parte II semiotica narrativa lezione 7 semiotica narrativa greimasiana 3. Strutture discorsive

Documenti analoghi
Lezione 9 Punto di vista ed enunciazione

Lezione 12 Punto di vista ed enunciazione

20 marzo 2018 lezione 7 il percorso generativo; livello discorsivo: temi, figure, attori

18 marzo 2019 lezione 7 il percorso generativo; livello discorsivo: temi, figure, attori

Semiotica per la comunicazione d impresa Lumsa a.a. 2013/2014 Piero Polidoro. 8-9 aprile 2014 Lezioni 15 e 16 enunciazione

Semiotica per la comunicazione d impresa Lumsa a.a. 2018/2019 Piero Polidoro. 6 maggio 2019 Lezione 15 enunciazione

Linguaggi visivi della comunicazione Lumsa a.a. 2011/2012 Piero Polidoro. 4 e 11 aprile 2012 Lezioni enunciazione visiva

Semiotica per la comunicazione d'impresa Lumsa a.a. 2013/2014 Piero Polidoro. 15 aprile 2014 Lezione 17 manifestazione e semiotica plastica

Semiotica per la comunicazione d'impresa Lumsa a.a. 2017/2018 Piero Polidoro. 11 aprile 2018 Lezione 11 semiotica plastica

Lezione 7 La semiotica narrativa di Greimas (2): il percorso generativo (strutture semio-narrative 1)

23 marzo 2017 Lezione 8 strutture semio-narrative superficiali 1 il modello attanziale

Il progetto semiotico. Dai segni ai testi. Dalla ricerca dei semi (unità minimali della significazione) alla ricerca di strutture soggiacenti ai testi

Semiotica Lumsa a.a. 2016/2017 Piero Polidoro. 16, 21, 23 novembre lezioni introduzione alla narratologia, enunciazione

13-16 dicembre 2011 lezioni il percorso generativo introduzione, il quadrato semiotico

Semiotica per la comunicazione d impresa Lumsa a.a. 2015/2016 Piero Polidoro. 4 aprile 2016 Lezione 10 strutture semio-narrative profonde (quadrato)

La teoria dell enunciazione

La teoria dell enunciazione

parte II semiotica narrativa lezione 4 semiotica narrativa greimasiana 1. Strutture semio-narrative profonde

Semiotica e comunicazione d impresa Lumsa a.a. 2015/2016 Piero Polidoro. 7 marzo 2016 lezione 4 introduzione alla narratività

Semiotica e comunicazione d impresa Lumsa a.a. 2013/2014 Piero Polidoro. 4 marzo 2014 lezione 5 introduzione alla narratività

Teoria della narratività da Propp a Greimas Propp 7 personaggi (o sfere d azione) La grammatica narrativa di Greimas. Analisi semiotica del testo

La grammatica narrativa di Greimas

La grammatica narrativa di Greimas

La grammatica narrativa di Greimas

Semiotica Lumsa a.a. 2015/2016 Piero Polidoro. 7 ottobre lezione 1 saussure, concetti fondamentali

Teoria della narratività da Propp a Greimas Propp 7 personaggi (o sfere d azione) La grammatica narrativa di Greimas. Analisi semiotica del testo

Corso di Semiotica. Introduzione

Espressione e contenuto. Espressione e contenuto. Espressione e contenuto. Espressione e contenuto. Espressione e contenuto 17/05/2017

La semiotica generativa di Algirdas J. Greimas con riferimento a J.M. Floch, Concetti della semiotica generale

28 e 30 marzo 2017 Lezioni 9-10 strutture semio-narrative superficiali 2 schema narrativo canonico, modalità

La grammatica narrativa di Greimas

Dentro lo schermo: Semiotica e videogiochi. Due approcci all enunciazione. Obiettivo dell analisi. Il videogioco come testo peculiare

Semiotica per la comunicazione d impresa Lumsa a.a. 2014/2015 Piero Polidoro. 17 e 18 marzo 2015 lezioni 7 e 8 strutture semio-narrative superficiali

