RELAZIONE FINANZIARIA SEMESTRALE



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RELAZIONE FINANZIARIA SEMESTRALE GIUGNO 2013

Relazione intermedia sulla Gestione Giugno 2013 Banca IMI S.p.A. Largo Raffaele Mattioli 3-20121 Milano (Italy) Capitale Sociale 962.464.000 euro Codice ABI 3249.0 Società del gruppo bancario Intesa Sanpaolo Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi Iscritta al Registro delle Imprese di Milano Numero di iscrizione e codice fiscale 04377700150 e-mail: info@bancaimi.com - www.bancaimi.com Tel. +39 02.72611 Banca IMI è una banca del Gruppo 2 Consiglio di Amministrazione del 1 agosto 2013

Relazione intermedia sulla Gestione Giugno 2013 Indice Pagina Cariche Sociali 5 Consolidato Banca IMI Dati di sintesi e indicatori alternativi di performance 6 Banca IMI S.p.A. Dati di sintesi e indicatori alternativi di performance 7 Executive summary 8 Relazione intermedia sulla gestione Il quadro macroeconomico ed i mercati finanziari 10 Le Aree di business 12 Il consuntivo del primo semestre 23 Gli aggregati finanziari 34 Le controllate e gli investimenti partecipativi 45 La dotazione patrimoniale 48 Il supporto operativo e l evoluzione organizzativa 51 Principali rischi ed incertezze 52 La prevedibile evoluzione della gestione 53 Bilancio consolidato semestrale abbreviato Stato patrimoniale 55 Conto economico 57 Prospetto della redditività complessiva 58 Prospetto delle variazioni del patrimonio netto 59 Rendiconto finanziario 60 Note illustrative al bilancio consolidato semestrale abbreviato Parte A Politiche contabili 61 Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato 72 Parte C Informazioni sul conto economico consolidato 79 Parte E Informazioni sui rischi 88 Parte F Informazioni sul patrimonio 112 Parte H Operazioni con parti correlate 116 Parte I Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali 120 Parte L Informativa di settore 121 3 Consiglio di Amministrazione del 1 agosto 2013

Relazione intermedia sulla Gestione Giugno 2013 Allegati Prospetti contabili di Banca IMI S.p.A. Stato patrimoniale 123 Conto economico 125 Prospetto della redditività complessiva 126 Prospetto delle variazioni del patrimonio netto 127 Rendiconto finanziario 129 Prospetto di raccordo tra i dati di Banca IMI S.p.A. e quelli del bilancio consolidato semestrale abbreviato 131 Ipotesi di destinazione del risultato semestrale di Banca IMI S.p.A. 132 Dettaglio delle emissioni obbligazionarie al 30 giugno 2013 133 Attestazione del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari 138 Relazione della Società di Revisione 140 4 Consiglio di Amministrazione del 1 agosto 2013

Relazione intermedia sulla Gestione Giugno 2013 Cariche sociali Consiglio di Amministrazione (in carica per il triennio 2013-2015) Presidente Fabio Roversi Monaco Vicepresidente Giangiacomo Nardozzi Tonielli Amministratore Delegato Gaetano Miccichè Consiglieri Giuliano Asperti Aureliano Benedetti Arturo Bianchi Fabio Buttignon Vincenzo De Stasio Paolo Maria Vittorio Grandi Massimo Mattera Carlo Messina Collegio Sindacale e Organismo di Vigilanza ex D.Lgs. 231/2001 (in carica per il triennio 2013-2015) Presidente Gianluca Ponzellini Sindaci effettivi Stefania Mancino Riccardo Rota Sindaci supplenti Alessandro Cotto Carlo Maria Augusto Bertola Direzione Generale Andrea Munari Società di Revisione (in carica per il novennio 2012-2020) KPMG S.p.A. 5 Consiglio di Amministrazione del 1 agosto 2013

Relazione intermedia sulla Gestione Giugno 2013 Consolidato BANCA IMI - Dati di sintesi e indicatori alternativi di performance (In milioni di euro) Variazioni 30/06/2013 30/06/2012 assolute % Dati economici Interessi netti 322,3 309,3 13,0 4,2% Commissioni nette 152,2 126,0 26,2 20,8% Profitti da operazioni finanziarie 204,7 439,7 (235,0) -53,4% Risultato della gestione caratteristica 679,2 875,0 (195,8) -22,4% Risultato non ricorrente 5,5 (15,2) 20,7 Margine di intermediazione 684,7 859,8 (175,1) -20,4% Costi operativi (169,6) (176,8) 7,2-4,1% di cui: spese per il personale (49,2) (67,3) 18,1-26,9% Risultato della gestione operativa 515,1 683,0 (167,9) -24,6% Accantonamenti e rettifiche (81,3) (53,8) (27,5) 51,1% Imposte sul reddito (163,5) (227,5) 64,0-28,1% Utile del periodo 270,5 400,8 (130,3) -32,5% 30/06/2013 31/12/2012 assolute % Dati patrimoniali Titoli di proprietà (HFT e L&R) 16.397,1 14.289,2 2.107,9 14,8% Investimenti 4.475,5 6.728,0 (2.252,5) -33,5% Impieghi per cassa finanza strutturata 7.703,5 7.857,0 (153,5) -2,0% Totale dell'attivo 142.921,2 151.792,5 (8.871,3) -5,8% Emissioni obbligazionarie 30.269,7 32.765,0 (2.495,3) -7,6% Garanzie rilasciate e impegni a erogare fondi 6.461,4 5.568,2 893,2 16,0% Nozionale contratti derivati finanziari 3.092.283,2 3.092.780,6 (497,4) Nozionale contratti derivati creditizi 135.186,3 171.015,4 (35.829,1) -21,0% Patrimonio netto (1) 3.265,0 3.477,2 (212,2) -6,1% Indici di redditività e rischiosità 30/06/2013 30/06/2012 assolute % Cost / Income ratio (2) 24,8% 20,6% Utile di periodo/patrimonio netto medio (ROE) (3) 17,3% 31,1% Utile base per azione (EPS basic) - euro (4) 0,281 0,416 30/06/2013 31/12/2012 assolute % Struttura operativa Numero delle risorse addette (5) 830 838 (8) 1) Comprensivo dell'utile netto del periodo 2) Costi operativi rapportati al margine di intermediazione 3) Utile del periodo rapportato alla media ponderata del capitale, delle riserve di rivalutazione e delle altre riserve 4) Con l'esclusione degli effetti che concorrono alla redditività complessiva del periodo 5) Include in quota proporzionale le risorse distaccate 6 Consiglio di Amministrazione del 1 agosto 2013

