COMUNE DI SEGRATE PROVINCIA DI MILANO



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COMUNE DI SEGRATE PROVINCIA DI MILANO SECOMIND S.r.l. PIANO ATTUATIVO DI INIZIATIVA PRIVATA relativo alla ricollocazione dei diritti volumetrici su ambito privato, previsti dal Piano di Iniziativa Pubblica denominato TRP1 intervento di ricaduta della capacità edificatoria all esterno dell ambito di piano STUDIO DI COMPATIBILITÀ IDRAULICA aprile 2013 GEOLAMBDA - Studio associato di geologia, geofisica e ingegneria per l ambiente e il territorio via A. Diaz, 22 26845 Codogno (LO) tel. e fax. 0377.433021 e-mail: laura.pezzoni@geolambda.it Gλ GEOLAMBDA

Indice 1. Premessa...3 2. Breve descrizione delle opere in progetto...3 3. Inquadramento territoriale e normativo...5 3.1 Il Piano Territoriale Paesistico della Regione Lombardia...7 3.2 La Rete Ecologica Regionale della Lombardia...12 3.3 Il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Milano...13 3.4 Il Piano di Governo del Territorio del Comune di Segrate...17 3.5 Piano stralcio per l assetto idrogeologico (P.A.I.)...25 4. Caratteristiche del bacino idrografico, assetto geometrico e caratteristiche morfologiche dell alveo...28 5. Aspetti idrologici...31 6. Livelli idrici di piena definiti nel P.A.I. e confronto con i risultati del modello bidimensionale...31 7. Portate medie e portata di piena del Fiume Lambro ai fini della verifica idraulica...34 8. Verifiche idrauliche tramite modello bidimensionale...36 9. Accorgimenti tecnico costruttivi per la mitigazione del rischio idraulico...46 10. Conclusioni...46 11. Allegati...47 2

1. Premessa La presente relazione ha come obiettivo la verifica di compatibilità idraulica ai sensi della Direttiva 4 del Piano stralcio per l Assetto Idrogeologico dell Autorità di Bacino del F. Po e ai sensi del vigente strumento urbanistico del Comune di Segrate (MI). Oggetto dello studio è il Piano Attuativo di Iniziativa Privata relativo alla ricollocazione dei diritti volumetrici su ambito privato, previsti dal Piano di Iniziativa Pubblica denominato TRP1 intervento di ricaduta della capacità edificatoria all esterno dell ambito di piano in Comune di Segrate (MI). L area si sviluppa in sinistra idrografica del F. Lambro; le opere oggetto di valutazione di compatibilità sono descritte nel dettaglio dagli elaborati allegati al Piano Attuativo a cui si rimanda. Il presente studio quindi si prefigge l obiettivo di quantificare gli eventuali effetti prodotti dalle opere in progetto nei confronti del corso d acqua interessato (Fiume Lambro). In particolare lo studio intende valutare i seguenti aspetti: Modifiche indotte sul profilo di inviluppo di piena; Riduzione della capacità d invaso; Interazione con le opere di difesa idrauliche; Modifiche indotte sulle caratteristiche materiali e paesaggistiche della regione fluviale; Condizioni di sicurezza dell intervento rispetto alla piena di riferimento. A tale scopo è stato sviluppato un modello idraulico bidimensionale al fine di analizzare e confrontare le caratteristiche idrauliche dell area oggetto di intervento nello stato di fatto e di progetto. Per effettuare le valutazioni sopra descritte sono state utilizzate le informazioni già disponibili nella cartografia allegata al P.A.I., allo Studio di fattibilità della sistemazione idraulica dei corsi d acqua naturali e artificiali all interno dell ambito idrografico di pianura Lambro Olona redatto da C.Lotti e Associati per l Autorità di Bacino del Fiume Po nel Settembre 2003 e i rilievi topografici dell area d interesse eseguiti sia dalla Committenza che dallo scrivente Studio nel mese di febbraio 2013. Sono state quindi definite, con il modello bidimensionale, le altezze idrometriche generate da una piena con tempo di ritorno di 200 anni, valutate le modifiche indotte dal progetto sulla piena e definiti gli interventi di riduzione della vulnerabilità dell opera situata in area a rischio alluvionale. 2. Breve descrizione delle opere in progetto L ambito oggetto di intervento, si estende per una superficie di circa 149.220 mq, ed è localizzato nel settore est del Comune di Segrate a confine con il Comune di Milano, tra l uscita della Tangenziale Est di Lambrate, su Via Cassanese in direzione Segrate, la Ex Innocenti in Via Caduti di Marcinelle a sud dell ambito in territorio di Milano, e a cavallo tra la Via Redecesio, la Via Rubattino e l innesto con la nuova Cassanese bis. 3

