Introduzione agli investimenti finanziari



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Transcript:

FINANZAINPILLOLE Introduzione agli investimenti finanziari Carlo grannonio

La prima regola: non perdere denaro. La seconda: non dimenticare mai la prima. (W. Buffett)

Limitazione di responsabilità Il documento non ha il fine di rappresentare un servizio di consulenza né, tanto meno, attività che si configuri come sollecitazione all investimento, all acquisto o vendita di strumenti finanziari, bensì esprime semplici opinioni proprie oppure di società terze o di professionisti di elevato standing. Tali opinioni saranno aggiornate periodicamente in base all evoluzione della situazione dei mercati finanziari e al conseguente modificarsi delle previsioni di breve e lungo periodo sul loro andamento e sono quindi valide soltanto al momento della loro espressione. Tali opinioni sono maturate con la massima professionalità, in base alle informazioni e alle conoscenze disponibili al momento della loro espressione, ma non possono in alcun modo rendere la Società responsabile dell uso fatto dagli Utenti di tali opinioni ed informazioni. L Utente che decida di operare sui mercati lo farà in completa libertà e sotto la propria piena responsabilità, considerando i contenuti e le funzionalità disponibili attraverso il documento come una tra le tante fonti informative pubblicamente disponibili.

Indice Premessa... pag. 4 CAPITOLO I Aspetti emozionali... pag. 5 CAPITOLO II L orizzonte temporale... pag. 8 CAPITOLO III Costi e regime fiscale... pag. 11 CAPITOLO IV La scelta del consulente finanziario... pag. 13 Bibliografia e fonti... pag. 16

Premessa Negli ultimi anni, si è assistito al susseguirsi di vari studi di ricerca attinenti l educazione finanziaria dai quali il più delle volte è emerso uno scenario poco confortante, caratterizzato, soprattutto tra i giovani, da una scarsa competenza in materia finanziaria. L indagine svolta dal FINRA Investor Education Foundation 1, tra il 2009 e il 2011, ha dimostrato come Paesi quali Stati Uniti, Germania, Olanda, Svezia e Italia, nonostante le rispettive differenze e la presenza di mercati finanziari sviluppati, abbiano una ridotta conoscenza in materia finanziaria. Solo il 30% degli intervistati negli USA ha saputo rispondere correttamente alle tre domande sui concetti base come i tassi d interesse, l inflazione e la diversificazione. E il dato italiano è risultato similare. Per questo, consapevoli che investire i propri risparmi in maniera adeguata non è affare semplice, abbiamo pensato di mettere insieme una serie di contributi che aiutino a capire meglio la finanza e i suoi strumenti e ad affrontare in maniera consapevole l investimento. 1. A. Lusardi, Financial Literacy Around the World (FLAT World), FINRA Investor Education Foundation, 2013, p. 2. Link al testo 4

CAPITOLO I Aspetti emozionali 5

Sul mercato finanziario paga un approccio razionale e non emotivo e per questo in genere è consigliabile evitare il Fai da te. Gli studi di finanza comportamentale hanno dimostrato come le decisioni degli individui, di fronte all incertezza e al rischio, siano fortemente condizionate dall irrazionalità. Ad esempio, le ricerche sul fenomeno dell avversione alla perdita mostrano come le persone avverse al rischio si tengano fuori da situazioni percepite come rischiose, sebbene si trovino di fronte a due possibili alternative: quella di guadagno e quella di perdita. In una situazione di gioco rischioso del tipo 50 e 50 (come ad esempio nel lancio di una moneta con testa o croce) ci sono le stesse probabilità di guadagno e di perdita ma molti individui attribuiscono maggiore importanza a una perdita di X Euro piuttosto che a un guadagno della stessa entità 2. Questo accade perché gli individui avversi alle perdite hanno una percezione due volte e mezzo più acuta della perdita rispetto al guadagno. Relativamente agli imprenditori, è stato constato che l avversione alla perdita può causare un avversione a contrarre debiti, anche quando questi potrebbero avere effetti collaterali finanziari positivi per l azienda. In questo caso, quella che per alcuni può sembrare prudenza, per la finanza comportamentale è la manifestazione di un atteggiamento, frutto di una visione distorta dei fatti, che chiaramente può nuocere alle finanze personali. Il pericolo insito in tale comportamento è ancora più evidente se si guarda al fenomeno dell avversione alla perdita certa 3. Di fronte a una perdita certa di denaro (nota e quantificabile) molti decidono di non fermarsi a tale perdita ma di rischiare di perdere ancora, nella speranza di poter recuperare il danno. 2. M. Mather, N. Mazar, M. A. Gorlick, N. R. Lighthall, J. Burgeno, A. Schoeke, D. Ariely, Psychology and Aging, Ulrich Mayr, PhD, 2012, Vol. 27, No. 4, pp. 801 816. Link al testo 3. D. Kahneman, A. Tversky, Prospect Theory: An Analysis of Decision under Risk, Econometrica, 1979, Vol. 47, No. 2, pp. 263-292. Link al testo 6