Relazione intermedia sulla Gestione Giugno 2013 BANCA IMI S.p.A. - Dati di sintesi e indicatori alternativi di performance (In milioni di euro) Variazioni 30/06/2013 30/06/2012 assolute % Dati economici Risultato della gestione caratteristica 666,1 866,0 (199,9) -23,1% Risultato non ricorrente 7,1 (11,2) 18,3 Margine di intermediazione 673,2 854,8 (181,6) -21,2% Costi operativi (163,5) (170,9) 7,4-4,3% di cui: spese per il personale (46,1) (63,7) 17,6-27,6% Risultato della gestione operativa 509,7 683,9 (174,2) -25,5% Accantonamenti e rettifiche (81,3) (54,8) (26,5) 48,4% Imposte sul reddito (160,3) (226,0) 65,7-29,1% Utile del periodo 268,3 402,3 (134,0) -33,3% Dati patrimoniali Titoli di proprietà (HFT e L&R) 16.340,0 14.234,4 2.105,6 14,8% Investimenti 4.497,0 6.748,0 (2.251,0) -33,4% Impieghi per cassa finanza strutturata 7.703,5 7.857,0 (153,5) -2,0% Totale dell'attivo 142.437,9 151.428,8 (8.990,9) -5,9% Emissioni obbligazionarie 30.269,7 32.765,0 (2.495,3) -7,6% Garanzie rilasciate e impegni a erogare fondi 6.499,6 5.606,1 893,5 15,9% Nozionale contratti derivati finanziari 3.092.283,2 3.092.780,6 (497,4) Nozionale contratti derivati creditizi 135.186,3 171.015,4 (35.829,1) -21,0% Patrimonio netto (1) 3.167,0 3.382,3 (215,3) -6,4% Indici di redditività e rischiosità 30/06/2013 31/12/2012 assolute 30/06/2013 30/06/2012 assolute % Cost / Income ratio (2) 24,3% 20,0% VaR medio di periodo (HFT & AFS) 54,9 64,1-9,2-14,4% Crediti deteriorati/esposizioni creditizie totali 5,2% 2,6% Rettifiche collettive / Esposizioni creditizie in bonis 1,6% 1,6% Utile di periodo/patrimonio netto medio (ROE) (3) 17,7% 30,0% Utile base per azione (EPS basic ) - euro (4) 0,279 0,418 EVA (4) 93,0 248,7-155,7-62,6% % 30/06/2013 31/12/2012 assolute % Coefficienti patrimoniali (5) Patrimonio di base di vigilanza/rwa (Tier 1) 14,23% 13,41% Patrimonio totale di vigilanza/rwa (Tier total) 14,33% 13,52% Struttura operativa Numero delle risorse addette (6) 783 790 (7) Ratings Moody's Fitch Standard & Poors Baa2 BBB+ BBB 1) Comprensivo del risultato del periodo 2) Costi operativi rapportati al margine di intermediazione 3) Utile del periodo rapportato alla media ponderata del capitale, delle riserve di rivalutazione e delle altre riserve 4) Con l'esclusione degli effetti che concorrono alla redditività complessiva del periodo 5) Al netto della riduzione nel 25% dei requisiti prevista per banche appartenenti a Gruppi Bancari 6) Include in quota proporzionale le risorse distaccate 7 Consiglio di Amministrazione del 1 agosto 2013

Relazione intermedia sulla Gestione Giugno 2013 Executive summary Il primo semestre 2013 si chiude per Banca IMI con un utile netto consolidato di 271 milioni. Il risultato, di per sé in marcata flessione rispetto al primo semestre 2012 (-32,5%), riflette in prima battuta l evoluzione del margine di intermediazione. L aggregato, pur se sostenuto dalla crescita del margine degli interessi e dei proventi per commissioni, segna una diminuzione del 20% rispetto al periodo di confronto, che era stato particolarmente favorevole alle attività di trading. Il margine ha inoltre contabilizzato maggiori oneri da determinazione del fair value degli strumenti derivati per l introduzione del principio contabile IFRS 13. Le nuove misure di Debit Value Adjustment e Credit Value Adjustment inserite nei modelli di valutazione hanno nel complesso inciso sul conto economico per circa 35 milioni. Un approccio rigoroso e costante nella valutazione del portafoglio crediti con 79 milioni di nuove rettifiche nel semestre (50 milioni al 30 giugno 2012) ha ulteriormente inciso sul risultato netto. E comunque con soddisfazione che occorre guardare al consuntivo di metà esercizio, che in termini di gestione operativa a 515 milioni - rappresenta il secondo miglior risultato semestrale dal 2009, anno che vedeva il completamento dell attuale perimetro operativo di IMI, superato appunto dal margine della gestione operativa del solo semestre di confronto (683 milioni) ma ad un livello di oltre il 10% superiore alla media delle performance sino ad oggi registrate. Viene così confermata la bontà del business model di Banca IMI, impostato per dare al volume complessivo dei ricavi caratteristiche sempre più marcate di sostenibilità rispetto al passato, in un contesto di mercato e operativo certamente non semplice, nel quale la crescita delle attività di investment banking e di structured finance che pure hanno visto incrementare i ricavi del 2Q13 rispetto al 1Q13 non ha ancora raggiunto quei livelli obiettivo in grado di poter assicurare una sostenuta redditività nelle fasi riflessive dei mercati dei capitali, similmente a quanto recentemente riportato dai players internazionali. In area capital markets resta comunque significativa la crescita, assoluta e in percentuale, registrata dai ricavi originati dall attività con la Clientela, che rispetto al periodo di confronto del 2012 hanno raggiunto il 54,1% dal precedente 28,7%. Non vi è dubbio che un miglioramento significativo del ciclo economico contribuirebbe ad una ulteriore progressione dei ricavi sviluppati con la Clientela Istituzionale, una attività sulla quale IMI sta continuando ad investire a livello domestico ma soprattutto internazionale. La ricerca di termini di confronto per il margine di intermediazione a 685 milioni a livello consolidato va quindi indirizzata alla progressione degli ultimi esercizi e non tanto al primo semestre 2012, periodo nel quale si erano concentrati gli spunti di redditività offerti dagli interventi della Banca Centrale Europea a supporto della liquidità e dei mercati, unitamente ad alcune rilevanti operazioni di trading. Alla formazione del margine hanno contribuito le aree capital markets per 484 milioni (71%), structured finance per 148 milioni (22%) e investment banking per 53 milioni (7%). 8 Consiglio di Amministrazione del 1 agosto 2013

Relazione intermedia sulla Gestione Giugno 2013 I costi operativi ammontano nel complesso a 170 milioni, segnando una flessione del 4% rispetto ai 177 milioni del 30 giugno 2012. Se le Altre spese amministrative registrano un incremento del 10%, trainate dai maggiori costi per i servizi IT connessi al dispiegarsi del progetto strategico Architetture Capital Markets e dall implementazione dei nuovi applicativi di position keeping e post trading, opposta dinamica si registra nelle Spese per il personale, ridottesi di 18 milioni in termini assoluti. Fenomeno quest ultimo legato alla riduzione delle voci di costo di natura variabile o discrezionale di pertinenza del primo semestre 2013. Il risultato della gestione operativa a 515 milioni fa segnare al cost/income ratio il 24,8%; in aumento dal 20,6% al 30 giugno 2012 ma sostanzialmente in linea con il medesimo indice riferito all intero esercizio precedente. La solidità patrimoniale della Banca vede il Tier Total al 14,3% dai precedenti 13,5% di fine dicembre e 12,6% del marzo 2013. Il coefficiente tiene conto di un ipotesi di payoff ratio del 53,8% e vede le attività di rischio ponderate attestarsi a 27 miliardi, in netto decremento rispetto ai 28,9 miliardi del primo trimestre. Tutte le business units continuano a rispondere con successo alle sollecitazioni per un ottimale utilizzo del capitale allocato. Il totale attivo di bilancio si porta a 143 miliardi dai 152 miliardi di fine anno. Gli aggregati monetari e del mercato mobiliare risultano in espansione netta, con le security financing transactions in aumento di 5 miliardi e i depositi a termine e a vista in riduzione netta di 2 miliardi, mentre gli investimenti in titoli vedono ridurre di oltre 2 miliardi il portafoglio AFS a fronte di un quasi corrispondente aumento nel portafoglio di trading. E invece dalle poste unfunded che deriva la contrazione sopra richiamata, con il fair value dei derivati OTC passato dai 57,6 miliardi di fine esercizio precedente ai 44,9 miliardi al 30 giugno, riflettendo dinamiche di mercato e operative, ma soprattutto di ottimizzazione dei profili amministrativi e gestionali. La creazione di valore per l azionista colloca l EVA a 93 milioni; l evoluzione dell indicatore riflette la dinamica intervenuta nel risultato netto di periodo. 9 Consiglio di Amministrazione del 1 agosto 2013