L intervento si inserisce in un ambito urbano non edificato, a confine ad est con il limitrofo quartiere di Redecesio, caratterizzato dalla presenza di insediamenti produttivi. La proposta progettuale intercetta aree di frangia, non edificate, poste lungo il confine con il comune di Milano, destinate ad usi diversi, che consentono di generare una barriera rispetto a Milano anche grazie allo sviluppo di aree verdi. Il progetto prevede una superficie lorda di pavimento (SLP) complessiva pari a mq 25.000, che deriva dal ridimensionamento della capacità edificatoria ammissibile all interno del CENTROPARCO, attraverso la possibilità di decollo e atterraggio, di alcune volumetrie, verso ambiti differenti, tra cui quello di proprietà, localizzato appunto tra la via Cassanese e via Rubattino (in Milano). Sull ambito insiste la presenza di una rete di rogge e canali irrigui: la Roggia Acquabella (tratto ovest-est) proviene da Milano e si sviluppa nella porzione nord quasi parallelamente alla Cassanese, per poi piegare verso sud. Il progetto prevede la conservazione del corso d acqua, senza optare ad interventi di tombinatura o deviazione. Essa verrà conservata per tutto il suo sviluppo, creando punti di scavalco veicolare e pedonale esclusivamente in prossimità dei soli attraversamenti. Altri canali irrigui presenti all interno dell ambito, di carattere semplicemente di servizio per la vecchia attività agricola ormai cessata, verranno invece dismessi e coperti, per lasciare spazio allo sviluppo del progetto. Il sistema infrastrutturale esistente verrà ridimensionato, con la dismissione della viabilità proveniente da est, esattamente da Via Lambretta, dall inizio dell ambito di intervento fino alla rotatoria esistente verso sud su via Redecesio. La stessa via Redecesio manterrà lo sviluppo esistente tra la rotatoria sud, su via Caduti di Marcinelle, e quella nord su via Cassanese. Saranno previsti quattro nuovi edifici, completamente autonomi e dotati dei servizi necessari per la piena funzionalità d ambito. Nella porzione nord-est, verrà insediato un nuovo impianto di rifornimento e un impianto di autolavaggio. La composizione architettonica dell intervento risulta articolata secondo quattro edifici a blocco, aventi caratteristiche commerciali-terziarie, con ampie aree attrezzate a parcheggio pubblico. L ambito di contorno è costituito da aree verdi di pertinenza ai singoli sub ambiti. Gli edifici hanno altezza massima fuori terra di circa 15 mt, senza nessuna previsione di parcheggi o cantine interrate. L intervento potrà essere sviluppato per sub-ambiti autonomi, dotati delle necessarie opere di urbanizzazioni, atte a garantire il pieno funzionamento del sub-ambito in oggetto. 4

Fig. 01: planivolumetrico di progetto 3. Inquadramento territoriale e normativo Come descritto già nel paragrafo precedente, l area oggetto d intervento si sviluppa tra la S.P. 103 Cassanese (a nord) e il complesso industriale dell ex Innocenti lungo Via Caduti di Marcinette. L area ricade tra quelle individuate a rischio alluvionale in quanto ubicata in sinistra idraulica del F. Lambro. Si evidenzia anche la presenza della tangenziale Est di Milano e dei cantieri delle nuove opere infrastrutturali (Bre.Be. Mi.) che interessano la zona. 5

Fig. 02: Individuazione della zona di interesse tratta da Google Earth. Fig. 03: Individuazione della zona di interesse e delle infrastrutture in fase di realizzazione 6

