1 QUESTIONARIO DI FONDAMENTI DEL DIRITTO EUROPEO Il presente questionario è un sussidio didattico per gli studenti, in funzione dell esame. Come si vede, è un elenco di argomenti, cioè di domande che verosimilmente potranno esser rivolte allo studente. E basato sulla struttura del mio manuale Elementi di Storia del Diritto romano (III edizione, Giappichelli, Torino 2001) e su Europa del diritto di M. Barberis (il Mulino, Bologna 2008), capitoli 1-6. In sede di esame, lo studente potrà far presente di avere usato testi diversi. Sarà comunque meglio concordare eventuali programmi alternativi con il titolare dell insegnamento. L interrogazione verterà essenzialmente su quanto previsto dal questionario; ma non è escluso che, partendo da uno degli argomenti qui riportati, il docente possa chiedere degli esempi, degli approfondimenti o dei collegamenti con altre problematiche, per meglio saggiare la preparazione. Gli argomenti qui proposti segnalano ciò che lo studente deve conoscere ai fini dell esame. Ma evidentemente, più la preparazione è ampia, approfondita e intelligente, migliore sarà il risultato. Per questo, è comunque consigliabile seguire le lezioni e i seminari, e consultare i docenti negli orari di ricevimento. Volendo, si può approfondire lo studio della materia, su specifici argomenti, facendo a ricorso ad altri testi, in aggiunta quelli a consigliati. Prima di affrontare l esame, è bene capire alcune regole del gioco. Lo scopo dell esame non è la valutazione moralistica di quanto si è studiato, ma l accertamento obbiettivo dei risultati conseguiti. L esame - soprattutto in una materia storica - non è mai impostato come un quiz. Occorre perciò allenarsi a dare risposte esaurienti, se è il caso proponendo con prudenza dei giudizi personali motivati. Gli studenti abituati a uno studio mnemonico possono quindi andare incontro a delle spiacevoli sorprese, perché ciò che dovrà essere verificato non è la loro abilità nel mandare a memoria i testi, ma una buona conoscenza dei contenuti e soprattutto un ampia comprensione di ciò che si è studiato. Nessuno è mai stato respinto all esame di FDE perché non sa il latino. Ma si tratta di un corso di storia del diritto, quindi è richiesta la collocazione dei vari argomenti nel loro contesto storico, antico, medievale o moderno che sia. Occorre fare uso di un linguaggio tecnicamente corretto. Il linguaggio, infatti, è il ferro del mestiere del giurista: dev essere chiaro, sintetico e molto preciso, soprattutto nelle definizioni. La convinzione di avere studiato bene può essere del tutto ingannevole. Se non vi fate capire da un amico che non sa nulla di diritto, vuol dire che non vi state preparando bene. Se non si riesce a dare una definizione semplice e coerente di un concetto giuridico, vuol dire che non lo si è compreso. La peggior prova di sé che possa dare lo studente è dimostrare di non capire ciò che lui stesso dice, ad esempio facendo uso di termini di cui palesemente non conosce il significato. Se si hanno dei dubbi sulla terminologia, non si deve esitare a consultare un enciclopedia. L esame di FDE non è tra i più difficili del corso di laurea. Comunque, può capitare di non superarlo. Come evitare di trasformare questo o altri esami in ostacoli che non si riesce a superare senza pena e danni? Innanzitutto non bisogna rincorrere il 18 tentando la fortuna. E un ingenuo errore, soprattutto nel primo anno, perché non consente di capitalizzare una vera conoscenza delle basi del diritto. Si accumula ritardo, si studia con difficoltà crescente, e si finisce fatalmente fuori corso. Cercate di non farlo, nemmeno se siete degli studenti lavoratori. Se non si supera l esame, non si può tornare il mese dopo. Se si fallisce ancora, consiglio di non provare ancora una volta subito dopo. Può sembrare ragionevole, ma è invece un errore. E meglio lasciare passare del tempo, dimenticare (proprio così!), e solo dopo ricominciare a prepararsi, cercando di far meglio. Insistere troppo provoca un senso di rigetto che rende difficile l apprendimento. E un meccanismo psicologico elementare e insidioso. Fidatevi: faccio questo mestiere da moltissimi anni (e sono stato studente anch io). Giuseppe Giliberti