Relazione intermedia sulla Gestione Giugno 2013 Il quadro macroeconomico ed i mercati finanziari Nella prima metà del 2013 l economia mondiale ha continuato ad espandersi ad un ritmo moderato ed altalenante. Negli Stati Uniti la ripresa della crescita ha avuto favorevoli ripercussioni sulla dinamica dell occupazione, mentre in Giappone gli indici di attività economica hanno risposto positivamente alla politica economica espansiva introdotta dal nuovo governo, che include un aggressivo stimolo monetario. La Federal Reserve ha reagito al consolidamento della ripresa economica preannunciando un futuro ridimensionamento del massiccio programma di acquisto di titoli attualmente in corso; l avvertimento della banca centrale USA ha provocato un riallineamento delle valutazioni sui mercati obbligazionari e monetari americani, che ha avuto ripercussioni anche in Europa. La situazione economica dell Area Euro è rimasta debole. Nel primo trimestre il PIL si è contratto dello 0,2%; nel secondo le indagini congiunturali hanno registrato qualche lieve miglioramento e la produzione industriale è tornata a crescere. L impulso prevalente delle politiche fiscali è rimasto restrittivo, pur se meno recessivo rispetto al 2012, e le condizioni finanziarie permangono più sfavorevoli nei Paesi mediterranei rispetto a quelli del Nord Europa. Sul fronte della crisi del debito si sono chiusi i difficili negoziati sul piano di sostegno a Cipro, che hanno comportato una drastica ristrutturazione dei due principali istituti bancari del Paese ed il coinvolgimento nell operazione dei depositi oltre la soglia europea di garanzia. Le revisioni degli altri programmi in corso (Grecia, Portogallo, Irlanda e Spagna) sono state concluse con esito positivo. La fase recessiva dell economia italiana si è estesa al primo trimestre del 2013, che ha registrato una caduta del PIL peggiore delle attese (-0,6% su base trimestrale), anche se meno intensa rispetto a fine 2012. I dati della produzione industriale e le indagini congiunturali segnalano che la velocità di caduta è successivamente rallentata nel secondo trimestre. Tuttavia la situazione complessiva continua a essere penalizzata da una marcata contrazione dei livelli di reddito delle famiglie, associata a una dinamica dell occupazione molto sfavorevole, mentre la politica fiscale mantiene ancora un tono prevalentemente restrittivo; l attuale esecutivo ha promosso l approvazione di misure che potrebbero favorire la ripresa economica, quali il pagamento dei debiti arretrati della pubblica amministrazione. In maggio la Banca Centrale Europea ha tagliato da 0,75% a 0,50% il tasso sulle operazioni principali di rifinanziamento e portato da 1,50% a 1,00% il tasso di rifinanziamento marginale, mentre il tasso sui depositi rimane a zero. Non si esclude che nuove misure possano essere adottate in futuro, anche se nessuna nuova azione è stata annunciata nel mese di giugno. I rendimenti del mercato monetario sono rimasti stabili, con modesti segnali di risalita a fine semestre. I tassi IRS hanno avuto andamento altalenante: pur restando quasi sempre sopra i livelli di fine 2012 hanno registrato una decisa ascesa nel mese di maggio, dovuta soprattutto alla correlazione con il mercato americano. Analoga tendenza si è osservata sui rendimenti obbligazionari dei Paesi con alto rating e di quelli della periferia europea, incluso il mercato italiano. Il mercato dei BTP ha registrato un drastico calo dei rendimenti in gennaio, successivamente rientrato a causa dell incertezza associata all appuntamento elettorale di fine febbraio. L impasse politica che ne è seguita ha avuto ripercussioni negative relativamente contenute su premi al rischio e tassi, e non ha impedito un nuovo cauto ingresso di capitali esteri sul mercato italiano. Da fine maggio è iniziato un rapido rimbalzo, in sintonia con quanto avvenuto nel resto del mondo, che ha raggiunto il picco alla fine del trimestre. Il differenziale decennale con la Germania ha segnato i massimi nel difficile periodo post-elettorale, per poi calare stabilmente sotto i 305 bp. La politica monetaria espansiva adottata dalla Banca del Giappone ha condotto a un netto deprezzamento dello yen sui mercati valutari. Il cambio con l euro è salito del 20% circa fra dicembre 2012 e maggio 2013, e in seguito ha subito ampie oscillazioni senza una chiara direzione. L euro è rimasto 10 Consiglio di Amministrazione del 1 agosto 2013

Relazione intermedia sulla Gestione Giugno 2013 su livelli mediamente più deboli rispetto a fine 2012, con moderate oscillazioni fra 1,27 e 1,36 dollari. Nel complesso i mercati azionari internazionali hanno iniziato l anno rafforzando i progressi conseguiti nei mesi precedenti, in un contesto di maggior appetito per il rischio da parte degli investitori e di graduale ritorno di attenzione alle dinamiche fondamentali. In particolare la buona intonazione della congiuntura economica negli Stati Uniti, le nuove politiche adottate in Giappone e la tenuta della crescita in Germania hanno sostenuto gli indici azionari internazionali nelle prime settimane dell anno, unitamente a politiche monetarie ancora espansive. Successivamente, la crisi del sistema bancario e finanziario a Cipro e la crescente incertezza politica in Italia dopo le elezioni politiche hanno nuovamente acuito le tensioni nell area dell Euro, determinando una crescente divaricazione degli andamenti dei mercati a livello mondiale, con quelli dell Eurozona penalizzati nelle quotazioni, cui si sono aggiunte incertezze sulle prospettive e sui tempi di uscita dalla recessione. A inizio aprile l annuncio da parte della Banca centrale giapponese di una politica monetaria ultra-espansiva, combinata agli orientamenti accomodanti della FED e della BCE, ha innescato una nuova fase al rialzo degli indici azionari internazionali. Tale movimento si è però bruscamente interrotto dopo la metà di maggio per i crescenti timori degli investitori sui tempi di concreta uscita da parte della Federal Reserve dalla politica monetaria espansiva, culminati con gli annunci del Presidente Bernanke del 19 giugno. La correzione degli indici azionari ha quindi ridotto, e in taluni casi azzerato, i progressi realizzati da inizio anno. L indice S&P 500 ha registrato un rialzo del 12,6% a fine giugno, mentre i principali mercati azionari asiatici hanno continuato a evidenziare performance molto divergenti: l indice del mercato cinese ha chiuso il semestre in marcata flessione (-12,8%), mentre l indice Nikkei 225 si è fortemente rivalutato (+31,6%). A livello continentale i mercati esterni all Eurozona hanno presentato le performance migliori, con l indice FTSE 100 rivalutato del 5,4% e l azionario svizzero che ha chiuso il periodo con un +12,6% dell indice SMI. Nell area dell euro, l indice DAX 30 ha chiuso il semestre in rialzo del 4,6%, mentre il CAC 40 si è marginalmente apprezzato (+2,7%). L indice EuroStoXX50 ha concluso il periodo gennaio - giugno in lieve flessione (-1,3%); è rimasto in territorio negativo il mercato spagnolo, con l IBEX 35 in flessione del 5% a fine giugno, a seguito dell acuirsi di nuove tensioni nell area dell euro. In questo quadro, il mercato azionario italiano ha sottoperformato tutti i maggiori mercati europei, riflettendo la perdurante debolezza della congiuntura economica domestica e le rinnovate tensioni nell area dell euro, in particolare nelle settimane finali del periodo, combinate con il prolungato stallo politico post-elettorale. L indice FTSE MIB ha chiuso il primo semestre in calo del 6,4%, dopo avere toccato un massimo di periodo il 28 gennaio (+10,0%). Analogamente, il FTSE Italia All Share ha registrato una flessione del 5,4% a fine giugno. I titoli a media capitalizzazione hanno invece largamente sovraperformato le blue chips, con l indice FTSE Italia STAR in rialzo del 14,0% a fine semestre. Il mercato obbligazionario corporate ha visto i primi sei mesi del 2013 chiudere con performance differenziate in ambito europeo, condizionato dalle aspettative degli investitori sulle politiche monetarie delle banche centrali mondiali, a fronte di un quadro macro globale eterogeneo: un uscita dalla recessione più lontana del previsto per la zona euro rispetto ad una ripresa in corso per l economia statunitense. Dopo un primo trimestre penalizzato dalle incertezze sopra descritte, dal secondo si è registrato un più accelerato restringimento dei premi al rischio. La forte direzionalità positiva si è però arrestata nel corso del mese di maggio con una rapida ripresa della volatilità, cui ha fatto seguito un ampliamento dei premi al rischio, più marcato nel comparto derivato e tra i titoli con rating speculativo. 11 Consiglio di Amministrazione del 1 agosto 2013

