CONFIMI. Rassegna Stampa del 04/11/2014



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INDICE CONFIMI 04/11/2014 La Repubblica - Torino Una squadra di mentori Ecco la ricetta Ilotte per crescere all'estero 04/11/2014 La Repubblica - Torino Una "chiave a stella" per le Pmi d'eccellenza 04/11/2014 Il Giornale di Vicenza Risarcita per i danni dell esproprio 04/11/2014 L'Arena di Verona Nasce l'ats Verona Expo «Valorizzare il territorio» 04/11/2014 Prima Pagina - Modena Pmi, Confimi-Aniem contro Confapi «Noi attenti alle esigenze delle imprese» "N 6 8 9 10 11 CONFIMI WEB 03/11/2014 impresamia.com 14:26 SEMPLIFICAZIONI - Responsabilità fiscale appalti e subappalti: Agnelli (Confimi), è la fine di un incubo 03/11/2014 www.italiannetwork.it 16:11 FISCO E IMPRESE - AGNELLI(PRES. CONFIMI):"RESPONSABILITA' FISCALE APPALTI E SUBAPPALTI: CON ABROGAZIONE NORMA E' LA FINE DI UN INCUBO 03/11/2014 www.vicenzapiu.com 18:57 Responsabilità fiscale appalti e subappalti, le pmi di Vicenza: è la fine di un incubo 13 14 15 SCENARIO ECONOMIA 04/11/2014 Corriere della Sera - Nazionale Chi ha ragione Padoan o l'istat? 04/11/2014 Corriere della Sera - Nazionale «Tfr anticipato, rischio pensioni» 04/11/2014 Corriere della Sera - Nazionale «Ripresa con tagli, patti da rispettare» E Bruxelles svela la sorpresa Germania 04/11/2014 Corriere della Sera - Nazionale I mediatori e il testo (fantasma) sui licenziamenti disciplinari 17 18 19 21

04/11/2014 Corriere della Sera - Nazionale De Masi: ci deprimono redditi bassi da decenni 04/11/2014 Il Sole 24 Ore Ilva, il prezzo che il Paese non può pagare 04/11/2014 Il Sole 24 Ore Bankitalia: allarme sul Tfr in busta paga 04/11/2014 Il Sole 24 Ore Iva, operazioni sull'estero con iter snello 04/11/2014 Il Sole 24 Ore Auto, riparte il mercato: +9,2%, record da 4 anni 04/11/2014 Il Sole 24 Ore «Aspettiamo la prova dei fatti» 04/11/2014 Il Sole 24 Ore Mercati incerti nell'attesa (prematura) di un vero Qe 04/11/2014 Il Sole 24 Ore RaiWay, parte l'offerta In Borsa il 19 novembre 04/11/2014 Il Sole 24 Ore Lettera di Bankitalia alla Popolare Vicenza 04/11/2014 Il Sole 24 Ore Altice offre 7 miliardi a Oi per Portugal Telecom 04/11/2014 Il Sole 24 Ore «La manovra toglie il freno al Paese» * 04/11/2014 La Repubblica - Nazionale Serve un piano di rientro per il 10 Poi si spera in Santander e Bnp 04/11/2014 La Stampa - Nazionale PER CRESCERE TAGLIARE PIÙ SPESE 04/11/2014 MF - Nazionale Grandi opere, come dribblare i contenziosi 04/11/2014 MF - Nazionale La maltese Exante sbarca in Italia 23 24 26 28 30 31 33 34 36 38 40 44 45 46 47 SCENARIO PMI 04/11/2014 La Stampa - Savona Primi segnali di ripresa per le imprese artigiane 49

