LAVORARE NELLE ONG. Simona Rigoni Palermo, 12 Ottobre 2013



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Transcript:

OBIETTIVO MONDO: LAVORARE NELLE ONG Simona Rigoni Palermo, 12 Ottobre 2013

Come sta cambiando il ruolo delle ONG nei processi di sviluppo Da prestatori d opera che producono beni (pozzi, centri comunitari, ecc.) o forniscono servizi continuativi (assistenza sanitaria, gestione di scuole, corsi di formazione) a facilitatori di processi di sviluppo e di cambiamento nel Nord e nel Sud del mondo Page 2

Cooperanti o agenti di cambiamento? L immagine classica del cooperante va quindi sempre più nella direzione di una nuova figura professionale, definibile come agente di sviluppo locale, agente di cambiamento Page 3

Come essere agenti di cambiamento? Appoggiando le organizzazioni locali più efficaci e rappresentative, trasferendo know-how, servizi, risorse umane e finanziarie, per l empowerment di donne e uomini, in un ottica di sostenibilità ma anche attraverso azioni di advocacy, lobby, campaigning sulle principali tematiche dello sviluppo sia nel Nord che nel Sud del mondo Page 4

Figure professionali: alcuni spunti Sviluppo di competenze integrate Competenze e abilità tecniche, ma anche culturali e politiche (dalle technicalities alle policies) Capacità di operare qui e lì (secondo una visione integrata dello sviluppo) Le nuove figure professionali che agiscono qui e la loro crescente importanza (educazione alla cittadinanza attiva, formazione, advocacy, campaigning, fundraising, ecc.) Page 5

Le peculiarità dell agente di sviluppo locale e di cambiamento Direzione politico/ strategica Fundraising Interdisciplinarietà Page 6

Direzione politico strategica: da progetto a advocacy Da cooperazione tradizionale a creazione di movimenti di opinione Dalla logica del progetto-programma alla logica dell azione d impatto, che va ad incidere sulle politiche pubbliche a vari livelli La costruzione della rete (partenariati strategici e duraturi) Page 7

Fundraising Il nuovo fundraising del project manager: Complessificazione delle fonti di finanziamento (istituzionale, privato, internazionale, regionale, nazionale, locale) Diversificazione delle tecniche e dei linguaggi (non solo PCM, al di là del progettese ) Innovatività dei progetti (progetti sperimentali, che indicano direzioni) Page 8

Interdisciplinarietà Non solo competenze tecniche, ma competenze trasversali ed una visione politico/strategica, secondo un approccio integrato allo sviluppo Page 9

Le principali figure professionali Le figure tradizionali, che lentamente cambiano volto: Il Project Manager / Programme Manager che non segue più il singolo intervento tecnico, ma che, in un ottica integrata e con visione di insieme, guida il processo Coordinatore di area (in sede e/o nei paesi) Esperti tecnici settoriali Page 10

Le principali figure professionali Figure di supporto (Rendicontazione / Amministrazione paese, Risorse Umane, Formazione) Communication Officer Fund Raiser (pubblico / privato) Esperti di Campaigning e Advocacy Esperti di Educazione alla cittadinanza / educazione / formazione Page 11

Professionalità o buona volontà? Lavorare nella cooperazione internazionale è una professione. E la buona volontà? È fondamentale la motivazione, asse portante della propria esperienza professionale Ma fra i due concetti non c è conflitto Page 12

Perché è un mestiere duro? Situazione di costante instabilità: Contratti a breve termine Mancato riconoscimento professionale (non esistono contratti nazionali) Disagio delle sedi di lavoro Esposizione sistematica alla sofferenza Fortissimi elementi di STRESS!! Page 13

I principali canali di inserimento per i giovani Nazioni Unite Programma Junior Professional Officer United Nation Volunteer Fellowship Program Ministero Affari Esteri Stage presso la DGCS Roma o Unità Tecniche Locali nei paesi Enti locali Organizzazioni Non Governative Servizio Civile (Regionale, Nazionale, Internazionale) Page 14

Entrare nel mercato del lavoro della cooperazione Mercato relativamente chiuso per i giovani Recente tendenza a maggiore trasparenza e pubblicizzazione delle richieste Stage rappresentano principale canale di inserimento per i neolaureati Esperienza iniziale (anche volontariato) fattore discriminante Page 15

Stage - Alcuni accorgimenti (I) Cosa qualifica il neolaureato Il CV e una buona lettera di presentazione Richiesta di incontro Periodi indicativi disponibilità non inferiore a 3-4 mesi Intraprendenza Conoscenza di almeno una lingua straniera Esperienze di volontariato e/o all estero Formazione ad hoc anche di breve periodo (Progettazione Project Management Tematiche di sviluppo) Page 16

Stage - Alcuni accorgimenti (II) Cosa verificare/chiedere: Termini di riferimento specifici Supervisore Eventuale possibilità di offrire supporto logistico (all estero e in Italia) Capire se nell area/settore proposto sono già previste nuove iniziative Page 17

In conclusione La cooperazione non è di per sé un ambito di specializzazione. Le capacità chiave sono quelle di un agente di sviluppo locale e di cambiamento: lettura del contesto, approccio di empowerment, costruzione di reti, disegno e gestione (ma anche valutazione e capitalizzazione) di processi di cambiamento partecipativi e sostenibili, innovazione. Page 18

OXFAM ITALIA www.oxfamitalia.org