Relazione intermedia sulla Gestione Giugno 2013 Le Aree di business Capital Markets Fixed Income, Currency & Commodity Su rates nella prima parte dell anno il mercato ha tratto beneficio dal rinnovato clima di fiducia, estendendosi a tutte le asset class con una maggiore propensione al rischio e traendo giovamento dal sostegno della BCE dopo l annuncio dell OMT Program. Il mercato dei Titoli di Stato domestici è stato quasi sempre ben sostenuto da flussi da parte della clientela, con l eccezione del passaggio elettorale e della chiusura del semestre, periodi nei quali gli investitori, in particolare stranieri, hanno ridotto gli acquisti e condizionato in senso negativo gli equilibri di mercato. Nel mese di marzo le tensioni generate dalla crisi cipriota e dai risultati elettorali in Italia hanno visto ritornare il Bund in prossimità dei massimi storici e riportato i tassi swap, che avevano intrapreso un trend di crescita da inizio anno, nuovamente ai minimi. Più in generale il mercato dei tassi d interesse è stato caratterizzato da bassa volatilità, tassi estremamente contenuti lungo tutta la curva e fixing su Euribor prossimi ai minimi storici, ben al di sotto del tasso di rifinanziamento principale; solo sul finire del semestre si è assistito a movimenti al rialzo più significativi, conseguenza di una situazione economica europea ancora molto incerta. Sui Govies si sono susseguite fasi tra loro ben distinte. Nei mesi di gennaio e febbraio si è ancora una volta concretizzato il tipico picco di attività di ogni inizio anno, mentre il mese di marzo ha coinciso con una fase di notevole calo dell'attività e nel complesso di contenuta volatilità. Speculari gli andamenti del secondo trimestre, con un iniziale graduale performance dei paesi periferici, ed un successivo notevole incremento della volatilità, in un contesto di generale avversione al rischio che ha depresso i valori e ridotto la liquidità in prossimità di fine giugno. La progressiva normalizzazione del mercato dei Titoli di Stato periferici ha segnato il ritorno in forze sul mercato dei competitor internazionali, con conseguente riduzione della redditività. I volumi scambiati sulle piattaforme istituzionali di fixed income hanno permesso a Banca Imi di raggiungere e superare i livelli della prima metà del 2012; con il ranking raggiunto su MTS BondVision che la colloca stabilmente fra i primi tre operatori dall inizio dell anno, registrando un ulteriore crescita dell attività su Titoli di Stato tedeschi e francesi su Tradeweb.. Dopo un inizio d anno abbastanza promettente, guidato da aspettative di ripresa, l attività di market making su swaps e derivati di tasso ha registrato un sostanziale calo nel corso del semestre, con una performance complessiva in flessione rispetto allo stesso periodo 2012. Hanno inciso su tale dinamica sia il calo delle emissioni domestiche del comparto wholesale che la precaria situazione economica domestica che ha condizionato il segmento corporate, con una ripresa nei flussi retail per la distribuzione di strumenti di raccolta e l interesse di tesorerie domestiche verso il mercato della volatilità su tassi, con la costruzione di posizioni in swap option per trarre profitto dal movimento del mercato. Nell area credits le politiche attuate dalle Banche Centrali hanno alimentato grande interesse su tutte le asset class, e la conseguente ricerca di extra rendimento da parte degli investitori ha contribuito a mantenere stabile il livello degli spread anche nelle situazioni di stress. Il mercato, che ha pur sperimentato livelli di liquidità costantemente sotto la media registrata negli ultimi anni, è stato quasi sempre ben sostenuto da flussi da clientela che hanno favorito anche un numero di nuove emissioni superiori alle previsioni. Il mercato secondario è risultato inizialmente vivace, con scambi particolarmente attivi sui titoli sia financials e senior che subordinati. Nella seconda parte del primo trimestre gli 12 Consiglio di Amministrazione del 1 agosto 2013

Relazione intermedia sulla Gestione Giugno 2013 investitori istituzionali hanno diminuito notevolmente l esposizione verso i paesi periferici, con un calo di interesse per effetto della crisi Cipriota e la minore propensione al rischio indotto dalle nuove regolamentazioni. Tali fattori hanno fatto sì che i mesi di maggio e giugno fossero caratterizzati da un accresciuta volatilità che ha portato ad un generale repricing delle securities, colpendo i settori nei quali il premio al rischio è maggiore e più sensibile alle aspettative sui tassi americani. Emerging Markets e Corporates High Yield hanno registrato performance negative di entità e velocità tali da riportare i prezzi in alcuni casi ai livelli di fine 2011. I fattori descritti hanno di fatto contribuito a sgonfiare parzialmente la bolla che da tempo si era creata nel fixed income con la predominanza dal mese di maggio dell illiquidità. A discapito dei comportamenti decisamente tecnici del mercato, con la difficoltà di riduzione delle dimensioni del portafoglio di servizio aumentata dallo scarso appetito al rischio di tutti i principali operatori, l area ha mantenuto un profilo di rischio consono all accresciuta volatilità dei mercati conseguendo nel semestre soddisfacenti risultati. Nell attività di Credit Sales è da segnalare una vivace attività di strutturazione e vendita di fondi a cedola nel comparto Fondi e SGR Italiane, che hanno rappresentato la prevalenza dei nuovi investimenti in obbligazioni corporate e financials senior. Sul mercato primario si è visto progressivamente intensificare l interesse per il mercato dei capitali da parte di molti corporate italiani, sia a seguito del Decreto Sviluppo del 2012, che ha reso più conveniente l emissione di prestiti obbligazionari anche per le società non quotate, che per il progressivo spostamento del rischio corporate dalle banche ai portafogli degli investitori istituzionali. Nelle soluzioni strutturate per gli investitori sono state concluse operazioni di risk transfer e continua l'interesse degli operatori specializzati in asset distressed e/o ad alto rendimento legati a sottostanti domestici, nella forma di tranched ABS, CLOs e strutture bespoke. Per le attività Forex il trading ha visto un consolidamento di volumi e redditività rispetto al corrispondente periodo 2012. L operatività ha sicuramente beneficiato del lancio della piattaforma ION Forex, che ha esteso e migliorato la capacità distributiva. I movimenti dei mercati sono stati influenzati dallo Yen giapponese e dalle iniziative poste in essere dalla Bank of Japan, che hanno innescato un macro riposizionamento di flussi verso USD a discapito delle divise emerging markets. Interessanti richieste sono state registrate per RUB e BRL cash; interesse anche dal settore retail con la vendita di opzioni su BRL, TRY e RUB nella forma di certificates. La maggiore propensione al market making sul mercato interbancario e la gestione dinamica delle posizioni hanno consentito di implementare nuovi canali distributivi, andando per la prima volta verso investitori istituzionali con proposte costruite sulla volatilità verso USD dell Euro e della TRY. Nelle Commodities il semestre registra un incremento di circa il 20% del numero di operazioni con redditività unitaria in progressione, pur a fronte di una riduzione dei nozionali complessivi. L operatività principale proviene dal settore Energy, che si caratterizza per il netto incremento di operazioni della clientela corporate sul gas naturale a discapito delle formule oil-linked: il fenomeno, risultante dalla riforma in atto del mercato italiano, ha portato ad un aumento di rischi sul gas Olandese. Confermato il contributo dell area Metal - in particolare su oro fisico - mentre è stabile la domanda per gli swap di copertura. Equity Il mercato azionario europeo, dopo una iniziale volatilità registrata nei primi tre mesi del 2013, ha confermato un buon trend fra aprile e maggio, con l indice EurostoXX50 che ha realizzato una performance dell 8%, trainato dal positivo andamento del mercato giapponese. Nello stesso periodo l indice Nikkei ha infatti realizzato una performance del 18% grazie al nuovo programma di espansione monetaria a contrasto della deflazione. Giugno è stato invece caratterizzato da una forte correzione (-8% per l indice EurostoXX50, tornato a livelli inferiori rispetto a inizio anno), seguendo simile movimento del mercato azionario giapponese con il Nikkei arretrato del 12% sui dati negativi relativi alla crescita economica cinese e i 13 Consiglio di Amministrazione del 1 agosto 2013