04/11/2014 Il Giornale - Nazionale Berlusconi: niente diktat sull'italicum 50

CONFIMI 5 articoli

04/11/2014 La Repubblica - Torino Pag. 9 (diffusione:556325, tiratura:710716) Una squadra di mentori Ecco la ricetta Ilotte per crescere all'estero Sì di 29 manager al progetto della Camera di Torino Dal Brasile agli Usa: un ponte per il business delle Pmi STEFANO PAROLA MICA facile addentrarsi da soli nei mercati stranieri. Lo sanno bene gli imprenditori torinesi, soprattutto quelli che guidano imprese medio-piccole, che hanno meno personale da dedicare all'export. Ma lo sa pure la Camera di commercio di Torino, che per favorire le vendite verso l'estero ha pensato di coinvolgere manager piemontesi che da anni sono attivi all'estero: diventeranno dei Virgilio nei confronti delle loro aziende conterranee nei paesi che conoscono meglio. E lo faranno gratuitamente, per amor di patria, o meglio, per amor di città. L'iniziativa si chiama «Mentoring for international growth»e rientra nel progetto più ampio Meet@Torino. Vincenzo Ilotte, presidente dell'ente camerale torinese, la spiega così: «Si tratta di mettere in contatto i nostri imprenditori con piemontesi di successo residenti all'estero, ossia i "mentor", al fine di poter ricevere suggerimento e supporto su come approcciare i mercati nei quali questi stanno operando». Finora sono 29 i professionisti che hanno accettato di fare da guida alle aziende torinesi. Ci sono amministratori delegati, direttori generali, responsabili vendite, dirigenti di banca, capi del personale, esperti di design e di nuove tecnologie. Si occupano di settori molto variegati, dall'automotive ai beni di consumo, dall'agroalimentare all'energia, dall'informatica all'aeronautica. Soprattutto, la loro conoscenza dei mercatiè pressoché globale: va dai paesi più vicini, come Francia e Gran Bretagna, fino agli Stati Uniti, la Corea, l'estremo oriente, il Brasile, il Sudafrica. Fabio D'Emilio, per esempio, è uno specialista di prodotti digitali e di telecomunicazioni per la casa editrice Pearson, leader nei libri scolastici. Lavora negli Emirati Arabi da più di dieci anni e si è trasferito a Dubai nel 2007: «Sono di origini siciliane - racconta - però ho studiato a Torino, dove ho avuto le mie prime esperienze professionali. Ho aderito al progetto perché mi consente di dare una mano alla regione che ha permesso alla mia carriera di arrivare fino a questo punto». Come segno di ringraziamento diventerà dunque un mentore per chi vorrà spingersi nella penisola arabica: «Qui - spiega - gli italiani sono molto apprezzati sia per le competenze che per la bravura nel gestire le relazioni d'affari. Ci sono spazi molto interessanti nell'architettura e nell'arredamento, nell'ict e nella moda, ma gli arabi stanno scoprendo anche l'eccellenza dell'agroalimentare piemontese». I professionisti coinvolti dalla Camera di commercio sanno muoversi. Possono valutare se un prodotto può funzionare oppure no, sanno qual è il modo più apprezzato per presentarsi ai "buyer" del posto e possono anche dare indicazioni su come aprire una propria sede all'estero. Alessandro Serra è un torinese che oggi lavora in Svizzera, per la multinazionale dei mezzi agricoli Agco, ma è stato per anni negli Stati Uniti, dunque conosce bene entrambi i paesi: «Prima di tutto - dice - voglio capire cosa vuole vendere chi richiede il mio aiuto. Poi posso dare una mano sia per analizzare il mercato e le sue procedure burocratiche, sia per individuare le possibilità offerte in termini di accesso al credito più favorevolee di pressione fiscale minore». Perché ha scelto di fare il mentore? «Per me - risponde Serra - è un investimento. Un giorno tornerò a lavorare a Torino e voglio aiutare la città a superare la sfida del "dopo Fiat"». Il progetto, che gode del supporto di Regione, Gruppo giovani dell'unione Industriale, Api Torino, Incubatori I3pe 2i3t e Ceipiemonte, prevede che i mentori siano a disposizione per 30 ore. Le aziende torinesi possono consultare i loro profili su www.to.camcom.it/mentoring e dichiararsi interessate entro il 14 novembre. Dopodiché la Camera di commercio farà gli abbinamenti tra mentori e imprese e il lavoro di squadra tra loro partirà a dicembre. Il presidente Ilotte è convinto: «Grazie a questa rete di contatti, i nostri imprenditori aumenteranno la velocità di azione e ridurranno i costi legati alla mancanza di esperienza-conoscenza dei CONFIMI - Rassegna Stampa 04/11/2014 6

04/11/2014 La Repubblica - Torino Pag. 9 (diffusione:556325, tiratura:710716) nuovi mercati». ILOTTE Diventeranno dei Virgilio per amore di città offrendo ciò che hanno appreso Lavoro da più di 10 anni negli Emirati: voglio dare una mano al Piemonte Il mio primo obiettivo sarà capire cosa vuol vendere chi mi cerca D'EMILIO SERRA I numeri 29 mentori coinvolti dal progetto 18 AREE DEL MONDO DI COMPETENZA 14 SETTORI DI COMPETENZA Banca Ict Risorse umane Design Automotive Digital innovation Biotecnologico e farmaceutico Macchine agricole Beni di consumo Agroalimentare Energia Costruzioni E-commerce Aerospazio Sudafrica Africa del Nord Australia Brasile Usa Russia Giappone Corea Cina Sudest asiatico Medioriente Francia Spagna Svizzera Olanda Germania Rep. Ceca Polonia Foto: L'INIZIATIVA Vincenzo Ilotte (in basso a sinistra) punta sui piemontesi di successo all'estero CONFIMI - Rassegna Stampa 04/11/2014 7