2 1. INTRODUZIONE. DIRITTO ROMANO E TRADIZIONE ROMANISTICA 1.1. Il diritto: concetti generali Le norme giuridiche. L interpretazione della norma. Il concetto di cultura giuridica. Il diritto come scienza. Il diritto come ordinamento. Il diritto soggettivo. La comunità politica. Diritto positivo e diritto naturale. Diritto pubblico e diritto privato. Le fonti del diritto. Il concetto di diritto giurisprudenziale. Fatti e atti. Rapporti giuridici. Capacità giuridica e capacità di agire. Il negozio giuridico e i suoi elementi essenziali. 1.2. Ius e fas I mores maiorum. Distinzione tra ius e fas. La laicità del diritto nella cultura giuiridica occidentale. 1.3. La tradizione romanistica Definizione della tradizione romanistica. La Littera Florentina. Lo Studium di Bologna. Diritto civile e diritto canonico. I Glossatori. I Commentatori. I Culti. Giusnaturalismo e tradizione romanistica. Cultura illuministica e tradizione romanistica. La Scuola Storica. La Pandettistica. La romanistica moderna. 1.4. Periodizzazione del Diritto romano Periodi del Diritto romano dal punto di vista delle istituzioni politiche. Periodi del Diritto romano dal punto di vista della giurisprudenza. 2. IL REGNO 2.1. Le gentes e l origine della città L Italia preromana. In particolare, gli Italici e gli Etruschi. L origine della città. In particolare, il Lazio arcaico. I dati della tradizione. Le tribù arcaiche. La gens (clan). La familia communi iure (grande famiglia). La familia proprio iure (famiglia). L ipotesi gentilizia sulla formazione della città. 2.2. La monarchia latina Le forme di governo nella tradizione classica. In particolare, il regno. Le forme di governo illegale. In particolare, la tirannide. I re latini. La potestas del re. Le curiae. I patres. La procedura di elezione del re. 2.3. La monarchia etrusca Formazione della città-stato. L imperium. Le leges regiae. L elezione del re di tipo etrusco. I re etruschi. I collaboratori del re. I sacerdoti. Il Senato. Il populus. I cavalieri. L assemblea delle curiae. L ordinamento militare serviano. Le tribù territoriali. La plebe e il patriziato. 3. LA COSTITUZIONE REPUBBLICANA 3.1. Dalla monarchia al regime consolare La costituzione romana. Definizione di magistratus. Definizione di res publica. Il passaggio dal Regno alla Repubblica: ricostruzione tradizionale e critiche moderne. 3.2. La Repubblica patrizia Civitas e urbs. Lotte per l equiparazione fra patriziato e plebe. L organizzazione politica della plebe. Il decemvirato legislativo. La legge delle XII Tavole. Le leggi Valerie Orazie. La lex Canuleia. I tribuni militum con potestà consolare. 3.3. La Repubblica patrizio-plebea
3 Le leggi Liciniae Sextiae. L equiparazione tra i plebisciti e le leggi. La nobilitas. Senato e popolo. Gli equites. 3.4. Il sistema delle magistrature Il concetto di libertas. Libertà degli antichi e libertà dei moderni. La teoria della costituzione mista. Aequitas e dignitas. Il concetto di timocrazia. Il censimento. Potestas e imperium. Classificazione delle magistrature. I consoli. Il dictator e il magister equitum. I censori. I pretori. Gli edili curuli. I questori. Tribuni della plebe e edili plebei. Il cursus honorum. 3.5. Il Senato in epoca repubblicana Le funzioni del Senato. I senatusconsulta. La lectio Senatus. L auctoritas del Senato. 3.6. Le assemblee politiche La partecipazione alle assemblee. I comizi curiati. La lex curiata de imperio. I comizi centuriati: composizione, funzionamento e poteri. I comizi tributi. Le leges publicae. In particolare, il testo della legge. I concilia della plebe. I plebisciti. 3.7. L Italia e le province I Feziali e il diritto internazionale. L imperialismo romano: cause, linee di sviluppo e conseguenze. I rapporti internazionali. La dichiarazione di guerra. Il foedus. I Latini. I socii Italici. I municipi. Le colonie. Le province. Le città soggette e gli alleati. I governatori delle province e la prorogatio imperii. 3.8. I beni del popolo romano L ager publicus. I tributi. L Erario. 3.9 La tarda Repubblica Conflitti sociali e lotte politiche nel II secolo. Il movimento graccano. Optimates e populares. Mario e la riforma dell esercito. La questione italica e la guerra sociale. La dittatura di Silla. I poteri di Pompeo. Il princeps ciceroniano. Il regime di Cesare. Il II triumvirato. Le Res Gestae di Augusto. 4. IL DIRITTO NEL PERIODO REPUBBLICANO 4.1. L ius civile L ius civile arcaico. La manus e la patria potestas La proprietà e le res.la successione civilistica. I negozi giuridici dell ius civile. Le obbligazioni e la lex Poetelia Papiria. Il processo civile e le procedure. L autotutela e la tutela giurisdizionale. Le legis actiones. Crimina e delicta. Il parricidium. La perduellio. Il furto. 4.2. L ius honorarium Definizione di ius honorarium. Ius civile e ius gentium. La giurisdizione del praetor peregrinus. L editto pretorio. La procedura formulare. La struttura del iudicium. L editto degli edili curuli. 4.3. Il processo criminale La provocatio ad populum e il processo criminale. Le quaestiones straordinarie. La quaestio repetundarum. Il sistema delle quaestiones perpetuae. I crimini repressi dalle quaestiones perpetuae. 4.4. La giurisprudenza La giurisprudenza pontificale. La laicizzazione della giurisprudenza. Le attività dei giuristi laici. I primi giuristi dell epoca repubblicana. I giuristi della tarda Repubblica. La funzione degli avvocati. Il metodo topico. I generi della letteratura giurisprudenziale repubblicana. I metodi della giurisprudenza repubblicana. L astrazione e la costruzione della fattispecie. La dialettica. L equità. 5. LA COSTITUZIONE DEL PRINCIPATO