3.1 Il Piano Territoriale Paesistico della Regione Lombardia Il Piano Territoriale Paesistico della Regione Lombardia, componente del PTR, classifica l area di interesse nell unità tipologica di paesaggio Fascia bassa di pianura. La bassa pianura lombarda è un insieme territoriale non uniforme. Lo rivelano i suoi paesaggi appena si attraversa da sud a nord come da est a ovest la pianura. Varia la densità di alberi, il tipo di pianta, la forma delle cascine, la loro densità, la misura dei campi, il rapporto tra cascine isolate e centri comunali, il richiamo dei campanili, dei castelli, ecc. L area di interesse del presente studio è interessata da paesaggi delle fasce fluviali e da paesaggi delle colture foraggere. Gli indirizzi di tutela dei paesaggi delle fasce fluviali sono rivolti alla salvaguardia degli elementi geomorfologici, i quali sono importanti per diversificare una dominante paesaggistica di vasta, altrimenti uniforme pianura. Tale tutela deve essere riferita all intero spazio dove il corso d acqua ha agito, con terrazzi e meandri, con ramificazioni attive o fossili; oppure fin dove l uomo è intervenuto costruendo argini a difesa della pensilità. Delle fasce fluviali vanno protetti innanzitutto i caratteri di naturalità dei corsi d acqua, i meandri dei piani golenali, gli argini e i terrazzi di scorrimento. Particolare attenzione va assegnata al tema del rafforzamento e della costruzione di nuovi sistemi di arginatura o convogliamento delle acque, constatando la generale indifferenza degli interventi più recenti al dialogo con i caratteri naturalistici e ambientali. Va potenziata la diffusione della vegetazione riparia, dei boschi e della flora dei greti. Si tratta di opere che tendono all incremento della continuità verde lungo le fasce fluviali, indispensabili per il mantenimento di corridoi ecologici attraverso l intera pianura padana. Le attività agricole devono rispettare le morfologie evitando la proliferazione di bonifiche agrarie tendenti all alienazione delle discontinuità altimetriche. I paesaggi delle pianura irrigua sono cartograficamente distinti a seconda degli orientamenti colturali prevalenti (per quanto riguarda l area di interesse sono le colture foraggere). In questo caso gli indirizzi di tutela sono rivolti alla salvaguardia dei paesaggi della bassa pianura irrigua che vanno tutelati rispettandone la straordinaria tessitura storica e la condizione agricola altamente produttiva. Questa condizione presuppone una libertà di adattamento colturale ai cicli evolutivi propri dell economia agricola. Ciò va tenuto presente, ma nel contempo va assicurato il rispetto per l originalità del paesaggio nel quale si identifica tanta parte dell immagine regionale, della tradizionale prosperità padana. Si riportano di seguito gli estratti cartografici del Piano Paesaggistico della Regione Lombardia. L area in esame non è compresa in ambiti istituiti per la tutela della natura quali Parchi Regionali e non è sita nelle vicinanze della viabilità di interesse paesaggistico. Risulta rilevante la vicinanza del fiume Lambro, il quale è classificato come Corso d acqua fortemente inquinato; infatti la zona rientra nella fascia di rispetto dei corsi 7

d acqua tutelati ai sensi del D.Lgs. 42/2004. Poco più a sud è presente anche un sito contaminato di rilevanza nazionale. Piano Paesaggistico Regionale Tavola A. Ambiti geografici e unità tipologiche di paesaggio. Piano Paesaggistico Regionale Tavola B. Elementi identificativi e percorsi di interesse paesaggistico. 8

Piano Paesaggistico Regionale Tavola C. Istituzioni per la tutela della natura Paesaggistico Regionale Tavola D. Quadro di riferimento della disciplina paesaggistica regionale Piano Paesaggistico Regionale Tavola E. Viabilità di rilevanza paesaggistica 9

Piano Paesaggistico Regionale Tavola F. Riqualificazione paesaggistica: ambiti ed aree di attenzione regionale Piano Paesaggistico Regionale Tavola G. Contenimento dei processi di degrado e qualificazione paesaggistica: ambiti ed aree di attenzione regionale 10

Piano Paesaggistico Regionale Tavola Ic. Quadro sinottico tutele paesaggistiche di legge articoli 136 e 142 del D.Lgs. 42/04 11

3.2 La Rete Ecologica Regionale della Lombardia La Rete Ecologica Regionale, il cui disegno è stato approvato con deliberazione di Giunta Regione Lombardia n. 8/10962 del 30 dicembre 2009, è riconosciuta nel Piano Territoriale Regionale come infrastruttura prioritaria e pertanto costituisce strumento orientativo per la pianificazione regionale e locale. Il Piano Regionale fornisce indicazioni ai comuni per l attuazione della rete ecologica di livello locale in ambito di stesura dei Piani di Governo del Territorio. Fig.04: Estratto delle Rete Ecologica Regionale L area in oggetto ricade nelle immediate vicinanze del settore n. 72 Est Milano e nei corridoi regionali primari ad alta antropizzazione della Rete Ecologica Regionale (fiume Lambro). 12