Relazione intermedia sulla Gestione Giugno 2013 timori di un tracollo del cosiddetto shadow banking in Cina. Il mercato azionario italiano ha seguito un andamento simile a quello dei mercati azionari globali, con la prima parte del secondo trimestre caratterizzata da una migliore performance dell indice FTSE MIB (+14%) rispetto al benchmark delle blue chip europee. L attività di Specialist sul mercato italiano continua a percorrere il trend positivo registrato nel primo trimestre, nonostante le prese di beneficio verificatesi a fine giugno anche sui fondi immobiliari. In aumento anche i flussi dal segmento ETF, con gli interessi della clientela concentrati sugli indici europei, USA e Giappone. Rinnovato interesse sul segmento emerging markets e sull indice S&P BRIC 40. Il desk di Structured Equity Derivatives ha emesso opzioni nella forma di certificates per circa 500 milioni, in particolare su strutture autocallable, portando così il nozionale venduto da inizio 2013 a oltre 1,3 miliardi. Stabili in termini di volumi le negoziazioni di mercato secondario, con circa 730 milioni di nozionali negoziati nei primi sei mesi. Nel Volatility Trading i primi sei mesi del 2013 hanno visto una ripresa molto decisa sul mercato primario di strumenti retail, con le preferenze degli investitori concentrate sugli strumenti Equity Protection per oltre 250 milioni. Prosegue la tendenza a concentrare l attività su derivati del mercato regolamentato e sugli indici azionari maggiormente liquidi, anche a seguito dell introduzione della tassa sulle transazioni finanziarie in Italia e di alcune incertezze intepretative ancora esistenti sulla sua applicazione: le richieste OTC sulle singole blue chip italiane vedono nel 2013 volumi complessivamente richiesti dalla clientela istituzionale per 4,5 miliardi rispetto ai 7 miliardi del 2012. Retail Financial Network Le reti distributive hanno visto nei certificates gli strumenti principali della proposizione commerciale: al 30 giugno le vendite di opzioni sulla Divisione Banca dei Territori ha raggiunto 1,2 miliardi, con un forte incremento rispetto al 2012, che aveva registrato nell intero esercizio vendite di derivati cartolarizzati per 800 milioni. Identico trend sulla rete di Intesa Sanpaolo Private Banking, con 680 milioni venduti, quasi il doppio della media degli ultimi anni. Consolidata sulle reti Retail Italia la presenza commerciale con 20 nuovi collocamenti, su sottostanti prevalentemente azionari, ai quali si sono affiancate emissioni su Inflazione e Valute Emergenti. Da marzo 2013 è iniziata una nuova attività di emissione di obbligazioni, denominate Obbligazioni Collezione Banca IMI, quotate direttamente sul mercato MOT di Borsa Italiana con caratteristiche distintive rispetto alle emissioni tradizionali e con una forte diversificazione delle divise. Ad oggi sono stati emessi 328 milioni e la pianificazione prevede ulteriori 8 strumenti, per un volume totale di raccolta atteso di 750 milioni entro fine anno. L attività di collocamento sui canali tradizionali delle reti di distribuzione terze ha registrato al contempo una raccolta di 500 milioni. In particolare il Gruppo Popolare di Milano e Banco Posta hanno con soddisfazione intrapreso nuove campagne di collocamento che saranno finalizzate nel terzo trimestre. La distribuzione sul mercato internazionale ha risentito della situazione economica in Ungheria e Slovenia e del rallentamento dell attività di placement in Slovacchia. Negli ultimi due mesi l attività ha mostrato segnali di ripresa sia sul fronte dei prodotti di investimenti retail sia dell attività di smallmedium corporate. Da segnalare i capital protected funds collocati in Ungheria ed in Croazia per i quali Banca IMI ha agito in qualità di swap counterparty, ed i significativi sviluppi delle relazioni in Polonia, Ungheria (Gruppo OTP), Romania (Raiffeisen Group), che si sono concretizzate con interessi dei clienti target sia per derivati OTC sia per soluzioni di asset management strutturato. Market Hub è risultato leader nel mese di maggio sul Mercato Azionario Italia MTA con una quota di mercato del 6,99%, successo determinato in prevalenza dall operatività con clientela (quota conto terzi pari al 12,24% del totale di mercato). Il perimetro allargato Assosim che include oltre ai mercati gestiti da Borsa Italiana anche gli internalizzatori sistematici conferma il terzo posto, con un 8,77% complessivo, per il semestre ora concluso. I volumi su equity cash fanno registrare un +10% rispetto al primo semestre 2012 in termini di controvalore, mentre resta sostanzialmente invariato il numero di ordini eseguiti medi giornaliero. Banca IMI è inoltre 14 Consiglio di Amministrazione del 1 agosto 2013

Relazione intermedia sulla Gestione Giugno 2013 leader di mercato sul MOT, sia nel comparto Titoli di Stato (quota del 20,77%) sia nel comparto Obbligazioni (quota del 26,37%), con volumi in crescita del 10% sul semestre di confronto (fonte: Assosim). Per il desk ETD le negoziazioni si confermano nel complesso sostanzialmente in linea con lo scorso anno (+1%), con andamenti estremamente differenziati. Ottima la performance su Eurex (prima venue di riferimento), con incremento dei volumi del 46% a fronte di un mercato complessivamente in calo del 6%. IMI è in crescita esponenziale anche sul CME Group, +39%, a fronte di un mercato che registra un +7%, e vede salire l interesse per il mercato giapponese (con volumi in aumento su Osaka del 230% e su TSE del 66%). In controtendenza il mercato italiano, che registra una flessione del 56%, e Euronext Liffe. Per quanto riguarda la struttura operativa, nel semestre è stata definitivamente dismessa la preesistente architettura di trading, è stata migrata su nuova infrastruttura la piattaforma di trading di EUREX ed è stata sottoscritta con Banca IMI unico clearer italiano la nuova membership ad ICE Clear EU per il clearing dell'operatività Entx Liffe. Credit Solutions Group Nel corso di questo primo semestre Credit Solutions Group ha concentrato le attività sulla strutturazione di nuove operazioni e sulla gestione del rischio di credito legato a strumenti di capital market, sviluppando soluzioni per le esigenze di capital management e strategic financing del Gruppo Intesa Sanpaolo e della restante clientela. Il desk Securitisation ha continuato a supportare le esigenze delle istituzioni finanziarie e dei corporate tramite operazioni di cartolarizzazione, in particolare su mutui residenziali per le financial institutions e su crediti commerciali per i corporate. Per Cassa di Risparmio di Asti è stata ottenuta la stanziabilità delle residential mortgage backed securities (500 milioni) emesse dal veicolo Asti RMBS S.r.l. alla fine del 2012; per Alba Leasing è stata finalizzata un operazione di cartolarizzazione di crediti legati a contratti di leasing (680 milioni); per Pitagora è stata conclusa un operazione di cartolarizzazione di crediti legati a contratti di finanziamento al consumo, garantiti da cessione del quinto dello stipendio. Non sono state assunte posizioni di rischio sugli strumenti emessi; Banca IMI ha agito quale intermediario o gestito i rischi di mercato degli SPV. Sono state inoltre perfezionate operazioni a profitto di Total Erg, Il Sole 24 Ore e Gas Plus. Il desk ha inoltre assistito Intesa Sanpaolo nella strutturazione di un collateralized loan obligation ( CLO ) con rischio sottostante alcuni finanziamenti a large corporate esteri per 1,5 miliardi. I clienti mid corporate italiani hanno confermato un crescente interesse per la cessione di portafogli di crediti commerciali allo scopo di migliorare la gestione dei rischi e la posizione finanziaria netta, in una logica complementare al factoring. Il desk Credit Risk Transfer ha supportato alcune financial institutions e large corporate nell ottimizzazione dell impiego del capitale e la gestione attiva dei rischi di credito, per la creazione di strutture alternative di funding e per il deleverage di asset illiquidi. Tra questi: Credito Valtellinese, con mandato per le attività di gestione e monetizzazione di portafogli di non performing loans; un pool di 36 banche di credito cooperativo, anche in questo caso con incarico per le attività di gestione e monetizzazione di portafogli di non performing loans; Intesa Sanpaolo, con operazioni di yield enhancement e sviluppo di attività per migliorare strutturalmente la redditività degli attivi tramite un approccio più orientato al mercato dei capitali. Sempre per il Gruppo Intesa Sanpaolo si stanno seguendo progetti: di cartolarizzazione sintetica di finanziamenti alle PMI; per un operazione di tranched cover su nuovi finanziamenti a mid corporate; per un CLO su finanziamenti a large corporate con il coinvolgimento di un investitore istituzionale sul mercato dei capitali; per il deleverage e derisking su portafogli di finanziamenti non core. Corporate Sales La distribuzione sul segmento corporate è risultata fortemente influenzata dalle aspettative sulle azioni di politica monetaria della BCE e della FED, con il persistere di una notevole liquidità. La percezione dei rischi di natura geopolitica dal nord Africa e dal Medio Oriente e la decorrelazione con il 15 Consiglio di Amministrazione del 1 agosto 2013