14, 15, 21, 22 marzo 2016 Lezioni 6-9 strutture semio-narrative superficiali

parte III analisi del testo lezione 11 semiotica plastica 2. Categorie, Simbolismo, Semisimbolico

parte I teoria generale lezione 1 introduzione alla semiotica

Segnature. Collana diretta da Paolo Fabbri e Gianfranco Marrone

parte III analisi del testo lezione 8 semiotica figurativa 1. La rappresentazione della realtà

Linguaggi visivi della comunicazione Lumsa a.a. 2011/2012 Piero Polidoro marzo 2012 Lezioni valorizzazioni e filosofie pubblicitarie

La grammatica narrativa di Greimas

Linguaggi visivi della comunicazione Lumsa a.a. 2011/2012 Piero Polidoro. 2 novembre 2011 lezione 3 riconoscimento

Linguaggi visivi della comunicazione Lumsa a.a. 2011/2012 Piero Polidoro. 8 novembre 2011 lezione 4 il movimento nelle immagini

Semiotica e comunicazione d impresa Lumsa a.a. 2016/2017 Piero Polidoro febbraio 2017 lezioni 1-2 introduzione al corso, cos è la semiotica

Pragmatica e atti linguistici

Linguaggi visivi della comunicazione Lumsa a.a. 2011/2012 Piero Polidoro. 6 dicembre 2011 lezione 12 retorica visiva

Manuale dell insegnante

Linguaggi visivi della comunicazione Lumsa a.a. 2011/2012 Piero Polidoro 10, 11, 13 gennaio 2012 lezioni il percorso generativo

Famiglia modello, modelli di famiglia

Semiotica Lumsa a.a. 2015/2016 Piero Polidoro. 14 ottobre 2015 lezione 3 il segno visivo: arbitrario o motivato?

Percorso generativo. Messa in discorso o enunciazione. Strutture discorsive Componente sintattica Attori, spazi, tempi

Per un analisi semiotica seriale

FIABA FAVOLA: ANTICO SAPERE

Grammatica esplicita e riflessione sulla lingua

Capitolo II comprensione mitica

Giornalismo Radiotelevisivo Laboratorio radiotelevisivo 21/03/2016. Estetica del telegiornale

Semiotica e videogiochi. Dentro lo schermo: immersione e interattività nei god games. Autore Modello, Lettore Modello, Giocatore Modello

Istituto Tecnico - Settore Tecnologico Indirizzo: Grafica e comunicazione

17 e 18 aprile 2018 Lezioni 13 e 14 valorizzazioni e filosofie pubblicitarie (J.M. Floch)

ISTITUTO: Liceo Classico CLASSE: I MATERIA: Italiano

Il linguaggio della spazialità

ISTITUTO SALESIANO DON BOSCO Villa Ranchibile LICEO SCIENTIFICO. PROGRAMMA DI ITALIANO Svolto nella classe 1 a sez. A

Linguistica generale. a.a Federica Da Milano

Educazione linguistica. SILSIS Scienze Naturali e FIM a.a

PROGRAMMA. Istituto: LICEO ADOLFO VENTURI. Prof.: Francesco Gallo. Materia d insegnamento: Italiano. Classe: 1 a D BIENNO COMUNE

Semiotica Lumsa a.a. 2015/2016 Piero Polidoro. 12 ottobre lezione 2 arbitrarietà del segno

PROGRAMMA. Istituto: Professionale ADOLFO VENTURI. Prof.: Francesco Gallo. Materia d insegnamento: Italiano. Classe: 1 a N PRIMO BIENNIO

Informare come far sapere (dimensione cognitiva)

1D. Programma di Italiano A.S Prof. A. Murru Testi utilizzati: Chiare stelle Bonpiani Le forme della lingua Sensini

La prospettiva e i suoi strumenti teorici e tecnici

LOGICA FILOSOFICA. W. V. Quine Esponente principale della filosofia analitica

Semiotica per la comunicazione d impresa Lumsa a.a. 2018/2019 Piero Polidoro febbraio 2019 lezioni 3-4 interpretazione, connotazione