3.3 Il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Milano Il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Milano attualmente vigente è stato approvato con la deliberazione del Consiglio Provinciale n. 55 del 14 ottobre 2003. Il Piano determina gli indirizzi generali di assetto del territorio provinciale, rispetto ai quali i Comuni sono chiamati a verificare la compatibilità dei loro strumenti urbanistici. Il PTCP adeguato alla L.R. 12/2005 è stato adottato dal Consiglio Provinciale nella seduta del 7 giugno 2012, con Deliberazione n. 16. Tra il PTCP vigente è quello adeguato alla L.R. 12/2005 non sono state riscontrate modifiche per l area in oggetto. Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale colloca l area in oggetto negli Ambiti golenali - Ciclo delle acque (art. 38) e nell Ambito del PTRA navigli Lombardi (DelCR n IX/72 del 16/11/2010). Si riportano di seguito gli estratti delle tavole del PTCP di Milano. Tavola 1: sistema infrastrutturale 13

Tavola 2: ambiti, sistemi ed elementi di rilevanza paesaggistica Tavola 3: ambiti, sistemi ed elementi di degrado o compromissione paesaggistica (art. 35) 14

Tavola 4: rete ecologica Tavola 5: ricognizione delle aree assoggettate a tutela 15

Tavola 7: difesa del suolo 16

3.4 Il Piano di Governo del Territorio del Comune di Segrate L area in oggetto, secondo la Tavola C8 Azzonamento del Documento di Piano del PGT del Comune di Segrate (di cui si riporta stralcio di seguito), è disciplinata dal Piano dei Servizi. Fig. 05: Documento di Piano - Tavola n. C8c: Azzonamento Come indicato dalla Tavola 3 Azzonamento del Piano dei Servizi (di cui si riporta stralcio di seguito) l area in oggetto ricade nelle aree verdi di riqualificazione ecologica. 17

Fig.06: Piano dei Servizi - Tavola n. 3: Azzonamento 18

Fig. 06: Tavola n. C10: Beni costitutivi del paesaggio piano paesaggistico comunale 19

Come si vede dalla Tavola 1 Caratteri geologici e geomorfologici della Componente geologica, idrogeologica e sismica del PGT l area ricade nell unità geologica SISTEMA DI CANTÙ. Fig. 07: Tavola 1 Caratteri geologici e geomorfologici della Componente geologica, idrogeologica e sismica 20

Come si vede dalla Tavola 4 Vulnerabilità integrata degli acquiferi della Componente geologica, idrogeologica e sismica del PGT l area ricade in zona a vulnerabilità dell acquifero ELEVATA. Fig. 08: Tavola 4 Vulnerabilità integrata degli acquiferi della Componente geologica, idrogeologica e sismica del PGT 21

Come si vede dalla Tavola 8 Sintesi degli elementi conoscitivi della Componente geologica, idrogeologica e sismica del PGT l area ricade in zona a rischio idraulico ELEVATO, MEDIO e MODERATO. Fig. 09: Tavola 8 Sintesi degli elementi conoscitivi della Componente geologica, idrogeologica e sismica del PGT 22

La Tavola 9a Fattibilità geologica della Componente geologica, idrogeologica e sismica del PGT definisce l area a rischio idraulico ELEVATO, MEDIO e MODERATO, quindi una Fattibilità con consistenti limitazioni. Fig. 10: Tavola 9a Fattibilità geologica della Componente geologica, idrogeologica e sismica del PGT 23

Per completezza si riporta anche lo stralcio cartografico della Tavola R.05/2C Vincoli amministrativi e per la difesa del suolo del Piano dei Servizi del PGT del Comune di Milano secondo cui il RISCHIO IDRAULICO dell area adiacente a quella in esame risulta in classe R2 Rischio medio (art. 20.7.b.ll). Fig. 11: Tavola R.05/2C Vincoli amministrativi e per la difesa del suolo del Piano dei Servizi del PGT del Comune di Milano 24

