CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE



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CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE Per molto tempo le questioni connesse al settore forestale sono state oggetto di valutazioni approssimative basate sull'idea che l'utilizzazione dei boschi portasse al loro inevitabile depauperamento. Negli ultimi 50 anni la superficie forestale in Italia è quasi raddoppiata passando da poco più di 5 milioni di ettari del 1950 a circa 10 milioni odierni (FAO, 2001). Gran parte di questi boschi, a causa dell'abbandono, non è sottoposto a regolari cure e prelievi. Si innescano così tutta una serie di problemi riguardanti lo squilibrio ecologico dell'ecosistema forestale, l'aumento del rischio d'incendio, la riduzione del valore paesaggistico e la minore fruibilità dei boschi. La grande potenzialità produttiva dei boschi italiani e le preoccupanti conseguenze della mancata gestione dei boschi, sono i capisaldi su cui dovrebbe fondarsi una corretta gestione del patrimonio forestale attraverso sistemi che siano compatibili con l'ambiente, utili alla collettività e nel contempo economicamente sostenibili. Una delle strade percorribili per una opportuna valorizzazione del legno disponibile e non utilizzato è quella di impiegarlo per fini energetici. Tale impiego, oltre ad avere indubbi vantaggi come fonte energetica, presenta numerosi benefici sia sotto il profilo ambientale che sotto quello economico-occupazionale (rispetto dell'ambiente grazie ad un basso livello di emissioni inquinanti; tutela del territorio attraverso la manutenzione dei boschi; creazione di nuova occupazione locale). Sono molteplici i contesti in cui le condizioni per realizzare una filiera bosco-legno-energia sono idonei, manca, però, in molti casi la conoscenza della materia e la consapevolezza che è possibile valorizzare i residui legnosi di buona parte dei nostri boschi usandoli come fonte di energia termica. Tuttavia la costruzione della filiera bosco-legno-energia non inizia dalla gestione del bosco ma dalla presenza sul territorio di caldaie a biomassa di nuova generazione che creano la domanda di materiale legnoso. Per questo il decollo di tale settore in Italia è legato in buona parte alle scelte delle amministrazioni pubbliche, in particolare quelle comunali, che 117

anche grazie all'ausilio di strumenti finanziari in grado di alleggerire il peso dell'investimento iniziale, possono creare condizioni per l'installazione di mini reti di teleriscaldamento a servizio di edifici pubblici. Dall'analisi effettuata sul territorio di Calvello, relativa alla disponibilità di biomassa, in termini di residui delle utilizzazioni forestali e di scarti di lavorazione del legno, emerge l'attitudine dell'area alla produzione sostenibile di energia da fonti rinnovabili. In effetti la biomassa destinabile ad uso energetico risulta essere pari a 9.300 q/anno. Dato, questo, nettamente superiore a quello richiesto dalle caldaie in progetto, che necessitano di 520 q/anno di cippato e 48 q/anno di pellets. Sarebbe ipotizzabile l'utilizzo del surplus di biomassa per l'installazione di altre caldaie ovvero l'estensione della rete di teleriscaldamento ai complessi residenziali adiacenti le strutture già considerate nel progetto. Iniziative come quelle di Calvello, se gestite con criterio, potrebbero rappresentare un modello da seguire anche da parte di altre comunità, ciò contribuirebbe sicuramente alla ripresa socio-economica di molte realtà interne della Basilicata. FIGURA 7.1 - Calvello, uso del suolo. Elaborazione D.I.T.E.C Legenda Calvello CODICE ambiti urbani ed industriali seminativi colture agrarie prati stabili boschi di latifoglie boschi di conifere aree naturali boschi in evoluzione 118

FIGURA 9.1 - Calvello, Particellare Piano Economico. Elaborazione DITEC Calvello Legenda PREVALENTE cerro cerro e faggio; faggio e cerro faggio rimboschimento 119

BIBLIOGRAFIA AMERICANO F. N. Modelli geografici per la valutazione della disponibilità di biomasse a fini energetici, Tesi di laurea, Università degli Studi della Basilicata. 2002; ANGELINI V. Integrazione verticale della filiera bosco-legno e valorizzazione delle risorse locali, Sherwood -Foreste e alberi oggi (16). 1996; CICCARESE L. Le biomasse legnose nelle strategie di mitigazione dei cambiamenti globali: implicazioni per il settore forestale italiano, Atti del Convegno "Legno-Energia e Protocollo di Kyoto", Biella, 28 settembre. 2001; CICCARESE L., PETTENELLA Il Protocollo di Kyoto dopo Marrakesh, in Sherwood - Foreste e alberi oggi (80). 2002; CIPE Il Libro Bianco per la valorizzazione energetica delle Fonti Rinnovabili. 1999; COMMISSIONE EUROPEA Libro verde - Verso una strategia europea di sicurezza dell'approvvigionamento energetico, Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee, Lussemburgo. 2000; COMUNITÀ MONTANA CAMASTRA-ALTO SAURO Piano di Sviluppo Socio Economico 2000-2005. 2000; DEL PRETE M. Lineamenti geologici della Basilicata, appunti di lezione. 1999; ENEA Rapporto Energia e Ambiente. 2000; ENEA Il Libro verde nazionale sulle fonti rinnovabili di energia. 1998; ENEA Sviluppo Sostenibile: Clima e cambiamenti climatici, Roma. 2001; FAMIGLIETTI A. Piano Economico dei beni silvo-pastorali del Comune di Calvello (1980-89). 1980; FAO State of the world's Forest, Roma. 2001; FRANCESCATO V. Bosco-Legno-Energia, il bosco giacimento di energia termica, Speciale Bosco e Territorio. 2002; GIORDANO G. Tecnologia del Legno, Volume I, U.T.E.T., Torino. 1971; HELLRIGL B. Numeri per la dendrometria, edizione provvisoria. 2001; HELLRIGL B. L'uso energetico del legno in Sherwood - Foreste e alberi oggi (75 e 76).2002; 121

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Finito di stampare nel mese di maggio 2007 per conto del Consiglio Regionale della Basilicata