OBIETTIVI MINIMI DI ITALIANO

La decostruzione di stereotipi e pregiudizi nella comunicazione: dall etnocentrismo alla promozione del dialogo. Esempi dal contesto scolastico

PROGETTAZIONE ANNUALE PER COMPETENZE

Gianfranco Marrone Il discorso di marca

Il discorso cognitivo (= a vocazione oggettiva)

ISTITUTO COMPRENSIVO CASTELLO DI SERRAVALLE - SAVIGNO

CLASSI SECONDE LA PROGRAMMAZIONE. - Potenziare il possesso di una lingua sempre più ricca lessicalmente nella molteplicità delle sue espressioni

Scenario-based Design

ELEMENTI DI NARRATOLOGIA Appunti per la 1D A.S. 2016/2017

Questo simbolo significa che è disponibile una scheda preparata per presentare l esperimento

Il discorso cognitivo (= a vocazione oggettiva)

ISTITUTO COMPRENSIVO MAZZINI-MODUGNO BARI. Scuola Secondaria di 1 grado - Anno Scolastico 2018/19. Alunni destinatari: classi I

Semiotica per la comunicazione d impresa Lumsa a.a. 2017/2018 Piero Polidoro. 6-7 marzo 2018 Lezioni 3-4 interpretazione, connotazione

digilander.libero.it/pieropolidoro Interpretazione e cooperazione nei testi visivi

Istituto D'Istruzione Superiore P.LEVI VIGNOLA IPSC

Classe 1^ F Anno scolastico 2014/15. Materia: ITALIANO

262 GLOSSARIO Débrayage: Operazione enunciativa grazie alla quale il soggetto dell atto di parole proietta fuori di sé le categorie semantiche del /no

STRUMENTI BOMPIANI Collana diretta da Umberto Eco

L insieme dei numeri Relativi (Z)

METODI E TECNOLOGIE PER L INSEGNAMENTO DELLA MATEMATICA. Lezione n

PROGRAMMAZIONE ANNUALE DI LINGUA E LETTERATURA ITALIANA. Docente: Anna Aliberti. Classe 1^E EL. a.s: 20018/2019

Protocollo dei saperi imprescindibili. Ordine di scuola: liceo artistico a.s

Lezione 6 La semiotica narrativa di Greimas (1): lo schema narrativo canonico

Transcript:

Corso di Semiotica per la comunicazione Università di Teramo a.a. 2007/2008 prof. Piero Polidoro parte II semiotica narrativa lezione 7 semiotica narrativa greimasiana 3. Strutture discorsive

Sommario 3. Il livello discorsivo 4. Le strutture mitiche 5. L enunciazione 6. La manifestazione 2 di 26

Percorso generativo Componente sintattica Componente semantica Strutture semio-narrative Livello profondo Operazioni sul quadrato (affermazione/neg azione) Quadrato semiotico (come sistema semantico) Livello superficiale Sintassi antropomorfa Valori investiti su Ov (attanti, modalità, PN) Strutture discorsive Attorializzazione Temporalizzazione Spazializzazione Osservazione, focalizzazione Aspettualizzazione Temi Figure Punti di vista 3

Al livello delle strutture discorsive gli elementi astratti e schematici che provengono dalle strutture semionarrative (profonde e di superficie) prendono sostanza e concretezza. Gli attanti (che rappresentavano delle semplici funzioni narrative, come Soggetto, Oggetto, Destinante...) diventano personaggi, oggetti del mondo, spazi riconoscibili, ecc. 4

Attorializzazione, Spazializzazione, Temporalizzazione Gli attanti vengono incarnati (con rapporti 1 a 1, 1 a molti, molti a 1) da diversi attori, cioè personaggi dotati di caratteristiche fisiche, di un identità (un nome), di un comportamento... Si ha quindi l Attorializzazione. La narrazione viene ambientata in luoghi (più o meno riconoscibili, reali, di fantasia... è la Spazializzazione). Inoltre la narrazione (che finora si era retta solo su trasformazioni logiche) si svolge ora nel tempo (in epoche più o meno definite, con salti temporali... è la Temporalizzazione). 5