3.5 Piano stralcio per l assetto idrogeologico (P.A.I.) Il Piano Stralcio per l assetto Idrogeologico (P.A.I.), adottato dall Autorità di Bacino del F. Po e approvato con D.P.C.M. del 24/05/2001 contiene le delimitazioni delle fasce fluviali per il fiume Lambro. La perimetrazione delle fasce del P.A.I. è descritta nella seguente figura 12 (estratta in stralcio dal P.A.I. Il tratto di Fiume Lambro interessato è compreso tra le sezioni 79 e 73.3, le sezioni nelle immediate vicinanze dell area in esame sono la 77 e la 76, per le quali il PAI prevede quote idrometriche per una piena con tempo di ritorno T=200 anni pari rispettivamente a 118,84 e 114,80 m s.l.m.. 25

Fig. 12: Piano stralcio per l'assetto Idrogeologico (PAI) - Interventi sulla rete idrografica e sui versanti (Legge 18 maggio 1989, n. 183, art. 17, comma 6-ter) Tavole di delimitazione delle fasce fluviali - FOGLIO 118 SEZ. II Milano Est LAMBRO 06 Lo Studio di fattibilità della sistemazione idraulica dei corsi d acqua naturali e artificiali all interno dell ambito idrografico di pianura Lambro Olona redatto da C.Lotti e Associati per l Autorità di Bacino del Fiume Po nel Settembre 2003, ingloba la zona oggetto del presente studio in area allagabile con la piena con T=100 anni. 26

Fig. 13: Studio di fattibilità della sistemazione idraulica dei corsi d acqua nell ambito di pianura Lambro - Olona Analisi idraulica - Autorità di Bacino del F. Po Cartografia di delimitazione delle aree allagabili e dell adeguatezza delle opere interferenti Fiume Lambro dicembre 2003 - tav. LA-16 e LA- 17. 27

4. Caratteristiche del bacino idrografico, assetto geometrico e caratteristiche morfologiche dell alveo Il fiume Lambro ha origine nel Triangolo Lariano, nelle Prealpi racchiuse tra i due rami del lago di Como, in Comune di Magreglio a quota 1'300 m s.l.m. circa. Il corso d acqua prelacuale si sviluppa in direzione nordsud per un primo tratto sino a Canzo, in direzione est-ovest sino a Ponte Lambro e quindi nuovamente in direzione nord-sud sino al lago di Pusiano nel quale si immette, in Comune di Erba, a seguito della rettifica e della bonifica eseguita. All uscita dal lago di Pusiano il corso d acqua riprende andamento con direzione prevalente nord-sud e giunge a Villasanta, prima di attraversare il Parco di Monza, attraversando un fondovalle prevalentemente incassato. La zona che si estende dal Parco di Monza a Sesto San Giovanni fino alle porte di Milano è caratterizzata da un corso ricco di anse e meandri, incassato nell alveo ordinario dalla serie quasi continua di insediamenti circostanti, ma immerso in un alveo di massima piena ampio e coronato da un terrazzamento continuo ed evidente soprattutto in sponda destra. In questa zona le sponde del Lambro sono quasi ininterrottamente cinte da insediamenti abitativi e produttivi, per la maggior parte edificati entro l alveo di piena e quindi in aree sottratte alla naturale espansione del fiume. A questa parte ne segue una, ad Est di Milano, in cui il fiume scorre con pendenza modesta in campagna, in un alveo ordinario tendenzialmente rettilineo, contenuto in arginature artificiali che in talune zone ne impediscono l espansione nelle aree circostanti. Rispetto ad altri fiumi, il Lambro presenta un importante peculiarità: non riceve per un lungo tratto compreso tra Villasanta e l immissione del Redefossi afflussi naturali; in tale tratto sono presenti solamente affluenti di origine artificiale, costituiti dagli scaricatori di piena e dai terminali dei sistemi fognari comunali e consortili. Il bacino del Lambro può essere suddiviso sostanzialmente in quattro parti: - la prima parte del bacino (Lago), situata a monte del Lago di Pusiano, presenta numerosi piccoli corsi d acqua a regime torrentizio, con pendenze generalmente elevate (torrenti Lambretto, Valle di Rezzago, Foce, Ravella, Bistonda, Bova). Al termine di questa parte il fiume diminuisce la sua pendenza sino a confluire nel lago di Pusiano dove deposita notevoli quantità di detriti che ne caratterizzano il conoide; in tale porzione di bacino può anche essere incluso il bacino afferente al lago di Alserio che ha un comportamento simile al lago di Pusiano; - la seconda parte (Lambro naturale), compresa tra il Lago di Pusiano e il comune di Villasanta (a monte del comune di Monza), presenta versanti acclivi o mediamente acclivi ed è caratterizzato da urbanizzazione ridotta; in tale porzione del bacino sono presenti alcuni affluenti, tutti localizzati in sinistra idraulica, di cui i principali sono: Bevera di Molteno, Bevera di Veduggio, Bevera di Renate, Roggia Brovada, Roggia Pegorino e Roggia Molgorana; 28