04/11/2014 La Repubblica - Torino Pag. 13 (diffusione:556325, tiratura:710716) L'EVENTO Una "chiave a stella" per le Pmi d'eccellenza La consegna del premio lunedì da Unimanagement Profumo come ospite EMILIO VETTORI LA SESTA «Chiave a stella» sarà consegnata lunedì. L'appuntamento è per le 17 nella sede di Unimanagement, in via XX Settembre. La serata finale del premio dedicato alle eccellenze imprenditoriali del Torinese, avrà come ospite Francesco Profumo, presidente di Iren ed ex ministro dell'istruzione e della Ricerca. Il manager dialogherà sul tema «Ridisegnare il territorio: i servizi pubblici locali come sfida per lo sviluppo di una nuova industria». Vi prenderanno parte Lorenzo Gianotti (presidente della giuria del premio), Corrado Alberto (presidente di Api Torino), Paolo Pietro Biancone (Università di Torino), Guido Bolatto (Camera di commercio), Marco Cantamessa (Politecnico di Torino), Giovanni Forestiero (manager di UniCredit per il Nord Ovest). Il riconoscimento alla piccola e media imprenditoria viene attribuito ogni anno a due aziende della provincia di Torino che hanno saputo contraddistinguersi nel coniugare innovazione e tradizione e per l'eccellenza del proprio prodotto. Quest'anno sono state selezionate tra 64 partecipanti. "Chiave a Stella", è ormai diventato un appuntamento di riferimento nel panorama economico locale: «L'edizione 2014 conferma la volontà di porre la piccole e media impresa al centro della valorizzazione e promozione del territorio torinese, sostenendone la capacità di innovare, l'etica del lavoro e la responsabilità sociale, anche grazie a una sempre più stretta connessione fra il sistema delle Pmi, quello del credito e il mondo della ricerca» spiegano gli organizzatori. L'iniziativa è promossa da Api Torino, Fondazione Magnetto, «Repubblica» in collaborazione con la Camera di commercio di Torino, UniCredit, Politecnico e Università degli studi. «Ormai il Premio Chiave a stella è nel bouquet delle buone iniziative voltea valorizzare le Pmi subalpine - dice Lorenzo Gianotti, presidente della giuria -. Curiosamente le sue edizioni coincidono con gli anni della crisi economica e sembrano provare che, anche quando la notte è buia, ci sono fuochi che splendono. Sperando che aumentino». Foto: Francesco Profumo CONFIMI - Rassegna Stampa 04/11/2014 8

04/11/2014 Il Giornale di Vicenza Pag. 31 (diffusione:41821, tiratura:51628) IL CASO. Un caso che si trascina da dieci anni si è concluso con l impegno del Comune a versare 410 mila euro alla proprietaria dell area Risarcita per i danni dell esproprio Luigina Dalle Carbonare ha ingaggiato una battaglia legale lunga 10 anni Si chiude con un indennizzo di 410 mila euro e l impegno del privato a ritirare tutte le cause pendenti nei confronti dell ente la grana giudiziaria che da oltre dieci anni pendeva sul Comune di Thiene, anche se la storia affonda le sue radici addirittura negli anni Settanta. Il Consiglio comunale ha infatti approvato all unanimità l accordo transattivo che risolve il contenzioso che la signora Luigina Dalle Carbonare, proprietaria del terreno di 8.400 metri situato nell area sarà realizzato il raccordo tra il casello dell A31 e la Nuova Gasparona, aveva intentato contro il Comune. Da oltre dieci anni, infatti, le amministrazioni thienesi che si sono succedute hanno tenuto bloccato questo terreno privato in attesa che la società autostradale Bs-Pd si decidesse a realizzare l opera viaria. Un vincolo urbanistico che non poteva essere reiterato per tutti questi anni e che, agli inizi del 2000, ha convinto la signora Dalle Carbonare a intentare causa per far valere i propri diritti e a richiedere un risarcimento di 800 mila euro. Per scongiurare la condanna del tribunale al pagamento dell intera cifra richiesta dal privato, l amministrazione Casarotto ha avviato nei mesi scorsi un dialogo con la proprietà che ha portato all approvazione dell accordo. Il Comune le ha offerto un indennizzo di 410 mila euro in cambio della rinuncia della proprietà ad ogni causa sia pendente che futura, per un periodo di almeno dieci anni dalla firma dell accordo stesso. In questo arco di tempo, infatti, il Comune spera di poter finalmente veder realizzata la bretella. La proprietà si è inoltra già resa disponibile a vendere l area fin d ora al valore dell esproprio. «Senza questo accordo - ha spiegato il sindaco Casarotto - c era il rischio reale di arrivare ad un esborso molto più alto. Il tecnico incaricato dalla Corte d Appello aveva infatti valutato un indennizzo superiore a 700 mila euro che si rivaluterebbe di anno in anno fino all esproprio dell area. In questo modo abbiamo risolto un problema annoso che rischiava di pesare in maniera molto più gravosa sui futuri bilanci. Desidero ringraziare tutti i consiglieri comunali per l unanimità raggiunta nell approvazione dell accordo». Anche la signora Luigina Dalle Carbonare si dice soddisfatta dell epilogo: «Finalmente, dopo tanti anni di battaglie e preoccupazioni, posso tirare un sospiro di sollievo e vivere con un po più di serenità». Il sindaco Gianni Casarotto non ha però intenzione di pagare di tasca sua l indennizzo, considerato che è stata la società autostradale Bs-Pd a chiedere a Comune di Thiene di mantenere il blocco sul terreno. Ecco perché ha richiesto alla "Serenissima" di farsi carico della spesa, ottenendo come risposta la disponibilità della società a ripagare il Comune attraverso la realizzazione di opere pubbliche compensative in aggiunta ai lavori della Bretella, quando tale opera verrà realizzata. Sulla data di inizio dei lavori, secondo quanto ufficializzato dalla società che gestisce l A31 e comunicato al Comune, la previsione è al 2018. Sull importanza della realizzazione di quest opera si erano già espressi i consigli comunali dei Comuni limitrofi, la Conferenza dei 32 sindaci dell Ulss 4 e tutte le forze economiche del Mandamento - Camera di Commercio, Confindustria, API, Confcommercio, Coldiretti, Confartigianato e CNA - i quali avevano sottoscritto un ordine del giorno inviato alle istituzioni territoriali e alla società Autostrada Bs-Pd. RIPRODUZIONE RISERVATA CONFIMI - Rassegna Stampa 04/11/2014 9