Non siamo ancora, però, a livello del testo. Al livello discorsivo, infatti, abbiamo una narrazione che è ormai completa anche figurativamente (è stata dotata di spazi e tempi, di oggetti del mondo), ma è ancora suscettibile di essere manifestata in modi differenti, a seconda del linguaggio che andremo a scegliere. 6

Nel passaggio da livello semio-narrativo a livello discorsivo è come se gli elementi narrativi astratti venissero rivestiti di caratteristiche che li rendono riconoscibili come elementi del nostro mondo (o di un mondo possibile). Parleremo di temi e figure... 7

Temi, figure e ruoli tematici I temi sono delle grandi configurazioni discorsive di natura ancora astratta (sono concetti generali); il che significa praticamente che si tratta di insiemi o inventari di situazioni, scenari, atmosfere coerenti che tendono a occorrere contemporaneamente e che chiamiamo in causa per dare corpo a una determinata struttura narrativa (il tema dell amore, il tema della guerra con diversi sotto-temi relativi ai diversi tipi di guerra, il tema dell eleganza). Le figure, invece, sono oggetti concreti del mondo. Un tema (es. l amore cortese), di solito, chiama con sé un insieme di figure (il castello, il cavallo, la spada...) e ruoli tematici, cioè degli attori tipici che hanno caratteristiche e comportamenti ricorrenti (per es.: il principe) 8

Isotopie In un testo, quindi, incontreremo spesso una coerenza fra certi elementi, tematici o figurativi. In un poema cavalleresco, per esempio, si parlerà di spade, lance, cavalli, stendardi (figure), di onore, di nobiltà (temi). Si dirà che c è un isotopia tematica: cioè tutti questi elementi sono riconducibili a un unico tema generale (la cavalleria medievale). 9

La struttura del mito per Lévi-Strauss Secondo Lèvi-Strauss i miti sono narrazioni che mettono in scena le opposizioni semantiche fondamentali su cui si basa una cultura (Vita/Morte, Natura/Cultura...). Questi elementi sono solitamente inconciliabili. I miti, però, non forniscono solo una rappresentazione narrativa di queste opposizioni; ne propongono anche una conciliazione. Come? 10

La struttura del mito per Lévi-Strauss Le opposizioni di fondo, che in termini greimasiani si trovano a livello semio-narrativo, vengono incarnate, a livello discorsivo, da certe figure del mondo. Queste, però, potrebbero avere delle caratteristiche tali per cui sono fra di loro meno incompatibili delle opposizioni semantiche fondamentali che incarnano. 11

La struttura del mito per Lévi-Strauss VITA AGRICOLTURA ERBIVORI MANGIATORI DI CAROGNE x CACCIA PREDATORI MORTE GUERRA 12

Che cos è l enunciazione? È l atto di enunciare, cioè di parlare e dire qualcosa o, in generale, di produrre un testo. I linguisti hanno cominciato a studiare l enunciazione perché era l atto di trasformazione della langue in atti di parole. 14

Enunciatore (Mario) Enunciatario (Luigi) enunciato ( Paolo ha mangiato la mela ) Mario dice a Luigi: Paolo ha mangiato la mela 15

La semiotica, però, non è tanto interessata a situazioni di interazione reale (studiate invece dai linguisti). Si interessa di testi (per es. testi scritti), in cui la situazione reale di enunciazione è definitivamente persa. È possibile però ricreare in questi testi un simulacro (un illusione, potremmo dire) di questa situazione enunciativa. 16

Débrayage ed embrayage Il débrayage è la proiezione di attori, spazi e tempi all interno dell enunciato. E un distacco dall istanza dell enunciazione, perché, anche se può essere simulata, questa non potrà mai più essere recuperata. Il débrayage può essere: Enunciazionale (enunciazione enunciata): nel testo vengono proiettati i simulacri dell enunciatore e dell enunciatario (per es. si usano l io e il tu ); Enunciativo: il discorso è oggettivato e vengono rimosse le tracce dell enunciazione (per es. si usa la terza persona), creando un illusione referenziale. Si ha embrayage quando, rispetto ad uno o più débrayage annidati si ha un ritorno indietro. 17