Supponiamo che un individuo abbia perso in un gioco rischioso 79 Euro e sia costretto di fronte a due alternative: A accettare la perdita e pagare i 79 Euro; B affrontare una nuova scommessa più rischiosa per provare a recuperare quanto perso. Scegliendo l alternativa B l individuo ha l 80% di probabilità di dover sopportare una perdita di 100 Euro (dunque maggiore rispetto a quella già nota) e solo il 20% di probabilità di non dover soffrire alcuna perdita. Quale sarà la sua scelta? La perdita certa di 79 Euro o il rischio di una nuova scommessa? Ebbene secondo diversi studi, è stato appurato che una buona parte delle persone sceglierebbe l alternativa rischiosa sebbene la perdita attesa di 100 Euro (con una probabilità di verificarsi molto alta) sia maggiore di quella certa, pari a 79 Euro. Questo perché è più facile sperare che il titolo recuperi il suo valore nel tempo piuttosto che prendere atto di una perdita di denaro. L avversione alla perdita certa da parte di un trader, un investitore o uno scommettitore si manifesta quindi quando dopo aver perso del denaro, in una condizione pericolosa, si sceglie l alternativa rischiosa nonostante, a livello statistico, la perdita attesa derivante dalla situazione rischiosa risulti maggiore di quella certa. Gli esempi summenzionati sono solo due tra i numerosi bias 4 descritti dalla finanza comportamentale. Sufficienti, tuttavia, a far riflettere su quanto l emotività possa incidere sul risultato dell investimento. 4. Predisposizione a un errore di tipo cognitivo, come ad esempio eccessivo ottimismo o fiducia nella proprie capacità. 7

CAPITOLO II L orizzonte temporale 8

Investire, come da definizione su vocabolario Treccani, significa trasformare il risparmio in capitale. Si capisce subito che si tratta di qualcosa che necessita di tempo e che costringe, per avere migliori performance, a una visione di medio-lungo periodo. Inoltre, data la vulnerabilità dei mercati finanziari, è chiaro che per ridurre i rischi correlati all investimento, uno dei fattori da considerare è proprio quello dell orizzonte temporale. Per questo riteniamo che un investitore debba considerarsi al pari di un piccolo imprenditore e debba quindi guardare al futuro evitando, ad esempio, di basare una scelta d investimento solo sui rendimenti ottenuti in passato. Esistono vari strumenti finanziari d investimento che si differenziano, tra le altre cose, per la durata. Si passa dai più noti e diffusi BOT a 3, 6, 12 mesi fino a forme d investimento come i BTP con orizzonti temporali più lunghi a 20, 30 anni. A questi si sommano poi svariati prodotti finanziari con altrettante svariate scadenze a breve, medio o lungo termine, oltre a quelli che invece non hanno una scadenza prestabilita ma che in genere sono profittevoli nel medio lungo termine. La regola per cui maggiore è l orizzonte temporale dell investimento maggiore è il rendimento ottenibile vale sempre in tutti casi, ma è valida soprattutto quando si investe sui mercati finanziari previa sottoscrizione di azioni, obbligazioni, fondi comuni, ETF etc. In questi casi, la performance dell investimento è fortemente legata al fattore temporale. Sono determinanti tre aspetti: il momento in cui si entra sul mercato, ossia il periodo in cui si sottoscrive l investimento, la durata dell investimento e il momento in cui si vende, quindi quando si porta a termine l investimento. Tuttavia, ancor prima di sottoscrivere l investimento, è fondamentale considerare la propria situazione patrimoniale nella sua globalità, evitando di cedere alla tentazione di frammentare mentalmente i propri investimenti in base a obiettivi specifici. 9

Fattori trasversali come l età dell investitore non devono mai essere trascurati alla sottoscrizione dell investimento perché indicano il tendenziale orizzonte temporale a disposizione e di conseguenza una ricchezza implicita. Per questo è necessario rilevare le caratteristiche personali e patrimoniali dell investitore affinché si possa scegliere il giusto orizzonte temporale e livello di rischiosità. Inoltre, a ciascuno il suo veicolo d investimento. Ogni approccio gestionale che sia di tipo attivo, passivo, alternativo etc. ha i suoi potenziali benefici ma, ad esempio, la scelta di uno strumento singolo (un azione o un obbligazione singola) rischia di non essere adatta a un investitore privato poiché richiede uno sforzo informativo notevole. 10