04/11/2014 L'Arena di Verona Pag. 9 (diffusione:49862, tiratura:383000) ASSOCIAZIONI Nasce l'ats Verona Expo «Valorizzare il territorio» È stata fondata da nove realtà ed enti istituzionali cittadini l'associazione temporanea di scopo VeronaExpo. La nuova Ats, con sede in via Torricelli 37, è stata creata per coordinare e realizzare iniziative di promozione del sistema economico, sociale e culturale della provincia scaligera in vista dell'importante appuntamento di Expo 2015. In prima fila tra gli enti che hanno deciso di aderire al nuovo progetto ci sono realtà di assoluto valore: Apindustria, Compagnia delle Opere del Veneto, Rete di Imprese Veneto Turismo, Diocesi di Verona, Rete d'impresa Energy&Life, Finval, Infoval srl, Associazione Innoval e Cooperativa sociale Quid. A presiedere la neonata associazione sarà Matteo Scolari, direttore di Pantheon, magazine della società Infoval. «Expo Milano rappresenta un'opportunità straordinaria per il nostro Paese, considerato che per i prossimi vent'anni almeno, in Italia, non avremo più eventi di questa portata», è il commento del presidente Scolari. «La nuova associazione ha come obiettivo amplificare la visibilità delle singole iniziative attraverso un linguaggio nuovo, internazionale e con un concetto di brand-marketing territoriale che può giovare a tutto il sistema Verona». M.Tr. CONFIMI - Rassegna Stampa 04/11/2014 10

04/11/2014 Prima Pagina - Modena Pag. 24 LA POLEMICA Elio Annovi contesta le recenti prese di posizione della neo associazione Pmi, Confimi -Aniem contro Confapi «Noi attenti alle esigenze delle imprese» "N REGGIO EMILIA oi siamo sempre stati qui, attenti alle esigenze delle Pmi reggiane e pronti a fornire i supporti reali che servono per arginare la crisi e preparare il rilancio della nostra economia". Secca e diretta la dichiarazione di Elio Annovi riferita alle dichiarazioni rilasciate da alcuni esponenti di Confapi in occasione della inaugurazione della sede reggiana di Confapindustia. «Quando sento dire - spiega Annovi - che le Pmi reggiane sono sole, e che ora arriva chi è in grado di rappresentarne gli interessi, mi viene da chiedermi, e da chiedere: ma fino ad oggi, dove eravate? Noi di Confimi e di Aniem siamo sempre stati presenti nella nostra realtà, mentre altri, prima hanno lasciato che si consumasse un gravissimo danno per le imprese associate ad Api, ed ora si rifanno vivi come se nulla fosse". Annovi, insieme a molti altri imprenditori, fu infatti tra coloro che non accettarono la fusione con Confindustria Reggio, che diede vita a Unindustria, e che quindi si organizzarono immediatamente nell'ambito di Confimi Impresa, l'a s so c i a z io n e nazionale della Pmi manifatturiera, operando nella sede di Via Gandhi 16. "È stato detto che Confapi è titolata a rappresentare le piccole e medie imprese in ragione del fatto che è firmataria di contratti - prosegue l'imprenditore -; quanto a questo vorrei dire che anche Confimi ha firmato contratti di livello nazionale, ma la rappresentatività di una associazione la si conquista sul campo, e noi abbiamo lavorato su questo territorio e continueremo in questa direzione, proponendo alle aziende i servizi che realmente servono per fare impresa in una contingenza così difficile". "Su una cosa - conclude Annovi - sono d'accordo con le dichiarazioni che ho letto nei giorni scorsi: quando è stato detto che a Reggio c'è stata una gestione vergognosa; noi lo abbiamo sostenuto dal primo momento. E il nostro impegno è che cose del genere non si ripetano". «La rappresentatività di una associazione la si conquista sul campo, e noi abbiamo lavorato su questo territorio e continueremo in questa direzione» CONFIMI - Rassegna Stampa 04/11/2014 11