4 5.1. La formazione del Principato Il regime di Ottaviano. L auctoritas di Ottaviano. Il concetto di carisma. I poteri del 27. La titolatura di Augusto. Il culto imperiale e l apoteosi. I poteri del 23. La successione imperiale. Le dinastie imperiali. Natura giuridica del Principato. 5.2. Popolo e principe Le magistratura nell età del Principato. Le assemblee politiche nell età del Principato. Il Senato nell età del Principato. I funzionari imperiali. Erario e Fisco. L ordimento dell Italia nell età del Principato. Le province nell età del Principato. Città e colonie nell età del Principato. Populi peregrini e re clienti. 6. IL DIRITTO NELL ETA DEL PRINCIPATO 6.1. Caratteri generali del diritto Diritto civile, diritto imperiale e ius gentium. Fonti del diritto nell età del Principato. Le costituzioni imperiali. Procedure civili extra ordinem. Diritto e procedura penale nell età del Principato. Ordini e classi sociali nell età del Principato. 6.2. La giurisprudenza L ius respondendi e le attività dei giuristi. I generi della letteratura giurisprudenziale classica. Il problema del metodo nell età del Principato. La fase pre-adrianea della giurisprudenza. La giurisprudenza da Adriano ai Severi. Humanitas ed aequitas. Nerazio. Celso. Salvio Giuliano. Pomponio. Gaio e le Institutiones. La giurisprudenza tardo-classica. Ulpiano. 7. IL BASSO IMPERO 7.1. Il Dominato Problemi di definizione del Dominato. L editto di Caracalla e la monarchia territoriale. La monarchia teocratica. Imperatori senatorii e imperatori militari. La crisi del III secolo. Diocleziano e la Tetrarchia. Il Cristianesimo e l Impero. Costantino e il cesaropapismo. L Impero romano-cristiano. La caduta della Pars Occidentis. 7.2. L organizzazione amministrativa Le capitali imperiali. Senato e magistrati nel Basso Impero. Gli organi della militia palatina. L amministrazione periferica del Basso Impero. Finanze e Fisco nel Basso Impero. La riforma fiscale di Diocleziano. 8. IL DIRITTO NEL BASSO IMPERO E LA COMPILAZIONE GIUSTINIANEA 8.1. Iura e leges Il sistema delle fonti nel Basso Impero. La giurisprudenza postclassica. Il Codice Teodosiano. Le leggi romanobarbariche. In particolare, la Lex Romana Wisigothorum. 8.2. Diritto civile e criminale Il volgarismo giuridico. Il diritto romano-ellenico. Il diritto romano-cristiano. 8.3. Gli status personarum La condizione delle persone nel Basso Impero. Humiliores e honestiores. Senatori ed equites. Il patrocinio. Il colonato. 8.4. Il processo civile Il processo extra ordinem nel Basso Impero. La gerarchia dei mezzi di prova. L episcopalis audientia. 8.5. Processo e diritto criminale Il processo penale nel Basso Impero. La cristianizzazione del diritto penale.
5 8.5. La compilazione giustinianea Giustiniano. La compilazione giustinianea e il primo Codice. Il Digesto. Le Institutiones giustinianee. La seconda edizione del Codex Iustinianus. Le Novelle. Le fonti post-giustinianee. 9. DIRITTO ROMANO E CULTURA GIURIDICA EUROPEA 9.1. La scienza giuridica europea e la tradizione romanistica Il dibattito sull identità politica e culturale dell Europa. 9.2. Il concetto di diritto nella cultura occidentale Il diritto di origine romana e gli altri ordinamenti. Il rapporto tra diritto e morale: giusnaturalismo, positivismo giuridico e neocostituzionalismo. 9.3. Civil law e common law Le origini romanistiche del diritto continentale. Le origini del diritto anglosassone. Differenze tra civil law e common law. Il sistema dei precedenti nel common law. 10. EUROPA E DIRITTI FONDAMENTALI 10.1. I diritti nella tradizione giuridica dell Occidente Origine storica del concetto di diritto soggettivo. Rights and liberties nella tradizione inglese. Il concetto di diritti naturali nella storia giuridica medievale e moderna. I diritti nel costituzionalismo anglo-americano. I diritti nel costituzionalismo francese. Diritti dell uomo e Rivoluzione francese. I diritti fondamentali come diritti pubblici soggettivi. 10.2. Le generazioni dei diritti fondamentali Diritti di libertà e diritti sociali. Il dibattito sull universalità dei diritti. 10.3. La Carta dei diritti fondamentali dell UE La Carta di Nizza e il Trattato costituzionale dell UE. Il concetto di dignità umana nella Carta di Nizza. La libertà. L eguaglianza. La solidarietà. La cittadinanza. La giustizia nella Carta di Nizza.