Diagnosi precoce delle neoplasie del collo dell utero nella ASL Roma A I dati del Sistema di Sorveglianza PASSI 2008-2011

Documenti analoghi
Sistema di sorveglianza Passi

Osservatorio Epidemiologico. Diagnosi precoce delle neoplasie del collo dell utero PASSI

Diagnosi precoce delle neoplasie del collo dell utero nell Azienda ULSS 1 Dolomiti Distretto di Belluno

Diagnosi precoce delle neoplasie del colon-retto nella ASL Roma A I dati del Sistema di Sorveglianza PASSI

Diagnosi precoce delle neoplasie del collo dell utero

Diagnosi precoce delle neoplasie della mammella

Esecuzione Pap test/hpv nella ASL 8 di Cagliari

Sistema di sorveglianza Passi

Diagnosi precoce delle neoplasie della mammella

Diagnosi precoce delle neoplasie del collo dell utero nella popolazione dell ASL Roma C I dati del Sistema di Sorveglianza PASSI

Gli screening organizzati

Sistema di Sorveglianza PASSI

Diagnosi precoce delle neoplasie

Diagnosi precoce delle neoplasie del collo dell utero

Diagnosi precoce delle neoplasie della cervice uterina

Sistema di sorveglianza Passi

Quante donne hanno eseguito un Pap test in accordo alle linee guida?

Sistema di Sorveglianza PASSI AUSL di Modena

Diagnosi precoce delle neoplasie del colon-retto nell Azienda ULSS 1 Dolomiti Distretto di Belluno

Nel mondo, quello del collo dell utero è il secondo cancro della donna per frequenza e, in Italia rappresenta quasi il 2%

Sistema di Sorveglianza PASSI AUSL di Modena

Attività fisica ULSS n. 1 Belluno I dati del sistema di sorveglianza Passi Dipartimento di Prevenzione Servizio Igiene e Sanità Pubblica

Sistema di sorveglianza Passi

Diagnosi precoce delle neoplasie del colon-retto

Attività fisica nella ASL Roma 6 I dati della sorveglianza PASSI

Diagnosi precoce delle neoplasie del colon-retto

Quante donne hanno eseguito una mammografia in accordo con le linee guida?

Sistema di Sorveglianza PASSI AUSL di Modena

Diagnosi precoce delle neoplasie del collo dell utero

L attività fisica nell ASL TO 4. Periodo

Gli screening oncologici secondo il Sistema di sorveglianza Passi

Rilevazione PASSI sulla diffusione dello screening organizzato e delle pratiche spontanee

RAPPORTO REGIONALE

Diagnosi precoce delle neoplasie del colon-retto

Quante donne hanno eseguito una mammografia in accordo con le linee guida? TOTALE CLASSI D'ETA' STATO CIVILE. coniugata. non coniugata CONVIVENZA

Stato nutrizionale e abitudini alimentari nella ULSS n.1 Belluno

9dicembre Il cancro del colon-retto provoca in Italia più di decessi all anno, l 11,3% di tutti i decessi

Utilità di PASSI per lo screening cervicale

Sistema di sorveglianza Passi

La diagnosi precoce dei tumori della cervice uterina in Emilia-Romagna e in Italia attraverso i dati della Sorveglianza PASSI

La diagnosi precoce dei tumori della mammella in Emilia-Romagna e in Italia attraverso i dati della Sorveglianza PASSI

Secondo i dati dei registri tumori, il cancro della mammella provoca un quarto di tutti i tumori maligni delle donne.

La diagnosi precoce dei tumori della cervice uterina in Emilia-Romagna e in Italia attraverso i dati della Sorveglianza PASSI

Diagnosi precoce delle neoplasie del collo dell utero

7. Screening spontaneo Sistema di sorveglianza PASSI

La diagnosi precoce dei tumori della mammella in Emilia-Romagna e in Italia attraverso i dati della Sorveglianza PASSI

Quali sono le caratteristiche demografiche degli intervistati? L età e il sesso

Studio Passi. La valutazione dei comportamenti preventivi in ambito oncologico: la diagnosi precoce e lo screening del tumore del collo dell utero

Figura 1. Test preventivo negli ultimi 3 anni (%) Donne 25-64enni PASSI

Diagnosi precoce delle neoplasie del colonretto

L adesione agli screening oncologici: alcuni esempi dai risultati del PASSI

Ultimo anno. Da 1 a 3 anni. >3 anni. Mai fatto

Lo sguardo di PASSI: lo stato della prevenzione oncologica in Italia

Il Report Rapporto PASSI sulle Disuguaglianze di Salute: gli screening oncologici