CONFIMI WEB 3 articoli

03/11/2014 14:26 impresamia.com Sito Web SEMPLIFICAZIONI - Responsabilità fiscale appalti e subappalti: Agnelli (Confimi), è la fine di un incubo pagerank: 3 E ' la fine di un incubo da dimenticare in fretta sostiene Paolo Agnelli, presidente di Confimi - la Confederazione dell'industria manifatturiera privata, che plaude all'art. 28 del dlgs Semplificazioni approvato dal Consiglio dei Ministri del 30 ottobre. " Finalmente - prosegue Agnelli - è stata abrogata una delle norme più assurde della storia repubblicana vale a dire quella sulla responsabilità fiscale (per ritenute sui redditi di lavoro dipendente) negli appalti e subappalti. Si è trattato - viene usato il passato ancorché si sia in attesa della pubblicazione ufficiale in Gazzetta - di una norma incredibile perché è riuscita contemporaneamente da una parte ad avvallare il comportamento dei debitori intenzionati a sospendere i pagamenti e dall'altra a rendere impossibile la vita a chi invece voleva onorare i propri debiti nei termini". "Una disciplina - continua Agnelli - che è stata combattuta in modo convinto in questi anni da Confimi impresa e assolutamente censurabile in quanto: (1) ostacolava il regolare funzionamento dei rapporti fra imprese nuocendo negativamente al sistema economico; (2) generava una sproporzionata proliferazione giornaliera di adempimenti amministrativi (autocertificazioni) divenuti indispensabili per il già difficile incasso dei crediti commerciali; (3) risultava inutile poiché il fornitore che froda, comunque, autocertifica senza remore; (4) violava i principi di eguaglianza creando distorsione della concorrenza sfavorendo chi affidava commesse (appalti) a prestatori nazionali, anziché a soggetti non residenti; (5) contrastava con i principi della Direttiva 2011/7/UE contro i ritardati pagamenti". "Le frodi - come testimonia la maxi frode da 250 milioni di euro evidenziata dal comunicato stampa delle Entrate del 29 ottobre - va contrastata con azioni di intelligence "combattute" sul posto. Bisogna smetterla - chiosa Agnelli - di caricare su tutti le colpe di pochi con misure che finiscono per rivelarsi solamente dannose per il sistema economico. Serve maggiore sensibilità e quindi è positivo che il Governo abbia finalmente accolto i numerosi appelli che si sono incessantemente susseguiti dall'entrata in vigore della norma (ottobre 2012) e che le stesse commissioni Parlamentari hanno ben evidenziato nella relazione dello scorso agosto. Ora le problematiche in tema di responsabilità negli appalti si concentrano solo in seno alla legge Biagi nella quale è stato inserita la funzione di sostituto d'imposta per il committente che dovesse risultare obbligato in solido con l'appaltatore. Questa tuttavia è un'altra storia sulla quale, comunque, saranno opportune le debite riflessioni alla ricerca di un punto di equilibrio accettabile da parte delle imprese". CONFIMI WEB - Rassegna Stampa 04/11/2014 13

03/11/2014 16:11 www.italiannetwork.it Sito Web FISCO E IMPRESE - AGNELLI(PRES. CONFIMI):"RESPONSABILITA' FISCALE APPALTI E SUBAPPALTI: CON ABROGAZIONE NORMA E' LA FINE DI UN INCUBO S"E ' la fine di un incubo da dimenticare in fretta " sostiene Paolo Agnelli, Presidente di Confimi - la Confederazione dell'industria manifatturiera privata, che plaude all'art. 28 del dlgs Semplificazioni approvato dal Consiglio dei Ministri del 30 ottobre. " Finalmente - prosegue Agnelli - è stata abrogata una delle norme più assurde della storia repubblicana vale a dire quella sulla responsabilità fiscale (per ritenute sui redditi di lavoro dipendente) negli appalti e subappalti. Si è trattato - viene usato il passato ancorché si sia in attesa della pubblicazione ufficiale in Gazzetta - di una norma incredibile perché è riuscita contemporaneamente da una parte ad avvallare il comportamento dei debitori intenzionati a sospendere i pagamenti e dall'altra a rendere impossibile la vita a chi invece voleva onorare i propri debiti nei termini". "Una disciplina - continua Agnelli - che è stata combattuta in modo convinto in questi anni da Confimi impresa e assolutamente censurabile in quanto: (1) ostacolava il regolare funzionamento dei rapporti fra imprese nuocendo negativamente al sistema economico; (2) generava una sproporzionata proliferazione giornaliera di adempimenti amministrativi (autocertificazioni) divenuti indispensabili per il già difficile incasso dei crediti commerciali; (3) risultava inutile poiché il fornitore che froda, comunque, autocertifica senza remore; (4) violava i principi di eguaglianza creando distorsione della concorrenza sfavorendo chi affidava commesse (appalti) a prestatori nazionali, anziché a soggetti non residenti; (5) contrastava con i principi della Direttiva 2011/7/UE contro i ritardati pagamenti". "Le frodi - come testimonia la maxi frode da 250 milioni di euro evidenziata dal comunicato stampa delle Entrate del 29 ottobre - va contrastata con azioni di intelligence "combattute" sul posto. Bisogna smetterla - chiosa Agnelli - di caricare su tutti le colpe di pochi con misure che finiscono per rivelarsi solamente dannose per il sistema economico. Serve maggiore sensibilità e quindi è positivo che il Governo abbia finalmente accolto i numerosi appelli che si sono incessantemente susseguiti dall'entrata in vigore della norma (ottobre 2012) e che le stesse commissioni Parlamentari hanno ben evidenziato nella relazione dello scorso agosto. Ora le problematiche in tema di responsabilità negli appalti si concentrano solo in seno alla legge Biagi nella quale è stato inserita la funzione di sostituto d'imposta per il committente che dovesse risultare obbligato in solido con l'appaltatore. Questa tuttavia è un'altra storia sulla quale, comunque, saranno opportune le debite riflessioni alla ricerca di un punto di equilibrio accettabile da parte delle imprese". 03/11/2014-ITL/ITNET) CONFIMI WEB - Rassegna Stampa 04/11/2014 14