Le marche verbali dell enunciazione enunciata Quali sono gli elementi del linguaggio verbale che fungono da marche dell enunciazione (installano cioè nel testo i simulacri dell enunciazione)? a) Pronomi di prima e seconda persona (io, tu ); b) Pronomi dimostrativi (questo, quello ); c) Tempi presenti; d) Deittici spaziali (qui ) o temporali (ora ). 18

Débrayage ed embrayage: esempio Oggi, cara mia, ti racconterò una storia, che ho appena scritto per te. C era una volta Cappuccetto Rosso che doveva andare dalla nonna. Ma mentre attraversava il bosco incontrò il lupo, che le disse: Caro Cappuccetto Rosso, devo stare in una slide, per cui fatti mangiare subito. Non ci penso proprio, brutto lupo cattivo. Il lupo si arrabbiò e stava per mangiare Cappuccetto Rosso, quando un cacciatore che passava lì per caso lo vide e gli sparò. Questa storia ti insegna, mia cara, che Cappuccetto Rosso non potrebbe mai vivere nel Parco Nazionale degli Abruzzi. 19

Débrayage ed embrayage: esempio Déb. enunciazionale Déb. enunciativo Déb. enunciazionale Embrayage Embrayage Oggi, cara mia, ti racconterò una storia, che ho appena scritto per te. C era una volta Cappuccetto Rosso che doveva andare dalla nonna. Ma mentre attraversava il bosco incontrò il lupo, che le disse: Caro Cappuccetto Rosso, devo stare in una slide, per cui fatti mangiare subito. Non ci penso proprio, brutto lupo cattivo. Il lupo si arrabbiò e stava per mangiare Cappuccetto Rosso, quando un cacciatore che passava lì per caso lo vide e gli sparò. Questa storia ti insegna, mia cara, che Cappuccetto Rosso non potrebbe mai vivere nel Parco Nazionale degli Abruzzi. 20

Débrayage ed embrayage: esempio ISTANZA DELL ENUNCIAZIONE Déb. enunciazionale Oggi, cara mia, ti racconterò una storia, che ho appena scritto per te. Embrayage Questa storia ti insegna, mia cara, che Cappuccetto Rosso non potrebbe mai vivere nel Parco Nazionale degli Abruzzi. Déb. enunciativo C era una volta Cappuccetto Rosso che doveva andare dalla nonna. Ma mentre attraversava il bosco incontrò il lupo, che le disse: Embrayage Il lupo si arrabbiò e stava per mangiare Cappuccetto Rosso, quando un cacciatore che passava lì per caso lo vide e gli sparò. Déb. enunciazionale Caro Cappuccetto Rosso, devo stare in una slide, per cui fatti mangiare subito. Non ci penso proprio, brutto lupo cattivo. 21

Débrayage ed embrayage Il débrayage e l embrayage sono meccanismi che appartengono ancora al livello discorsivo. Si tratta infatti di modi diversi in cui viene proposta la narrazione, ma comunque ancora suscettibili di essere manifestati in linguaggi diversi. Così come abbiamo débrayage enunciativi ed enunciazionali verbali, infatti, possiamo avere débrayage enunciativi ed enunciazionali visivi. 22

Débrayage visivi In questo caso abbiamo un débrayage enunciativo. Il profilo, infatti, è l equivalente visivo della terza persona. L enunciatario non è interpellato e la storia viene rappresentata indipendentemente da noi. 23

Débrayage visivi Lo sguardo verso l enunciatario, invece, è un tipico caso di débrayage enunciazionale. L effetto è quello di una chiamata in causa dell enunciatore. 24

Débrayage visivi 25

o testualizzazione In parte abbiamo già avuto esempi di manifestazione... Il modo in cui vengono resi i débrayage enunciativi ed enunciazionali nel linguaggio verbale e in quello visivo ne sono un esempio. 26

Da studiare Traini, Capitolo 4: paragrafo 4.4.3 (pp. 147-157). 27