I dati della Sorveglianza PASSI: confronto fra Emilia-Romagna e Italia

L ABITUDINE AL FUMO NELLA POPOLAZIONE I DATI DEL SISTEMA DI ADULTA DELLA ASL RMH

I programmi di screening di ATS Brescia

Sistema di sorveglianza Passi

Indagine PASSI per gli interventi di diagnosi precoce dei tumori del colon-retto

I test per la diagnosi precoce dei tumori del collo dell utero

I DATI DI SORVEGLIANZA PASSI SULLA DIAGNOSI PRECOCE DEI TUMORI DELLA MAMMELLA IN EMILIA-ROMAGNA E IN ITALIA ( )

L abitudine al fumo ASL TO 4 DATI

Il pap test spontaneo

Lo stato della diagnosi precoce: programmi organizzati e attività spontanea alla luce di PASSI

Riconversione del programma di screening in Emilia-Romagna: HPV test come test primario. Luisa Paterlini

programmi di prevenzione individuale

Sistema di Sorveglianza PASSI

Sistema di sorveglianza PASSI

INTEGRAZIONE TRA GINECOLOGO E PROGRAMMI DI SCREENING. C. Zanardi -Bologna

Quante persone hanno eseguito un esame per la diagnosi precoce dei tumori colorettali in accordo alle linee guida?

I dati della survey PASSI

I dati di sorveglianza PASSI: confronto fra Emilia-Romagna e Italia

Stato nutrizionale e abitudini alimentari

IL VALORE DEGLI SCREENING NELLA PREVENZIONE: ruolo attivo del Distretto

AGGIORNAMENTO OBBLIGATORIO MEDICI DI MEDICINA GENERALE

PASSI: La copertura degli screening nella popolazione straniera

Stato nutrizionale e abitudini alimentari

Gli screening visti da PASSI

ASSESSORATO DELL'IGIENE E SANITA' E DELL'ASSISTENZA SOCIALE PIANO OPERATIVO DEL PRP REGIONE SARDEGNA

Stato nutrizionale e abitudini alimentari

Stato nutrizionale e abitudini alimentari

Sistema di sorveglianza Passi

Gli Screening e le Disuguaglianze

La diagnosi precoce dei tumori colonrettali in Emilia-Romagna e in Italia attraverso i dati della Sorveglianza PASSI

Stato nutrizionale e abitudini alimentari

PASSI in breve. Sistema di sorveglianza attivo da aprile 2007: ad inizio novembre 2012 quasi 198 mila interviste raccolte nel server nazionale

Attività fisica nella popolazione reatina: dati della Sorveglianza PASSI

Disuguaglianze sociali e diabete

Sistema di sorveglianza Passi

GLI SCREENING TUMORALI NELLA ASL 4 DI TERNI

Attivo 1 31 (28,5-34,7) parzialmente attivo 2 39 (36,2-42,8) sedentario 3 30 (26,4-32,3)

Stato nutrizionale e abitudini alimentari

Un esempio di utilizzo delle informazioni a livello regionale tratto da PASSI: la diagnosi precoce e gli screening dei tumori

Stato nutrizionale e abitudini alimentari nella ASL Roma 1 I dati del Sistema di Sorveglianza PASSI

Diagnosi precoce dei tumori: il contributo di Passi

Diseguaglianze di accesso agli screening: i dati del Sistema di Sorveglianza PASSI

CAPITOLO 19. DIAGNOSI PRECOCE DEI TUMORI ALLA MAMMELLA

Il tumore della mammella e lo screening mammografico in Sicilia

La vaccinazione antinfluenzale nelle persone con patologie croniche secondo i dati delle sorveglianze PASSI e PASSI d Argento

Transcript:

Dipartimento di Prevenzione - Via Boncompagni 101 CAP 00187 Roma Diagnosi precoce delle neoplasie del collo dell utero nella ASL Roma A I dati del Sistema di Sorveglianza PASSI 2008-2011 R. Boggi, P. Abetti, M. Napoli, S. Zannini, G. Ravelli La neoplasia del collo dell utero rappresenta ancora, a livello mondiale, il secondo tumore maligno della donna, con circa 500.000 nuovi casi stimati all anno, l 80% dei quali nei Paesi in via di sviluppo. In Europa, grazie ai programmi di screening, si è assistito negli ultimi decenni a una diminuzione del 50% della mortalità per tumore dell utero e del 20% della sua incidenza. In Italia il cancro della cervice uterina rappresenta circa il 2% dei nuovi casi di tumore della donna, con 3.400 nuovi casi all anno (tasso di incidenza di 8 casi ogni 100.000 donne) e circa 1.000 decessi; tra le donne giovani la neoplasia cervicale è al 4 posto per frequenza e rappresenta il 5% dei tumori. La sopravvivenza stimata a 5 anni dalla diagnosi è pari al 71%. Per la diagnosi precoce delle neoplasie della cervice uterina è raccomandata l esecuzione di un Pap test ogni 3 anni nelle donne nella fascia d età tra i 25 e i 64 anni. In Italia, nel 2010, i programmi organizzati, ovvero basati sull invito attivo da parte del SSN e su un percorso di approfondimento definito e gratuito, sono risultati estesi al 68% della popolazione target, in aumento rispetto al 51% del 2004 (dati ONS). Negli ultimi anni in diverse ASL sono stati avviati progetti pilota, con il coinvolgimento di circa 150.000 donne, al fine di valutare l utilizzo del test per la ricerca del DNA del papilloma virus (HPV) come test di screening primario: esistono infatti prove scientifiche sufficienti per affermare che il test per l HPV è più sensibile del Pap test e presenta rischi comparabili (HTA Report Ricerca del dna di papillomavirus umano come test primario per lo screening dei precursori del cancro del collo uterino in Epidemiologia e Prevenzione, 2012). L Italia si avvia ad essere, nei prossimi anni, uno dei primi Paesi a effettuare questo cambiamento nel test di screening primario e ad applicarlo su vasta scala alla rete degli screening organizzati.

Quante donne hanno eseguito un esame per la diagnosi precoce dei tumori del collo dell utero in accordo alle linee guida? Nella ASL RM A, l 85% delle donne intervistate di età compresa tra i 25 e i 64 anni ha riferito di aver eseguito un test di screening per la prevenzione del cervicocarcinoma (Pap test o HPV test) nel corso degli ultimi tre anni. Test di screening per neoplasia cervicale eseguito negli ultimi tre anni Prevalenze per caratteristiche socio-demografiche ASL RM A 2008-2011 Totale: 85,4% (IC 95%: 81,8%-88,5%) In particolare l esecuzione del test di screening nei tempi raccomandati è risultata più alta nelle donne: di età superiore ai 35 anni con livello d istruzione medio-alto con cittadinanza italiana Test di screening per neoplasia cervicale eseguito negli ultimi tre anni Prevalenze per regione di residenza - Pool di ASL 2008-11 Totale: 75,4% (IC95%: 74,9%-75,8%) In Lombardia, Sardegna, Basilicata, Calabria e Veneto non tutte le Asl hanno partecipato alla rilevazione Confronto su pool omogeneo nazionale A livello nazionale, considerando solo le ASL che hanno partecipato alla rilevazione continuativamente dal 2008 al 2011 (pool omogeneo nazionale) si può osservare un incremento statisticamente significativo della percentuale di donne che hanno eseguito il test di screening nei tempi raccomandati dalle linee guida. Tra le ASL partecipanti al sistema PASSI a livello nazionale, il 75% delle donne intervistate di 25-64 anni ha riferito di aver effettuato test di screening negli ultimi tre anni, con un evidente gradiente territoriale. Test di screening per neoplasia cervicale eseguito negli ultimi tre anni Prevalenze per anno-pool omogeneo ASL 2008-2011