CAPITOLO III Costi e regime fiscale 11

I costi di un investimento sono variabili in base allo strumento finanziario scelto e ad altri fattori come la gestione. Vi possono essere costi di gestione, di transazione, denaro-lettera e commissioni di performance. Nel caso dei fondi comuni è importante ad esempio considerare la commissione di gestione, le performance fee e gli eventuali costi di entrata e uscita. Nel caso degli ETF l indicatore utilizzato nell ambito del risparmio gestito per la valutazione dei costi complessivi annui è il TER che include le fee di gestione più altre spese di tipo marginale: costi amministrativi, di custodia, di revisione, le spese legali e di registrazione. L ammontare del TER dipende dall indice che il fondo replica, dalla struttura dell ETF e dalla politica di prezzo attuata dall emittente. Per questo motivo gli ETF di emittenti diverse (pur replicando lo stesso indice) possono avere costi significativamente diversi. In genere, sui mercati Europei, il costo medio annuo è dello 0,35% (0,17% in media per gli ETF obbligazionari e lo 0,40% medio per quelli azionari). Per quanto riguarda l aspetto fiscale, dal 1 luglio 2014 l aliquota sulle rendite finanziarie è stata portata al 26% per le azioni, le obbligazioni, i fondi comuni, i pronti contro termine. È passata dall 11 all 11,50% per i fondi pensione e PIP (Piani Individuali Pensionistici), mentre sono rimasti soggetti all aliquota del 12,5% i titoli di Stato italiani (ed equiparati) e i titoli di Stato stranieri, purché inseriti nella White List. 12

CAPITOLO IV La scelta del consulente finanziario 13

Data l innegabile complessità dei mercati, la gestione dei risparmi non è certo l attività più indicata per il fai da te. La figura del consulente di fiducia diventa determinante, oltre che per le sue competenze, per la sua estraneità a condizionamenti di tipo emotivo che possono ingannare e indurre a scelte sbagliate. Solo un consulente finanziario indipendente può cucire addosso al risparmiatore l investimento più consono alle sue peculiarità ed esigenze. Operando al di fuori di banche o altri istituti finanziari, il consulente indipendente viene pagato esclusivamente dal cliente e non riceve alcuna retrocessione per i prodotti finanziari venduti. Per questo la sua consulenza è libera da qualsiasi conflitto d interessi, quasi scontato invece nel caso di promotori e sportellisti bancari. Conflitto d interessi che in questi ultimi casi porta inevitabilmente a una consulenza viziata dai diversi ritorni che il consulente o promotore ottiene dalla vendita di alcuni prodotti finanziari, a discapito della soluzione d investimento che meglio si adatta al risparmiatore. Ma non è tutto. Il consulente finanziario infatti, deve saper essere «come il medico di famiglia sostiene Meir Statman non solo finanza ma anche comprensione degli aspetti personali» 5. Statman, esperto di finanza comportamentale e membro dell Advisory Board di MoneyFarm, sostiene infatti che il consulente finanziario debba ricoprire un ruolo simile a quello di un medico che ha il vantaggio di conoscere il proprio assistito, la sua storia clinica e la sua personalità. Allo stesso modo, il consulente finanziario (il financial physician) dovrebbe conoscere il proprio cliente, non solo riguardo le aspettative di rendimento, gli investimenti passati o le conoscenze in ambito finanziario, ma anche la sua capacità di reagire alle continue oscillazioni di mercato. 5. M. Statman, Financial Physicians, AIMR Conference Proceedings, 2002, p.5. Link al testo 14

Non si potrà quindi prospettare a un cliente la soluzione ottimale se non si considera, ad esempio, che alla prima turbolenza potrebbe abbandonare la strategia suggerita dal consulente per paura di ulteriori cali o, per contro, per eccesso di euforia. La consulenza finanziaria rappresenta dunque una guida utile sia alla sottoscrizione che durante il periodo di vita dell investimento. Un supporto, che può rivelarsi determinante per la buona riuscita dell investimento. 15

Bibliografia e fonti D. Kahneman, A. Tversky, Prospect Theory: An Analysis of Decision under Risk, The Econometric Society, 1979. A. Lusardi, Financial Literacy Around the World (FLAT World), FINRA Investor Education Foundation, 2013. M. Mather, N. Mazar, M. A. Gorlick, N. R. Lighthall, J. Burgeno, A. Schoeke, D. Ariely, Psychology and Aging, Ulrich Mayr, PhD, 2012. M. Statman, Financial Physicians, AIMR Conference Proceedings, 2002. 16

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