03/11/2014 18:57 www.vicenzapiu.com Sito Web Responsabilità fiscale appalti e subappalti, le pmi di Vicenza: è la fine di un incubo Flavio Lorenzin, Presidente di Apindustria Confimi Vicenza, esulta per il decreto varato dal Governo sulle semplificazioni fiscali con l'abrogazione della «solidarietà fiscale» tra appaltatore e subappaltatore con l'art. 28 del dlgs sulle semplificazioni, approvato dal consiglio dei ministri del 30 ottobre u.s. "Finalmente è stata abrogata una delle norme indubbiamente più demenziali della storia della Repubblica". Ecco la posizione fornita da Apindustria e Lorenzin: Quella sulla responsabilità fiscale (per ritenute sui redditi di lavoro dipendente) negli appalti e subappalti (art. 35 co. 28 e ss del D.Lgs 223/2006). Si è trattato di una norma incredibile, prosegue Lorenzin, che usa già il passato (anche se per il "de profundis" bisognerà aspettare l'ufficializzazione in Gazzetta, ndr). Tale disciplina, infatti, è riuscita contemporaneamente, da una parte, ad avvallare il comportamento dei debitori intenzionati a sospendere i pagamenti e, dall'altra, a rendere impossibile la vita a chi, invece, voleva onorare i propri debiti nei termini. Una disciplina iniqua e inopportuna, come più volte sottolineato da Apindustria Confimi Vicenza, censurabile per numerosi profili poiché: (1) ostacolava il regolare funzionamento dei rapporti fra imprese (nuocendo negativamente al sistema economico); (2) generava una sproporzionata proliferazione giornaliera di adempimenti amministrativi (autocertificazioni) divenuti indispensabili per il (già difficile) incasso dei crediti commerciali; (3) risultava inutile poiché il fornitore che froda, comunque, autocertifica senza remore; (4) violava i principi di eguaglianza creando distorsione della concorrenza sfavorendo chi affidava commesse (appalti) a prestatori nazionali, anziché a soggetti non residenti; (5) contrastava con i principi della Direttiva 2011/7/UE contro i ritardati pagamenti. Le frodi, come testimonia la maxi frode da 250 milioni di euro evidenziata dal comunicato stampa delle Entrate del 29 ottobre va contrastata con azioni di intelligence "combattute" sul posto. Bisogna smetterla, chiosa Lorenzin, di caricare su tutti le colpe di pochi, con misure che finiscono per rivelarsi solamente dannose per il sistema economico. Serve maggiore sensibilità e quindi è positivo che il Governo abbia finalmente accolto i numerosi appelli che si sono incessantemente susseguiti dall'entrata in vigore della norma (ottobre 2012) e che le stesse commissioni Parlamentari hanno ben evidenziato nella relazione dello scorso agosto. Ora le problematiche, in tema di responsabilità negli appalti, si concentrano solo in seno alla legge Biagi nella quale è stata inserita la funzione di sostituto d'imposta per il committente che dovesse risultare obbligato in solido con l'appaltatore. Questa, tuttavia, è un'altra storia sulla quale, comunque, saranno opportune le debite riflessioni alla ricerca di un punto di equilibrio accettabile. CONFIMI WEB - Rassegna Stampa 04/11/2014 15