- la terza parte (Lambro urbano), compreso tra il comune di Monza e la periferia sud-est di Milano, fino alla confluenza del Deviatore Redefossi (tratto d interesse del presente studio), presenta versanti pressoché pianeggianti ed un elevata urbanizzazione; il contributo di tale porzione di bacino è interamente derivante dagli scaricatori delle reti fognarie comunali e consortili; - la quarta parte del bacino (Lambro irriguo), compreso tra la confluenza con il Deviatore Redefossi e il fiume Po, è costituito da terreni pianeggianti nei quali è presente un vasto reticolo irriguo; all interno di tale bacino vi è la confluenza tra il Lambro e il Lambro Meridionale. Il deflusso della porzione denominata Lago è ovviamente influenzato dai fenomeni d invaso e svaso del Lago di Pusiano e del Lago di Alserio, pertanto tale porzione di bacino produce un idrogramma in ingresso al Lambro con picchi poco accentuati e durate delle onde di piena molto prolungate. Nella zona Lambro naturale i deflussi in ingresso al Lambro dipendono prevalentemente dalle caratteristiche geomorfologiche del bacino, mentre i deflussi della zona Lambro urbano risultano influenzati principalmente dalla capacità di smaltimento delle fognature comunali e consortili. Per quanto riguarda la zona Lambro irriguo, come riferito nell apposita relazione, i deflussi sono influenzati dal reticolo irriguo. La superficie complessiva del bacino del Lambro, chiuso alla confluenza con il Deviatore Redefossi, è pari a circa 553 km 2, dei quali 199 km 2 di aree urbane e 354 km 2 di aree extraurbane. 29

Fig. 14 - Bacino idrografico del Fiume Lambro Estratta dal P.T.U.A., allegato 2 alla Relazione Generale 30

5. Aspetti idrologici Il Lambro presenta i caratteri tipici del fiume prealpino, ossia direzione regolare, portata modesta, variabilità e stagionalità delle portate dovuta anche all assenza di ghiacciai nel bacino di alimentazione. Nel bacino idrografico del fiume Lambro sono presenti diverse sezioni di misura: di seguito si riportano le caratteristiche. Tabella 1. Coordinate Gauss Boaga delle sezioni di calcolo e principali caratteristiche geomorfologiche dei sottobacini sottesi (tab. 2.90 del PTUA Reg. Lombardia) Tabella 2. Dati idrometrici disponibili per il bacino del Lambro (tab. 2.91 del PTUA Reg. Lombardia) 6. Livelli idrici di piena definiti nel P.A.I. e confronto con i risultati del modello bidimensionale Il progetto, come descritto precedentemente, prevede la ricollocazione dei diritti volumetrici su ambito privato, previsti dal Piano di Iniziativa Pubblica denominato TRP1 intervento di ricaduta della capacità edificatoria all esterno dell ambito di piano in Comune di Segrate (MI). Nelle tabelle 32-79 allegate al P.A.I. sono riportati i profili di piena per tutti i corsi d acqua interessati dalla delimitazione delle fasce fluviali (tab. 3); lo stesso P.A.I., nell allegato 5, reca l ubicazione delle principali sezioni utilizzate per la definizione dell altezze di piena (fig. 15). L area oggetto di studio nelle vicinanze delle sezioni 77 e 76 ove le tabelle 32-79 del P.A.I. prevedono rispettivamente un altezza idrometrica per una portata con tempo di ritorno di 200 anni di 118,84 e 114,80 m s.l.m. 31