Quante donne hanno eseguito il test di screening per neoplasia cervicale all interno di un programma organizzato e quante come prevenzione individuale? Le linee guida europee e italiane raccomandano l implementazione dei programmi di screening organizzati basati sull invito attivo da parte della ASL e l offerta di un percorso di approfondimento assistenziale e terapeutico definito e gratuito ove necessario. Accanto a questa modalità organizzativa, rimane presente anche una quota non trascurabile di screening spontaneo, caratterizzato da un intervento su iniziativa spontanea o su consiglio medico. Il Sistema PASSI stima l adesione al test di screening al di fuori o all interno dei programmi organizzati mediante un indicatore proxy (aver pagato o meno l esame). Nella ASL RM A, tra le donne intervistate di 25-64 anni, il 24% ha eseguito il test di screening all interno di un programma organizzato, mentre il 61% l ha eseguito come prevenzione individuale. Nella Regione Lazio, tra le donne intervistate di 25-64 anni, il 29% ha eseguito il test di screening all interno di un programma organizzato, mentre il 53% l ha eseguito come prevenzione individuale. Anche nel Pool di ASL la quota di adesione spontanea al test di screening cervicale è rilevante: si stima infatti che quasi quattro donne su dieci (38%) abbiano eseguito il test di screening al di fuori del programma organizzato Test di screening per neoplasia cervicale negli ultimi 3 anni all interno o al di fuori di un programma organizzato Prevalenze per ASL RM A, Regione Lazio, Pool di ASL e macroaree geografiche 2008-2011 Quale è la periodicità di esecuzione del test di screening per neoplasia cervicale? L esecuzione del Pap test è raccomandata con periodicità triennale; tale periodicità è stata mantenuta anche per il test dell HPV, in attesa della valutazione degli studi pilota condotti. Le evidenze disponibili suggeriscono per l HPV test la possibilità di una periodicità differenziata in base al rischio individuale della donna. Più della metà delle donne 25-64enni (59%) ha riferito di aver eseguito un test di screening nell ultimo anno: il dato è maggiore rispetto a quello atteso di un terzo ed evidenzia un possibile ricorso al test con una periodicità più ravvicinata rispetto a quella raccomandata (sovracopertura) Periodicità di esecuzione del test di screening per neoplasia cervicale (donne 25-64 anni) ASL RM A 2008-2011 (n=453)

Quale è la promozione del test di screening per neoplasia cervicale? Nella ASL RM A: Il 61% delle donne intervistate di 25-64 anni ha riferito di aver ricevuto una lettera di invito dalla ASL. Promozione del test di screening per neoplasia cervicale (donne 25-64 anni) ASL RM A 2008-2011* (n=439) il 66% ha riferito di aver visto o sentito una campagna informativa di promozione del test di screening. il 79% ha riferito di aver ricevuto il consiglio da un operatore sanitario di eseguire con periodicità il test di screening. *escluse le donne che hanno subito l asportazione dell utero La maggior parte delle donne intervistate è stata raggiunta dagli interventi di promozione considerati (lettera di invito, consiglio medico, campagna di promozione), generalmente in associazione tra loro: delle donne intervistate, il 39% riferisce di aver ricevuto tre interventi, il 35% due interventi, il 20% un intervento. Solo il 6% non ha ricevuto alcun intervento. Numero di interventi di promozione ricevuti ASL RM A 2008-2011* (n=439) *escluse le donne che hanno subito l asportazione dell utero Quale è l efficacia degli interventi di promozione? Al crescere del numero degli interventi di promozione ricevuti, aumenta l esecuzione del test di screening secondo gli intervalli raccomandati. A livello nazionale viene confermata l efficacia della lettera d invito, in particolare se rafforzata dal consiglio dell operatore sanitario come avviene generalmente all interno dei programmi di screening organizzati. Efficacia degli interventi di promozione del test di screening secondo le linee guida ASL RM A 2008-2011