SCENARIO ECONOMIA 19 articoli

04/11/2014 Corriere della Sera - Ed. nazionale Pag. 1 (diffusione:619980, tiratura:779916) La ripresa che forse verrà Chi ha ragione Padoan o l'istat? Danilo Taino Con la sola macroeconomia difficilmente ce la caveremo. Lo strano dibattito che si è aperto ieri dopo che l'istat ha annunciato le sue previsioni sull'andamento dell'economia italiana lo racconta bene. Sostanzialmente, l'istituto di statistica vede, per il triennio 2014-2016, la crescita in linea con le ipotesi fatte dal governo nella legge di Stabilità: solo con una differenza in peggio dello 0,1% nel 2015. In effetti, qualsiasi analisi si prenda, nazionale o internazionale, mai ci si discosta da una crescita di mezzo punto percentuale l'anno prossimo e di uno quello dopo. Lo stesso vale per la disoccupazione, prevista dall'istat ancora sopra al 12% nel 2016. Ciò nonostante, il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan ha sostenuto che la legge di Stabilità è «espansiva»; l'istat lo nega. La cosa strana è che se si prendono le proposte di politica di bilancio dei partiti (lo fece il Corriere al tempo delle ultime elezioni) si nota che - per quanto si cerchi di risparmiare, tagliare le tasse, fare investimenti - l'esito finale non è mai gran cosa: la crescita rimane bassa e la disoccupazione alta. Questo per dire che l'idea di rispondere alla grave crisi a cui l'italia è di fronte soprattutto agendo sul bilancio dello Stato - entrate e spese - è zoppicante: in quella cornice, gli spazi di manovra sono minimi, la spesa va avanti autonomamente e le tasse si adeguano. I vincoli europei anche nella loro versione «flessibile» più recente non aumentano di molto quegli spazi. Un Paese che dagli anni Ottanta del secolo scorso è in perdita di velocità economica e di competitività ha bisogno di un cambiamento che vada più a fondo nei nodi produttivi del Paese, qualcosa di «micro» che penetri, riformi e renda efficiente ciò - molto - che non lo è più. Il dibattito tutto chiuso nel circolo entrate/uscite è ormai vizioso. RIPRODUZIONE RISERVATA SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 04/11/2014 17

04/11/2014 Corriere della Sera - Ed. nazionale Pag. 2 (diffusione:619980, tiratura:779916) Bankitalia: bene la manovra, evitata spirale recessiva. La liquidazione in busta paga sia temporanea. L'Istat avverte: crescita ferma allo 0,5% «Tfr anticipato, rischio pensioni» M. Sen. ROMA La Banca d'italia promuove la manovra di bilancio del 2015, ma avverte che lo spostamento del Tfr in busta paga dovrà restare una misura temporanea per non compromettere i trattamenti previdenziali. E sottolinea che l'impatto della manovra sulla crescita dell'economia, che l'istat giudica quasi nullo, e sul quale lo stesso governo è molto prudente, dipenderà dalle «modalità con cui verranno effettuati i tagli di spesa». Bisognerebbe evitare di colpire gli investimenti anche degli enti locali, benché ci sia il rischio di un aumento delle tasse regionali sottolineato ieri anche dalla Corte dei Conti, tagliare gli sprechi e ridurre i regimi agevolati. La stessa ricetta che, secondo Bankitalia, dovrà essere usata per scongiurare gli aumenti dell'iva, sostenuta anche dal presidente della Bce, Mario Draghi, in risposta alle interrogazioni degli europarlamentari: «Tagliare la spesa improduttiva può creare margini di bilancio per ridurre il carico fiscale e aumentare gli investimenti pubblici». Secondo la Banca d'italia «data l'eccezionale profondità e durata della recessione, il rallentamento del processo di aggiustamento dei conti pubblici può contribuire a evitare il rischio di una spirale recessiva». Secondo il vicedirettore generale della Banca d'italia, Luigi Federico Signorini, ascoltato ieri dal Parlamento, il quadro delineato dal governo «è nel complesso condivisibile», anche se «soggetto a rischi». Bankitalia apprezza la blindatura del bilancio con le clausole di salvaguardia che prevedono l'aumento automatico dell'iva, «che rafforza la credibilità dell'impegno italiano nel risanamento», ma quell'aumento porterebbe l'iva a livelli «molto elevati». Per evitarlo, «è opportuno definire quanto prima provvedimenti riguardanti la razionalizzazione della spesa e dei regimi agevolativi». La manovra opera «una significativa riduzione» del cuneo fiscale e finanzia riforme, come quella del lavoro, «potenzialmente importanti» dice la Banca centrale, senza nascondere alcune perplessità. Lo smobilizzo del Tfr in busta paga «inciderebbe negativamente sulla capacità della previdenza complementare di integrare il sistema pensionistico pubblico». Ed è «cruciale» che la misura resti solo temporanea, dice Bankitalia, che come l'istat, ritiene che la crescita beneficerebbe tutto sommato in «modo marginale» della politica espansiva. L'Istat ieri ha aggiornato le previsioni: la crescita del Pil nel 2015 sarà dello 0,5%, contro lo 0,6% stimato dal governo. I conti pubblici, intanto, si mantengono in linea: nei primi 10 mesi il fabbisogno è stato di 77 miliardi, 11 in meno rispetto all'anno scorso. RIPRODUZIONE RISERVATA Secondo Banca d'italia la legge di Stabilità realizza «una significativa riduzione» del cuneo fiscale sul lavoro e finanzia «riforme potenzialmente importanti» nel campo dell'istruzione e del mercato del lavoro. Non mancano alcune perplessità: il Tfr in busta paga ad esempio «inciderebbe negativamente sulla capacità della previdenza complementare di integrare il sistema pensionistico pubblico. Anche l'aumento di Iva e accise a garanzia degli obiettivi di bilancio alimenta dubbi SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 04/11/2014 18

