Giornata Mondiale delle Epatiti Celebrazione nazionale 29 novembre 2012. Ministero della Salute



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Transcript:

Giornata Mondiale delle Epatiti Celebrazione nazionale 29 novembre 2012 Ministero della Salute

Epatite B - circa 2 miliardi di persone infettate, - più di 240 milioni di persone con un infezione cronica, - circa 600.000 persone muoiono ogni anno a causa delle sue conseguenze acute o croniche. La prevalenza di infezione cronica da virus dell epatite B* * I dati si riferiscono al 2006 Fonte: Yellow Book 2012 - CDC

Epatite C - 3-4 milioni di persone sono state infettate ogni anno, - circa 150 milioni di persone hanno un infezione cronica e sono a rischio di sviluppare cirrosi epatica e/o cancro del fegato, - più di 350.000 persone muoiono ogni anno a causa di malattie epatiche correlate all infezione. La prevalenza dell'infezione cronica da virus dell'epatite C Fonte: Yellow Book 2012 - CDC

In Italia L incidenza dei casi di epatite acuta da HBV nella popolazione italiana si è ridotta progressivamente (grazie anche all introduzione della vaccinazione di massa nel 1991) da 12 casi/100.000 abitanti nel 1987 a 1,3/100.000 abitanti nel 2009. In Italia, dal 2000 al 2009 sono stati notificati 11.621 casi di epatite da HBV di cui l 85% italiani e il 10% stranieri. Non è nota la nazionalità nel restante 5% dei casi. Nel corso di tale periodo, si è osservato un graduale decremento delle notifiche, passando da 1.505 casi nel 2000 a 778 del 2009. Oggi i soggetti affetti da epatite B sono soprattutto maschi. La fascia d età maggiormente interessata è quella 35-54 anni. Fonte: Ministero della Salute - Direzione Generale della Prevenzione, Ufficio V Malattie infettive e.

In Italia non è stato condotto uno studio di prevalenza dell infezione da virus dell epatite C rappresentativo dell intera popolazione. Tuttavia, dagli studi disponibili, emerge che: la prevalenza di HCV RNA è, generalmente, superiore al 3% nei soggetti nati prima del 1950 e aumenta progressivamente con l età, mentre è considerevolmente più bassa nelle generazioni più giovani, in assenza di tossicodipendenza; la prevalenza è, inoltre, più alta nelle aree Meridionali e Insulari rispetto a quelle del Centro e del Nord, con una prevalenza che varia dall 8% al 2%. Secondo i dati del sistema di sorveglianza SEIEVA dell ISS l incidenza di epatite C in Italia si è ridotta da: 5 casi/100.000 abitanti nel 1985 0,2/100.000 abitanti nel 2010

Nuovi scenari epidemiologici I cambiamenti relativi che si osservano rispetto al passato sono: la diminuzione di casi di epatite B in soggetti italiani, l aumento della popolazione immigrata che, dal 2004 al 2010 è più che raddoppiata. Tale popolazione con il suo carico di problematiche sociali, culturali e sanitarie (ad esempio molte persone provengono da Paesi ad alta endemia di virus B e C) ha portato a scenari epidemiologici nuovi, la diminuzione del numero di casi di epatite B osservati in età pediatrica (0-14 anni) e negli adolescenti e giovani adulti (15-24 anni) direttamente interessati dall intervento vaccinale reso obbligatorio nel 1991, aumento dei soggetti con infezione cronica da HBV e HCV. In Italia, sono oltre 1.000.000 i portatori cronici di infezione da virus C (HCV) e oltre 500.000 quelli di epatite da virus B (HBV). L HCV da solo, inoltre, è la causa principale di epatiti croniche, cirrosi, tumori epatici, trapianti di fegato. Attualmente si stimano 330.000 casi di cirrosi epatiche causate da infezioni da HBV e HCV. Ciò significa affrontare, nei prossimi 5-10 anni, un grande impatto socio-economico per la cura e il trattamento delle epatiti, dei tumori al fegato e per i trapianti di fegato.

Nuove problematiche Il diffondersi di pratiche estetiche, come piercing o tatuaggi, che costituiscono nuovi e diffusi fattori di rischio di contagio parenterale, la co-infezione epatiti croniche/hiv, l aumento di portatori di HBV resistente agli anti-virali, che potrebbe portare ad infezioni ex novo da virus resistente.

Con la Risoluzione 63.18 del maggio 2010, l OMS riconosce le epatiti virali come un grave problema di salute pubblica e richiede agli Stati membri un approccio globale alla prevenzione e al controllo di tali patologie. In seguito alla risoluzione, l'oms ha istituito il Programma Globale epatiti con i seguenti obiettivi: ridurre la trasmissione di agenti che causano l'epatite virale; ridurre la morbilità e la mortalità per epatite virale attraverso il miglioramento della cura dei pazienti affetti da epatite virale; ridurre l'impatto socio-economico di epatite virale a livello individuale, della comunità e della popolazione. La risoluzione OMS 63.18 stabilisce che il 28 luglio (o altra data decisa autonomamente dal Paese) debba essere proclamata come Giornata Mondiale delle Epatiti al fine di aumentare la consapevolezza e la comprensione delle epatiti virali e delle malattie che ne conseguono, e per stimolare il rafforzamento delle misure di prevenzione e di controllo della malattia negli Stati membri. L Italia ha scelto di celebrare tale giornata il 29 novembre di ogni anno.