Perché non è stato eseguito il test di screening? Nella ASL RM A il 15% delle donne di 25-64 anni non è risultata coperta per quanto riguarda la diagnosi precoce del tumore del collo dell utero in quanto o non ha mai eseguito un test di screening (9%) o l ha eseguito da oltre tre anni (6%). La mancata esecuzione del test sembra associata ad una molteplicità di fattori, tra i quali sembra giocare il ruolo principale una non corretta percezione del rischio: il 17% ritiene infatti di non averne bisogno. Conclusioni e raccomandazioni La partecipazione della popolazione è uno dei fattori che maggiormente influenza l efficacia dei programmi di screening oncologico nel ridurre la mortalità e/o la morbosità per tumore. E infatti necessario raggiungere alti tassi di partecipazione per ottenere un significativo impatto sulla salute della popolazione coinvolta. Il sistema PASSI informa sulla copertura al test di screening complessiva, comprensiva sia della quota di donne che ha eseguito l esame all interno del programma di screening organizzato, sia della quota rilevante di adesione spontanea. La sostanziale corrispondenza tra la percentuale di donne che hanno eseguito l esame nell ambito del programma organizzato rilevata dal sistema PASSI e quella ottenuta sulla base dei dati provenienti dai flussi regionali rappresenta una significativa conferma della buona qualità dei dati di questo sistema di sorveglianza. L Azienda ASL RM A ha attivato il programma di screening del tumore del collo dell utero nell anno 1999. Come previsto dalle linee guida, il programma si avvale dell esecuzione di un Pap test con cadenza triennale nelle donne residenti di età compresa tra i 25 e i 64 anni. Come per tutti i programmi di screening, sono garantite tutte le successive fasi diagnostiche e/o terapeutiche, qualora necessarie. Negli anni 2011 e 2012 la ASL RM A ha invitato tramite lettera il 100% della popolazione target annuale. L adesione a questo programma organizzato di screening non raggiunge però la media nazionale, mentre la quota di esecuzione individuale spontanea del test presso il proprio ginecologo o altro servizio sanitario di fiducia è superiore a quella presente a livello nazionale. Complessivamente tra i residenti nel territorio della ASL RM A, l 84,9% delle donne tra i 25 e i 64 anni di età riferisce di aver effettuato un Pap test negli ultimi tre anni. Questo tasso di adesione è ben al di sopra di quello raccomandato ed è sinonimo di una efficiente educazione sanitaria della popolazione. Lettera di invito, consiglio dell operatore sanitario e campagne informative, soprattutto se associati tra loro, si sono dimostrati gli strumenti più efficaci per promuovere lo screening del tumore del collo dell utero: nelle donne raggiunte da questi interventi la percentuale di adesione all esame cresce significativamente.

Più di una donna su due (59%) ha riferito di aver eseguito il test nel corso dell ultimo anno rispetto a quanto atteso in base alla periodicità triennale dell esame (una su tre); esiste pertanto una quota di donne che esegue l esame con una frequenza maggiore a quanto raccomandato (fenomeno di sovracopertura ). Tra i tre programmi di screening, questo è quello in cui più rilevanti possono essere le disuguaglianze rispetto alla partecipazione all invito: basso titolo di studio e cittadinanza straniera condizionano infatti la copertura al test; una particolare attenzione va posta quindi nel promuovere quelle iniziative volte a favorire l adesione nei diversi gruppi etnici e nelle fasce disagiate della popolazione. Una fattiva collaborazione con i Medici di Medicina Generale permetterà di migliorare i risultati della prevenzione di questo tipo di tumore attraverso l implementazione dello screening organizzato. Numero Verde Screening 800 33 49 00 @ Email screening@aslromaa.it A cura del gruppo aziendale PASSI: (ottobre 2012) Dr. Roberto Boggi Dr.ssa Paola Abetti Inf. Massimo Napoli Inf. Stefano Zannini Inf. Giuliana Ravelli Si ringraziano: Il Direttore Generale e il Direttore Sanitario della ASL RM A per il sostegno decisionale al Sistema di Sorveglianza PASSI. I Medici di Medicina Generale per la preziosa collaborazione fornita. Il Gruppo Tecnico Nazionale PASSI e il Coordinamento Regionale PASSI Lazio per il continuo supporto. Tutte le persone intervistate, che ci hanno generosamente dedicato tempo e attenzione Che cos è il sistema di sorveglianza PASSI? PASSI (Progressi delle aziende sanitarie per la salute in Italia) è un sistema di sorveglianza della popolazione adulta. L obiettivo è stimare la frequenza e l evoluzione dei fattori di rischio per la salute, legati ai comportamenti individuali, oltre alla diffusione delle misure di prevenzione. Tutte le 21 Regioni o Province Autonome hanno aderito al progetto. Un campione di residenti di età compresa tra 18 e 69 anni viene estratto con metodo casuale dagli elenchi delle anagrafi sanitarie. Personale delle Asl, specificamente formato, effettua interviste telefoniche (circa 25 al mese per Asl) con un questionario standardizzato. I dati vengono poi trasmessi in forma anonima via internet e registrati in un archivio unico nazionale. A dicembre 2011, sono state caricate complessivamente oltre 170 mila interviste. Per maggiori informazioni, visita il sito www.epicentro.iss.it/passi. Elaborazione statistico epidemiologica a cura del Dr. Roberto Boggi (Dip. Prev. / SISP / UOS Prevenzione Malattie Cronico Degenerative). L elaborazione dei dati è stata possibile grazie al software epi-info vers. 3.5.3 e ai *pgm file forniti da ASP Lazio/Istituto Superiore di Sanità.