04/11/2014 Corriere della Sera - Ed. nazionale Pag. 3 (diffusione:619980, tiratura:779916) «Ripresa con tagli, patti da rispettare» E Bruxelles svela la sorpresa Germania Il richiamo di Draghi alla vigilia delle Previsioni d'autunno della Commissione Luigi Offeddu DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES «Tagliare la spesa improduttiva può creare margini di bilancio per ridurre il carico fiscale e aumentare gli investimenti pubblici». Meno sprechi, meno tasse, più crescita: la ricetta di Mario Draghi risponde a un'interpellanza di alcuni eurodeputati, ed è rivolta a tutti i governi. Giunge alla vigilia di un giorno particolare: oggi la Commissione europea diffonde le previsioni economiche d'autunno, «fotografa» l'ospedale Ue. Francia e Italia, prima di tutto, ancora ricoverate nella corsia dei malati lungodegenti. Ma sotto esame c'è anche la forte Germania, che di colpo sembra insidiata da un virus nuovo e la cui crescita secondo molte previsioni rischia una nuova forte frenata; e ancora una volta la Grecia, che vuole uscire dal reparto rianimazione (leggi: i piani di salvataggio Ue-Bce-Fmi) ma i cui titoli di Stato tornano a offrire interessi oltre il 7%, un segnale pericoloso di debolezza. La Commissione in carica presieduta da Jean-Claude Juncker dirà quali sono le medicine da prendere, le probabili «misure aggiuntive». E ciò accade anche in tempi normali. Ma la nuova recessione - doppia o tripla nell'arco di 7 anni, a seconda dei punti di vista - disegna una cartella clinica collettiva senza precedenti. Chi spera in qualche «libera uscita» sui bilanci, può ricredersi. Almeno così lascia capire Draghi: «Le politiche di bilancio dei Paesi dell'eurozona devono rispettare il patto di Stabilità europeo, e possono comunque fornire ulteriore sostegno alla crescita». Vi sono Paesi come la Francia o l'irlanda, che si trovano da 5 anni, dal 2009, sotto procedura di infrazione per deficit eccessivo. Ve ne sono altri, come la Finlandia un tempo sana e produttiva, la patria degli ultimi due commissari economici Olli Rehn e Jyrki Katainen, che annuncia una crescita negativa per il 2015. Altri ancora, come l'italia, si vedono consegnare dal proprio Istituto di statistica una prognosi sconsolante: l'attuale manovra finanziaria darà un sollievo nel 2014, ma risultati pressoché nulli nel 2015. La crisi non lascia spiragli di tempo. Dopo il giorno delle previsioni economiche, dopodomani seguirà quello dell'eurogruppo, il vertice dei ministri delle Finanze dell'eurozona. La riunione dovrà naturalmente occuparsi delle stesse previsioni economiche, anche se forse al di fuori dell'ordine del giorno ufficiale. E così, inevitabilmente, sfiorerà il tema dei piani di stabilità nazionali, tuttora sottoposti al giudizio della Commissione. Previsioni e vertici, tuttavia, non sembrano più tener il passo con la realtà economica del continente: dal «no» francese alle regole sul deficit, al rinvio italiano del pareggio di bilancio, alla stessa frenata a sorpresa della Germania, l'unione è come una scacchiera su cui sia passata una folata di vento. Solo sei mesi fa, a fine aprile, le previsioni economiche di primavera assicuravano che «le prospettive economiche dell'ue si rafforzano. Mentre gli indicatori principali puntano a un'accelerazione della crescita in tempi brevi, migliorano anche le condizioni per una ripresa sostenuta...». RIPRODUZIONE RISERVATA 2 1,5 1 0,5 0-0,5-1 -1,5-2 -2,5-3 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 Pil maggio 2014 Pil novembre 2014 Le stime PRODOTTO INTERNO LORDO 2010-2013 E PREVISIONI 2014-2016 Confronto tra i dati diffusi a maggio e novembre 2014 Variazioni percentuali sull'anno precedente GLI EFFETTI DELLA MANOVRA SUL BILANCIO Dati in miliardi di euro e in termini di indebitamento netto *Le discrepanze sono dovute agli arrotondamenti Gli interventi sul costo del lavoro Risorse Impieghi Effetti su saldi Maggiori entrate Minori spese Maggiori entrate Minori spese (oneri per lo Stato) 2015 2016 2017 25,7 45,2 52,5 9,6 26 32,7 16,1 19,2 36,2 45 45,6 14,7 19,9 19,9 21,5 25,1 25,7 0,2 6,9 11,2 12,7 12,5-10,4 19,8 Fonte: Istat; Audizione preliminare all'esame dei documenti di bilancio per il triennio 2015-2017 di Luigi Federico Signorini, vice direttore generale della Banca d'italia Corriere della Sera SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 04/11/2014 19

04/11/2014 Corriere della Sera - Ed. nazionale Pag. 3 (diffusione:619980, tiratura:779916) «Wsj» «L'Italia tossica è il test cruciale del Qe», dopo i risultati degli stress test che hanno penalizzato le banche italiane, scrive il «Wall Street Journal» in una lunga analisi dedicata alla terza economia dell'eurozona. E sottolinea che «se il programma di Qe non riuscirà a salvare l'italia, non potrà salvare l'eurozona». Foto: Francoforte Mario Draghi, 67 anni, presidente della Banca centrale europea SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 04/11/2014 20