Fig. 15. Piano stralcio per l Assetto Idrogeologico (P.A.I.) - Interventi sulla rete idrografica e sui versanti (Legge 18 Maggio 1989, n. 183, art. 17, comma 6ter - Adottato con deliberazione del Comitato Istituzionale n. 18 in data 26 aprile 2001)- 7. Norme di attuazione - Direttiva sulla piena di progetto da assumere per le progettazioni e le verifiche di compatibilità idraulica - Allegato 5 Portate e inviluppo del profilo idrico di piena di progetto per i corsi d acqua interessati dalla delimitazione delle fasce fluviali - Cartografia scala 1:250.000 tavola n. 19 32

Tabella 3. Tabella 43 allegata a P.A.I. profilo di piena per il fiume Lambro. 33

Il piano campagna nell area dell intervento si sviluppa ad una quota compresa tra 114,50 e 115,50 m s.l.m.. Ne consegue che in caso di piena con T=200 anni, considerando i dati riportati nel PAI nella sezione più vicina, raggiungerebbero valori intorno ai 30 cm. Nell allegato 01 si riporta la tavola 16 elaborato 5.2.2_3_1N_LA_16 dello Studio di fattibilità della sistemazione idraulica dei corsi d acqua naturali e artificiali all interno dell ambito idrografico di pianura Lambro Olona dalla quale si evince che il profilo di piena con T=200 anni per la medesima sezione presenta un tirante idrico di 116,99 m s.l.m.: secondo questa fonte l area in oggetto sarebbe interessata da un battente di 2,99 m. Le differenze di quota tra i due studi redatti dall Autorità di Bacino sono dettate dal fatto che il primo studio ha come base un modello monodimensionale: vista la morfologia complessa dell alveo del F. Lambro (con diverse discontinuità e manufatti) e delle zone limitrofi, non è attendibile l utilizzo di una quota estrapolata in modo uniforme alle aree esterne all alveo. Le quote dei tiranti idrici generati dalla piena con T=200 anni sono state quindi ricalcolate nel presente studio utilizzando un modello bidimensionale dettagliando la morfologia della zona: la descrizione del calcolo è riportata nel successivo capitolo 8, le quote dei tiranti idrici nell area oggetto di studio presentano valori tra i 1,20 m e 1,80 m rispetto all attuale piano campagna. 7. Portate medie e portata di piena del Fiume Lambro ai fini della verifica idraulica Per la determinazione delle portate medie annue si è fatto riferimento all Allegato 2 della Relazione generale del PTUA approvato dalla Regione Lombardia con DGR 29 marzo 2006 e all allegato 1 delle direttive per l adeguamento delle derivazioni al rilascio del D.M.V. approvate con D.G.R. 8/6232 del 19.12.2007. In particolare, la zona di interesse si trova a valle della sezione Brugherio. Le sezioni sono riportate nella seguente figura n. 16, tratta dalla Tavola 5 del PTUA. 34

Fig. 16 - Estratto della Tavola 5 del PTUA Sezioni di calcolo dei corsi d acqua significativi con relativi valori di portata naturale e antropizzata e relativa legenda Si riportano nella figura n. 17 seguente gli andamenti mensili per la sezione di riferimento Lambro a Brugherio in termini percentuali rispetto alla corrispondente media annua e, nella successiva tabella n. 4, i valori delle portate medie mensili che ne derivano. 35

Fig. 17 - Andamenti percentuali rispetto alla media annua delle portate medie mensili naturali per il Lambro a Biassono e utilizzati per la sezione di Brugherio. (Fig. 2.51 dell Allegato 2 alla Relazione generale del PTUA) Tabella 4. Portate medie mensili naturali calcolate alla sezione di Brugherio (m3/s) (Tab. 2.106 dell Allegato 2 alla Relazione generale del PTUA) Ai fini della verifica idraulica del presente Studio è stata considerata la portata di piena con T=200 anni facendo riferimento allo Studio di fattibilità della sistemazione idraulica dei corsi d acqua naturali e artificiali all interno dell ambito idrografico di pianura Lambro Olona elaborati 5.2.2_3_2N_LA_16 (allegato 02) e 5.2.1./1/1R/LA1(Relazione descrittiva e di analisi dell attività Definizione delle portate di piena di riferimento ). 8. Verifiche idrauliche tramite modello bidimensionale Lo studio bidimensionale è stato redatto con lo scopo di valutare le eventuali modifiche indotte dal progetto sulla piena con T=200 anni. La base topografica utilizzata è il risultato dell'unione cartografica georeferenziata tra il rilievo fornito dalla Committenza, il rilievo eseguito con strumentazione GPS dallo scrivente Studio e l interpolazione in 3D delle sezioni allegate al PAI e allo studio del 2003. Inoltre sono state inserite le sagome degli edifici esistenti in sponda sinistra del F. Lambro per simulare lo stato di progetto degli edifici previsti nel plani-volumetrico proposto. 36