Relazione intermedia sulla Gestione Giugno 2013 cambio EUR/USD hanno portato nel secondo trimestre ad un incremento della volatilità sui principali sottostanti, con la revisione al ribasso della stima di domanda aggregata di oil che ha condotto ad una dinamica di contrazione del comparto energy, frenata soltanto dai timori di contingentamento dell offerta. Il movimento del mercato ha favorito i consumer di energia e i settori shipping ed airlines che hanno aumentato in modo sensibile la percentuale di hedging ratio rispetto al primo trimestre. Il settore energy complex ha registrato un marcato aumento nel numero di clienti attivi, che rende Banca IMI leader sulla clientela italiana. Sul piano internazionale continua la fase di espansione con importanti risultati raggiunti in Spagna e in Germania e prime transazioni negli Stati Uniti grazie alla rete distributiva di IMI Securities NY. Lo sviluppo strategico ha indirizzato nuove connessioni ai mercati, nuovi servizi sul sottostante oro e lo studio di fattibilità per l ampliamento ad alcuni nuovi mercati fisici. Nel confronto annuo il segmento corporate per prodotti di cambio mostra un aumento del 10% sia per volumi che per profittabilità, confermando potenzialità per l aumento dei margini dalla ulteriore espansione della base di clientela domestica e internazionale. In crescita i risultati dalla componente derivati, 25% del risultato totale, anche grazie alla ideazione e successiva implementazione di nuovi prodotti. Di rilievo la nuova modalità di distribuzione dei prodotti cash attraverso il canale elettronico (multi-dealer platforms) messo a disposizione dei clienti per 65 divise e per tutte le tipologie di operatività (cash, swap e forward). Grande importanza in questo ambito riveste l onboarding di nuovi clienti (circa 80 quelli acquisiti sulla piattaforma nel primo semestre), con una prospettiva target di 800 nomi. Nel mondo Rates la stabilità dei tassi a breve, unita all aspettativa di un potenziale ulteriore taglio del REFI rate da parte della BCE, ha portato la clientela corporate ad avere un atteggiamento conservativo ed attendista nella gestione del rischio tasso di interesse. Il forte impulso alle emissioni internazionali ha visto la conseguente attività di hedging indirizzare soprattutto il rischio di tasso e di cambio dei private placement in dollari e i corporate loans originati dal segmento structured finance. Sui prodotti Equity si è stabilizzata l attività di buyback, sia con gli incarichi già acquisiti che orientandosi alle società con nuovi programmi di buyback annunciati per il 2013, anche per il tramite di proposte di gestione attiva con utilizzo di derivati. Impostata una serie di operazioni di equity financing, attraverso gli strumenti dei margin loans e degli equity swaps, la cui finalizzazione è prevista nella seconda metà del 2013. Finance & Investments Capital Management & Investment Strategies Nella scelta degli investimenti il desk Credit Portfolio Management ha da inizio anno privilegiato il comparto ABS con vita media inferiore ai 3 anni, e il settore corporate europeo investment grade, minimizzando la componente emittenti finanziari, più direttamente interessata dalla volatilità. Nel secondo trimestre, caratterizzato da un ritorno del risk-on, conseguente all attenuarsi della crisi di Cipro e alimentato dalle politiche espansive di tutte le principali banche centrali, è stato incrementato il posizionamento direzionale gestendo la duration prevalentemente nella componente sintetica rispetto a quella cash per la maggiore liquidità. La diversificazione del portafoglio ha indirizzato bond high yield europei e USA, correlati in minor misura alla dinamica generale del mercato continentale e maggiormente dipendenti da eventi di natura idiosincratica. Nel mese di giugno, in risposta all aumentata volatilità dei mercati indotta da un possibile rientro delle misure espansive straordinarie della FED, l asset allocation è tornata particolarmente difensiva. Dopo una partenza d anno sostanzialmente favorevole dei mercati azionari nel corso del semestre si sono poi ridimensionate le aspettative favorevoli sulla crescita mondiale e sono riapparsi timori sulla stabilità dell area Euro, con i principali indici in arretramento. Il desk Equity Portfolio ha così tenuto un profilo di rischio sostenuto fino al mese di maggio, indirizzato a indici giapponesi e single stocks europee ed italiane. A seguire le posizioni si sono significativamente ridimensionate, in previsione di una 16 Consiglio di Amministrazione del 1 agosto 2013

Relazione intermedia sulla Gestione Giugno 2013 contrazione dei mercati equity che potrebbe configurarsi di durata non limitata. Per quanto riguarda il book AFS, le consistenze a fine 2012 erano di circa 5,5 miliardi. Alla luce dell incertezza legata alle elezioni in Italia le linee strategiche si sono concretizzate in un parziale disinvestimento del portafoglio da fine gennaio sino al mese di febbraio, con una riduzione delle consistenze nei Titoli di Stato di circa 2,2 miliardi. A seguire è stata ridefinita la strategia in ottica di rendimento riportando le consistenze del banking book a quasi 5 miliardi. A questa fase espansiva ha nuovamente fatto seguito una fase di riduzione delle consistenze, accelerato dalla fine di maggio alla luce delle incertezze sulla possibile riduzione dello stimolo monetario da parte della FED. Alla data di questa relazione le consistenze del portafoglio si assestano ai minimi dal 2011. Sugli strumenti fixed income il primo semestre 2013 è stato caratterizzato da elevata volatilità sia sugli spread che sui tassi. Il basso livello assoluto di rendimento di partenza e la mancanza di un trend ben definito ha indotto a mantenere posizioni molto tattiche, mantenendo un profilo basso anche in termini di VaR. L elevata volatilità del mercato dei tassi si è manifestata in concomitanza delle prime scadenze del LTRO, con le pressioni rialziste sui tassi ridottesi seguendo l andamento dei rimborsi della LTRO. Il contesto non ha agevolato le posizioni strategiche focalizzate su strumenti non lineari, con il successivo abbandono definitivo di queste strategie a favore di scelte improntate all aspettativa di tassi bassi nel contesto europeo. L operatività in asset financing si è concentrata sulla gestione delle posizioni già esistenti, con estinzioni e rinegoziazioni a seguito delle migliorate condizioni sul mercato del funding. Conclusa anche un operazione a breve termine in USD con una controparte estera e perfezionata un operazione di novation con corporate estero. Nella seconda parte del semestre si è assistito ad un maggiore interesse da parte di clienti italiani e controparti estere per transazioni di finanziamento di attivi non stanziabili presso la BCE, includendo la positiva finalizzazione di financing a lungo termine di titoli illiquidi di emittenti italiani. Bank Resource Management Il desk Market Treasury ha assicurato nel corso del semestre una prudente gestione del profilo di liquidità, coerentemente con il grado di risk appetite definito a livello di Gruppo, mirando ad ottimizzare il margine di interesse tramite la trasformazione delle scadenze. L attività di trading del desk ha beneficiato di un aumento della volatilità sulla parte a breve della curva. Si è riscontrato anche un aumento delle enquiry della clientela su derivati di tasso a breve. E proseguito lo sviluppo del Liquidity Risk System per la gestione della liquidità e sono stati fatti ulteriori passi per accedere a nuovi mercati repo (Brokertec Francia e Eurex) e per diversificare le fonti di finanziamento del portafoglio titoli. Counterparty Risk Management ha presidiato l attività di pricing del rischio di controparte a supporto della distribuzione di derivati OTC con la clientela di riferimento. L attività di gestione di CVA e DVA dei derivati non collateralizzati di Banca IMI è stata ormai definitivamente consolidata. Sono proseguiti gli sviluppi delle metodologie di pricing, in particolare per quanto riguarda la liquidità dei derivati, e l implementazione della piattaforma IT proprietaria per il calcolo e la gestione del CVA. Entro la fine del 2013 la piattaforma sarà distribuita a tutto il front office di IMI e consentirà di effettuare in autonomia il calcolo del CVA ai fini di valutare la redditività delle singole transazioni. L unità di Strategic Transactions ha proseguito l attività di analisi, misurazione e gestione del tail risk relativo ai portafogli di Banca IMI. Sono state affinate le tecniche quantitative per la selezione degli strumenti di hedge e la costruzione di portafogli dinamici di macro hedge gestionale, allo scopo di ottimizzare il rapporto fra l efficacia della copertura in scenari estremi ed il cost of carry dei portafogli. Le posizioni assunte hanno beneficiato dell aumento della volatilità provocato dalla Federal Reserve nel mese di giugno, mentre è proseguita l attività di sviluppo degli strumenti analitici per l ottimizzazione del rapporto fra l efficacia della copertura in scenari estremi ed il cost of carry dei portafogli e l analisi di transazioni volte a mitigare gli assorbimenti patrimoniali legati i rischi di mercato. 17 Consiglio di Amministrazione del 1 agosto 2013