6 luglio 2012 DD Ministero della Salute istituisce il Gruppo di lavoro per la prevenzione delle epatiti (costituito da rappresentanti di questo Ministero, di Associazioni scientifiche, di pazienti, dell Istituto Superiore di Sanità e delle Regioni) Il compito del Gruppo è quello di individuare strategie condivise, coerenti con le indicazioni fornite dall OMS, in merito alla prevenzione delle epatiti, resterà in carica per un periodo di due anni, dalla data di insediamento, al termine del quale potrà essere ulteriormente rinnovato. L obiettivo del Gruppo di lavoro è la realizzazione di un Piano Nazionale per la prevenzione delle Epatiti virali B e C. Una volta terminato, il Piano verrà sottoposto al Consiglio Superiore di Sanità e successivamente inviato, per il raggiungimento di un accordo, alla Conferenza Stato Regioni.

Il Gruppo ha attivato al proprio interno sottogruppi di lavoro sulle seguenti tematiche, per le quali hanno collaborato anche esperti esterni. SOTTOGRUPPO EPIDEMIOLOGIA (infezioni, casi di malattia, trattamenti) E PREVENZIONE SOTTOGRUPPO CURA, TRATTAMENTO E ACCESSO SOTTOGRUPPO SENSIBILIZZAZIONE, INFORMAZIONE, FORMAZIONE SOTTOGRUPPO IMPATTO SOCIALE

Struttura del Piano Il Piano prevede 5 linee di indirizzo, ognuna delle quali con obiettivi definiti. LINEA DI INDIRIZZO 1 Definire l epidemiologia delle epatiti virali B e C e rinforzare i sistemi di sorveglianza Obiettivi: 1 Realizzare uno studio epidemiologico nazionale di prevalenza delle infezioni croniche da virus B e C dell epatite 2 Migliorare il sistema di sorveglianza

LINEA DI INDIRIZZO 2 Prevenire la trasmissione delle epatiti virali B e C per la riduzione delle infezioni Obiettivi: 1 Promuovere l armonizzazione delle misure di prevenzione delle infezioni da virus dell epatiti nell esercizio di prestazioni/pratiche a maggiore rischio per la trasmissione di infezione 2 Realizzare progetti pilota regionali di screening su HCV in regioni del Nord, Centro e Sud Italia 3 Implementare l adesione alla vaccinazione anti-hbv nelle popolazioni considerate a rischio, con particolare attenzione ai gruppi difficili da raggiungere

LINEA DI INDIRIZZO 3 Incrementare la consapevolezza sul problema epatiti virali e l attività di informazione e formazione Obiettivi: 1 Valutare il grado di conoscenza e consapevolezza (o rischio percepito) sulle epatiti virali 2 Effettuare campagne informative, educative e di prevenzione nella popolazione generale e nei gruppi a maggior rischio di esposizione all infezione 3 Effettuare attività di formazione per il personale medico e paramedico e per gli operatori di specifici settori lavorativi

LINEA DI INDIRIZZO 4 Migliorare e rafforzare i sistemi di accesso alle cure Obiettivi: 1 Inserire le Epatiti nel Piano Sanitario Nazionale con progetti obiettivi di piano* e nei Piani Sanitari Regionali, in accordo con la conferenza Stato-Regioni 2 Aggiornamento e armonizzazione delle linee guida nazionali e dei percorsi diagnistico-terapeutici-assistenziali (PDTA) su prevenzione, screening e trattamento delle epatiti B e C 3 Istituzione di una rete nazionale di centri regionali/interregionali di eccellenza, per garantire equità di accesso qualificato alle cure su tutto il territorio italiano 4 Realizzare un registro nazionale per l identificazione, cura e trattamento delle epatiti croniche * Promuovere la realizzazione di studi clinici sui nuovi farmaci anti HCV sulle popolazioni di pazienti generalmente escluse dai trial registrativi (con particolare riguardo alle special popolulations) * Promuovere il finanziamento di studi di costo efficacia dei diversi trattamenti anti HCV e dell impatto complessivo sulla spesa sanitaria nel breve e lungo periodo * Effettuare studi retrospettivi volti a valutare il carico assistenziale sulle cure primarie, i costi territoriali e la qualità di vita dei pazienti affetti da epatite cronica B e C

LINEA DI INDIRIZZO 5 Migliorare la qualità della vita dei pazienti e delle loro famiglie 1 Attraverso lo sviluppo di modelli: - di counselling rivolti ai pazienti e loro familiari, per migliorare qualità di vita e aderenza terapeutica, - di assistenza domiciliare epatologica in pazienti con cirrosi avanzata, - per valutare conseguenze cliniche, sociali ed economiche delle epatiti virali in pazienti curati e non curati 2 Attraverso la revisione della normativa (ambito sociale e lavorativo) per favorire l aderenza terapeutica e la continuità delle cure per i pazienti in trattamento