Costruita la base topografica sia dello stato di fatto che di progetto sono stati utilizzati due modelli di calcolo per l elaborazione dei dati: 1) SMS 11 di Aquaveo che ha permesso di rappresentare tramite un modello GIS tridimensionale la geometria (inserendo dati di fonti diverse) su cui basare i successivi calcoli. Con SMS sono stati creati anche gli elementi finiti (mesh) su cui è stata svolta tutta la modellazione, e infine, sono stati importati i risultati del modello idraulico per estrapolare le immagini allegate alla presente che permettono di visualizzare tali risultati. 2) BASEMENT, software sviluppato presso il Laboratorio di idraulica, idrologia e glaciologia (VAW) dell Istituto Federale Svizzero di Tecnologia (ETH) di Zurigo, per la simulazione numerica. Il modello di calcolo agli elementi finiti si basa sull equazioni di Saint Venant (SVE). L area oggetto dello studio è compresa tra le sezioni 76 e 77; il modello tuttavia è stato esteso dalla sezione 73.3 alla 81.5, utilizzate quali limiti delle condizioni al contorno di monte e di valle. Nelle figure successive si riporta la geometria così come estrapolata dal modello GIS tridimensionale (SMS) (figura 18) e gli elementi finiti (mesh) generati con il software. Nella figura 19 si riportano gli elementi finiti (mesh) estrapolati dal modello di calcolo SMS per la condizione di progetto e il dettaglio relativo l inserimento delle sagome degli edifici esistenti e in progetto nel software SMS. Si segnala che è stata modellizzata la condizione peggiore inserendo nel modello anche un riempimento volumetrico del lotto n. 5 come completamente edificato. Per descrivere la geometria della zona interessata sono stati utilizzati i seguenti dati di scabrezza: 0.03 per l alveo del Fiume Lambro; 0.06 per le zone di golena non urbanizzata 0.1 per il tessuto urbano ove non sono stati inseriti i singoli fabbricati. 37

Fig. 18: Area totale modellizzata con GIS tridimensionale (SMS) 38

Fig. 19 - Area oggetto dello studio: geometria estratta dal modello GIS tridimensionale (SMS) 39

Fig. 20 - Dettaglio degli edifici e delle opere in progetto inserite nel software SMS e relative mesh di calcolo 40

La condizione al contorno di monte utilizzata è l idrogramma di piena della portata con T=200 anni alla sezione LA81.5 (portata 325 mc/s), estrapolato dallo Studio di fattibilità della sistemazione idraulica dei corsi d acqua naturali e artificiali all interno dell ambito idrografico di pianura Lambro- Olona elaborato 5.2.2/2/1R/LA1 analisi idraulica tabella 1. Fig. 21: Idrogramma alla sezione LA78, Ponte via Feltre, per T= 200 anni. Fig. 22: Idrogramma alla sezione LA74, ponte FFSS a Mialno per T=200 anni 41

Fig 23: Tabella 1 - Studio di fattibilità della sistemazione idraulica dei corsi d acqua naturali e artificiali all interno dell ambito idrografico di pianura Lambro- Olona elaborato 5.2.2/2/1R/LA1 analisi idraulica confronto tra la portata idraulica, la portata compatibile e la portata idrologica (T=200 anni) Già lo Studio di fattibilità della sistemazione idraulica dei corsi d acqua naturali e artificiali all interno dell ambito idrografico di pianura Lambro- Olona elaborato 5.2.2/2/1R/LA1 analisi idraulica evidenzia come nel tratto in esame l ampiezza delle esondazioni nelle zone pianeggianti provochi uno sfasamento dei colmi tra la portata in alveo e la portata laterale, tale da indurre una riduzione della portata idraulica al colmo in grado di transitare a valle. Questo è uno dei principali motivi per cui i risultati dello studio sopracitato si discostano da quelli pubblicati precedentemente nel PAI. La conformazione dell onda a valle è oltremodo determinata dalla sezione di controllo costituita dal ponte delle FFSS (LA73.3) a valle di Rubattino e dal rilevato ferroviario posto ad una quota non sormontabile. 42