LA SCUOLA. Ai tempi dei Romani

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LA SCUOLA Ai tempi dei Romani

L EDUCAZIONE Nella società Romana il compito di educare i figli piccoli spettava alla madre, poi passava al padre, che insegnava le regole di vita,mestieri,gli sport. Solo i figli maschi dei patrizi (i nobili) frequentavano la scuola. Le lezioni si tenevano in locali all aperto o in piccole stanze; l anno scolastico iniziava a marzo e gli alunni stavano a scuola per 6 ore al giorno. Non c erano i banchi perciò gli alunni stavano seduti su sgabelli ; per scrivere appoggiavano sulle ginocchia una tavoletta di legno.

LA CRESCITA Compiuti i 17 anni i ragazzi venivano considerati adulti. Era considerato un privilegio entrare a far parte dell esercito e solo chi si era fatto onore in battaglia poteva aspirare a ricoprire una carica politica. LE DONNE Le donne, invece, non frequentavano la scuola e non erano destinate alla vita pubblica, ma imparavano dalla madre a tessere, filare e cucinare.già intorno ai 12 anni potevano sposarsi

dal I secolo a. C nelle classi più agiate iniziarono a servirsi di uno schiavo istruito (un greco). Chi non poteva permettersi uno di questi andava alle scuole pubbliche gestite da professionisti pagati, per lo più Greci. L istruzione veniva praticata in locali angusti e non adatti all insegnamento La scuola era organizzata in tre cicli. Nella scuola primaria i bambini dai 6 agli 11 anni imparavano a scrivere leggere e contare. Dagli 11 a 16 anni gli studi proseguivano con la lettura dei maggiori scrittori Greci e Latini e con nozioni di storia, geografia, astronomia e fisica. LA SCUOLA

I MAESTRI Il padre provvedeva all istruzione dei propri figli. Tale istruzione si limitava a leggere, scrivere e a far di conto. I bambini erano affidati ad un pedagogo che insegnava a leggere e a scrivere, imparati questi rudimenti si passava al perfezionamento di quello che aveva imparato; a questo pensavano: Il librarius che si occupava di perfezionare il ragazzo nella lettura e nella scrittura, Il calculator insegnava le varie operazioni aritmetiche, Il notarius insegnava a stenografare, Il grammaticus il quale insegna la lingua e la letteratura greca, La storia,la geografia, la fisica, l astronomia e la letteratura latina;la materia principale era la retorica (saper parlare bene) in quanto per un romano la cosa principale era di sapersi esprimere con forza e con un linguaggio colto,e per questa serviva un professore di eloquenza il quale insegnava la difficile arte del parlare

I NUMERI ROMANI I numeri romani erano questi: I II III IV V VI VII VIII IX X XI XII XIII

COMPORTAMENTO dei precettori e degli insegnanti Il comportamento canagliesco dei precettori e degli insegnanti era dovuto alla essenza dello Stato che, non solo non esercitava nessun controllo su questi, ma che anche se si decise a elaregire loro una retribuzione solo nel 425d.c.A Bisanzio quando Roma,quindici anni dopo il sacco di Alarico ancora attraversava una profonda decadenza. Non migliori dei maestri erano le condizioni in cui avveniva l insegnamento: spesso in locali augusti si accalcavano promiscuamente senza distinzione di sesso ragazze dai sette ai tredici anni e ragazzi dai sette ai quindici anni.l abuso delle punizioni corporali che rasentavano il sadismo dei maestri induceva spesso gli alunni a comportamenti infami.

COME E DOVE SCRIVEVANO A SCUOLA Gli antichi Romani sono stati tra i primi ad usare una scrittura alfabetica, la cui origine legata all alfabeto greco. I Romani parlavano in latino e scrivevano su rotoli di papiro, tavolette di legno coperte di cera (per poterci incidere meglio sopra le scritte) e su pergamene fatte di pelle di capra o pecora essicata e fatta diventare liscia come un foglio.quando si voleva che la scrittura durasse nel tempo venivano usate superfici come tavolette imbiancate col gesso (tabulae dealbatae).l inchiostro (atramentum) era di solito nero e si otteneva mischiando insieme alcuni materiali come: fuliggine di resina o di pece, feccia di vino e nero di seppia.per scrivere si usavano cannucce (calamus) oppure penne d uccello (penne).per cancellare si usava una piccola spatola (stilum vertere)..

I TESTI TRADOTTI dagli antichi Romani Molti antichi Romani (i più ricchi che potevano pagarsi la scuola) grazie agli studi diventarono scrittori, poeti, scienziati, architetti e avvocati (come Cicerone). I Romani conquistarono un grande impero e perciò vennero a conoscenza di molte opere e scritture. Hanno conosciuto e tradotto opere di scienziati e scrittori stranieri e per lo più greci. Gli schiavi istruiti spesso hanno copiato e tradotto queste opere.

Vi ringraziamo per la visione speriamo vi sia piaciuta! PRESENTAZIONE REALIZZATA DA GIOVANNI GALLINARI ALICE VIRGOLETTI GIORGIA MANFREDINI VITTORIA MASONI THE END