre, tengono conto solo delle operazioni di importo superiore alla soglia di censimento, che dal gennaio 2009 è stata ridotta da 75 mila a 30 mila euro. Le informazioni fornite vanno quindi considerate come una stima per difetto dell'operatività complessiva.

Nota tecnica n. 20-2016 8 Tab. 5 - Operazioni in derivati finanziari delle Amministrazioni locali con banche operanti in Italia. (Milioni di euro). Regioni Valore di mercato negativo Numero di amministrazioni locali 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Piemonte 258 390 504 355 546 447 14 12 11 11 10 10 Valle d Aosta - - - - - - - - - - - - Lombardia 93 77 85 62 67 57 35 29 24 24 18 15 Trentino Alto Adige - - - 1 1 1 - - - Veneto 64 95 117 72 100 98 24 21 21 19 19 19 Friuli-Venezia Giulia 7 5 3...... 4 4 3 1 1 1 Liguria 11 10 10 7 7 5 9 7 6 4 4 3 Emilia-Romagna 61 83 97 63 66 62 21 17 13 13 9 6 Toscana 55 85 108 66 68 66 19 15 14 12 11 9 Umbria 25 27 27 24 24 27 11 8 6 7 6 6 Marche 12 12 12 7 7 6 19 15 13 12 10 8 Lazio 178 124 153 110 125 119 21 18 14 14 13 12 Abruzzo 45 56 83 57 105 86 15 11 10 10 9 9 Molise 16 29 38 23 32 30 2 2 1 1 1 1 Campania 175 191 190 157 140 139 29 18 15 14 11 9 Puglia 8 5 1 2 2 2 29 16 4 6 4 4 Basilicata 11 13 13 8 6 5 7 5 1 2 2 2 Calabria 44 35 34 32 33 36 19 13 6 10 7 8 Sicilia 92 98 109 84 79 81 27 16 10 7 6 5 Sardegna 6 4 3 3 3 4 6 4 3 3 3 3 Totale 1.160 1.338 1.589 1.131 1.411 1.271 312 232 176 170 144 130 In % del debito delle Amministrazioni locali di cui: 1 1,2 1,4 1 1,4 1,4 Regioni 448 653 814 582 812 677 12 12 12 11 10 10 in % del debito 0,4 0,6 0,7 0,5 0,8 0,7 Province 130 150 185 130 155 145 29 25 24 20 19 17 in % del debito 0,1 0,1 0,2 0,1 0,2 0,2 Comuni e Unioni di Comuni 562 500 544 393 411 419 256 181 127 126 102 90 in % del debito 0,5 0,4 0,5 0,4 0,4 0,5 Altre Amministrazioni locali 20 35 46 27 33 30 15 14 13 13 13 13 in % del debito 0 0 0 0 0 0

Nota tecnica n. 20-2016 9 4 Ccusii Al 31 dicembre 2015 il debito delle Amministrazioni pubbliche era pari a 2.169,9 miliardi, a fronte di un importo, a fine 2014, di 2.136,0 miliardi. Nell ultimo biennio, il debito delle Amministrazioni centrali è cresciuto di 40,5 miliardi, arrivando a 2.077,5, mentre quello delle Amministrazioni locali è diminuito di 6,6 miliardi, attestandosi a 92,3. Per le Amministrazioni locali, in particolare, si registra, tra il 2010 ed il 2015, un aumento, dai 132,6 ai 139,9 miliardi di euro, del debito (che include anche le passività delle Amministrazioni verso enti appartenenti agli altri sottosettori delle Amministrazioni pubbliche) ed una riduzione, dai 114,7 ai 92,2 miliardi, di quello. A tale contrazione hanno concorso le dinamiche di tutti i comparti, ed in particolare quello delle Regioni, il cui debito è calato da 40,8 a 31,4 miliardi. Entrando nel merito delle Amministrazioni locali pugliesi, si conferma il trend nazionale di un debito ridottosi nel periodo 2010-2015 (da 4,3 a 3,5 miliardi) e di un debito sensibilmente aumentato (da 4,7 a 4,9 miliardi). Infine, le informazioni relative ai contratti derivati, mostrano un netta riduzione del numero degli enti interessati (ridottisi, dal 2010 al 2015, da 312 a 130 a livello nazionale e da 29 a 4 in Puglia).

Nota tecnica n. 20-2016 10 Fonti e sitografia Banca d Italia, delle Amministrazioni locali, Supplemento al Bollettino statistico n. 12 del 29 Febbraio 2016. Banca d Italia, Finanza pubblica, fabbisogno e debito, Supplemento al Bollettino statistico n. 9 del 15 Febbraio 2016. Istat, Pil e indebitamento AP anni 2013/2015, Report del 01 Marzo 2016. A cura di Roberta Garganese (roberta.garganese@ipres.it) Aprile 2016 IPRES Istituto Pugliese di Ricerche Economiche e Sociali 70122 Bari Piazza Garibaldi, 13 T + 39 080 5228411 F +39 080 5228432 ipres@ipres.it - ipres_certificata@pec.it - www.ipres.it