Relazione intermedia sulla Gestione Giugno 2013 Investment Banking Debt Capital Markets Nel primo semestre 2013 sono stati originati nell area EMEA complessivamente 550 miliardi di nuove emissioni obbligazionarie; di queste circa il 10% (48 miliardi) ha riguardato emittenti italiani (Fonte Thomson Reuters). Banca IMI si è posizionata al secondo posto in Italia in qualità di bookrunner per controvalore delle emissioni (11,8 miliardi) e per numero di operazioni (21) e si conferma leader in Europa nel settore International Sovereign Bonds con un controvalore delle emissioni di 10 miliardi. Nel segmento financial institutions domestico è stato ricoperto il ruolo di bookrunner per i bond emessi da Intesa Sanpaolo (Senior Unsecured per 3 miliardi di USD e 1 miliardo di Euro, e Covered Bond di 1 miliardo), oltre che per gli eurobond emessi da Banco Popolare (1,5 miliardi Senior Unsecured), Veneto Banca (0,4 miliardi Senior Unsecured) e Unicredit (1 miliardo Covered Bond). Sul mercato internazionale IMI ha agito in qualità di bookrunner delle emissioni di BPCE SFH (1,5 miliardi complessivi), Société Générale (1 miliardo) e di BNP Paribas (0,65 miliardi). Sempre per emittenti esteri comparto emissioni subordinate ha agito come lead manager dell emissione Tier 2 per un miliardo di Société Générale ed ha svolto il ruolo di bookrunner dell emissione Tier 2 per 1,5 miliardi di USD di UBS. Per la clientela corporate la Banca ha svolto, tra le altre, il ruolo di bookrunner per le emissioni di Italcementi (0,5 miliardi 6,125% 02/18), Indesit (300 milioni 4,5% 04/18), EI Towers (230 milioni 3,875% 04/18), Snam dual tranche (1 miliardo 2,375% 06/17 e 0,5 milioni 3,375% 01/21), Fiat (1,25 miliardi 6,625% 03/18), Hera (0,7 miliardi 5,2% 01/28). Di particolare rilievo l ibrido di Telecom Italia (750 milioni 8% 03/73), emissione che ha attirato l attenzione di tutti gli investitori in quanto prima operazione di tale tipologia per un emittente italiano dopo il 2006. A conferma del crescente e sempre maggiore successo sui mercati esteri Banca IMI ha ricoperto il ruolo di bookrunner in diverse emissioni per oltre 11 miliardi per emittenti quali Bacardi, Coca-Cola HBC, Abertis Infrastructuras, Unibail-Rodamco, Heineken, Auchan, Telefonica, GE Capital, Gas Natural, EDF e RCI Banque. Di particolare rilievo la cash tender offer di Iberdrola per il buyback di Senior Unsecured bonds, nel quale Banca IMI ha agito in qualità di dealer manager, che ha raggiunto l ammontare massimo stabilito con solo 3 dei 4 bond oggetto dell offerta. Anche il segmento High Yield ha offerto rilevanti opportunità con le emissioni per oltre 2 miliardi: Sisal, Wind dual tranche, Cerved Technologies e IVS F. Tra gli emittenti del settore Sovereign, Supranational & Agencies si conferma la posizione di leadership nel collocamento di titoli della Repubblica Italiana. A gennaio la Società ha agito in qualità di lead manager e bookrunner nell emissione del nuovo BTP a 15 anni di 6 miliardi: deal di grande successo che ha segnato il ritorno dell Italia sul mercato primario, dopo oltre un anno di assenza, con un emissione sindacata sul tratto lungo della curva. L emissione ha fatto da apripista ad altri paesi europei non-core, come la Spagna, e corporate Italiani su tali scadenze. Nel mese di aprile Banca IMI si è resa protagonista della distribuzione della quarta emissione del BTP Italia, titolo dedicato agli investitori retail ed indicizzato all inflazione italiana, con scadenza 4 anni. L emissione ha raggiunto lo straordinario ammontare di 17 miliardi, portando Banca IMI al primo posto nella classifica europea dei collocatori di bond emessi da Stati Sovrani. Da rilevare, infine, il ruolo svolto da Banca IMI, in collaborazione con VUB Banka, nella distribuzione del nuovo benchmark a 5 anni della Repubblica di Slovacchia avvenuta a maggio. Equity Capital Markets Nel contesto positivo che nel primo semestre ha caratterizzato i mercati azionari internazionali le attività di mercato primario nella regione Emea hanno fatto registrare un incremento del 74% dei volumi rispetto al corrispondente periodo 2012. L attività è stata sostanzialmente guidata da IPOs (+173%), accelerated bookbuilding (+102%) ed emissioni equity-linked (+94%), che hanno rappresentato nel complesso il 99% di tutte le operazioni, a fronte di un marcato ridimensionamento (-36%) degli aumenti di capitale. In tale contesto Banca IMI ha 18 Consiglio di Amministrazione del 1 agosto 2013

Relazione intermedia sulla Gestione Giugno 2013 mantenuto il consueto presidio del mercato, con l obiettivo di detenere una posizione di leadership sul mercato domestico e di accrescere la presenza sul mercato internazionale. Nel periodo ha agito in qualità di Joint Bookrunner nell ambito del collocamento del prestito obbligazionario convertibile in azioni Beni Stabili di nuova emissione (225 milioni, durata di 5 anni con cedola annua del 3,375% ed un premio di conversione del 32%) e nell ambito del collocamento del prestito obbligazionario convertibile in azioni Astaldi di nuova emissione (130 milioni, durata di 6 anni, cedola annua del 4,5% e premio di conversione del 35%). Sul versante degli aumenti di capitale da segnalare il ruolo di Joint Global Coordinator e Joint Bookrunner per l aumento di capitale per 400 milioni di RCS MediaGroup, nel più generale piano di ristrutturazione finanziaria della società. Confermata la leadership nel comparto OPA/delisting, guidando in qualità di financial advisor e intermediario incaricato del coordinamento delle adesioni l offerta pubblica di acquisto lanciata da Salini su Impregilo, di Hera su Acegas-Aps e di Pai su Marcolin. Con riferimento al mercato AIM la Banca ha guidato con successo in qualità di Joint Global Coordinator e Joint Bookrunner l IPO delle azioni ordinarie di Italia Independent. La società è a capo di un gruppo attivo nel mercato dell eyewear, dei prodotti lifestyle e della comunicazione. L operazione ha riscosso un grande successo di domanda da parte di investitori di primario ordine. Sul piano internazionale, infine, IMI ha agito unica banca italiana in qualità di comanager nell ambito del collocamento secondario di azioni Thermo Fisher (USD 2,2 miliardi), nell ambito del piano di finanziamento dell acquisizione di Life Technologies da parte di Thermo Fisher. A fine giugno circa 50 società quotate sul mercato italiano vedevano IMI quale Specialista o Corporate Broker di riferimento, a conferma quindi della leadership in tale segmento di mercato. Advisory Nel confronto annuo si evidenzia una flessione di circa il 20% nelle attività di M&A per numero di operazioni completate in tutti i principali paesi Emea; il semestre risulta per contro in crescita (circa il 25%) in termini di controvalore complessivo grazie alla conclusione di alcune operazioni di rilievo in UK e Benelux - che hanno rappresentato oltre il 50% del mercato complessivo. Tale trend ha interessato anche l Italia, con una flessione di circa il 10% nel numero di operazioni completate ma di controvalore complessivo in ripresa, con una crescita di circa il 20%. In tale quadro di mercato non ancora definitivamente stabilizzato IMI ha conseguito risultati particolarmente positivi, grazie al ruolo di rilievo assunto nelle principali operazioni del periodo in Italia, qualificandosi nelle League Table dei Financial Advisor in prima e seconda posizione rispettivamente per numero e controvalore di operazioni concluse (Fonte: Thomson Reuters). Sono state in particolare seguite le operazioni: Fincantieri in una delle più grandi operazioni cross border da parte di una società italiana nel corso degli ultimi anni: l acquisizione di STX OSV, società quotata alla Borsa di Singapore e leader mondiale nella costruzione di mezzi di supporto alle attività di estrazione e produzione di petrolio e gas naturale; il gruppo Salini nell OPA volontaria sulla totalità delle azioni ordinarie di Impregilo e nella prevista successiva fusione tra le due società, percorso di costituzione di un gruppo leader a livello nazionale e tra i principali operatori europei nel settore delle costruzioni; a Lauro Sessantuno (la newco partecipata da Nuove Partecipazioni Industriali e Clessidra, unitamente ad Intesa Sanpaolo e Unicredit) nell operazione di riassetto azionario di Camfin, finalizzato all acquisizione di una interessenza complessiva di circa il 61%, a seguito della quale è prevista una successiva OPA obbligatoria sul flottante residuo. A queste attività si aggiungono l advisory a Exor nella conversione delle azioni privilegiate e di risparmio in azioni ordinarie; a Bain Capital e Clessidra nella cessione a CVC di Cerved, azienda leader in Italia nei credit & business information services; a Luxottica, nell acquisizione del 36% di Salmoiraghi & Viganò; a Granarolo, nella cessione al gruppo Clerici Sacco di CSL, azienda operante nel settore dei probiotici; a Saras, nell analisi di congruità del prezzo dell OPA volontaria lanciata da Rosneft sul 7,3% della società; a Charterhouse Capital 19 Consiglio di Amministrazione del 1 agosto 2013

Relazione intermedia sulla Gestione Giugno 2013 Partners, nell acquisizione di Doc Generici, terza azienda sul mercato italiano dei farmaci generici. Per la clientela Financial Institutions Banca IMI ha agito come financial advisor di Veneto Banca nell'emissione del primo prestito obbligazionario convertibile con caratteristiche soft mandatory portato a termine da una banca italiana non quotata. Di rilievo le operazioni il cui perfezionamento è atteso nei prossimi mesi, quali l assistenza ad Atlantia nella fusione con Gemina, operazione che darà origine ad uno dei principali player nel comparto infrastrutturale a livello internazionale; a Cinven nella cessione del business dell aviazione del gruppo Avio a General Electric; a Carlyle Group nell operazione di acquisizione di Marelli Motori, azienda leader nella produzione di motori e generatori elettrici; ad A2A, nella cessione di 5 impianti Mini Hydro; a Maire Tecnimont nella vendita delle partecipazioni della divisione Infrastrutture & Ingegneria Civile; ad Autogrill, nella scissione e contestuale quotazione della divisione travel retail & duty free; a Telecom, nel progetto di spin-off della rete (OPAC) ed all eventuale apertura del capitale. Structured Finance Project & Acquisition Finance Nello scenario di instabilità dei mercati finanziari, che ha indotto un innalzamento nei costi della provvista a medio e lungo termine e ad un conseguente progressivo condizionamento delle opportunità commerciali, sono state strutturate operazioni creditizie sia domestiche che internazionali per circa 6,5 miliardi. E stato mantenuto un approccio selettivo nel perseguimento delle nuove opportunità di business, la quota di rischio diretta è stata di 1,1 miliardi. Tra le più rilevanti operazioni finalizzate nel primo semestre si richiamano: 320 milioni finalizzati all offerta pubblica di acquisto obbligatoria lanciata da parte del gruppo Fincantieri su STX OSV Holdings Limited (Singapore), società specializzata nel design e nella costruzione di navi utilizzate nel settore della esplorazione e della produzione di gas e di petrolio offshore; 3,5 miliardi di GBP, finalizzati a rifinanziare l indebitamento in essere del gruppo Arqiva, primario operatore nel settore torri per telecomunicazioni in Gran Bretagna; 1,4 miliardi finalizzati a sostenere l Offerta Pubblica di Acquisto lanciata da Salini S.p.A. sul capitale sociale di Impregilo S.p.A.; 87 milioni finalizzati alla realizzazione di un parco fotovoltaico di complessivi 45 MW in Romania, sponsorizzata dal gruppo Samsung; 96 milioni finalizzati a sostenere l acquisizione di Caffita System S.p.A., produttore italiano di capsule di caffè, da parte del fondo di private equity Alpha Capital; 175 milioni finalizzati a sostenere l acquisizione di Doc Generici S.p.A., primario operatore italiano nel settore dei farmaci generici, da parte del fondo di private equity Charterhouse; 195 milioni a favore di AES Torino S.p.A., controllata di Iren S.p.A. e SNAM, operante nel settore della distribuzione gas e del teleriscaldamento della città di Torino, volto a rifinanziare il debito esistente in scadenza; È inoltre continuata l attività di promozione e di strutturazione di ulteriori facilitazioni creditizie, con prevista finalizzazione nel prosieguo dell esercizio 2013; tra questi i 90 milioni finalizzati a sostenere l acquisizione di Cellular Italia S.p.A., operatore nel settore degli accessori per telefoni cellulari e per altri dispositivi mobili, da parte dei fondi di private equity L-Capital e DVR Capital. Project Public Finance Nel corso del semestre ha avuto particolare rilievo la conclusione dell operazione Brebemi, uno dei progetti più importanti finalizzati alla viabilità della Regione Lombardia, con la sottoscrizione il 25 marzo del contratto di project finance per 1,8 miliardi tra Brebemi S.p.A. ed il pool di finanziatori composto da CDP, ISP, Unicredit, MPS, Centrobanca e Credito Bergamasco. L operazione vede anche l intervento di BEI, che ha fornito la provvista finanziaria per complessivi 700 milioni, e SACE. Si segnalano inoltre le operazioni: (i) Acqua Novara S.p.A. per 32 milioni (8 milioni quota diretta IMI) per il rifinanziamento del sistema idrico integrato del Verbano, Cusio, Ossola e Pianura Novarese (Vco) a favore 20 Consiglio di Amministrazione del 1 agosto 2013